Categoria: Musica

  • Più di 700 comuni, più di 10.000 eventi, 35000 artisti per una festa dedicata a David Sassoli

    ​Una festa che batte tutti i record quella presentata oggi al Collegio Romano

    Più di 10.000 eventi, quasi 1000 strutture organizzative con 25000 operatori e tecnici coinvolti e 35000 artisti che invaderanno il paese il 21 giugno e i giorni precedenti. Tutta all’insegna della sostenibilità sotto lo slogan Rovery Sound, l’Italia conferma di essere paese guida della festa in campo europeo. La festa promossa dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, la Siae, l’Afi, è coordinata dall’Associazione Italiana Promozione Festa della Musica e vede la media partnership della Rai.

    Una edizione dedicata a David Sassoli che seguì personalmente l’edizione della Festa della Musica 2019 che ebbe come testimonial Ezio Bosso. Un incontro quello tra i due che portò all’invito al Parlamento europeo di Ezio Bosso con il suo indimenticabile discorso su come ci sia bisogno anche in politica di una orchestra che suoni insieme la stessa musica. Hanno presentato il programma Paolo Masini coordinatore nazionale della Festa della Musica e Marco Staccioli dell’AIPFM.

    Per il Ministro della Cultura Dario Franceschini: “Finalmente la festa della musica è diventata un appuntamento riconoscibile dopo il lavoro di questi anni e le edizioni che sono state limitate dalla pandemia e dal lockdown. La festa della musica è anche quest’anno un moltiplicarsi di eventi di qualità straordinaria in borghi e città. Viva davvero la festa della Musica”.

    Molti gli eventi dedicati ai giovani con una rivisitazione delle storiche Woodstock italiane di Palermo e Villa Pamphilj a 50 anni di distanza da parte di musicisti under 35 con due concerti a Roma e al Parco di Selinunte, oltre al consueto concerto dei giovani nella città capitale della cultura.  Gli eventi legati ai giovani sono stati realizzati in collaborazione con il Dipartimento Politiche Giovanili, servizio civile universale.

    Per il Ministro Fabiana Dadone: “Il 2022, anno europeo dei giovani, sarà fortemente connotato dal binomio giovani – cultura. I giovani dell’Unione Europea, tra le altre iniziative, vedranno anche un protocollo di intesa fra le nostre amministrazioni per lavorare nei settori di comune interesse sul territorio nazionale”.

    “La musica è cultura e la cultura è parte integrante della nostra identità comune europea. Sono lieto di confermare la Commissione europea come partner istituzionale della Festa della Musica anche per il 2022” – ha dichiarato il Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti. “Un’occasione preziosa per porre l’accento sul sostegno della Commissione alla ripresa dell’intero settore culturale e creativo, e del comparto musicale in particolare, affinché diventino più forti, resilienti e sostenibili”.

    Per Pina Picierno Vice Presidente del Parlamento Europeo: “La Festa Europea della Musica incarna perfettamente lo spirito e l’essenza dell’Unione Europea. E’ animata da un approccio inclusivo e trasversale, che riunisce professionisti e semplici appassionati con iniziative diffuse e aperte a contributi e proposte. Quest’anno la Festa è dedicata a David Sassoli, che ha sempre perseguito l’idea di un’Unione Europea che fosse alimentata dalla partecipazione e dall’apertura verso ragazze e ragazzi. La politica può e deve essere intesa come confronto e contaminazione tra percorsi differenti, cercando di trovare sempre una sintesi in grado di armonizzare visioni diverse. Proprio come avviene in un’orchestra e più in generale con la musica. La Festa è un stimolo a presentare progetti, a promuovere conoscenza e condivisione, a valorizzare il talento di ciascuno. La musica è anche un’unità nella diversità, proprio come le istituzioni europee che in questi ultimi anni così complicati ci hanno consentito di tutelare le nostre democrazie”.

    Per Gaetano Blandini Direttore generale della SIAE: “In queste ultime settimane la musica live è tornata a invadere con gioia gli spazi e i calendari degli eventi. C’è una comprensibilissima voglia di tornare a stare insieme e di farlo grazie alla forza aggregatrice della cultura e in particolare della musica. Il 2022 è l’anno della ripresa per lo spettacolo dal vivo, e lo dimostrano anche i numeri record di adesione a questa Festa che, come SIAE, continuiamo a sostenere ormai da anni, nella convinzione che per una ripresa autentica non ci sia niente di più importante che ricominciare a ritrovarsi e a condividere emozioni. Sono lieto che questa edizione sia dedicata a David Sassoli, un uomo e un politico eccezionale. Anche come Presidente del Parlamento Europeo ha dimostrato grande sensibilità per i temi della tutela dei diritti degli Autori, per i quali la nostra Società – che quest’anno compie 140 anni – da sempre si batte, a garanzia di quel diritto che fa vivere chi ci fa sognare”.

    Non è mancato il saluto di Jack Lang che quaranta anni fa ideò da Ministro della Cultura la Festa della Musica “Quante invenzioni, quanta creazione, quanta immaginazione! L’Italia è quel paese che amiamo, quel paese sognato, che ammiriamo sapendo che, in questo paese, nel vostro paese, ci sono tanti tesori d’immaginazione e di bellezza. Caro Ministro Franceschini, bravo, bravo per questo coinvolgimento a favore della musica e a favore di tante altre attività culturali in Italia di grande successo. Brava l’AIPFM che coordina e suscita iniziative. Per me, è veramente una grandissima gioia. Questa piccola idea nata sui bordi della Senna nel 1981, senza veramente crederci, pensando tuttavia che avrebbe potuto creare entusiasmo, ha fatto il giro del mondo e oggi sono milioni e milioni di persone sul pianeta che celebrano la musica, l’arrivo dell’estate, questa stagione degli incontri, dell’amicizia, della luce”.

    L’elenco completo degli eventi si trova su http://www.festadellamusica.beniculturali.it 

  • Cresce l’attesa per gli appassionati di Celtica Valle d’Aosta, mentre prosegue il conto alla rovescia per la 26a edizione della festa internazionale di musica, cultura e arte celtica più alta d’Europa.

    108 appuntamenti totali con 14 concerti e 11 animazioni musicali e workshop di danza, 44 animazioni e stages per adulti e bambini, 22 conferenze, 10 eventi speciali (gastronomici, spirituali e di intrattenimento), un mercatino artigianale e un corso di arpa celtica, 3 flash mob divertenti e creati con la partecipazione diretta del pubblico animeranno i tre giorni della Festa che si svolgerà a Courmayeur, ad Aosta e soprattutto nel cuore della Val Veny, nel bellissimo Bosco del Peuterey.

    Gradito ritorno del gruppo colombiano di percussioni Aainjaa e della ciurma piratesca dei Folk Notes, insieme agli inossidabili amici di lunga data della manifestazione: Vincenzo Zitello, Katia Zunino e i Gens d’Ys.
    Come ogni anno, accanto agli artisti già conosciuti, faranno il loro debutto ai piedi del Monte Bianco nuovi nomi come gli italiani The Strawboys, le cornamuse e tamburi della Celtic Knot Pipes & Drums e i Bards from Yesterday a cui si aggiungono gli inglesi Perkelt e il folk rock dei The Jig Show dalla Scozia.

    Se il programma della Festa prende la sua forma definitiva e sono iniziati i lavori di preparazione realizzativa, sono il ritmo delle prevendite online e i visitatori web a dare il ritmo frenetico di Celtica 2022.

    I numeri dei social network, da sempre un termometro piuttosto affidabile, confermano la grande attesa per la 26a edizione di Celtica Valle d’Aosta: nelle ultime due settimane la copertura della pagina Facebook ufficiale è aumentata del 214%, la copertura del profilo Instagram del 50%.

    Sono le prevendite dei biglietti online, iniziate lo scorso 1° giugno, a dare il segnale certo dell’entusiasmo, della voglia di stare insieme, di vivere un’esperienza unica a contatto della Natura a testimoniare quanto gli amici di Celtica Valle d’Aosta stessero aspettando con ansia il ritorno della manifestazione: il primo slot di 700 biglietti, emessi a prezzo speciale con un gadget in omaggio, sono andati esauriti in 10 minuti!
    In questo momento è in prevendita il terzo slot di biglietti a prezzo agevolato e si stanno avvicinando ad esaurimento, dopodiché rimarranno i biglietti a prezzo convenzionale sia online che alle casse del Bosco del Peuterey.

    Celtica Valle d’Aosta è organizzata grazie al contributo di numerosi partner istituzionali: il Comune di Courmayeur, il Città di Aosta, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Fondazione CRT, Courmayuer Mont-Blanc, l’assessorato al turismo della Valle d’Aosta, l’area megalitica di Saint-Marti n de Corléans.
    Vi sono poi numeri partner che collaborano all’organizzazione della manifestazione, in differenti modalità: Traforo del Monte Bianco, SkyWay Monte Bianco, Apicoltura Le Querce, Bonne Vallée, Caseifi cio Valdostano Ristofood, Sidro Maley Mont Blanc, Agrimec Aosta, Valmati c Nespresso, Fondati on Barry, Lumar, Bar Ristorante Pizzeria Capitan des Alpes, ristorante La Zerott a, Camping Aiguille Noire, Camping Hobo. La manifestazione è inoltre gemellata con il Guinness Irish Festi val, che si svolgerà a Sion (CH) dal 4 al 6 agosto 2022.

    ll programma completo e i biglietti per Celtica Valle d’Aosta si possono consultare visitando il sito www.celtica.vda.it.

    Ph: Jacopo Salvi e Silvia Marta Melucci

  • Con il passaggio in zona gialla, che sancisce finalmente la riapertura dei luoghi d’arte, anche i Musei Reali tornano ad accogliere il pubblico dal 27 aprile: il complesso museale nel cuore di Torino aprirà le sue porte dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19. Per garantire modalità di fruizione contingentata, chi vorrà accedere alle collezioni e alle attività in programma nel weekend dovrà obbligatoriamente prenotare l’ingresso entro la mezzanotte del giorno precedente la visita. I biglietti sono acquistabili online tramite sul sito www.coopculture.itoppure chiamando il numero 011.19560449. Per informazioni è possibile scrivere a info.torino@coopculture.it.

    Nella prima settimana di apertura, dal 27 aprile al 2 maggio, il percorso di visita comprenderà il Palazzo Reale con l’Armeria, la Cappella della Sindone, il primo piano della Galleria Sabauda e i Giardini Reali, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture immerse nel verde. Da martedì 4 maggio 2021, il percorso tornerà a comprendere anche il secondo piano della Galleria Sabauda e la sezione Torino del Museo di Antichità.

    I nuovi allestimenti

    Numerose sono le novità che attendono i visitatori. Il pubblico potrà finalmente ammirare l’altare della Cappella della Sindone, progettato dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola tra il 1688 e il 1694 per accogliere la sacra reliquia, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993, e restituito alla comunità dopo una complessa opera di restauro.

    Durante la chiusura, il percorso di visita dei Musei Reali è stato arricchito con la carrozza Mylord di Vittorio Emanuele II appartenente alle Collezioni Presidenziali del Quirinale, collocata nella Rotonda dell’Armeria Reale a pochi passi dalla loggia dalla quale Carlo Alberto annunciò, il 4 marzo 1848, la promulgazione dello Statuto. L’Armeria Reale presenta inoltre il nuovo allestimento Le armi del Re, una selezione di 21 oggetti di notevole pregio e importanza storica, recentemente restaurati, che facevano parte delle ricche raccolte personali di Vittorio Emanuele II. Bandiere, uniformi, onorificenze e altri oggetti strettamente personali, doni diplomatici, fucili e coltelli, oltre a due armature giapponesi, donate al sovrano dall’imperatore Meiji nel 1869 e nel 1871, in seguito alla firma del trattato di amicizia e commercio che apriva le relazioni diplomatiche tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese.

    Fino al 4 luglio, le vetrine del Medagliere Reale ospitano il percorso speciale Il Volto delle Donne. L’altra faccia della Storia: nato da un progetto di ricerca avviato nel 2019, con il sostegno di Soroptimist Torino, questa prima tappa della ricerca mira a studiare il ruolo dei personaggi femminili attraverso la lente delle collezioni numismatiche dei Musei Reali. Da sabato 1° maggio sul sito dei Musei Reali sarà fruibile anche online un percorso virtuale in cui conoscere alcune importanti donne che hanno contribuito a fare la Storia.

    Le mostre in corso

    Fino al 30 maggio, nelle sale dedicate ai pittori caravaggeschi della Galleria Sabauda, i visitatori avranno modo di contemplare l’emozionante dipinto di Caravaggio che raffigura il San Giovanni Battista, uno dei santi più venerati dalle chiese cristiane, asceta spesso considerato come l’ultimo dei Profeti. Esposto al pubblico per soli due giorni prima della chiusura forzata, l’opera realizzata tra il 1604 e il 1606 proviene da Roma dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica grazie a uno scambio promosso dalle direzioni dei due musei.

    Sempre in Galleria Sabauda, dal 4 al 30 maggio sarà prorogata anche la mostra Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude, dedicata al protagonista assoluto, insieme a Leonardo e Michelangelo, del Rinascimento italiano. A 500 anni dalla sua morte, i Musei Reali hanno reso omaggio al grande maestro di Urbino con un’esposizione che attraverso dipinti, incisioni e oggetti di arte decorativa illustra la diffusione dei modelli derivati dalla sua opera, dalla prima metà del Cinquecento alla fine dell’Ottocento, in Piemonte e nelle raccolte dei Savoia.

    Nelle Sale Chiablese, dal 26 aprile al 30 maggio si potrà nuovamente visitare la mostra monografica Capa in color, dedicata al fotografo di fama mondiale Robert Capa e nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York. L’esposizione presenta per la prima volta in Italia oltre 150 immagini a colori, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate per illustrare il particolare approccio dell’autore verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità di integrare il colore nei lavori da fotoreporter, realizzati tra gli Anni ‘40 e ‘50 del Novecento. È possibile acquistare i biglietti sul sito www.capaincolor.it (per informazioni e prenotazioni: info@capaincolor.it).

    Le visite guidate

    Con la riapertura dei Musei Reali riprendono anche i tour guidati condotti dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. Da venerdì 30 a domenica 2 maggio, alle ore 10, 11, 12, 15, 16 e 17, è in programma la visita all’Appartamento dei Principi di Piemonte al secondo piano di Palazzo Reale, con il suggestivo affaccio sul terrazzo dal quale ammirare i Giardini Reali e piazza Castello. Nei mesi di maggio e giugno sarà eccezionalmente compresa nel prezzo del biglietto anche la visita guidata all’Area Sacra, che include la Sacrestia, la Cappella della Sindone, la Tribuna Reale e la Cappella Regia. I tour si terranno dal martedì al giovedì con orario 15,16 e 17 e dal venerdì alla domenica con orario 10, 11, 12, 15, 16 e 17.

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    Riapre anche il Caffè Reale

    Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, dal 27 aprile è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

    Webinar

    Lunedì 3 maggio alle 17 prosegue il ciclo di webinar Da Torino tutto intorno con l’appuntamento La stagione più felice: Il Piemonte tra archeologia e sociale, in cui si dialogherà intorno alla figura di Ariodante Fabretti e all’archeologia nella società di metà Ottocento. Info e prenotazioni: mr-to.edu@beniculturali.it.

    Le visite online

    È possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con immagini fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi. Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio.

    I due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, sono disponibili in italiano e in inglese:

    – Musei delle meraviglie: un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri, tra reperti, splendidi dipinti, antichi disegni e i Giardini.

    – Invito a Palazzo: il Palazzo Reale e la Cappella della Sindone sono tra i protagonisti di una visita a volo d’uccello che attraversa nobili gallerie, sale solenni e appartamenti fastosi, fino alle cucine del Re.

    Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

    La Biblioteca Reale

    Dalla prossima settimana anche la Biblioteca Reale estenderà l’orario di visita e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura/.

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    MUSEI REALI TORINO

    www.museireali.beniculturali.it

    Per acquistare i biglietti www.museireali.beniculturali.it/organizza-la-tua-visita oppure www.coopculture.it/ticket.cfm?office=Musei Reali&id=284                                                            

    Orari:

    Da martedì 27 aprile a domenica 2 maggio, biglietteria 9-18 (costo € 13, gratuito fino a 18 anni, € 2 da 18 a 25 anni).

    Dal martedì 4 maggio aprirà il percorso completo dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso ore 18, costo € 15, gratuito fino a 18 anni, € 2 da 18 a 25 anni).

    Da lunedì 26 aprile la mostra Capa in color nelle Sale Chiablese sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 21 con tariffe consuete (www.capaincolor.it).

    L’ingresso ai percorsi di visita il sabato, la domenica e i festivi, sarà possibile esclusivamente con prenotazione e/o acquisto on line effettuato entro le 24 del giorno precedente.

    Biglietti:

    Da martedì 27 aprile a domenica 2 maggio: ridotto € 13

    Da martedì 4 maggio: intero € 15

    Ridotto: € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

    Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

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    Palazzo Reale_Appartamento dei Principi di Piemonte_Sala blu_Allestimento
  • Anche per il mese di aprile, il MAO vi propone un ricco calendario di appuntamenti online: conferenze di approfondimento sulla mostra China goes Urban, attività per famiglie, visite tematiche e persino degustazioni di tè!

    Continuate a seguirci sui canali social per essere sempre aggiornati e per sapere cosa accade al museo anche a porte chiuse.

    A presto!

    FIORI TRA LE NUVOLE

    18 aprile ore 17

    ATTIVITÀ PER FAMIGLIE

    Collegati online su Zoom, scopriremo insieme le meravigliose ceramiche islamiche del MAO: piatti e piastrelle con decorazioni

    floreali dai colori caratteristici. Durante l’attività, ispirati dalla  primavera, realizzeremo insieme delle decorazioni su cartoncino con fiori, foglie e rametti veri.
    Prenotazione obbligatoria. Costo: 5€.
    Info e prenotazioni tel. 011 4436928 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it
    Prenotazione entro venerdì 16 aprile alle ore 13 (al momento della prenotazione verrà inviato l’elenco con i materiali necessari).
    ACQUISTA IL LABORATORIO

    Maggiori info

     

    CHINA GOES URBAN

    Gli appuntamento online

    Giovedì 8 aprile 2021 ore 18

    New Districts and Beautified Villages in Urban China
    Intervista doppia con Gary Hack e Tim Oakes, condotta da Francesca Governa (in lingua inglese). Evento in collaborazione con ACC Lectures 2021.

     

    Giovedì 22 aprile 2021 ore 15 

    Displaying the City

    Intervista doppia con Ole Bouman e Beatrice Leanza, condotta da Michele Bonino (in lingua inglese). Evento in collaborazione con ACC Lectures 2021.Tutti gli eventi sono visibili su Zoom

     

    ARTE E TÈ IN ORIENTE

    visita guidata virtuale + laboratorio interattivo sulla preparazione

    e degustazione del tè

    Le aree geografico-culturali rappresentate dalle collezioni del MAO hanno un forte legame con il tè, bevanda dalle origini antichissime, caratterizzata da doti curative e toniche, che nelle tradizioni orientali trova le sue radici anche in antiche leggende. Il museo propone un’esperienza coinvolgente e interattiva in cui i partecipanti potranno scoprire alcune collezioni, accompagnati in streaming da una delle sue guide. La descrizione di una selezione di opere fornirà inoltre vari spunti di riflessione sulle antiche rotte e percorsi del tè, sulla sua diffusione e rilevanza nelle culture prese in esame.
    A seguire un laboratorio condotto da Claudia Carità permetterà, passo dopo passo, di scoprire tè pregiati e imparare la corretta tecnica di infusione e degustazione della bevanda utilizzando il Tea Taster Set, accessorio universale dei professionisti del tè durante la fase di valutazione aromatica.

    Giappone
    17 aprile ore 15.30 (chiusura iscrizioni 11 aprile) 
    29 aprile ore 17.30 (chiusura iscrizioni 18 aprile)

    L’esperienza che vi proponiamo, vi condurrà in un primo momento all’interno delle sale del museo, dove sarete guidati tra le opere della collezione d’arte giapponese.
    La descrizione delle tradizioni artistiche presentate sarà arricchita da cenni volti ad illustrare le caratteristiche e l’evoluzione della cerimonia del tè giapponese, raffinata forma d’arte profondamente influenzata dal Buddhismo Zen.
    Condotto da Claudia Carità, seguirà il laboratorio interattivo sulla preparazione e degustazione del tè Kamairicha – Miyazaki, che mantiene la radice storica della maestria cinese e da qui il suo segreto aromatico. Un percorso dall’analisi della foglia alla corretta infusione, per apprezzare questa eccellenza giapponese confrontandola con un elegante classico, il Sencha, chiamato anche tè dell’ospitalità.

    Cina
    24 aprile ore 15.30 (chiusura iscrizioni 18 aprile) 
    27 aprile ore 17.30 (chiusura iscrizioni 18 aprile)

    Una selezione di opere del museo vi accompagnerà in un viaggio nella Cina antica, dal Neolitico all’epoca Tang (618-907 d.C.). Al percorso di visita si affiancherà la descrizione di alcuni tratti essenziali della storia del tè in Cina, dalla sua leggendaria scoperta attribuita al mitico sovrano Shennong, alla sua diffusione attraverso le vie carovaniere e alla nascita, in epoca Tang, di una vera letteratura specialistica dedicata alla bevanda.
    A seguire, Claudia Carità guiderà i partecipanti attraverso un laboratorio con degustazione di tè scuro o heicha, una classe di tè poco conosciuta ma dalle tante sfumature aromatiche e ancora oggi gelosamente legata alla cultura cinese.

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    CONNESSIONI D’ARTE

    Visite guidate in collaborazione con Theatrum Sabaudiae

    Mercoledì 14 aprile ore 21 | Mercoledì 5 maggio ore 21 | Venerdì 28 maggio ore 21 | Mercoledì 9 giugno ore 21

    Gallerie dedicate all’Asia Meridionale e al Sud-est Asiatico, Regione Himalayana e Paesi Islamici dell’Asia.

    La visita guidata online permette di coinvolgere i partecipanti attraverso immagini di alta qualità in grado di restituire al visitatore punti di vista esclusivi sulle collezioni del MAO.
    Si parte dalle opere d’arte indiana, con la statuaria di soggetto buddhista e induista di varia datazione, per proseguire il viaggio attraverso il sud-est asiatico e giungere, dopo un passaggio nella galleria dell’arte della regione Himalayana, alla sezione dedicata ai Paesi Islamici dell’Asia.

    Più dettagli > QUI

    Mercoledì 28 aprile ore 21 | Venerdì 21 maggio ore 21 | Mercoledì 2 giugno ore 21

    Le Gallerie dedicate alla Cina e al Giappone

    Connessi con la guida, intraprenderemo un viaggio verso l’Asia orientale, alla scoperta delle opere esposte nelle due gallerie. I partecipanti saranno accompagnati all’interno degli ambienti del museo, attraverso immagini d’insieme dell’allestimento, per proseguire nell’osservazione degli oggetti d’arte della Cina antica, e nella suggestiva galleria dedicata al Giappone.

    Più dettagli > QUI

    Informazioni e prenotazioni
    Visita guidata online: 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte)
    Prenotazioni allo 011 5211788, oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico, oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

    ACQUISTA IL TUO BIGLIETTO

  • Come molti altri eventi rinviati in tutto il Paese a causa della situazione determinata dall’emergenza epidemiologica da Covid – 19 e, in seguito all’annullamento dei tour da parte di artisti, provenienti soprattutto dall’estero, il Torino Jazz Festival in programma dal 25 aprile al 2 maggio, sarà posticipato in autunno, dall’1 all’8 ottobre 2020.

    Al momento resta confermato l’appuntamento del 27 aprile al Teatro Regio.    Il concerto, realizzato in collaborazione tra la Filarmonica del Teatro Regio Torino e il Torino Jazz Festival, ha come protagonisti il trio di Gianluigi Trovesi, Fabrizio Bosso e la Filarmonica TRT diretta da Stefano Montanari.

    “Siamo certi che il pubblico comprenderà questa difficile scelta – affermano gli organizzatori -. Stiamo già lavorando per riprogrammare i concerti che ci rivedranno insieme a ottobre”.

     

  • In scena dal 1993, oltre 7000 spettacoli in tutto il mondo, 400 spettacolo ogni anno, oltre 4 milioni di spettatori.

    Slava Polunin nasce in una piccola città russa, lontano dai grandi centri urbani. Trascorre tutta la sua infanzia in mezzo alle foreste, ai campi e ai fiumi. Vive in un mondo incontaminato che ha sviluppato le sua capacità di inventare cose e storie sempre nuove: Slava ama costruire le case sugli alberi, anche di quattro piani e piccole città di neve, organizzando divertenti feste con i suoi amici. Grazie alla televisione e al cinema, conosce e si innamora dei grandi clown e dei grandi mimi. Il suo sogno è quello di poter diventare un clown; un desiderio talmente forte che lo spinge a non aspettare il conseguimento del diploma. All’età di 17 anni si trasferisce a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado) con l’intenzione di studiare ingegneria. In realtà, si iscrive a una scuola di mimo; inizia così il lungo cammino di Slava verso la riscoperta e la riaffermazione dell’arte del vero clown. Grazie all’influenza di grandi artisti come Chaplin, Marcel Marceau, Engibarov e al suo innato talento, Slava e la sua Compagnia – fondata nel 1979 – danno una nuova valenza al ruolo del clown, estrapolandolo dal mondo circense e portandolo nelle strade prima e nei più grandi teatri del mondo poi.

    Negli anni ’80 fonda la compagnia teatrale “Licedei”, in questo periodo nasce l’idea del clown giallo. Nel 1993 raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio in un unico spettacolo SLAVA’S SNOWSHOW (precedentemente intitolato Yellow), che è un vero e proprio trionfo tanto da valergli il Time Out Award. Da allora lo spettacolo ha girato il mondo, ricevendo prestigiosi premi teatrali e riconoscimenti, come: Lawrence Olivier, Drama Desk, Triumph, Golden Nose…

    Come tutte le opere di Slava, SLAVA’S SNOWSHOW dovrebbe essere descritto come un “work in progress” in continua evoluzione di idee, innovazioni ed invenzioni.
    L’ispirazione creativa di Slava ha uno scopo ben preciso: portare il clown teatrale nel XXI secolo continuando a incantare le famiglie di tutto il mondo.

    Palloni colorati sul pubblico, una ragnatela che abbraccia tutta la platea,
    una nevicata che copre tutto il teatro a fine spettacolo,
    emozioni allo stato puro…
    Uno spettacolo che non si può spiegare: si deve vedere!

  • È l’eclettico Pelagio Palagi, disegnatore, architetto e pittore, il protagonista della mostra autunnale dei Musei Reali Pelagio Palagi a Torino. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale, che dal 9 novembre 2019 al 9 febbraio 2020 approfondisce nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda l’attività svolta dall’architetto bolognese a Torino, dal 1832, in qualità di “Pittore preposto alla decorazione dei Reali Palazzi” per Carlo Alberto di Savoia.

    Il Palazzo Reale di Torino è per eccellenza il luogo in cui l’arte di Palagi ha raggiunto la massima espressione: l’architetto riallestì la residenza per i Savoia, conferendo alla struttura un nuovo e monumentale aspetto, allineato alle nuove esigenze legate alle grandi ambizioni del sovrano e al cerimoniale di corte. Un lavoro che oggi potremmo definire di restyling, eseguito anche grazie anche alla collaborazione di un team di pittori (Francesco Gonin, Carlo Bellosio), scultori e stuccatori (Giuseppe Gaggini, Francesco Somaini, Diego Marielloni), ebanisti (Gabriele Capello detto il Moncalvo), bronzisti (ditte Colla e Odetti, Manfredini e Viscardi).

    Cuore della mostra sono i trentuno fogli della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna messi in dialogo, dove possibile, con le opere a cui si riferiscono. Il percorso espositivo inizia al secondo piano della Galleria Sabauda, precisamente dallo Spazio Scoperte. Accanto ai disegni progettuali relativi al Salone delle Guardie Svizzere e alle principali sale di rappresentanza, saranno anche allestite alcune opere effettivamente realizzate e tuttora conservate a Palazzo Reale. Nello specifico, il dipinto raffigurante San Michele Arcangelo(modello per una vetrata realizzata nel Castello di Pollenzo), il taboretto scolpito in legno dorato e il ricco candelabro figurato in bronzo dorato provenienti dalla Sala delle Udienze Private, a testimoniare l’attività dell’équipe palagiana. I diversi progetti, accostati uno all’altro, permettono di cogliere le caratteristiche stilistiche di Palagi, fra recuperi classici e rispetto delle preesistenze barocche. Ampio rilievo è dato alla progettazione della neoclassica Sala da Ballo, autentico capolavoro dell’artista, al disegno di un nuovo Scalone d’Onore (mai realizzato), agli ambienti e agli arredi dell’Armeria Reale.

    La mostra prosegue nello spazio adiacente lo Spazio Scoperte, con gli importanti progetti per le sale allestite al Secondo Piano di Palazzo Reale per le nozze di Vittorio Emanuele II avvenute nel 1842. I disegni per la cancellata, realizzata in bronzo nella Piazzetta Reale, e i progetti per i Giardini concludono questa sezione della mostra.

    Lungo il percorso di visita del Piano Nobile di Palazzo Reale è infine possibile seguire un vero itinerario palagiano, con rimandi ai disegni in mostra e visite guidate dedicate anche ad ambienti del Secondo Piano, normalmente chiusi al pubblico, dove le suggestive sale del Salotto Blu e del Salotto Rosso furono completamente riallestite dal Palagi.

    L’esposizione è curata da Giorgio Careddu, Franco Gualano e Lorenza Santa dei Musei Reali, con la collaborazione della prof.ssa Marinella Pigozzi dell’Università degli Studi di Bologna. Alla realizzazione dell’esposizione e del relativo catalogo hanno infatti partecipato l’Università di Bologna con la Scuola di Specializzazione in beni storico artistici che, nell’ambito di un progetto formativo confluito in un tirocinio, ha realizzato un censimento completo del fondo palagiano relativo agli odierni Musei Reali. Il frutto di questa ricerca sarà pubblicato in forma di regesto insieme alle schede scientifiche dei disegni esposti, redatte per l’occasione dagli studenti specializzati.

    Foto di copertina Credit Ⓒ Daniele Bottallo

  • Palazzo Ducale e Genova dedicano a Niccolò Paganini una grande mostra con l’intento di raccontare, attraverso una narrazione contemporanea, curiosa, spettacolare e multimediale, la vita del grande musicista, caratterizzata da un enorme successo di pubblico, ma anche da rapporti umani spesso travagliati e complessi. Lo scopo principale del percorso espositivo è quello di indagare quale sia stata l’eredità che il grande maestro ha trasmesso ai suoi contemporanei, arrivando fino al confronto estremo con la musica contemporanea, in particolare con un grande e indimenticato protagonista della musica rock: Jimi Hendrix.

    Per meglio comprendere la grandezza e l’importanza di Paganini, sia dal punto di vista musicale che da quello performativo e spettacolare, il confronto si estende ad alcune personalità della scena musicale contemporanea, sia pop-rock che classica, ognuno dei quali scelto per esplorare, attraverso la propria esperienza, alcuni aspetti della propria vita artistica e eventuali similitudini con l’esperienza paganiniana. In questa mostra è la musica a essere protagonista, rappresentata e raccontata attraverso metafore visive che mettono in scena le caratteristiche essenziali della musica del grande artista genovese.

    Circondato da un alone di mistero, artista virtuoso, formidabile performer capace di ammaliare il pubblico, abile costruttore della propria immagine, Paganini non è stato soltanto uno dei più importanti violinisti mai esistiti, è stato anche pioniere della complessa transizione verso la modernità: la sua storia, la sua figura, condensano in modo esemplare il passaggio da un mondo all’altro, da quello tradizionale, ottocentesco e romantico a quello moderno, complesso e contraddittorio.

    Le descrizioni di Niccolò Paganini che ci sono state tramandate convergono tutte in una fisicità debole, un corpo fragile, eccessivamente magro: “Profilo d’aquila, occhi magnetici, mobilissimi: capelli neri, lunghi. […] Aveva qualcosa di spettrale e di fantastico, onde la sua sola apparizione alla ribalta destava nel pubblico un’impressione profonda”. Descrizioni a tutti gli effetti romantiche, che si legano all’immaginario del genio, del passionale, del diabolico.

    Eppure, nonostante questa fragilità fisica, i suoi concerti divennero presto leggendari: “trascinava l’uditorio al più vivo entusiasmo, meravigliandolo col suo slancio, con la foga, con la trascendentale maestria del suo strumento”. Delle vere e proprie performance, come le chiameremmo oggi, in cui il pubblico andava in visibilio catturato dal magnetismo di Paganini.

    Fuori da ogni convenzione e da ogni luogo comune, Paganini si può considerare realmente un rivoluzionario. Come pochi altri prima di lui ha cambiato le regole, trasformando sia i paradigmi tecnici dello strumento sia quelli estetici della musica a lui contemporanea: in questo consiste tutta la sua attualità e la ragione per cui, ancora oggi, un artista così ci appartiene.

    Per tutto questo, per lo spettacolo che il suo modo di suonare comportava, oltreché per l’immagine di sé, Paganini può essere considerato a tutti gli effetti antesignano della rockstar, se poi è anche vero che molte delle sue esibizioni/performance terminavano con la rottura delle corde del violino.
    La mostra, dunque, dedica grande attenzione all’idea di Paganini come prima rockstar della storia, azzardando, a ragione, raffronti con alcuni grandi virtuosi della musica rock, in particolare con Jimi Hendrix, raccontando e confrontando i personaggi attraverso non solo oggetti e documenti, ma anche elementi scenici fortemente suggestivi, che possano creare una forte empatia con il pubblico.

    Curata da Roberto Grisley, Raffaele Mellace e Ivano Fossati, affiancati da un comitato scientifico composto dagli stessi curatori e da Claudio Proietti – coordinatore – e Roberto Iovino, Maria Amoretti Fontana, Pietro Leveratto

    Catalogo Silvana Editoriale con saggi di Marco D’Aureli, Maiko Kawabata, Raffaele Mellace, Daniela Macchione, Roberto Iovino, Peter Sheppard Skærved, Claudio Proietti, Pietro Leveratto, Maria Fontana Amoretti, Ivano Fossati, Enzo Gentile, NEO – Narrative Environments Operas di Milano.

    La mostra, prodotta e organizzata dalla Fondazione Palazzo Ducale, promossa da Comune di Genova e Regione Liguria, sponsor privati tra cui Iren, Coop, Compagnia di San Paolo, Costa edutainment, Fondazione Carige.

    Per maggiori info

  • Passy, 1868. Sono più di trent’anni che Gioachino Rossini si è chiuso in un lungo e doloroso silenzio lavorativo, abbandonando l’opera e scrivendo unicamente musica sacra e strumentale, fra cui i Péchés de vieillesse. Nelle serate musicali organizzate nella casa di Parigi e nella villa di Passy, gli fanno compagnia vecchi e nuovi amici: musicisti, compositori e letterati del tempo come Wagner e Boito, Ricordi, Verdi e Gounod. Ma nessuno di loro, neppure l’amatissima seconda moglie Olympe, conosce le vere ragioni della fuga dalle scene di uno dei più noti compositori del mondo. In procinto di essere operato per la seconda volta a un gravissimo tumore, Rossini ripensa al proprio passato. Da rivoluzionario a conservatore, ma sempre pronto allo sberleffo verso l’ordine costituito; da frequentatore delle più raffinate alcove europee quanto dei più infimi bordelli, alla castità assoluta.

    Rossini era stato subissato di fischi e portato in trionfo in tutta Europa, la sua fama era giunta fino alle Americhe. E ora, mentre il sipario sta per calare, Rossini non fa che pensare a quell’ultimo spartito: l’opera mai scritta ma che forse avrebbe potuto scrivere, che fosse apprezzata e riconosciuta nel mondo da pubblico e critica…

    L’opera che potrebbe consacrare una vita intera.

    In occasione dei 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini Piemme pubblicherà a maggio 2018 il romanzo che ne celebra l’indimenticabile vita.

    L’ultimo spartito di Rossini, di Simona Baldelli

    Simona Baldelli È nata a Pesaro e vive a Roma. Ha iniziato la sua carriera in campo teatrale sia come attrice che come regista. Ha lavorato come speaker e autrice di programmi radiofonici e curato numerosi eventi di cultura e spettacolo. Il suo primo romanzo, Evelina e le fate è stato finalista del Premio Italo Calvino e vincitore del Premio Letterario John Fante.

    L’ultimo spartito di Rossini è il suo nuovo romanzo.

     

  • Nel giorno del solstizio d’estate torna in tutta Italia l’atteso appuntamento con la Festa della Musica 2018: più di 9.000 musicisti giovedì 21 giugno animeranno infatti le piazze e le strade, i palazzi e i musei, i cieli e le stazioni, i centri e le periferie, gli ospedali e le carceri di oltre 600 città in tutta Italia. Dal jazz al soul, dalla musica da camera all’heavy metal, dalla classica al rock, dalla drum and bass alla musica barocca in costume, migliaia di eventi scalderanno i palchi delle nostre città per una festa che rappresenta un vero e proprio Inno alla Gioia, in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

    “La Festa della Musica, quest’anno, porterà la cultura anche in molte periferie, toccando quartieri come lo Zen 2 a Palermo, Tor Bella Monaca e Ponte di Nona a Roma, Sestri Ponente a Genova, rione Sanità a Napoli e tanti altri. Bisogna far tornare a vivere l’arte, la musica e la cultura nelle nostre periferie, in modo che siano uno stimolo all’integrazione e alla crescita umana.  Questa kermesse, inoltre, sarà una grande festa dedicata soprattutto ai giovani, al loro talento straordinario e alla loro creatività. Saranno coinvolte in maniera capillare le piazze, le istituzioni, i musei, i centri di cultura per trasmettere quel messaggio di partecipazione che solo la musica riesce a dare. Ringrazio tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo e che hanno lavorato a questa manifestazione”. Così il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli.

    “Un giornata unica per fare musica ovunque ed in ogni modo. Su un aereo, una periferia italiana, in un museo o in una scuola. Un inno alla gioia che inonda di note e di colori tutto il Paese. Con la soddisfazione di aver reso in poco tempo questa festa un punto di riferimento per tutti i partner europei. Per una festa così universale e cosi piena di gioia non potevamo avere testimonial migliore di un uomo e un artista fantastico come Ezio Bosso” ha dichiarato il coordinatore della Festa Paolo Masini.

    Quest’anno infatti la Festa si avvale di un testimonial d’eccezione, il maestro Ezio Bosso che il 21 giugno dirige l’Orchestra Giovanile Italiana della Scuola di Musica di Fiesole al Teatro Romano della cittadina toscana: un’occasione imperdibile per un progetto realizzato grazie alla Comunità europea che terrà un incontro/dialogo con i cittadini prima del concerto, con alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo.

    “La musica deve essere ovunque e tutti ci impegniamo affinché sia ovunque, perché la musica ci insegna ad ascoltarci l’un l’altro e festeggiarla vuol dire festeggiare anche il capirsi senza pregiudizi” ha dichiarato Ezio Bosso. 
    “Rinnoviamo il nostro sostegno alla Festa della Musica con sempre maggiore convinzione ed entusiasmo: l’attenzione della Società Italiana degli Autori ed Editori verso il mondo della musica è totale, come dimostrano le decine di meravigliose iniziative che supportiamo e promuoviamo, con un occhio particolare a quei progetti che coinvolgono i giovani e il territorio. La Festa, che ogni anno celebra il solstizio d’estate all’insegna della gioia e della condivisione, risponde a tutte le caratteristiche che come SIAE difendiamo e valorizziamo. Consapevoli del fatto che la musica è un settore portante per la creatività e la cultura italiana, abbiamo confermato anche quest’anno tariffe particolarmente ridotte per incentivare i Comuni e gli organizzatori ad aderire alla Festa, a coinvolgere i giovani e a dar vita a quanti più concerti e spettacoli di musica dal vivo, nel rispetto del diritto d’autore che è un diritto del lavoro”. Ha dichiarato Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE.

    Dal Museo Archeologico di Cagliari alla Reggia di Caserta, dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze al parco Archeologico di Paestum, dal Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma all’Archivio di Stato di Venezia, fino al Museo di Capodimonte di Napoli: oltre 40 luoghi della cultura del MiBACT ospiteranno eccezionalmente altrettante iniziative musicali che spaziano dal coro al dj-set, dalla musica classica al rock, fino alla filo diffusione. La musica sarà inoltre protagonista negli ospedali, nei conservatori, nelle biblioteche, in 25 case di reclusione/circondariali e con più di 100 corali distribuite su tutto il territorio. Inoltre, grazie alla consueta partnership tra Carrefour e “Festa della Musica”, oltre 240 Carrefour diventeranno un vero e proprio palcoscenico e luogo di incontro. Anche quest’anno la musica sbarca nelle periferie grazie ai 14 Punti Luce di Save the Children che ospiteranno concerti, eventi e performance, in particolare a Napoli (Sanità, Barra e Chiaiano) a Milano (Giambellino e Quartoggiaro) a Roma (Ponte di Nona) e a Palermo (Zen 2). E proprio Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018 che – come da tradizione – sabato 16 giugno inaugura con “Mille giovani per la Festa della Musica” un’anteprima di concerti ed eventi.

    L’iniziativa è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla SIAE e dall’AIPFM (Associazione italiana per la promozione della Festa della Musica), in collaborazione con UNPLI, Feniarco, l’Anci, la Conferenza delle Regioni, il Miur, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Salute, il Ministero della Difesa e quello di Grazia e Giustizia. Sponsor dell’evento Carrefour. Main Media Partner: RAI Media Partner: Rai radio Tre, Grandi Stazioni Retail, Telesia e Trenitalia.

    Il calendario completo degli appuntamenti su www.festadellamusica.beniculturali.it 

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