Di solito racconto la storia e la cultura dei posti che vedo e che visito, invece questa volta inizio raccontando le persone e l’amore per la loro terra, la storia ve la racconterò dopo.
Ho conosciuto Morrone qualche anno fa, e devo dire che mi ha catturato “quasi” come le montagne della Valle d’Aosta per cui provo un amore incondizionato.
Territorio e popolazione molto diversa, ma appena entrata in contatto con la cultura vera del paese, ho conosciuto persone abituate alla fatica del lavorare un territorio non facile – gli orti sono in pendenza – l’asprezza e la severità di certi coltivatori deriva senza alcun dubbio dalla lavorazione di un paesaggio collinare, petroso e argilloso, franoso e franato, senza climi estremi, ma anche senza dolci tepori.
Sono di carattere mite, ospitali, e di grande semplicità umana.
Quelli che sono rimasti, purtroppo pochi, ma per fortuna qualcuno giovane è rimasto, investe in proprio per la salvaguardia delle tradizioni e del territorio.
Negli ultimi anni ho visto in loro l’entusiamo di chi vuole far conoscere la propria terra oltre i confini, per ricordare all’Italia e anche un po al mondo che il MOLISE ESISTE! Perché tanti morronesi tornavano e qualcuno torna ancora dalla Germania, dalla Svizzera da tutte le regioni d’Italia o dall’America.
E cosi l’estate di Morrone è “I Vicoli dei Sapori” II Edizione: un Festival dei prodotti e delle tradizioni di Morrone, musica enogastronomia e momenti di carattere culturale.
Io quest’anno non ci sarò, ma so che sarà molto molto interessante.
A dimostrazione un piccolo excursus della scorsa edizione.
I Vicoli dei Sapori ediz. 2017