Categoria: Cinema

  • Lo sbarco a Torino di un progetto cinematografico di questo calibro parte da lontano, dopo quasi un anno di sopralluoghi, proposte, trattative, ieri si è battuto il primo ciak torinese.

    Fino al 5 maggio gli interni del film saranno girati nel Castello di Racconigi, alla Reggia di Venaria e a Palazzo Reale a Torino, mentre le scene in esterni coinvolgeranno via Mensa a Venaria e il Lungo Po Diaz nel capoluogo.

    Il quartier generale sarà ai Lumiq Studios, che sono stati non solo occupati interamente ma anche ampliati con apposite tensostrutture, per poter accogliere tutti i comparti che lavoreranno alle riprese. Tra di loro anche professionisti locali e ben 1400 figurazioni, con 40 piccoli ruoli affidati ad attori torinesi.

    «Abbiamo girato l’Europa per cercare ciò che cercavamo, e cioè varietà e ricchezza. Ci servivano tipologie diverse di scenari: strade principali, stradine laterali, case antiche, palazzi reali, interni barocchi. È stata un’incredibile sorpresa trovare tutto in un unico posto. Qui non ci sono solo luoghi bellissimi, ma anche infrastrutture e risorse che ci hanno semplificato tantissimo il lavoro.

    In più abbiamo trovato professionalità di grande livello» commenta il produttore David Reid.

    «Per noi è un sogno che si realizza», confessa il presidente di Film Commission Paolo Damilano. «Fino a oggi nessuno pensava che fosse possibile portare in Piemonte una produzione di questo rilievo. Siamo orgogliosi di esserci riusciti, coinvolgendo non soltanto Torino ma anche altri comuni circostanti».

  • Il docu-film sul genio furioso e rivoluzionario che ha cambiato la storia dell’arte, ideato da Melania G. Mazzucco e narrato da Stefano Accorsi, con la partecipazione straordinaria di Peter Greenaway.

    Ha costruito la sua carriera come proto-rock star _David Bowie
    Il primo regista della storia. _Jean-Paul Sartre

    In occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita, arriva in anteprima nelle sale cinematografiche italiane Tintoretto. Un Ribelle a Venezia, un nuovo esclusivo docu-film firmato da Sky Arte dedicato alla figura di un pittore straordinario, mutevole e cangiante, istintivo e appassionato.

    Figlio di un tintore, da cui il suo nome d’arte, Tintoretto (1519-1594) è infatti l’unico grande pittore del Rinascimento a non aver mai abbandonato Venezia, nemmeno negli anni della peste. Immergendoci nella Venezia del Rinascimento e attraversando alcuni dei luoghi che più conservano la memoria dell’artista, dall’Archivio di Stato a Palazzo Ducale, da Piazza San Marco alla Chiesa di San Rocco, verremo così guidati attraverso le vicende di Jacopo Robusti, in arte Tintoretto, dai primi anni della sua formazione artistica fino alla morte, senza trascurare l’affascinante fase della formazione della sua bottega, luogo in cui lavorano anche alcuni dei suoi figli, Domenico, che erediterà l’impresa del padre, e l’amatissima Marietta, talentuosa pittrice. Ideato e scritto da Melania G. Mazzucco e con la partecipazione straordinaria del regista Peter Greenaway, il film sarà narrato dalla voce di Stefano Accorsi e arriverà nelle sale cinematografiche solo per tre giorni, il 25, 26, 27 febbraio 2019, distribuito da Nexo Digital nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema.

    Attraversando la vita del pittore, un artista spregiudicato e inquieto caratterizzato da un’infinita voglia di indipendenza e un amore assoluto per la libertà, Tintoretto. Un Ribelle a Venezia delineerà i tratti della Venezia del 1500, un secolo culturalmente rigoglioso che vede tra i suoi protagonisti altri due giganti della pittura come Tiziano e Veronese, eterni rivali di Tintoretto in un’epoca in cui la Serenissima conferma il suo dominio marittimo diventando uno dei porti mercantili più potenti d’Europa e affronta la drammatica peste del 1575-77, che stermina gran parte della popolazione lasciando un segno indelebile nella Laguna. È proprio durante la peste che Tintoretto crea il suo ciclo più importante. In una Venezia deserta, cupa e spettrale, con i cadaveri degli appestati lungo i canali, Tintoretto rimarrà in città per continuare la sua più grande opera: il ciclo di dipinti della Scuola Grande di San Rocco, una serie di teleri che coprono la maggior parte delle pareti dell’edificio intitolato alla celebre confraternita. Nessuno all’epoca, nemmeno Michelangelo nella Cappella Sistina, vantava di aver firmato ogni dipinto all’interno di un edificio.

    Ad accompagnare lo spettatore attraverso le vicende di Tintoretto, saranno chiamati numerosi esperti come gli storici dell’arte Kate Bryan, Matteo Casini, Astrid Zenkert, Agnese Chiari Moretto Wiel, Michel Hochmann, i co-curatori della mostra Tintoretto 1519-2019 di Palazzo Ducale, Frederick Ilchman e Tom Nichols, le scrittrici Melania G. Mazzucco e Igiaba Scego, le restauratrici Sabina Vedovello e Irene Zuliani, impegnate nel restauro delle Due Marie di Tintoretto.

    Il documentario osserverà infatti anche le analisi dettagliate che permetteranno a una squadra italiana di restaurare due capolavori di Tintoretto: “Maria in meditazione” (1582 – 1583) e “Maria in lettura” (1582 – 1583). Grazie al sostegno di Sky Arte, le due tele saranno infatti restaurate prima di essere esposte all’interno della mostra monografica di Tintoretto alla National Gallery of Art di Washington, in occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita di Tintoretto, che avverrà nel 2019.

    Tintoretto. Un Ribelle a Venezia è prodotto da Sky Arte e arriverà al cinema solo per tre giorni, il 25, 26, 27 febbraio. L’appuntamento si inserisce nel calendario della Grande Arte al Cinema, un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per la stagione 2019 arriva nelle sale italiane in collaborazione con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.

    Sky Arte festeggia i 500 anni dalla nascita del grande pittore veneziano lanciando, in contemporanea al documentario, anche un’inedita biografia a fumetti. “Tintoretto. Un ribelle a Venezia” è infatti anche una graphic novel per lettori dai 14 anni, scritta da Alberto Bonanni su disegni di Gianmarco Veronesi. Il volume ripercorre in quattro capitoli a colori la vita dell’artista veneziano e la sua presunta rivalità con un altro maestro della scena artistica del ‘500: Tiziano Vecellio. Si tratta della prima pubblicazione a fumetti realizzata da Sky Arte in collaborazione con TIWI, studio creativo già editore del premiato marchio di albi illustrati per la prima infanzia minibombo. Il volume sarà disponibile in tutte le librerie da marzo 2019.

     

  • In occasione dell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, arriva nelle sale cinematografiche italiane Leonardo Cinquecento, un’esclusiva produzione dedicata al genio universale del Rinascimento e ai risvolti contemporanei delle intuizioni contenute nei famosi Codici Leonardeschi. 

    Cinquecento anni dopo la sua morte, Leonardo continua infatti ad essere l’uomo più ammirato e conosciuto nella storia dell’umanità: l’artista, l’architetto, l’umanista, il naturalista, lo stratega militare, ma soprattutto l’osservatore instancabile in perenne ricerca. 

    Grazie al coinvolgimento di esperti di caratura mondiale – storici, tecnici e ingegneri – e aziende ai vertici della tecnologia, Leonardo Cinquecento ricostruisce come l’ingegno e le osservazioni di Leonardo da Vinci hanno attraversato i secoli per trovare applicazione nella società contemporanea.
    Industria civile e bellica, ingegneria, comunicazioni, medicina, anatomia e arte del XXI secolo hanno tutte un denominatore comune di ricerca e sviluppo nel lavoro di Leonardo.

    Scoprilo al cinema, solo il 18, 19 e 20 febbraio. 
    Trova la sala più vicina a te su www.magnitudofilm.com/it/al-cinema/

  • Cinema e Fumetti – Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana 

    Via Montebello 20 – Torino

    Calcio e Fumetti – Juventus Museum

    Via Druento 153/42 – Torino

    Si inaugura oggi e fino al 20 maggio 209 la mostra multimediale “Cinema e Fumetti” alla Mole Antonelliana presenta le analogie e le differenze del linguaggio cinematografico e di quello dei fumetti in oltre cento anni di storia, con l’esposizione di tavole originali dei più importanti fumetti, proiezioni e postazioni interattive. 

    La mostra “Calcio e Fumetti” allo Juventus Museum attraverso i materiali multimediali esposti offre un panorama del rapporto tra calcio e fumetto, un tuffo nelle pagine dei fumetti e nelle gesta dei loro eroi.

    Visita ad entrambi i Musei e Mostre con un biglietto unico a € 20 .

    Sono escluse agevolazioni per le altre tipologie di biglietto e le promozioni non sono cumulabili.

    Ulteriori informazioni e prenotazioni su  Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana eJuventus Museum


  • In occasione della ricorrenza del matrimonio di Agnolo e Maddalena Doni, la coppia che commissionò a Michelangelo il famoso Tondo Doni (che fu raffigurata in due ritratti, altrettanto celebri, di Raffaello), nasce una giornata speciale dedicata all’amore nella Galleria degli Uffizi: il 31 gennaio, in occasione dell’anniversario delle fastose nozze di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi a Firenze, le coppie che visiteranno gli Uffizi pagheranno un solo biglietto, avendo così a disposizione un ingresso gratuito.

    In occasione dell’evento, gli Uffizi lanceranno anche una campagna su Instagram: tutte le coppie che saranno in galleria il 31 gennaio sono invitate a postare selfie davanti alle loro opere preferite sul social, utilizzando i tag #Uffizi e #Festadeidoni. Il profilo Instagram delle Gallerie ne riposterà una selezione durante la giornata.

    Il tondo di Michelangelo, ed i due ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi sono visibili, da alcuni mesi, nella nuova sala al secondo piano della Galleria dedicata ai capolavori dei due maestri. Per la prima, nella storia degli Uffizi, le tre opere vengono esposte insieme. La famiglia Doni, ricchissimi collezionisti e mecenati fiorentini, erano tra i protagonisti indiscussi del mercato dell’arte a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento: solo loro, oltre al Papa, ebbero la possibilità di commissionare opere sia di Raffaello che di Michelangelo. Nell’ambito della Festa dei Doni, ci saranno nella sala, per tutta la giornata, esperti che racconteranno ai visitatori la storia del matrimonio tra Agnolo e Maddalena, oltre a quelle dei tre capolavori di Michelangelo e Raffaello. Nel pomeriggio inoltre ci sarà una lezione sul Tondo all’auditorium Vasari della Galleria.

    “Vogliamo offrire a tutti gli innamorati un piccolo ‘anticipo’ di San Valentino”, spiega il direttore del complesso museale Eike Schmidt, “e celebrare simbolicamente la grandezza dell’amore nella ricorrenza di un’unione, quella tra Agnolo e Maddalena, che ha segnato per sempre la storia dell’arte. A questa coppia infatti, nientemeno che Raffaello fece il ritratto, e per loro il divino Michelangelo realizzò il celebre Tondo con la Sacra Famiglia. Dunque per gli Uffizi il 31 gennaio non può che essere la Festa dei Doni, cioè la giornata in cui trionfa l’Amore”

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  • Dal 15 novembre 2018 il Museo Nazionale del Cinema di Torino si arricchisce di un nuovo cimelio della storia del cinema, la Vespa di Nanni Moretti usata sul set di Caro diario.
    Donata al museo dallo stesso Moretti nel 2016, finalmente la Vespa troverà il suo posto definitivo all’interno dell’Aula del Tempio, in un corner tra la chapelle del ‘Cinema Sperimentale’ e quella dedicata ad ‘Amore e Morte’. Appositamente restaurata dal museo per l’occasione, sarà esposta insieme a sequenze di Caro diario che vedono Nanni Moretti in sella al motociclo aggirarsi per i quartieri di Roma fino ad arrivare a Ostia, sulla spiaggia dove è morto Pier Paolo Pasolini.
    Non è un semplice mezzo di trasporto ma la co-protagonista del personaggio interpretato da Moretti e la complice compagna del suo girovagare per la città e del suo riflettere su cinema, urbanistica, ballo, sociologia, in un viaggio che ci svela pensieri e personalità del regista.
    E la Vespa è al centro anche del manifesto del film – anch’esso in esposizione – ma non solo, Moretti ha scelto di inserirla anche sul marchio della sua casa di produzione, la Sacher film. Un legame quanto mai emblematico che dà al memorabilia ora in mostra al museo un valore aggiunto.

    “Non può che essere Nanni Moretti, a guidare idealmente la mitica Vespa 125 blu – sottolinea Sergio Toffetti, Presidente del Museo Nazionale del Cinema che in Caro Diario lo portava attraverso tutta Roma, dal Gianicolo a Spinaceto, dalla Garbatella alla spiaggia di Ostia, fino ad arrivare, inaspettatamente, sul luogo esatto del martirio di Pasolini.
    Venticinque anni dopo, la Vespa entra orgogliosamente al Museo Nazionale del Cinema, guadagnandosi una prestigiosa piazzola di parcheggio, incorniciata dalle immagini che ci hanno coinvolti e commossi sullo schermo. E come nel film eravamo tentati di saltare al volo sul seggiolino posteriore e farci portare in un percorso dove la nostalgia diventa politica, stretti, come dietro un nostro fratello maggiore, anche adesso difficilmente sapremo resistere alla tentazione di toccarla, per sentire com’ è fuori dallo schermo la materia di cui sono fatti i sogni. Perché in fondo sappiamo che la lamiera, la pelle, gli ingranaggi, il rumore del motore che si imballa tirando le marce, lo sculettamento laterale in curve troppo danzate: ecco, quella concretezza fisica, non si staccherà mai dallo schermo.”

     

  • NATURALE ELEGANZA, MAGICO CHARME

    In occasione delle feste natalizie il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a Marilyn Monroe, con un allestimento scenografico per ricordare, attraverso alcuni oggetti iconici, colei che ha maggiormente incarnato il ruolo di star per eccellenza, universalmente riconosciuta come “la stella più brillante del firmamento hollywoodiano”.

    Dal 12 dicembre 2018 al 28 gennaio 2019,sotto i grandi schermi dell’Aula del Tempio, cuore del Museo e della Mole Antonelliana, trovano posto rari memorabilia provenienti da tutto il mondo che esaltano il fascino innato di Marilyn, nutrito di elementi tipici della femminilità in una combinazione di naturalezza e sensualità difficilmente ripetibili.

    Il tributo alla star – a cura di Nicoletta Pacini e Tamara Sillo – propone molti oggetti in mostra. Dalle collezioni del Museo Salvatore Ferragamo arrivano le scarpe originali appartenute all’attrice, oltre a una spettacolare installazione contemporanea che vede protagonista le décolleté tacco 11 in vernice rossa realizzate da Salvatore Ferragamo espressamente per l’attrice.

    Dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles arrivano i figurini per costumi della star,realizzati da importanti costume designers.
    Il Museo Nazionale del Cinema propone un nuovo allestimento degli oggetti personali dell’attrice, che conserva nella sua collezione: un paio di orecchini e un bracciale con incisa la dedica “Marilyn Love Frank” (e chissà che non si tratti di un regalo di Frank Sinatra…), un sensuale bustino di pizzo nero, un paio di scarpe con le sue iniziali sulla suola e, per la prima volta in esposizione, il beauty-case utilizzatosul set di A qualcuno piace caldo.

    Ad arricchire l’allestimento, riviste d’epoca, estratti di film e fotografie che immortalano Marilyn in tutto il suo charme. Fra le immagini, una speciale sezione su Marilyn e il Natale conclude il festoso omaggio alla star.
    Il tributo a Marilyn Monroe continua al Cinema Massimo, dove, dall’8 al 22 gennaio, verranno riproposti 9 tra i più celebri film interpretati dall’attrice americana, come A Qualcuno Piace Caldo e Niagara.

    “Marilyn Monroe sapeva trasformare le cose sino a farle coincidere con la realtà”, disse Lee Strasberg ai funerali dell’attrice,nell’esatto momento in cui si spegnevano le luci della ribalta sull’icona bionda e nasceva il mito intramontabile della diva. Ecco così descritto lo stile interpretativo di Marilyn e la versatilità, che nasceva dalla capacità, al tempo stesso innata e perfezionata dallo studio, di sfumare malinconia, fragilità e persino i tratti comici in una dolente umanità.

    “Qualcosa tra Chaplin e James Dean”, secondo François Truffaut, a sottolineare il talento e l’istinto, la fisicità e la sensibilità di un’attrice la cui immagine si basava non solo sulla bellezza assoluta di una donna seducente, ma anche sulla complessa personalità di un’attrice che ha sfidato le convenzioni e ha imposto un nuovo modello.

    Diva della modernità, a suo modo femminista, Norma Jeane Mortenson Baker, in arte Marilyn Monroe, ha contribuito a dettare le nuove regole dello Star System, anticipando le rivoluzioni e i cambiamenti sociali che in pochi anni avrebbero trasformato Hollywood.

    Non a caso Edgar Morin la definisce “L’ultima star del passato e la prima senza Star System”, cui tentò di ribellarsi per sottrarsi alla mercificazione della sua stessa immagine. Capricciosa e umorale, al punto da mandare a monte le riprese di un film, ma capace di stupire registi come Henry Hathaway e Billy Wilder con il suo talento, Marilyn è stata proclamata dall’American Film Institute la sesta più grande attrice della storia del cinema.

    Fonte inesauribile di ispirazione per artisti e studiosi, su di lei non si è mai cessato di scrivere o di creare: dal dramma Dopo la caduta (After the Fall, 1964) in cui il commediografo Arthur Miller, suo ex marito, riflette in bilico tra cinismo e senso di colpa sul suicidio della diva, alle pagine di Truman Capote in Musica per camaleonti (Music for Chameleons, 1975), dal ritratto di Andy Wharol che trasforma Marilyn in un’icona pop; al recente romanzo Blonde di Joyce Carroll Oates, che la descrive come una “bellissima bambina” dalle mille insicurezze.

    Per maggiori info

  • Riprende,dopo un periodo di sospensione, Cinema italiano anno per anno, la tradizionale rassegna dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, organizzata con il Museo Nazionale del Cinema e la Cineteca Nazionale. Millenovecento68coincide con il 50° anniversario di quel fatidico anno, quello della contestazione giovanile, della volontà di disgregare una società che appariva immobile e mummificata. La rassegna, in programma al Cinema Massimo dal 5 al 16 dicembre 2018,ci aiuta a capire se e come il cinema italiano fu capace di rappresentare i fermenti e le pulsioni di quel periodo. Attraverso la visione di un gruppo di film, selezionati a rappresentare diversi generi, autori e modalità espressive, si tenta di mettere a fuoco la complessa e talvolta contraddittoria relazione tra il cinema e la realtà del suo tempo.

    Si inizia mercoledì 5 dicembre alle ore 20.30 con la proiezione di Eat It che, oltre ad essere l’esordio cinematografico di Paolo Villaggio – il cui figlio Pierosarà in sala -, rappresenta in modo volutamente sgangherato e surreale l’affiorare di velleità e irrisolte intenzioni che prendono diverse e contrastanti direzioni.

    Ingresso 6.00/4.00 euro.

    Francesco Casaretti

    Eat It

    (Italia 1968, 84’, 35mm, col.)

    Trovato nei campi un uomo primitivo (P. Villaggio), un industriale alla disperata ricerca di una trovata pubblicitaria, decide di servirsene per la réclame del suo prodotto: la carne in scatola “Eat it”. Con l’ausilio delle telecamere, davanti a milioni di spettatori, il selvaggio deve convincere il pubblico che la carne “Eat it”, mangiata in grande quantità, abbia poteri afrodisiaci.

     

    Per vedere tutto il programma della rassegna clicca qui

  • Reggia di Venaria, Castello di Racconigi, Palazzina di Caccia di Stupinigi,

    Castello di Govone, Palazzo Madama, Catello Cavour di Santena,
    Palazzo Chiablese, Palazzo Biandrate, Museo Egizio.

    Dal 19 settembre al 25 novembre 2018

    Art Site Fest è un percorso, tra arti visive, teatro, letteratura e musica, attraverso alcune delle più belle residenze storiche del Piemonte.
    La Reggia di Venaria, il Castello di Racconigi, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Govone, Palazzo Madama, Castello Cavour di Santena, Palazzo Chiablese, Palazzo Biandrate e il Museo Egizio sono i luoghi che ospiteranno fotografia, pittura, scultura, video, reading, musica e letteratura in dialogo con gli spazi e le architetture del patrimonio culturale.
    Negli ultimi anni, il rapporto tra opera d’arte e contesto si è fatto più profondo spingendo alla produzione di opere non solo pensate per un luogo, ma intimamente sensibili ad esso. Artisti provenienti da tutto il mondo, per lo più di giovane generazione ma già di solido curriculum, presentano le loro ricerche recenti con opere realizzate appositamente per le sedi individuate, oppure scelte e ambientate per gli spazi espositivi e i percorsi museali.

    Le loro opere rappresentano le chiavi per leggere in modo nuovo e conoscere meglio il patrimonio storico e artistico della regione.
    38 gli artisti scelti con oltre 140 opere distribuite nelle diverse sedi esplorano i linguaggi della contemporaneità, confrontandosi con l’arte e la storia del Piemonte.
    Tra gli artisti invitati, Güler Ates, artista turca residente a Londra, ha avviato già da maggio una residenza che si concluderà a settembre, con l’inaugurazione di Art Site Fest.  Il lavoro di Güler Ates propone una riflessione sul confronto tra culture distanti e la possibile eredità di un comune patrimonio.

    Un progetto speciale è destinato al Museo Egizio: Joseph Eid, fotografo libanese che al lavoro da fotoreporter di guerra, attraverso la fotografa, alterna una raffinata indagine sociale e umana, propone alcuni scatti da Palmira e dagli altri siti storici devastati dall’Isis, a testimonianza della fragilità del patrimonio archeologico e della necessità della sua salvaguardia.

    La Cappella di Sant’Uberto anche quest’anno ospita per la serata inaugurale un evento teatrale: Peppe Servillo, che nella scorsa edizione di Art Site ha visitato Racconigi lasciandoci una sua testimonianza, quest’anno terrà un reading con Elena Serra e Lamberto Curtoni al viloncello, su un aspetto poco noto della biografa di Édouard Manet.

    Lamberto Curtoni curerà un programma di interventi musicali all’interno delle sedi, suggerendo attraverso la musica inedite letture degli spazi.
    Art Site Fest è realizzato in collaborazione con “Parole d’Artista”, rassegna teatrale curata dal Teatro di Dioniso, quest’anno concepita e condotta da Elena Serra con quattro spettacoli all’interno di alcune delle residenze storiche.
    Fra questi, nella Chiesa di Sant’Uberto, alla Reggia di Venaria, quello di Carlotta Natoli, voce recitante e Mario Stefano Tonda al clavicembalo, nella restituzionedi estratti dello spettacolo “Tante facce nella memoria”: i due artisti saranno le “voci” tratte dalle registrazioni di Alessandro Portelli relative alla rappresaglia nazista per l’attentato di via Rasella.

    Ogni edizione di ART SITE FEST avrà un paese ospite che per quest’anno è l’Armenia: cinque giovani autori ci restituiscono un panorama tra pittura, fotografa, poesia, letteratura dell’attuale e vivace ricerca artistica nel paese caucasico.
    A conclusione della programmazione di Art Site Fest, a celebrare l’anno europeo del Patrimonio Culturale, è prevista una giornata di incontro tra storici dell’arte, flosofi, sociologi ed esperti sul tema del patrimonio culturale come eredità comune e sull’arte come veicolo di dialogo tra i popoli.

    È stato richiesto il Patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino.
    Art Site Fest è un progetto dell’Associazione Phanes ed è realizzato in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e con il sostegno di Fondazione CRT, di Reale Mutua, di Museumstudio.

    La prossima edizione Art Site è realizzata in collaborazione con Teatro i Dioniso e con Distretto Cinema.

  • Rä di Martino in collaborazione con Artissima e altri partner, cerca foto, diapositive, film in Super 8 e racconti inediti di chi ha vissuto gli anni del Piper di Torino per farne un documentario

    A Roma il Piper è stato il palcoscenico di moltissimi musicisti italiani e star internazionali – dagli Who, ai Rolling Stone, dai Pink Floyd a Jimi Hendrix, fino a Patty Pravo – diventando negli Anni Sessanta un vero e proprio fenomeno di costume, a Torino  è stato laboratorio di molta arte contemporanea di quegli anni.

     

    LA CALL DI RA

    Ora la memoria di quel locale che non esiste più diventerà un film, grazie all’idea di Paola Nicolin – che della discoteca torinese ha fatto un progetto artistico per Artissima 2017, PIPER. Learning at the discotheque – di invitare Rä di Martino a girarne un documentario.

    L’artista-regista ha, così, deciso di lanciare una call pubblica – in collaborazione con Artissima, il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, l’Archivio Nazionale Cinema Impresa e the classroom – alla ricerca della documentazione inedita di chi ha vissuto gli anni del Piper con foto, filmati in Super 8, diapositive, racconti.

    La raccolta dei materiali – aperta fino al 28 febbraio – sarà poi digitalizzata e duplicata da due realtà specializzate nel preservare le testimonianze dell’arte contemporanea: l’Archivio Nazionale Cinema Impresa e il Centro Conservazione Restauro di Venaria Reale.

    Sarà possibile inviare materiali e testimonianze fino al 28 febbraio 2018 ai seguenti indirizzi:

    • Per il materiale in formato digitale: piper@centrorestaurovenaria.it
    • Per il materiale cartaceo: Artissima, Corso Vittorio Emanuele II, 12 – 10123 Torino.
    • Per il materiale in pellicola e video: Archivio Nazionale Cinema Impresa, cinemaimpresa@fondazionecsc.it,  3316183115
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