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  • CAPOLAVORI DALLA COLLEZIONE PEINDRE EN NORMANDIE’ AD ASTI

    Fino al 16 febbraio a Palazzo Mazzetti di Asti un eccezionale corpus di 75 opere che racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia.

    Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet – in mostra insieme a molti altri – colgono l’immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo.

    Grazie alla Fondazione Asti Musei, la mostra “Monet e gli impressionisti in Normandia” curata da Alain Tapié, ripercorre le tappe salienti della corrente artistica: opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Camille sulla spiaggia (1870) e Barche sulla spiaggia di Étretat (1883) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir – tra i capolavori presenti in mostra – raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi dell’epoca che – immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti – hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.

    Un progetto espositivo che si concentra sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandie, una delle collezioni più rappresentative del periodo impressionista, accanto a opere provenienti dal Musée de Vernon, dal Musée Marmottan Monet di Parigi e dalla Fondazione Bemberg di Tolosa.

    Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi: gli inglesi parlano della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l’esperienza visiva. Luoghi come Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp – rappresentati nelle opere in mostra a Palazzo Mazzetti – diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza, dove i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein air dando il via così al movimento impressionista.

    La mostra è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, in collaborazione con Ponte – Organisation für kulturelles management GMBH, organizzata da Arthemisia, sponsor Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

    SEDE

    Palazzo Mazzetti
    Corso Vittorio Alfieri, 357 14100 Asti

    INFORMAZIONI
    FONDAZIONE ASTI MUSEI www.fondazioneastimusei.it www.astimonet.it segreteria@fondazioneastimusei.it info@fondazioneastimusei.it
    T. +39 0141 530403

    ORARI

    Martedì – domenica 10.00 – 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) Lunedì chiuso

     

  • Con oltre 150 opere, un percorso espositivo diviso in 7 sezioni e curata da Dolores Durán Úcar, Palazzo Mazzetti ospita Chagall.

    Colore e magia, una mostra realizzata da Fondazione Asti Musei, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Regione Piemonte e Comune di Asti,in collaborazione con il Gruppo Arthemisia e con il patrocinio della Provincia di Asti.

    Chagall. Colore e magia rappresenta una straordinaria opportunità per ammirare più di 150 opere di Marc Chagall e ripercorrere la traiettoria artistica del pittore dal 1925 fino alla morte.

    L’allestimento segue un percorso originale che, andando oltre la presentazione cronologica, propone una lettura nuova delle opere, consentendo al visitatore di addentrarsi nei temi principali della produzione dell’artista: la tradizione russa, legata alla sua infanzia, dalla quale non si allontanò mai; il senso del sacro e la profonda religiosità che si riflettono nelle creazioni ispirate alla Bibbia; il rapporto con i letterati e i poeti, rappresentato in mostra dalla raccolta di incisioni con cui tradusse in immagini i testi di Jean Girardoux e altri scrittori per il volume I sette peccati capitali; l’interesse per la natura e gli animali e le riflessioni sul comportamento umano che trovarono espressione nelle acqueforti delle Favole; il mondo del circo, che lo affascinava sin dall’infanzia per la sua atmosfera bohémienne e la sua sete di libertà; e, ovviamente, l’amore, che domina le sue opere e dà senso all’arte e alla vita.

    Va sottolineata la presenza in mostra di alcuni capolavori, appartenenti a importanti collezioni private, raramente sono stati esposti fino ad ora.

    Per maggiori informazioni

    Credit Photo di copertina:

    Les fiancés sur fond bleu, 1931-32 6 Oil on canvas, 24×19,2 cm – Private Collection, Swiss © Chagall®, by SIAE 2018

  • E’ uno degli ultimi pittori impressionisti.

    Discendente di una nobile ed antichissima famiglia francese, la sua vita fu segnata, a quattordici anni, da due cadute da cavallo che gli procurarono delle fratture ad entrambe le ginocchia.

    In seguito le sue gambe non crebbero al pari del resto del corpo, restando piccolo di statura.

    Trascorse buona parte della sua breve vita a vivere una vita nel pittoresco  quartiere parigino di Montmartre, in un universo di ballerine e prostitute egli svolse la sua arte, prendendo di lì la propria ispirazione.

    Grande disegnatore:  coglie con precisione espressionistica le forme, i corpi e lo spazio  e le superfici vengono tutte intessute di linee che si intrecciano.

    Fu il primo pittore ad utilizzare le sue capacità artistiche per la produzione di grafica d’autore, soprattutto in occasione di spettacoli teatrali e di cabaret.

    Pur provenendo da una famiglia nobile ed agiata, preferì vivere la propria esistenza fuori dagli schemi della vita borghese, accomunandolo ad altri artisti, come Van Gogh e Gauguin.

    Ma mentre Van Gogh e Gauguin ricercavano il mondo dei contadini o i mondi esotici delle isole del Pacifico, Toulouse-Lautrec evade rifugiandosi nel mondo fatto di bordelli e locali di spettacoli in cui incontrava barboni, ubriachi e prostitute e con i quali condivideva anche la sua vita affettiva.

    Morì nel 1901 all’età di trentasette anni per problemi di alcolismo.

    Toulouse Lautrec. La Belle Époque“, è una mostra proposta da Arthemisia Group, composta da 170 opere provenienti dall’ Herakleidon Museum di Atene, suddivise in dieci sezioni tematiche curate da Stefano Zuffi.

    http://www.mostratoulouselautrec.it/

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