Riapre l’appartamento dei Principi Forestieri
Prosegue l’impegno dei Musei Reali per ampliare l’accessibilità e il miglioramento dei percorsi di vista.
Palazzo Reale festeggia la riapertura dell’Appartamento dei Principi Forestieri, chiuso da oltre quindici anni. Dopo un impegnativo intervento di manutenzione straordinaria e di riallestimento, riaprono al pubblico sette ambienti dell’ala nord, affacciati sul giardino, progettati da Filippo Juvarra tra il 1733 e il 1734, completati da Benedetto Alfieri, e parzialmente rimodellati da Pelagio Palagi a metà Ottocento.
In occasione della riapertura dell’Appartamento dei Principi Forestieri, sarà presentato al pubblico anche il restauro della Tribuna Reale, che accoglieva i sovrani per assistere alla messa nel duomo. Anche per la Tribuna Reale è previsto un programma di visite guidate che prenderà avvio entro l’estate.
Il progetto è stato possibile grazie al fondamentale contributo di Compagnia di San Paolo, che ha sostenuto il restauro degli ambienti contribuendo a garantirne l’accessibilità partecipando al progetto di ampliamento dei percorsi di visita, che prevede l’inserimento di nuovo personale di supporto della società Ales-Arte Lavoro e Servizi nei percorsi del Palazzo Reale.
I restauri sono stati realizzati anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici di Palazzo Reale, che offrirà un servizio di visite guidate nei fine settimana.
L’Appartamento dei Principi Forestieri
Progettato da Filippo Juvarra tra 1733-34, completato e arredato da Benedetto Alfieri tra 1738 e 43, ebbe negli anni 1841-45 integrazioni ad opera di Pelagio Palagi, che intevenne anche rielaborando intagli settecenteschi recuperati dall’appartamento di facciata del secondo piano. Con il regno di Vittorio Emanuele II (1849-1878), l’appartamento fu trasformato in foresteria e ospitò nel 1855 don Pedro V re del Portogallo. Le sale ospitano molte opere d’eccezione e diverse curiosità. Vi si accede attraversando la Galleria delle Battaglie, con la grande volta affrescata di Claudio Beaumont che raffigura il Trionfo della pace e delle arti liberali (1747). Di grande fascino anche il soffitto affrescato di Lorenzo Pecheux (1778) con La verità inseguita dal tempo e le quattro volte di Francesco De Mura (1741-43), di cui ben conservate Le storie di Teseo e I giochi olimpici. Le stanze sono arricchite con lambriggi, porte e ante di finestre dipinte: nella Sala da Pranzo le Boscarecce di Vittorio Amedeo Cignaroli (1740); nella Camera da letto le Scene di vita popolaredi Pietro Domenico Olivero (1739-41); altre salette con rovine del Gambone e fiori della Gili. Alle pareti, i dipinti propongono una campionatura di ritratti settecenteschi e quadri di storia. Completano l’arredo il grande modello della facciata di Palazzo Reale progettata da Domenico Ferri (eseguito da Gabriele Capello detto il Moncalvo), e varie sculture in marmo, come il Putto col pellicano di Francesco Ladatte e il tavolino con Putti in girotondo (1720, già nel castello di Rivoli) di Carlo Tantardini.
La Tribuna Reale
Progettata dall’architetto Francesco Valeriano Dellala di Beinasco nel 1775 e ornata dai grandi telamoni in legno scolpito di Ignazio Perucca, su modello del Bernero. Le pitture spettano ai fratelli Pozzo, mentre gli intagli furono approntati da Croce, De Giovanni e Riva. L’ambiente è stato oggetto di una manutenzione straordinaria, con il restauro della straordinaria serie di ventole realizzate da Giuseppe Maria Bonzanigo nel 1790.
Foto© Daniele Bottallo e Paolo Formica