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  • FONDAZIONE TORINO MUSEI
    Oltre 530.000 VISITATORI
    UN BILANCIO DEL 2022

    Dopo due anni di emergenza pandemica, il 2022 è stato contrassegnato da un progressivo ritorno alla frequentazione dei luoghi della cultura.

    Nell’anno appena trascorso i nostri musei hanno raggiunto importanti risultati in termini di visitatori, ritornando quasi ai numeri pre-pandemia, con oltre 530.000 persone che hanno visitato il patrimonio e le mostre della GAM, del MAO e di Palazzo Madama oltre ad Artissima, la nostra Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea.

    I visitatori registrati nel corso del 2022 sono stati 154 mila alla GAM, quasi 100 mila i visitatori del MAO e oltre 243 mila a Palazzo Madama, a cui si aggiungono gli oltre 33 mila visitatori in 4 giorni della ventinovesima edizione di Artissima, diretta per il primo anno da Luigi Fassi che si è riconfermata come  vero punto di riferimento per il mercato dell’arte contemporanea internazionale ed è stata definita dai media come la fiera più sperimentale, innovativa e interessante d’Italia e d’Europa.

    I tre musei hanno realizzato nel complesso 18 mostre e organizzato 180 eventi tra incontri, corsi di storia dell’arte, conferenze, concerti, performance, visite speciali e altro. I prestiti di opere sono stati 86 a beneficio di 31 musei e istituzioni italiane e internazionali, portando la ricchezza del nostro patrimonio fuori dai confini e permettendo di rafforzare i rapporti di scambio con importanti realtà culturali. I Dipartimenti Educazione hanno visto la partecipazione di oltre 50 mila tra bambini, ragazzi, insegnanti, famiglie, persone con disabilità e adulti.

    La Fondazione insieme alla Città di Torino ha realizzato la venticinquesima edizione di Luci d’Artista, tutelando e promuovendo le installazioni esistenti. Ha allestito insieme agli artisti i tre nuovi progetti e portato all’antico splendore le opere danneggiate dal tempo.

    LE MOSTRE E LE ATTIVITÀ

    Alla GAM nel 2022 hanno riscosso successo di pubblico sia l’esposizione World Press Photo 2022 sia la mostra Ottocento. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento. Grande attenzione ha suscitato anche il progetto espositivo dedicato al lavoro di Atelier dell’Errore e Chiara Camoni Hic sunt dracones inaugurato lo scorso novembre in occasione della settimana torinese dedicata all’arte contemporanea. Preziose le esposizioni in Wunderkammer Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti in collaborazione con il Circolo dei Lettori, Flavio Favelli. I Maestri Serie Oro, progetto vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Edoardo Sanguineti. Il volto del poeta in collaborazione con Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Umanistici, Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti. Infine in VideotecaGAM si è concluso, con le ultime due mostre dedicate a Vincenzo Agnetti e Jannis Kounellis, il ciclo espositivo realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia. L’estate ha visto protagonista il ciclo di incontri legato alla mostra Una collezione senza confini dedicato all’inclusione sociale e al coinvolgimento di nuovi pubblici. INCROCI è nato nell’ambito del programma “La democratizzazione della cultura” ideato e promosso dalla Phillips Collection di Washington DC e dalla Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia. Gli incontri hanno permesso a culture e idee differenti di incontrarsi, con temi quali il disegno e l’intessitura, la cristalloterapia, la meditazione la pratica yoga e l’uso delle erbe per la cura del corpo.
    Nella collaborazione con 19 istituzioni e musei italiani e internazionali, nel 2022 la GAM ha prestato oltre 50 opere che hanno viaggiato e si sono fatte ammirare in Italia e all’estero.

    Al MAO il pubblico ha potuto apprezzare le mostre Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, Il Grande Vuoto, 稍息 Riposo! Cina 1981-84. Fotografie di Andrea Cavazzuti e Buddha10 , che vanta la collaborazione con il Centro Restauro Venaria Reale e contributi scientifici di importanti studiosi provenienti da istituzioni internazionali quali l’Università di Singapore, l’Università di Chicago, il Montreal Museum of Fine Arts, il Museo delle Civiltà di Roma, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e molti altri.
    Il 2022 del Museo d’Arte Orientale ha visto l’arrivo del nuovo direttore Davide Quadrio, che ha impresso al museo una direzione più internazionale e contemporanea, in un’ottica di contaminazione culturale e apertura verso nuove tipologie di pubblico attraverso progetti come il t-space X MAO e il ricco calendario di performance musicali con artisti internazionali realizzate nell’ambito delle mostre temporanee. Per rafforzare il rapporto con l’Università di Torino, il museo ha anche avviato lo scorso ottobre il Corso di formazione di Cultura Materiale dell’Asia, realizzato in collaborazione con StudiUm, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Per il Museo e per l’Università si tratta di un programma a carattere sperimentale e rappresenta il primo step di una collaborazione che potrà strutturarsi e ampliarsi nei prossimi anni, creando una connessione profonda fra i due luoghi di cultura.

    A Palazzo Madama hanno riscontrato successo di pubblico le mostre Invito a Pompei realizzata insieme al Parco Archeologico di Pompei; Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l’altare del Volto Santo in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro in Vaticano e Margherita di Savoia, Regina d’Italia. Importante è stato il progetto Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli, ideato in occasione del Comitato interministeriale per gli Affari Esteri che ha proposto l’esposizione, su stendardi sotto i portici di piazza San Carlo e di via Po, di sedici illustrazioni originali dedicate ai valori promossi dal Consiglio d’Europa di altrettanti grandi illustratori italiani. Il progetto, che rientra nel processo di sviluppo internazionale della Fondazione Torino Musei, ha ottenuto il patrocinio del Consiglio d’Europa, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura. L’esposizione è stata poi riallestita a Siena nel Cortile del Podestà, in occasione della campagna #InsiemepergliSDG organizzata dal Comune e dall’Università di Siena e promossa dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale con i partner FAO, UN SDG Action Campaign, Save The Children, CIHEAM Bari e Commissione Europea. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha indicato questo progetto quale strutturale agli 82 Istituti Italiani di Cultura all’estero, e sarà presentato in prestigiose sedi europee a maggio 2023 in occasione della Settimana Europea.
    Per il quinto anno consecutivo, in collaborazione con Art Site Fest, il museo ha arricchito la sua programmazione con il progetto Bruegel Suite, una video installazione di Lech Majewski, presentata alla 54° edizione della Biennale di Venezia. La Corte Medievale è stata riallestita con la presentazione di La porta della città. Un racconto di 2.000 anni, una narrazione visiva che accoglie il visitatore e lo accompagna nel percorso di visita al museo, cui ha fatto seguito una nuova guida aggiornata della millenaria storia di Palazzo Madama. Dal 21 dicembre 2022 con Textiles are back è stata riallestita, dopo sette anni di assenza, anche la Sala tessuti del museo, presentando una parte della collezione di tessuti e
    moda: un patrimonio di circa 4.000 manufatti, tra i più importanti in Italia.
    Grazie al finanziamento dalla Fondazione CRT sono iniziati i lavori di restauro della facciata juvarriana e delle quattro monumentali statue in marmo di Brossasco, le “Allegorie del buon governo sabaudo” che coronano la balaustra del corpo centrale.
    Nel 2022 il museo ha prestato 33 opere a 11 musei e istituzioni italiane e straniere.

    ARTISSIMA 2022, tornata totalmente in presenza all’Oval Lingotto, ha indirizzato le proprie energie nella costruzione di un appuntamento di alta qualità e dall’impianto commerciale e internazionale, accogliendo le 4 sezioni consolidate – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – e le 3 sezioni curate – Disegni, Present Future e Back to the Future che hanno avuto anche un’estensione digitale sulla piattaforma Artissima Voice Over. La fiera ha dato il benvenuto a oltre 650 collezionisti provenienti da 30 Paesi, quasi 8.000 VIP e 800 art professional, tra direttori di museo e curatori. Una dimostrazione di fiducia e rilevanza che continua ad essere accordata alla manifestazione anche in ambito internazionale.

    Per i venticinque anni di LUCI D’ARTISTA, progetto della Città di Torino realizzato da Fondazione Torino Musei, la Fondazione oltre alla curatela scientifica del progetto e alla tutela delle opere ha lavorato per la realizzazione di tre nuove installazioni luminose di Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi e ha coordinato gli importanti lavori di restauro e ripristino delle installazioni Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn situata sul Monte dei Cappuccini e Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio sul laghetto di Italia ’61 riportandole alla condizione originale. Infine anche per l’edizione 2022, la Fondazione ha collaborato con l’Area Attività Culturali della Città di Torino per la curatela e realizzazione del Public Program “Incontri illuminanti con l’Arte Contemporanea”.

    I PROGETTI SPECIALI DEL 2022

    Accanto alle tradizionali attività di tutela e promozione del patrimonio della Fondazione Torino Musei, GAM, MAO e Palazzo Madama hanno contribuito alla realizzazione di alcuni importanti progetti in collaborazione con altre istituzioni culturali italiane e internazionali.

    In occasione di Artissima i tre musei hanno ospitato So will your voice vibrate, progetto costituito da due installazioni sonore – alla GAM con Riccardo Benassi (galleria Zero…, Milano) e al MAO con Charwei Tsai (galleria mor charpentier, Parigi, Bogotà) – e una performance di Darren Bader (galleria Franco Noero, Torino) a Palazzo Madama.

    Dopo essere stata esposta per la prima volta alla GAM, Sinfonia di Alessandro Sciaraffa, vincitrice del bando Italian Council 2020, a marzo 2022 si è trasferita con grande successo alla Fondazione e Galleria TSE Art Destination di Nur-Sultan, una delle realtà più dinamiche nell’arte contemporanea del Kazakhstan. Il progetto ha visto il coinvolgimento e il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Nur-Sultan rafforzando le collaborazioni tra il museo e le realtà culturali della capitale kazaka. Il progetto espositivo del MAO Il Grande Vuoto andrà invece nel 2023 in mostra all’Italian Cultural Center di New Delhi e Bangalore.

    Palazzo Madama nell’anno in corso ha avviato importanti progetti per portare “il museo fuori dal museo” coinvolgendo scuole, circoscrizioni, anagrafi, dipendenti comunali. Al fine di definire nuove linee di lavoro con il territorio sono stati attivati interventi come L’aula che vorrei, che ha coinvolto più di 200 studenti che hanno fatto lezione in museo e Miniature rivelate in collaborazione con le Biblioteche civiche della Città di Torino.

    Come di consueto, i musei hanno aderito alle principali iniziative promosse dalla Città, proponendo aperture straordinarie e ingressi gratuiti o a tariffe agevolate in occasione di Eurovision Song Contest, del Salone del Libro, delle ATP Finals, della festa di San Giovanni, della Notte Europea dei Musei, del Ferragosto, delle Giornate Europee del Patrimonio, della Notte delle Arti Contemporanee e della giornata AMACI.
    Palazzo Madama, oltre ad aver ospitato i Ministri delegati del Comitato interministeriale per gli Affari Esteri del Consiglio d’Europa con una visita al museo e cena di lavoro, nel 2022 è stato Media centre in occasione di Eurovision Song contest e Casa Italia durante le ATP finals.

  • L’antica necropoli paleocristiana, emersa dai lavori di realizzazione della Nuvola Lavazza, ospita la  mostra di sculture di Aron Demetz nuovamente visitabile a partire da Domenica 15 dicembre

    Il dialogo tra un gioiello dell’architettura contemporanea e un passato tanto antico quanto affascinante.

    Si tratta della Nuvola Lavazza, sede dell’azienda torinese che, nell’ambito di Art Site Fest, progetto espositivo arrivato alla quinta edizione ospita una mostra di Aron Demetz, curata da  Domenico Maria Papa e in collaborazione con la Galleria Doris Ghetta.

    Sette sculture, scelte nell’ampia produzione dell’artista altoatesino, sono state collocate all’interno del perimetro della necropoli paleocristiana. Figure vagamente umane, che emergono dalle rimanenze archeologiche e che intrattengono un dialogo serrato con le superfici terrose, i resti delle pareti, il perimetro delle tombe, come a segnare il recupero della radice originaria della scultura.

     

    Aron Demetz

    … “Anche se il mio è un ritorno alla scultura classica, non è tanto importante la figura, quanto la ricerca sulla trasformazione dei materiali e il legno carbonizzato mi permette di trasmettere questa idea di metamorfosi”.

    Si è guadagnato notorietà internazionale grazie a un personale linguaggio scultoreo che coniuga la figurazione con una sensibilità assolutamente contemporanea.

    Il legno soprattutto, ma anche il bronzo e più di recente l’alluminio e l’argento, sono i materiali che restituiscono forma a corpi, colti spesso in una condizione di sospensione. Nel lavoro di Demetz è presenta una profonda riflessione sul rapporto dell’uomo con la natura, dalla quale origina la consapevolezza di una mancata unione.

    In alcuni casi Demetz ricopre la superficie delle strutture con resina naturale che l’artista stesso raccoglie dagli alberi delle foreste della Val Gardena.

    La resina, materiale in costante mutamento ha caratteristiche fortemente evocative e contribuisce di esprimere una nozione arcaica e metafisica. Utilizzate malte per conservare tessuti nei metodi di mummificazione, rinvia anche un’idea di durata di ricomprendere composizione.

    Utilizzata nei secoli anche come luogo di culto. Demenza colloca alcune delle sue opere in interno dell’area archeologica, tra le tombe, disegnando un percorso che assume una valenza quasi religiosa.

    Nato nel 1972 Vipiteno Bolzano da una famiglia ladina di scultori che, già da secoli, lavoravano come intagliatori in Val Gardena. Tra il 1997 1998 studiò cultura nella classe di Christian  Hofner presso l’Accademia delle belle arti di Norimberga. Ha esposto in musei e gallerie di tutto il mondo. Del 2018 è l’importante personale presso il Museo Nazionale Archeologico di Napoli.

    Dl 2010 è titolare della cattedra di Belle Arti di Carrara. Vive e lavora  a Selva di Val Gardena.

    Per prenotazioni prenotazioni.museo@lavazza.com

    biglietti disponibili su www.ticketlandia.com/m/museolavazza (prenotazione obbligatoria)
    ingresso euro 5,00 , gratuito sotto i 6 anni, fino a esaurimento posti disponibili (26 posti per visita)

     

  • Quale obiettivo si pone il curatore Domenico Maria Papa coinvolgendo artisti provenienti da diversi paesi con opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive, o creando ambientazioni per i percorsi museali scelti?

    Art Site Fest, quest’anno alla quinta edizione, vuole essere il tentativo di disegnare una geografia di luoghi, diversi per architettura, origine, gestione, uso, che siano, seppure in modo temporaneo, contesto per opere d’arte aperte alla relazione con essi.

    Agli artisti invitati è stato chiesto di collocare negli ambienti, nelle sale e nei giardini di dimore storiche e musei piemontesi, opere che avessero la capacità di intrattenere un serrato dialogo con il proprio intorno. In alcuni casi, gli artisti coinvolti hanno risposto con proposte originali, pensate e realizzate per gli ambienti scelti, con opere cioèsite specific.

    Quella del site specific è, infatti, una categoria molto utilizzata nella produzione recente: indica una classe di opere che non hanno ragione al di fuori dello spazio per il quale sono state concepite ed è sintomatica proprio di quel ritorno di attenzione al contesto al quale si accennava.

    Tutte le opere di Art Site Fest, tuttavia, anche quando non appositamente realizzate per l’occasione, più generale, si può affermare siano site responsive, prendendo in prestito una terminologia informatica per dire che sono sensibili al contesto.

    Cos’è Art Site Fest?

    Opera di Viola Pantano edizione Art Site Fest 2018 posizionata nella Sala Diplomatica.

    E’ un progetto dell’Associazione Phanes, con il patrocinio della Regione Piemonte, e della Città di Torino, in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, la Fondazione Torino Musei, Fondazione Ordine Mauriziano, Fondazione Cavour, il Museo storico della Reale Mutua, Casa Martini, e il Museo Lavazza.

    E’ un percorso in dimore e residenze storiche del Piemonte, che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio storico piemontese, e utilizza l’arte contemporanea come mezzo di promozione del luogo, un percorso nei linguaggi della contemporaneità, tra fotografia, scultura, pittura, teatro, musica.

    Un po’ di numeri di Art Site Fest.

    Per le scorse edizioni Si è svolta in sedi prestigiose: al Castello di Buronzo, Castello di Castelnuovo Calcea, nel Monferrato astigiano nelle cantine dei viticoltori dei paesaggi Unesco di Langhe Roero e Monferrato, nelle residenze reali di Govone, Venaria, Racconigi e Stupinigi, a Palazzo Madama, a Palazzo Chiablese, Palazzo Biandrate, Museo Egizio. In ogni sede sono stati individuati ambienti adatti alla collocazione di opere, anche di grandi dimensioni e all’accoglienza di un pubblico numeroso e interessato.

    Quella del 2019 sarà la 5° edizione. Negli anni ha coinvolto 15 sedi, tra le quali 5 residenze reali, con oltre 120 artisti provenienti da diversi paesi che hanno presentato oltre 180 opere, tra fotografia, installazione, performance, teatro, musica.

    La manifestazione è stata seguita nel corso del tempo da un pubblico stimato di 10.000 persone che attraverso il Festival e i molti eventi in programma hanno avuto modo di scoprire o riscoprire le dimore storiche del proprio territorio.

    Foto di Copertina: Scatto di Guler Ates al Castello di Govone – Esposta al Castello di Santena nell’edizione 2018 – 

  • I linguaggi della contemporaneità con Art Site Fest diventano la chiave per interpretare l’eredità culturale e fare della memoria una ragione di identità, quanto mai attuale, nell’Anno europeo del patrimonio culturale.

    Art Site Fest nel Museo di Enologia…un’occasione particolare in uno spazio affascinante, pieno di riferimenti.
    I materiali come il mattone dei muri e dei voltati, i profumi, le forme…tutto ricorda la storia del luogo e la storia della Martini.
    D’altra parte il museo è nato e vive per quello: è un mezzo, un tramite per “ricordare” e fissare nel tempo i ricordi e le emozioni e quando l’arte incontra l’emozione…prende forma.

    Gli sguardi attenti e coinvolti degli invitati hanno confermato che le opere dei maestri Badolato, Galfione, Luiselli, Marchi, Pantano hanno trovato la loro giusta collocazione, ma anche i temi “materici” delle opere esposte hanno agevolato la lettura e “l’impaginazione” nel “libro” del museo.
    Così, con i colori dell’arte, tornano anche i sapori della vita: il connubio fra un bicchiere di bianco Martini gustato con gli amici e il quadro, l’opera d’arte che: “…riceve la propria vita e il proprio contenuto solo dalla riflessione di chi lo osserva”.

    L’isolarsi dell’artista in complicate ricerche estetiche alla ricerca del trascendente si è calata sempre più in forme concrete, tangibili, quotidiane … ecco la risposta alla scelta del luogo: “arte in un museo enologico” significa apertura ad un spazio originale e flessibile che ci ricorda l’arte di trasformare un elemento naturale in un prodotto finale, con una sua storia, una sua cultura, una sua poesia densa di profondi significati… e gli artisti che hanno esposto hanno colto questo messaggio universale di armonia.

    La Reggia di Venaria, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello Cavour di Santena, il Castello di Govone, il Museo Egizio, Palazzo Madama, Palazzo Chiablese, Palazzo Biandrate e Casa Martini a Pessione, sono i luoghi che accolgono opere e immagini in dialogo con gli ambienti storici fino al 25 novembre, visitabili anche grazie alle convenzione di Abbonamento Musei Piemonte.

    Art Site Fest, è un progetto dell’Associazione Phanes, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino, dell’Ambasciata del Canada e la collaborazione di:

    • Segretariato Regionale per il Piemonte del Ministero dei beni e delle attività culturali,
    • Consorzio delle Residenze Reali Sabaude,
    • Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino,
    • Fondazione Torino Musei,
    • Fondazione Ordine Mauriziano,
    • Fondazione Cavour,
    • Associazione Terre dei Savoia,
    • Casa Martini,
    • Teatro di Dioniso – Parole d’artista.

    Il Festival si avvale del sostegno di Fondazione CRT e Reale Mutua e del contributo di: Museumstudio, HST, Webaudio, Tipografia Sosso, Villa Giada.

    Per Info  – www.artsitefest.it

     

  • Giovedì 25 giugno al Circolo dei Lettori è stato presentato alla stampa Art Site Fest che si terrà dal 20 settembre al 18 novembre, tema:  “la Contaminazione” delle dimore storiche Piemontesi, con l’arte contemporanea in tutte le sue forme.

    Sono intervenuti alla presentazione Luca Angelantoni Fondazione CRT, Maurizio Cibrario Fondazione Torino Musei, Cristiana Maccagno Palazzina di Caccia di Stupinigi, Luca Malvicino, Associazione Govone Residenza Sabaude, Domenico Maria Papa curatore di Art Site.

    Gli anni scorsi nel Festival venivano interessate tre dimore: il Castello di Racconigi, il Castello di Govone e Reggia di Venaria.

    Quest’anno grazie all’interesse di pubblico delle scorse edizione,  al lavoro del curatore Domenico Maria Papa e della sua squadra, con 38 artisti presenti e 140 opere, le dimore interessate al festival aumento fino ad arrivare a 9: Reggia di Venaria, Palazzo Chiablese, Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Govone, il Castello di Racconigi, Palazzo Biandrate, Museo Egizio, Palazzo Bricherasio e Palazzo Madama.

    Tra gli  artisti presenti al Festival, Guler Ates, artista turca le cui opere sono realizzate attraverso performance e attività “adattive”,  fantasmi di donna ideati dall’artista turca. Al centro del suo percorso artistico l’indagine della figura umana in particolar modo la donna.

    Le tappezzerie cinesi prendono a vivere nel video di Yong Yongllong, al Castello di Govone.

    Joseph Fàd, fotoreporter di guerra libanese, famoso per i vuoi scatti da Palmira e dai siti devastati dall’Isis, che verranno messi a confronto da cartoline degli stessi luoghi prima della guerra e saranno presenti al Museo Egizio, permettendo cosi una riflessione su quanta fragilità si crei intorno all’arte.

    Tornerà Beppe Servìllo, degli AvionTravel, in un reading con Fattrice Eiena Sena e Lamberto Curtoni al violoncello.

    Contatti:

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