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  • Venti opere fotografiche collocate lungo il percorso di visita del Museo della Arti Orientali di Torino, sono il progetto che la fotografa inglese di origini turche, Güler Ates, ha realizzato per il MAO, all’interno di una proposta didattica formulata dalle Aziende e dagli Enti Soci della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino per gli allievi dell’Accademia Albertina, con la Royal Academy of Schools di Londra, dove l’artista è Tutor.

    La mostra è parte di Art Site Fest 2019, curata da Domenico Maria Papa, giunge quest’anno alla quinta edizione e propone un percorso attraverso i linguaggi della contemporaneità – scultura, pittura, teatro, musica, letteratura – in dialogo con alcune delle più belle residenze del Piemonte.

    Le opere fotografiche di Güler Ates riprendono autentiche perfomance tra danza e teatro, contestualizzate per gli ambienti in cui hanno luogo.

    Le modelle, delle quali si intuisce appena la fisionomia, sono abbigliate con stoffe colorate, spesso preziose, rappresentano presenze metafisiche che si muovono all’interno degli ambienti storici, restituendone lo spirito.

    I progetti realizzati da Güler Ates sono ambientati in dimore e musei situati in diversi Paesi europei, Medio Oriente, India e Sud America.

    Nel corso della sua residenza torinese, Güler Ates ha prodotto alcune immagini tratte da shooting fotografici all’interno delle sale del MAO, dove ha allestito un vero e proprio set, per proporre e raccontare con il suo linguaggio una personale visione del Museo.

    Durante il suo lavoro l’artista è stata seguita da 25 selezionati studenti dell’Accademia Albertina, che hanno potuto partecipare alle diverse fasi del lavoro dell’artista e seguire un workshop sulla creatività e i contenuti del progetto che ha portato a SHORELESS.

    Le foto scattate al MAO, insieme ad altre immagini riprese in diversi Paesi e in particolare in India, costituiscono il nucleo della mostra SHORELESS, un dialogo aperto a livelli di interpretazione a confronto con le preziose collezioni del museo, un invito a riflettere sulla migrazione che da sempre caratterizza la storia dei popoli e l’incontro/scontro tra le culture. La mostra è, dunque, la condizione di un approdo sempre rimandato e mai definitivo, della costante messa in discussione delle identità culturali.

    Nella sua ricerca Ates è soprattutto interessata al dialogo tra Oriente e Occidente.

    Nell’approfondire i molti rapporti, intessuti nel corso dei secoli, rimango affascinatadice l’artistada come la cultura occidentale sia debitrice di forme e immagini verso l’Oriente, prossimo o lontano. E da come l’Oriente guardi da sempre all’arte europea come ad una fonte di ispirazione. La nostra epoca spesso dimentica questa millenaria storia di scambi, finendo paradossalmente per allungare le distanze, proprio in un momento storico che ci permette di accorciarle.”

    Secondo il curatore della mostra e direttore artistico di Art Site Fest, Domenico Maria Papa, “le opere di Güler Ates sono site responsive. Quando non sono create per gli spazi in cui sono esposte, sono sensibili ad essi. Si caricano delle qualità e dei significati dei luoghi. A differenza di una parte importante della produzione contemporanea, che spesso si astrae da un contesto per essere osservata nello spazio neutro di una galleria, la ricerca di Ates è da sempre indirizzata a cultura e storia degli ambienti ai quali si rivolge. Ogni sua opera mira, attraverso lo spiazzamento provocato dalle sue misteriose figure, a sollecitare lo spettatore, inducendolo a riconsiderare le sue abitudini percettive.”

    Il MAO – dice il direttore Marco Guglielminotti Trivelnasce come museo di arte orientale antica, ma si è aperto fin dal 2010 all’esplorazione della contemporaneità – ospitando in diverse occasioni sia le opere di artisti asiatici sia i lavori di artisti europei che si ispirano alle culture dell’Asia da varie prospettive. Il lavoro di Güler Ates coniuga queste due possibilità: artista di origine asiatica ma naturalizzata europea, guarda a un museo europeo di oggetti asiatici con uno sguardo da cittadina del Mondo. E in questo sguardo, attraverso il velo delle sue misteriose figure, si disvela la Musa ispiratrice della natura stessa di un museo come il MAO, che è stato creato e continua a vivere proprio per il superamento di dicotomie e di confini. Shoreless, per l’appunto”.

    Il Progetto Didattico promosso e sostenuto dalla Consulta di Torino è nato con l’intento di offrire una straordinaria opportunità agli allievi dell’Accademia Albertina: poter seguire un’artista nelle diverse fasi di realizzazione di un progetto espositivo, analizzarne i contenuti e osservarne la messa in opera.

    Afferma la Presidente Adriana Acutis: “Le imprese della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino sono desiderose di offrire a studenti esperienze di alto livello, contestualizzate nel patrimonio sul quale si fonda l’identità della Città Metropolitana di Torino. Tale impegno vede nell’identità ereditata un punto di partenza per comunicazione, apertura e creatività e nella contestualizzazione un punto d’unione fra formazione artistica e realizzazione creativa e imprenditoriale.

     

    MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, Torino

    ORARIO da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 11-19

    Photo di copertina: Guler Ates © Whirled.100×51.5cm.

  • Vi siete persi la puntata di Linea Verde Life registrata a Torino?

    La Prima puntata è stata dedicata a Roma la seconda a Torino come città fondamentale per arte, cultura, innovazione tecnologica a partire dallo spazio e ambiente.

    Biblioteca Reale, Alenia Spazio, Centro Restauro La Venaria Reale, e tanto tantissimo altro!

    Buona Visione!

  • La Fondazione Torino Musei anche quest’anno partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee.

    Per l’occasione la Fondazione offre per entrambe le giornate di sabato 21 e domenica 22 settembre l’ingresso al prezzo simbolico di 1 euro a Palazzo Madama, GAM e MAO.

    Aggiungendo 1 euro per mostra, sarà possibile visitare a Palazzo Madama anche le esposizioni Dalla Terra alla Luna.L’arte in viaggio verso l’Astro d’argento e L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica.

    Tariffe speciali di sabato e domenica:

    • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

    Collezioni del Novecento e del Contemporaneo + mostre Paolo Icaro Antologia/Anthology 1964-2019, Nella Marchesini. La vita nella pittura e Ketty La Rocca. Appendice per una supplica 1 euro (chiuse le collezioni dell’Ottocento)

    La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei Torino Piemonte. Ingresso gratuito per possessori Torino + Piemonte Card

    • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

    Collezioni + mostre Notre-Dame de Paris. Sculture gotiche dalla grande cattedrale e

    Quando il libro si riveste d’arte1 euro

    Mostra Dalla Terra alla Luna. L’arte in viaggio verso l’Astro d’argento 1 euro

    Mostra L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica – 1 euro

    La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei Torino Piemonte. Ingresso gratuito per possessori Torino + Piemonte Card

    • MAO Museo d’Arte Orientale

    Collezioni + mostra Sulle sponde del Tigri. Suggestioni dalle collezioni archeologiche del MAO 1 euro

    La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei Torino Piemonte. Ingresso gratuito per possessori Torino + Piemonte Card

    I musei osserveranno il consueto orario di apertura. 

    Programma degli appuntamenti:

    Sabato 21 settembre

    SULLE SPONDE DEL TIGRI. Le collezioni archeologiche del MAO da Seleucia e Coche

    MAO – apertura mostra

    A partire dal 1964, gli scavi svolti dal Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia nei siti di Seleucia e Coche, portarono alla luce strutture abitative e manufatti di varia natura, quali sigillature in argilla di documenti, monete, vetri e manufatti fittili. La mostra, a cura di Vito Messina, Alessandra Cellerino, Enrico Foietta con la collaborazione di Claudia Ramasso, presenta una selezione di ceramiche, terrecotte, vetri e oggetti d’uso comune rinvenuti nelle due città, mettendo in dialogo la produzione di età ellenistico-partica, proveniente dal sito di Seleucia, con quella sasanide di Coche.

    Non esistono in Europa collezioni di reperti archeologici provenienti da Seleucia e Coche, ad eccezione di quella conservata oggi al MAO: nel mondo, solo il Kelsey Museum di Ann Arbor (Michigan) e l’Iraq Museum di Baghdad vantano collezioni analoghe. Questa mostra, immaginata nell’ambito del progetto Collezioni (in)visibili, del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino finanziato dalla Fondazione CRT, è una delle rare occasioni offerte al grande pubblico di confrontarsi con la storia di quelle grandi e poco conosciute città, e dei Torinesi che le hanno riscoperte.

    MAO Museo d’Arte Orientale- Via San Domenico 11, Torino

    Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 11-19

    Sabato 21 settembre ore 16.00

    APPUNTAMENTO CON L’ARTE

    Palazzo Madama – visita guidata al museo

    L’architettura di Palazzo Madama si presenta agli occhi dei visitatori attraverso un accostamento evidente di anime diverse: ai resti dell’epoca romana si aggiungono le tracce delle trasformazioni realizzate in epoca medievale e barocca. L’appuntamento in museo si trasforma in un viaggio esplorativo dell’edificio che prende avvio dal giardino del Castello, ricostruito sulla base di fonti antiche, oggi angolo fuori dal tempo ricco di specie di piante e fiori diversi.

    Da qui si possono osservare le alte mura di Palazzo Madama, scandite da bifore e torrioni angolari, casa di rondoni che ogni anno tornano puntuali a ravvivarlo.

    I nostri passi riprendono il percorso attraverso le scale della torre panoramica per un punto di vista unico sulla città e si concludono tra decorazioni, intagli e dorature degli Appartamenti Reali fino al luminoso scalone realizzato dall’architetto Filippo Juvarra.

    Costo visita guidata: € 5 + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Torino +Piemonte Card)

    Prenotazione consigliata: t. 0115211788; prenotazioniftm@arteintorino.com

    Sabato 21 settembre ore 16.00

    ALLA SCOPERTA DELLA GAM

    Dalla storia del museo alle sue collezioni permanenti

    GAM – visita guidata alle collezioni – ogni sabato e primo martedì del mese

    Partendo da una breve storia sull’origine del museo, attraverso le vicende progettuali che hanno coinvolto l’attuale sede espositiva realizzata dai giovani architetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, inaugurata nel 1959, fino ad arrivare agli allestimenti all’interno.

    Il percorso prosegue con la collezione del Novecento, dove si possono ammirare opere di Morandi, Casorati e De Pisis, con testimonianze delle Avanguardie Storiche Internazionali, tra cui opere di Paul Klee e Picabia fino ad arrivare alle sperimentazioni dell’Arte Povera con i lavori di Boetti, Anselmo, Penone e Pistoletto. La visita si concluderà con il nuovo allestimento Pittura, Spazio, Scultura; Collezioni del Contemporaneo, e con lo spazio Wunderkammer.

    Costo visita guidata: € 5 + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Torino +Piemonte Card)

    Prenotazione consigliata: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

    Sabato 21 settembre 2019 ore 16.00

    APPUNTAMENTO IN MUSEO

    MAO – visita guidata alle collezioni di Cina e Giappone

    L’itinerario attraverso le opere esposte si trasforma in un viaggio verso l’Asia Orientale. Il percorso parte dagli oggetti d’arte della Cina antica, caratterizzati da vasellame neolitico, bronzi rituali, lacche e terrecotte – databili dal Periodo Neolitico al X secolo d.C. per proseguire nella suggestiva  galleria dedicata al Giappone, che presenta statue lignee di ispirazione buddhista, eccezionali paraventi, armature dei samurai e dipinti su rotolo verticale e xilografie policrome note come ukiyo-e, ‘immagini del mondo fluttuante’.

    Costo visita guidata: € 5 + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Torino +Piemonte Card)

    Prenotazione consigliata: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

    DOMENICA 22 SETTEMBRE

    Domenica 22 settembre ore 11.00 e ore 16.00

    VIAGGIO VERSO L’ASTRO D’ARGENTO

    Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Dalla Terra alla Luna

    Sono passati cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna e per celebrare l’astro d’argento Palazzo Madama propone un “nuovo viaggio” attraverso la mostra a cura di Luca Beatrice e Marco Bazzini. La visita guidata permette di ripercorrere il fascino verso la Luna a partire dall’Ottocento, periodo in cui l’allunaggio continuava a essere una chimera. Lo sguardo melanconico e sognante dei pittori romantici è percepibile nel tema del chiaro di luna sviluppato nelle opere di De Gubernatis e Bagetti, mentre nel Novecento primeggiano le atmosfere fiabesche di Marc Chagall o la metafisica rigorosa di Felice Casorati; si giunge infine a una vera e propria ossessione nell’immaginare qualcosa di infinitamente lontano, come Concetto spaziale di Lucio Fontana e Superfici lunari di Giulio Turcato.

    Il percorso termina con l’analisi delle opere di Yves Klein, del pittore simbolista Karl Wilhelm Diefenbach e dell’artista concettuale belga Paul Van Hoeydonck, la cui opera “Fallen astronaut” fu portata sulla Luna e lì lasciata dalla missione Apollo 15. Presenti in mostra anche alcune immagini della Nasa e oggetti di design degli anni ’60 di autori come Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Piero Fornasetti.

    Costo visita guidata: € 6,50 + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Torino + Piemonte Card)

    Info e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

    Domenica 22 settembre ore 15.30

    LA LUNA

    Palazzo Madama – attività per famiglie

    Attraverso la mostra Dalla Terra alla Luna. L’arte in viaggio verso l’astro d’argento i bambini scopriranno chi illumina la notte di Cignaroli, voleranno nel blu di Chagall per raggiungere la vorticante nebulosa di Mirò. Un viaggio incredibile da documentare dipingendo la superficie lunare e gli astri del cielo con acquerelli, cera e una manciata di sale.

    Attività per bambini di 5/10 anni che vogliono scoprire, con giochi e laboratori creativi, le mostre temporanee, le collezioni e la storia di Palazzo Madama con la famiglia.

    Costo: bambini €7 per l’attività; adulti accompagnatori 1 euro

    Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16)

    Sabato 22 settembre ore 11.00

    PAOLO ICARO. CONCEZIONI SPAZIALI

    GAM – Visita guidata alla mostra

    Il percorso di visita permette di illustrare il lavoro di Paolo Icaro, una delle più importanti figure dell’arte italiana degli ultimi decenni a cui la GAM rende omaggio attraverso la mostra che racconta 55 anni del suo lavoro, dal 1964 al 2019 e che raccoglie circa 50 opere, alcune realizzate appositamente per l’esposizione.

    Costo visita guidata: 6.50 (+ biglietto di ingresso – gratuito per i possessori di Torino + Piemonte Card)

    Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com 

    Domenica 22 settembre ore 16.30

    LE STAGIONI DELL’ARTE DI NELLA MARCHESINI

    GAM – Visita guidata alla mostra

    L’itinerario alla mostra permette di illustrare l’intensa vita artistica di una donna, Nella Marchesini, attiva nella prima metà del Novecento, attraverso trenta opere, tra dipinti e disegni accompagnati da lettere, cartoline, fotografie d’epoca e scritti dell’artista. Il percorso in mostra permette di evidenziare l’evoluzione della materia pittorica, dei soggetti e temi dell’artista.

    Costo visita guidata: 6.50 (+ biglietto di ingresso – gratuito per i possessori di Torino + Piemonte Card)

    Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 prenotazioniftm@arteintorino.comInformazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

    Domenica 22 settembre ore 16.00

    DALLE SPONDE DEL TIGRI ALLE COLLEZIONI DEL MAO

    MAO – Visita guidata alla mostra e alle collezioni

    La visita guidata parte dall’esposizione Sulle sponde del Tigri Suggestioni dalle collezioni archeologiche del MAO: Seleucia e Coche, che presenta una selezione di ceramiche, terrecotte e oggetti d’uso comune rinvenuti nelle due città, mettendo in dialogo la produzione di età ellenistico-partica, proveniente dal sito di Seleucia, con quella sasanide di Coche. Il percorso prosegue nelle collezioni permanenti del museo, con la visita alla galleria dedicata all’Asia Meridionale e Sud-est asiatico, alla Regione Himalayana e ai Paesi Islamici dell’Asia, spaziando tra opere di vari materiali ed epoche che raccontano diverse culture.

    Costo visita guidata: 6.50 (+ biglietto di ingresso – gratuito per i possessori di Torino + Piemonte Card)

    Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

     

     

  • In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, i Musei Reali di Torino propongono un ricco programma di iniziative e appuntamenti:

    Sabato 21 settembre

    Apertura serale straordinaria dei Musei Reali con ingresso a 1 euro. Inoltre, visita guidata serale, Splende nella raccolta ricca di quadri rari: la Venere di Botticelli nella collezione Gualino con i curatori, compresa nel costo di ingresso alla mostra I mondi di Riccardo Gualino, nelle Sale Chiablese. Massimo 25 partecipanti, fino a esaurimento posti, senza prenotazione.

    Domenica 22 settembre

    – Al Museo per gioco, dalle 10.30 alle 12.30, attività per famiglie: oggi si gioca come gli antichi! La sperimentazione dei divertimenti del passato nei Giardini Reali segue un breve percorso di scoperta nelle sale del Museo di Antichità, tra poppatoi, astragali, pedine, scacchi e scacchiere del Piemonte romano e medievale. Tutti i piccoli partecipanti porteranno a casa un ricordo. Attività consigliata per bambini dai cinque anni di età, accompagnati da un adulto.

    Il gioco dell’(arche)Oca, dalle 16 alle 18: attività per famiglie nel Museo di Antichità dove il padiglione del Territorio si trasforma in un tabellone, in cui le 80 vetrine diventano le caselle di un gigantesco Gioco dell’Oca. Lanciando due grandi dadi, i giocatori avanzano “indietro nel tempo” dal Rinascimento al Paleolitico: ad ogni casella si dovrà superare una prova di abilità o rispondere ad una domanda. Bastano un po’ di intuito e spirito di osservazione!

     

  • Programma inaugurazione Edizione 2019 per il 19 settembre

    Salvatore Astore Speciazione

    Lamberto Cartoni Tracce Sonore

    Silentio, ricercar et vagationes Ricercar per violoncello solo, dal Libro I

    ore 11,00 Giardini della Reggia di Venaria

    Salvatore Astore, presenta per Art Site Fest  sei inedite sculture di grandi dimensioni realizzate in acciaio inox, tre delle quali appositamente studiate per le Stanze di Verzura del Gran Parterre della Reggia di Venaria. Il progetto è pensato in funzione delle grandi quinte vegetali della Reggia, per accompagnare il pubblico nel percorso di visita ai Giardini e connettere interno ed esterno della Reggia.Così come accadeva nelle grandi dimore reali del passato, l’artista è chiamato a interpretare uno spazio suggestivo, offrendo allo spettatore una sua personale visione e insieme, attraverso le opere, dalle Scuderie Juvarriane una prospettiva sul paesaggio circostante.

    La monumentalità enigmatica delle opere, unita all’essenzialità minimale e organica delle sculture di Astore fa da contrappunto alla geometria in continua evoluzione delle specie vegetali che le circondano, attivando un dialogo serrato fra queste forme metalliche autoportanti e il paesaggio che le accoglie.

    E mentre le sculture di Astore seguono un profilo naturale, evocando la strabiliante varietà degli elementi organici e inorganici che popolano la sfera dell’universo naturale, le specie vegetali, potate secondo il gusto del Giardino all’italiana, si allontanano dalla loro condizione originaria per diventare un mero gioco di forme astratte.

    L’intervento dell’artista mette in scena, dunque, attraverso un gioco di contrasti e di rimandi, formali e concettuali, espresso nelle forme e nei materiali, l’imperitura dialettica fra Naturale e Artificiale.

    Proprio alle infinite possibilità di germinazione di nuove forme, tanto nella sfera naturale quanto in quella artificiale dell’arte, fa riferimento il titolo che idealmente raccoglie e inaugura il nuovo ciclo di sculture.

    Speciazione, termine mutuato dal dibattito scientifico, allude alla proprietà tutta naturale e animale di evolvere dando vita a nuove specie viventi a seguito di un superamento evolutivo di quelle precedenti.

    SPECIAZIONI di Salvatore Astore è stata realizzata in collaborazione della Galleria Mazzoleni di Torino.

    Il dialogo tra naturale e artificiale è ripreso anche nelle composizioni che il compositore Lamberto Curtoni ha scritto espressamente in occasione di Art Site Fest.
    Lamberto Curtoni ha sviluppato cinque brevi brani ispirandosi alle sculture di Astore, ai Giardini della Reggia e al ricercar barocco, nel quale convergono i concetti di fuga e di contrappunto, rintracciabili nelle soluzioni che ricorrono nel disegno del Gran Parterre.
    Le composizioni di Lamberto Curtoni saranno scaricabili gratuitamente dal sito di Art Site Fest  dal giorno dell’inaugurazione.

    Il programma continua alle ore  16,30
    WALTER MORODER: “SCULTURE A PALAZZO CHIABLESE”
    Palazzo Chiablese, Piazza San Giovanni 2, Torino

    Le sale al primo piano del Palazzo, interessato da un rinnovato processo di musealizzazione, ospitano le sculture dell’artista altoatesino @Walter Moroder. La vita evocata dalle sue figure appare come non pienamente reale. I volti delle sue donne, colte in una posizione ferma eppure instabile, hanno spesso sguardi assenti, come attratti da qualcosa che è oltre lo spazio della scultura e dello spettatore

    Ore 17,30
    ELIZABETH ARO: “RED NET”
    Palazzo Madama Torino – TORRE MEDIOEVALE, Piazza Castello, Torino

    Nella torre medioevale di Palazzo Madama, Elizabeth Aro interviene con una delle sue installazioni morbide. “Red Net” è una grande scultura di stoffa, rete, albero, specie vegetale rampicante che cresce all’interno dell’antico edificio.

    Ore 18,30
    PAOLO DELLE MONACHE: “SCULTURE A Palazzo Biandrate
    MUSEO STORICO REALE MUTUA, Via Garibaldi 22, Torino

    Giunto alla quinta edizione, Art Site Fest, a cura di Domenico Maria Papa, propone anche quest’anno un affascinante percorso attraverso le arti visive, la musica, la scrittura, con mostre ed eventi in luoghi non normalmente dedicati all’arte contemporanea. Dimore storiche, parchi, giardini e musei accolgono opere di artisti contemporanei, offrendo contesti inconsueti e suggestivi.  Le opere, quando non espressamente realizzate per gli spazi scelti, vi si adattano, trovando in essi un nuovo significativo contesto.

    L’edizione del 2019, si svolge in 11 sedi, con relative mostre, coinvolge 40 artisti, dei quali saranno esposte oltre 120 opere di scultura, pittura, fotografia. A questi si aggiungono scrittori, performer e musicisti con un ricco programma che copre tutto l’arco della manifestazione.

  • “Era eccentrica, forte, determinata, colta ed incredibilmente riservata. Indossava un cappello largo, un vestito lungo, un cappotto di lana, scarpe
    da uomo e un passo deciso. Una macchina fotografica intorno al collo ogni volta che usciva di casa. Faceva ossessivamente delle foto, ma non le mostrava mai a nessuno…”

    VIVIAN, UN’ANIMA UNICA

    Padre austriaco e madre francese, nasce a New York nel quartiere del Bronx il 1 febbraio del 1926. Mentre il padre abbandona ben presto la famiglia, Vivian trascorre gran parte della sua giovinezza in Francia con la madre Marie e l’amica Jeanne Bertrand, fotografa e scultrice affermata. Torna dagli Stati Uniti nel 1951 ed intraprende la carriera di bambinaia, mestiere che farà per tutta la vita. Ma Vivian ha un grande passatempo: la fotografia! Una passione bruciante in 50 anni scatterà oltre 100.000 foto, molte delle quali tra Chicago e New York.

    Vivian, uno spirito libero e curioso, una donna indipendente che decide di rimanere sola e senza particolari amicizie per tutta l’esistenza; dedita ai Gensburgs, ricca famiglia di Chicago di cui alleva i tre figli, trovandosi poi in povertà quando i ragazzi crescono.

    Non potendo più pagare l’affitto di casa, è costretta a cedere i propri bagagli di ricordi: scatole contenenti tantissime cianfrusaglie collezionate negli anni, da cappelli a vestiti, da scontrini ad assegni, fino alle fotografie. Che John Maloof, giovane americano immobiliarista, compra nel 2007 ad un’asta, per soli 380 dollari, trovando centinaia di negativi e rullini ancora da sviluppare.

    Così, mentre nel 2008 Vivian batte la testa scivolando su una lastra di ghiaccio nella downtown Chicago, si aggrava rapidamente e muore nell’aprile del 2009, il mondo viene a conoscenza del suo immenso lavoro e della sua arte, di quel “teatro di vita”, recitato davanti ai suoi occhi, che ha saputo catturare in momenti diventati epici.

     

    LA MOSTRA

    La mostra organizzata dall’Associazione Culturale Dreams, con il coordinamento operativo di Next Exhibition, racconta in oltre cento opere, selezionate dalla curatrice Anne Morin, la vita quotidiana americana vista con gli occhi di una sublime fotografa che per tutta la vita non si è mai considerata tale.

    Vivian scatta compulsivamente, ma non mostrerà mai a nessuno le sue foto, conserva intimamente il suo mondo privato.

    Uno sguardo sottile e un punto di vista acuto per ritrarre la strada, le persone, gli oggetti, tutto ciò che la sorprende, cercando di rappresentare al meglio l’emozione fuggevole di un momento.

    Quando i protagonisti dei ritratti erano poveri, lascia loro una legittima distanza; quando invece appartengono all’alta società mette in atto azioni di disturbo facendo in modo che nello scatto risultino infastiditi.  Ritrae dalle persone comuni alle stelle del cinema.                  

     La mostra è divisa in cinque aree:

    • Self-portrait
    • Ritratti
    • Dettagli
    • Città
    • Filmati Super 8

    Un’area didattica completerà il percorso espositivo dando la possibilità di approfondire molte tematiche relative al mondo della fotografia, della composizione dell’immagine e soprattutto della componente artistica dell’atto fotografico creativo.

    Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi sarà presente lo stesso modello di macchina fotografica utilizzata dalla Maier e la riproduzione di una camera oscura.

    Uno staff specializzato ed un team di esperti coordineranno i laboratori didattici mirati alla comprensione più profonda del mondo di Vivian e di quello fotografico in senso più ampio.

    GIORNI ED ORARI DI APERTURA

    La mostra sarà aperta:

    • dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17
    • sabato e domenica dalle 10 alle 18

    Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.

    Ponti e festività:

    • 1 novembre, 8 dicembre, 26 dicembre e 1 gennaio: dalle 10 alle 18.30
    • 9 dicembre, 16 dicembre e 30 dicembre: dalle 10 alle 17.30
    • 31 dicembre: dalle 10 alle 14
    • 25 dicembre: chiuso

    PREZZO BIGLIETTI:

    Intero:12 euro + prevendita

    Ridotto generico (valido per over 65, under 12, cral convenzionati, media partner, disabili*): 10 euro + prevendita

    Ridotto gruppi(per un minimo di 25 persone): 8 euro + prevendita

    Ridotto scuole (per un minimo di 15 alunni): 6 euro + prevendita

    I bambini al di sotto dei 6 anni e i possessori di Abbonamento Musei non pagano.

    I biglietti sono acquistabili in prevendita presso il circuito TicketOne(on-line su www.ticketone.ited in tutti i punti vendita affiliati).

    Il costo di prevendita è di base di 1.50 euro, ma cambia a seconda della modalità di acquisto scelta (ritiro presso il luogo dell’evento o spedizione a casa con corriere).

    Durante i giorni e gli orari di apertura della mostra sarà possibile acquistare i biglietti anche direttamene al botteghino, senza costo di prevendita, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, in Piazza Principe Amedeo 7 a Nichelino (TO).

    Info e Prenotazioni: per ulteriori informazioni è possibile contattare la biglietteria di Next Exhibition srl al numero 011/19214730 o al numero 375/5364140.

    Per le prenotazioni scuole il numero Ticketone dedicato ai gruppi è 011/0881178

    Foto di copertina:  Vivian Maier, Autoritratto, giugno 1953

  • Di fronte al Parco del Valentino, sulla collina oltre il Po, spicca nel verde una strana costruzione rossa e geometrica. Parliamo della grandiosa residenza commissionata nel 1929 dall’imprenditore, collezionista e mecenate Riccardo Gualino (Biella 1879 – Firenze 1964), dal quale prende ancora oggi il nome benché sia stata destinata da tempo ad altri scopi.

    Per commemorare questa affascinante personalità piemontese, in bilico tra il mondo degli affari e quello dell’arte, fino al 3 novembre le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino  ospitano una mostra intitolata I mondi di Riccardo Gualino, collezionista e imprenditore e dedicata alla vasta collezione artistica raccolta negli anni dalla famiglia dell’industriale.

    I MONDI DI GUALINO

    Le due curatrici Annamaria Bava e Giorgina Bertolino hanno cercato di  «riunire e raccontare i due principali nuclei della storica collezione Gualino, fino a oggi divisa fra la Galleria Sabauda di Torino e la Banca d’Italia di Roma».

     320 opere, alcune delle quali vantano autori eccellenti quali Botticelli, di cui è esposta la celeberrima Venere (1485-1490), i maestri italiani del Duecento e del Trecento, ma anche pittori più recenti come Édouard Manet, presente con La Négresse(1862-1863), e Felice Casorati, artista di fiducia dei Gualino e autore di diversi ritratti della famiglia.

    La mostra  non consiste in soli quadri: il percorso espositivo si snoda infatti in 18 sale, affollate di antiche sculture orientali, ceramiche, oreficerie, arazzi e arredi un tempo orgoglio delle molte residenze dei Gualino, ma anche fotografie e diari privati che testimoniano la vita di questo singolare imprenditore.

    UNA VITA SPACCATA A METÀ

    Quella di Gualino è stata una vita divisa perfettamente a metà divisa da una  una dolorosa censura.
    Riccardo Gualino nasce a Biella il 25 marzo 1879, fin dalla gioventù posa le prime pietre del futuro impero finanziario investendo nei settori del cemento e del legname.

    A 28 anni sposa Cesarina Gurgo Salice, con la quale cresce due figli e acquista Villa Ricci a Cereseto Monferrato, una residenza convertita in un castello
    neogotico
     ispirato al Borgo medievale di Torino. È qui che nasce la collezione d’arte dell’imprenditore.

    Durante gli anni Venti, Gualino sembra invincibile: scala una banca dopo l’altra, si impegna in grandi manovre finanziarie. 

    Gualino e sua moglie si danno al mecenatismo, commissionando a  Felice Casorati un ritratto  di famiglia (in mostra alcuni loro ritratti), promuovono l’arte e la danza e nel 1925 inaugurano un teatrino privato e l’innovativo Teatro di Torino.

    CADUTA E RINASCITA

    1929: Gualino è all’apice del successo, avvia il cantiere della sontuosa villa sulla collina torinese, ma dall’altra parte del mondo Wall Street crolla.

    Costretto a chiedere un prestito allo Stato cedendo in garanzia ciò che ha di più caro. Perderà la collezione,  smembrata fra musei, istituzioni, raccolte private e archivi.
    Gualino ha perso il suo impero, Mussolini  ordina l’arresto e il confino del magnate. È il momento più buio di Riccardo Gaulino.

    Nel 1932 torna in libertà e, dopo un breve soggiorno a Parigi, si trasferisce a Roma dove investe nel cinema, fiutandone in anticipo le grandi potenzialità. L’amore per l’arte non l’ha abbandonato. Decide di ricominciare la collezione acquistando opere di Degas, Picasso e Casorati, senza trascurare la sua passione per le sculture antiche e orientali.

    Nel 1938, con lo stile di un signore rinascimentale, acquista sulle colline fiorentine una villa quattrocentesca detta Il Giullarino, in cui si spegnerà nel ’64 all’età di 85 anni.
    Inarrestabile viaggiatore, Gualino ha attraversato il pianeta per inseguire gli affari e la sua passione per l’arte. Eppure, i soli “mondi” che ha realmente visitato riposavano nelle sue case e nelle sue collezioni, poiché l’arte è un altrove e una lontananza da scoprire.

    MUSEI REALI TORINO

    Orari

    I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 19

    Biglietti Musei Reali Torino
    Intero Euro 12
    Ridotto Euro 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni).
    Gratuito per i minori 18 anni / insegnanti con scolaresche / guide turistiche / personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali / membri ICOM / disabili e accompagnatori / possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

     

  • “Solo da Man Ray potevamo attenderci la Ballata delle donne del tempo presente”, scriveva André Breton a proposito dei ritratti femminili del genio nato a Philadelphia nel 1890, sbarcato a Parigi nel 1921 e lì divenuto protagonista assoluto delle stagioni dadaista prima e surrealista poi.

    Dal 17 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020,CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia rende omaggio al grande maestro con la mostra wo/MAN RAY.

    Le seduzioni della fotografia che racchiuderà circa duecento fotografie, realizzate a partire dagli anni Venti fino alla morte (avvenuta nel 1976), tutte dedicate a un preciso soggetto, la donna, fonte di ispirazione primaria dell’intera sua poetica, proprio nella sua declinazione fotografica.

    In mostra alcune delle immagini che hanno fatto la storia della fotografia del XX secolo e che sono entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di Man Ray di reinventare non solo il linguaggio fotografico, ma anche la rappresentazione del corpo e del volto, i generi stessi del nudo e del ritratto. Attraverso i suoi rayographs, le solarizzazioni, le doppie esposizioni, il corpo femminile è sottoposto a una continua metamorfosi di forme e significati, divenendo di volta in volta forma astratta, oggetto di seduzione, memoria classica, ritratto realista, in una straordinaria – giocosa e raffinatissima – riflessione sul tempo e sui modi della rappresentazione, fotografica e non solo.

    Assistenti, muse ispiratrici, complici in diversi passi di questa avventura di vita e intellettuale sono state figure come quelle di Lee Miller, Berenice Abbott, Dora Maar, con la costante, ineludibile presenza di Juliet, la compagna di una vita a cui è dedicato lo strepitoso portfolio “The Fifty Faces of Juliet” (1943-1944) dove si assiste alla sua straordinaria trasformazione in tante figure diverse, in un gioco di affetti e seduzioni, citazioni e provocazioni.

    Ma queste donne sono state, a loro volta, grandi artiste, e la mostra si concentrerà anche su questo aspetto, presentando un corpus diopere, riferite in particolare agli anni Trenta e Quaranta, vale a dire quelli della loro più diretta frequentazione con Man Ray e con l’ambiente dell’avanguardia dada e surrealista parigina. Ecco allora gli splendidi ritratti dei protagonisti di quella stagione di Berenice Abbott, le stranianti visioni della quotidianità di Lee Miller e di Dora Maar: figure, tutte, che oggi ottengono i meritati riconoscimenti al loro lavoro artistico, all’interno di una generale revisione dei modi di narrazione della storia dell’arte del Novecento.

    A rappresentare l’opera di Berenice Abbott saranno in mostra i ritratti scattati tra il 1926 e il 1938 a Parigi e a New York, capitali dell’arte di avanguardia della prima metà del XX secolo, come quello iconico a Eugene Atget o James Joyce. Dora Maar – alla quale nello stesso periodo della mostra Centre Pompidou e TATE Modern dedicheranno la prima grande ricognizione mondiale – sarà presente con opere riconducibili ad un linguaggio di street photographye di paesaggio come in “Gamin aux Chaussures Dépareillés” (1933). L’indagine del corpo femminile sarà il fulcro del lavoro di Lee Miller, con numerosi autoritratti e nudi di modelle e modelli che lavoravano con lei sia in ambito di ricerca che di fotografia di moda.

    Una mostra unica, dunque, sia per la qualità delle fotografie esposte, sia per il taglio innovativo nell’accostamento insieme biografico e artistico dei protagonisti di queste vicende. Un grande repertorio di immagini a disposizione del pubblico reso possibile grazie alla collaborazione con numerose istituzioni e gallerie nazionali e internazionali dallo CSAC di Parma all’ASAC di Venezia, dal Lee Miller Archive del Sussex al Mast di Bologna alla Fondazione Marconi di Milano. Realtà che hanno contribuito, tanto con i prestiti quanto con le proprie competenze scientifiche, a rendere il più esaustiva possibile tale ricognizione su uno dei periodi più innovativi del Novecento, con autentici capolavori dell’arte fotografica come i portfoli “Electricitè” (1931) e il rarissimo “Les mannequins. Résurrection des mannequins” (1938), testimonianza unica di uno degli eventi cruciali della storia del surrealismo e delle pratiche espositive del XX secolo, l’Exposition Internationale du Surréalisme di Parigi del 1938.

    Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, la mostra sarà accompagnata da un catalogo contenente la riproduzione delle opere esposte, i saggi dei curatori e di altri studiosi, nonché essenziali note bio-bibliografiche.

    L’attività di CAMERA è realizzata grazie a Intesa Sanpaolo, Lavazza, Eni, Reda, in particolare la programmazione espositiva e culturale è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.

    Foto di copertina: Man Ray. The Fifty Faces of Juliet, 1941/1943 Cm 39,5 x 34 x 2,7 Collezione privata – Courtesy Fondazione Marconi, Milano – © Man Ray Trust by SIAE 2019.

  • Quale obiettivo si pone il curatore Domenico Maria Papa coinvolgendo artisti provenienti da diversi paesi con opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive, o creando ambientazioni per i percorsi museali scelti?

    Art Site Fest, quest’anno alla quinta edizione, vuole essere il tentativo di disegnare una geografia di luoghi, diversi per architettura, origine, gestione, uso, che siano, seppure in modo temporaneo, contesto per opere d’arte aperte alla relazione con essi.

    Agli artisti invitati è stato chiesto di collocare negli ambienti, nelle sale e nei giardini di dimore storiche e musei piemontesi, opere che avessero la capacità di intrattenere un serrato dialogo con il proprio intorno. In alcuni casi, gli artisti coinvolti hanno risposto con proposte originali, pensate e realizzate per gli ambienti scelti, con opere cioèsite specific.

    Quella del site specific è, infatti, una categoria molto utilizzata nella produzione recente: indica una classe di opere che non hanno ragione al di fuori dello spazio per il quale sono state concepite ed è sintomatica proprio di quel ritorno di attenzione al contesto al quale si accennava.

    Tutte le opere di Art Site Fest, tuttavia, anche quando non appositamente realizzate per l’occasione, più generale, si può affermare siano site responsive, prendendo in prestito una terminologia informatica per dire che sono sensibili al contesto.

    Cos’è Art Site Fest?

    Opera di Viola Pantano edizione Art Site Fest 2018 posizionata nella Sala Diplomatica.

    E’ un progetto dell’Associazione Phanes, con il patrocinio della Regione Piemonte, e della Città di Torino, in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, la Fondazione Torino Musei, Fondazione Ordine Mauriziano, Fondazione Cavour, il Museo storico della Reale Mutua, Casa Martini, e il Museo Lavazza.

    E’ un percorso in dimore e residenze storiche del Piemonte, che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio storico piemontese, e utilizza l’arte contemporanea come mezzo di promozione del luogo, un percorso nei linguaggi della contemporaneità, tra fotografia, scultura, pittura, teatro, musica.

    Un po’ di numeri di Art Site Fest.

    Per le scorse edizioni Si è svolta in sedi prestigiose: al Castello di Buronzo, Castello di Castelnuovo Calcea, nel Monferrato astigiano nelle cantine dei viticoltori dei paesaggi Unesco di Langhe Roero e Monferrato, nelle residenze reali di Govone, Venaria, Racconigi e Stupinigi, a Palazzo Madama, a Palazzo Chiablese, Palazzo Biandrate, Museo Egizio. In ogni sede sono stati individuati ambienti adatti alla collocazione di opere, anche di grandi dimensioni e all’accoglienza di un pubblico numeroso e interessato.

    Quella del 2019 sarà la 5° edizione. Negli anni ha coinvolto 15 sedi, tra le quali 5 residenze reali, con oltre 120 artisti provenienti da diversi paesi che hanno presentato oltre 180 opere, tra fotografia, installazione, performance, teatro, musica.

    La manifestazione è stata seguita nel corso del tempo da un pubblico stimato di 10.000 persone che attraverso il Festival e i molti eventi in programma hanno avuto modo di scoprire o riscoprire le dimore storiche del proprio territorio.

    Foto di Copertina: Scatto di Guler Ates al Castello di Govone – Esposta al Castello di Santena nell’edizione 2018 – 

  • Sabato 21 e domenica 22 settembre si celebrano in tutta Italia le GEP – Giornate Europee del Patrimonio che nell’edizione 2019 sono ispirate al tema “Un due tre… Arte! Cultura e intrattenimento”.

    Visite guidate, iniziative speciali e aperture straordinarie saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura statali, cui si accederà con orari e costi ordinari.

    Il tema

    “Un due tre… Arte! Cultura e intrattenimento” interpreta lo slogan “Arts and entertainment” individuato in sede europea per gli European Heritage Days e rappresenta un’occasione per riflettere sul benessere che deriva dall’esperienza culturale e sui benefici che la fruizione del patrimonio culturale può determinare in termini di divertimento, condivisione, sperimentazione ed evasione.
    Ogni forma di gioco, nella sua accezione più tradizionale, rappresentata dai manufatti rinvenuti negli scavi archeologici, da rappresentazioni iconografiche, dai tradizionali giochi di strada, fino alle esperienze tecnologiche più innovative può essere presa in considerazione.
    Ma tutte le arti visive e performative e le rappresentazioni della cultura locale sono forme di intrattenimento culturale, dedicate all’evasione ma anche veicolo di interpretazione del passato, di riflessione sul presente, di visioni sul futuro. Dalla musica al design e alla moda, dalla danza alla letteratura, dalla fotografia al teatro, dalle feste e tradizioni popolari al cinema, tutte le forme artistiche concorrono a formare l’identità culturale e a creare relazioni.
    I musei, i parchi e le aree archeologiche, i monumenti, le gallerie, le biblioteche, gli archivi, le università, i conservatori, le accademie sono “chiamati in gioco” e invitati ad “aprire le danze” per condividere il divertimento delle Giornate Europee del Patrimonio.

    Tutti gli appuntamenti delle GEP 2019 saranno pubblicati sul sito www.beniculturali.it/GEP2019 e sul sito europeo www.europeanheritagedays.com

    Per partecipare gli hashtag ufficiali sono: #museitaliani #EHDs #GEP2019 #UnduetreArte

     

     

     

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