La prima attestazione di una struttura fortificata nel luogo di Ripalta risale ad un atto di donazione del 1029, in cui Olderico Manfredi cede all’Abbazia di S. Giusto di Susa “medietatem de alia corte tam de castro e capella…quae Ripalta est nominata…”.
L’aspetto attuale del Castello, pur mantenendo importanti tratti tipicamente medievali, è il frutto delle molte trasformazioni subite dall’edificio nel corso della sua lunga vita.
Dall’XI secolo, periodo in cui il castrum era forse caratterizzato da strutture lignee protette da terrapieni, il Castello si sviluppa, a partire dal XII secolo, intorno ad una robusta torre rettangolare, di cui si conservano oggi le tracce nel livello basamentale della grande sala rossa al piano terra del corpo principale. Poco dopo e per successive articolazioni, verranno costruite le alte mura e il torrione ancora oggi visibile sul fondo del giardino, contraddistinti dalla caratteristica tessitura muraria “a spina di pesce” e dai fregi in cotto. Alla cortina furono inoltre addossate, sul fronte principale e a nord, le torri-porta di accesso, in origine dotate di ponte levatoio. Tra XIII e XV secolo, di pari passo con il consolidarsi del potere dei Signori di Rivalta, che dal XVI secolo assumeranno il nome Orsini, il complesso è teatro di un’intensa attività edificatoria.
Dimessa la funzione tipicamente militare, intorno al nucleo originario si dispongono altri ambienti, per fasi successive serrate e sovrapposte. Anche la corte interna ospita nuovi edifici, addossati alle mura e oggi demoliti, le cui ampie finestrature sono tuttora leggibili sulla cortina. Al piano terreno della torre meridionale viene realizzata una cappella castrale, dotata, alla metà del XIII secolo, di pregevoli affreschi, voluti da Guglielmo, signore di Rivalta. Tra XVII e XVIII secolo interverranno altre importanti riplasmazioni, tra cui la costruzione della manica occidentale, terminata da una cappella barocca. Al tardo settecento si ascrive anche il grande giardino interno su due livelli, che, tra pregevoli essenze, accoglie una gigantesca magnolia.
Infine, nel corso dell’Ottocento, grazie al nuovo proprietario, Conte Cesare Della Chiesa di Benevello, altri interessanti restauri investiranno il complesso, tra cui il coronamento della torretta, che si staglia sullo skyline cittadino. Il suggestivo giardino e le eleganti commistioni tra elementi medievali e neogotici, ispirati alla cultura storico-artistica del tempo, dominata dalle figure del Brayda e del D’Andrade, ne definiscono compiutamente i caratteri e contribuiscono a conferire al complesso un fascino del tutto particolare, che si svela, improvviso, all’interno.