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  • La mostra “Intorno a Leonardo” espone uno dei tesori più preziosi custoditi all’interno di Musei Reali di Torino, il celebre Autoritratto di Leonardo da Vinci, insieme a parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto.

    L’esposizione è anche l’occasione per i Musei per dare il via alle celebrazioni che nel 2019 ricorderanno Leonardo a cinquecento anni dalla sua morte, una tappa di avvicinamento attraverso la quale si intende valorizzare e approfondire il contesto all’interno del quale si muoveva il Maestro.

    La mostra alla Biblioteca Reale di Torino, con il celebre Autoritratto esposto per la prima volta dopo due anni di restauro, dà l’avvio all’anno di Leonardo che vedrà coinvolte anche Firenze, Venezia e Milano.

    Alcuni disegni di Leonardo da Vinci custoditi presso la Biblioteca Reale di Torino, fra i quali il celebre Autoritratto, avranno una collocazione definitiva in una sezione apposita all’interno dei Musei Reali della città piemontese.

    Lo ha annunciato il suo Direttore Enrica Pagella a margine della mostra appena inaugurata nei locali del caveau della Biblioteca “Per il 2019 stiamo pensando a una valorizzazione permanente dei nostri disegni che sono tredici, più il Codice sul volo degli uccelli”, ha spiegato la Dott.ssa Pagella.

    “Ma non nel nostro caveau, troppo piccolo per accogliere una collezione dall’attrattiva mondiale. Inoltre, vorremmo accompagnarla a dei supporti multimediali, come filmati e tavoli touch screen”.

    Un progetto che si inserisce perfettamente nella legge del Ministero dei Beni Culturali, sui finanziamenti per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci (nel 2019) e Raffaello Sanzio (2020) e per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (2021), e che sarà discusso e definito a settembre a Torino, nel corso di una cabina di regìa con le città che possiedono opere di Leonardo, quindi Firenze, Venezia e Milano (con Castello Sforzesco e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana): sul tavolo, la proposta di un circuito turistico, anche internazionale, per offrire la possibilità di viaggiare per le città di Italia, scoprendo di volta in volta aspetti differenti della produzione e dell’arte leonardesca.

    La Biblioteca Reale, istituita dal re Carlo Alberto di Savoia-Carignano (1798-1849), ubicata al piano terreno dell’ala di levante del Palazzo Reale, è inserita nel raffinato ambiente ideato nel 1837 dall’architetto di corte Pelagio Palagi e raccoglie prevalentemente opere di storia degli Stati sabaudi e di scienze storiche.

    Conserva preziosi codici miniati medievali – di cui sono pregevole testimonianza i lussuosi messali del duca Amedeo VIII – eleganti portolani, rari incunaboli, splendidi album scenografici disegnati da Giovanni Tommaso Borgonio, atlanti naturalistici seicenteschi – esemplari unici per contenuto e qualità – appartenuti al duca Carlo Emanuele I.

    Il Theatrum Sabaudiae, edito ad Amsterdam nel 1682, testimonia la volontà dei duchi di Savoia di affidare alla stampa la divulgazione della magnificenza della capitale, delle residenze e del loro territorio rappresentata in tavole colorate di forte impatto visivo.

    Di eccezionale valore la collezione grafica della Biblioteca, acquisita dal re Carlo Alberto nel 1839, composta da disegni di grandi maestri italiani e stranieri dal XIV al XVIII secolo e resa straordinaria dalla presenza di tredici fogli autografi di Leonardo da Vinci.

    Dal 1998 nella Sala Leonardo, realizzata con il contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, viene esposto a rotazione prezioso materiale bibliografico e storico-artistico secondo una precisa politica di valorizzazione del patrimonio posseduto.

    Un uomo canuto, con capelli e barba lunghi, ma con ampia stempiatura, dallo sguardo corrucciato che gli conferisce un’espressione severa: è l’intensa immagine, tratteggiata a sanguigna, che identifica in tutto il mondo il celebre pittore, scienziato e ingegnere fiorentino che incrocia lo sguardo del visitatore appena si entra nella sala di sinistra del caveau della biblioteca.

    In mostra inoltre una selezione di oltre quaranta disegni italiani del ‘400 e del ‘500, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue Vite, vero e proprio fil rouge dell’esposizione.

    Le vite dei più eccellenti pittori, scultori, e architettori di Giorgio Vasari, pubblicate in una prima edizione nel 1550 e poi in forma definitiva nel 1568, costituiscono un fondamentale vademecum per la conoscenza dell’arte italiana fino al Cinquecento e un imprescindibile modello per la storiografia artistica.

    A Vasari, architetto e pittore al servizio del granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, si deve la codificazione di molti concetti che oggi diamo per scontati: il ruolo delle tre arti ‘maggiori’ (architettura, scultura e pittura), la periodizzazione storico-artistica per cronologia e per scuole, la visione evolutiva del Rinascimento italiano che raggiunge il suo culmine con Michelangelo, il concetto di Manierismo.

    Nell’introduzione alle Vite, Vasari definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”, che “procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”. I disegni esposti in mostra illustrano questa fondamentale unità dell’espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali.

    Due sono le edizioni antiche delle Vite custodite nella Biblioteca Reale: la prima è un esemplare di quella stampata a Firenze da Lorenzo Torrentino nel 1550. Più tardi, nel 1568 Vasari diede alle stampe l’edizione giuntina, ampliata, corretta e aggiornata con l’inserimento dei ritratti incisi degli artisti: di questa versione la Biblioteca Reale possiede una sontuosa edizione in tre volumi, stampata a Roma nel 1759 con dediche al re di Sardegna Carlo Emanuele III e ai suoi figli Vittorio Amedeo, duca di Savoia, e Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiablese. I volumi settecenteschi sono corredati di tavole che riproducono le opere più celebri di Michelangelo.

    Nella mostra, i disegni sono disposti in modo da illustrare l’evoluzione dell’arte italiana secondo il racconto vasariano: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo; maestri e allievi di Raffaello; Michelangelo e la prima Maniera a Firenze; il ‘500 tra classicismo e manierismo; Vasari e le sue omissioni.

    La collezione della Biblioteca Reale offre un’ampia panoramica della storia dell’arte italiana a partire dal Quattrocento, con alcune punte che ne fanno una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia.

    Oltre alla nota opera di Leonardo da Vinci, fanno parte dell’esposizione ottimi esempi della grafica di artisti del Rinascimento toscano e veneto, quali Francesco di Giorgio Martini e Marco Zoppo; un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello e diverse opere di alcuni tra i suoi migliori allievi (Giulio Romano, Perin del Vaga); uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla volta della Cappella Sistina; uno dei rari disegni del veneziano Lorenzo Lotto; e validi esempi dell’eleganza del Manierismo emiliano e veneto, dal Parmigianino ad Andrea Schiavone.

    Di particolare interesse sono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini a quelli del taccuino di Girolamo da Carpi.

     

    Orari della mostra

    • dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30 (ultimo ingresso 17,30)
    • sabato dalle 9 alle 14 (ultimo ingresso 12,30)
    • domenica chiuso

    Tariffe

    Intero € 5; ridotto € 3 (18-25 anni); ingresso gratuito per i minori di anni 18, per i possessori di Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card.

    Il biglietto è acquistabile dal martedì al sabato presso la biglietteria dei Musei Reali e lunedì direttamente presso la Biblioteca.

    Visite guidate

    Ogni mercoledì alle ore 17, al costo di 5 Euro (gruppi max 25 persone).

    Prenotazione obbligatoria ai seguenti recapiti: tel. 011 543 855 – mr-to.info@beniculturali.it.

    BIBLIOTECA REALE – Piazza Castello, 191 – 10122 – Torino – Tel. +39 011 543855 – E-mail: b-real@beniculturali.i –www.bibliotecareale.beniculturali.it

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  • Sogno di una notte d’estate Museo della Permanente, Milano

    Per la prima volta in Italia, l’incredibile mostra-spettacolo dedicata a Marc Chagall.
    Una forma del tutto inedita di vivere l’arte, una grande emozione che mette insieme spettacolo, teatro, musica, tecnologia e arte. Nulla a che vedere con quanto già visto in Italia nelle cosiddette “mostre immersive”: una regia sapientemente costruita da Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi, capace di coinvolgere, travolgere ed emozionare i visitatori. La colonna sonora appositamente composta è di Luca Longobardi.

    La mostra-spettacolo è un viaggio per tappe, quelle della creazione artistica di Marc Chagall e della sua vita.
    Si snodano 12 macro sequenze: Vitebsk (piccolissimo villaggio russo in cui Chagall è nato), La vita, La poesia, I collages, La guerra, Le vetrate, L’Opéra Garnier, Daphnis e Chloé, I mosaici, Il circo, Le illustrazioni per abe, La Bibbia.

    In questo nuovo modo di fruire l’opera il visitatore-spettatore sarà in grado di percepire l’enorme densità e la ricchezza espressiva del mondo onirico di Chagall.

    E’ possibile pre-acquistare i biglietti della mostra sul sito TicketOne e prenotare le visite per gruppi e scuole telefonando al numero +39 02 89 29 711.

    Arthemisia riserverà una tariffa speciale a coloro i quali, entro il 31 luglio 2017, pre-acquisteranno il biglietto per visitare la mostra dal 13 al 31 ottobre 2017. AFFRETTATEVI!

    Marc Chagall, Gli amanti in grigio (dettaglio); 1916–1917, olio su carta; Museo d’arte e di storia del Giudaismo, Paris; in comodato d’uso al Centre Georges Pompidou, Paris; Photo © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais © Chagall ® by SIAE 2017 / Marc Chagall, La passeggiata (dettaglio); 1917‐1918, olio su tela; State Russian Museum, San Pietroburgo © 2017. Foto Scala, Firenze; © Chagall ® by SIAE 2017 / Marc Chagall, La danza (dettaglio); 1950, olio su tela; Centre Georges Pompidou, Musée national d’art moderne, Par- is; in comodato d’uso al Musée national Marc Chagall, Nice; Photo © RMN-Grand Palais (musée Marc Chagall) – Gérard Blot © Chagall ® by SIAE 2017 / Marc Chagall, La lotta di Giacobbe e l’angelo (dettaglio); 1960-1966, olio su tela ; Musée national Marc Chagall, Nice; Photo © RMN-Grand Palais (musée Marc Chagall) – Adrien Didierjean © Chagall ® by SIAE 2017 / Marc Chagall, Gli amanti in verde (dettaglio); 1916-1917, olio su tela; Centre Georges Pompidou, Musée national d’art moderne, Paris ; Photo © RMN-Grand Palais (musée Marc Chagall) – Gérard Blot © Chagall ® by SIAE 2017

  • Dal 13 luglio al 23 ottobre 2017 un nuovo importante appuntamento con la fotografia d’autore nella splendida cornice della Corte Medievale.

    La mostra, a cura di Walter Guadagnini, direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, rende omaggio al celebre fotografo Franco Fontana (Modena, 1933) attraverso venticinque immagini di grande formato in prestito dalla UniCredit Art Collection, una delle principali raccolte d’arte in Europa a livello corporate.

    Leitmotiv del percorso espositivo è il colore, inteso come rivelazione, come fondamento di poetica, come linguaggio assoluto attraverso il quale passa ogni possibilità di espressione. Questo è, sin dai precoci inizi alla fine degli anni Sessanta, il fondamento della poetica di Fontana, maestro di una fotografia di paesaggio intimamente e profondamente anti-naturalistica e anti-documentaristica, paradosso questo che da sempre rappresenta la sua forza, la sua caratteristica primaria.

    Nel colore Fontana cerca e trova gli equilibri compositivi, e con il colore risolve lo spazio: nulla importa, a chi guarda, dove quella fotografia sia stata scattata, né quando, nulla importa del contesto. In questo senso, il suo è un paesaggio puro, liberato dalle necessità e dai vincoli della contingenza, poiché il vero soggetto della sua fotografia è il gioco delle cromie e delle luci, il taglio dell’inquadratura, l’estensione emotiva di questi elementi, non della natura in quanto tale.

    L’esposizione – realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino – arricchisce con un nuovo capitolo il filone delle mostre fotografiche che ormai da qualche anno Palazzo Madama accoglie in Corte Medievale.

    Nato a Modena nel 1933, Franco Fontana inizia a fotografare nel 1961, e realizza i suoi primi scatti celebri nella seconda metà degli anni Sessanta, quando inizia a esporre quelle fotografie a colori che ne caratterizzeranno l’attività sino ai giorni nostri, conferendogli una fama mondiale come uno degli “inventori” della moderna fotografia a colori.

    Negli anni Settanta tiene una personale all’interno di “Photokina”, dove espone i suoi paesaggi, ottenendo un grande riscontro di critica e di pubblico. In seguito a un primo viaggio negli Stati Uniti nel 1979 approfondisce la ricerca sugli spazi urbani che proseguirà anche nei decenni successivi; nel 1982 pubblica “Presenzassenza”, volume dedicato alla ricerca sull’ombra e nel frattempo prosegue anche la sua ricerca nell’ambito del nudo.

    Nel 2000 pubblica il volume “Sorpresi nella luce americana”, nel quale concentra la sua attenzione sulla figura umana in rapporto allo spazio urbano.

    Negli ultimi anni si dedica con frequenza anche all’elaborazione digitale della fotografia, in un continuo rinnovamento della propria ricerca. Nel 2003 è pubblicata la monografia “Franco Fontana – Retrospettiva”, con introduzione di A.D.Coleman, che ripercorre l’intero suo percorso creativo.

    Nel 2006 ha ricevuto la Laurea Magistrale ad Honorem in Design eco compatibile dal Consiglio della Facoltà di architettura del Politecnico di Torino.

    Le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo.

    Accompagna la mostra un ricco programma di eventi collaterali.

    Si parte il 21 e 22 luglio con un workshop fotografico sul paesaggio urbano a cura dell’Accademia Torinese di fotografia (info e prenotazioni t. 011 2484308 – www.accademiatf.eu).

    A seguire, la sera del 26 luglio per la rassegna Cinema a Palazzo Reale organizzata da Distretto Cinema nel Cortile di Palazzo Reale, verrà proiettato il film di Paolo Sorrentino Youth – La Giovinezza, su suggerimento di Franco Fontana quale contrappunto cinematografico alla sua poetica fotografica (info www.distrettocinema.it).

    Infine, per tutta la durata della mostra, il museo propone un calendario di visite guidate e laboratori famiglia consultabili al sito www.palazzomadamatorino.it.

     

     

  • Il pontefice è protagonista del film che lo vede impegnato nell’inusuale ruolo di guida tra i tesori del Museo Vaticano e la Cappella Sistina.

    Ci  rivela un’idea di arte come strumento di evangelizzazione e di miglioramento della società.

    Da quando è stato eletto vescovo di Roma, nel marzo del 2013,  ha dimostrato grandi capacità comunicative, passando attraverso temi spinosi di carattere etico e politico ai selfie con i più giovani, riuscendo ad attirare l’attenzione e l’approvazione anche di scettici e agnostici. Quello che forse non tutti sanno è che il Papa è anche un grande appassionato d’arte, anche contemporanea: anni fa ha dichiarato che una delle sue opere preferite è la Crocifissione Bianca dipinta nel 1938 da Marc Chagall.

    A confermare l’interesse di Papa Francesco per le arti figurative arriva proprio in questi giorni un documentario, La mia idea di arte, tratto dall’omonimo libro scritto nel 2015 da Papa Bergoglio e curato da Tiziana Lupi, rappresenta una unicità nel suo genere: ovvero il primo libro scritto da un pontefice sulla sua concezione di arte.

    Il documentario, diretto da Claudio Rossi Massimi, pone l’accento sugli ideali e sui compiti che, secondo il Papa, vengono svolti dall’arte, alla quale viene data una valenza sociale, tesa al recupero della dignità degli emarginati che vivono nelle periferie del mondo, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali. Inoltre l’arte rappresenterebbe un’importante strumento di evangelizzazione e di contrasto alla cultura dello scarto. “I musei devono accogliere le nuove forme d’arte”, scrive Papa Francesco. “Devono spalancare le porte alle persone di tutto il mondo. Essere uno strumento di dialogo tra le culture e le religioni, uno strumento di pace. Essere vivi! Non polverose raccolte del passato solo per gli ‘eletti’ e i ‘sapienti’, ma una realtà vitale che sappia custodire quel passato per raccontarlo agli uomini di oggi, a cominciare dai più umili”.

    Per spiegare la sua idea dell’arte, il pontefice si affida agli stessi capolavori custoditi al Vaticano, componendo un itinerario ideale di opere che esprimono il tema della Misericordia. Il percorso comprende il  la Dea che allatta un Bambino, il Buon Pastore, l’Obelisco di San PietroSan Pietro in Cattedra, le Opere di Misericordia, la Deposizione di Caravaggio, la Cappella Sistina, il Cristo Operaio e la Vergine di Lujan realizzati dallo scultore argentino Alejandro Marmo, fino ad arrivare alla Renault 4 donata al Pontefice dal parroco veronese don Renzo Zocca. I Musei Vaticani devono essere sempre più il luogo del bello e dell’accoglienza. Devono spalancare le porte alle persone di tutto il mondo, dichiara il Papa,  e sottolinea la funzione evangelizzante svolta delle opere d’arte nel corso della storia: “l’arte, oltre a essere un testimone della bellezza del creato, è anche uno strumento di evangelizzazione. Guardiamo la Cappella Sistina: cosa ha fatto Michelangelo? Un lavoro di evangelizzazione”.

     

  • Dal 20 Giugno al 12 Luglio porte aperte all’arte urbana in uno dei borghi più turistici della Calabria

    Diamante, la città calabrese dei murales si prepara al nuovo festival di Street Art 2017.

    La splendida cittadina di Diamante, famosa per le sue acque cristalline e da qualche anno anche per i murales.

    Nasce così il festival OSA ! – Operazione Street Art con la direzione artistica di Antonino Perrotta.

     

    E’ rivolto all’arte urbana, a quegli elementi di novità che, in campo artistico, rispecchiano i cambiamenti sociali e gli aggiornamenti del linguaggio visivo.

    Tra gli artisti coinvolti i romani Diamond, Solo, Moby Dick insieme a Violetta Carpino, Giusy Guerriero e Tmx.

    Allo stesso tempo degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma (Antonino Perrotta, Flavio Puglisi, Vincenzo Fedele in arte Vinz), sotto la guida e la supervisione del prof. Ferdinando Fedele hanno riproposto il CMYK Project, riproduzione dell’immagine attraverso il sistema di stampa a 4 colori, la quadricromia.

    Il murales di Diamond gioca sull’equivalenza della tag con il nome della città calabrese, una donna dai lineamenti delicati, sorridente, i capelli raccolti in uno chignon arricchito di fiori rosa pastello protende un diamante, omaggiando la città dei murales con la firma “Crazy Diamante”. Lo sguardo complice, la figura è raccolta in un ovale dal sapore Art Nouveau, alla Hector Guimard, con gemme pendule che si distaccano dai nastri fitomorfi. Una sfumatura affettiva colora il pezzo di Flavio Solo, superman prende le vesti paterne, orecchino e baffi a spazzola (la scomparsa del padre risale a 10 anni fa), mentre bacia sulla fronte una donna anziana, la nonna di Flavio originaria proprio di Diamante.

  • UN TALENTO CONTROVERSO e UN CULTO PER IL DITTATORE ANCORA VIVO.

    La casa d’aste britannica Mullock batterà oggi al Ludlow Racecourse di Shropshire i cinque dipinti, di cui uno non firmato. In passato, sono state raggiunte alte quotazioni per opere di scarso pregio artistico, che forse nascondono il culto, ancora vivo, della figura del dittatore.

    Natura morta con frutta e orologio, Una strada di villaggio, un bouquet di fiori alpini, una porta della cinta muraria di Durnstein, e una natura morta con orologio, frutta e fiori.

    Sono i quattro dipinti realizzati da Adolf Hitler (1889-1945) che andranno all’asta oggi, a prezzi compresi fra i 6.000 e i 9.000 dollari, come riporta il quotidiano online inglese Shropshire Star.

    A questi si aggiunge un quadro non firmato, ma a lui attribuibile poiché rappresenta la tomba della nipote acquisita Geli Raubel (figlia del suo fratellastro), e morta suicida nel 1931 sparandosi con la pistola di Hitler. Si ha ragione di ritenere che fra i due ci fosse una relazione.

    E’ stata fatta una stima per cui Hitler potrebbe avere realizzato fra 2.000 e 3.000, e attualmente quelli che non sono di proprietà privata si trovano parte presso l’International Museum of World War II in Massachusetts, e nei caveau segreti di Washington, risultato di un sequestrato su ordine del governo americano nel 1945.

    “Sono così ordinari che chiunque avrebbe potuto realizzarli”, ha dichiarato al New York Post Kenneth Rendell, fondatore e direttore del Museo della Guerra Mondiale, che espone numerosi acquerelli del dittatore nazista.

    La maggioranza della critica ritiene che le doti artistiche del Führer fossero scarse e  negli ambienti militari di estrazioni prussiana, anche dopo la sua nomina a Cancelliere, in segreto Hitler aveva l’appellativo di  “l’imbianchino austriaco”.

    Hitler riuscì a vendere numerosi suoi quadri, presso la galleria di Samuel Morgenstern, a Vienna, ed ironia della sorte, questo gallerista ebreo fu una delle poche persone a sostenere il talento di Hitler. Ma per una crudele ritorsione della storia, la sua galleria venne sequestrata quando Hitler salì al potere.

    La Mullock  nel marzo 2009, piazzò 15 quadri di Hitler ricavando un totale di 120.000 dollari.

    Nel novembre 2014, a un’asta della Auktions haus Weidler di Norimberga, un acquerello fu aggiudicato a 133mila euro, contro una previsione di 60mila euro.

    Nel giugno 2015 alla nuova asta di Weidler, anonimi investitori privati cinesi, brasiliani, degli Emirati Arabi Uniti, ma anche francesi e tedeschi, hanno acquistato l’intero lotto di opere di Hitler. In particolare, una natura morta con garofani, è stata pagata 72.000 euro, mentre la riproduzione del castello di Neuschwanstein ha toccato i 100.000 euro.

    Nonostante il controverso e lo scarso pregio artistico, queste opere hanno raggiunto singolarmente cifre molto alte e non è certo legato al valore dei dipinti ma ad un valore esclusivamente morale: sicuramente dietro l’acquisto di questi dipinti esiste un mondo di persone capaci ancora di venerare la figura del“Fuherer”

     

  • Partirà l’8 luglio, alla Reggia di Venaria, la mostra dedicata a Lady Diana, la principessa “triste” e amata dal popolo scomparsa vent’anni fa.

    Avrà inizio l’8 luglio, alla Reggia di Venaria Reale, una mostra dedicata a Lady Diana. L’esposizione, dal titolo “Lady Diana. Uno spirito libero” verrà ospitata presso le Sale dei Paggi della Reggia di Venaria. Questi spazio sarà per la prima volta sede di una mostra. L’evento dedicato alla bellissima principessa “triste” terminerà il 28 gennaio 2018.
    La mostra dedicata a Lady Diana vuole rendere omaggio alla principessa del Galles e duchessa di Cornovaglia scomparsa tragicamente il 31 agosto 1997.
    Lady D, icona senza tempo di stile ed eleganza, era molto amata dal popolo.
    Diana era uno spirito libero. Difficilmente riusciva ad accettare le costruzioni dell’ambiente di corte, le etichette, i protocolli e le regole imposte ai membri della Casa Reale. Punto cruciale della sua vita è il divorzio da Carlo, principe di Galles e futuro erede al trono d’Inghilterra.
    La forza che spingeva Diana era la volontà di aiutare gli altri e di lasciarsi ispirare da guide spirituali come Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta.
    Le iniziative spontanee della principessa Diana catturarono il cuore dell’opinione pubblica.
    Diana trovò la morte nel tragico incidente del tunnel de l’Alma, a Parigi, il 31 agosto 1997.
    L’episodio  scosse non solo gli inglesi, ma il mondo intero.
    Diana divenne un’icona mondiale del Novecento, emblema di libertà, mito di femminilità, simbolo di forza.
    Allo stesso tempo la figura di Lady D racchiudeva in sé fragilità e difficoltà, paradossi e sfaccettature contrastanti.
    Nel ventesimo anniversario della morte della principessa Diana, la società organizzatrice di mostre Kornice vuole celebrare il ricordo di Lady D nello splendido scenario della Reggia di Venaria.
    Nella mostra dedicata a Lady Diana verranno svelati alcuni aneddoti legati alle amicizie con alcuni cantanti, come Elton John, alle canzoni dedicate a lei e alla persecuzione subito dai tabloid britannici.
    L’esposizione presenterà immagini, racconti, avvenimenti e testimonianze che coinvolgeranno emotivamente il visitatore.
    La mostra “Lady Diana. Uno spirito libero” avrà l’onore di raccontare le luci e le ombre che hanno contraddistinto questa protagonista del Novecento, ripercorrendo la sua intensa seppur breve vita.
  • L’arcipelago che domina il Lago Maggiore, legato alla dinastia Borromeo, può diventare meta di un affascinante Grand Tour.

    Quando l’ultimo traghetto salpa dal porticciolo e sulla costa di fronte del Lago Maggiore inizia a calare il sole sopra gli alberghi in stile liberty di Stresa, quando i vicoli chic e i bar affacciati sul lungolago si svuotano del turismo mordi e fuggi, quando i passi del custode risuonano nelle sale eleganti di Palazzo Borromeo e fra i viali del giardino popolato dai pavoni bianchi, è allora e solo allora che cala il silenzio.

    L’Isola Bella si rivela in pochi minuti nella sua unicità, regalando la sensazione di diventare un po’ padroni di un luogo unico e incantato, che non a caso ha conquistato poeti e scrittori.

    E da qui, avvolti in un’atmosfera esclusiva, ha inizio un viaggio raffinato e solitario fra angoli antichi ricchi di storia ma anche di contemporaneità.

    Le tre le isole borromee: luoghi dal fascino di paradiso perduto come l’Isola Bella, l’Isola Madre e l’Isolino di San Giovanni: solo le prime due, entrambe di proprietà del principe Vitaliano Borromeo (che possiede anche la Rocca di Angera), sono aperte al pubblico e possono essere visitate.

    Nel tour è inclusa anche l’Isola dei Pescatori, a metà strada fra l’Isola Bella e l’Isola Madre nella rotta delle crociere lacustri. L’Isola dei Pescatori non è privata e ospita ristorantini tipici perfetti per una  cena al tramonto.

    Per un’immersione culturale e turistica, fulcro di questo viaggio sull’acqua restano l’Isola Bella e l’Isola Madre, entrambe caratterizzate dal medesimo progetto urbanistico: il palazzo di famiglia e il giardino lussureggiante, ricco di specie botaniche.

    Stresa, perla del Lago Maggiore, esclusiva quanto ambita.

    Per sperimentare una dimensione più discreta è necessario prendere la via del lago. In pochi minuti, sia con il battello che con il motoscafo, si raggiunge la costa dell’Isola Bella, della quale già dal lago s’intravedono il profilo del palazzo secentesco e le architetture barocche dell’immenso giardino all’italiana.

    Approdati sull’isola, si viene accolti da un’atmosfera quasi caprese, con le bancarelle lungolago e i negozietti dei marchi del Made in Italy, seminascosti lungo la via dello shopping di Vicolo del Fornello.

    I prodotti marchiati Isole Borromee con il simbolo dei tre cerchi intrecciati, che rappresentano l’antico sodalizio fra le casate dei Borromeo, dei Visconti e degli Sforza, sono l’espressione più evidente di una corporate identity, ispirata all’antica aristocrazia, che contraddistingue la comunicazione delle isole.

     

    La prima tappa di questo tour è a Palazzo Borromeo, dove è possibile prenotare una visita guidata o noleggiare un’audioguida. L’edificio è in stile barocco; all’interno saloni affrescati, arredi raffinati, stucchi neoclassici e arazzi fiamminghi danno la cifra della potenza della casata nel corso dei secoli.

    La Galleria Berthier con i suoi 130 dipinti vanta esempi notevoli come il Ritratto di uomo in veste di martire del veneziano Vicenzo Catena, allievo di Giovanni Bellini e opere di Paris Bordon, Camillo Procaccini e Daniele Crespi. Durante il percorso lungo le sale dell’edificio, merita una sosta la Sala del Trono: alle pareti due stipi napoletani, placcati in tartaruga, con specchiature in vetro dipinto con vedute e rovine antiche.

    L’ambiente più vasto del palazzo resta il Salone, che si eleva oltre tre piani, a pianta quadrilobata, sopra la quale si sviluppa una cupola con al centro la scritta “Humilitas”, motto della famiglia Borromeo.

    A palazzo soggiornò per due giorni, reduce dalla Campagna d’Italia, Napoleone Bonaparte con la moglie Giuseppina e un seguito di sessanta persone.

    Di quelle notti resta la Sala di Napoleone e il letto a baldacchino dove il generale (non ancora imperatore) aveva dormito cullato dal suono delle onde del lago.

    Da non perdere al piano inferiore di Palazzo Borromeo le grotte rivestite di ciottoli, sassi e schegge di tufo, antico luogo di frescura divenuto nel tempo galleria di oggetti e sculture collezionati dai principi Borromeo.

    Si dice che per trasportare i sassi all’Isola Bella, dal 1759 al 1769, furono impiegate decine di persone che le raccolsero lungo il fiume Intra e sulla riva di Pallanza.

    Dopo il palazzo, tappa obbligatoria è il giardino barocco all’italiana, capolavoro di decori architettonici, geometrie e spazi scenografici di grande impatto a cominciare dall’anfiteatro in pietra con nicchie, statue e obelischi. Il percorso si snoda lungo dieci terrazze, con affaccio diretto sul lago, che occasionalmente ospitano esposizioni e installazioni di arte contemporanea, come quella di Velasco Vitali nel 2013.

    Tra fontane con giochi d’acqua e le torri ottagonali (come la Torre dei Venti, che oggi ospita il bookshop), si possono scoprire angoli suggestivi, come il viale degli Aranci amari, la Serra Elisa e l’edificio della Rotonda con le sue decorazioni a mosaico.

    La vegetazione del giardino è ricca di specie esotiche, ninfee tropicali, conifere, azalee e piante di ogni genere, spesso riparo dei pavoni bianchi dell’isola durante il caldo estivo.

    Conclusa la visita al giardino, si scende di nuovo verso il lungolago. I turisti hanno ormai lasciato l’isola e si viene immersi in una dimensione di tranquillità e armonia, ideale per un’esperienza, tanto antica e rara, di contemplazione del paesaggio del Lago Maggiore.

    La visita riprende verso l’Isola Madre.  Si raggiunge in pochi minuti di navigazione e subito ci si arrampica lungo un rigoglioso giardino all’inglese. “Il luogo più voluttuoso che abbia mai visto” – scrisse Flaubert.

    Specie botaniche esotiche e uniche accompagnano lo sguardo del visitatore che percorre i viali ombreggiati mentre in pochi minuti sale verso il palazzo dell’isola, situato accanto al gigantesco cipresso del Kashmir.

    Meno fastoso di Palazzo Borromeo all’Isola Bella, appare come un’elegante dimora di campagna.

    Lungo lo scalone d’ingresso i volti di questa dinastia (incluso il ramo degli Arese) di cardinali, principi e conti appaiono nei ritratti appesi alle pareti.

    Proseguendo si possono ammirare trompe l’oeil alle pareti, collezioni di porcellane, arredi preziosi e l’inusuale presenza di teatrini e marionette, destinati all’intrattenimento di casa Borromeo durante i secoli passati.

    Lo straordinario materiale di apparati scenici, allestimenti e copioni, distribuito in tre sale del palazzo, rappresenta una delle più importanti collezioni di questo ambito ma anche un patrimonio notevole e una testimonianza di quei teatri di Casa Borromeo che videro impegnati nella realizzazioni importanti scenografi come Alessandro Sanquirico e Carlo Fontana, cui si devono gli effetti di grandiosa risonanza drammatica ottenuti dalla creazione di ambienti prospettici profondi e quasi smisurati.

    Dalle finestre del palazzo dell’Isola Madre, s’intravede il profilo dell’Isolino di San Giovanni, a pochi metri dalla costa e dalla cittadina di Pallanza. Qui nell’estate del 1916 la principessa romana Vittoria Colonna, come racconta Marella Caracciolo Chia nel libro Una parentesi luminosa, visse una bruciante passione per il pittore futurista Umberto Boccioni. Lui morì un mese dopo, cadendo da cavallo: la tragedia mise fine alla storia d’amore clandestina. Rimase uno scambio epistolare in cui le dichiarazioni appassionate si avvicendano sullo sfondo del Lago Maggiore. Ma se l’Isolino, di proprietà privata di un ramo della famiglia Borromeo, non è visitabile, i dipinti di Boccioni eseguiti in quell’estate fra l’Isolino e Stresa sono esposti al pubblico: il magnifico Ritratto di Ferruccio Busoni, oggi conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, e non molti sanno che la sua storia è legata al Lago Maggiore.

    Info e maggiori dettagli Isole Borromee

     

  • Andrea Levy, presidente della manifestazione, che dà il benvenuto alla platea insieme a Chiara Appendino, Sindaca di Torino, Gianmarco Giorda, direttore ANFIA, e Michele Crisci, neopresidente di UNRAE. Insieme hanno dato il via a quella che in sole tre edizioni è diventata la festa delle quattro ruote che le Case automobilistiche e i Centri stile hanno scelto per presentare 26 anteprime nazionali.

    Dichiara Andrea Levy: “Sono orgoglioso di dare il via a questa nuova edizione del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino. Orgoglioso perché con questa manifestazione intendiamo celebrare la passione per l’automobile e lo facciamo portando questa passione tra la gente, con una festa che dura 5 giorni. Ingresso gratuito, orario prolungato fino alle 24 hanno fatto sì che continui la crescita della nostra manifestazione che vede oltre 100 modelli esposti, 26 anteprime nazionali, 56 brand e più di 20 eventi organizzati sparsi per la città. Quest’anno abbiamo tutti i settori rappresentati, dalle microcar alle macchine da città, passando per i suv e le supercar. In questo modo riusciamo a offrire al pubblico la possibilità di vedere tutta la produzione mondiale in un’unica situazione“.

    Il Salone dell’Auto di Torino ripropone quindi il suo format all’aperto, con orario continuato fino alle 24 e con ingresso gratuito, esponendo le novità commerciali con un layout uguale per tutti i marchi.

    Gli stand sono disposti lungo i viali in cui un tempo si correva l’omonimo Gran Premio al quale rendono omaggio i 4 portali d’ingresso: Ascari, Villoresi, Nuvolari e Farina.

    Come da tradizione la pedana numero 1 è riservata alla vincitrice del concorso internazionale Auto dell’Anno, Peugeot 3008, pedana che apre la scenografica esposizione di oltre 100 modelli tra le ultimissime novità commerciali, disposti lungo i viali alberati del Parco del Valentino. Tra questi sono le 26 anteprime nazionali proposte dai Brand, di cui 18 dei costruttori: Alpine A110, Audi RS 3 Sportback, Corvette Gran Sport, DR4, DS 7 Crossback, Fiat 500L, Ford Nuova Fiesta, Kia Stinger e Kia Niro Plug-in Hybrid, Lamborghini Huracán Performante, Lexus LC Hybrid, Mazda CX-5, McLaren 720S, Mercedes-AMG GT R, Pagani Huayra Roadster, Renault Nuova Captur, SEAT Nuova Ibiza, Suzuki New Swift, Volvo XC60.

    I Carrozzieri presentano 8 premiere: Fiat 124 Mole Costruzione Artigianale 001, FV-Frangivento Charlotte Gold, GFG Style Techrules Ren, IED Torino Scilla, Italdesign PopUp, Fittipaldi EF7 di Pininfarina, Touring Superleggera Artega Scalo Superelletra, Trilix TAMO Racemo.

    Un legame forte fatto di storia e cultura quello tra il Parco Valentino e l’automobile, celebrato dai portali che il Salone dell’Auto di Torino ha dedicato a piloti celebri del calibro di Ascari, Nuvolari, Farina e Villoresi. Un connubio che in questa 3ª edizione vede una grande rappresentanza di auto sportive tra cui: Aston Martin DB11, BMW 2002 Hommage e M4CS, Ferrari 488 Spider e GTC4Lusso, Honda NSX, Jaguar F-Type 400 Sport, Lotus Exige 380 Sport, Mazzanti Evantra 771, Noble M600 Speedster, Porsche 911 GTS.

    Di seguito tutti i modelli esposti: Abarth (124 Spider), Alfa Romeo (Stelvio, Giulia Veloce), Alpine (A 110 Premiere Edition), Aston Martin (DB11), Audi (RS5, TT RS, RS 3 Sportback), Bentley (Bentayga diesel), BMW (425d Gran Coupé, 440I xDrive Cabrio, 2002 Hommage, M4CS), Cadillac (Crossover Cadillac XT5), Chevrolet (Camaro Cabriolet), Citroen (C3), Corvette (Corvette Gran Sport), Dacia (Duster Extra Limited edition Strongman), DR Automobiles (DR4, DR6, DR3), DS (DS 7 Crossback), Ferrari (488 Spider, GTC4 Lusso V8), Fiat (500L, 500 60th), Ford (Nuova Fiesta), FV_Fragivento (Charlotte gold), GFG Style (Techrules Ren), Honda (NSX, Civic Giro d’Italia), IED Torino (Scilla), Italdesign (PopUp), Jaguar (F-Tyoe 400 Sport), Jeep (Compass, Wrangler Mopar One), Kia (Stinger, Niro Eco-Hybrid), Lamborghini (Huracan Perfomante), Lancia (Ypsilon Unyca), Land Rover (Range Rover Velar), Lexus (LC Hybrid), Lotus (Lotus Exige 380 Sport), Gram di Giannini, Maserati (Ghibli SQ4 MY17, Levante S MY17), Mazda (CX-5), Mazzanti (Evantra 771), McLaren (720S), Mercedes-Benz (Mercedes AMG-GT R, Classe E), MINI (Cooper S E ALL4), Mole Automobiles (Fiat 124 Costruzione artigianale 001), Noble (M600 Carbon Sport), Pagani (Huayra BC), Peugeot (3008 e 5008), Pininfarina (Fittipaldi EF7 Vision Gran Turismo), Porsche (718, Panamera Turbo S, 911 GTS), Renault (Nuova Captur, Nuova Koleos, Serie limitata Kadjar Hypnotic Collection), SEAT (Ateca, Nuova Ibiza, Leon Cupra), ŠKODA (Kodiaq 2.0 TDI, Octavia Wagon RS 4×4, Fabia Montecarlo), Smart (Brabus Smart ForTwo Atomic Yellow), Nespolo per Alfredo Stola (Studiotorino Moncenisio), Suzuki (Suzuki New Swift), Tazzari (Zero Junior, Zero City, Zero EM2 Space), Tesla (Model X), Touring Superleggera (Artega Scalo Superellettra), Toyota (C-HR), Trilix per Tata Motors (TAMO Racemo), Volkswagen (e-Golf, Golf GTE, XL1), Volvo (XC60).

    Il sistema automotive insieme, compatto, si ritrova all’inaugurazione del Salone dell’Auto Parco Valentino. Fresco di elezione Michele Crisci, presidente UNRAE, saluta l’inizio della kermesse: “Torino è una città dalla forte tradizione motoristica, è qui che è nata e si è sviluppata la passione dell’auto in Italia ed è qui che sono nati molti personaggi che hanno fatto grande l’auto nel mondo. Ecco, un momento motoristico come il Salone del Valentino è un evento importante perché attraverso l’esposizione di tanti belli e accattivanti modelli, offre alle famiglie l’opportunità di contribuire al miglioramento dell’ambiente e della sicurezza attraverso il rinnovo del parco circolante. In particolare, le Case estere che UNRAE rappresenta, mostreranno l’evoluzione che ha raggiunto la propria tecnologia verso la mobilità di domani, attenta all’ambiente e alle persone, quindi elettrica, condivisa, connessa e autonoma”.

    Nel suo saluto, Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA, sottolinea: Abbiamo sostenuto fin dalla prima edizione questo Salone perché crediamo nel concept dell’evento, al tempo stesso sostenibile – sia per gli espositori, sia per i visitatori – innovativo, svolgendosi secondo un format unico in un parco cittadino, ed estremamente piacevole da vivere, puntando sul connubio di tecnologia e design delle vetture da un lato e fascino della cornice naturale dall’altro. Riteniamo che possa continuare a crescere fino a diventare un appuntamento riconosciuto anche a livello internazionale. ANFIA, in rappresentanza di una filiera italiana di eccellenza, quella dell’automotive, è presente con i Costruttori e i Carrozzieri italiani, che trovano qui un’occasione ideale per valorizzare il loro ‘saper fare’ – una gamma di competenze che vanno dal disegno iniziale alla produzione dell’automobile”.

    Un calendario ricco di eventi dislocati per tutta la città.

    Sabato 10 giugno è il clou della festa, una festa che racconta di un Salone diffuso per varie location della città a partire da Volvo che festeggerà i suoi 90 anni di storia con un’esposizione dei modelli iconici nel Cortile del Castello del Valentino.

    A cominciare dal primo mattino piazza Vittorio Veneto sarà la tavolozza nella quale spiccheranno i colori delle centinaia di auto dei collezionisti che parteciperanno al Gran Premio Parco Valentino, in partenza dalle 15 per la consueta passerella che porta le automobili in mezzo a due ali di folla in un percorso di circa 18 chilometri che, attraversando 8 circoscrizioni, vedrà il suo traguardo alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Una sfilata eterogenea, che vedrà protagoniste supercar, auto elettriche e a guida assistita, modelli del motorsport, prototipi.

    In piazza San Carlo si parla di mobilità green e si fanno incontrare il pubblico con i proprietari e i costruttori di automobili elettriche ed elettriche plug-in, per un focus che vedrà un’esposizione multimarca di modelli di attuale produzione. Sempre elettriche ma tutte Volkswagen le protagoniste dell’e-Roadshow in piazza Solferino, con diversi modelli in prova per il pubblico. Si sale e si va verso nord, al Parco Dora, suggestiva location post-industriale che ospiterà la Protezione civile e il campo dimostrativo che normalmente viene allestito in situazioni di emergenza come i terremoti. Sempre al Parco Dora il Raduno Turin Street Abarth e il Concorso d’eleganza ASI che vede espsote circa 40 vetture classiche, un’eccellenza del patrimonio stilistico e motoristico.

    Domenica 11 giugno, ultimo giorno della manifestazione. Si torna a parlare di auto classiche nel cortile del Castello con la seconda parte dell’appuntamento riservato al Concorso d’eleganza ASI e con l’arrivo del Tour internazionale “La Classica” organizzato da Cars&Vintage che raccoglie 40 supercar classiche provenienti da tutta Europa.

    Stelle e strisce al Parco Dora con l’incredibile appuntamento dell’USA Cars meeting che vedrà una sfilata anche per le vie della città con arrivo in piazza Vittorio Veneto dove incontreranno le francesi 2CV e le giapponesi del meeting JDM di Torino.

    Sul sito ufficiale aggiornato quotidianamente è possibile scaricare le fotografie più belle della 3ª edizione, scoprire tutte le novità del Salone, reperire informazioni utili sui trasporti e le strutture ricettive.

  • Il 90% del mercato automobilistico italiano sarà presente alla 3ª edizione del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino.

    Andrea Levy, presidente del Comitato organizzatore, racconta la versione 2017 della manifestazione: “Entrata gratuita per il pubblico, orario prolungato dalle 10 alle 24, eleganti moduli espositivi per tutte le Case automobilistiche, che possono esporre fino a un massimo di 4 automobili per ciascun Brand, esposizione all’aperto, in uno dei parchi cittadini più suggestivi d’Italia: un format innovativo che sta attirando l’attenzione di pubblico e di addetti ai lavori a livello internazionale, e che vuole offrire al grande pubblico un nuovo modo per scoprire le novità di mercato e le nuove tecnologie. 56 brand, 5 giorni di evento, 800.000 visitatori sono i numeri di questa 3ª edizione che sta per cominciare”.

    I 56 Marchi: Abarth, Alfa Romeo, Alpine, Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Cadillac, Chevrolet, Citroën, Corvette, Dacia, DR Automobiles, DS, Ferrari, Fiat, Ford, FV-Frangivento, GFG Style, Honda, IED Torino, Italdesign, Jaguar, Jeep, Kia, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Lotus, Gramm per Giannini, Maserati, Mazda, Mazzanti, McLaren, Mercedes-Benz, Mini, Mole Automobiles, Noble, Pagani, Peugeot, Pininfarina, Porsche, Renault, SEAT, ŠKODA, Smart, Nespolo per Alfredo Stola, Suzuki, Tazzari, Tesla, Touring Superleggera, Toyota, Trilix per Tata Motors, Volkswagen, Volvo.

    Come da tradizione la pedana numero 1 è riservata alla vincitrice del concorso internazionale Auto dell’Anno, che nel 2017 è stata Peugeot 3008, pedana che apre la scenografica esposizione di oltre 100 modelli tra le ultimissime novità commerciali, disposti lungo i viali alberati del Parco del Valentino.

    Tra questi sono le 18 anteprime nazionali proposte dai costruttori: Alpine A110, Audi RS 3 Sportback, Corvette Gran Sport, DR4, DS 7 Crossback, Fiat 500L, Ford Nuova Fiesta, Kia Stinger e Kia Niro Plug-in Hybrid, Lamborghini Huracán Performante, Lexus LC Hybrid, Mazda CX-5, McLaren 720S, Mercedes-AMG GT R, Pagani Huayra Roadster, Renault Nuova Captur, SEAT Nuova Ibiza, Suzuki New Swift, Volvo XC60.

    Il Salone dell’Auto di Torino si conferma il palcoscenico in cui Carrozzieri e Centri Stile decidono di presentare le proprie creazioni, le visioni di ciò che immaginano per il futuro dell’automotive.

    Sono 8 le anteprime nazionali da sogno che il pubblico potrà ammirare in un’esposizione collettiva unica: Fiat 124 Mole Costruzione Artigianale 001, FV-Frangivento Charlotte Gold, GFG Style Techrules Ren, IED Torino Scilla, Italdesign PopUp, Fittipaldi EF7 di Pininfarina, Touring Superleggera Artega Scalo Superelletra, Trilix TAMO Racemo.

    Un legame forte fatto di storia e cultura quello tra il Parco Valentino e l’automobile, celebrato dai portali che il Salone dell’Auto di Torino ha dedicato a piloti celebri del calibro di Ascari, Nuvolari, Farina e Villoresi.

    Un connubio che in questa 3ª edizione vede una grande rappresentanza di auto sportive tra cui: Aston Martin DB11, BMW 2002 Hommage e M4CS, Ferrari 488 Spider e GTC4Lusso, Honda NSX, Jaguar F-Type 400 Sport, Lotus Exige 380 Sport, Mazzanti     Evantra 771, Noble M600 Speedster, Porsche 911 GTS.

    A pochi giorni dall’inizio l’entusiasmo del pubblico cresce per quello che è un Salone dell’Auto diffuso per tutta la città di Torino, con 5 location che ospiteranno gli eventi clou del programma: il Castello del Valentino, piazza Vittorio Veneto, piazza San Carlo, piazza Solferino e Parco Dora.

    Il Castello del Valentino sarà teatro di importanti celebrazioni: il 70° anniversario di Ferrari mercoledì 7 giugno e i 90 anni di Volvo sabato 10 giugno.

    La Polizia stradale festeggia i 70 anni dalla sua nascita con un’esposizione di mezzi iconici giovedì 8 giugno. Completano il ricco elenco di eventi l’appuntamento del network internazionale di supercar Cars & Coffee, venerdì 9 giugno e il Concorso di eleganza organizzato da ASI, domenica 11 giugno.

    Tutti gli eventi che si svolgeranno all’interno del Cortile saranno accessibili esclusivamente ai visitatori che avranno con sé il biglietto elettronico gratuito del Salone dell’Auto di Torino, già scaricabile sul sito www.parcovalentino.com, con il quale si potrà accedere inoltre allo sconto del 30% per i biglietti di Trenitalia e a una serie di convenzioni con enti e musei torinesi, elencate sul sito ufficiale della manifestazione.

    Piazza Vittorio Veneto sarà uno dei punti di partenza del Gran Premio Parco Valentino di sabato 10 giugno organizzato in collaborazione con ACI. A partire dal mattino, le supercar, i prototipi e le vetture del motorsport si daranno appuntamento e si disporranno in car display, colorando le esedre e portando uno spettacolo unico nel suo genere tra turisti e appassionati.

    Alle 15 il via ufficiale della passerella che, attraversando la città, arriverà fino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Anche quest’anno ad aprire le danze sarà la Lancia D50 di Ascari che ha vinto l’ultimo Gran Premio del Valentino nel 1955.

    Mercoledì 7 giugno alle 21 la speciale esibizione aperta al pubblico Soul Red Crystal Night accompagnerà il lancio del nuovo suv Mazda CX-5.

    Domenica sarà il momento dei ritrovi degli appassionati delle francesi 2CV e delle nipponiche JDM.

    In piazza San Carlo si svolgerà il focus sulle nuove motorizzazioni elettriche, ibride plug-in e sulle auto a guida assistita, ospitando per due intere giornate, sabato 10 e domenica 11 giugno, le ultime novità delle Case automobilistiche che rimarranno in esposizione accanto alle vetture green dei proprietari.

    Un focus utile e interessante, durante il quale i visitatori potranno approfondire le tematiche delle motorizzazioni elettriche, confrontandosi con chi le guida nella quotidianità e ne conosce tutti gli aspetti sull’utilizzo e la loro gestione.

    Anche in piazza Solferino si parlerà di elettrico, sabato 10 e domenica 11 giugno, con l’e-Roadshow firmato Volkswagen che metterà a disposizione del pubblico i modelli e-up!, e-Golf e Golf GTE.

    Parco Dora l’area post-industriale nella quale si svolgeranno appuntamenti tematici: la prima edizione del raduno di vetture americane dell’USA Cars Meeting, una due giorni di esposizione dei mezzi della Protezione civile che per l’occasione allestirà anche un campo come quelli utilizzati per i terremoti, e il raduno Turin Street Abarth.

    Radio partner ufficiali: Radio24 per il Salone dell’Auto di Torino e Radio Monte Carlo per il Gran Premio Parco Valentino di sabato 10 giugno.

    È online la nuova App del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino  realizzata dalla Onevo Group, partner tecnologico ufficiale della manifestazione. Tante le novità, tra cui le mappe interattive con posizione gps, attraverso le quali gli utenti potranno agevolmente orientarsi tra l’esposizione e gli eventi dislocati per tutta la città.

     

     

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