Categoria: News

  • Di solito racconto la storia e la cultura dei posti che vedo e che visito, invece questa volta inizio raccontando le persone e l’amore per la loro terra, la storia ve la racconterò dopo.

    Ho conosciuto Morrone qualche anno fa, e devo dire che mi ha catturato “quasi” come le montagne della Valle d’Aosta per cui provo un amore incondizionato.

    Territorio e popolazione molto diversa, ma appena entrata in contatto con la cultura vera del paese,  ho conosciuto persone abituate alla fatica del lavorare un territorio non facile – gli orti sono in pendenza – l’asprezza e la severità di certi coltivatori deriva senza alcun dubbio dalla lavorazione di un paesaggio collinare, petroso e argilloso, franoso e franato, senza climi estremi, ma anche senza dolci tepori.

    Sono di carattere mite, ospitali, e di grande semplicità umana.

    Quelli che sono rimasti, purtroppo pochi, ma per fortuna qualcuno giovane è rimasto,  investe in proprio  per la salvaguardia delle tradizioni e del territorio.

    Negli ultimi anni ho visto in loro l’entusiamo di chi vuole far conoscere la propria terra oltre i confini, per ricordare all’Italia e anche un po al mondo che il MOLISE ESISTE! Perché tanti morronesi tornavano e qualcuno torna ancora dalla Germania, dalla Svizzera da tutte le regioni d’Italia o dall’America.

    E cosi l’estate di Morrone è “I Vicoli dei Sapori” II Edizione: un Festival dei prodotti e delle tradizioni di Morrone, musica enogastronomia e momenti di carattere culturale.

    Io quest’anno non ci sarò, ma so che sarà molto molto interessante.

    A dimostrazione un piccolo excursus della scorsa edizione.

    I Vicoli dei Sapori ediz. 2017

     

     

     

  • Casa Martini, per una chierese come me è “La Martini”.

    Sono cresciuta sentendo parlare della Martini prima di tutto come un’azienda nella quale lavoravano persone contente, persone che avevano trovato nella Martini una tranquillità economica per la propria famiglia con una prospettiva positiva per il futuro. Sono  diventata adulta “non bevitrice” ma nel mio immaginario oltre alla positività lavorativa si è aggiunto anche il pensiero di un’azienda che concedesse anche “piacere”: il piacere di bere.

    Fondata a Torino nella metà dell’Ottocento come distilleria, Martini & Rossi è oggi leader in Italia dal 1993 e parte del Gruppo Bacardi-Martini, a sua volta terzo nel mercato alcolico globale. L’azienda è nota nel mondo per i marchi Martini – icona dello stile italiano – e Bacardi, ma il portafoglio di brand comprende anche Grey Goose, Bombay Sapphire, Eristoff, Dewar’s e altri famosi distillati.

    Grazie ad una filosofia imprenditoriale attenta alla qualità dei prodotti, alle persone e alla ricerca costante del rinnovamento nella tradizione, Martini & Rossi ha sviluppato la propria fortuna nel tempo e rappresenta l’Italia nel mercato internazionale.

    Cosi, in una calda giornata di agosto, con un accompagnatore curioso e appassionato  – mio papà – vado a visitare CASA MARTINI.

    Casa Martini, rappresentata dalla palazzina ottocentesca di Martini & Rossi a Pessione , a settembre 2014 apre  le proprie porte al pubblico, pronta ad accogliere i suoi ospiti in quella che da oltre 150 anni è la dimora di un brand icona del Made in Italy e a guidarli con la passione di sempre attraverso la sua affascinante struttura, alla scoperta di una ricca di tradizione enologica.

    Polo culturale dell’azienda, Casa Martini si puo trovare accanto al Museo di Storia dell’Enologia e alla Galleria Mondo Martini, anche l’ormai celebre Martini Bar Academy, di recente ristrutturazione, e la Terrazza Eventi di Pessione con il suo nuovo Bar Lounge, dal fascino inconfondibile, Botanical Room  composta da due aree (Presentation e Tasting) la Botanical Room è il luogo in cui si entra in contatto con
    gli ingredienti alla base dei Vermouth e degli Spumanti. Piante aromatiche, fiori, frutti, corteccia e radici, Old Laboratory perché l’enologia è sapienza artigianale, capacità di affinare i sensi, attenzione alle sfumature e infine il Martine Store, difficile non cedere alla tentazione di acquistare accessori e capi d’abbigliamento firmati Martini e Martini Racing: centinaia di articoli, introvabili altrove e ricercatissimi dai collezionisti.

    Le cantine della palazzina storica furono il nucleo originario dello stabilimento Martini & Rossi sono oggi in mostra. Si possono ammirare oltre 600 pezzi di straordinario valore, allestiti nei 15 ambienti delle cantine ottocentesche. Le prime sette sale costituiscono l’area archeologica: nelle teche anfore, vasi, filtri, coppe di splendida fattura, lungo un asse temporale che parte dall’Antico Egitto, attraverso la Grecia classica e giunge alla tarda latinità.

    La seconda parte è dedicata all’epoca moderna, dal Sei-Settecento al Novecento. Vi trovano posto torchi monumentali, carri da cerimonia, tini alambicchi accanto a preziosi oggetti in argento o cristallo, realizzati dalle manifatture di tutto il mondo.

    La galleria Mondo Martini è un’ esposizione che mette in scena immagini e documenti d’archivio, raccontando gli uomini, le passioni e i progetti che hanno contrassegnato l’affermarsi del marchio Martini nel mondo.

    Per maggiori informazioni su Casa Martini

    Altrimenti un simpatico Virtual Tour

    Non perdetevi George Clooney e fatevi preparate un cocktail da professionisti del drink! Io ho scelto un NEGRONI!

    Gallery Visita Casa Martini

     

  • Il ministro dei Beni culturali Alfredo Bonisoli annuncio di voler annullare le domeniche gratis nei musei italiani.

    «Dopo l’estate elimineremo le domenica gratuite nei musei» ha detto Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali, durante una vista alla Biblioteca Nazionale di Napoli. «Le domeniche gratis andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno. Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene».

    «Penso ad esempio – ha aggiunto il ministro Bonisoli – a Pompei: chi ci va a novembre? Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente. Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis». E ancora: «se uno pensa di pagare una cosa e improvvisamente diventa gratis sembra un po’ una fregatura: portare avanti questo progetto ben oltre il periodo per cui era stato pensato non va bene».

    Voi cosa ne pensate?

  • Si preannuncia un evento irrinunciabile, il cielo mostrerà in tutto il suo splendore l’eclissi totale di Luna più lunga del secolo e una grande opposizione di Marte, il Pianeta Rosso.
    La Luna, infatti, sarà vicina all’apogeo, ovvero alla massima distanza dalla Terra (la cosiddetta “miniluna”), pertanto si immergerà fino al centro dell’ombra terrestre. Per questo motivo l’eclissi sarà la più lunga del secolo, con la fase totale che durerà circa 103 minuti.

    Il fenomeno dell’eclissi totale ha inizio con la Luna che entra nel cono di penombra della Terra. Poi, il satellite si tuffa nel cono d’ombra, con un forte oscuramento, dapprima ridotto, poi sempre più esteso, del disco lunare. Quando la Luna sarà completamente dentro il cono d’ombra, inizierà la fase totale, dopodiché l’eclissi mostrerà fasi speculari a quelle iniziali.

     

    Diretta streaming video grazie al Virtual Telescope Project

  • Sebastião Salgado racconta la bellezza del nostro pianeta.

    Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nella vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per tutto tranne che per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Fotografie, quelle di Genesi, che aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere.   Lélia Wanick Salgado curatrice della mostra.

    Uffici stampa

    Venaria Reale Comunicazione e Stampa Residenze Reali Sabaude
    Catalogo Mostra Contrasto 
    Immagini Civita

  • Il capolavoro scomparso

    In seguito ad una comunicazione della Sovrintendenza della Repubblica di Torino, Belle Arti e paesaggio della Città Metropolitana di Torino, che segnalava che nella mostra “ Genio e Maestria” in mostra alla Reggia di Venaria mancava l’esposizione di uno dei maggiori pezzi dell’ebanista, in quanto reperibile, sono partite le indagine e la ricerca del bene.

    Le indagini

    I carabinieri hanno  scoperto che l’opera, risparmiata dai bombardamenti di Torino del 1943,  venduta ad un privato cittadino e trasportata in Francia senza alcuna  autorizzazione, passando per la Svizzera e come ultima destinazione negli  Stati Uniti, dove alla fine degli anni ’90 e per un lungo periodo di tempo, è stata esposta al Metropolitan Museum di New York.

    La restituzione

    Lo sviluppo delle indagini contestualmente all’accurata ricostruzione storico-artistica hanno consentito di dimostrare, inoltre, che l’opera era stata concepita non come arredo mobile autonomo, bensì come perfetta integrazione dell’apparato decorativo della sala degli appartamenti ducali di Palazzo Chiablese di Torino. Particolare che ha confermato l’imprescindibile legame del bene all’immobile demaniale e quindi l’appartenenza allo Stato italiano.

    L’ultimo possessore ha convenuto la restituzione  dell’opera all’Italia , che possedeva , se pur in buona fede, illecitamente.

  •  

    Glenn Cooper dopo aver conseguito la laurea con il massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in medicina.

    Oggi è presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è anche sceneggiatore e produttore cinematografico.

    Nel 2009  pubblica il suo primo libro, The Library of the Dead, tradotto ed edito in Italia come La biblioteca dei morti dalla Editrice Nord.

    Un romanzo basato sulla scoperta di una vasta, misteriosa libreria sotterranea di testi medievali. Ha presentato il manoscritto a ben 66 agenti letterari e 65 rifiutarono prima che un solo agente letterario decidesse di rappresentarlo. Il romanzo è stato successivamente pubblicato e tradotto in altri 31 paesi. La Biblioteca dei Morti, insieme agli altri sei libri scritti da Cooper, è diventato bestseller internazionale.

    Dopo aver scritto La biblioteca dei morti, Cooper scrive altri due libri sviluppando la trilogia omonima: Il libro delle animeI custodi della biblioteca. Ognuno di questi libri vede protagonista l`agente speciale dell’FBI, Will Piper.

    Nel 2014 inizia una nuova trilogia, Dannati, composta da Dannati, La porta delle tenebre L’invasione delle tenebre, oltre,ad altri cinque singoli: La mappa del destino, Il marchio del diavolo, L’ultimo giorno, Il calice della vita, Il Segno della Croce.

    I romanzi di Cooper sono spesso radicati in eventi storici del passato, sceglie spesso di scrivere riguardo a luoghi e persone realmente esistiti. Cooper ha affermato di “leggere 250-300 libri o parte di essi” per ogni romanzo che scrive. Ognuno dei suoi libri cerca di fare luce su grandi tematiche filosofiche, esplorando tematiche relative al destino, alla predestinazione, alla natura del male, alla concezione della vita nell’aldilà e all’interfaccia tra scienza e fede.

    Lo stile di Cooper viene spesso elogiato e messo a confronto con quello di Dan Brown, però secondo un mio umile pensiero Glenn Cooper batte do gran lunga Dan Brown,  Nonostante i libri di Cooper condividano elementi simili ai romanzi di Dan Brown, Cooper ha un dialogo migliore, un migliore sviluppo dei personaggi ed una trama molto più ricercata.

    Cooper è divenuto famoso per essere uno degli scrittori più amichevoli con i suoi fan. Nonostante viva negli Stati Uniti e scriva sette giorni su sette per più di dieci mesi all’anno, è noto che risponda personalmente ai suoi messaggi di Facebook e Twitter, delle volte addirittura dopo pochi minuti. Cooper viene in Italia solo per cinque/dieci giorni all’anno, per la promozione dei suoi libri e per le varie interviste. Tuttavia, ogni volta dedica dalle dodici alle quattordici ore al giorno ad incontrare il maggior numero di fan possibile.

    Il 20 novembre 2012 ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città italiana di Solofra in Campania.

    Nel settembre 2014 è stato pubblicato “Dannati” e il 18 giugno 2015 è uscito, sempre edito da Casa Editrice Nord, il suo seguito “La porta delle tenebre”. Il 16 novembre 2015 è uscito “L’invasione delle tenebre“, il terzo libro della trilogia “Dannati”.

    Nel novembre 2016 è stato pubblicato, sempre dalla Casa Editrice Nord, il romanzo “Il segno della croce” che narra le vicende di un professore di storia delle religioni dell’Università di Harvard coinvolto dal Vaticano per indagare sui misteriosi segni apparsi ai polsi di un giovane prete abruzzese.

    Nel 6 novembre 2017,  Casa Editrice Nord pubblica il romanzo “ Il Debito”. Nell’Archivio Segreto Vaticano, sepolto dalla povere del tempo,
    è custodito un documento sconcertante. Per il papa è la pietra su cui costruire una nuova Chiesa, per altri una scoperta da celare agli occhi del mondo. Per sempre.  In Vaticano è in corso una guerra silenziosa. E nessuno è al sicuro…

    Ora l’ultimo romanzo I figli di Dio: Le avventure di Cal Donovan. Il papa decide di affidare a Cal Donovan il compito d’incontrare tre vergini per capire se quello che successede sia un miracolo autentico.

     

     

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    Fonti: Il Libraio 

  • È il “mezzo di trasporto” più antico, eppure non passerà mai di moda. Viaggiare a piedi è si il modo più faticoso di raggiungere la propria destinazione, ma è sicuramente anche il più intenso, profondo ed emozionante.

    Camminare di per sé è una forma di esercizio fisico che giova al corpo e alla mente. Mettersi in cammino però, significa molto di più. Significa ammettere a se stessi di essere alla ricerca di qualcosa, anche se, spesso, non si ha ben chiaro cosa. Significa essere pronti a fatiche e sacrifici, fisici e mentali.

    Mettersi in cammino significa scegliere la lentezza alla frenesia del mondo contemporaneo. Con tutto ciò che lentezza, fatica e, in alcuni casi solitudine, comportano.

    Quando sei lì, solo, sulla strada, con le tue gambe ed il tuo zaino, non c’è scampo. È già iniziato un cambiamento dentro di te, che sia minimo o radicale. Farai inevitabilmente i conti con i tuoi pensieri, le tue paure, e vivrai a pieno i momenti di meraviglia e gioia che ti si presenteranno lungo la strada.

    Perché sì, una cosa è certa: sulla strada ci sarà sempre qualcosa o qualcuno pronto a sorprenderti.

    Tutti conosciamo  il cammino per eccellenza: il Cammino di Santiago, in Spagna. Il mondo è pieno di cammini spirituali, lunghissimi trekking in regioni paesaggisticamente incredibili, il “viaggio a piedi”  però non è solo una questione geografica.

    Non è necessario andare tanto lontano per vivere esperienze uniche. Anche l’Italia ha i suoi cammini, più o meno lunghi, più o meno wild, più o meno spirituali, ma che attraversano luoghi ugualmente spettacolari e, capaci di lasciare il segno. Se quest’estate volete vivere un’esperienza di viaggio diversa, ecco alcuni dei migliori cammini  d’Italia.

    Inizio con la Via Francigena, la piu conosciuta. E’ un  il cammino di oltre 3000 km che veniva percorso dai pellegrini d’Oltremanica (ma anche da mercanti e soldati) dalla città di Canterbury a Roma e oltre, fino ai porti della Puglia.

    Il cammino attraversa per un brevissimo tratto il sud dell’Inghilterra, taglia in due la Francia, e valica le Alpi passando per la Svizzera e per Aosta. Poi giù, fino a Roma attraversando secoli di storia.

    Nel 2016, l ‘Istituto  degli itinerari Culturali (l’ente europeo che ha il compito di dare attuazione e  sviluppare il programma degli itinerari culturali) ha deciso l’ ampliamento della Via Francigena sino a Brindisi. In pratica,  questa via che sino ad oggi  partiva da  Canterbury  e arrivava  Roma per  portare i pellegrini alla tomba dell’Apostolo Pietro, viene allungata da Roma a Brindisi.

    Il tratto meridionale, infatti, era percorso dai pellegrini franchi che intendevano portarsi in Terra Santa imbarcandosi dai porti pugliesi. La decisione premia queste regioni: Lazio, Campania, Molise, Basilicata e soprattutto Puglia che ha il tratto più lungo, dal Gargano sino a Brindisi. In sostanza, possiamo dire che la Puglia è la regione maggiormente interessata e, in modo particolare il Gargano ( per via del Santuario di San Michele a Monte Sant’ Angelo) e il Salento.

    Lungo la via  Francigena ai pellegrini muniti della Credenziale sarà garantita una sistemazione per la notte nelle strutture predisposte o in quelle convenzionate, che per loro riservano prezzi vantaggiosi… sistemazioni spartane per coerenza rispetto all’esperienza che state facendo, ma i servizi base sono sempre garantiti

    ogni viandante a conclusione di ogni tappa può confidare in un sorriso, un bicchiere d’acqua, e nell’aiuto a togliersi il pesante zaino. Umanità e solidarietà permeano ogni chilometro di questo antico cammino.

    Per maggiori informazioni sulla Via Francigena

    Se poi volete iniziare ascoltando il mondo dei camminatori e sentire un po’ di esperienze riguardo i cammini , potete ascoltare la radio qui 

    Altre info sui Cammini d’Italia sul sito del Ministero del Turismo 

     

  • “…Non hanno paura di voi, hanno paura di quello che voi rappresentate per loro: la libertà!” 
    (Dal film Easy Rider)

    Dal 18 luglio è  presente presso la Venaria Reale negli spazi della Citroniera delle Scuderie Juvarriana, la una mostra-happening : Easy Rider, il mito della motocicletta come arte.

    Indaga sulle varie componenti produttive e stilistiche, ma soprattutto i suoi significati antropologici di fuga dal mondo, libertà e la corsa verso l’ignoto.

    La motocicletta, tra stile, velocità, prestazioni, ha alimentato diversi miti: il viaggio, la conquista della libertà, la solitudine nel paesaggio. Capire il motore, saperlo ascoltare, curare, guarire.

    L’estetica della motocicletta incontra il mondo della cultura alta, solo apparentemente distante: letteratura, cinema, arti visive, fotografia. E ancora: moda, design, costume e società.

    Attraverso l’esposizione di modelli storici, entrati nell’immaginario collettivo, la mostra racconta una serie di episodi di una storia straordinaria diventata leggenda: Stile, forma e design italiano (Guzzi, Ducati, Gilera); Sì viaggiare (Harley Davidson, Norton, BMW, Honda); Mal d’Africa (Yamaha, KTM); Il Giappone e la tecnologia (Suzuki, Honda, Kawasaki, Yamaha).

    Honda, protagonista della rinascita industriale nipponica del secondo dopoguerra e da sempre punto di riferimento per il suo avanguardismo tecnologico ed estetico, non poteva mancare.

    L’esposizione, attraverso riferimenti espliciti e suggestioni indirette, crea un connubio tra oltre cinquanta modelli di moto e opere d’arte contemporanea, come quelle, tra le altre, di artisti del calibro di Antonio Ligabue, Mario Merz e Pino Pascali. 7

    Gli spettatori della mostra Easy Rider – Il mito della motocicletta come arte –  potranno essere protagonisti di questo incontro tra arte e design scattandosi un selfie in sella alla Honda CB1000R.

    Basterà poi pubblicarlo sui propri profili social (Facebook, Instagram, Twitter) con l’hashtag #MostraEasyRider e #CB1000Rart . Ogni mese, da luglio a febbraio 2019, le 10 foto ritenute più ‘originali’ da una speciale giuria Honda, saranno pubblicate sul profilo ufficiale Facebook Honda Moto che vanta oltre un milione fan.

    La Venaria Reale con il Patrocinio della Città di Torino e Honda partecipa come ‘Art Supporter’ alla mostra Easy Rider

    Per la realizzazione della mostra si ringraziano:

    Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino per il prestito della Gilera Grand Prix (1952);

    Museo del Sidecar di Cingoli che ha concesso il prestito delle Triumph TR6 Duplex (1961), Harley-Davidson HYdra Glaide Chopper (1949), Triumph
    thunderbird duplex (1961);

    Museo Ducati di Bologna con le Ducati 916 (1994), Ducati Desmosedici MOTO GP (2009) e Harley-Davidson XLH 883;

    Museo Nazionale del Motociclo di Rimini presente in mostra con la Moto Guzzi GTW 500 (1937) di Ligabue

    Museo Piaggio di Pontedera presente in Venaria con la Vespa di Bettinelli (1992)

    Museo Moto Guzzi con la Guzzi V7 (1969).

    Per maggori informazioni 

     

  • Gallery Mostra

    Palazzo Madama ha annunciato  la proroga, fino al 10 settembre 2018, dell’esposizione dell’inedito dipinto del primo Cinquecento, proveniente dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano, raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù.

    L’opera, un olio su tavola, era stata commissionata nel 1519 a un ignoto “Dipintore” ed era stata esposta fino al 1937 nella chiesa di San Giacomo Scossacavalli a Roma.

    Il recentissimo restauro del dipinto, eseguito da Lorenza D’Alessandro e Giorgio Capriotti, è stato promosso dalla Fabbrica di San Pietro col sostegno di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, e ha restituito l’opera non solo agli appassionati d’arte, ma anche a tutti i devoti, che a Torino hanno l’opportunità di conoscere la storia di questa enigmatica icona.

    Nell’allestimento ideato dall’architetto Roberto Pulitani, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, oltre al dipinto vengono presentate riproduzioni di fotografie e documenti, che descrivono non solo il complesso intervento di restauro in tutte le sue fasi, ma anche la storia della chiesa andata distrutta.

    Visitata da oltre 20.000 persone, è stata decisa la proroga  per la  concomitanza con la presenza a Torino dei tanti giovani che verranno in pellegrinaggio alla Santa Sindone, esposta in Duomo, nei giorni 9 e 10 agosto, in occasione del Sinodo mondiale dei Giovani. Torino sarà, infatti, la prima tappa delle comunità giovanili provenienti dalle 17 diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta, alla volta di Roma.

    Venerdì 10 agosto dalle ore 10.00 alle ore 17.00 Palazzo Madama offre l’ingresso gratuito a tutti i pellegrini che verranno a contemplare questa straordinaria icona mariana.

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