Categoria: Arte Contemporanea

  • 1-2-3 novembre 2024 | Apertura al pubblico
    L’offerta artistica e culturale di Artissima si espande in città grazie a un ricco programma di progetti speciali fuori fiera in collaborazione con istituzioni e partner.

    Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino combina una duplice vocazione, affiancando a una proposta di mercato di alto livello un progetto culturale in grado di indagare modalità sempre nuove e diverse di proporre arte. Grazie al dinamismo della fiera, l’offerta artistica proposta si espande in città con un ricco programma di mostre ed esposizioni realizzate in collaborazione con i partner.

    Grazie al dialogo con il Main Partner Intesa Sanpaolo, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, la Città di Torino, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino e il Gruppo UNA, la fiera si espande in città con cinque progetti espositivi: The Underground Cinema, una rassegna di film e video d’artista, alle Gallerie d’Italia – Torino; Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear, installazione degli artisti Julian Charrière e Julius von Bismarck al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino; Raised in the Dust, che presenta l’opera dell’artista Andro Eradze negli spazi dell’Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti; Euridome, l’installazione luminosa dell’artista Erik Saglia, parte del circuito Costellazione di Luci d’Artista 27; Afasia 1, un progetto espositivo dell’artista Arcangelo Sassolino, pensato per il Salone delle Feste dello storico hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita Hearsay, la mostra personale di Bekhbaatar Enkhtur, artista vincitore del Premio illy Present Future 2023; EMBRACE, la capsule-collection di occhiali d’artista ideata da Elisa Alberti per VANNI occhiali e presentata presso il loro showroom.

    The Underground Cinema alle Gallerie d’Italia – Torino

    La collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Artissima prosegue con la terza edizione della rassegna di film e video d’artista, ospitata negli spazi di Gallerie d’Italia – Torino, con la mostra The Underground Cinema, a cura di Irene Calderoni curatrice indipendente, da venerdì 1 a domenica 3 novembre 2024. La rassegna di opere video, molte delle quali esposte per la prima volta in Italia, vedrà artisti rappresentati dalle gallerie partecipanti ad Artissima. Gli artisti presentati sono: Pauline Boudry & Renate Lorenz (Ellen de Bruijne Projects, Amsterdam), Alice Bucknell (IMPORT EXPORT, Varsavia), Stephanie Comilang e Pauline Curnier Jardin (ChertLüdde, Berlino), Valentina Furian (UNA, Piacenza), Lungiswa

    Gqunta (Whatiftheworld, Cape Town), Beatrice Marchi (Federico Vavassori, Milano), Lili Reynaud Dewar (Emmanuelle Layr, Vienna) e Silvia Rivas (Rolph Art, Buenos Aires). Traendo spunto dalle peculiarità della sala espositiva del museo, architettura ipogea e immersiva, il titolo – The Underground Cinema – rievoca le riflessioni di Robert Smithson sulla fruizione cinematografica come esperienza fisica e psichica di abbandono, in cui la memoria della visione si perde in “una selva di altrove”. La selezione delle opere, presentate in una sequenza di montaggi caleidoscopici, istituisce molteplici rispecchiamenti con uno stato quasi-ipnotico, liminale, non tuttavia come forma di distacco dalla realtà, ma come strategia

    di accesso a un livello più profondo di memoria, desiderio, conoscenza e azione. In dialogo con la più ampia cornice tematica di Artissima, il progetto esplora immaginari onirici, sospesi tra la veglia e il sonno, la luce e l’oscurità, la realtà e la sua proiezione sullo schermo. Nell’ambito di questa collaborazione, nel 2023 è stata presentata La Condizione Umana, a cura di Jacopo Crivelli Visconti, e nel 2022 Collective individuals a cura di Leonardo Bigazzi.

    Gallerie d’Italia – Torino, Piazza San Carlo, 156
    Venerdì 1 novembre / 9.30 – 22.30; Sabato 2 novembre / 9.30 – 23.30; Domenica 3 novembre / 9.30 – 19.30

    Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

    Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in collaborazione con e con la curatela di Artissima, presenta da mercoledì 30 ottobre a lunedì 4 novembre 2024 l’installazione Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear, di Julian Charrière (Svizzera, 1987) e Julius von Bismarck (Germania, 1983), in collaborazione con la Galleria Sies + Höke, Düsseldorf. L’opera immersiva presentata nelle riaperte sale del Museo indaga il rapporto tra tempo geologico e umano, l’impatto del cambiamento climatico e la necessità di ripensare criticamente il rapporto uomo-natura. L’opera attiva un dialogo inedito tra Artissima e il Museo, settore della Direzione Cultura e Commercio della Regione Piemonte, affrontando in modo innovativo, grazie al linguaggio dell’arte contemporanea, temi cruciali del nostro tempo già presenti nel percorso di visita del Museo grazie alle sue straordinarie collezioni.

    Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, Via Accademia Albertina, 15 Dal 30 ottobre al 4 novembre / 10.00 – 18.00

    Raised in the Dust negli spazi dell’Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti

    Artissima presenta in collaborazione con la Città di Torino da martedì 29 ottobre a lunedì 4 novembre 2024 il progetto Raised in the Dust dell’artista Andro Eradze (Georgia, 1993) presso l’Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti di Torino, in collaborazione con la galleria SpazioA, Pistoia.
    Il film presentato, prodotto nel 2022, prende ispirazione dalla conclusione del poema classico georgiano Il mangiatore di serpenti (1901) di Vazha-Pshavela. Il protagonista del poema ha un talento soprannaturale per comprendere il linguaggio della natura; deve decidere tra il suo legame con la natura e le sue responsabilità sociali, piegandosi infine a queste ultime. Il film di Eradze si svolge in una foresta dove animali tassidermizzati appaiono uno dopo l’altro, disturbati dal frastuono dei fuochi d’artificio della notte di Capodanno. Muovendo una forte critica alle azioni umane che risultano in questi casi tossiche e fatali per la fauna selvatica, il film di Eradze riposiziona i fuochi d’artificio come un punto di accesso al lato oscuro e mitologico della foresta, un mondo popolato di piante, animali e fantasmi.

    Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti, Corso Casale, 43 Dal 29 ottobre al 4 novembre / 10.00 – 22.00

    Euridome, una Luce per Consulta di Torino e Unione Industriali Torino

    Artissima cura la produzione di Euridome, l’installazione luminosa promossa da Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino

    e a firma di Erik Saglia (Torino, 1989), galleria Thomas Brambilla, Bergamo, visibile dal 25

    ottobre 2024.

    L’opera entra a far parte del circuito Costellazione di Luci d’Artista 27. Con questo intervento, i promotori celebrano l’assegnazione a Torino del titolo di Capitale della Cultura d’Impresa

    2024 offrendo al territorio e alla comunità un segno tangibile del riconoscimento conseguito.

    Euridome sarà installata sulla facciata dell’edificio sede delle associazioni imprenditoriali cittadine (via Manfredo Fanti 17) dal 25 ottobre, giornata inaugurale di Luci d’Artista 27, e

    continuerà a essere fruibile dal pubblico nel tempo.

    Erik Saglia ha ideato questa nuova installazione site specific in continuità con l’ultima serie di opere da lui realizzate, Manifesti Satellite, ispirata ai satelliti naturali del sistema solare. L’artista ricrea una cosmogonia fatta di linee che si incrociano, si curvano, si sommano e si

    sottraggono fino a creare trame che possono diventare contenitori di conoscenza.

    Un movimento orbitale intorno alla facciata della palazzina di Unione Industriali Torino – in cui ha sede anche la Consulta fin dalla sua fondazione nel 1987 – evoca le attrazioni e le influenze dei satelliti generate dal pianeta d’appartenenza, il quale, in questo caso, promuove attraverso la cultura, lo sviluppo del territorio. Ogni satellite dell’opera ha la capacità di riflettere la luce, simboleggiando la diffusione della conoscenza e delle idee, e mira a valorizzare ogni singola impresa, ogni singolo intervento di recupero e sviluppo del patrimonio, ogni singola idea satellite che contribuisce all’evoluzione di una società basata su innovazione e cultura, valori cardini dell’operato di Unione Industriali e Consulta. Un progetto che sottolinea quanto il binomio cultura – impresa sia irrinunciabile e contribuisca a generare opportunità, benessere e inclusione sociale. Un principio attorno a cui si articola l’intero programma di iniziative predisposte da Unione Industriali Torino e dai suoi partner per Torino Capitale della Culturad’Impresa 2024. Durante Artissima si terrà un talk al Meeting Point incentrato su questo tema.

    Unione Industriali Torino, Via Manfredo Fanti, 17 A partire dal 25 ottobre

    Afasia 1 all’Hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze
    Grazie al rinnovato dialogo tra Artissima e UNA Esperienze, brand di Gruppo UNA, il Salone delle Feste dello storico hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze nel centro di Torino ospita, per la quinta volta in collaborazione con Artissima, un progetto espositivo d’arte contemporanea. Nel 2024 viene presentato da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre, Afasia 1 di Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), uno dei primi lavori in cui l’artista applica la fisica alla scultura indagando sul concetto di velocità. In Afasia 1 l’artista invita a riflettere sul potere del gesto e sulla tensione emotiva dell’attesa. L’opera racconta di cambiamento e di tempo, mostrando come ciò che sembra definitivo possa rivelarsi un passaggio repentino e

    inatteso verso una nuova realtà. L’azione distruttiva di un oggetto comune e quotidiano diviene una metamorfosi, un processo trasformativo, che vede l’oggetto dissolversi e riorganizzarsi in una nuova dimensione che riflette sulla natura mutevole della materia. Il progetto è in collaborazione con Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Havana, Roma, Sao Paulo, Paris, Dubai).

    Hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze, Via Piero Gobetti, 15 Dal 31 ottobre al 3 novembre / 13.00 – 21.00

    Hearsay Premio illy Present Future alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
    La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita Hearsay,la mostra personale di Bekhbaatar Enkhtur (galleria Matèria, Roma), vincitore dell’edizione 2023 del Premio illy Present Future, il quale grazie alla visione contemporanea di illycaffè, offre un contributo importante all’affermazione degli artisti emergenti e conferma il ruolo attivo della fiera nel sostegno dei talenti internazionali. La mostra presenta una nuova serie di opere di Enkhtur che indagano il potenziale simbolico e metonimico degli animali e degli esseriumani per esplorare il rapporto tra rappresentazione visiva e linguistica. Qui, creature fantastiche appaiono in bassorilievo metallico come immagini e forme, esseri figurativi e figure del discorso.

    Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane, 16 dal 31 ottobre 2024 al 5 gennaio 2025

    VANNI occhiali #artistroom allo Showroom VANNI occhiali
    VANNI lancia in esclusiva EMBRACE, la capsule-collection di occhiali d’artista realizzati su progetto di Elisa Alberti, vincitrice del premio VANNI #artistroom ad Artissima 2023. Nella project room di VANNI verranno in contemporanea presentate le opere dell’artista, in collaborazione con la Galleria Krobath di Vienna. La collezione di occhiali prende vita dall’ispirazione che anima le pitture e le opere scultoree di Elisa Alberti, con le loro caratteristiche distintive: uso mirato del colore, gioco con le forme, composizione spaziale e l’attenzione alla materialità sensoriale delle superfici.

    Showroom VANNI occhiali, Piazza Carlo Emanuele II, 15
    dal 31 ottobre al 23 novembre 2024 / mar-sab 10.00 – 19.30, lun 15.30 – 19.30; Vernissage: sabato 2 novembre / 18.00 – 24.00; Colazione con l’artista: domenica 3 novembre / 11.00 – 13.00

     

     

    ARTISSIMA – Internazionale d’Arte Contemporanea

    www.artissima.art | info@artissima.it
    Facebook | X | Instagram | Youtube: Artissima Fair #artissima #artissima2024 #artissimaVoiceOver

    OVAL Lingotto Fiere | via Giacomo Mattè Trucco, 70 – Torino 31 ottobre 2024 | Preview

    1-2-3 novembre 2024 | Apertura al pubblico MAIN PARTNER

    OFFICIAL PARTNER: Azimut Yachts | illycaffè | Jaguar | Juventus | K-Way Lauretana | Manifattura Tessile DINOLE® | Orlane | Piemonte Land of Wine Principi di Piemonte | UNA Esperienze | Sabelt | Tosetti Value – Il Family Office | VANNI occhiali | Unione Industriali Torino | Art Defender

    IN-KIND PARTNER: Bolzan | Carioca | Celeste Italia | Dott. Gallina | Guido Gobino | Paola Lenti | Meritalia® | Pedrali | Torino Airport

    MEDIA PARTNER: Il Giornale dell’Arte | La Stampa MEDIA COVERAGE: Sky Arte

     

    Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. L’organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio diArtissimaappartiene aCittà di Torino,Regione PiemonteeCittà Metropolitana di Torino. Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino.

  • Museo Archivio Reale Mutua  | 13 settembre – 21 novembre 2024 

    Alice Zanin, è un’artista che ho la fortuna di conoscere personalmente. Alice è una persona luminosa, la cui energia positiva si riflette perfettamente nel suo lavoro. La sua passione per lo studio degli animali è evidente in ogni opera, e questo legame profondo con la natura si manifesta in una delicatezza artistica che non smette mai di affascinare.

    L’installazione ROUAGES, che ha inaugurato la X edizione di Art Site Fest presso il Museo Archivio Reale Mutua a Torino, rappresenta un altro straordinario capitolo della sua carriera. Sotto le eleganti volte del loggiato del palazzo, Alice ha saputo trasformare lo spazio con il suo tipico stile: un volo di ibis scarlatti prende vita grazie alla maestria nell’uso della cartapesta, che con il suo tocco riesce a dare movimento e leggerezza ai suoi soggetti, senza l’ausilio di meccanismi.

    Conosco la sua abilità nel rappresentare animali come uccelli, cavalli, pesci ed elefanti, ma in questa installazione la scelta degli ibis scarlatti ha una simbologia molto potente. Il volo, per Alice, non è solo un movimento fisico, ma una metafora più profonda, quasi mistica. Questi volatili rappresentano l’unione tra il mondo naturale e quello spirituale, evocando miti antichi come la fenice e le leggende sul potere del volo nella storia dell’umanità. Alice cattura questa magia in modo impeccabile, rendendo gli uccelli quasi eterei, come se fossero a un passo dal librarsi realmente nell’aria.

    Ciò che ammiro di più di Alice è la sua capacità di creare un dialogo visivo che va oltre l’arte figurativa. Le sue opere sono un ponte tra la realtà tangibile e un mondo immaginifico, dove ogni animale ha un’anima e un significato più grande. In questa mostra, il richiamo all’antica pratica dell’ornitomanzia, l’arte di interpretare il volo degli uccelli per comprendere il futuro, sottolinea quanto il legame tra uomo e animale sia ancestrale e profondamente spirituale.

    Alice Zanin non è solo un’artista dotata di un talento straordinario, ma anche una studiosa appassionata del rapporto tra uomo e natura. Le sue opere, caratterizzate da eleganza e delicatezza, sono un invito alla riflessione, una finestra su una realtà in cui l’arte diventa il mezzo per esplorare la nostra relazione con il mondo vivente.

    Se non avete ancora avuto modo di ammirare le sue creazioni, fatelo andando a visitare la mostra ROUAGES.

    Sarà un’esperienza capace di farvi volare con la mente e il cuore, proprio come i meravigliosi ibis scarlatti che Alice ha immaginato e realizzato per tutti noi.

  • Giovedì 12 settembre 2024, dalle 18:00 alle 20:00, la galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino ospiterà un’affascinante performance dell’artista iraniana Bahar H, dal titolo Stone XL. Questo evento, che fa parte della mostra “10 Anni”, sarà visitabile fino al 14 settembre.

    La performance Stone XL è un’esperienza immersiva che invita il pubblico a esplorare il “peso del ricordo”. Distesa a terra, Bahar H diventa un punto di riferimento per il pubblico che può interagire con l’opera posizionando o rimuovendo dei sassi dal suo corpo immobile. Questi sassi, realizzati in cartapesta e decorati con pagine di giornali iraniani, sono una potente metafora del peso emotivo e dei ricordi che ognuno di noi porta con sé.

    Il pubblico ha un ruolo attivo nella performance: può fungere da facilitatore o amplificatore delle emozioni in gioco, creando un’interazione dinamica e in continua evoluzione. La scelta dei materiali, con sassi realizzati utilizzando carta di quotidiani iraniani, sottolinea il legame profondo dell’artista con la sua terra d’origine e le sue esperienze personali.

    Bahar Heidarzade nasce a Teheran nel 1981, due anni dopo la nascita della Repubblica Islamica dell’Iran. Cresciuta in un contesto di severe restrizioni culturali e personali, l’artista affronta le limitazioni imposte al suo modo di vestirsi, al suo accesso all’arte e alla cultura. Nonostante le difficoltà e i ripetuti arresti per il suo modo di indossare l’hijab, Bahar trova nella pittura e nel disegno un mezzo di espressione fondamentale.

    Nel 2007, Bahar lascia l’Iran per trasferirsi prima in Armenia e poi in India. Nel 2013, si stabilisce a Torino, attratta dalle montagne che le ricordano la sua casa natale. Qui, si iscrive all’Accademia Albertina e arricchisce il suo repertorio artistico con pittura, installazioni, fotografia e performance. Non è più tornata in Iran.

    La carriera di Bahar Heidarzade include esposizioni in importanti sedi come Palazzo Barolo e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, MAIIIM a Genova, Casa del Conte Verde a Rivoli, Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, Castello Reale di Govone a Cuneo e Castello Scaligero di Malcesine a Verona.

    La performance Stone XL rappresenta non solo un’opportunità unica per interagire con l’opera di Bahar H, ma anche un momento di riflessione profonda sul significato del ricordo e sulla nostra relazione con il passato.

  • Il Monferrato torna a vivere l’arte contemporanea con la nuova edizione di Germinale – Monferrato Art Fest, un evento diffuso che trasformerà le colline del Basso Monferrato in uno scenario artistico unico dal 6 al 29 settembre 2024. Curato da Francesca Canfora, il festival si snoda attraverso 12 comuni, con epicentro a Rinco di Montiglio, sede della Quasi Fondazione Carlo Gloria APS.

    Quest’anno, 19 artisti di fama, tra cui Paolo Albertelli, Elizabeth Aro e Paolo Pellegrin, presenteranno installazioni, sculture e opere site-specific, arricchendo il territorio con nuove interpretazioni artistiche.

    Parte integrante del festival sono le Residenze d’artista, che vedranno la partecipazione di giovani talenti under 35 come Gabriele Diversi, Elisabetta Mariuzzo e Fabio Riaudo. A Moncalvo, lo street artist Monograff lascerà un segno permanente con un murale creato durante la sua residenza, mentre a Tonco, l’artista Enrica Salvadori lavorerà all’interno della Chiesa di Villa Toso, aprendo le porte del suo atelier al pubblico.

    Il nome Germinale evoca l’idea di rinascita e crescita, e riflette l’obiettivo del festival: promuovere una fioritura culturale che valorizzi il patrimonio artistico e paesaggistico del Monferrato, integrando l’arte contemporanea in luoghi storici e simbolici.

    Come sottolinea Bruno Bertero dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, l’evento non solo arricchisce l’offerta turistica, ma rafforza il legame tra arte, territorio e comunità locale, contribuendo alla crescita e alla valorizzazione di un’area già nota per la sua bellezza naturale e storica.

    Tutte le sedi espositive saranno aperte in orario: h 10.30-13.00 | h 15.00-19.30

    Per il programma completo degli eventi nelle date successive consultare www.germinale.art

    Foto di copertina Aro@San Remigio Villadeati_ph cr Chiara Ferrando

  • Esposizione dei Manifesti-Opera

    Domenica 12 Maggio, Milano, inaugurazione della mostra dedicata ai Manifesti-Opera presso il Giardino Indro Montanelli, dalle 15:00 alle 19:00.

    I manifesti invaderanno pacificamente l’area, trasformandola in un paesaggio gioioso e insolito.

    “Manifesti”, afferma Manuela Carrano, “sono uno strumento antico ma potentemente efficace, capace di comunicare con la stessa immediatezza dei social media”. Verranno affissi nei pressi degli ingressi principali del Parco e sui 23 Pali Luce lungo il Viale interno (da Via Palestro a Piazza Oberdan), realizzati con materiali resistenti all’acqua e in colori diversi, riflettendo lo stile e l’identità di ciascun artista. Accanto ai Manifesti-Opera, saranno collocati dei Manifesti-bianchi, sui quali gli studenti dei licei artistici della città e i visitatori potranno esprimere liberamente la propria creatività attraverso disegni e/o testi artistici, fornendo loro materiali (fogli e pennarelli) per creare opere direttamente sul posto. Le opere più suggestive saranno raccolte in un “Libro d’Artista”.

  • L’esposizione dell’artista spagnolo, curata dalla Galleria Contini, durerà fino al 16 giugno. Un totale di 15 sculture, di cui una all’Arsenale e una a Riva Ca’ di Dio

    Da ieri si trovano in piazzetta San Marco, e non solo, le sculture di Manolo Valdés protagoniste dell’esposizione Las Meninas a San Marco, che durerà dal 27 marzo al 16 giugno e si svilupperà tra piazzetta San Marco, Riva Ca’ di Dio e Arsenale.

    L’artista spagnolo, classe 1942, vincitore del premio Nacional de Bellas Artes España, è uno dei protagonisti della scena contemporanea. Le sue creazioni sono state oggetto di numerose esibizioni nazionali ed internazionali e conservate presso i più importanti musei e collezioni private.

    Quest’anno, tramite la Galleria d’arte Contini, ha stipulato un accordo commerciale con Vela spa che gli consentirà di esporre quindici delle sue opere – della serie “Las Meninas”, quotate intorno ai 2-300 mila dollari – in alcuni dei luoghi più suggestivi di Venezia. Dodici Reina Mariana e una monumentale Infanta Margherita sono state collocate in Piazzetta San Marco, mentre l’opera Mariposas, è stata esposta lungo Riva Ca’ di Dio. Diadema verrà invece collocato all’Arsenale. Valdés, nell’ambito dell’esposizione, ha scelto di donare una Reina Mariana alle collezioni del Comune di Venezia, senza vincoli di posizionamento e utilizzo.

  • Giuliano Vangi, a 93 anni, non ha avuto l’opportunità di vedere la mostra che mette in relazione la sua visione del ritratto contemporaneo con quella rinascimentale di Leonardo Da Vinci.

    La mostra, inaugurata oggi presso i Musei Reali, offre un percorso che accosta quindici delle sue sculture, realizzate tra il 1964 e il 2022. Questa esposizione rappresenta la contemporaneità del ritratto, una visione che Vangi ha voluto trasmettere attraverso le sue opere.

    Nato nel 1931, Vangi ha studiato all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, prima di trasferirsi in Brasile, dove ha sviluppato un interesse per l’astrattismo e ha lavorato con vari materiali. Conosciuto anche come il “Francis Bacon della scultura” per il suo stile distintivo, Vangi ha realizzato opere prestigiose, tra cui la statua di San Giovanni Battista a Firenze, la Lupa in Piazza Postierla a Siena e la scultura in marmo “Varcare la Soglia” al nuovo ingresso dei Musei Vaticani. La mostra alle Musei Reali è un tributo alla sua straordinaria carriera e al suo contributo al mondo dell’arte.

  • DAL 22 MARZO 2024 AL MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI DI TORINO

    L’arte contemporanea entra nel Museo regionale di Scienze naturali con il progetto promosso dall’Associazione culturale Club Silencio per la Regione Piemonte Arco Elefante, opera realizzata dal collettivo Guerrilla Spam, che da venerdì 22 marzo sarà visibile al pubblico nelle sale del Museo.

    Arco Elefante, curato da Matteo Bidini (Club Silencio) e realizzato da Guerrilla Spam con la collaborazione di Silvia Collura, sarà donato dall’Associazione Club Silencio ed entrerà a far parte stabilmente del patrimonio museale.

    Arco Elefante è un’opera di grandi dimensioni (altezza 2,5m base 2m x 1,50m) ed è dedicata a Abul Abbas, elefante di Carlo Magno, nato in Africa, morto di polmonite sulle sponde del Reno nell’810, e a Fritz, elefante di Re Carlo Felice di Savoia, nato in India, morto per asfissia mediante ossido di carbonio nella Palazzina di caccia di Stupinigi nel 1852, e a tutte le bestie di ogni tempo e luogo catturate e deportate per gli usi e i trastulli degli uomini.

    Gli elefanti come altri grandi mammiferi sono stati utilizzati dagli uomini per svariati motivi in innumerevoli occasioni della storia. In epoca medievale il commercio che legava l’Europa all’Asia impiegava anche elefanti nel trasporto di carichi e merci da scambiare; sulle loro groppe hanno viaggiato oggetti esotici e persone, i tappeti orientali sono giunti in Occidente e hanno trasmesso decori e immagini poi riutilizzati da artigiani e artisti. Lo storico dell’arte lituano Jurgis Baltrušaitis ha rintracciato disegni mesopotamici nei capitelli romanici europei e rivelato come l’arco carenato tipico delle nicchie del Buddha in Asia sia giunto in Europa contribuendo alla fioritura del gotico.

    Come evidenzia il collettivo Guerrilla Spam: “Arco elefante è un passaggio immaginario tra Oriente e Occidente; l’incontro tra noi e gli altri può avvenire attraverso una tenda che deve essere attraversata. Il volto dell’animale ci osserva dall’alto e ascolta il suono dei sonagli che la nostra presenza muove.

    Il progetto nasce nel contesto del programma culturale Tra cultura e natura, curato dalla Fondazione Circolo dei lettori per il Museo Regionale di Scienze Naturali, che prosegue fino all’estate. Venerdì 29 marzo (ore 18), l’entomologo Fulvio Giachino racconta il rapporto tra gli insetti e la cultura umana nelle credenze, nei miti, nelle leggende; il 12 aprile (venerdì, ore 18) la zoologa Francesca Marucco racconta la sfida della convivenza tra l’uomo e i grandi carnivori mentre il 19 aprile (venerdì, ore 18) la biker milanese Ilaria Fiorillo presenta il suo libro Di biciclette e altre felicità (De Agostini).

    Per inaugurare l’opera, il MRSN e Club Silencio propongono venerdì 22 e sabato 23 marzo due serate speciali di Una notte al museo, appuntamenti che, come nell’obiettivo dell’Associazione, hanno lo scopo di stimolare la partecipazione di nuovi pubblici alla vita culturale cittadina. La maggior parte dei partecipanti infatti, è under 35 e molto spesso non ha mai avuto occasione di visitare quello specifico spazio culturale.

    L’Assessore alla cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio commenta “Il Museo Regionale di Scienze Naturali diventa sempre di più un contenitore di eventi e iniziative che ampliano maggiormente il pubblico, che dalla riapertura ad oggi ha raggiungo numeri importanti. Oggi abbiamo presentato, oltre alle prossime seconde serate fatte con Club Silencio, una prima opera d’arte contemporanea fatta dal collettivo Guerrilla Spam che resterà al museo per testimonia ancora una volta come tutte le arti, da quella scientifica a quella contemporanea, siamo in perfetta armonia e possano sempre trovare un legame, un filo conduttore che le unisce.”

    Siamo felici di ospitare questa installazione d’arte contemporanea – dichiara il direttore Marco Fino -. Pensiamo infatti che il Museo debba essere uno spazio espositivo aperto a nuove esperienze che possano stimolare, incuriosire e appassionare il pubblico. In questo ambito è nata la collaborazione con Circolo dei Lettori e Club Silencio, di cui siamo orgogliosi. Ringraziamo il collettivo Guerrilla Spam per aver pensato e realizzato l’opera ‘Arco Elefante’ ispirandosi a una delle infinite storie che si celano dietro i nostri reperti“.

    Alberto Ferrari, Presidente dell’Associazione culturale Club Silencio sottolinea “Questa iniziativa rappresenta un altro tassello del progetto di Club Silencio che vuole stimolare sempre di più i giovani a partecipare attivamente alla vita culturale e sociale del territorio. Quando abbiamo iniziato, qualche anno fa, abbiamo cercato un modo per abbattere la distanza tra i musei e i nostri coetanei. L’idea era di renderli protagonisti del futuro della città. Per questo oltre a Una notte al museo abbiamo dato vita ad altri progetti, come Aurora sogna dedicato proprio al quartiere Aurora, o l’Osservatorio giovanile YouthLab, che sta svolgendo una ricerca sul benessere mentale dei più giovani”.

    Per partecipare alle serate di Una notte al Museo è necessario accreditarsi sul sito di Club Silencio al link https://clubsilencio.it/next-event/

    Allo stesso link è possibile inoltrare l’invito a un amic*

    GUERRILLA SPAM

    Guerilla Spam nasce nel 2010 a Firenze come spontanea azione non autorizzata di affissione negli spazi urbani.

    Oggi alterna tale pratica a interventi di muralismo, installazioni, azioni, performance e workshop in Italia e all’estero. Lavora in spazi eterogenei, dalle occupazioni ai musei d’arte moderna e contemporanea, sino alle scuole, comunità minorili, carceri e centri di accoglienza, privilegiando sempre l’uso dello spazio pubblico urbano come luogo della collettività.

    In tale produzione sono decisive e numerose le fonti iconografiche: dalla statuaria africana alle incisioni rupestri, dalle allegorie medievali ai disegni satirici dell’espressionismo tedesco sino a Pasolini; questi prelievi si sommano al vocabolario grafico di Goya, dei pittori fiamminghi, e di varie manifestazioni artistiche di popolazioni remote studiate negli anni.

    La mescolanza di tali stili disparati genera un nuovo immaginario che fonde Oriente e Occidente, cultura alta e bassa, in un risultato familiare ma anche alieno. La finalità resta il raggiungimento di un’arte simbolica che comunica a più livelli dei significati all’osservatore.

    Guerrilla Spam ha esposto in Italia in musei archeologici nazionali e musei d’arte moderna e contemporanea. I loro lavori sono stati notati e raccontati sulle pagine delle testate nazionali e internazionali (tra cui The Economist).

    CHE COS’È CLUB SILENCIO

    Club Silencio è un’associazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolino la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e democratica del proprio territorio.

    Club Silencio porta avanti tre direzioni progettuali: l’una relativa al rendere accessibile il patrimonio artistico-culturale locale ai giovani under 35, l’altra impegnata nel favorire l’empowerment giovanile locale, l’ultima volta a diffondere e sensibilizzare sullo sviluppo sostenibile. Tra i suoi progetti più noti certamente c’è Una notte al Museo, che dal 2017 ad oggi ha toccato oltre 40 musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia, oltre a Earth Day, tenutosi nel 2023 per la prima volta a Torino con oltre 25.000 partecipanti nei Giardini Reali per celebrare la Giornata Mondiale della Terra.

    Da ottobre 2022 Club Silencio è certificata ISO 20121 per la “Gestione eventi sostenibili”.

  • Filo doppio. Dialoghi tra artisti e maestri orafi, la preziosa rassegna frutto della sinergia tra artisti contemporanei e maestri orafi valenzani, sarà ospitata ad Alessandria nei saloni del “broletto” di Palatium Vetus da sabato 16 marzo a domenica 28 aprile prossimo.

    L’iniziativa è della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ha sempre prestato grande attenzione alla valorizzazione della tradizione orafa valenzana e dal 2020, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, finanzia il progetto culturale sviluppato dal Comune di Valenza per promuovere la prossima apertura della sede espositiva nell’ex Convento di San Domenico a Valenza.

    In esposizione 14 opere-gioiello di Elizabeth Aro con Lombardi (2020), Elisa Bertaglia con Margherita Burgener (2021), Antonio De Luca con Ofir (2020), Emilia Faro con Monile – Jewels of Italy (2021), Carlo Galfione con Scuola orafa For.AL “Vincenzo Melchiorre”(2020), Gabriele Garbolino Rù (2022) e Viola Pantano (2021) con Gioj, Fukushi Ito con Il Diamante (2020), Chen Li con Gianpiero Pozzi (2023), Clara Luiselli con Etra Gioielli (2023), Giulia Nelli con HandMade (2023), Greta Penacca con Matteo Bonafede (2023), Alessandra Serra con Effemme (2023) e Alice Zanin con Ceva Gioielli (2020).

    Curatori della rassegna sono Lia Lenti e Domenico Maria Papa che hanno lavorato a stretto contatto con il Centro Comunale di Cultura di Valenza dove la mostra è stata allestita dal 21 dicembre 2023 al 30 gennaio 2024.

    “Filo Doppio” è la terza mostra che Palatium Vetus ospita in contemporanea – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano – offrendo un ventaglio culturale di opere e di artisti che spaziano dal Settecento a oggi, di stili e di materiali che seguono l’evoluzione del gusto e dei tempi. I gioielli disegnati da artisti contemporanei e prodotti dai maestri orafi valenzani si affiancano alle sculture “silenziose” di Cai Wanlin, considerato un fenomeno emergente dell’arte orientale e fanno da corollario ai capolavori di Pietro Francesco Guala, uno dei maggiori ritrattisti del Settecento, autore dei 23 dipinti che raffigurano i Marchesi Scarampi.Una forma di arte, quella orafa valenzana che ha contribuito in modo determinante a diffondere il “made in Italy” nel mondo e che rappresenta motivo di orgoglio per il nostro Paese. Questa mostra diventa, quindi, occasione per promuovere la cultura del bello, del prezioso, del “fatto a mano” che si apre a nuovi stimoli, alla ricerca tecnologica, alla sperimentazione e si confronta con l’attualità creando opere d’arte da indossare. Ne consegue un importante momento di sviluppo economico e culturale del nostro territorio e di valorizzazione delle “eccellenze” che lo hanno reso famoso, in linea con i principi statutari della nostra Fondazione”.

    Saper fare. È questo il fulcro del progetto Filo doppio. Il saper fare è quello dei maestri orafi che, con le loro mani d’oro e tanta perizia tecnica, hanno dato forma e sostanza alle creazioni nate dall’estro e dalla creatività degli artisti coinvolti nel progetto. Il saper fare è da intendersi anche come la fonte di sostenibilità del distretto orafo valenzano che, attraverso la trasmissione dei saperi tra le generazioni, consente di mantenere vitale una tradizione pluricentenaria che fa dell’oreficeria valenzana uno dei vertici del made in Italy riconosciuto e apprezzato nel mondo. Sostenibilità, innovazione, evoluzione, trasversalità, inclusività sono tutte espressioni che rientrano nel vocabolario di questa mostra e del suo ampio progetto che guarda con lungimiranza anche agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile” così commentano il sindaco di Valenza Maurizio Oddone e l’assessore ai Beni Culturali Alessia Zaio.

    “L’arte contemporanea ha urgente bisogno di confrontarsi con la produzione artigiana e industriale d’eccellenza. – Afferma Domenico Maria Papa e prosegue – Un confronto attento tra ambiti apparentemente distanti, può essere di stimolo alla ricerca artistica, ma anche all’innovazione e all’esplorazione di nuovi linguaggi e prodotti. Riannodare il filo di un dialogo mai interrotto è l’ambizione di un progetto che, anno dopo anno, produce sempre nuova bellezza.”

    Lia Lenti sottolinea “Il dialogo non gerarchico tra queste due realtà – l’arte e il mestiere – è stato il vero protagonista e non solo il punto di avvio”.

    Perseguendo il principio della massima accessibilità in mostra sarà posizionato un book tattile dedicato alle opere di Filo doppio, realizzata in collaborazione con Tactile Vision Onlus, associazione senza scopi di lucro, che lavora offrendo la sua consulenza a favore dei disabili visivi secondo i principi dello Universal Design. Il percorso tattile presenta schede didattiche con riproduzioni tridimensionali delle opere-gioiello create per Filo doppio e formulate in modo che possano essere utilizzate da persone non vedente come materiale preliminare all’esplorazione tattile.

    Approfondimenti sulle singole collaborazioni sono disponibili sul portale www.filodoppio.it, che raccoglie lo storytelling del progetto.

    Le mostre allestite a Palatium Vetus sono gratuite, aperte al pubblico sabato e domenica, orario 9-13/15-19.

    Sono disponibili visite guidate.

    PER INFO:

    didattica.fondazionecral@gmailcom – telefono: 347-80.95.172

    www.fondazionecralessandria.it – FB: @Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

  • Giovedì 11 gennaio 2024 h. 16.30 STEFANO CAGOL: Archeology of the Anthropocene. Molto prima di noi e dopo

    Ingresso: gratuito

    Prenotazione: non richiesta

    Via Bologna 32 – 10152 Torino

     

    A seguire:

    In galleria h.  18 A PICK GALLERY CAGOL | ROWAN. Sulla Materia e l’Energia  (visitabile fino al 27 gennaio)

    Via Bernardino Galliari 15/C – 10125 Torino

    Giovedì 11 gennaio lo Spazio Archeologico del Museo Lavazza di Torino chiude con un’apertura speciale e visita guidata con l’artista dalle 16:30 alle 17:30 la mostra personale di Stefano Cagol “Archeology of the Anthropocene”, inaugurata lo scorso ottobre nell’ambito dell’Art Site Fest. In un luogo unico, che testimonia la scoperta dei resti di un’antica basilica paleocristiana alle basi della cosiddetta Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi, cinque opere video, installative, scultoree e sonore dell’artista Stefano Cagol pongono a confronto con il futuro e le conseguenze delle nostre scelte guardando all’idea di tempo. Il tempo, oltre l’essere umano. Con questa idea nasce la mostra al Museo Lavazza – Spazio Archeologico, realizzata in collaborazione con Art Site Fest (https://artsitefest.it/), e con NxT e la piattaforma We Are the Flood di MUSE – Museo delle Scienze Trento  (https://www.muse.it/events/incontro-pubblico-museo-lavazza/).

    A seguire, l’invito è a spostarsi dalle 18 alle 20 da A Pick Gallery dove Stefano Cagol con l’inglese Hannah Rowan è protagonista della doppia personale “Sulla materia e l’energia”, inaugurata durante l’ultima Torino Art Week e visitabile fino al 27 gennaio.

    La mostra presso A Pick Gallery è realizzata in collaborazione con C+N Galleria Canepaneri.

    In entrambi i casi, sarà presente l’artista, appena rientrato dalle prime due fasi internazionali del suo nuovo progetto supportato dall’Italian Council nel deserto dell’Egitto e la giungla della Malesia. Sarà un’occasione unica, quindi, anche per cogliere a caldo le sue impressioni da queste esperienze di ricerca, scambio e produzione.

    Sulla mostra al Museo Lavazza

    Nello Spazio Archeologico del Museo Lavazza, Stefano Cagol presenta la personale dal titolo “Archeology of the Anthropocene. Molto prima di noi e dopo” e sceglie di riprendere la nuova e già abusata definizione dell’era dell’essere umano per scrutarne la fine, immaginando un mondo in cui le interferenze antropogeniche continuano il loro corso anche dopo di noi, un’era già antica. Mentre gli scienziati sono ancora occupati in processi di denominazione, ricerca di marcatori e tentativi di datazione, in contraddizione tra chi fa iniziare l’Antropocene con il nucleare, la rivoluzione industriale o l’agricoltura, l’artista lo vede coincidere con le nostre stesse origini: il controllo del fuoco. Già allora, fin da subito, eravamo come adesso: esseri splendidi e ingegnosi, ma anche così arroganti e aggressivi con tutto e con tutti. Già allora ha avuto inizio il nostro impatto, la stessa antropogenicità è un iperoggetto, nel suo essere time- & space-transgressive. L’Antropocene, che alle nostre orecchie suona così legato al presente e al futuro, affonda vischiosamente nel nostro passato più remoto.

    Il percorso espositivo è una selezione di opere storicizzate e altre inedite che rendono conto della coerenza della ricerca di questo artista. Troviamo il lavoro video del 2022 “Far before and after us”, un rito del fuoco realizzato tra vette innalzatesi da fondali primordiali per la partecipazione al padiglione dello stato del Perak – Malesia alla scorsa Biennale di Venezia. Reperti del riscaldamento globale sono le opere scultoree “Monuments to the flow (of matter)”, flaconi in plastica recuperati, plasmati dal calore e innalzati su un piedestallo in marmo. Sono “opere garantite per 1000 anni”: il tempo oltre l’essere umano, il tempo che impiega la plastica per degradarsi. L’Isola di Bouvet nell’Antartide è ricreata un accartocciamento in alluminio a specchio sospeso al centro dello spazio archeologico, sopra le antiche pietre. Quell’isola è considerata il luogo più remoto sul pianeta, ma per questo non scevro dalle conseguenze delle nostre scelte e da test atomici. È poi presente una delle prime opere dell’artista, realizzata nel 1995 ma quanto mai attuale. È la registrazione di un’esplosione nucleare rallentata all’estremo: ne esce un suono simile a uno strumento ad arco, straniante e straziante, sintesi perfetta dell’essere umano che agita fatalmente le corde del pianeta.

    L’apocalittico Stefano Cagol, mentre sta portando avanti il suo progetto WE ARE THE FLOOD (noi siamo il diluvio) attraverso una piattaforma di confronto all’interno del MUSE Museo delle Scienze di Trento, crede, fino in fondo, nell’artista con un ruolo sociale e spirituale.

    Sull’artista

    Stefano Cagol (Trento, 1969) è un artista contemporaneo italiano, due volte vincitore dell’Italian Council (2023, 2019) del Ministero italiano della Cultura, che lavora nei campi dell’Arte Concettuale, Arte Ambientale, Eco-Art e Land Art, riflettendo da anni su confini, influenze, energia e ambiente.

    Ha partecipato alla 59a, 55a, 54a Biennale di Venezia; Manifesta 11; 14a Biennale di Curitiba; 3a e 2a OFF Biennale Cairo; 1a Biennale dello Xinjiang e 1a Biennale di Singapore. Gli hanno dedicato mostre personali musei come il MAC di Lissone (2023); CCA Center for Contemporary Art di Tel Aviv (2021); MA*GA di Gallarate (2019); Galleria Civica di Trento (2016); ZKM Karlsruhe (2012) e Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (2000).

    Dal 2022 ha avviato la piattaforma We Are the Flood presso il MUSE Museo delle Scienze di Trento e nel 2023 ha fondato la collezione MUSE Antropocene. Dal 2023 è direttore artistico di Castel Belasi, polo della pratica e del pensiero ecologico.

    Stefano Cagol ha studiato all’Accademia di Brera a Milano e alla Ryerson University di Toronto con una borsa di studio post-dottorato del Governo del Canada, e tenuto conferenze e workshop alla Bauhaus University di Weimar; Accademia di Brera di Milano e alla Goldsmiths University di Londra.

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