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    Dopo di lui la pittura non è più la stessa. Lo sguardo sull’arte del ritratto, sull’arte del nudo, sulla pittura storica: cambiano tutti i modi di rappresentare”. Introduce così la figura di Jean Auguste Dominique Ingres (1780 – 1867) la direttrice del museo a lui dedicato a Montauban, Florence Viguier-Dutheil.

    La mostra in corso a Milano, a Palazzo Reale, fino al 23 giugno, attraverso l’esposizione di oltre 150 opere tra cui oltre 60 dipinti, si pone come obiettivo la costruzione di un punto di vista diverso e più completo sul famoso artista francese. “Considerato come un inclassificabile, percepito come l’erede di Raffaello e allo stesso tempo come il precursore di Picasso, tra il maestro della bella forma e quello della non-forma, Ingres è innanzitutto un “rivoluzionario”.

    Realista e manierista al contempo, egli affascina tanto per le sue esagerazioni espressive quanto per il suo gusto del vero”, si legge nella presentazione.
    Il progetto pone inoltre una particolare attenzione alla città di Milano, che visse in quegli anni una stagione di grande prosperità e fu fortemente rimodellata nei suoi monumenti, nei suoi spazi verdi e nelle infrastrutture urbane, a partire dalla nuova Pinacoteca di Brera.

    Fonte: Artribune 

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