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  • Art Site Fest 2019 è alla sua  5° edizione. In questi anni ha coinvolto finora 15 sedi, tra le quali 5 residenze reali, con oltre 120 artisti provenienti da diversi paesi che hanno presentato oltre 180 opere, tra fotografia, installazione, performance, teatro, musica, ed è stata seguita nel corso del tempo, da un pubblico stimato di 10.000 persone che attraverso il Festival e i molti eventi in programma, hanno avuto modo di scoprire o riscoprire le dimore storiche del proprio territorio.

    Art Site Fest si è svolta in sedi prestigiose: al Castello di Buronzo, Castello di Castelnuovo Calcea, nel Monferrato astigiano nelle cantine dei viticoltori dei paesaggi Unesco di Langhe Roero e Monferrato, nelle residenze reali di Govone, Venaria, Racconigi e Stupinigi, a Palazzo Madama, a Palazzo Chiablese, Palazzo Biandrate, Museo Egizio.

    In ogni sede sono stati individuati ambienti adatti alla collocazione di opere, anche di grandi dimensioni e all’accoglienza di un pubblico numeroso e interessato nell’assoluto rispetto del luogo che ha ospitato la rassegna.

    Il suo curatore Domenico Papa è al lavoro per la realizzazione della nuova edizione, nell’assoluto riserbo su quali saranno gli artisti presenti alla prossima edizione.

    Nell’attesa, un paio di artisti presenti nella rassegna 2018.

     

     

     

     

    SvetlanaAntonyan  presente al Castello di Govone con le sue Memorie

    Credit Photo donatellolorenzo.it

     

     

     

     

     

     

     

    “Dialoghi” opera di Elizabeth Aro esposta al Castello Cavour di Santena.

    Credit Photo donatellolorenzo.it

     

  • Le culture si incontrano a Palazzo Madama: oriente e occidente nelle figure velate di Güler Ates.

    Güler Ates  artista londinese, di origine turche, crea  con la sua modella Gemma dei veri e propri  backstage d’opere d’arte contemporanea, i suoi shooting fotografici attraversano i luoghi contaminando gli spazi, crea vere e proprie performance, tra danza e teatro.

    Le manifestazioni del suo lavoro sono realizzate attraverso attività “adattive” (site-responsive) in aree che fondono sensibilità orientali ed occidentali.

    Le donne invisibili sotto i veli colorati attraversano con  leggerezza silenziosa  luoghi fortemente evocativi, i siti architettonici in cui lavora appartengono solitamente ad epoche specifiche.  Normalmente effettua delle ricerche sulla storia dei  siti ,  sopraluoghi che le forniscono  informazioni,  per poi scegliere il  tessuto che diventerà poi  il velo o il costume da far indossare a Gemma.

    Essendo parte della performance, il soggetto narra una vicenda disegnata dalla storia del sito, esplorando il suo sentimento di dualismo culturale. Usa il paragone storico per evidenziare questioni riguardanti il significato del velo nelle diverse politiche e culture, che per l’artista ha un significato spirituale più che religioso.

    L’artista, per la prima volta in Piemonte,  ha lavorato  con la sua modella Gemma presso la Reggia di Venaria, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e il Castello di Govone, per concludere proprio con Palazzo Madama. 

    Le foto saranno  in mostra in autunno ad Art Site Fest  dal 19 settembre al 25 novembre, tema  della nuova edizione il “senso del luogo”, in un percorso all’interno di alcune delle più belle Residenze Reali.

     

     

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