Categoria: Mostre

  • Lustro e lusso dalla Spagna islamica
    Frontiere liquide e mondi in connessione

    Esposizione a cura di Filiz Çakır Phillip

    1 febbraio – 28 maggio 2023
    MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

    La programmazione 2023 del MAO Museo di Arte Orientale si apre con un nuovo progetto dedicato all’arte islamica e agli esiti che, nei secoli, questa ha prodotto in Europa e nel bacino mediterraneo.
    Un’esposizione puntuale che intende volgere un primo sguardo su un universo di grande complessità e bellezza: partendo dal patrimonio delle collezioni, Lustro e lusso dalla Spagna islamica. Frontiere liquide e mondi in connessione pone l’accento sul sincretismo culturale tra mondo islamico ed Europa, che trova nell’area mediterranea una sua sintesi ideale, e offre al visitatore un punto di vista inedito da cui osservare una storia secolare di trasformazioni e contaminazioni artistiche, linguistiche e di conoscenza scritta nelle trame dei tessuti e sulla superficie lucente delle ceramiche.

    Mare Nostrum, Mediterraneus, Mar Bianco, Hayam Hatikhon, Grande Verde: tanti nomi per indicare un luogo di incontro, di scontro, di scambio, di battaglie e di dialogo fra popoli e culture diversi fra loro ma accomunati da una prossimità profonda.
    Il Mediterraneo ha sempre esercitato una forza d’attrazione a cui nessun popolo ha potuto sottrarsi: per lunghi secoli merci, tradizioni, invenzioni, scoperte sono nate o sono transitate da qui. Perché questo non è solo un mare e soprattutto non è solo Europa: è stato – e per certi versi è ancora – una possibilità dall’identità mutevole.
    Ciò che nasce sulle sponde del Mediterraneo si contamina per prossimità e si radica per necessità, innestandosi sull’esistente e assumendo identità e forme nuove. Così è accaduto con la lingua araba, ma soprattutto con le arti figurative, in particolare con la produzione tessile e ceramica: diverse raffigurazioni e tecniche della produzione di tappeti, tessuti e vasellame, custodite come segreti preziosi nei territori del Medio Oriente e del Nord Africa, sono approdate nella penisola iberica insieme ai conquistatori, quasi un “effetto collaterale” della secolare dominazione, dando origine a una straordinaria produzione autoctona ibridata.

    L’esposizione Lustro e lusso dalla Spagna islamica intende presentare negli spazi della Galleria del MAO dedicata all’arte dei Paesi Islamici dell’Asia una mirata selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private (dall’Instituto Valencia de Don Juan di Madrid, della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica di Genova, da Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e dalla galleria Moshe Tabibnia di Milano), che vengono poste in dialogo con quelle presenti nelle collezioni permanenti del Museo d’Arte Orientale.
    Pregiati tappeti e frammenti tessili e ceramiche ispano-moresche di provenienze diverse datati tra il X e il XVI secolo, capaci di trasportare il visitatore in territori poco esplorati, aprono diverse traiettorie di conoscenza e riflessione e mettono in evidenza la relazione tra il mondo ispanico europeo e quello islamico nel contesto del Mediterraneo.

    Fra le opere esposte segnaliamo un frammento della bordura di un tappeto, datato fine XV o inizi del XVI secolo, appartenente alla Collezione Istituto “Valencia de Don Juan” di Madrid e proveniente da un esemplare del gruppo di tappeti ‘Mudejar’ a stemmi araldici, che doveva essere particolarmente splendido. Sulla sinistra si individua la fascia a fondo blu con elementi pseudo-cufici molto stilizzati che individuano dei riquadri, contenenti alternativamente un albero o un vaso fiorito affiancato da uccellini stilizzati e figure di animali, tra i quali un leone rampante, un toro ed un leprotto. In alto è visibile la raffigurazione, purtroppo tagliata nella parte superiore, di un “uomo” con il corpo rosso maculato, ricoperto di pelliccia, che tiene in una mano una specie di scudo e nell’altra, che non si vede, probabilmente una spada o una lancia, analogamente a quanto si può riscontrare in altri esemplari con la stessa scena. Nella parte destra sono invece presenti dei motivi floreali assai geometrici e stilizzati, sempre su fondo blu, disposti entro una griglia di losanghe tratteggiata in rosso.
    Questo manufatto di straordinaria qualità sarà esposto solo fino al 12 febbraio.

    Dalla Fondazione Bruschettini provengono invece due frammenti di un tappeto a ghirlande, risalenti all’inizio XVI secolo, che compongono una ghirlanda circolare, caratteristica del gruppo di tappeti di Alcaraz definito ‘rinascimentale’ e chiamato appunto “a ghirlande” o “coronas” in spagnolo, dal disegno molto grafico e lineare, a tre colori – il rosso del fondo, il verde degli ornamenti e il giallo che li contorna – e un capitello in marmo scolpito in rilievo del periodo omayyade (seconda metà del X secolo) ascrivibile a Cordoba, capitale di Al-Andalus. Questo raffinatissimo elemento architettonico mostra decorazioni profonde, decise e delicate, che svelano sapiente maestria nelle tecniche dell’intaglio. Le foglie d’acanto sono una reminiscenza dell’eredità artistica e tecnica della tarda antichità in combinazione con il repertorio di artisti e artigiani del califfato. Il disegno del capitello è esemplificativo della transizione degli stili decorativi che hanno portato all’estetica astratta sviluppata durante i primi periodi della presenza musulmana in Spagna.

    Lustro e lusso dalla Spagna islamica è curato Filiz Çakır Phillip, ricercatrice specialista in Arte Islamica, già curatrice dell’Aga Khan Museum a Toronto e membro dell’Association of Art Museum Curators & AAMC Foundation di New York.
    La mostra è il primo esito di un più ampio progetto di collaborazione con la Fondazione Bruschettini e altre collezioni pubbliche e private, tra cui Palazzo Madama e la Aron Collection, che culminerà nell’ottobre 2023 con l’apertura di una grande mostra strutturata come un viaggio nel tempo dal periodo Tang (VII secolo d.C.) ai giorni nostri, un itinerario ideale dalla Cina al Mediterraneo, passando per l’Asia centrale, attraverso la lente delle relazioni, degli scambi e delle ibridazioni che hanno avuto origine da questo movimento. La mostra vuole anche gettare le basi per un consorzio di musei del Mediterraneo per avviare uno scambio di mezzi e conoscenze volto a facilitare la circolazione di opere e progetti.

    Come gli altri progetti espositivi del MAO, anche Lustro e lusso dalla Spagna islamica si configura come un progetto in progress che si evolverà durante i mesi di apertura della mostra e sarà arricchito da incontri di studio, conferenze e momenti performativi, rituali e rassegne musicali.

    L’esposizione sarà accompagnata da un apparato di approfondimento visivo e testuale che prevede, fra le altre cose, la pubblicazione di un libretto dedicato – distribuito gratuitamente all’interno della mostra – con testi, fra gli altri, di Cristina Maritano, conservatrice di Palazzo Madama, e Alberto Boralevi e video in LIS realizzati in collaborazione con l’Istituto dei Sordi, per una completa accessibilità del progetto.

    Lustro e lusso dalla Spagna islamica nasce da un’idea della Fondazione Bruschettini condivisa con il MAO ed è stata resa possibile grazie al contributo di Maria Paola Ruffino, conservatrice di Palazzo Madama.

    L’ingresso in mostra è incluso nel biglietto delle collezioni permanenti.

  • BLACK HISTORY MONTH TORINO – II EDIZIONE

    Dopo la prima edizione tenutasi nel 2022, Il BHM Torino torna anche quest’anno in una nuova veste, con tre nuove tematiche centrali e il coinvolgimento di luoghi storici della città. La volontà di affrontare una nuova edizione nasce innanzitutto dalla grande partecipazione riscontrata durante quella precedente e dalla voglia di rendere Torino nuovamente partecipe di un evento che riteniamo essere importante non solo per la multiculturalità che la contraddistingue ma anche perché questo possa essere lo stimolo per ideare, costruire, e rafforzare le politiche rivolte alle minoranze etniche, alle comunità diasporiche, ai ragazz* afrodiscendenti e alle scuole che sono, di questa multiculturalità, il maggiore esempio.

    Questa edizione, promossa dall’Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione (ADASS), è realizzata con il contributo della Fondazione Compagnia San Paolo, patrocinata da Città di Torino, in collaborazione con l’associazione Zonafranca, ass. Tamra, Snobiety, Black History Month Firenze e Black History Month Bologna e vedrà la partecipazione del Museo Nazionale del Cinema, Cinema Massimo, Palazzo Madama, Musei Reali Torino, Polo del 900, Museo di Antropologia e Etnografia del Sistema Museale di Ateneo di Torino, Università degli studi di Torino, Dipartimento Culture Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, CODIASCO, Gruppo Abele, ass. Paìs, Polo Culturale Lombroso 16 Casa Del Quartiere San Salvario, Centro piemontese di studi africani, Cinecafè Ambrosio, ass. Ameb, Associazione Sudanese di Torino, Fondazione Mamre, Collettivo afrofemminista Nwanyi, ass. Afromondo, Associazione Senegalesi Torino AST, Di tutti i colori, Giguiya, Y-IDEA, OH4EU, LabPerm, ass. Mosaico.

    La seconda edizione volgerà sui temi dell’identità, dell’afro-arte e dell’empowerment.

    L’identità è un argomento complesso, caratterizzato da mille sfaccettature che ne accentuano spesso la difficoltà di lettura, ma che al contempo la rendono fonte di stimolo, di conoscenza reciproca, di approfondimento e discussione. Il modo in cui si intende affrontare l’identità dei corpi neri e delle sue nuove generazioni è intrinsecamente legato alla rievocazione, alla rilettura e alla riscoperta delle sue radici coloniali e di come queste ne abbiano plasmato la narrativa per secoli. Cosa ha lasciato il colonialismo? Quali sono i suoi effetti sui corpi razzializzati e come affrontare questo discorso in un modo che sia il più possibile protettivo nei confronti di chi, tutt’oggi, vede la sua identità utilizzata come criterio di esclusione?

    L’identità si può esprimere in diversi modi e pensiamo che l’arte, l’arte africana, l’arte frutto della diaspora, del melting pot culturale debba essere uno dei temi principali di questa edizione. Dalla cura del corpo a quella dei capelli, dalla scrittura alla poesia. L’obiettivo è di far conoscere, di sperimentare, scoprire e riscoprire includendo ed educando.

    Altri temi fulcro dell’edizione saranno l’empowerment e le parole.

    L’empowerment femminile, in particolare delle donne africane, è il perno centrale di un reale progresso del continente africano, della storia che le diaspore scrivono in Italia e Torino e di una storia che venga narrata dai diretti interessati.

    Le parole non sono quindi elemento sterile, ma strumento in grado di trasmettere significati, simboli e stereotipi ed è proprio da queste che diventa necessario partire per una riflessione che sia profonda e accurata.

    “Il Black History Month sarà anche quest’anno occasione di approfondimento e dibattito. La costruzione di una città plurale passa attraverso la conoscenza reciproca e sono sicura che quest’iniziativa sia un passo ulteriore nella giusta direzione. Affermare le identità e renderle risorsa a disposizione della comunità vuol dire arricchire e non creare steccati”, afferma l’assessora al Coordinamento delle politiche per la multiculturalità e integrazione Gianna Pentenero.

    “La città di Torino è orgogliosa di ospitare la seconda edizione di “Black History Month”, una rassegna che mette al centro temi di grande importanza come la trasmissione dell’identità africana attraverso l’arte, un aspetto che mette in luce la capacità di una comunità di esprimere la propria storia e il legame che intercorre tra lo sviluppo umano e la tradizione. Il grande numero di associazioni e di musei cittadini coinvolti nella rassegna ben sottolinea la portata delle tematiche trattate e ritengo sia il viatico migliore per diffondere una profonda riflessione sul valore della multiculturalità”, dichiara l’assessora alla cultura Rosanna Purchia.

    “Dopo la prima edizione del 2022, sono felice che si torni a celebrare la diversità delle culture afro- discendenti della nostra città. Come suggeriscono le parole chiave della rassegna, l’empowerment deve essere il cardine per immaginare un futuro inclusivo in cui l’antirazzismo è una pratica di cui si fa esperienza collettivamente. Sarà un’occasione preziosa per incontrare il mondo associativo, approfondire il tema delle discriminazioni razziali oggi e celebrare una ricchezza artistica e culturale”, commenta l’assessore alle Politiche sociali e Pari opportunità Jacopo Rosatelli.

    In questa seconda edizione, tutta da scoprire, ci saranno numerosi eventi suddivisi in:
    ● INCONTRI CON AUTRICI E AUTORI
    ● PROIEZIONI FILM
    ● MOSTRE
    ● WORKSHOP
    ● ATTIVITÀ PER LE SCUOLE
    ● CENE ETNICHE
    ● CONVEGNI
    ● CONCERTI con la partecipazione di artisti internazionali

    Saranno 4 SETTIMANE RICCHE DI ATTIVITÀ CULTURALI!
    DAL 1 AL 26 FEBBRAIO 2023

    Vi aspettiamo!
    Programma completo disponibile sul sito: www.blackhistorymonthtorino.it
    Per info e prenotazioni: blackhistorymonthto@gmail.com

  • Regen’Art, la Cracking Art al Forte di Bard

     

    I leggendari animali di Cracking art invadono il complesso del Forte di Bard per condurre i visitatori in un inusuale percorso di visita. Dal 27 ottobre 2022 al 19 marzo 2023 la fortezza valdostana ospita il progetto espositivo Regen’Art, quando il recupero della materia si trasforma in arte, promosso grazie al sostegno e alla collaborazione della Cogne Acciai Speciali di Aosta. Un viaggio tra storia, arte, cultura e natura con lo sguardo aumentato della fantasia. 

    I camminamenti della fortezza sono popolati di coloratissimi animali realizzati in plastica rigenerata, nella filosofia propria del movimento Cracking Art. Un evento per rafforzare una volta di più, in chiave artistica, il messaggio sull’importanza del riciclo e della tutela dell’ambiente che vede impegnato il Forte di Bard su più fronti.

     

    ORARI

    27 ottobre 2022 – 19 marzo 2023
    Martedì-venerdì 10.00 / 18.00
    Sabato, domenica e festivi 10.00 / 19.00
    Lunedì chiuso
    Chiuso il 24 e 25 dicembre
    . Aperture straordinarie:
    Aperta tutti i giorni dal 26 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023

    TARIFFE

    La mostra è allestita negli spazi esterni del Forte di Bard ed è accessibile con il biglietto di ingresso alla fortezza.

    INFO

    Associazione Forte di Bard
    T. + 39 0125 833811 |info@fortedibard.it

  • Agostino Art Gallery, Milano
    19 gennaio – 20 febbraio 2023
    LILIBET. THE QUEEN
    Endless, Marco Lodola, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, TVboy

    A cura di Cinzia Lampariello Ranzi

    Inaugurazione: giovedì 19 gennaio, ore 18.00

    Monarca dei record, sovrana di stile, ultima vera icona pop del nostro tempo che ha ispirato serie televisive, film, canzoni e opere d’arte, Sua Maestà la Regina Elisabetta II è protagonista della mostra “Lilibet. The Queen”, promossa dal 19 gennaio al 20 febbraio 2023 da Agostino Art Gallery di  Milano (Via Solari, 72).

    Curata da Cinzia Lampariello Ranzi, l’esposizione sarà inaugurata giovedì 19 gennaio alle ore 18.00. In mostra, una selezione di pezzi unici e multipli realizzati da alcuni dei protagonisti della pop art e della street art internazionale: Endless, Marco Lodola, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, TVboy.

    I lavori esposti sono esito di una ricerca condotta nel 2021 e nel 2022 dai fondatori di Agostino Art Gallery, Giacomo Christian Giulio Ranzi e Cinzia Lampariello Ranzi, interessati a celebrare il forte valore iconico, politico e culturale di Her Majesty attraverso il linguaggio dell’arte e il confronto tra opere realizzate da artisti appartenenti a diverse generazioni e ambiti geografico-culturali.

    «Sono nato a Shaftesbury – racconta Giacomo Christian Giulio Ranzi – nella contea del Dorset. Il mio nonno materno era un ufficiale della Royal Air Force, che dopo i trasferimenti in India, Africa e Persia, ha scelto di ritirarsi nel Dorset. Ho vissuto in Inghilterra fino alla prima adolescenza e la mia educazione è stata assolutamente inglese. Il mio legame sentimentale con la Royal Family si è intrecciato con le ricerche di Cinzia Lampariello, mia moglie, interessata per formazione ai linguaggi della grafica, della pop e della street art. Ne è nata una collezione d’arte che abbiamo costruito, anche attraverso alcune commissioni, in primo luogo per noi e che con questa mostra abbiamo il piacere di condividere con tutti. Art takes care of the earth».

    Il percorso espositivo comprende, tra le altre opere, una grande tela di Endless (“Lizzy Vuitton Fragile”), artista londinese che coniuga arte contemporanea e arte di strada. Rappresentato da Cris Contini Contemporary, Endless ha preso parte alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Nella sua ricerca, ironica e puntuale, ricorrono le ossessioni della società contemporanea, attratta da brand di lusso e celebrità. La Regina risplende in una scultura luminosa di Marco Lodola, tra i cui soggetti ricorrono spesso icone mondiali, da Marilyn Monroe a Mao Tse-tung. L’artista, le cui opere sono presenti in varie collezioni museali, è noto anche per aver realizzato installazioni di luce e scenografie per eventi e spettacoli. Seguono tre ritratti ironici e irreverenti di Sua Maestà firmati da Mr. Brainwash, allo stato Thierry Guetta, artista francese noto al grande pubblico per il celebre film “Exit Through the Giftshop” diretto da Banksy, che da oltre vent’anni veicola attraverso pop e street art messaggi di amore e di libertà. Segue “God Save The Queen” di Luigi Maria Muratore, aka Raptuz, artista italiano classe 1968, nato e cresciuto nell’hinterland milanese, tra i fondatori della TDK crew e, assieme a J Ax, della storica Spaghetti Funk. Sui muri e sulla tela scompone forme e colori attraverso una tecnica di propria invenzione, la broken window futurism, che prevede l’uso di spray, scotch di carta e bisturi. Jamie Reid (Londra, 1947) è un artista britannico, noto soprattutto per aver curato l’immagine punk dei Sex Pistols. Alcune delle litografie in mostra sono basate su una famosa fotografia scattata da Cecil Beaton alla regina Elisabetta II, descritta da Sean O’Hagan di “The Observer” come «l’immagine più iconica dell’era punk». TVboy, infine, rappresenta la Regina in Agostino abiti punk. Alle sue spalle è riprodotta con graffiti e colature di colore la bandiera del Regno Unito, mentre sulla sua maglietta compare la scritta “Punk’s not dead”. Artista italiano di base a Barcellona, Salvatore Benintende (Palermo, 1980), è esponente del movimento NeoPop e padre di TVboy, il suo alter ego. Durante il vernissage saranno inoltre presentate al pubblico alcune opere dedicate alla Regina di Alberto Petrivelli, Walter Davanzo e Gumm. Petrivelli è un artista originario di Orvieto ma residente a Londra, che non ha mai esposto in una galleria italiana. Davanzo (Treviso, 1952) è pittore, fotografo, designer e art director che costruisce un immaginario poetico, tra ricordo, sogno e visione. Gumm è il nome d’arte di un artista veneziano che ha fatto propria la lezione dei più grandi artisti Pop, veicolandola nella tridimensionalità.

    Facendo riferimento al pensiero di Zygmunt Bauman, Cinzia Lampariello Ranzi sottolinea come l’arte attuale sia “liquida”, in linea con la società nella quale è inserita. «Il ruolo del curatore è quello di guida nell’orizzontalità della proposta, attraverso opere e ricerche non necessariamente vicine dal punto di vista linguistico e formale, ma accomunate da qualità, serietà e profondità di pensiero». «Proprio per questo – prosegue Lampariello Ranzi – insieme agli artisti che, nonostante il breve tempo di apertura della Galleria, ci hanno contattato da diversi paesi, stiamo lavorando al “Manifesto dell’Arte Liquida”. Proseguiremo, inoltre, con il format delle capsule collection, ovvero più sguardi su un tema dato, per favorire la ricerca, il dialogo e il costruttivo confronto tra opere e autori tra loro molto lontani».

    La mostra è realizzata in collaborazione con Cris Contini Contemporary. La Galleria è aperta al pubblico da martedì a venerdì con orario 11.00-13.00 e 16.00-19.30, sabato ore 16.00-19.30, sabato mattina e domenica su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: www.agostinoartgallery.it, www.instagram.com/agostinoartgallery.

    Agostino Art Gallery inaugura la propria attività nel 2022 a Milano, in via Solari 72. Uno spazio espositivo che promuove un approccio multidisciplinare all’arte contemporanea, per superare limiti e confini stabiliti. Un incubatore virtuoso, capace di riflettere la natura futuristica e aperta della metropoli italiana scelta come sede. Non solo mostre ma anche talk, presentazioni editoriali e laboratori: un nuovo salotto culturale cittadino, un crocevia di incontro, confronto, progettazione e convivialità. Nata da un’idea di Cinzia Lampariello Ranzi e Giacomo Christian Giulio Ranzi, Agostino Art Gallery prende spunto dalla passione dei fondatori per l’arte contemporanea. Un interesse che li ha portati, fin dagli anni ‘80, a viaggiare e a scoprire talenti internazionali entrati a far parte della loro collezione privata. I due ideatori, uniti nella vita e nell’arte, hanno deciso di condividere anche le opere da loro acquistate nel tempo, esponendole in mostre tematiche che affronteranno argomenti attuali e drammatici come la guerra, ma anche temi di costume come la capsule collection dedicata a Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Il nome scelto è un omaggio a Sant’Agostino e al suo pensiero relativo all’uomo e alla sua volontà razionale che lo portava a ritenere che la volontà è autonoma rispetto alla ragione: è nomale che un uomo desideri prima una cosa e poi un’altra. Allo stesso modo i due fondatori offrono esperienze culturali e incontri con artisti differenti che spaziano dalla pittura, alla scultura, passando attraverso la street art e la fotografia. Opere più classiche si alternano a nuovi linguaggi artistici multimediali, lasciando spazio alle passioni dei visitatori che vengono stimolati senza alcun limite. Anche il logo di Escher richiama questa libertà di interpretazione: il triangolo di Penrose, una figura geometrica che è in realtà un’illusione. Sembra tridimensionale ma in realtà non lo è, un invito agli spettatori ad andare oltre le apparenze, a lasciare la mente libera di fantasticare, a trovare in ogni opera d’arte spunti personali anche contradditori. Tra gli artisti che trovano nella Agostino Art Gallery il loro palcoscenico milanese, anche grazie alla collaborazione con Cris Contini Contemporary, figurano Endless, primo street-artist presente nella collezione degli Uffizi, e Michele Tombolini, entrambi partecipanti alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Sono inoltre disponibili le opere dell’artista brasiliano Romero Britto, i celebri “Balloon Dog” di Jeff Koons, così come le ricerche di Jeff Robb, Mr. Brainwash, Roberto Carullo, Marco Lodola e Bran Symondson. Agostino Art Gallery si propone, inoltre, di svolgere attività di ricerca e di scouting, sostenendo i giovani artisti e presentando in anteprima autori internazionali mai esposti in Italia o in Europa.

    SCHEDA TECNICA:

    Lilibet. The Queen
    A cura di Cinzia Lampariello Ranzi
    Agostino Art Gallery
    Via Solari 72, 20144 Milano
    19 gennaio – 20 febbraio 2023
    Orari: da martedì a venerdì 11.00-13.00 e 16.00-19.30, sabato 16.00-19.30, sabato mattina e domenica su appuntamento
    Ingresso libero

    PER INFORMAZIONI:

    Agostino Art Gallery
    Via Solari 72, 20144 Milano
    Curatrice: Cinzia Lampariello Ranzi
    T. +39 388 4366649 | cinzia.lampariello@gmail.com
    Direttore commerciale: Giacomo Christian Giulio Ranzi T. +39 388 6353167 | ranzi.giacomo@gmail.com
    www.agostinoartgallery.it
    www.instagram.com/agostinoartgallery – @agostinoartgallery
  • Il canto del capro
    Installazione di GianMarco Porru per t-space X MAO
    Inaugurazione aperta al pubblico
    Venerdì 20 gennaio ore 18
    21 gennaio – 26 febbraio 2023
    MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

     

    Il Canto del Capro è un’opera installativa inedita concepita da GianMarco Porru per gli spazi di t-space X MAO. L’opera prolunga una serie di tematiche presenti nella ricerca dell’artista ed espande una mitologia mediterranea che riflette su un sincretismo religioso diffuso in diverse aree
    geografiche e culturali, alcune delle quali rappresentate nelle collezioni del Museo.

    Il Canto del Capro è la ricostruzione fantastica e la visualizzazione tridimensionale di una narrazione ipotetica che si innesta nel processo di interpretatio religiosa. GianMarco Porru si concentra su un tempo sospeso precedente all’adesione del culto monoteista e presenta una narrazione dell’Acqua in prima persona, attenta alle ritualità destinate a propiziarsi le divinità responsabili dei temporali.

    Conosciuto in Sardegna come Maimone, secondo alcune versioni del mito Dioniso è venerato sotto forma di bambino e di divinità degli inferi come Crono e/o Pluvio, nomi differenti per le manifestazioni della stessa divinità. Nei diversi rituali antichi, in apertura dell’anno agricolo, si pone l’accento non tanto sull’aspetto orgiastico della religione dionisiaca quanto piuttosto su quello pluviale, la cui propiziazione è indispensabile per ottenere piogge abbondanti. Questo avviene attraverso la rappresentazione della passione e la morte di una vittima destinata a rappresentare la morte e la passione del dio stesso.

    Per GianMarco Porru la Sardegna è un territorio speculativo in cui rivisitare l’idea di autentico e arcaico, problematizzando i meccanismi di riproduzione e rappresentazione dei patrimoni culturali nazionali. La rilettura della cultura materiale intesa come un percorso che attraversa e interroga le stratificazioni estetiche e iconografiche – in ambito archeologico ed etnografico – mira a riposizionare e fabulare inedite narrazioni mitologiche in possibili territori d’origine, ricalibrando così la narrazione egemonica.
    Ingresso libero.

    Come di consueto, nello spazio del t-space i visitatori potranno anche servirsi una tazza di tè giallo, selezionata per l’occasione da Claudia Carità (The Tea Torino).

    Opera realizzata con il sostegno della Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina TerrArte 2022 inattuazione dell’Intesa triennale MIBACT Regione Lazio – art. 43 “Residenze” del D.M. 27 luglio 2017, relativa alle Residenze artistiche per il triennio 2022-2024.

    BIO GianMarco Porru (Oristano, 1989) è un artista visivo di base a Milano. Lavora con diversi media, tra cui la performance, il video e la fotografia. Le sue opere sono state esposte in diverse fondazioni, musei e festival come Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene; MilanoOltre festival, Milano; Museo MAGA* Gallarate; Museo Nivola, Orani; Pav, Torino; Museo del 900, Milano; Museo Man, Nuoro; Teatro San Martin, Buenos Aires; PhotoVogue festival, Milano; Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa.

    I prossimi appuntamenti:

    – 8 marzo –7 maggio 2023
    MONOGATARI – Massimo Grimaldi
    – 5 maggio – 11 giugno 2023
    Jacopo Miliani
    – 21 giugno – settembre 2023
    Fuzao Studio

  • AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

    20-26 gennaio 2023

     

    VENERDI 20 GENNAIO

    Venerdì 20 gennaio ore 18
    GIANMARCO PORRU
    MAO – inaugurazione della nuova installazione nel t-space X MAO
    Il canto del capro è un’opera installativa concepita da GianMarco Porru per gli spazi del MAO di Torino, a seguito dell’invito di t-space per la realizzazione di un’opera inedita in dialogo con la collezione del museo. L’opera prolunga una serie di riflessioni già presenti nel lavoro dell’artista ed espande una mitologia mediterranea attraverso una riflessione sulla presenza di un certo sincretismo religioso tra le diverse aree geografiche presenti – e non – all’interno delle collezioni del museo.
    Il canto del capro è la ricostruzione fantastica e una visualizzazione tridimensionale di una narrazione che si innesta nel processo di interpretatio religiosa: la ricezione di influssi e, in alcuni casi, l’assimilazione e reinterpretazione del pantheon di ciascuna componente etnica e culturale presente in una determinata area geografica. In alcuni casi le diverse versioni di “credo” si sono amalgamate, in altri casi è sopravvissuta la versione pagana. Dalla versione pagana risulta in modo non trascurabile quanto fosse radicato il culto delle acque e come gran parte delle ritualità fossero destinate a propiziarsi la divinità responsabile dei temporali.
    Come di consueto, nello spazio del t-space i visitatori potranno anche servirsi una tazza di tè giallo, selezionata per l’occasione da Claudia Carità (The Tea Torino).
    Ingresso libero.

     

    SABATO 21 GENNAIO 

    Sabato 21 gennaio ore 11 e ore 15
    MARGHERITA IN MUSICA
    Palazzo Madama – il concerto del sabato con l’orchestra del Liceo Classico Musicale Cavour
    Nell’ambito del progetto Quattro scuole per una Regina, ideato dai Servizi Educativi di Palazzo Madama in occasione della mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia, le classi della sezione musicale del Liceo C. Cavour di Torino propongono una serie di concerti che immergerà il pubblico nelle musiche più amate dalla Regina Margherita, grande appassionata di musica fin dalla giovinezza: per tutta la sua vita praticò quest’arte e promosse in Italia la conoscenza della musica da camera e sinfonica, e di Beethoven in particolare, come testimonia questa sua frase: “Ho un culto per Beethoven, è così grande e sempre nuovo, mi sembra proprio di stare presso Dante e Shakespeare!”.
    Il programma presenterà ascolti tratti dalla musica europea, in un excursus che va dal Barocco all’Ottocento.

    Ultimo appuntamento

    28 gennaio 2023 ore 15
    Info: tutti i concerti si terranno al primo piano del museo, nella Sala Feste
    Ingresso gratuito
    Prenotazionemadamadidattica@fondazionetorinomusei.it ; 0114429629
    DOMENICA 22 GENNAIO
    Domenica 22 gennaio ore 15
    FILI-FORME
    GAM – attività per famiglie (bambini dai 6 anni in su)
    La GAM propone alle famiglie un’attività in cui tutti, bambini e genitori, saranno coinvolti in un laboratorio a tema, un’occasione per lavorare con la stessa tecnica, ciascuno secondo le proprie attitudini.
    Il percorso di visita porterà i partecipanti alla scoperta di opere in cui la forma si riduce in una semplice linea, curva o spezzata, chiusa o aperta: una sorta di filo che si allunga e si assottiglia creando percorsi ricchi di significato. Presso l’Educational Area genitori e figli lavoreranno in spazi dedicati, per creare originali sculture filiformi, rievocazioni di artisti come Fausto Melotti e Alexander Calder.
    Al termine dell’attività le famiglie potranno unire le loro opere nella ricomposizione di un’unica installazione.
    Costo: 7€ a partecipante
    Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei
    Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

     

     

    LUNEDI 23 GENNAIO

    Lunedì 23 gennaio ore 17
    LE PIANTE NELLA STORIA DEL GIARDINO: AGRUMI
    Palazzo Madama – conferenza botanica con Edoardo Santoro, curatore del Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama
    Limoni e aranci, pompelmi e mandarini sono solo alcuni dei frutti appartenenti alla famiglia degli agrumi che conta centinaia di specie in tutto il mondo. Sono coltivati da secoli in Italia, pur essendo originari di zone geograficamente molto lontane dalla nostra. Oltre agli impieghi alimentari ed erboristici (ad esempio di bergamotto, chinotto, lime e cedro), ne scopriremo l’uso ornamentale, iniziato in epoca romana e ancora oggi in voga in molti ambienti mediterranei.
    L’appuntamento fa parte del ciclo di conferenze Le piante nella storia del giardino, volto ad approfondire aspetti storici e botanici, officinali e alimentari di piante che nei secoli hanno avuto un ruolo fondamentale nel giardino ornamentale e nell’orto, nei parchi e giardini pubblici.

    Prossimi appuntamenti

    • Lunedì 20 febbraio 2023 ore 17: Pomacee – Pero e Melo
    • Lunedì 20 marzo 2023 ore 17: Rose
    Costo: €15
    Prenotazione obbligatoria: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00)
    Per motivi organizzativi, il pagamento della quota dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario. Non è consentito il pagamento in biglietteria.

    MARTEDI 24 GENNAIO

    Martedì 24 gennaio ore 18.30
    DIASPORAS NOW: RIEKO WHITFIELD + MICAELA TOBIN (WHITE BOY SCREAM). Conversazioni e narrazioni alternative su identità migranti, background intersezionali, decolonizzazione, self-empowerment, cura e supporto reciproco.
    MAO – rituale sonoro + talk nell’ambito della mostra Buddha10
    Il termine diaspora è usato in relazione all’arte per parlare di artisti emigrati di prima o successive generazioni, che riprendono e utilizzano le proprie diverse esperienze culturali e identitarie, spesso creando nelle loro opere narrazioni alternative in contrasto a idee e strutture consolidate. Mai prima d’ora è stato così importante per gli artisti raccontare le loro storie alle proprie condizioni, quindi mettiamoci in ascolto!
    In questo pomeriggio molto speciale accoglieremo due ospiti: Rieko Whitfield, artista, scrittrice e musicista giapponese-americana di base a Londra, una delle fondatrici di Diasporas Now, piattaforma di solidarietà diasporica che si occupa di discorsi contemporanei sulle identità migranti; e Micaela Tobin, soprano e sound artist, filippina-americana di prima generazione di base a Los Angeles.
    Le due artiste presenteranno due dei loro più recenti lavori: due film/opere musicali che partono da mitologie speculative per togliere centralità alle traiettorie storiche del colonialismo eurocentrico.
    In parte rituale sonoro, in parte narrazione diasporica, “BAKUNAWA: Opera of the Seven Moons” di Micaela Tobin è un’opera sperimentale e coinvolgente basata sull’omonimo album acclamato dalla critica di Tobin, che rivendica la mitologia pre-coloniale delle Filippine dopo secoli di violenta cancellazione culturale.
    Raccontando la storia di Bakunawa, un drago simile a un serpente della mitologia filippina, Tobin porta la sua voce al di fuori delle mura imperialistiche del teatro dell’opera e sulla Costa della California di fronte all’Oceano Pacifico – creando un ponte sonoro verso le isole delle Filippine in un atto di guarigione.
    “Regenesis: An Opera Tentacular” di Rieko Whitman è una storia sui cicli della vita, sulla morte, sull’importanza della comunità ambientata in un mondo post apocalittico e narrata in modo non lineare tramite l’impersonificazione di avatar soprannaturali. La narrazione in tre atti è ispirata a Izanami, dea shintoista della creazione e della distruzione, che brucia fino a morire per dare vita al mondo. “Regenesis” mette in scena una mitologia speculativa evocando esseri soprannaturali che guariscano il corpo sofferente della terra, attraverso l’utilizzo di metodi di collective care e creando al contempo prototipi alternativi di futuri sostenibili.
    Lo screening delle due opere musicali sarà seguito da una talk su temi diasporici in cui interverranno le due artiste, moderato da Ilaria Benini, editor della collana Asia di Add editore, ed esploratrice della scena culturale asiatica contemporanea.
    *L’incontro si svolge in inglese

     

    MERCOLEDI 25 GENNAIO

    Mercoledì 25 gennaio ore 18.30
    CHINABOT: JPN KASAI & NEO GEODESIA. Una serata con Chinabot, collettivo che vuole cambiare la discussione sulla musica asiatica. Canti Khmer, samples di karaoke, musica popolare giapponese, juke e batteria metal.
    MAO – concerto + talk nell’ambito della mostra Buddha10
    Sin dal suo lancio l’etichetta-collettivo londinese Chinabot ha ampliato e demistificato la percezione pubblica delle scene musicali sperimentali asiatiche pubblicando opere bizzarre, imprevedibili e innovative di artisti provenienti da varie regioni dell’Asia. Ogni uscita è stilisticamente varia e significativamente concettualizzata attraverso riferimenti culturali locali, esperienze di ascolto immersive che sono più adatte per il teatro d’avanguardia che per i club.
    L’etichetta lavora per dare spazio alle varie unicità del continente asiatico a livello di culture, tradizioni e generi (sia musicali che identitari) e per dare spazio agli artisti provenienti dai paesi in via di sviluppo dell’Asia. Ciò include come parte del suo modus operandi uno sforzo per l’ampliamento della conoscenza del continente che vada al di là delle scene giapponesi e cinesi, che ormai da tempo rappresentano la produzione creativa dell’Asia sulla scena mondiale, e la rappresentazione di temi di attualità e politica asiatica. Gran parte della produzione di Chinabot è infatti tematica, incentrata su governi, geopolitica e ambiente nel tentativo di stimolare la discussione e far luce su questioni sottorappresentate con artisti le cui opere abbracciano argomenti come disordini nazionali, decolonizzazione, femminismo, fluidità di genere e futurismo cyborg.
    Per questa serata speciale ospiteremo una selezione di videoclip di artisti Chinabot e una talk con Saphy Vong, fondatore dell’etichetta, e Giulia Mengozzi, assistente curatrice presso il PAV Parco Arte Vivente, parte di ALMARE, collettivo dedicato alle pratiche contemporanee che usano il suono come mezzo espressivo, e di AWI – Art Workers Italia.
    A seguire il concerto in streaming da Kyoto di JPN Kasai, che abbina musica popolare giapponese Ondo e Minyo a juke e footwork minimali, ed un live dello stesso Vong che mixa samples di canti Khmer, karaoke e batteria metal sotto lo pseudonimo di Neo Geodesia.

    *L’incontro si svolge in inglese

    Costo per i due eventi del 24 e 25 gennaio: 15 € | ridotto studenti 10 €.

     

    Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo
    alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
    Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

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    Doppio appuntamento per il public program di Buddha 10 :
    Diasporas Now: Rieko Whitfield + Micaela Tobin (White Boy Scream) e
    Chinabot: Jpn Kasai & Neo Geodesia

     

    Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio 2023 ore 18.30
    MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

    Il 24 e 25 gennaio il MAO Museo d’Arte Orientale ospita un doppio appuntamento nell’ambito del public program della mostra Buddha 10.

    Martedì 24 gennaio ore 18.30 saranno ospiti del museo Reiko Whitfield e Miacaela Tobin per una conversazione e narrazioni alternative su identità migranti, background intersezionali, decolonizzazione, self-empowerment, cura e supporto reciproco.
    Il termine diaspora è usato in relazione all’arte per parlare di artisti emigrati di prima o successive generazioni, che riprendono e utilizzano le proprie diverse esperienze culturali e identitarie, spesso creando nelle loro opere narrazioni alternative in contrasto a idee e strutture consolidate.
    Mai prima d’ora è stato così importante per gli artisti raccontare le loro storie alle proprie condizioni, quindi mettiamoci in ascolto!
    In questo pomeriggio molto speciale Rieko Whitfield, artista, scrittrice e musicista giapponese-americana di base a Londra, una delle fondatrici di Diasporas Now, piattaforma di solidarietà diasporica che si occupa di discorsi contemporanei sulle identità migranti, e Micaela Tobin, soprano e sound artist, filippina-americana di prima generazione di base a Los Angeles, presenteranno due dei loro più recenti lavori: due film/opere musicali che partono da mitologie speculative per togliere centralità alle traiettorie storiche del colonialismo eurocentrico.
    In parte rituale sonoro, in parte narrazione diasporica, “BAKUNAWA: Opera of the Seven Moons” di Micaela Tobin è un’opera sperimentale e coinvolgente basata sull’omonimo album acclamato dalla critica di Tobin, che rivendica la mitologia pre-coloniale delle Filippine dopo secoli di violenta cancellazione culturale. Raccontando la storia di Bakunawa, un drago simile a un serpente della mitologia filippina, Tobin porta la sua voce al di fuori delle mura imperialistiche del teatro dell’opera e sulla Costa della California di fronte all’Oceano Pacifico – creando un ponte sonoro verso le isole delle Filippine in un atto di guarigione.”Regenesis: An Opera Tentacular” di Rieko Whitman è una storia sui cicli della vita, sulla morte, sull’importanza della comunità ambientata in un mondo post apocalittico e narrata in modo non lineare tramite l’impersonificazione di avatar soprannaturali. La narrazione in tre atti è ispirata a Izanami, dea shintoista della creazione e della distruzione, che brucia fino a morire per dare vita al mondo. “Regenesis” mette in scena una mitologia speculativa evocando esseri soprannaturali che guariscano il corpo sofferente della terra, attraverso l’utilizzo di metodi di collective care e creando al contempo prototipi alternativi di futuri sostenibili.
    Lo screening delle due opere musicali sarà seguito da una talk su temi diasporici in cui interverranno le due artiste, moderato da Ilaria Benini, editor della collana Asia di Add editore, ed esploratrice della scena culturale asiatica contemporanea.
    Mercoledì 25 gennaio alle ore 18.30 il MAO ospita invece una serata con Chinabot, collettivo che vuole cambiare la discussione sulla musica asiatica. Canti Khmer, samples di karaoke, musica popolare giapponese, juke e batteria metal.
    Sin dal suo lancio l’etichetta-collettivo londinese Chinabot ha ampliato e demistificato la percezione pubblica delle scene musicali sperimentali asiatiche pubblicando opere bizzarre, imprevedibili e innovative di artisti provenienti da varie regioni dell’Asia. Ogni uscita è stilisticamente varia e significativamente concettualizzata attraverso riferimenti culturali locali, esperienze di ascolto immersive che sono più adatte per il teatro d’avanguardia che per i club.
    L’etichetta lavora per dare spazio alle varie unicità del continente asiatico a livello di culture, tradizioni e generi (sia musicali che identitari) e per dare spazio agli artisti provenienti dai paesi in via di sviluppo dell’Asia. Ciò include come parte del suo modus operandi uno sforzo per l’ampliamento della conoscenza del continente che vada al di là delle scene giapponesi e cinesi, che ormai da tempo rappresentano la produzione creativa dell’Asia sulla scena mondiale, e la rappresentazione di temi di attualità e politica asiatica. Gran parte della produzione di Chinabot è infatti tematica, incentrata su governi, geopolitica e ambiente nel tentativo di stimolare la discussione e far luce su questioni sottorappresentate con artisti le cui opere abbracciano argomenti come disordini nazionali, decolonizzazione, femminismo, fluidità di genere e futurismo cyborg.
    Per questa serata speciale il MAO ospita una selezione di videoclip di artisti Chinabot e una talk con Saphy Vong, fondatore dell’etichetta, e Giulia Mengozzi, assistente curatrice presso il PAV Parco Arte Vivente, parte di ALMARE, collettivo dedicato alle pratiche contemporanee che usano il suono come mezzo espressivo, e di AWI – Art Workers Italia.
    A seguire il concerto in streaming da Kyoto di JPN Kasai, che abbina musica popolare giapponese Ondo e Minyo a juke e footwork minimali, ed un live dello stesso Vong che mixa samples di canti Khmer, karaoke e batteria metal sotto lo pseudonimo di Neo Geodesia.
    *Entrambi gli incontri si svolgeranno in inglese
    Info e prenotazioni: eventiMAO@fondazionetorinomusei.it .
    Costo per i due appuntamenti: 15 € intero | 10 € ridotto studenti
  • I PINGUINI TATTICI NUCLEARI PER LA PRIMA VOLTA IN AMERICA PER LANCIARE TORINO 2025
    La band sarà ospite della cerimonia di chiusura dei Giochi Mondiali Universitari di Lake Placid 2023, promuovendo lo sport universitario, Torino e l’Italia nel mondo 

    Sulla spinta del disco di platino per l’album Fake News, si esibiranno per sostenere i FISU World University Games Winter che si terranno a Torino e sulle montagne piemontesi dal 13 al 23 gennaio 2025.

    Era scritto nel loro nome che prima o poi sarebbero sbarcati sulla neve e sui ghiacci. I Pinguini Tattici Nucleari si esibiranno a seguito del discorso del primo cittadino torinese Stefano Lo Russo nella Cerimonia di chiusura dei Giochi Mondiali Universitari invernali di Lake Placid 2023, in programma per il 22 gennaio (ore 19.30 locali, ore 1.30 italiane del 23 gennaio) per festeggiare il passaggio di consegne tra la città statunitense e Torino, sede dei XXXII FISU Games dal 13 al 23 gennaio 2025

    Vincitori degli Mtv Europe Music Awards 2022 nella categoria miglior artista italiano, terzi al Festival di Sanremo 2020 con il brano Ringo Starr, sono loro la scelta del Comitato organizzatore di Torino 2025 per rappresentare la voglia di futuro di questa rassegna e, non a caso, una delle canzoni scelte nell’esibizione sarà Giovani Wannabe, il successo che ha conquistato l’Italia la scorsa estate, quando è stata proposta come prima canzone estratta dal loro quinto album, Fake News, già diventato disco di platino

    Stavolta, nessuna fake news, è tutto vero: i Pinguini Tattici Nucleari canteranno per Torino 2025 e si esibiranno per la prima volta negli Stati Uniti, proponendo anche un’altra hit dell’ultimo album, ovvero Zen.    

    La Cerimonia di chiusura della rassegna mondiale universitaria, al quale in questi giorni parteciperanno 1443 studenti-atleti in rappresentanza di 595 università disseminate in 43 Paesi differenti, verrà trasmessa in diretta planetaria e sarà visibile anche al link della FISU Tvhttps://www.fisu.tv/. Il momento che anticiperà la loro esibizione sarà il passaggio della bandiera FISU dalle mani di Art Devlin (sindaco della località dello Stato di New York) a quelle di Stefano Lo Russo (primo cittadino di Torino), alla presenza delle massime autorità della Regione Piemonte tra cui il presidente Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport, nonché presidente del Comitato d’onore di Torino 2025 Fabrizio Ricca, e dell’assessore allo Sport della Città di Torino Domenico Carretta.  

    Il segmento italiano è stato curato artisticamente dalla società di eventi e spettacoli torinese Consiste Entertainment srl con la regia e la direzione artistica di Stefano Pesca. Per i Pinguini, inoltre, sarà una bella prova generale in attesa del tour degli stadi che li attende nella stagione estiva, e che ha già fatto registrare diversi sold out in tempo record lungo tutto lo Stivale. Proprio ieri, è stata annunciata l’ultima data del 2023, che sarà nella suggestiva cornice dell’Arena RCF Campovolo di Reggio Emilia il prossimo 9 settembre. Questa notte poi, la band ha lanciato il quarto singolo estratto da Fake NewsForse è il titolo del nuovo brano destinato a scalare tutte le classifiche.  

    La band nasce artisticamente nel 2010 in provincia di Bergamo ed è attualmente composta da Riccardo Zanotti (voce, chitarra), Nicola Buttafuoco (chitarra), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso, voce), Matteo Locati (batteria), Elio Biffi (tastiere, fisarmonica, voce). 

    È questa la fame che ci muove, la volontà di cercare il nostro posto nel mondo. Ci chiamano wannabe, ma ci basta chiudere gli occhi per essere dove vogliamo”: il messaggio di lancio sui social network di Giovani Wannabe lo scorso 27 maggio, che incarna la brama di futuro di Torino 2025 perché nei prossimi due anni ci sarà davvero da divertirsi. Il viaggio è appena cominciato e vi aspettiamo il 28 gennaio 2025 per l’arrivo della bandiera FISU a Torino con la festa che scatterà alle 21 nel foyer del Pala Alpitour, il palazzetto che ospiterà la Cerimonia d’apertura dei nostri e dei vostri Giochi tra poco più di due anni. 

  • Il Grande Vuoto
    La mostra prodotta dal MAO arriva a New Delhi
    Istituto Italiano di Cultura, New Delhi, India

    13 gennaio – 26 febbraio 2023

    La mostra Il Grande Vuoto, che ha dato il via alla direzione di Davide Quadrio al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino la scorsa primavera, approda all’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi.

    Dal 13 gennaio al 26 febbraio saranno visibili alcune delle opere presenti a Torino, fra cui una selezione di 40 immagini di tulku della collezione Paola Pivi e la scultura Dakini rossa di Maurizio Anzeri. In occasione dell’inaugurazione sarà anche riproposta la suggestiva performance live del compositore Vittorio Montalti insieme alla pianista Gloria Campaner, già realizzata al MAO durante la mostra.

    L’installazione a New Delhi, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura, prevede anche l’inserimento di alcuni contenuti nuovi e, in particolare, della performance When I think of Her della danzatrice Antonella Usai, realizzata su musiche di Vittorio Montalti e Park Jiha, in programma il 10 febbraio.
    La partitura coreutica sarà una relazione con l’opera Dakini rossa, un dialogo che porta – di rifrazione in rifrazione – dal Grande Vuoto alla dakini attraverso una gestualità fatta di movimenti pesanti, viscerali o iconici con richiami a una classicità indoeuropea.

    La tappa indiana de Il Grande Vuoto fa parte di un progetto di circuitazione internazionale in collaborazione con importanti partner istituzionali che coinvolgerà tutti i progetti espositivi del museo: secondo la nuova modalità messa in atto al MAO, le mostre rappresentano un importante investimento e vengono realizzate partendo da contenuti trasferibili che, nel tempo, sono destinati ad evolversi e a mutare.

    “Il MAO sta costruendo moduli espositivi che possono essere adattabili a un contesto di collaborazione internazionale” dichiara Davide Quadrio, direttore del museo, che prosegue “Il processo di internazionalizzazione che desidero portare avanti parte proprio dalla prima mostra che ho organizzato al MAO, dai suoi contenuti, ma soprattutto dalla collezione, la vera ricchezza del museo, su cui intendo investire e lavorare per rendere sempre più accessibile e fruibile”.

    Vincenzo de Luca, Ambasciatore d’Italia in India commenta così: “L’arte e la filosofia orientale sono da sempre fonte di ispirazione per il panorama culturale italiano. La mostra “Il grande vuoto” ne racchiude a pieno l’essenza e ruota attorno all’accezione positiva del concetto di vuoto, propria del modus pensandi orientale. Essa offre nuovi percorsi illustrativi attraverso un’esperienza multisensoriale particolarmente coinvolgente associata ad una performance musicale, anch’essa contraddistinta da contaminazioni con il mondo orientale. Sono particolarmente lieto che uno dei musei più importanti d’Italia, quale il MAO di Torino, approdi in India con una collezione di grande impatto improntata all’incontro tra due mondi lontani geograficamente ma culturalmente prossimi.”

    “È per me un privilegio presentare la mostra “Il Grande Vuoto” che inaugura la nuova programmazione dell’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi, che ho l’onore di dirigere” afferma Emanuela Mennella, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi, che prosegue “La mostra rappresenta un’occasione importante di incontro tra la tradizione culturale asiatica e la lettura degli artisti italiani coinvolti nel progetto. A questa dimensione di dialogo si ispirano le attività che l’Istituto Italiano di Cultura intende portare avanti”.

    Nel mese di maggio la mostra Il Grande Vuoto si trasferirà anche all’Istituto Italiano di Cultura di Bangalore.

     

    MAO Museo d’Arte Orientale – Via San Domenico 11, Torino www.maotorino.it

  • NOI, VOI, TUTTI

    I Musei Reali per una comunicazione rispettosa delle differenze di genere

    A conclusione di un progetto partecipato, condotto nel 2021 con personale interno ed esperti linguisti, i Musei Reali adottano le Linee guida per una comunicazione rispettosa delle differenze di genere al museo, curate da Manuela Manera e Filippo Masino.

    In accordo con il Piano di Uguaglianza di Genere del Ministero della Cultura, si offrono come strumento di riferimento per la redazione di testi scientifici, amministrativi e divulgativi, nell’ottica dello sviluppo sostenibile della comunità e del miglioramento del servizio pubblico.

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    Focus on Future – 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030
    Sale Chiablese
    fino al 19 febbraio 2023

    Ideata da Enrica Pagella, curata da Bruna Biamino e prodotta dai Musei Reali, la mostra Focus on Future – 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030 illustra i valori dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in un inedito viaggio fotografico dedicato alle situazioni di fragilità del nostro pianeta.
    200 scatti di Alessandro Albert, Dario Bosio, Fabio Bucciarelli, Francesca Cirilli, Alessandro De Bellis, Pino Dell’Aquila, Nicole Depaoli, Luca Farinet, Luigi Gariglio, Antonio La Grotta, Matteo Montenero, Vittorio Mortarotti, Enzo Obiso, Paolo Verzone.

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    Il programma della attività collaterali

    From present to the future
    Incontri in mostra
    Sale Chiablese
    14 gennaio ore 16

    Cos’è lo sviluppo? Cos’è la sostenibilità? Per chi? Qual è il reale impatto delle azioni rivolte alla sostenibilità sulle comunità locali? Insieme a Carla Inguaggiato dell’Università di Bologna e Diego Posada dell’Università di Padova esploreremo l’interconnessione tra natura ed esseri umani in relazione al cambiamento climatico e alla giustizia ambientale, nel terzo appuntamento degli Incontri in mostra, dal titolo Sostenibilità e giustizia ambientale: complessità e contrasti.

    Per partecipare agli incontri, compresi nel biglietto di ingresso alla mostra, è consigliata la prenotazione all’indirizzo: mr-to.edu@cultura.gov.it.

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    Lecture con i fotografi
    Sale Chiablese
    17 gennaio 2023 ore 17

    Uniti da una trentennale amicizia e dal sodalizio professionale The Moscow Project (1991-2001-2011), martedì 17 gennaio alle ore 17 Alessandro Albert e Paolo Verzone presenteranno nelle Sale Chiablese i progetti fotografici selezionati dalla curatrice Bruna Biamino per illustrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.

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    Sale Chiablese
    24 gennaio ore 17

    Lettura portfolio con Alessandro Albert, Enzo Obiso e Bruna Biamino. I partecipanti potranno mostrare e discutere i propri lavori fotografici con alcuni dei protagonisti della mostra.

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    Le sfide dello sviluppo sostenibile
    Incontro con Marco Tavani
    Sale Chiablese
    31 gennaio ore 17.30
    Martedì 31 gennaio, alle ore 17.30, nelle Sale Chiablese si terrà l’ultimo incontro di approfondimento sui temi dell’Agenda 2030 connessi alla mostra.
    Da bambino avevo paura del cielo: questa ammissione è il senso di una vita votata all’astrofisica. Marco Tavani, Principal Investigator della missione AGILE dell’Agenzia Spaziale Italiana, ricercatore con ampie esperienze internazionali e Presidente dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica, ci parlerà del cielo, il grande pieno dei saperi ancora da conoscere e interpretare: del cielo come porta di ingresso per la civiltà del prossimo futuro.La partecipazione alle letture e all’incontro è compresa nel biglietto di ingresso della mostra, con prenotazione consigliata all’indirizzo info.torino@coopculture.it
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    Chiamata alle Arti – Winter Edition
    Biblioteca Reale
    Il format Chiamata alle Arti, che per tutta l’estate ha proposto dialoghi nei Giardini Reali con esponenti della cultura, della scienza, dell’arte e dello spettacolo, si sposta fino a marzo nel Salone monumentale della Biblioteca Reale per intrecciare un dialogo con il pubblico fatto di storie, documenti autografi, manoscritti, libri rari o curiosi. Autori, studiosi, artisti, curatori si cimenteranno su questo palco inedito per avvicinare il pubblico alla letteratura italiana e più in generale al libro attraverso varie narrazioni, in un appuntamento fisso che si propone il giovedì, con ingresso gratuito.
    Informazioni e iscrizioni: mr-to.edu@cultura.gov.it
    12 gennaio ore 17
    Maria Luisa Ricci Lorenza Santa presentano i volumi La science du maître d’hôtel di Menon (1788) e Le cuisinier parisien di Carême (1842).19 gennaio ore 17
    Annamaria Bava Gelsomina Spione dialogano con Maria Grazia Bernardini sul volume Bernini. Catalogo delle sculture.26 gennaio ore 17
    Giuseppina Mussari dialoga con Giovanni Barberi Squarotti su Cacce selvagge e cacce d’amore in Dante e Petrarca.

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    Approfondimento sul restauro del fregio con Allegorie delle Virtù Regie nella Sala degli Staffieri di Palazzo Reale
    Mercoledì 25 gennaio 2023, ore 16
    Punto di incontro: Palazzo Reale, Salone degli Svizzeri
    Prosegue il restauro delle tele raffiguranti le Allegorie delle Virtù Regie sul fregio della Sala degli Staffieri di Palazzo Reale.
    Mercoledì 25 gennaio alle ore 16, curatori e restauratori dei Musei Reali e della ditta Mnemosyne illustrano il cantiere in corso, analizzando la storia dei dipinti e l’intervento conservativo.
    Ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali (durata un’ora)
    Informazioni e iscrizioni: mr-to.edu@cultura.gov.it
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    L’arte come strumento per l’apprendimento – Le strategie di pensiero visuale
    Corso di formazione on line

    Sono aperte fino al 16 gennaio 2023 le iscrizioni al corso di formazione dedicato alle Visual Thinking Strategies (VTS), realizzato dall’associazione VTSItalia in collaborazione con i Musei Reali. La metodologia didattica VTS, basata su uno stimolante processo di problem solving, può essere applicata in classe e in museo per accrescere le competenze di base e promuovere la cittadinanza attiva attraverso la conoscenza del patrimonio culturale. Il corso è rivolto a docenti, educatori museali, studenti e laureati di scienze della formazione e delle discipline archeologiche e storico-artistiche, e ai professionisti che si occupano della promozione del benessere.

    Contatti: Associazione VTSItalia: vtsitalia@gmail.com

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    SAVE THE DATE
    Storie dal tornio al Museo di Antichità
    Storie dal tornio. La ceramica del Museo di Antichità, a cura di Rosario Maria Anzalone: dal 2 febbraio prende avvio un nuovo ciclo di incontri e laboratori per conoscere e approfondire le collezioni archeologiche dei Musei Reali
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    MRTOpen
    SMENS. La xilografia in rivista
    Biblioteca Reale
    13 gennaio-25 marzo 2023

    L’esposizione ripercorre la lunga storia dell’arte xilografica e tipografica, attraverso il dialogo e il confronto tra alcune antiche edizioni illustrate della Biblioteca Reale e le tavole incise da Gianfranco Schialvino e Gianni Verna, curatori e fondatori della rivista SMENS, e celebra l’ingresso nelle collezioni della Biblioteca Reale di Torino dell’intero corpus della rivista, donato dai due artisti.

    Il 13 gennaio alle ore 16, in Biblioteca Reale è previsto il primo laboratorio di approfondimento sulla tecnica dell’incisione xilografica su legno di filo e legno di testa, tenuto dai curatori.

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    Rembrandt incontra Rembrandt
    Dialoghi in Galleria
    Galleria Sabauda, Spazio Scoperte
    fino al 16 aprile 2023
    La mostra può contare sul prestito di un capolavoro di Rembrandt raffigurante La cena in Emmaus conservato presso il Musée Jacquemart-André di Parigi, grazie alla consueta policy di scambio dei Musei Reali con importanti istituzioni italiane ed europee.
    É l’occasione per mettere a confronto il dipinto francese con il Ritratto di vecchio dormiente della Galleria Sabauda, uno dei rarissimi quadri del maestro olandese presenti nelle collezioni nazionali italiane. In mostra sonopresentati anche disegni e incisioni di Rembrandt provenienti dalla Galleria Sabauda e dalla Biblioteca Reale.
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    Riallestimento della collezione Gualino e delle opere del Settecento
    Galleria Sabauda, secondo piano

    Le sale al secondo piano della Galleria Sabauda ospitano il riallestimento delle opere del Settecento e il trasferimento della collezione Gualino.

    Ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali

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    MRTFriends
    Museo Archeologico Nazionale di Venezia
    Non ci stanchiamo mai di viaggiare! Con l’arrivo del nuovo anno vi portiamo a Venezia per conoscere il Museo Archeologico Nazionale che, erede dello Statuario della Serenissima e dal 1596 in Piazza San Marco, custodisce ed espone preziose sculture greche e romane, bronzi, ceramiche, gemme e monete, iscrizioni, accanto ad antichità egizie e assiro-babilonesi, deposito dei Civici Musei. La sua singolare raccolta è frutto di secoli di collezionismo e potente testimonianza del rapporto di Venezia con l’Antichità.
    Per saperne di più, seguiteci ogni giovedì sui nostri canali social: Facebook, Instagram e Twitter.
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    MRT Kids & Teens
    Augusto a colori
    Musei Reali – Museo di Antichità
    Sabato 14 gennaio ore 16

    Visita guidata e laboratorio alla scoperta della Galleria Archeologica

    Quando pensiamo alle sculture dell’antica Grecia e di Roma, le immaginiamo bianche come il candido marmo di cui sono fatte, ma in realtà erano dipinte a vivaci colori! Le opere della Galleria archeologica del Museo di Antichità saranno di stimolo alla creatività e al talento artistico dei partecipanti che, con la guida dell’archeologa, sapranno restituire i colori alle opere “candeggiate” dal tempo.

    Attività consigliata dai 6 agli 11 anni.
    Partecipazione gratuita per i bambini e le bambine.
    Ingresso ridotto a euro 10 per adulti accompagnatori, gratuito con Abbonamento Musei.
    Prenotazione consigliata, posti limitati: 011-19560449 / info.torino@coopculture.it

    Mentre i bambini e le bambine prendono parte alla visita e al laboratorio, se lo gradiscono i genitori possono partecipare all’incontro Sostenibilità e giustizia ambientale: complessità e contrasti, previsto alle ore 16 nelle Sale Chiablese, nell’ambito della mostra Focus on Future.

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    Attività
    con CoopCulture
    Gli operatori didattici e gli storici dell’arte CoopCulture vi aspettano per accompagnarvi  alla scoperta degli spazi e delle collezioni dei Musei Reali.
    Benvenuto a Palazzo!
    Le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria
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    Audioguida Kids
    E’ possibile visitare Palazzo Reale, la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità con curiosi personaggi pronti a raccontare le loro coinvolgenti storie grazie all’Audioguida Kids, realizzata dai Servizi Educativi dei Musei Reali in collaborazione con CoopCulture. Lungo il percorso sono presenti dei QR-code da scansionare per ascoltare gratuitamente le tracce audio pensate per i giovanissimi visitatori, per un’esperienza di visita coinvolgente e divertente (età consigliata: 5/12 anni).
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    MRT SHOP
    Il ricordo di una visita emozionante, un pensiero da regalare e regalarti: al Musem Shop dei Musei Reali di Torino troverai il libro o l’oggetto giusto per portare a casa un pezzo da collezione.
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    LiveCulture
    Nasce LIVECulture, da oggi è possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio.
    Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con immagini fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi. Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado.
    Sono disponibili due percorsi in italiano, inglese e francese​:
    – Musei delle meraviglie: un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri, tra reperti, splendidi dipinti, antichi disegni e i Giardini.
     Invito a Palazzo: il Palazzo Reale e la Cappella della Sindone sono tra i protagonisti di una visita a volo d’uccello che attraversa nobili gallerie, sale solenni e appartamenti fastosi, fino alle cucine del Re.Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).
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    MRT EASY LISTENING
    MRT, App ufficiale dei Musei Reali
    MRT è l’App ufficiale dei Musei Reali di Torino, progettata e sviluppata da CoopCulture per accompagnare il visitatore prima, durante e dopo la visita. È multilingua (italiano e inglese, audioguide in italiano, inglese e francese) e propone contenuti free e contenuti premium.
  • Gennaio al MAO

    LE MOSTRE

    Inaugurazione aperta al pubblico
    venerdì 20 gennaio ore 18
    Il canto del capro. Installazione di GianMarco Porru.
    20 gennaio – 26 febbraio 2023.
    Tutti i dettagli sul sito.
    Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista.
    Fino al 3 settembre 2023.
    Tutti i dettagli sul sito.
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    Devotion stories
    performance nell’ambito della mostra Buddha10

    21 e 22, 28 e 29 gennaio dalle 11 alle 13 e dalle 14.30 alle 17

    Devotion stories è la prima di una serie di iniziative del Progetto Yizhong, una performance realizzata da Vincenzo Di Federico, Ailing Yi e Lanxin Zheng che si attiverà più volte negli spazi della mostra Buddha10 .
    I visitatori potranno partecipare gratuitamente all’evento, che offrirà nuove suggestioni e spunti di riflessione sulla mostra.
    Ingresso in mostra secondo le tariffe consuete.
    Maggiori info sul sito
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    Visita guidata in mostra con il direttore

    sabato 21 gennaio ore  17.30
    Ultimi posti disponibili.

    Davide Quadrio, direttore del MAO e co-curatore della mostra, conduce una visita guidata speciale alla scoperta di Buddha10.

    Costo: 20€ a persona.
    Durata: 1h30.
    Prenotazione obbligatoria.
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    PUBLIC PROGRAM EVOLUZIONI SONORE
    nell’ambito della mostra Buddha10
    martedì 24 gennaio ore 18.30
    DIASPORAS NOW: RIEKO WHITFIELD + MICAELA TOBIN (WHITE BOY SCREAM)
    Conversazioni e narrazioni alternative su identità migranti, background intersezionali, decolonizzazione, self-empowerment, cura e supporto reciproco.
    mercoledì 25 gennaio ore 18.30
    CHINABOT: JPN KASAI & NEO GEODESIA
    Una serata con Chinabot, collettivo che vuole cambiare la discussione sulla musica asiatica. Canti Khmer, samples di karaoke, musica popolare giapponese, juke e batteria metal.
    Gli incontri si terranno in inglese. Info e prenotazioni a eventiMAO@fondazionetorinomusei.it

    Tutti i dettagli sul sito.

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    ATTIVITÀ  PER FAMIGLIE

    domenica 15 gennaio ore 16
    IL SOLE, IL SESAMO, GLI AQUILONI.
    La festa indiana di Makar Sankranti
    Tutti i dettagli QUI
    domenica 29 gennaio ore 16 
    FESTEGGIAMO INSIEME IL CAPODANNO CINESE
    Tutti i dettagli QUI

     

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