La festa del viaggio Lonely Planet, non è solo l’occasione per ascoltare viaggiatori, autori, artisti da tutto il mondo, ma anche un momento per mettersi alla prova e imparare o approfondire i mestieri del viaggio: scrivere, fotografare, filmare, raccontare. I workshop e i laboratori di UlisseFest si svolgono durante i giorni del festival (15, 16 e 17 luglio): alcuni prevedono un biglietto di partecipazione, moltissimi sono gratuiti ma con posti limitati. Non perdere l’occasione e scoprili tutti!
Il mestiere più bello del mondo spiegato da chi lo fa.
Viaggiare è quella cosa che riempie ognuno di noi di ricordi, attimi, sensazioni e esperienze che abbiamo subito voglia di gridare al mondo. Ma scrivere di viaggio in modo professionale è un mestiere che oltre alla passione e all’entusiasmo necessita degli strumenti corretti per poter veicolare informazioni utili ai lettori risvegliando in loro allo stesso tempo un’incontenibile voglia di partire. Con SilviaCastelli (responsabile della redazione guide Lonely Planet) e gli autori Lonely Planet potrai approfondire i trucchi, i segreti, le gioie e le difficoltà del mestiere più invidiato del mondo.
Imparare a scrivere per i media: l’equilibrio tra obbligo di servizio e fascino della scrittura.
Dall’età classica ai video social: come si può e si deve raccontare un viaggio da un punto di vista giornalistico? Fondamentale è distinguere l’obiettivo di racconto giornalistico, rispetto a quello di un contenuto “user generated”. Il workshop di scrittura giornalistica di viaggio con Adnkronos sarà un percorso tra segreti di scrittura, necessità e obiettivi dell’informazioni giornalistica.
Il workshop sulla narrazione gastronomica condotto da Luca Iaccarino.
“Il vero viaggio implica il cambiamento totale dell’alimentazione, è un inghiottire il paese visitato, nella fauna e flora, facendolo passare per le labbra e l’esofago. Questo è il solo modo di viaggiare che abbia un senso oggigiorno.” Italo Calvino, “Sotto il sole giaguaro”
Lo diceva già Italo Calvino nel 1986: non c’è modo più immediato di conoscere un posto che mangiandone i piatti. E, si potrebbe aggiungere, non c’è modo più veloce di comunicare un viaggio che raccontandone la cucina. Dunque tre giorni, tre incontri per capire cosa vuole dire viaggiare per mangiare e mangiare per viaggiare. E poi farne racconto attraverso diversi media: i libri e i giornali, il web e i social, la tv e la radio.
Tutte le sere del Festival chiacchiere, esperienze, istruzioni per scoprire come il cibo possa dire tanto di un territorio. E per finire, sempre un brindisi. Ché vini e spirits raccontano anche loro delle storie. E aiutano a raccontarle.
A tenere il workshop Luca Iaccarino, food editor di EDT e giornalista del Corriere della Sera. Tra i suoi libri, la raccolta di reportage gastronomici “Appetiti” (EDT) compreso nella quota di iscrizione.
Domenica 3 luglio 2022 CASTELLAMONTE| Lo scaricatore nell’ambito di MORENA STORIES Luoghi da raccontare
Il progetto innovativo di turismo culturale con protagoniste le storie del territorio dell’Anfiteatro Morenico, a un passo da Ivrea. Visite guidate, performance artistiche, passeggiate naturalistiche
Prosegue Morena Stories, il nuovo progetto di turismo culturale in cui le storie originali e sconosciute del territorio diventano protagoniste dei percorsi di visita. Il quinto appuntamento è dedicato al mondo ferroviario. Protagonista è lo Scaricatore di Castellamonte, edificio di fianco alla stazione, storicamente destinato al carico e scarico delle merci, e luogo centrale nella vita della cittadina.
A condurre l’esperienza di visita sarà l’altoparlante della stazione, con il suo incipit “Attenzione”, che invita il visitatore ad ascoltare per capire se viene detta un’informazione pertinente e interessante per lui. L’anafora (“Attenzione”, appunto) diventa una marca di stile attraverso la quale raccontare le storie della vecchia stazione e dello scaricatore di Castellamonte.
La performance di Tecnologia Filosofica, la musica di Enea Pascal e il racconto di Stefano Pandolfini da cui sarà tratta la performance daranno vita a un momento unico di visita.
Durante le passeggiate di avvicinamento sarà possibile contribuire alla qualità dei luoghi con un’attività di plogging, cioè la raccolta dei rifiuti trovati lungo il percorso. Si tratta di un’attività proposta dagli stessi partecipanti di Morena Stories che, in occasione degli incontri precedenti, hanno sollecitato gli organizzatori in questa direzione con l’obiettivo di fare un gesto positivo nei confronti dei luoghi e delle comunità che li abitano.
Che cos’è lo Scaricatore. La stazione di Castellamonte rappresentava il capolinea settentrionale della ferrovia Rivarolo-Castellamonte, attivata nel 1887 quale tratta finale della ferrovia Canavesana e soppressa nel 1986. L’ex scaricatore, l’edificio che sorge solitario nel mezzo della piazza del mercato, oltre a rappresentare un pezzo di storia ferroviaria castellamontese, ha in se una sua sobria bellezza. I suoi archi e le colonne, sorreggono le capriate a protezione di uno spazio interno di tutto rispetto. È chiamato scaricatore, perché effettivamente aveva la funzione di luogo dello scarico merci. Nella parte centrale e per tutta la sua lunghezza, vi era un piano rialzato che giungeva a livello del pavimento dei carri ferroviari, agevolando in questo modo lo scarico delle merci. I due lati più lunghi erano dotati uno di binari che permetteva ai treni di accostarsi al piano di carico-scarico entrando attraverso le arcate. Sull’altro lato potevano accedere i carri prima e gli autocarri poi. Al lato nord, fino agli anni Cinquanta vi era una grande gru azionabile a mano che serviva per movimentare grandi pesi e una rampa di accesso. Al lato sud, sorgeva un edificio con funzioni di magazzino, ora demolito. Oltre allo scaricatore, è ancora presente l’edificio della stazione ferroviaria, di proprietà della GTT. Una volta lo scaricatore era il luogo dove arrivavano le merci da Torino, mentre da Castellamonte e per il mondo partivano le ceramiche locali.
COME PARTECIPARE A MORENA STORIES
Ogni incontro di Morena Stories prevede la partenza in gruppi dai punti diversi, per consentire la passeggiata naturalistica iniziale che condurrà nel luogo della Stories della settimana.
Coloro che lo desiderano possono non partecipare al trekking iniziale e recarsi direttamente al ritrovo.
Si consiglia un abbigliamento in relazione alla stagione e alle condizioni meteo, scarpe da escursionismo o scarpe da ginnastica comode ed adatte a muoversi su terreni accidentati.
Uno zaino che possa contenere una scorta d’acqua adatta (bottiglia da 1L), nel caso qualche snack da consumare lungo il percorso, mantellina antipioggia, repellente per insetti e, per le escursioni serali, una torcia elettrica frontale.
Partenza Spineto: ritrovo ore 17,30 al parcheggio Scuole elementari Via delle Scuole (Spineto).
Percorso di 4 km, tempo di percorrenza 1 ora. Guida Roberto Brogliatti
Partenza da Bairo: ritrovo alle 16,30 al parcheggio AmorBairo via Agliè 2.
Percorso di 7 km, tempo di percorrenza 2 ore. Guida Stefano Pozzuolo
Coloro che lo desiderano potranno contribuire al plogging sono invitati a portare guanti e sacchetti per la raccolta.
Solo performance: ritrovo ore 19,30 in Piazza Generale Romano a Castellamonte. Parcheggiare nell’area parcheggi della vecchia stazione limitrofa allo scaricatore
Ritorno: Partenza passeggiata di ritorno con presenza delle nostre guide da Castellamonte ore 20,30
BIGLIETTI
Passeggiata + performance+ degustazione
Intero: 10 Euro
Abbonamento Musei e Dipendenti Compagnia di San Paolo: 5 Euro
Necessaria prenotazione per motivi organizzativi.
Solo performance
Intero: 5 Euro
Abbonamento Musei e Dipendenti Compagnia di San Paolo: 3 Euro
Non è necessaria la prenotazione
Gratuito per i bambini fino a 14 anni, residenti del comune di Castellamonte e persone che hanno raccontato la loro storia sul Canale.
Nel biglietto passeggiata + performance è compresa un assaggio di vino e snack del territorio.
Nel biglietto performance la degustazione di vino e snack del territorio non è compresa.
A seguito di ogni evento sarà possibile proseguire all’insegna della convivialità la giornata o la serata grazie a locali che hanno dato la disponibilità a riservare uno sconto speciale ai partecipanti di Morena Stories. Un motivo in più per immergersi nelle storie e nei contesti delle comunità ospitanti.
Ristorante convenzionato per la cena: Ristorante pizzeria Jolly – 0124 582037 (si richiede di prenotare)
È necessaria la prenotazione al sito www.tolocals.com/morena-stories o al tel.339 8201037
10 luglio: Torre Canavese – La chiesa di San Giacomo e la Casa dell’eremita
17 luglio: Vialfrè – Lo storico Carnevale
CHE COS’È MORENA STORIES
Fino al 17 luglio, ogni domenica sono in programma trekking guidati, visite e performance artistiche accessibili a tutti, alla scoperta di sette cittadine dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea: Agliè, San Martino, San Giorgio, Bairo, Castellamonte, Torre Canavese e Vialfré.
Il progetto rappresenta una nuova modalità di vivere il turismo, adatto ai visitatori alla ricerca di itinerari insoliti al di fuori dei percorsi già noti e ai semplici curiosi che vogliono approfondire la storia del territorio: ogni appuntamento di Morena Stories è un momento unico, non solo una visita, ma una vera e propria esperienza di conoscenza.
Protagonisti saranno i luoghi e le loro storie, che emergeranno del racconto delle guide e degli artisti: ad Aglié l’ex stabilimento Olivetti, dove veniva prodotta la mitica Lettera 22, la macchina da scrivere che ha segnato l’identità italiana; il canale di Caluso di Bairo, reso ancora più suggestivo dalla visita nelle prime ore del mattino; a Castellamonte lo scaricatore e la vecchia stazione ferroviaria, dove partivano i treni carichi di ceramica, famosa in tutto il mondo per il suo pregio; Cortereggio a San Giorgio, luogo di nascita di Antonio Michela Zucco (inventore della “Michela”, la macchina per la stenografia a tasti che rivoluzionò il sistema di scrittura veloce e vediamo spesso utilizzata in Parlamento) e territorio della coltivazione della Piattella bianca (presidio Slow Food); il Santuario della SS. Trinità a San Martino; la chiesa di San Giacomo e Casa dell’Eremita a Torre Canavese; lo storico Carnevale di Vialfrè.
Ogni itinerario nasce da una storia reale, frutto di un lavoro di incontro con gli abitanti del territorio, i cui racconti sono stati raccolti e successivamente rielaborati in una serie di residenze artistiche per l’ideazione delle performance.
Le storie saranno raccontate con tanti linguaggi diversi come la musica, con pezzi originali scritti appositamente per ogni luogo da Enea Pascal di IVREATRONIC, e le performance teatrali, con la Compagnia Tecnologia Filosofica e la drammaturgia originale realizzata da Stefano Pandolfini.
I percorsi di Morena Storie sono strutturati in più momenti: la passeggiata immersi nella natura in compagnia di guide professioniste, che permetteranno di scoprire il territorio e la storia del luogo della settimana; l’arrivo nel luogo della Stories, accolti da un assaggio di snack del territorio; la performance site specific. Si può scegliere di partecipare a tutti i momenti o assistere solo alla performance.
Il progetto proseguirà in autunno, con la posa di QRcode che permetteranno l’accesso ai file podcast delle visite di Morena Stories.
Morena Stories è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile.
Morena Stories è stato ideato e sviluppato da TO LOCALS (APOLIDE Festival) insieme a Silvia Limone, Morena Ovest, Compagnia Tecnologia Filosofica (Morenica NET), Fondazione di Comunità del Canavese, Associazione Liberi di Scegliere (La grande invasione), il Castello Ducale di Agliè e IVREATRONIC.
Una notte alla scoperta della cultura egizia in uno dei 50 musei più belli al mondo secondo The Times, con music & drink.
Passa una serata nel museo egizio più antico del mondo, dedicato interamente alla cultura egizia e secondo solo a quello del Cairo.
Nella Galleria dei Re e al 1º piano potrai scoprire centinaia di reperti unici. Nel cortile ti aspettano il nuovo allestimento “Cortile Aperto: Flora dell’antico Egitto” e uno spettacolo di videomapping.
La serata sarà accompagnata dalla selezione musicale curata da Luce Clandestina nel Cortile e da Years of Resistance nella Galleria dei Re.
Nel Cortile del museo e nel Roof Garden ti aspettano i due cocktail bar Martini per rinfrescarti mentre ti intrattieni con i nostri giochi culturali a tema
PLASTIC FREE
L’evento è realizzato senza l’utilizzo di materiali plastici usa e getta con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.
INGRESSO
L’ingresso all’evento avverrà da Via Accademia delle Scienze 6, 10123 Torino
MARTEDÌ 12 LUGLIO, ORE 18 presso il Circolo Dei Lettori – Sala Lettura in Via Bogino 9 (Torino), siete tutti invitati all’anteprima dell’VIII edizione di ART SITE FEST– Arte contemporanea nei luoghi della storia e dell’impresa che si terrà dal 12 settembre al 7 novembre 2022.
TALES FOR HARSH DAYS – RACCONTI PER GIORNI DIFFICILI è il tema scelto per quest’anno, come ci racconta il direttore artistico di Art Site Fest, Domenico M. PAPA:
«Viviamo giorni segnati da pandemia e guerre, eco di un passato che credevamo di aver dimenticato. Di fronte alle nuove emergenze, ci chiediamo, che cosa può fare l’arte? Ha ancora un compito? Che ne è della bellezza? Con Art Site Fest proviamo a dare una risposta a domande che di certo sopravanzano le poche ambizioni di un festival, nella speranza che l’arte sappia come raccontare questi nostri tempi difficili. Perché raccontare è un modo per salvarsi. Come ci insegnò Sherazade».
Del nuovo programma di Art Site Fest parleranno:
Domenico M. PAPA, Direttore artistico di Art Site Fest
Luca ANGELANTONI, Fondazione CRT
Marco AMATO, Museo Lavazza
Paolo SALVADORI DI WIESENHOFF, Principato di Lucedio
Laura POMPEO, Assessore alla Cultura del Comune di Moncalieri
Tutti pronti per #RegenerAction, a Parco Dora dal 22 al 26 settembre.
Terra Madre Salone del Gusto torna a Torino. La manifestazione di Slow Food, Comune di Torino e Regione Piemonte anima le architetture ex industriali di Parco Dora a Torino con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.
Giunta alla 14esima edizione, la più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto e a chi lo produce, riunisce a Torino oltre 3 mila contadini e allevatori, popoli indigeni e cuochi, migranti e giovani attivisti da 150 Paesi intorno al claim #RegenerAction: una rigenerazione che parte dal cibo affinché questo diventi motore della transizione ecologica necessaria al profondo rinnovamento del pensiero e della società, unica via per affrontare le crisi in atto. Rinnovare le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo, nelle città come nei piccoli borghi, sono azioni tangibili e concrete che la comunità globale può e deve sostenere.
«Se vogliamo realizzare una vera rigenerazione di città, campagne e borghi a partire dalla produzione e distribuzione del cibo, dobbiamo superare la visione che vede innovazione e tradizione come elementi contrapposti – sottolinea Carlo Petrini, fondatore di Slow Food –. Questa dicotomia è controproducente: sono convinto che esista vera innovazione quando una tradizione ha successo. Chi oggi può realizzare vera innovazione? Io sono convinto che solo le comunità possano realizzarla, perché si fondano sulla sicurezza affettiva, sulla socialità, sulle relazioni personali: tutti fattori che hanno a che vedere con la gioia e la felicità, e dai quali può scaturire un vero cambio di paradigma. Le comunità, inoltre, possono produrre innovazione perché conservano salde radici territoriali e possiedono la consapevolezza che il patrimonio esistente può generare ricadute positive in maniera diffusa. Sono convinto che sia attraverso di loro che affronteremo con successo il lungo periodo di transizione agroecologica che ci attende».
«Il tema scelto in questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto rappresenta perfettamente la ripartenza che finalmente stiamo vivendo e di cui tutti abbiamo bisogno – sottolinea Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte –. Siamo emozionati ed entusiasti nel poter nuovamente ospitare in Piemonte le comunità di Terra Madre per un evento che valica i confini e che è non è più solo un simbolo della nostra regione, ma è diventato un patrimonio per il nostro territorio, rendendolo davvero unico e conosciuto a tutte le latitudini».
«L’evento internazionale dedicato alle politiche del cibo e all’agricoltura sarà a Parco Dora e questo mi rende particolarmente fiero – dichiara Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino -. Terra Madre Salone del Gusto animerà un’area che fino a qualche anno fa ospitava impianti produttivi e acciaierie e ora è uno dei più importanti polmoni verdi di Torino. Un luogo perfetto per mostrare concretamente un esempio di rigenerazione ambientale e sociale. Torino vuole sempre più caratterizzarsi come città degli eventi internazionali, vogliamo aprirci al mondo e allargare il perimetro del dibattito, oggi sul cibo come cultura ma così come facciamo per molti altri settori che animano il dibattito pubblico».
E sono proprio le buone pratiche di rigenerazione quelle di cui il pubblico può fare esperienza durante i cinque giorni di Terra Madre, incontrando le centinaia di espositori italiani ed europei del Mercato, le Regioni con i loro spazi istituzionali e i progetti, i produttori dei Presìdi Slow Food, partecipando alle attività e ai percorsi interattivi dedicati alla Biodiversità, all’Educazione e all’Advocacy, agli oltre 40 Laboratori del Gusto e agli Appuntamenti a Tavola, alle grandi Conferenze e agli incontri in Arena con filosofi ed economisti, attivisti, artisti e ricercatori, tra i quali citiamo Elena Granata, Rupa Marya, Michael Moss, Raj Patel, Willie Peyote, Telmo Pievani, Carolyn Steel, Selma Dealdina, Don Luigi Ciotti, Corinna Hawkes, Elisa Loncon, Nevin Cohen, Serge Latouche e Larissa Mies Bombardi.
Non mancano i momenti dedicati alla conoscenza dei prodotti e alla degustazione grazie alle Cucine di Strada e ai Food Truck accompagnati dalle specialità brassicole dei birrifici italiani. Le reti internazionali sono protagoniste dell’Enoteca, lo spazio che riunisce i produttori della Slow Wine Coalition con approfondimenti e degustazioni, non solo di vino ma anche di vermouth e cocktail; e della Cucina di Terra Madre, palcoscenico dei cuochi dell’Alleanza Slow Food e luogo privilegiato per assaggiare tante preparazioni gastronomiche da tutto il mondo, accompagnati dai caffè dei produttori della Slow Food Coffee Coalition.
Terra Madre Salone del Gusto 2022 ritorna con tutte le proposte delle edizioni in presenza, ma non rinuncia al meglio dell’edizione resiliente del 2020 che per sette mesi ha raccontato sul web storie e personaggi, con tantissimi contenuti online ma anche eventi diffusi, attività, esperienze organizzate dalla rete in Italia e nel mondo, per chi non potrà viaggiare. Tra le novità, anche un portale digitale per connettere i delegati della rete Slow Food in giro per il mondo condividendo storie ed esperienze.
Al centro di Terra Madre Salone del Gusto 2022 c’è la rigenerazione. Un tema ampio e trasversale, che Slow Food affronta da diversi punti di vista. Dalla produzione al consumo di cibo, passando per la distribuzione e focalizzandosi sulle conseguenze ambientali, energetiche, sociali, economiche e politiche delle scelte individuali e collettive. Nei cinque giorni di evento si sviluppa un dialogo basato sull’approccio olistico al tema dell’alimentazione, superando le barriere e i confini disegnati sulle mappe geografiche e scommettendo sulla conoscenza e sulle buone pratiche delle Comunità di Slow Food presenti in tutto il mondo. Terra Madre Salone del Gusto 2022, a Parco Dora, Torino, dal 22 al 26 settembre, è il luogo dove mettere in condivisione questo prezioso bagaglio di cultura e stimolare il cambiamento. Un cambiamento che passa attraverso la rigenerazione dei sistemi alimentari, come sottolineano Barbara Nappini e Serena Milano, rispettivamente presidente e direttrice di Slow Food Italia.
Terra Madre Salone del Gusto è organizzata grazie al contributo di tante aziende che credono nella manifestazione e nel cibo come motore di cambiamento. Tra le realtà con cui stiamo costruendo questa 14esima edizione citiamo i Main Partner: Iren, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, UniCredit. Con il sostegno di Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT. Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.
La manifestazione è a ingresso libero, il programma degli eventi è online, e in continuo aggiornamento, su www.terramadresalonedelgusto.com
Natura, cultura e bellezza si intrecciano nei rigogliosi giardini egizi, che sono tra le testimonianze più antiche di spazi verdi creati dall’uomo.
Ispirandosi alle famose raffigurazioni rivenute nelle tombe dell’alta società egizia e con il supporto di studi archeobotanici, il Museo Egizio presenta “Cortile aperto: Flora dell’antico Egitto”, uno spazio verde nel cortile del Collegio dei Nobili e aperto a tutti dal 29 giugno.
Inoltre, dal 30 giugno al 30 luglio, dal giovedì al sabato, dalle ore 22:00 alle 24:00, una delle facciate del cortile interno del Museo si trasforma in uno schermo dinamico. Attraverso la tecnica del video mapping si schiuderanno fiori e piante dell’antico Egitto, tre alberi racconteranno una lirica amorosa e, infine, al ritmo di una incalzante melodia, la fauna dell’antico Egitto popolerà il giardino.
L’ingresso per la proiezione è gratuito, fino ad esaurimento posti.
Sono previste 4 proiezioni all’ora, dalla durata di circa 8 minuti.
Il fenomeno della contraffazione – ovvero della “riproduzione illecita di un bene e la relativa commercializzazione in violazione di un diritto di proprietà intellettuale e/o industriale” – colpisce significativamente il sistema produttivo e rappresenta un moltiplicatore di illegalità. Nel mondo del collezionismo di automobili d’epoca, dove il valore delle vetture storiche registra tassi di crescita paragonabili a quelli delle opere d’arte, i casi di contraffazione sono sempre più numerosi. Gli esperti di automobilismo storico e le aziende costruttrici sono impegnati nella ricerca di nuovi strumenti e tecnologie in grado di supportare l’individuazione dei falsi e la tutela dell’autenticità. Questo il tema del convegno organizzato dal MAUTO in collaborazione con l’Agenzia Accise Dogane e Monopoli: tra gli ospiti, Cristiano Bolzoni – Manager di Maserati Classiche, Roberto Giolito – Stellantis Head of Heritage, Barbara Herlitzka – External Affairs Manager Martini & Rossi S.p.A., Adolfo Orsi – Storico dell’Automobilismo, Paolo Rezzaghi – Brembo Intellectual Property Rights Manager, Tomaso Trussardi – Chairman and CEO “Fast Cars Slow Food” e Membro del CDA Trussardi.
Una tavola rotonda che si svolgerà nell’ Auditorium del MAUTO – martedì 28 giugno, dalle 10.30 alle 12.30 – per riflettere sui temi di tutela del patrimonio artistico, del design e della moda con un focus sulla contraffazione delle automobili, sia d’epoca che di produzione contemporanea. A seguire, opening della mostra FAKE. L’automobile tra originalità e contraffazione, visitabile al piano terra del Museo fino a domenica 28 agosto.
La contraffazione rappresenta una minaccia per le imprese, i consumatori e l’economia del nostro Paese e reca allarme sociale, ledendo contemporaneamente la fede pubblica, l’ordine economico, la salute e la sicurezza dei consumatori. Se i prodotti maggiormente contraffatti riguardano il settore dell’abbigliamento, degli accessori e delle calzature, il settore dell’automobile non ne è affatto esente, anzi. Nel 2021 l’Agenzia ADM ha sequestrato – complessivamente tra autoveicoli, ciclomotori e le loro parti accessorie – oltre 36.000 pezzi contraffatti, con un incremento rispetto all’anno precedente di circa il 300%.
LA MOSTRA
FAKE. L’automobile tra originalità e contraffazione Mostra temporanea – dal 29 giugno al 28 agosto 2022
L’automobile ha contribuito a scrivere la storia del ventesimo Secolo. Ma c’è anche chi questa storia la deforma, la trucca, la cancella, per soddisfazioni e profitti illeciti. Esce da un’avventura epica per entrare in quella del malaffare. Il Museo Nazionale dell’Automobile – in collaborazione con l’Agenzia Accise Dogane e Monopoli – accende i riflettori sul lato oscuro del collezionismo. FAKE, l’automobile tra originalità e contraffazione è l’occasione di osservare una galleria di falsi di notevole interesse. Confrontarli con gli originali e riflettere su un fenomeno che, negli ultimi anni, è diventato globale. La contraffazione, parziale o totale, ha raggiunto livelli inauditi: gli esperti stimano che una vettura storica su quattro – nel mondo – sia falsa o gravemente manomessa. La falsificazione si allarga ai modelli recenti, al mercato dei ricambi e a quello delle motociclette. Il business dei falsi, talvolta con la connivenza di soggetti che dovrebbero essere garanti, parte dalle vendite online e arriva ai concorsi e alle manifestazioni più prestigiose. Oggi, chi falsifica e rottama la storia, merita di essere rottamato.
“Le quattro ruote non sfuggono dunque alle follie del mercato, come tutti i beni più quotati e appariscenti. La passione per le “auto d’oro” assomiglia a quella di chi insegue i Monet o i Picasso. Ma a differenza di questi, dietro una vettura leggendaria ci sono – appunto – infinite leggende: artistiche, industriali, sportive. Aleggiano gli uomini che le hanno guidate e i fatti di cui furono protagoniste. Chissà se tutto questo basterà a farci capire che se i pezzi vitali o di storia sono falsi, l’esistenza stessa dell’oggetto che la racconta non ha più alcun senso.” (Giosuè Boetto Cohen, curatore della mostra)
Seguendo il percorso della mostra è possibile osservare alcuni falsi di particolare interesse (si tratta di vetture confiscate, difficilmente visibili). Tra le altre, una Ferrari 250 SWB falsa ed una vera, una Dino 196 SP costruita da zero e una Ferrari 750 Monza autentica. In alcuni casi la contraffazione è di buon livello, sia pur imperfetta. In altri il lavoro è approssimativo e tutta la natura del progetto addirittura bizzarra.
Ottavo in graduatoria tra i migliori progetti italiani e primo in Piemonte tra tutti i partecipanti della regione: con il progetto Il Parco del Castello di Miradolo. Storia di una rinascita la Fondazione Cosso ottiene i fondi del PNRR tramite il bando del ministero della Cultura dedicato ai parchi e ai giardini storici, finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU.
Il finanziamento di 1.869.432 euro (pari al 100% della somma richiesta) consentirà di migliorare l’offerta culturale e di servizi oltre alla gestione, manutenzione, sicurezza, sostenibilità ambientale e accoglienza del Parco del Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (TO), mirabile esempio di giardino all’inglese. Le linee sinuose dei contorni, le macchie arboree caratterizzate da una notevole varietà di tessiture, i colori e le forme, la presenza di piccoli corsi d’acqua, la traccia di un antico lago, sono segni inconfutabili dello stile romantico del Parco, organizzato intorno ad un’imponente radura centrale. L’utilizzo improprio del parco e il conseguente abbandono, dal 1950 al 2007, hanno comportato perdite nel patrimonio arboreo, inselvatichimenti, degrado delle porzioni a giardino e modifiche incongrue nella distribuzione di percorsi e spazi esterni. Dal 2008 la Fondazione Cosso ha preso in gestione il Castello, il Parco e le pertinenze ormai in degrado avviando sin da subito un imponente lavoro di restauro che sarà intensificato proprio grazie ai fondi del PNRR.
È indubbiamente una grande soddisfazione – commenta Paola Eynard, direttrice e vicepresidente della Fondazione Cosso – vedere il riconoscimento del lavoro di cura e valorizzazione portato avanti in questi anni e allo stesso tempo la conferma della validità del progetto che ho immaginato insieme a una squadra appassionata, che ci tengo a ringraziare. I fondi ci permetteranno di dare nuovo slancio al recupero già avviato. Sarà un lavoro lungo, complesso ma ci permetterà di recuperare un parco ultracentenario e metterlo ancora di più a disposizione della comunità. Il Castello di Miradolo, infatti, vuole essere un “castello contemporaneo” così come sarebbe un castello oggi: aperto al dialogo tra le arti, al territorio e alle persone che lo vivono, attento alle categorie fragili, capace di mettere in pratica progetti di divulgazione e inclusione culturale. Mi fa piacere osservare che il Ministero ha premiato una realtà privata come la nostra Fondazione, a dimostrazione che pubblico e privato possono lavorare insieme realizzando progetti utili all’intera comunità.
Gli interventi previsti intendono mettere a sistema ed integrare la proposta destinata al pubblico con l’obiettivo di aumentare e diversificare il flusso di visitatori, innovando i contenuti multimediali e gli strumenti per il supporto alla visita, aggiornando e completando in maniera integrata i sistemi di manutenzione e gestione del verde e ottimizzando i consumi energetici e idrici.
In particolare, saranno effettuati nuovi piantamenti – integrati nel contesto e realizzati con tecniche sostenibili e non invasive – per incrementare la fruibilità del parco anche nelle stagioni meno favorevoli (l’inverno e i mesi intermedi) operando una diversificazione botanica con effetti positivi sulla biodiversità del sito e sulla attrattività per la fauna selvatica. Una particolare attenzione sarà dedicata ai “vecchietti” del Parco, gli alberi anziani che sono già oggetto di cure speciali secondo la filosofia scelta dalla Fondazione Cosso, cioè di curare gli alberi con lo stesso approccio che si usa con le persone; grazie ai fondi del PNRR si potrà migliorare la cura, la manutenzione e il supporto agli alberi plurisecolari di Miradolo.Le analisi di stabilità degli alberi e la redazione della carta del rischio, così come le potature e gli abbattimenti mirati permetteranno di ampliare i percorsi aperti al pubblico. Sarà allestito a verde l’orto, anche in funzione didattica.
Un altro aspetto centrale del progetto è legato all’acqua, oggi più che mai diventata basilare tra i temi ambientali. Grazie ai fondi si lavorerà alla rifunzionalizzazione del lavatoio e della rete di canali irrigui, che permetterà il miglioramento del sistema di irrigazione sfruttando le “bialere” i canali tradizionali del Piemonte e ottimizzando il consumo di acqua, limitando gli sprechi. Un altro progetto riguarderà la limonaia neogotica, che sarà oggetto di lavori per il contenimento dei consumi energetici e idrici.
Sarà introdotto un dispositivo di controllo automatico degli ingressi, realizzato il relamping, la sostituzione con apparecchi LED di ultima generazione a basso consumo, di tutto l’impianto di illuminazione per abbattere i consumi in maniera incisiva e predisposta una rete wi-fi diffusa; saranno allestiti punti di ricarica elettrica per auto e biciclette e, nell’ottica di una accessibilità diffusa, saranno messi a disposizione mezzi di mobilità per disabili motori con il miglioramento dei percorsi, del bancone bookshop/biglietteria, il rinnovamento della segnaletica della sicurezza e informativa in chiave inclusiva, l’allestimento di una biglietteria al cancello di ingresso. Saranno inoltre recuperati nuovi spazi dedicati alla didattica e servizi per ampliare l’utenza ai giovani.
Dal 9 giugno 2022 all’8 gennaio 2023
In collaborazione con
Tony Cragg
Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice/Torino
Skulpturenpark Waldfrieden, Wuppertal, Germania
Tre altissime sculture in bronzo dalle insolite forme di colonne sinuosamente tortili, con spiralo ellittiche che si elevano verso il cielo in un equilibrio che pare precario, svettano a Torino in corso Sebastopoli, proprio di fronte all’ingresso dello Stadio Olimpico, l’ex stadio Comunale, così ridenominato durante le Olimpiadi invernali di Torino 2006.
Per quella occasione la triplice installazione, intitolata Punti di Vista, era stata realizzata su commissione della Fondazione De Fornaris a simbolo dell’evento olimpico da Tony Cragg, uno degli artisti contemporanei inglesi più affermati al mondo, nato a Liverpool nel 1949 e dal 1977 residente in Germania a Wuppertal, dove ha realizzato un grande parco di sculture in cui sono visibili esposizioni e opere di tanti celebri artisti contemporanei.
Dopo 16 anni Cragg ritorna nel territorio torinese, invitato da Guido Curto direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, per realizzare alla Reggia di Venaria una mostra che dal 9 giugno 2022 all’8 gennaio 2023 presenta una selezione di dieci sculture create tra il 1997 e il 2021, ambientandole all’interno del percorso espositivo permanente della Reggia, a cominciare dalla Corte d’Onore, proseguendo nel Parco Alto dei Giardini della Reggia, per arrivare fino all’atrio delle Scuderie Juvarriane.
Opere di grandi dimensioni, plasmate usando svariati materiali – dal bronzo al legno, dalla vetroresina all’acciaio – tutte connotate dalle tipiche linee mosse e sinuose, che paiono modellate su un gigantesco tornio di vasaio, si riconnettono al genius loci della Reggia in una sorta di ridefinizione postmoderna dello stile Barocco e Rococò.
Il lavoro di Tony Cragg analizza le molteplici relazioni esistenti tra l’essere umano e l’ambiente. Usufruendo di un’ampia selezione di materiali e di tecniche scultoree, l’artista tematizza la complessa connessione tra la figura, l’oggetto e il paesaggio, che per Cragg include sia sistemi geologici e microbiologici che contesti urbani e industriali.
Il punto focale dell’operare artistico di Tony Cragg è inoltre incentrato su un incessante processo di esplorazione delle possibilità del materiale e di rimodellamento del mondo che ci circonda.
L’artista afferma: “ci sono molte più cose che non esistono di quelle che esistono”, riferendosi a una fonte di situazioni che sono ancora oltre la nostra percezione.
Per Cragg la scultura è un metodo per aprire questo enorme potenziale a nuove forme e significati, ai sogni e ai linguaggi ad essi associati.
Parallelamente alla mostra di Tony Cragg viene presentata l’opera Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più di un altro grande maestro contemporaneo già presente alla Venaria, Giovanni Anselmo. Questa scultura, pur essendo da diversi anni esposta in permanenza al centro del Gran Parterre dei Giardini, non aveva mai avuto ad oggi una presentazione ufficiale.
Giovanni Anselmo, artista di straordinaria levatura, nasce nel 1934 a Borgofranco d’Ivrea, ma da sempre vive e lavora a Torino. Esponente di spicco dell’Arte Povera e figura centrale di quel gruppo di artisti, in larga maggioranza torinesi (come Mario e Marisa Merz, Giuseppe Penone e Gilberto Zorio), assurti a fama internazionale a cominciare dagli anni ’70 grazie all’impegno intellettuale del compianto critico d’arte e curatore Germano Celant, Anselmo all’età di 88 anni merita un doveroso omaggio. Questo suo lavoro, costituito da sei gigantesche lastre di granito nero, con sopra scandita e incisa in profondità la scritta che dà origine al titolo, rimanda a una sorta di bradisismo alto approssimativamente quanto la misura di una mano aperta; l’opera, su cui si può salire, consente alle stelle, che notte e giorno si avvicendano sulla sua verticale, di avvicinarsi di una spanna in più.
Con questa nuova mostra riprende e si rafforza quel dialogo tra la Residenza di Venaria e l’arte contemporanea che era stato avviato dal primo direttore della Reggia, Alberto Vanelli, con il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone: nucleo fondante del progetto della Reggia contemporanea.
INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA:
DOVE: Reggia di Venaria
QUANDO: da giovedì 9 giugno 2022 a domenica 8 gennaio 2023
COME: mostra compresa nel percorso di visita della Reggia e dei Giardini
Per ulteriori informazioni: lavenaria.it
A tu per tu con Marilyn Monroe, la diva delle dive, modello per generazioni e icona senza tempo.
Next Exhibition presenta la mostra “Forever MARILYN by Sam Shaw – The Exhibition” dal 2 luglio al 18 settembre 2022, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi – Citroniera di Ponente.
A sessant’anni dalla morte della Monroe, la mostra-evento con memorabilia originali, in parte esposti in anteprima mondiale.
Per la prima volta in Italia, la selezione più ampia mai esposta di fotografie realizzate da Sam Shaw a Marilyn Monroe: scatti sia in bianco e nero che a colori, nel suo privato e nel backstage dei suoi film di maggior successo. Mentre ammicca in spiaggia, fasciata in un costume intero bianco o mentre si trucca allo specchio. Divinamente vestita in rosso; intenta a bere una tazza di the; scambiandosi occhiate d’amore con il marito Arthur Miller.
Non mancheranno le fotografie iconiche dal set di “Quando la moglie è in vacanza” in cui l’aria proveniente dalle grate della metropolitana di New York solleva la gonna dell’abito bianco di Marilyn scoprendone le gambe.
Il visitatore ha la possibilità di conoscere il lato più nascosto della Monroe, la donna ironica, sempre sorridente, alla perenne ricerca della felicità, nonostante le grandi ferite che le sono state inferte dalla vita, fin da quando è bambina.
La mostra racconta tanti aneddoti e curiosità meno conosciute su Marilyn, in un allestimento coinvolgente in cui immagini fotografiche si alternano ad aforismi – dedicati all’universo femminile, umano e al rapporto con la fama e la celebrità – ancora estremamente attuali. Tema centrale il rapporto tra uomo e donna e la continua ricerca spasmodica dell’amore da parte della diva. Viene narrata, in particolare, la relazione tra Marilyn Monroe ed Arthur Miller, drammaturgo e sceneggiatore statunitense, suo terzo marito, nel documentario “Artists in Love”, in collaborazione con SKY Arte, media partner dell’esposizione.
Tra i tesori in mostra anche gli incredibili memorabilia esposti, di proprietà del co-curatore tedesco Ted Stampfer, il maggior collezionista al mondo di oggetti di e su Marilyn, acquistati nelle aste – tra queste Christie’s e Julien’s – che dal 1999 hanno reso pubblici i beni personali della Monroe, fino ad allora chiusi in casse, conservate a New York.
Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi saranno esposti oltre sessanta memorabilia: articoli di bellezza, abiti, scarpe, i biglietti aerei originali della diva, foto e oggetti personali e di scena, come il mitico ventilatore, usato per il film “Quando la moglie è in vacanza” (titolo originale: The Seven Year itch). Per la prima volta in Italia sarà visibile proprio il copione di questo film. E in anteprima mondiale la foto originale della Monroe, che esce trafelata dal St. Regis Hotel di New York, poco prima che sia filmata la scena iconica della metropolitana.
Per la prima volta in Italia anche la lettera d’amore ad Arthur Miller, l’abito indossato da Marilyn proprio durante il matrimonio con lo sceneggiatore e il tubetto di colla con cui la diva si applicava le ciglia finte.
Orari
La mostra è aperta:
dal mercoledì al venerdì 10 – 18
sabato e domenica 10 – 19
lunedì e martedì – chiuso
Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.
Biglietti
dal mercoledì al venerdì: intero: 12 euro, ridotto 10 euro
sabato e domenica: intero: 14 euro, ridotto 12 euro
Open (visitare la mostra in un giorno di apertura, senza decidere la data precisa al momento dell’acquisto; ideale nel caso si regali il biglietto per la mostra): 16 €
I biglietti sono in vendita con Ticket Master e presso la biglietteria della mostra.
Info
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Citroniera di Ponente
Piazza Principe Amedeo 7 – Nichelino (TO)
Tutte le informazioni sulla mostra su:
sito www.forevermarilyn.it
FB @nextexhibition
IG @next.exhibition
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