Categoria: Musei

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     Sabato 26 e domenica 27 settembre 2020

    Ingresso a 1 euro alla GAM – Palazzo Madama e MAO Torino

    Come ogni anno, la Fondazione Torino Musei aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio, il più partecipato degli eventi culturali in Europa, promosso sin dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. L’appuntamento annuale ha l’obiettivo di far conoscere e apprezzare a tutti i cittadini l’enorme patrimonio di arte e storia che appartiene a ciascuno di noi, di incoraggiare la partecipazione attiva per la sua tutela e di riaffermarne la centralità e il valore non solo artistico, ma culturale e identitario. 

    Nelle due Giornate Europee del Patrimonio, sabato 26 e domenica 27 settembre i visitatori potranno quindi beneficiare dell’ingresso al prezzo simbolico di 1 euro alla GAM, a Palazzo Madama e al MAO: uno stimolo concreto a scegliere la cultura e la bellezza, oltre che un’ottima occasione per visitare le mostre in programma e le collezioni permanenti, tra cui il nuovo allestimento del Novecento alla GAM al suo primo giorno di apertura al pubblico.

    Di seguito le tariffe speciali per sabato 26 e domenica 27 settembre:

    • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

    Le nuove Collezioni del Novecento “Il primato dell’opera” e del Contemporaneo + mostre FORMA/INFORME. La fase non-oggettiva nella fotografia Italiana 1935-1958 (prorogata all’8 novembre) e GIUSEPPE CHIARI (prorogata al 4 ottobre) – 1 euro (chiuse le collezioni dell’Ottocento).

    Mostra HELMUT NEWTON. WORKS (prorogata all’8 novembre) – secondo tariffa ordinaria (compresa nel costo anche la mostra CAVALLI, COSTUMI E DIMORE. La riscoperta della “Fiera di Saluzzo (sec. XVII)” di Carlo Pittara (prorogata all’8 novembre)

    La tariffa di 1 euro sarà applicata anche agli Abbonati Musei (escluso Newton).

    • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

    Collezioni + mostra ARGENTI PREZIOSI. Opere degli argentieri piemontesi nelle collezioni di Palazzo Madama e ArtSite1 euro

    La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei.

    • MAO – Museo d’Arte Orientale

    Collezioni permanenti + nuova rotazione di kesa giapponesi “Petali e draghi tra i fili di seta” – 1 euro

    La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei.

    I musei osserveranno il consueto orario di apertura dalle 10 alle 19 (le biglietterie chiudono alle 18).  

    Programma degli appuntamenti:

    Sabato 26 settembre ore 17

    SHAKUHACHI. MELODIE PER UN GIARDINO

    MAO – concerto in occasione di Torino Spiritualità

    con Marco Lienhard, suonatore di shakuhachi

    letture Francesco Puleo | selezione dei testi rev. Elena Seishin Viviani

    Lo shakuhachi è il tradizionale flauto verticale giapponese in bambù, strumento di cui l’artista svizzero Marco Lienhard è un vero virtuoso. Ascoltare il soffio che si fa suono nell’incantevole cornice dei giardini giapponesi del MAO è esperienza di delicata bellezza.

    In occasione di Torino Spiritualità, il MAO Museo d’Arte Orientale ha il piacere di ospitare nei suoi giardini giapponesi il concerto di Marco Lienhard, che proporrà alcuni brani del suo repertorio, accompagnati dalla voce di Francesco Puleo, che leggerà testi selezionati dal reverendo Elena Seishin Viviani.

    Ingresso € 8 | Ridotto Carta Extra € 5

    Per info e biglietti è possibile visitare il sito di Torino Spiritualità, chiamare il numero 366 2107136  o scrivere a prenotazioni@torinospiritualita.org.

    Domenica 27 settembre ore 11

    CLOROFILLA VERDEFOGLIA

    Palazzo Madama – attività per bambini di 5/10 anni

    Esplorare il giardino di Palazzo Madama per scoprire tra il verde i segreti delle foglie. Mettendo alla prova i cinque sensi, i bambini sperimentano le diverse sensazioni date dalle foglie, dalle loro forme, colori e tonalità. L’attività si conclude con un laboratorio dove la tecnica del frottage e della stampa aiutano i bambini nell’osservazione dei dettagli e allo stesso tempo stimolano la creazione di nuove forme dalle originali texture.

    Costo: bambini € 7 per l’attività; accompagnatori biglietto di ingresso secondo regolamento del museo

    Prenotazione obbligatoria: Tel. 011 4429629 (dal lunedì al venerdì ore 9.30-13; 14-16) oppure via mail

    madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

    Domenica 27 settembre ore 16

    MANDALA

    MAO – attività per famiglie

    Le preziose thang-ka, dipinti su stoffa presenti nell’affascinante galleria dedicata alla Regione Himalayana, ci sveleranno il significato dei mandala tibetani fornendo lo spunto per realizzare in laboratorio dei “contemporanei” mandala colorati con permanent marker su acetati.

    Età consigliata: da 8 anni in su

    Costo: bambini € 7 per l’attività; adulti ingresso ridotto alle collezioni € 8 (gratuito con Carta Musei)

    Prenotazione obbligatoria t. 011.4436927 oppure via mail maodidattica@fondazionetorinomusei.it

    entro le ore 15.00 del venerdì precedente.

    Inoltre Theatrum Sabaudiae propone le seguenti visite guidate:

    GAM

    Sabato 26 settembre – ore 16.00 – La potenza di uno scatto. Helmut Newton – costo 6€

    Sabato 26 settembre – ore 17.30 – Carlo Pittara – costo 6€

    Domenica 27 settembre – ore 15.00 – Il primato dell’opera – costo 6€

    Domenica 27 settembre – ore 16.30 – La potenza di uno scatto. Helmut Newton – costo 6€

    MAO

    Sabato 26 settembre – ore 16.00 – Appuntamento in Museo. Gallerie dedicate all’Asia Meridionale e sud-est asiatico – costo 6€

    Domenica 27 settembre – ore 15.00 – Appuntamento in Museo. Gallerie dedicate all’Asia Meridionale e sud-est asiatico – costo 6€

    Palazzo Madama

    Sabato 26 settembre – ore 16.00 – Appuntamento in Museo – costo 6€

    Domenica 27 settembre – ore 15.00 – Appuntamento in Museo – costo 6€

    Domenica 27 settembre – ore 16.30 – Argenti preziosi a Palazzo Madama – costo 6€

    Per informazioni e prenotazioni visite guidate: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

     

  • 26 settembre 2020 – 31 gennaio 2021

    Per la prima volta in Italia, i Musei Reali presentano una raccolta di oltre 150 immagini a
    colori di Robert Capa. L’esposizione è nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice
    della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York, per illustrare il
    particolare approccio di Capa verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità
    di integrare l'uso del colore nei reportage realizzati tra il 1941 e il 1954, anno della morte.

     

  • FRIDA KAHLO through the lens of Nickolas Muray viene riprogrammata alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, dal febbraio del 2021.

    La mostra evento, il viaggio emozionale nella vita dell’icona mondiale Frida Kahlo, il percorso per conoscere la donna, viverla e comprenderne l’essenza, fatta di forza, coraggio, talento e un immenso amore.

    Gli organizzatori, Next Exhibition ed Ono Arte, annunciano che ci saranno alcune importanti novità rispetto al precedente allestimento.

    I biglietti saranno in vendita da settembre con il circuito Ticket One.

    Tutte le informazioni sul sito www.fridatorino.it

    photo: © Nickolas Muray Photo Archives

  • Nell’ambito del progetto della Regione Piemonte “L’essenziale è Barocco”, Palazzo Madama presenta la mostra Argenti preziosi, allestita in Sala Atelier dal 2 luglio al 15 novembre 2020.
    L’esposizione, curata da Clelia Arnaldi di Balme, propone una selezione di lavori d’argento dalle collezioni di Palazzo Madama e traccia la storia dell’argenteria in Piemonte dal primo Settecento alla
    fine dell’Ottocento.

    Il percorso inizia con l’illustrazione delle tecniche di lavorazione del prezioso metallo, duttile e malleabile, e dei sistemi di controllo fissati dalla corte sabauda al fine di garantire al compratore il valore e la qualità dei manufatti. La normativa piemontese più antica risale al 1476, ma si deve a Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours l’editto del 1677 che regolamenta rigidamente l’attività dell’Università degli Orafi e Argentieri della città di Torino e istituisce
    la figura dell’assaggiatore di stato. Si tratta di un funzionario incaricato di certificare con un marchio il titolo della lega, cioè la quantità di argento presente nel metallo con cui è realizzato ogni oggetto che esce dalle botteghe cittadine. La lettura dei punzoni degli argentieri e dei marchi di assaggio fa emergere personalità raffinate di maestri che segnano una linea di gusto di assoluta originalità nella produzione piemontese del Settecento e dell’Ottocento.
    I lavori esposti offrono al visitatore una panoramica sull’argenteria da tavola, con posate, zuppiere, caffettiere, teiere, cioccolatiere e alcune delle espressioni più tipiche dell’argenteria piemontese come le paiole, ovvero le tazze da puerpera, dono prezioso che il marito faceva alla moglie per farle sorseggiare il primo brodo dopo il parto.

    Altro oggetto caratteristico della nostra produzione è la zuccheriera, legata al consumo del caffè: all’epoca lo zucchero è merce preziosa, importata dalle Americhe soprattutto attraverso il commercio inglese, venduta dagli speziali a caro prezzo come medicina e utilizzata per sciroppi, impacchi e enteroclismi. L’uso come dolcificante è riservato ai ricchi, in alternanza al miele, e gli argentieri di tutta l’Europa fanno a gara per realizzare contenitori degni di questo raro e raffinato prodotto.

    Agli argenti da tavola seguono gli oggetti da arredo, come i candelieri, con una bella coppia di doppieri su cui è apposto il punzone del mastro argentiere Carlo Bartolomeo Minutto.
    Tra gli argenti destinati al culto emerge un reliquiario di san Maurizio (1740 circa), che nel corso del restauro per la mostra ha rivelato la presenza del punzone con san Rocco da riferire a Giovanni Francesco Paroletto, membro di un’importante famiglia di argentieri e autore con il fratello Paolo Antonio dello splendido paramento d’altare in lamina d’argento raffigurante la scena del Miracolo del SS. Sacramento, che oggi si ammira al Museo Diocesano di Torino.

    Per il pieno Settecento, vanno poi citati il calice di Giovanni Battista Boucheron, eseguito nel 1789 in memoria di Carlo Emanuele III, e alcuni argenti ebraici come un bel piatto per la cena durante le celebrazioni della Pasqua ebraica (Seder), e un calice per la benedizione sul vino recitata nel giorno del riposo (Kiddush).

    Accanto agli oggetti d’argento sono esposti grandiosi disegni di Giovanni Battista Boucheron per centrotavola, lampade pensili, brocche e candelieri, che trasferiscono sulla carta, attraverso la penna e l’acquerello, l’effetto raffinato delle oreficerie. Boucheron si dimostra in linea sia con la moda romana e le invenzioni decorative alla Piranesi, sia con il più aggiornato gusto parigino Louis XVI diffuso a Torino nei cantieri di corte dagli anni Settanta del Settecento. Con i disegni, vengono presentati i ritratti degli argentieri della sua famiglia, da cui escono generazioni di maestri orfèvres: Simone Giuseppe (Orléans? – Torino 1681), autore della campana che Carlo Emanuele II fa realizzare nel 1670 per l’orologio della torre romana di mezzogiorno di Palazzo Madama: la campana fu rimossa nel 1874 e – entrata a far parte delle collezioni del Museo Civico – tornò nel palazzo nel 1934; Andrea (Torino 1693 – 1760), che viene ritratto sullo sfondo dei modelli del repertorio dell’orefice parigino Pierre Germain (1748), fonte di ispirazione per tutta la produzione di argenti rococò fino all’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert; e lo stesso Giovanni Battista (Torino 1746 – 1815), direttore dell’Orfèvrerie Royale creata nel 1775 per volere di Vittorio Amedeo III.
    La vetrina centrale è dedicata a un’opera restaurata ed esposta al pubblico per la prima volta: la mazza cerimoniale della Città di Torino, realizzata in argento sbalzato e cesellato tra il 1814 e il 1824, dopo la Restaurazione. La mazza veniva portata in mano dall’usciere comunale nelle occasioni ufficiali e riprende i tre progetti della prima mazza civica, realizzata da Francesco Ladatte nel 1769. Gli stessi motivi della testa taurina e della corona sono ripetuti nella decorazione della Sala dei marmi a Palazzo Civico.

    Dalle origini fino al 1849, la corona dello stemma di Torino è quella comitale chiusa da una serie di palle: la mazza presenta invece come terminazione una corona turrita che reca il punzone dell’argentiere di corte Carlo Balbino
    (Torino 1777 – post 1858): questo significa che, quando il Sindaco nel 1849 cambia il tipo di corona nello stemma della Città, la mazza viene rimaneggiata e alla corona originale viene sostituita quella turrita di Balbino.
    Una vetrina è dedicata alle armi con decorazioni in argento: fucili da caccia con scene venatorie e una carabina della Guardia Nazionale offerta in dono nel 1857 al vincitore dell’annuale gara della Società del tiro a segno. Chiudono il percorso una serie di monete – i primi oggetti a essere realizzati in argento – che ripercorrono la storia del ducato di Savoia dalla metà del Cinquecento alla metà dell’Ottocento; una scelta di disegni di Lorenzo Lavy (Torino 1720 – 1789) per monete e medaglie sabaude, alcune tavole dell’Encyclopedie e un nucleo di “dorini” della seconda metà dell’Ottocento, ornamenti da acconciatura e spilloni in argento lavorato a filigrana, tipico vezzo delle donne piemontesi che venivano appuntati sulle trecce e tra i capelli nelle occasioni festive. Il percorso della mostra è arricchito da opere provenienti da due raccolte private: argenti da tavola raffinati come le tre campane portavivande realizzate dall’Orfèvrerie Royale de Turin negli anni della direzione di Giovanni Battista Boucheron, e una selezione di bastoni da passeggio con il pomo d’argento, segno distintivo di particolare lusso ed eleganza.

    *Didascalia foto: Allestimento mostra Photo di Giorgio Perottino.

     

  • Presenza della figurazione nella scultura italiana.

    Ritornanti, che vuole riprendere il termini in francese “revenant”, redivivo o fantasma.

    L’obiettivo è quello di  stimolare una riflessione sulla presenza della figurazione nella scultura italiana, in un rapporto di prossimità tra i maestri del Novecento e gli artisti delle ultime generazioni. L’intento è quello di documentare quanto un modus attuale che non è solo pratica di lavoro, ma anche di sensibilità e capacità di sperimentazione, persista nel tempo.

    La figurazione, infatti, sembra attraversare tempi e correnti e, sebbene a volte sia stata relegata a un ruolo marginale, riemerge periodicamente nell’avvicendarsi delle generazioni artistiche. È possibile perciò cogliere rimandi costanti tra la ricerca di artisti distanti nel tempo e nelle estetiche attraverso tutto il Novecento.

    La mostra, a cura di Domenico Maria Papa, presenta una rassegna sulla scultura italiana attraverso opere, anche di grandi dimensioni, di: Arturo Martini, Francesco Messina, Giuseppe Maraniello, Giuliano Vangi, Luciano Minguzzi, Paolo Delle Monache e Giacomo Manzù. A queste si accompagnano 6 sculture di Aron Demetz, uno dei più rappresentativi artisti di una giovane generazione che in Val Gardena reinterpreta la tradizione della scultura in legno attraverso un linguaggio figurativo contemporaneo.

    L’esposizione è completata da 12 grafiche di Mimmo Paladino dedicate a Pinocchio, metafora di una materia che attraverso lo scalpello diviene persona viva, allegoria dell’arte stessa della scultura. In mostra anche fotografie in bianco e nero della fotografa torinese Carola Allemandi, realizzate espressamente per l’occasione.

    Oltre 30 opere per un viaggio nell’arte del Novecento, dalle sperimentazioni del dopoguerra alle produzioni più recenti. Un percorso che si inserisce nell’esposizione permanente del Castello e del Parco con la quale andrà a creare un dialogo serrato. Molti degli autori scelti sono, infatti, già presenti nella ricca collezione permanente del Castello. La mostra propone una lettura della raccolta, sottolineando e commentando le affinità o le differenze tra le opere in esposizione temporanea con quelle permanenti, nonché con opere che per caratteristiche storiche e formali vi entrano in relazione. La scelta delle sculture e la loro collocazione lungo il parco e il percorso della collezione permanente del Castello Gamba, evidenzia il rapporto formale e di correzione artistica tra le opere in esposizione e quelle della collezione permanente.

    La mostra, a cura di Domenico Maria Papa con il supporto tecnico di Museumstudio s.r.l.s di Torino, è corredata da un catalogo a stampa delle opere.

     

    Castello Gamba – Museo d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta
    Località Crêt-de-Breil
    Châtillon – Valle d’Aosta

    Tel. +39 0166 563252
    info.castellogamba@regione.vda.it

    Orari:
    Dalle 9.00 alle 19.00
    Tariffe Ingresso Castello:
    Intero: € 5,00
    Ridotto: € 3,00
    Ridotto (6-18 anni): € 2,00
    Gratuito: bambini fino a 6 anni non compiuti

    Locandina

     

     

  • Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio al Maestro Ennio Morricone proponendo da oggi, dalle ore 18:30 alle ore 19:30 e fino al 20 luglio 2020, la diffusione delle sue musiche più famose nella zona pedonale antistante la Mole Antonelliana.

    Premio Oscar alla carriera nel 2007, Morricone ha composto alcune delle colonne sonore più famose della storia del cinema mondiale di tutti i tempi, creando un legame indissolubile tra immagini e musica.

    Si ringrazia Iren per la collaborazione.

    L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino www.torinocittadelcinema2020.it

     

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    Da sabato 27 giugno il Giardino Ducale rinnovato attende i visitatori con una scenografica accoglienza serale. Domenica 28 giugno la riapertura prosegue nel Boschetto con performance, musica dal vivo, attività e visite guidate.
    Torino, 25 giugno 2020. Uno spazio verde che rivela meraviglie naturali e architettoniche, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture, all’ombra di Palazzo Reale, della Cappella della Sindone e della Galleria Sabauda. Dopo un importante intervento di recupero e rifunzionalizzazione, il Giardino del Duca torna a essere patrimonio dei torinesi e di tutti i visitatori, uno dei luoghi simbolo della città nuovamente fruibile con un’ampia offerta di attività.

    Sabato 27 giugno, dalle 19.30 alle 00.30, un’apertura straordinaria a ingresso gratuito permetterà al pubblico di attraversare la Corte d’Onore della prima reggia d’Italia e ammirare il rinnovato Giardino Ducale che, dalle ore 22, sarà impreziosito da una scenografica illuminazione serale. Da domenica 28 giugno torna a essere fruibile anche il Boschetto, restaurato nel 2017 grazie all’intervento congiunto del MiBACT e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino con il socio Reale Mutua. La giornata inaugurale presenta un ricco programma di performance e musica dal vivo, realizzato con i giovani partecipanti al progetto Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT e con la collaborazione di Piatino Pianoforti dal 1910. Alle ore 10.30, 16 e 17.30 sono previste delle visite speciali condotte dalle guide CoopCulture.

    Il Giardino Ducale

    La rifunzionalizzazione e il recupero del Giardino Ducale è parte della grande opera di valorizzazione dei sette ettari di verde che si sviluppano a ridosso degli antichi bastioni, il tessuto connettivo dei Musei Reali di Torino. Dal primo disegno di Henri Duparc del 1563 al progetto di André Le Nôtre, architetto dei giardini di Versailles, l’impianto attuale dei Giardini Reali è frutto di molteplici trasformazioni che attraversano secoli di storia. Teatro delle passeggiate e di spettacolari feste che animavano la corte, i Giardini Reali sono ancora oggi un luogo dal valore monumentale e ambientale irripetibile.

    Grazie all’intervento conservativo finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con un contributo di 2 milioni di euro, sospeso a marzo per l’emergenza sanitaria, la porzione più antica dei Giardini Reali collocata a nord del Palazzo, il Giardino Ducale, assume un nuovo splendore.

    “La Fondazione Compagnia di San Paolo, ispirata all’agenda 2030 delle Nazioni Unite, si rivolge alla cultura con uno sguardo che ci permette di attingere alla creatività e all’arte per rendere più attrattivi i nostri territori, pensare e reinterpretare spazi in cui le persone diventano protagoniste, rapportarsi ai beni culturali con spirito di custodia e protezione. Coerentemente con questo approccio oggi partecipiamo all’apertura al pubblico dei Giardini di Palazzo Reale, nel cuore di Torino, che rappresentano un ulteriore arricchimento, con la messa a disposizione di un elegante spazio verde, dell’offerta dei musei reali oltre al loro capitale di architetture, collezioni e offerta di servizi al pubblico. Vero e proprio polmone verde cittadino, i giardini giocano un ruolo determinante nel processo in corso di sviluppo dei MRT in una logica di investimento strategico, attraverso un’evoluzione gestionale/organizzativa e il miglioramento della sostenibilità economico-finanziaria fortemente appoggiato dalla Compagnia”, osserva Alberto Anfossi, Segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.

    “I Giardini sono un elemento centrale dell’agenda dei Musei Reali – spiega la Direttrice Enrica Pagella –. Il 24 aprile 2016 sono stati riaperti al pubblico dopo una chiusura di quasi dieci anni e da quel momento i cantieri non si sono mai interrotti. Tra il 2017 e il 2018, grazie anche alla collaborazione con la Consulta di Torino e il suo socio Reale Mutua, è stata rifunzionalizzata l’area del Boschetto, arricchita dall’inserto monumentale Pietre preziose di Giulio Paolini. Successivamente, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, i lavori sono stati dedicati al Giardino del Duca e a breve si completerà anche l’intervento nella parte di Levante, con la restituzione della settecentesca Fontana dei Tritoni. L’attenzione per la radice storica di questo grande spazio verde è andata di pari passo con la cura per tutti gli aspetti legati all’accessibilità e al comfort, nella convinzione che i Giardini del Palazzo Reale costituiscano un naturale prolungamento dello spazio museale e una impareggiabile risorsa di benessere per la vita dei cittadini, in un paesaggio antico e moderno insieme, all’incontro tra natura e cultura”.

    In occasione della riapertura del 2 giugno, la nuova pavimentazione in pietra di Luserna posta lungo le facciate di Palazzo Reale e della Galleria Sabauda, collegamento tra la Corte d’Onore e la Manica Nuova della residenza, ha reso pienamente accessibile l’ingresso e l’uscita del percorso museale dal Giardino. Il perimetro esterno dei due edifici è ornato da 42 casse in acciaio inossidabile contenenti piante di Ligustrum Iaponicum Texanum, arbusti sempreverdi simili agli aranci e resistenti ai freddi invernali. Nelle innovative citroniere hi-tech sono integrati i dispositivi per illuminare scenograficamente le facciate e segnalare i percorsi. All’allestimento del Giardino Ducale si aggiungono 61 nuove anfore in ghisa, realizzate sul modello dei 43 vasi originali facenti parte delle collezioni storiche, ma con un disegno semplificato per facilitarne l’identificazione; i vasi delimitano i parterre   e segnano l’incrocio dei viali. Rose paesaggistiche della varietà Meilland Bonica completano la composizione che poggia su basamenti ottagonali in granito di Montorfano, contenenti piccoli fari Led per illuminare i camminamenti. Al confine dell’aiuola nord sono state aggiunte panchine, corpi illuminanti e cestini di servizio, coordinati con gli arredi già progettati per il recupero del Boschetto, situato a nord-est e di matrice ottocentesca. L’intero sistema di conduzione delle acque, così come l’impianto di irrigazione, è stato ripensato per rispondere nel modo migliore alle esigenze del giardino, mentre nuove prese di servizio a scomparsa sono state inserite nella pavimentazione per alimentare zone strategiche per favorire lo svolgimento di eventi serali. In una posizione di snodo tra i Giardini del Duca e di Levante e il Boschetto troverà spazio un nuovo punto informazioni per il pubblico con il supporto dei volontari del Touring Club Italiano, progetto Aperti per voi, che dal 1° luglio riprendono le attività di accoglienza nei Giardini.

    La scultura in granito intitolata Ulisse, opera dello scultore Giuliano Vangi e donata dall’artista ai Musei Reali, sarà posizionata su un basamento nell’area settentrionale del Giardino Ducale, in prossimità dell’ingresso alla Manica Nuova.

    I Giardini Reali non saranno soltanto un luogo in cui concedersi una piacevole divagazione nella natura, ma anche uno spazio in cui partecipare agli eventi per festeggiare la riapertura al pubblico. Si comincia domenica 28 giugno con “Welcome green”, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali che impreziosiscono i Giardini. Le visite continueranno nel fine settimana per tutto il mese di luglio. Domenica 12 e 26 luglio, alle ore 17, vista, tatto, udito e olfatto saranno convolti nell’inedita esperienza “Giardini sensoriali” per conoscere da vicino piante e materiali che compongono le aree verdi dei Musei Reali. Grandi e piccoli appassionati del disegno a mano libera, sabato 18 luglio non potranno perdere l’appuntamento con “MRT Garden Drawing 2020”: affiancati dai giovani artisti e maestri della Pinacoteca Albertina, i partecipanti si cimenteranno con il disegno dal vero, prendendo ispirazione dalla natura e dall’affascinante panorama architettonico che incornicia i Giardini (ingresso esclusivo e contingentato, al costo di 2 euro).

     

     

     

  • 200 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei di tutto il mondo, istituzioni pubbliche e private, enti religiosi e collezioni private.

    Spettacolari dipinti e pale d’altare, sculture, arazzi, disegni, incisioni, arredi e oggetti preziosi per un’imperdibile mostra, allestita negli spazi monumentali della Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria alle porte di Torino: meraviglia dell’architettura barocca, proclamata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

    La mostra conduce i visitatori in uno straordinario viaggio nell’Europa delle arti tra fine Seicento e metà Settecento. Un percorso verso la modernità, incentrato sul confronto diretto tra Roma e Parigi, i due poli di riferimento culturale dell’intera Europa, con i quali Torino intesse in quegli anni un fitto dialogo di idee e di scambio di artisti e di opere.

    La cronologia individuata circoscrive un ampio periodo per così dire “compresso” tra gli ambiti storiografici tradizionalmente associati alle etichette di Barocco e di Neoclassicismo, qui invece messo in luce come epocale fucina di rinnovamento.

    La Sfida al Barocco è quella lanciata dagli artisti in nome della modernità: misurandosi con le grandi opere degli Antichi, dei Maestri del Rinascimento e della prima metà del Seicento, gli artisti esplorano le potenzialità dell’osservazione del naturale, della realtà e dei sentimenti, sperimentando innovativi linguaggi di espressione e comunicazione, rivolti a illustri mecenati e a nuove tipologie di pubblico.

    La mostra racconta quella “sfida”, presentando i capolavori creati e approdati nelle tre città tra il 1680 e il 1750. Un percorso inedito che segna un decisivo cambio di passo sulla scena figurativa: quando Roma rinnova il suo ruolo di depositaria della grandezza dei modelli; quando Parigi arriva a designare il primato della scuola moderna francese, cercando nell’Antico il naturale e scegliendo nuovi riferimenti per la rappresentazione del quotidiano nei maestri fiamminghi e olandesi; quando Torino, grazie all’intelligenza creativa dell’architetto regio Filippo Juvarra, si conferma come un laboratorio della città moderna presentando una straordinaria galleria dei pittori contemporanei delle Scuole d’Italia allestita nelle chiese e nelle residenze della corte.

    Un itinerario che si snoda nella Roma cosmopolita dei Papi, nella Parigi del re sole Luigi XIV e di Luigi XV, nella Torino capitale del nuovo regno di Vittorio Amedeo II e di Carlo Emanuele III.

    La mostra, articolata in 15 tappe con scansione cronologica e tematica, si sviluppa in percorsi paralleli che incrociano la pluralità delle scelte nel confronto tra le tre città, sui temi della storia, della memoria, dell’invenzione, della sensibilità al naturale ed esibisce opere di artisti fondamentali nella ricerca figurativa di quegli anni, messi a confronto in un ordinamento critico mai presentato finora.

    Attraverso una selezione significativa di opere, la mostra permette di ammirare la qualità e la varietà della produzione figurativa del tempo: da Maratti a Trevisani a Conca a Giaquinto a Subleyras, a Pannini e Batoni, ai pittori della modernità parigina, come Boucher e Chardin, agli scultori come Cametti, Legros, Bouchardon, Ladatte e Collino, chiamati a rinnovare le imprese monumentali, ai maestri dell’ornato e delle arti preziose, agli esponenti di maggior rilievo delle scuole romana, napoletana e veneziana voluti a Torino da Filippo Juvarra.

    La qualità magistrale, la grazia, la seducente e coinvolgente rappresentazione delle passioni in pittura e in scultura, il virtuosismo e la raffinatezza preziosa di arredi e ornamenti e lo spettacolare Bucintoro dei Savoia in chiusura della mostra, accompagnano i visitatori lungo questo appassionante e sorprendente percorso costellato da capolavori consegnati alle future elaborazioni dell’arte moderna.

     

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    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, dopo oltre 80 giorni di chiusura a causa delle misure di contenimento dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19, riapre finalmente al pubblico.

    La Fondazione Torino Musei invita il pubblico a riappropriarsi del Palazzo simbolo della Città e delle collezioni del museo in assoluta sicurezza. L’ingresso sarà contingentato e, grazie ad alcune semplici norme di comportamento sarà assicurata una visita piacevole e sicura.

    Il museo osserverà i giorni e gli orari di apertura:

    giovedì – venerdì dalle 13.00 alle 20.00 – sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00

     

    Martedì 2 giugno Festa della Repubblica dalle 10.00 alle 19.00

    Palazzo Madama sarà aperto anche lunedì 1° giugno con orario 13.00-20.00 e mercoledì 24 giugno, festa patronale di San Giovanni con orario 10.00 – 19.00

    In particolare, saranno visitabili le sale delle collezioni permanenti e le mostre:

    A Palazzo Madama sarà finalmente possibile tornare ad ammirare i capolavori di Andrea Mantegna con la grande mostra prorogata al 20 luglio, mentre l’esposizione prevista Argenti preziosi. Opere degli argentieri piemontesi nelle collezioni di Palazzo Madama sarà aperta dal 2 luglio (in allegato i comunicati stampa). Saranno accessibili il percorso dedicato al Gotico e Rinascimento, il piano nobile del museo e la raccolta di vetri e ceramiche del secondo piano, mentre sono temporaneamente chiuse le sale del Lapidario, il Giardino medievale e la Torre panoramica.

    Modalità di accesso

    La Fondazione Torino Musei ha affrontato la delicata fase verso la riapertura lavorando con il Politecnico di Torino, che ha condotto l’iniziativa di ricerca “Imprese aperte, lavoratori protetti”. Il gruppo di esperti tecnico-scientifici ha elaborato un Rapporto contente le indicazioni che la Fondazione ha acquisito e inserito nelle procedure messe in atto per garantire la visita ai musei in massima sicurezza.

    Informazioni principali per i visitatori:

    • All’ingresso sarà misurata la temperatura. Non sarà consentito l’accesso al visitatore con temperatura superiore o uguale a 37,5°C. In tal caso anche gli eventuali accompagnatori non potranno accedere al museo
    • L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale. Tutti i percorsi di visita saranno guidati da un’apposita segnaletica e dal personale di sala presente
    • I visitatori in coda e nel corso della visita in museo sono tenuti a mantenere la distanza interpersonale di sicurezza
    • Per tutta la permanenza in museo sarà obbligatorio indossare correttamente la mascherina
    • Sono previsti erogatori di soluzione igienizzante idroalcolica a disposizione del pubblico
    • La prenotazione per l’accesso al museo e alle mostre è consigliata ma non obbligatoria.

    La Fondazione Torino Musei assicura la regolare, costante e periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti museali. Tutto questo per garantire una visita piacevole e sicura.

    Per informazioni www.palazzomadamatorino.it e www.fondazionetorinomusei.it

     

  • Si è svolta questa mattina una call pianificata da Francesca Leon, assessora comunale alla cultura, con i Musei della città. L’organizzazione per la loro riapertura è attiva e tutti i Musei stanno lavorando alla ripartenza in sicurezza con l’obiettivo comune di aprire il 2 giugno prossimo. Le modalità di apertura seguiranno le necessarie disposizioni per il distanziamento con entrate contingentate e le sanificazioni secondo la normativa prevista.

    Alcuni musei potranno aprire in via sperimentale già il 18 maggio – se il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri lo permetterà – in modo da testare le procedure e verificare i flussi.

    L’incontro con i direttori e i loro collaboratori è stato proficuo ed è il risultato di un continuo confronto tra l’assessorato e il sistema museale cittadino per condividere questo percorso, affrontare il presente e costruire il futuro.

    “Dall’inizio dell’emergenza – afferma Francesca Leon – l’Assessorato alla Cultura ha costantemente dialogato con i nostri Musei per accompagnare scelte e riflessioni che man mano sono emerse; la videocall di questa mattina ha coinvolto nuovamente tutti i Musei cittadini per parlare della ripartenza. C’è un bel clima di collaborazione e di confronto costruttivo che mi auguro non vada perduto e ci guidi verso le prossime fasi”.

    Abbonamento Musei si occuperà di raccogliere le informazioni utili per l’accesso del pubblico che saranno via via aggiornate e disponibili sul sito www.abbonamentomusei.it.

    Fonte Comune di Torino

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