Categoria: Arte e Dintorni

  • A partire da oggi  mercoledì 25 marzo, la programmazione di Sky Arte va in streaming per tutti, e gratis: è l’iniziativa con cui il noto canale di arte e cultura a pagamento aderisce all’iniziativa #iorestoacasa per dimostrare vicinanza agli italiani costretti in casa per l’emergenza Covid-19 da coronavirus. “Sky”, si legge in una nota dell’azienda, “propone a tutti il meglio delle grandi produzioni di Sky Arte sul patrimonio artistico e culturale d’Italia”.

    Si tratterà di un palinsesto attivo 24 ore su 24 con cui Sky Arte darà a tutti “la possibilità a tutti di viaggiare attraverso le più belle produzioni del canale, di intrattenersi con gli imponenti film d’arte e di raccontare l’Italia con gli scenografici documentari girati nel cuore del nostro Paese”.

    Lo streaming sarà disponibile da domani sul sito di Sky Arte: https://arte.sky.it.

    Quella che andrà in onda in streaming sarà una selezione dei programmi dedicati al patrimonio culturale e artistico dell’Italia che vengono trasmessi sul canale Sky 120 e 400.

    Tra gli altri, Sette Meraviglie, la serie che va alla scoperta dei grandi simboli dell’arte italiana, realizzata con le più moderne tecniche di ripresa; Musei, la produzione che permette di immergersi nei più importanti poli museali d’Italia e scoprire le ricchezze custodite all’interno; i grandi film d’arte di Sky che raccontano le vite e le arti di Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Raffaello e Tintoretto. E ancora Italie Invisibili che porta l’attenzione su luoghi in cui il tempo e la storia hanno lasciato il segno del proprio passaggio o Italian Season, la serie dedicata alle eccellenze artistiche del Belpaese. Anche la musica trova spazio nel palinsesto dedicato, con le esibizioni di Brunori Sas nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo di Palermo, di Franco Battiato nell’Hangar Bicocca di Milano e le puntate più intense di 33 Giri – Italian Masters.

    L’impegno di Sky si estende inoltre a supportare chi in questi giorni lotta negli ospedali per combattere il coronavirus: Sky, infatti, sostiene la Protezione Civile con una raccolta fondi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario e strumenti di ventilazione. La donazione può essere effettuata direttamente sul Conto Corrente n. 66387 (IBAN IT84Z0306905020100000066387) aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato, intestato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, con la causale SKY IoRestoACasa Covid 19.

    Per maggiori informazioni sulla donazione è possibile visitare il link https://www.sky.it/landing/iorestoacasa.html.

     

  • I musei chiudono le porte a causa dell’emergenza coronavirus ma le riaprono sotto forma virtuale. E così, anche se siamo in quarantena, possiamo goderci le meraviglie dell’arte comodamente da casa, semplicemente utilizzando un pc, un tablet o uno smartphone. Di seguito abbiamo selezionato 10 mostre digitali che vi immergeranno nel magico universo di 10 artisti famosissimi. Tour virtuali gratuiti con cui rifarsi gli occhi!

    Gustave Klimt

    Su Google Arts & Culture potete immergervi nel magico mondo di Klimt e nella mostra “Gustav Klimt and the Palais Stoclet vi sarà possibile addentrarvi nel Palazzo Stoclet alla scoperta di alcuni dei dipinti più famosi dell’artista, con tante curiosità a tema.

    Michelangelo

    Michelangelo from behind – Masterworks in a new perspective” è un magnifico tour virtuale alla scoperta delle sculture di Michelangelo delle Cappelle Medicee, immortalate in fotografie in bianco e nero che ne catturano meravigliosi dettagli. Un modo per osservarle da una prospettiva inedita, con tanto di descrizioni di accompagnamento.

    Claude Monet

    In collaborazione con la National Gallery e altre 16 collezioni, nasce “Monet è stato qui“, ispirato alla storica mostra “The Credit Suisse Exhibition: Monet e Architecture“, che ci racconta come i viaggi del grande pittore hanno ispirato la sua arte. Si passa dalla Londra di Monet a Parigi, da Venezia a Rouen. Si può esplorare la sua incredibile tavolozza, guardare da vicino le sue pennellate e scoprire fatti inediti sul suo conto.

    Salvador Dalì

    Se siete affascinati dal personaggio, oltre che dalle opere inconfondibili, del surrealista Salvador Dalì, non perdetevi la mostra virtuale “Salvador Dalì in Spain“, che ci immerge nella svolta mistica dell’artista rientrato in patria. Un tour tra foto che lo immortalano all’opera svelando, immagine dopo immagine, il suo controverso mondo interiore, l’amore per Gala, e tante altre curiosità.

    Van Gogh

    Il Van Gogh Museum di Amsterdam apre le porte ai visitatori virtuali mettendo a disposizione tantissime opere del grande artista, dall’autoritratto del 1887 ai girasoli del 1889, dagli Iris del 1890 alla stanza da letto del 1888. Si possono scoprire anche curiosità sulla sua vita amorosa nella mostra “Vincent Van Gogh’s love life“, sui libri che leggeva e sulla sua esistenza, ripercorrendola con fotografie e dipinti.

    Edvard Munch

    I quadri del pittore norvegese Edvard Munch si possono ammirare nel Munch Museum di Oslo, da Anxiety del 1894 a Jealousy di 1907, dall’Ansia del 1894 a Madonna del 1894 fino all’Urlo. Una carrellata di dipinti, fotografie e curiosità su questo importante pittore espressionista.

    Leonardo Da Vinci

    Che rapporto aveva Leonardo Da Vinci con la natura? Potete scoprirlo nel tour virtuale “Leonardo Da Vinci and Nature” su Google Arts & Culture, accompagnati da una guida in francese. Oppure esplorare le sue invenzioni con video e fotografie. Ovviamente non mancano i suoi dipinti con tanto di spiegazioni e risorse utili per saperne di più.

    Fernando Botero

    Se amate Botero e le sue curve generose, Google Arts & Culture vi propone una ricca selezione di sue opere e un tour virtuale del National Museum of Colombia che vi permette di osservarle da vicino, accompagnandovi con informazioni preziose.

    Edouard Manet

    La mostra digitale “Manet’s Model: The Story behind a Famous Face” è dedicata alle modelle di Manet, svela quali erano le sue preferite, dove le trovava, in che modo era solito raffigurarle. Una mostra che attraverso i suoi ritratti di donne ci consente di scoprire curiosità sul loro conto e sul grande artista, da una prospettiva insolita.

    Fonti: Google Arts & Culture

  • Abbonamento Musei non è una semplice tessera: è una comunità, che ora più che mai ricerca arte e bellezza, condividendola anche stando lontani. È questo lo spirito della speciale edizione Disegniamo l’arte…da casa, in attesa di poter stabilire le nuove date dell’edizione 2020, inizialmente prevista per l’ultimo week-end di marzo.

    Disegniamo l’arte è l’ormai tradizionale appuntamento di Abbonamento Musei durante il quale i visitatori più giovani e le loro famiglie visitano e scoprono in maniera speciale i musei del territorio, disegnando le opere, gli spazi e le architetture che più li caratterizzano, dando così nuove forme e nuovi colori alle realtà museali del territorio: un modo per conoscere e reinterpretare le bellezze del patrimonio culturale e artistico regionale. Date le particolari circostanze, l’evento approda online.

    Da lunedì 23 fino a domenica 29 marzo 2020 sarà visibile sul sito di Abbonamento Musei una raccolta di immagini inviate dai musei piemontesi aderenti: ci sono ad esempio il Giardino fiorito di Ettore Fico, ma anche la Torre campanaria dell’Abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese, oppure l’Alpe di Siusi fotografata da Luigi Ghirri, il Giardino delle Rose della Reggia di Venaria Reale e molto altro ancora per ispirare e stuzzicare la fantasia dei giovani artisti.

    A partire da queste opere, ai partecipanti viene richiesto di copiare, reinterpretare o semplicemente dare sfogo alla loro creatività: vale tutto! L’importante è postare entro la mezzanotte di domenica 29 i prodotti del loro ingegno su Facebook, taggando Abbonamento Musei e usando gli hashtag #disegniamolarte #pigna #iorestoacasa #creoilmiomuseo

    Le opere verranno raccolte in una gallery da Abbonamento Musei: in palio per i primi due che si aggiudicheranno il maggior numero di like, un set da disegno firmato Pigna, sponsor tecnico del progetto.

    Come racconta Simona Ricci, direttrice di Abbonamento Musei: “Disegniamo l’arte è un appuntamento a cui teniamo molto, poiché coinvolge i bambini e i loro genitori in un’attività creativa e originale. Proponendo questa versione online, speriamo che per le famiglie sia un’occasione per utilizzare al meglio questo tempo ritrovato, lasciandosi conquistare dall’arte del disegno”.

    Informazioni sempre aggiornate e dettagli sul sito: www.abbonamentomusei.it

  • Il Sindaco di Volterra Giacomo Santi scrive al Ministro Franceschini, al Sindaco di Parma e al Presidente dell’ANCI per valutare lo spostamento di Parma Capitale Italiana della Cultura al prossimo anno.

    Il rinvio al 30 giugno della data di presentazione del dossier di candidatura come Capitale Italiana della Cultura 2021 da parte del MIBACT era prevedibile, vista la situazione che si sta determinando a livello internazionale.

    Fino a questo momento, Volterra ha già svolto un lavoro molto importante nella stesura del dossier, il quale sarebbe potuto essere spedito al MIBACT già nella giornata odierna (precedente termine di presentazione prima del posticipo al 30 giugno). Tuttavia, avendone la possibilità, si continuerà a lavorare ai contenuti, alle idee e ai progetti consolidandoli sempre più fin dalle prossime settimane. Il Sindaco propone che tale possibilità sia data anche alle città che già hanno consegnato il dossier; che anche a queste, cioè, siano concessi gli stessi tempi messi in campo dalla proroga.

    Abbiamo tutti bisogno di stare uniti e provare insieme a superare questa difficile fase della nostra storia collettiva. Farlo oggi, guardando sempre al futuro: il percorso della candidatura di Volterra Capitale Italiana della Cultura continuerà e rappresenterà la base fondamentale per il prossimo rilancio economico e turistico della città e del territorio.

    In questo senso, la città è solidale e vicina alla città di Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020 che in queste ore, per ovvi motivi, non può realizzare il suo programma di eventi.

    Come espresso dal Sindaco di Volterra in una lettera indirizzata al ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, ad Antonio Decaro, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e al Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sarebbe importante se il MiBACT intervenisse per capire se sussistono le condizioni per rendere Parma la Capitale Italiana della Cultura del prossimo anno, favorendo così il rilancio della città, attraverso il dispiegamento effettivo delle risorse, degli eventi e delle manifestazioni di Capitale della Cultura. A questo riguardo, occorre avere notizie precise rispetto ad un eventuale spostamento di Parma Capitale al 2021 che porterebbe con sé un necessario automatismo nello spostamento al 2022 del titolo da assegnare quest’anno per Capitale italiana della Cultura relativamente alle città che hanno già manifestato l’interesse a candidarsi.

    “Per rispetto di quanti hanno svolto un grande lavoro”, dichiara il Sindaco di Volterra Giacomo Santi, “bisogna avere rassicurazioni in maniera chiara e precisa su tempi e modalità dello slittamento di un anno, e in particolare che tutte le città che avevano espresso la volontà di candidarsi per il 2022 non rientrino nella competizione per l’anno in oggetto, ma slittino a loro volta nel 2023.
    Anche questo è un modo concreto per darsi un abbraccio, per ripartire insieme, per essere al centro della futura rinascita del nostro paese e del mondo intero, attraverso cura, cultura, arte e bellezza. Ognuno farà la propria parte, insieme”.

    Il percorso di candidatura di Volterra Capitale Italiana della Cultura 2021 è partito ufficialmente lo scorso 21 gennaio, con la presentazione pubblica alla città come prima tappa. Poi è arrivata la call per selezionare 21 giovani provenienti da tutta Italia, che sono stati coinvolti in un living lab di quattro giorni per dare vita al concept del dossier di candidatura, che sarà consegnato al MiBACT il 30 giugno 2020.

     

  • Il primo tra i 21 viaggi, tour e esperienze progettati ad hoc da ELESTA ART TRAVEL è stato vinto dalla piccola Martina.

    A poche settimane dal lancio della seconda edizione di ARTONAUTI, la collezione di figurine che accompagna i bambini alla scoperta dell’arte, è stato trovato il primo dei 21 GOLDEN TICKET in palio: un viaggio in una città d’arte, una visita inusuale ad un museo, oppure un tour esperienziale, tutti progettati ad hoc da Elesta Art Travel, tour operator specializzato in itinerari culturali, che ha curato i dettagli di ogni singolo premio per trasformarli in ricordi indimenticabili per tutta la famiglia.

    Artonauti è il primo album di figurine dell’arte in Italia e nel mondo, pensato per far divertire i bambini imparando l’arte e la storia. Le figurine compongono affreschi, dipinti, sculture, svelando ognuna un particolare di un’opera. Scambiandosi le figurine – con il classico schema «ce l’ho, ce l’ho, manca» – i bambini iniziano a memorizzare e riconoscere le opere e gli artisti che le hanno prodotte. L’arte diventa così un gioco da ragazzi!

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    In occasione del lancio della seconda collana delle figurine Artonauti, in edicola dal 13 dicembre, WizArt, l’impresa social che ha ideato Artonauti, ha indetto il concorso In viaggio con gli Artonauti: i fortunati che hanno trovato e troveranno un Golden Ticket nei propri pacchetti di figurine, potranno vivere esperienze di diverso tipo, tutte ideate e messe a punto in ogni dettaglio da Elesta Art Travel, l’unico tour operator con direzione artistica

     

    Oppure, si potrà andare alla scoperta di Napoli sotterranea, di Castel Sant’Angelo, dei quartieri spagnoli con la guida di Casa Tolentino, o, per i più coraggiosi, delle catacombe, mentre a Roma si potrà vivere un’avventura tra il Colosseo e i Fori imperiali, perdersi tra i giochi , le mostre e le esperienze interattive su scienza, ambiente e nuove tecnologie del Museo dei bambini o addirittura scoprire la città eterna dal fiume, con un inaspettato rafting sul Tevere, tra ponti e monumenti in un panorama unico al mondo.

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    Qualunque sia il viaggio scelto, i vincitori e le loro famiglie saranno accompagnati e seguiti da bravissime guide, preparate, appassionate, capaci di coinvolgere i bambini di ogni età nelle attività più particolari e di far amare l’arte e la bellezza delle nostre città.

    Ci sono ancora 20 GOLDEN TICKET nascosti nelle bustine di figurine degli Artonauti.

    Ma per chi fosse impaziente di far vivere ai propri bambini un’esperienza indimenticabile, basta scrivere una mail a info@elestatravel.it.

    La scelta dell’esperienza-premio potrà cadere ad esempio su Napoli, Roma o Milano, dove Elesta ha selezionato e collabora con partner specializzati nell’offerta di momenti unici e coinvolgenti. In perfetto stile Artonauti, il viaggio potrà comprendere una caccia al tesoro tra le bellezze di una città d’arte – a Milano con Play the City, le mappe-gioco di Italy for Kids o le tante proposte a misura di bambino di Pin and Go – o un percorso tra le merlate e i sotterranei del Castello Sforzesco con Ad Artem.

     

     

  • Quella che si è chiusa è stata una settimana complicata per il sistema museale e per l’intero comparto culturale, raccontata con l’hashtag #museichiusimuseiaperti. Ora è tempo di ripartire, anche in vista dell’arrivo della bella stagione.

    Per farlo è in prima fila Abbonamento Musei, lo strumento che da 25 anni racchiude in una sola tessera passione, partecipazione e condivisione della cultura.

    Quello degli abbonati è un vero e proprio popolo, che ogni anno muove oltre 120.000 abbonati (nel 2019 sono stati 129.185) che realizzano poco meno di 1.000.000 di ingressi. Numeri importanti, che danno la misura di una comunità attiva e partecipe, la cui fedeltà è sempre andata crescendo nei 25 anni di vita dell’Associazione.

    Per questi motivi Abbonamento Musei chiama all’appello i suoi aderenti perché siano vicini al sistema museale piemontese e diano un contributo importante alla ripartenza dell’intero comparto. Come? Facendo quello che agli abbonati piace di più, visitare un museo o una mostra.

    Vogliamo pensare che l’emergenza che in questa settimana ha duramente colpito la cultura piemontese sia alle spalle. È il momento di ripartire” spiega Simona Ricci direttrice di Abbonamento Musei. “E crediamo che in questo momento, più che mai, sia importante essere presenti al fianco dei musei del territorio con una dimostrazione concreta. Invitiamo i nostri abbonati a uscire e visitare le sale e mostrare che siamo presenti, anche con un pizzico d’orgoglio”.

    Anche l’attività dell’Associazione riprenderà a pieno ritmo, con la riapertura dei punti d’acquisto e l’annuncio delle attività primaverili. In particolare il Grand Tour, che prenderà il via sabato 22 marzo con un programma di itinerari sviluppato su due linee tematiche, il Barocco e la Valle d’Aosta, e Disegniamo l’arte, pensato per i visitatori più giovani, il 28 e 29 marzo.

  • Ci sono famiglie, commercianti, studenti e artisti, poi i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, i sostenitori arrivati dal territorio e dall’intera regione: tutti insieme al Parco Fiumi per Volterra Capitale della Cultura 2021, tutti ritratti in un’unica foto, da oggi immagine simbolo del dossier che sarà consegnato al MiBACT il prossimo 13 marzo, con il tema principale della ri-genarazione umana.

    Questa mattina la sfilata del Gruppo Sbandieratori e Balestrieri Città di Volterra ha dato il via alla festa, un atteso momento di condivisione con lo scatto della foto di gruppo. Così il comitato promotore ha voluto celebrare un percorso fatto di idee, ascolto, progetti ed entusiasmo, che ha portato ad adesioni in continua crescita nelle ultime settimane: sono infatti saliti a 52 i comuni toscani che appoggiano la candidatura, tra cui la città di Firenze e sono oltre 130 gli enti, le istituzioni e le associazioni che hanno dato il loro sì a Volterra Capitale italiana della Cultura.

    Stamani (29.2.20), dopo lo scatto collettivo al Parco Fiumi, il Direttore di candidatura Paolo Verri ha presentato i principali punti del dossier: “Ci candidiamo per costruire insieme un’idea collettiva di sviluppo. Il percorso di candidatura, il lavoro fatto in questi mesi, è un patto: lavoreremo insieme per un’Italia migliore, basata sulla cultura”.

    “Dopo l’esperienza positiva di Pistoia, riportare la Capitale Italiana della Cultura in Toscana sarebbe un passo importantissimo”, ha dichiarato Monica Barni, Vicepresidente e Assessora alla Cultura, Università e Ricerca della Regione Toscana: “un modo perché tanti comuni, anche periferici, cominciassero a costruire dei piani strutturali sulla cultura. La cultura è un aspetto importantissimo della nostra vita anche dal punto di vista sociale, civile ed economico. Da lì dobbiamo partire per ricostruire tanti territori”.

    Giacomo Santi, Sindaco di Volterra, ha commentato: “La ri-generazione umana è il filo conduttore della candidatura, che deve essere vissuta come un impulso per transitare Volterra in una nuova fase della sua storia. Una vera e propria trasformazione che sappia ancora una volta attingere dalla bellezza del nostro passato per spingerci in avanti. La festa di oggi rappresenta un momento di condivisione di contenuti dal punto di vista etico, sociale e culturale. In questo senso, Volterra è un centro geografico che tiene conto di tutte le nostre aree intermedie, che rappresentano occasioni di sviluppo e sono un laboratorio di inclusione”.

    L’assessore alle Culture di Volterra Dario Danti ha aggiunto: “I primi risultati positivi di questo percorso di candidatura ce li dà il nostro sistema museale civico: noi abbiamo un’ampia offerta culturale civica dal Museo Guarnacci alla Pinacoteca, alle aree archeologiche. Nei primi due mesi di quest’anno è + 60% la percentuale dei visitatori rispetto allo scorso anno, dopo aver già avuto rispetto al 2018 un aumento del 20%”.

    Il percorso di candidatura di Volterra Capitale Italiana della Cultura 2021 è partito ufficialmente lo scorso 21 gennaio, con la presentazione pubblica alla città come prima tappa. Poi è arrivata la call per selezionare 21 giovani provenienti da tutta Italia, che sono stati coinvolti in un living lab di quattro giorni per dare vita al concept del dossier di candidatura.

  • Il Forte di Bard ospita dal 14 febbraio al 2 giugno 2020 la mostra Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Dagli Impressionisti a Picasso a cura di Simona Bartolena. In esposizione, una selezione di 64 opere dallo straordinario valore artistico, provenienti dalla Johannesburg Art Gallery, il principale museo d’arte del continente africano. La collezione nel suo insieme conta oltre cento opere tra olii, acquerelli e grafiche, che portano la firma di alcuni dei grandi maestri della scena artistica internazionale tra Ottocento e Novecento, da Degas a Dante Gabriel Rossetti, da Corot a Boudin e Courbet, da Monet a Van Gogh, da Mancini a Signac, da Picasso a Bacon, Liechtenstein e Warhol, fino ai più recenti protagonisti del panorama artistico sudafricano, primo fra tutti William Kentridge. Una serie inaspettata di capolavori che permettono di percorrere un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte del XIX e XX secolo, spaziando dall’Europa agli Stati Uniti, fino al Sudafrica.

    L’esposizione al Forte di Bard inizia con un’opera di Antonio Mancini, un ritratto a Lady Florence Phillips, fondatrice della Johannesburg Art Gallery e prosegue con le opere dell’Ottocento inglese tra cui i lavori del grande protagonista del romanticismo britannico Joseph Mallord William Turner, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti e John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema.

    Un nucleo di opere francesi della seconda metà dell’Ottocento sono le protagoniste della sala successiva: in esposizione la veduta delle falesie normanne di Étretat di Gustave Courbet, un piccolo gioiello che ben rappresenta la fase più vicina ai barbizonniers di Camille Corot e opere di François Millet e Henri-Joseph Harpignie.

    Il percorso continua con la straordinaria novità del linguaggio impressionista delle opere di Monet, Sisley, Degas e Guillaumin e con alcuni protagonisti della scena postimpressionista, artisti che seppero prendere le distanze dalla lezione di Monet e compagni, suggerendo nuove ipotesi espressive e nuove strade alle generazioni successive. Notevole spazio ha in mostra il pointillisme, lo stile nato dalla radicalizzazione delle teorie impressioniste, grazie alla presenza di due capolavori di Paul Signac (un acquerello e lo splendido La Rochelle), un paesaggio di Lucien Pissarro, figlio dell’impressionista Camille, in bilico tra nuove ricerche e memorie della pittura paterna, e un importante lavoro di Henri Le Sidaner.

    Segnano, invece, il passaggio al XX secolo i disegni di due grandi scultori: Auguste Rodin e Aristide Maillol. L’arrivo nelle collezioni della Johannesburg Art Gallery di opere datate al Novecento è piuttosto tardivo grazie ad acquisizioni e donazioni successive. In mostra, al rigore del ritorno a una figurazione dagli accenti tradizionali di André Derain fanno da contrappunto l’approccio già avanguardista di Ossip Zadkine, in bilico tra sintesi cubista e recupero di una rinnovata solidità classica, e l’inconfondibile eleganza del segno di Amedeo Modigliani. Quattro grafiche e una significativa Testa di Arlecchino a matita e pastello raccontano la ricerca di Pablo Picasso.

    Il percorso nelle avanguardie prosegue con la ricerca sensuale e luminosa di Henri Matisse, presente in mostra con tre notevoli litografie.

    La collezione storica dedicata al secondo Novecento è frutto di acquisizioni e donazioni recenti e comprende, oltre che lavori di artisti locali, anche opere di europei e statunitensi. La mostra ne ospita quattro significativi esempi: un tormentato ritratto maschile di Francis Bacon, un intenso carboncino di Henry Moore, e due capolavori pop di Roy Lichtenstein e Andy Warhol.

    L’ultima sezione della mostra è dedicata all’arte africana contemporanea che ricopre un ruolo importante nel percorso espositivo: una vera scoperta, un’occasione per incontrare una realtà pittorica ben poco nota al pubblico europeo.

     

    La collezione

    Aperta al pubblico nel 1910, la Johannesburg Art Gallery è il principale museo d’arte del continente africano e ospita una collezione di altissima qualità. Principale protagonista della nascita e della formazione della collezione fu Lady Florence Philips. Nata a Cape Town nel 1863, si trasferisce a Johannesburg dopo il matrimonio con Sir Lionel Philips, magnate dell’industria mineraria. La galleria, finanziata da investimenti del marito e di alcuni altri magnati, nasce con l’obiettivo di dotare la sua città di un museo d’arte, convinta di voler trasformare quello che all’epoca era un centro minerario in una città improntata al modello delle capitali europee. La nascita di una galleria d’arte pubblica sarebbe stata inoltre un’opportunità di crescita culturale per tutta la popolazione                                                                             oltre che fattore di prestigio per l’alta società locale.

    Altra personalità che ebbe una parte rilevante nella fondazione del museo fu Sir Hugh Percy Lane, esperto d’arte e mercante anglo-irlandese. Già curatore per la Municipal Gallery of Modern Art di Dublino, fra i primissimi estimatori e collezionisti dell’Impressionismo francese, aiutò Lady Philips nell’impresa, consigliando possibili acquisizioni.

    Fino dalla sua apertura, il museo presenta una selezione di opere di straordinaria qualità e modernità, un nucleo arricchitosi negli anni, grazie a nuove acquisizioni, lasciti e donazioni.

     

  • Artista, antropologo, esploratore, avventuriero, scrittore, fotografo, giornalista e inventore: Arnold Henry Savage Landor (1865-1924) è una figura poliedrica estremamente interessante, che ha goduto di grande successo in vita e che, per motivi non del tutto chiari, è caduta totalmente nell’oblio dopo la sua morte.

    Savage Landor nacque a Firenze da padre inglese e madre italiana. Visse la sua adolescenza in un ambiente colto, in cui letteratura e arte erano passioni quotidiane. Tra i suoi maestri vi fu Stefano Ussi (1822-1901), che intuì le capacità del giovane e suggerì alla famiglia di lasciare che si dedicasse alla pittura. 

    Partito presto alla scoperta del mondo, il giovane Henry visitò prima alcuni paesi dell’Africa settentrionale e dell’America, per muoversi poi alla volta dell’Asia: Giappone, Corea, Cina, dove dipinse centinaia di opere dal vero in uno stile ‘impressionistico-macchiaiolo’ di rapida esecuzione.
    L’unicità documentaria delle sue creazioni appare evidente: in un periodo in cui ci si affidava già all’immediatezza della fotografia, Savage Landor ha persistito a lungo nel dipingere en-plein-air, prendendo però nettamente le distanze dalle visioni fantasiose e dallo stile minuziosamente classico della pittura di genere Orientalista per immergersi invece nel mondo asiatico reale, restituendone i vari aspetti con i tratti espressivi della modernità.
    Lo stile dell’artista anglo-fiorentino, rapido e conciso, si rivela infatti estremamente efficace nel ‘fotografare’ con immediatezza luoghi e persone che di lì a qualche decennio sarebbero completamente cambiati per conseguenza dell’incipiente globalizzazione.

    Il MAO Museo d’Arte Orientale dedica alla figura di Henry Arnold Savage Landor una mostra monografica, a cura di Francesco Morena, che rappresenta l’occasione per scoprire una figura affascinante e di grande interesse per la comunità internazionale, ma anche l’opportunità per ridisegnarne il profilo e per restituire, dopo decenni di oblio, la giusta dimensione del personaggio.
    L’esposizione raduna il corpus più consistente a noi noto della pittura a olio di Savage Landor: un patrimonio prezioso – proveniente da più collezioni private – di circa 130 dipinti, 10 acquarelli e 5 disegni che l’artista anglo-fiorentino realizzò nei suoi lunghi soggiorni e viaggi attraverso Cina, Giappone, Corea, Tibet e Nepal.
    L’insieme di queste opere costituisce, allo stato attuale delle nostre conoscenze, il nucleo più consistente e significativo di dipinti di Savage Landor esistente al mondo e rappresenta il tassello fondamentale per comprendere l’evoluzione artistica del suo autore.

    Per offrire una visione completa di questa fase della sua vita, oltre ai dipinti realizzati in Asia, in mostra sono presenti anche alcune opere eseguite durante l’adolescenza a Firenze, nel corso dei suoi viaggi in Europa e nella sua prima esperienza oltre confine, in Egitto.
    Come tessere di un mosaico capace di esprimere la complessità della poliedrica figura di Savage Landor, accanto ai dipinti troveranno posto un suo brevetto depositato negli Stati Uniti d’America e tutti i volumi da lui stesso pubblicati.

    Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo bilingue italiano/inglese, edito da SAGEP, con saggi di Francesco Morena e Silvestra Bietoletti.

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