Una delle statue simbolo di Torino è quella dedicata al famoso Conte Verde. Dove si trova questo monumento e chi è il Conte Verde?
La statua del Conte Verde si trova in piazza Palazzo di Città, davanti al palazzo del Comune di Torino, in pieno centro. E’ un monumento eretto in memoria della spedizione in Oriente di Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde appunto, mentre è intento a uccidere due rivali.
Ci molte curiosità legate alla statua del Conte Verde. Innanzitutto non fu realizzata quando Amedeo VI di Savoia era in vita o subito dopo la sua morte, ma diversi secoli dopo e inaugurata solo il 7 maggio del 1853 alla presenza di Camillo Benso Conte di Cavour.
Perché Amedeo VI venne soprannominato Conte Verde? Si narra che da giovane si distinse in numerosi tornei nei quali era solito sfoggiare armi e vessilli di colore verde. Questi tratti distintivi divennero così famosi da farlo soprannominare Conte Verde. Il colore continuò a caratterizzarlo anche quando salì al trono: anche in quel caso continuò a vestirsi sempre di verde.
Il Conte Verde lasciò un’impronta indelebile nello stato sabaudo. Riportò il Paese ad un ruolo di egemonia, attraverso importanti campagne militari e una saggia politica. Tuttavia, anche a causa delle imprese militari, dovette sostenere forti spese, tanto da ricorrere a prestiti da parte di banchieri, come nel caso, nel 1373, della cifra di 8.000 ducati, ottenuti da Bonaventura Consiglio e socio, che tenevano banco a Forlì, offrendo come garanzia la sua corona e altri valori. Di questa difficile situazione economica risentirà anche il successore, Amedeo VII.
Nel 1359 riassorbì la Baronia del Vaud nei domini diretti dei Savoia, acquistandola dalla cugina Caterina di Savoia-Vaud, per una cifra di 160.000 fiorini d’oro.
Il suo nome rimane ancora oggi legato al cosiddetto Ordine del Collare, oggi Ordine dell’Annunziata. In seguito il Collare dell’Annunziata venne attribuito a tutti coloro che avessero reso alti servigi allo stato: venivano considerati cugini del re.
L’origine del blu Savoia, colore nazionale italiano, sembra sia legato a Amedeo VI di Savoia. Il 20 giugno 1366, prima di partire per una crociata voluta da papa Urbano V e organizzata per prestare aiuto all’imperatore bizantino Giovanni V Paleologo, cugino di parte materna del conte sabaudo, Amedeo VI volle che sulla nave ammiraglia della flotta di 17 navi e 2000 uomini, una galea veneziana, sventolasse, accanto allo stendardo rosso-crociato in argento dei Savoia, una bandiera azzurra.
Non è sicuro che l’uso di vessilli azzurri sia iniziato con Amedeo VI o fosse invece precedente; in ogni caso le più antiche bandiere sabaude pervenuteci, che risalgono al 1589, presentano i colori rosso, bianco (e cioè i colori dello stemma della dinastia) e azzurro. L’azzurro di Casa Savoia, con il passare dei secoli, accrebbe sempre di più la sua importanza fino a diventare, in occasione dell’unità d’Italia (1861), il colore nazionale italiano, tonalità mantenuta anche dopo la nascita della Repubblica Italiana (1946). Una bordatura blu Savoia è stata infatti inserita sull’orlo dello stendardo presidenziale italiano e l’utilizzo della sciarpa azzurra per gli ufficiali delle forze armate italiane e della maglia azzurra per le Nazionali sportive italiane è stato mantenuto anche in epoca repubblicana.