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  • È stata rilasciata la locandina ufficiale della 1ª edizione di Autolook Week Torino, il festival all’aperto che dal 7 all’11 settembre 2022 celebrerà il motorsport nel centro di Torino, e che lo scorso marzo è stato presentato in conferenza stampa alla presenza di Andrea Levy, Presidente Autolook Week Torino, Alberto Cirio, Presidente di Regione Piemonte, Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio di Regione Piemonte, Mimmo Carretta, Assessore ai Grandi eventi Torino, Marcella Gaspardone, Manager di Turismo Torino e Provincia, Piergiorgio Re, Presidente Automobile Club Torino e Paolo D’Alessio, curatore culturale di Autolook Week Torino.

    La manifestazione nasce da un’idea di Andrea Levy, già organizzatore del Salone dell’Auto Parco Valentino e di MIMO Milano Monza Motor Show, Paolo D’Alessio, designer e ideatore di Autolook Awards, e sarà supportata da Regione Piemonte, Comune di Torino, Museo Nazionale dell’Automobile, Fondazione Gino Macaluso, Automobile Club Torino e ACI, link ufficiale tra Autolook Week e il Gran Premio di Monza di Formula1.

    Andrea Levy, Presidente Comitato organizzatore Autolook Week: “Autolook Week celebra il motorsport e le gesta dei suoi grandi piloti con esposizione e show dinamici di vetture di Formula 1, rally, endurance e moto GP legandosi così alle celebrazioni del Centenario dell’Autodromo Nazionale di Monza. Sarà una grande festa per Torino che, attraverso la passione che da sempre esercitano gli sport motoristici, coinvolgerà giovani e appassionati in un evento completamente gratuito, all’aperto per le splendide vie del centro cittadino”.

    Autolook Awards, la premiazione per la comunicazione nell’eccellenza del motorsport
    Si comincia mercoledì 7 settembre alle OGR con gli Autolook Awards, la cerimonia di premiazione alla quale parteciperanno i team del motorsport, a partire dalla Formula 1. Con gli Autolook Awards saranno premiati team e sponsor per la comunicazione, che passa attraverso il look delle vetture e le livree divenute celebri, gli spot, le campagne pubblicitarie, le grandi iniziative realizzate dalle case costruttrici che negli anni hanno partecipato ai campionati motoristici mondiali.

    Madrina della serata sarà Federica Masolin, giornalista e conduttrice tv, che presenterà la serata chiamando sul palco i premiati Autolook Awards delle seguenti categorie: Formula 1 AwardsTradition&Style, Social Look, Classic Look, Technology&Design, Wec Endurance Total Look, Wrc Rally Innovation, Hall of fameAutolook, Hall of fame Moto GP, Brand Identity, Autospot, Automovie e Autodocumentary, AutolookHospitality Archilook, Autoimage, Autolook Global Look, Autolook Engineering.

    Il Comitato degli Autolook Week Torino è composto da: Andrea Levy (Presidente Autolook Week), Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI), Benedetto Camerana (Presidente Museo Nazionale dell’Automobile),Monica Mailander Macaluso(Presidente Fondazione Gino Macaluso), Paolo D’Alessio (ideatore Autolook Awards),Umberto Zapelloni (giornalista Formula 1), Alberto Sabbatini (giornalista Formula 1), Pino Allievi (giornalista Formula 1), Federica Masolin (giornalista Formula 1), Franco Nugnes (giornalista Formula 1), Ercole Colombo (fotografo Formula 1), Mario Isola (Racing Manager Pirelli), Ludovico Fois (Consigliere per le Relazioni Esterni e Istituzionali ACI), Elena Minardi (co-organizzatrice dell’Historic Minardi Days).

    Paolo D’Alessio, ideatore Autolook Awards: “Negli Autolook Awards a essere premiati saranno i look delle vetture, le grafiche più iconiche, che vengono equiparate a opere d’arte contemporanea, il modo di comunicare di team e sponsor, fino ad aspetti meno conosciuti del motorsport, quali la valenza architettonica delle hospitality, strutture sempre più elaborate che costituiscono il cuore pulsante del paddock. L’assegnazione dei premi è stata decisa da un Comitato di professionisti, da anni coinvolti a vario titolo nel mondo del motorsport”.

    Un percorso tra le vetture da competizione più iconiche del motorsport
    Una passeggiata numerata che da via Roma/piazza Carlo Felice accompagnerà il pubblico fino in piazza Castello, tra i modelli sportivi che hanno scritto la storia del motorsport: monoposto di Formula 1, iconiche vetture rally, modelli endurance e moto da competizione che, usciti dalle grandi collezioni e dai musei ufficiali, saranno messi a disposizione della passione del pubblico. Ognuno dei modelli sarà esposto all’aperto, come un’opera d’arte contemporanea tridimensionale delimitata da un cordolo, simile a quello dei circuiti, e racconterà le gesta sportive del modello e dei piloti che l’hanno portata in gara. Accanto a ogni modello un codice QR univoco, che rimanderà alla pagina dedicata a ciascuna vettura.

    Torino torna al centro dei grandi eventi motoristici dedicando le sue vie e le sue piazze alla parte più epica e intensa della storia delle quattro ruote, quella sportiva, per un festival di 5 giorni che proporrà al pubblico un calendario ricco di eventi legati al Gran Premio di Formula 1 di Monza, nell’anno in cui si festeggia il Centenario dell’Autodromo Nazionale di Monza.

    Lo show dinamico in via Roma di Formula 1, auto da rally e dei modelli LeMans
    Autolook Week avrà anche un’anima dinamica, rappresentata dalle sfilate che ogni sera alle 19 animeranno via Roma, piazza San Carlo e piazza Castello e che porteranno nel centro della città, tra il pubblico, i suoni e i colori che hanno emozionato milioni di appassionati di tutto il mondo.

    Ogni sera, dalle ore 19.00, uno spettacolo diverso:

    7 settembre              Sfilata Formula 1

    8 settembre              Sfilata Moto GP

    9 settembre              Sfilata Rally e WEC

    10 settembre            Sfilata Auto ultra centenarie Torino-Stupinigi-Torino

    11 settembre            Sfilata supercar e hypercar

    Le parade, organizzate in collaborazione con ACI Torino, costituiranno un calendario di appuntamenti serali, che andranno a coincidere con una delle iniziative collaterali in programma per Autolook Week, eventi che fanno parte di un progetto più ampio che intende essere volano per il commercio a Torino. In collaborazione con le associazioni di categoria e le associazioni di via Autolook consegnerà a 1500 commercianti un kit dedicato con adesivi, locandina e litografia con il quale decorare vetrine e locali commerciali.

    Tre mostre sulla Formula 1 in città
    Dal 7 all’11 settembre le immagini delle vetture Formula 1 più iconiche saranno a disposizione del pubblico di appassionati grazie a 3 diverse mostre fotografiche organizzate dal Comitato Autolook Week Torino.

    Alle OGR di Torino si troverà la mostra internazionale FASTER, che racconterà al pubblico gli attimi e le epopee delle protagoniste del motorsport attraverso gli scatti di 20 fotografi che da decenni immortalano e documentano il circus di Formula 1: Actualfoto, Bernard Asset, Cristiano Barni, Hasan Bratic, Max Campi, Ercole Colombo, Roger Dixon, Filippo Di Mario, Jean Francois Galeron, Jiri Kranek, Miguel Liso, Manrico Martella, Peter Nygaard, Mario Renzi, Guido Alberto Rossi, Jose Maria Rubio, AtsuoSakurai, Rainer Schlegelmich.

    A Palazzo Madama ci sarà la mostra EVOLUTION che raccoglie i disegni tecnici delle più belle auto di Formula 1 in gara dal 1950 al 2022 realizzate da Paolo D’Alessio che segue la Formula 1 da oltre 44 anni, occupandosi dell’evoluzione tecnica delle monoposto.

    In via Po, via Roma, piazza San Carlo e piazza Vittorio Veneto il pubblico potrà ammirare la mostra all’aperto organizzata da Autolook, una raccolta di disegni, scatti emozionali, fotografie di campioni, immagini del motorsport diventate iconiche.

     

    https://www.autolookweek.com/ 

  • Si avvicina l’appuntamento con la terza edizione di ContemporaneA. Parole e storie di donne, prevista a Biella dal 23 al 25 settembre 2022, che si preannuncia già come l’edizione più trasversale di sempre, con numerosi incontri, presentazioni, reading teatrali e il ritorno del format più amato dal pubblico, quello del Pranzo con la scrittrice, durante il quale l’ospite racconta la sua autrice più amata. I temi che verranno toccati andranno dalla letteratura alla filosofia, dalla moda all’economia, alla politica.

    Tra i primi nomi confermati per questa edizione, Stefania Auci, che con la saga I leoni di Sicilia si è rivelata una delle autrici più interessanti del panorama letterario contemporaneo. Spazio anche alla filosofia, con Maura Gancitano, fondatrice di Tlon, in dialogo con Rebecca Buxton e Lisa Whiting, che con il loro libro Le regine della filosofia hanno portato in primo piano le vite e le opere di alcune tra le più importanti pensatrici della storia, da Ipazia a Hannah Arendt, passando per Angela Davis e Iris Marion Young. L’incontro con Cosima Buccoliero, già direttrice del Carcere di Bollate e attualmente alla guida della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino,  autrice di Senza Sbarre – Storia di un carcere aperto (Einaudi, 2022), sarà l’occasione per trattare il tema della reclusione attraverso un punto di vista insolito, attraverso il dialogo con Silvia Polleri, manager del ristorante InGalera del Carcere di Bollate. Tra gli appuntamenti in calendario, anche quello con Susanna Ausoni, autrice de L’arte dello styling. Come raccontarsi attraverso i vestiti (Vallardi, 2022) e curatrice del look nell’ultima edizione di Sanremo di star come Mahmood e Blanco ma anche di Elisa, Ditonellapiaga e Noemi. All’interno del suo libro, racconta come lo styling sia l’arte di dare un valore aggiunto alla moda, di interpretarla per creare storie. Gli stylist giocano con gli abbinamenti, costruiscono un immaginario a partire dalle creazioni dei fashion designer e le remixano trasformandole, lanciando messaggi e creando trend.

    Ad anticipare i tre giorni di incontri sarà mercoledì 21 settembre la immunologa Antonella Viola, con un incontro alle 17,30 alla Biblioteca Civica di Biella (Piazza Curiel, 13), nel corso del quale verrà presentato Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere (Feltrinelli, 2022), che affronta il tema del corpo femminile, su come questo sia stato poco studiato, poco considerato e, di conseguenza, curato male.

    In attesa del festival, non si fermano i rendez-vous online sui canali social di ContemporaneA, con le sue numerose rubriche, le interviste e i focus dedicati alle storie di donne del passato e del presente.

    L’immagine guida di questa terza edizione, a cura di Elena Miele, è ispirata al mondo del circo, luogo deputato alla sorpresa, alla creatività e alla destrezza. Per arrivare alla loro eccellenza leggiadra e sfidare il pericolo dell’altezza, le trapeziste si allenano con tenacia superando insieme le difficoltà dei volteggi, arrivando alla grazia e precisione del movimento che sempre sottende il fiato sospeso di chi guarda e partecipa della bellezza e del rischio. Con questa illustrazione, emerge lo spirito del festival ContemporaneA, volto a dare spazio alle qualità creative dell’universo femminile, alla tenacia e all’abilità, al lavoro di squadra e alla fatica, all’incanto e alla bellezza attraverso cui ricreare il nostro mondo e la nostra società, affinché sia per tutti e tutte una festa.

    ContemporaneA. Parole e storie di donne è un progetto di Irene Finiguerra e Barbara Masoni realizzato in collaborazione con la Libreria Vittorio Giovannacci di Biella. Il progetto grafico è a cura dallo Studio Anna Fileppo.

     

    COS’È CONTEMPORANEA. PAROLE E STORIE DI DONNE

    I RENDEZ-VOUS
    ContemporaneA è un progetto che fin dalla sua nascita si è presentato con una doppia anima, online e analogica, e un solo obiettivo: quello di essere uno spazio per tutte le donne (e non solo) dove confrontarsi, sognare e progettare, dove ascoltare gli interventi di scrittrici, artiste, imprenditrici. Una vocazione multidisciplinare e inclusiva che si traduce nel corso di tutto l’anno in appuntamenti online, i cosiddetti rendez-vous: interviste, recensioni, citazioni, illustrazioni, profili e storie di donne.

    IL FESTIVAL e gli altri incontri dal vivo
    Tra le ospiti delle passate edizioni, Teresa Ciabatti, Valeria Parrella, Vera Gheno, Simonetta Fiori, Roberta Scorranese, Ritanna Armeni, Florencia Di Stefano-Abichain, Mariangela Pira, Elena Varvello, Tiziana Ferrario e Marina Spadafora. ContemporaneA organizza incontri e presentazioni dal vivo nel corso di tutto l’anno, come quelli con le autrici Marina Pierri, Annarita Briganti e Silvia Avallone e recentemente il concerto di Joan Thiele.

     

    www.contemporanea-festival.com
    Facebook: @contemporaneafestival
    Instagram: @contemporaneafestival

  • È iniziato il countdown per l’85° anniversario di Caffè Milani:
    mancano 85 giorni esatti a #CaffèMilani85, in programma per sabato 1 ottobre 2022

    85 giorni agli 85 anni: è partito il conto alla rovescia per l’anniversario di Caffè Milani, che vede come traguardo la giornata di sabato 1 ottobre 2022, Giornata internazionale del caffè, una delle tappe fondamentali nel programma di appuntamenti dedicati agli 85 anni del brand.

    Un programma che si sviluppa nei mesi, ma che nella giornata di sabato 1 ottobre vedrà il racconto di 85 anni di storia e passione nel mondo del caffè, oltre che la divulgazione di tutte le collaborazioni instaurate in questo 2022. In questa occasione le porte dell’azienda si aprono per una grande festa a invito che celebra le origini del prezioso chicco, a partire dalla conferenza alla presenza delle autorità, prevista alle 11, per arrivare poi alla presentazione della nuova linea di monorigini di Caffè Milani, ed infine a una vera e propria cerimonia del caffè.

    Fil rouge della giornata è l’arte performativa, dalla musica, alla recitazione, organizzata in collaborazione con il Teatro Sociale di Como.

    #CaffèMilani85 è un percorso che racconta la storia dell’azienda parlando delle persone che sono dietro a questo prodotto, parlando di progettualità, di convivialità ma anche e soprattutto di sostenibilità.

    Proprio la sostenibilità è protagonista di questo anniversario: una sostenibilità a 360°, sociale, ambientale, economica, dei prodotti. Un’idea forte che si traduce sia nei prodotti di Caffè Milani sia nei progetti paralleli, come quelli realizzati dalla sartoria di In-presa a partire dai materiali di scarto dell’industria del caffè: borse, pochette e zainetti creati dai giovani della cooperativa che stanno progettano una vera linea di oggetti green realizzati a partire da materiali che non potrebbero più essere utilizzati e che, in questo modo, entrano a far parte del sistema dell’economia circolare. Ma anche la collaborazione con ENAIP Lombardia, in cui aspiranti chef e futuri operatori dell’horeca del domani hanno creato un ricettario a base dei blend e monorigini Caffè Milani incentrato sui concetti di no waste, km 0, sostegno alle realtà di prossimità.

    IL PROGRAMMA DELL’ANNO #CAFFÈMILANI85

    Luglio: presentazione degli oggetti green line realizzati da In-presa, disponibili dall’autunno nelle caffetterie a marchio Caffè&Caffè e nello store online di Caffè Milani.

    Settembre: presentazione del ricettario intorno al caffè curato dai giovani allievi della scuole di Enaip Lombardia.

    1 ottobre: presentazione del Manifesto della sostenibilità di Caffè Milani in occasione della Giornata internazionale del caffè.

    2 ottobre: giornata di porte aperte alla sede di Caffè Milani a Lipomo (CO) con visita, su prenotazione, dell’esposizione storica dedicata al caffé.

    A seguire: presentazione dell’edizione 2022 dei caffè monorigine Puro con un pack 100% riciclabile.

    CAFFÈ MILANI IN QUALCHE RIGA

    1937, Como: Celestino Milani divine Mastro tostatore e decide di acquistare una piccola torrefazione locale, lasciandosi alle spalle la vita da barista senza mai dimenticarla. Nasce così Caffè Milani, che da tre generazioni vede la famiglia, ora nelle persone di Pierluigi, il figlio di Celestino, e dei suoi due figli Elisabetta e Mattia, tostare il caffè e soprattutto dare vita a progetti, iniziative e prodotti che si esprimono nella passione di una vita.

    Nel frattempo, negli anni ’70 Caffè Milani si è spostato da Como a Lipomo, e nel 2017, in occasione degli 80 anni, ha inaugurato all’interno dell’headquarter del brand Esposizione Caffè Milani, uno spazio poli funzionale in cui vivere il caffè a 360° gradi. Qui al profumo di caffè si unisce una location pensata per la formazione, alle visite in azienda, con un percorso dedicato alla storia aziendale, e uno spazio museale in cui si può visitare una micro-piantagione di caffè e ritrovare pezzi unici di design che aiutano a spiegare l’evoluzione del rito dell’espresso nel corso del tempo.

    Una tazzina di caffè non è mai solo una tazzina di caffè: dietro i chicchi che sono stati macinati per produrla c’è un mondo intero, fatto di geografia, di luoghi, di storie di persone che si intrecciano, mani che compiono gesti sapienti, di porti, di ricerca, di design, di studio.

  • Marina Abramovic nasce a Belgrado, nipote di un patriarca della chiesa ortodossa serba, successivamente proclamato santo. Entrambi i genitori erano partigiani nella seconda guerra mondiale: suo padre Vojin Abramović (conosciuto come Vojo) fu un comandante riconosciuto, dopo la guerra, eroe nazionale; sua madre, Danica Rosić, maggiore dell’esercito, alla metà degli anni sessanta fu nominata direttrice del Museo della Rivoluzione e Arte in Belgrado.

    Marina ricevette la sua prima lezione d’arte dal padre all’età di 14 anni: era il 30 novembre 1960; avendo chiesto al genitore di comprarle dei colori, lui si presentò con un amico il quale cominciò con il tagliare a caso un pezzo di tela, poi una volta steso a terra vi gettò sopra colla, sabbia, pietrisco, bitume, colori vari dal giallo al rosso, poi dopo aver cosparso il tutto con trementina collocò un fiammifero al centro della composizione che fu avvolta dalle fiamme e disse: “Questo è il tramonto”.

    Dal 1965 al 1972 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Belgrado. Dal 1973 al 1975 ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Novi Sad, mentre creava le sue prime performance. Nel 1974 viene conosciuta anche in Italia, dove presenta la sua performance, Rhythm 4, esposta a Milano, nella Galleria Diagramma di Luciano Inga Pin. Nel 1976 lascia la Jugoslavia per trasferirsi ad Amsterdam. Nello stesso anno inizia la collaborazione e la relazione (che durerà fino al 1988) con Ulay, artista tedesco. Nel 1997 vince il Leone d’oro alla Biennale di Venezia con l’esecuzione Balkan Baroque.

    Attraversare i muri: Un’autobiografia di Marina Abramovic

    Editore: ‎ Bompiani
    Data di pubblicazione: 31 gennaio 2018
    Formati: ebook e cartaceo
    Lingua: ‎ Italiano
    Copertina flessibile: ‎ 428 pagine
    ISBN: ‎ 8845295753

    Nel 2010, in occasione della retrospettiva che il MoMA dedicò a Marina Abramovic, più di 750mila persone aspettarono in fila fuori dal museo per avere la possibilità di sedersi di fronte all’artista e di comunicare con lei senza dire una parola, in una performance senza precedenti durata più di settecento ore. Una celebrazione di quasi cinquant’anni di performance art rivoluzionaria. Figlia di genitori comunisti, eroi di guerra sotto il regime di Tito nella Jugoslavia postbellica, Marina Abramovic fu cresciuta secondo una ferrea etica del lavoro.
    Agli esordi della sua carriera artistica internazionale viveva ancora con la madre e sotto il suo totale controllo, obbedendo a un rigido coprifuoco che la costringeva a rincasare entro le dieci di sera. Ma nulla poté placare la sua insaziabile curiosità, il suo desiderio di entrare in contatto con la gente e il suo senso dell’umorismo. Tutto ciò che ancora oggi la contraddistingue e da’ forma alla sua vita.
    Al cuore di Attraversare i muri c’è la storia d’amore con il collega perfomance artist Ulay: una relazione sentimentale e professionale durata dodici anni, molti dei quali passati a bordo di un furgone viaggiando attraverso l’Europa, senza un soldo. Un legame che arrivò al drammatico epilogo sulla Grande Muraglia cinese.
    La storia di Marina Abramovic, commovente, epica e ironica, parla di un’incomparabile carriera artistica che spinge il corpo oltre i limiti della paura, del dolore, dello sfinimento e del pericolo, in una ricerca assoluta della trasformazione emotiva e spirituale. Esso stesso straordinaria performance, Attraversare i muri è la rappresentazione vivida e potente della vita di un’artista eccezionale.

     

  • Domenica 3 luglio 2022
    CASTELLAMONTE| Lo scaricatore
    nell’ambito di
    MORENA STORIES
    Luoghi da raccontare

    Il progetto innovativo di turismo culturale con protagoniste le storie del territorio dell’Anfiteatro Morenico, a un passo da Ivrea.
    Visite guidate, performance artistiche, passeggiate naturalistiche

    Prosegue Morena Stories, il nuovo progetto di turismo culturale in cui le storie originali e sconosciute del territorio diventano protagoniste dei percorsi di visita. Il quinto appuntamento è dedicato al mondo ferroviario. Protagonista è lo Scaricatore di Castellamonte, edificio di fianco alla stazione, storicamente destinato al carico e scarico delle merci, e luogo centrale nella vita della cittadina.

    A condurre l’esperienza di visita sarà l’altoparlante della stazione, con il suo incipit “Attenzione”, che invita il visitatore ad ascoltare per capire se viene detta un’informazione pertinente e interessante per lui. L’anafora (“Attenzione”, appunto) diventa una marca di stile attraverso la quale raccontare le storie della vecchia stazione e dello scaricatore di Castellamonte.

    La performance di Tecnologia Filosofica, la musica di Enea Pascal e il racconto di Stefano Pandolfini da cui sarà tratta la performance daranno vita a un momento unico di visita.

    Durante le passeggiate di avvicinamento sarà possibile contribuire alla qualità dei luoghi con un’attività di plogging, cioè la raccolta dei rifiuti trovati lungo il percorso. Si tratta di un’attività proposta dagli stessi partecipanti di Morena Stories che, in occasione degli incontri precedenti, hanno sollecitato gli organizzatori in questa direzione con l’obiettivo di fare un gesto positivo nei confronti dei luoghi e delle comunità che li abitano.

    Che cos’è lo Scaricatore. La stazione di Castellamonte rappresentava il capolinea settentrionale della ferrovia Rivarolo-Castellamonte, attivata nel 1887 quale tratta finale della ferrovia Canavesana e soppressa nel 1986. L’ex scaricatore, l’edificio che sorge solitario nel mezzo della piazza del mercato, oltre a rappresentare un pezzo di storia ferroviaria castellamontese, ha in se una sua sobria bellezza. I suoi archi e le colonne, sorreggono le capriate a protezione di uno spazio interno di tutto rispetto. È chiamato scaricatore, perché effettivamente aveva la funzione di luogo dello scarico merci. Nella parte centrale e per tutta la sua lunghezza, vi era un piano rialzato che giungeva a livello del pavimento dei carri ferroviari, agevolando in questo modo lo scarico delle merci. I due lati più lunghi erano dotati uno di binari che permetteva ai treni di accostarsi al piano di carico-scarico entrando attraverso le arcate. Sull’altro lato potevano accedere i carri prima e gli autocarri poi. Al lato nord, fino agli anni Cinquanta vi era una grande gru azionabile a mano che serviva per movimentare grandi pesi e una rampa di accesso. Al lato sud, sorgeva un edificio con funzioni di magazzino, ora demolito. Oltre allo scaricatore, è ancora presente l’edificio della stazione ferroviaria, di proprietà della GTT. Una volta lo scaricatore era il luogo dove arrivavano le merci da Torino, mentre da Castellamonte e per il mondo partivano le ceramiche locali.

    COME PARTECIPARE A MORENA STORIES

    Ogni incontro di Morena Stories prevede la partenza in gruppi dai punti diversi, per consentire la passeggiata naturalistica iniziale che condurrà nel luogo della Stories della settimana.
    Coloro che lo desiderano possono non partecipare al trekking iniziale e recarsi direttamente al ritrovo.
    Si consiglia un abbigliamento in relazione alla stagione e alle condizioni meteo, scarpe da escursionismo o scarpe da ginnastica comode ed adatte a muoversi su terreni accidentati.
    Uno zaino che possa contenere una scorta d’acqua adatta (bottiglia da 1L), nel caso qualche snack da consumare lungo il percorso, mantellina antipioggia, repellente per insetti e, per le escursioni serali, una torcia elettrica frontale.

    Partenza Spineto: ritrovo ore 17,30 al parcheggio Scuole elementari Via delle Scuole (Spineto).
    Percorso di 4 km, tempo di percorrenza 1 ora. Guida Roberto Brogliatti

    Partenza da Bairo: ritrovo alle 16,30 al parcheggio AmorBairo via Agliè 2.
    Percorso di 7 km, tempo di percorrenza 2 ore. Guida Stefano Pozzuolo

    Coloro che lo desiderano potranno contribuire al plogging sono invitati a portare guanti e sacchetti per la raccolta.

    Solo performance: ritrovo ore 19,30 in Piazza Generale Romano a Castellamonte. Parcheggiare nell’area parcheggi della vecchia stazione limitrofa allo scaricatore

    Ritorno: Partenza passeggiata di ritorno con presenza delle nostre guide da Castellamonte ore 20,30

     

    BIGLIETTI

    Passeggiata + performance+ degustazione
    Intero: 10 Euro
    Abbonamento Musei e Dipendenti Compagnia di San Paolo: 5 Euro
    Necessaria prenotazione per motivi organizzativi.

    Solo performance
    Intero: 5 Euro
    Abbonamento Musei e Dipendenti Compagnia di San Paolo: 3 Euro
    Non è necessaria la prenotazione

    Gratuito per i bambini fino a 14 anni, residenti del comune di Castellamonte e persone che hanno raccontato la loro storia sul Canale.

    Nel biglietto passeggiata + performance è compresa un assaggio di vino e snack del territorio.
    Nel biglietto performance la degustazione di vino e snack del territorio non è compresa.

    A seguito di ogni evento sarà possibile proseguire all’insegna della convivialità la giornata o la serata grazie a locali che hanno dato la disponibilità a riservare uno sconto speciale ai partecipanti di Morena Stories. Un motivo in più per immergersi nelle storie e nei contesti delle comunità ospitanti.

    Ristorante convenzionato per la cena: Ristorante pizzeria Jolly – 0124 582037 (si richiede di prenotare)
    È necessaria la prenotazione al sito www.tolocals.com/morena-stories o al tel.339 8201037

    Informazioni: morenastories@tolocals.com o 339 8201037

     

    PROSSIMI APPUNTAMENTI

    10 luglio: Torre Canavese – La chiesa di San Giacomo e la Casa dell’eremita

    17 luglio: Vialfrè – Lo storico Carnevale

     

    CHE COS’È MORENA STORIES

    Fino al 17 luglio, ogni domenica sono in programma trekking guidati, visite e performance artistiche accessibili a tutti, alla scoperta di sette cittadine dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea: Agliè, San Martino, San Giorgio, Bairo, Castellamonte, Torre Canavese e Vialfré.

    Il progetto rappresenta una nuova modalità di vivere il turismo, adatto ai visitatori alla ricerca di itinerari insoliti al di fuori dei percorsi già noti e ai semplici curiosi che vogliono approfondire la storia del territorioogni appuntamento di Morena Stories è un momento unico, non solo una visita, ma una vera e propria esperienza di conoscenza.

    Protagonisti saranno i luoghi e le loro storie, che emergeranno del racconto delle guide e degli artisti: ad Aglié l’ex stabilimento Olivetti, dove veniva prodotta la mitica Lettera 22, la macchina da scrivere che ha segnato l’identità italiana; il canale di Caluso di Bairo, reso ancora più suggestivo dalla visita nelle prime ore del mattino; a Castellamonte lo scaricatore e la vecchia stazione ferroviaria, dove partivano i treni carichi di ceramica, famosa in tutto il mondo per il suo pregio; Cortereggio a San Giorgio, luogo di nascita di Antonio Michela Zucco (inventore della “Michela”, la macchina per la stenografia a tasti che rivoluzionò il sistema di scrittura veloce e vediamo spesso utilizzata in Parlamento) e territorio della coltivazione della Piattella bianca (presidio Slow Food); il Santuario della SS. Trinità a San Martino; la chiesa di San Giacomo e Casa dell’Eremita a Torre Canavese; lo storico Carnevale di Vialfrè.

    Ogni itinerario nasce da una storia reale, frutto di un lavoro di incontro con gli abitanti del territorio, i cui racconti sono stati raccolti e successivamente rielaborati in una serie di residenze artistiche per l’ideazione delle performance.

    Le storie saranno raccontate con tanti linguaggi diversi come la musica, con pezzi originali scritti appositamente per ogni luogo da Enea Pascal di IVREATRONIC, e le performance teatrali, con la Compagnia Tecnologia Filosofica e la drammaturgia originale realizzata da Stefano Pandolfini.

    I percorsi di Morena Storie sono strutturati in più momenti: la passeggiata immersi nella natura in compagnia di guide professioniste, che permetteranno di scoprire il territorio e la storia del luogo della settimana; l’arrivo nel luogo della Stories, accolti da un assaggio di snack del territorio; la performance site specific. Si può scegliere di partecipare a tutti i momenti o assistere solo alla performance.

    Il progetto proseguirà in autunno, con la posa di QRcode che permetteranno l’accesso ai file podcast delle visite di Morena Stories.

    Morena Stories è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile.

    Morena Stories è stato ideato e sviluppato da TO LOCALS (APOLIDE Festival) insieme a Silvia Limone, Morena Ovest, Compagnia Tecnologia Filosofica (Morenica NET), Fondazione di Comunità del Canavese, Associazione Liberi di Scegliere (La grande invasione), il Castello Ducale di Agliè e IVREATRONIC.

    Una delle performance di Morena Stories - credit foto Alessandro Aimonetto
    Una delle performance di Morena Stories – credit foto Alessandro Aimonetto
  • MARTEDÌ 12 LUGLIO, ORE 18 presso il Circolo Dei Lettori – Sala Lettura in Via Bogino 9 (Torino), siete tutti invitati all’anteprima dell’VIII edizione di ART SITE FEST – Arte contemporanea nei luoghi della storia e dell’impresa che si terrà dal 12 settembre al 7 novembre 2022.

    TALES FOR HARSH DAYS – RACCONTI PER GIORNI DIFFICILI è il tema scelto per quest’anno, come ci racconta il direttore artistico di Art Site Fest, Domenico M. PAPA:

    «Viviamo giorni segnati da pandemia e guerre, eco di un passato che credevamo di aver dimenticato. Di fronte alle nuove emergenze, ci chiediamo, che cosa può fare l’arte? Ha ancora un compito? Che ne è della bellezza? Con Art Site Fest proviamo a dare una risposta a domande che di certo sopravanzano le poche ambizioni di un festival, nella speranza che l’arte sappia come raccontare questi nostri tempi difficili. Perché raccontare è un modo per salvarsi. Come ci insegnò Sherazade».

    Del nuovo programma di Art Site Fest parleranno:

    Domenico M. PAPA, Direttore artistico di Art Site Fest

    Luca ANGELANTONI, Fondazione CRT

    Marco AMATO, Museo Lavazza

    Paolo SALVADORI DI WIESENHOFF, Principato di Lucedio

    Laura POMPEO, Assessore alla Cultura del Comune di Moncalieri

    Sara D’AMARIO, Attrice

    Foto da Crolli 2021, Coreographer Alessia Gatta, Courtesy Ritmi sotterranei
  • Tutti pronti per #RegenerAction, a Parco Dora dal 22 al 26 settembre.

    Terra Madre Salone del Gusto torna a Torino. La manifestazione di Slow Food, Comune di Torino e Regione Piemonte anima le architetture ex industriali di Parco Dora a Torino con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.

    Giunta alla 14esima edizione, la più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto e a chi lo produce, riunisce a Torino oltre 3 mila contadini e allevatori, popoli indigeni e cuochi, migranti e giovani attivisti da 150 Paesi intorno al claim #RegenerAction: una rigenerazione che parte dal cibo affinché questo diventi motore della transizione ecologica necessaria al profondo rinnovamento del pensiero e della società, unica via per affrontare le crisi in atto. Rinnovare le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo, nelle città come nei piccoli borghi, sono azioni tangibili e concrete che la comunità globale può e deve sostenere.

    «Se vogliamo realizzare una vera rigenerazione di città, campagne e borghi a partire dalla produzione e distribuzione del cibo, dobbiamo superare la visione che vede innovazione e tradizione come elementi contrapposti – sottolinea Carlo Petrini, fondatore di Slow Food –. Questa dicotomia è controproducente: sono convinto che esista vera innovazione quando una tradizione ha successo. Chi oggi può realizzare vera innovazione? Io sono convinto che solo le comunità possano realizzarla, perché si fondano sulla sicurezza affettiva, sulla socialità, sulle relazioni personali: tutti fattori che hanno a che vedere con la gioia e la felicità, e dai quali può scaturire un vero cambio di paradigma. Le comunità, inoltre, possono produrre innovazione perché conservano salde radici territoriali e possiedono la consapevolezza che il patrimonio esistente può generare ricadute positive in maniera diffusa. Sono convinto che sia attraverso di loro che affronteremo con successo il lungo periodo di transizione agroecologica che ci attende».

    «Il tema scelto in questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto rappresenta perfettamente la ripartenza che finalmente stiamo vivendo e di cui tutti abbiamo bisogno – sottolinea Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte –. Siamo emozionati ed entusiasti nel poter nuovamente ospitare in Piemonte le comunità di Terra Madre per un evento che valica i confini e che è non è più solo un simbolo della nostra regione, ma è diventato un patrimonio per il nostro territorio, rendendolo davvero unico e conosciuto a tutte le latitudini».

    «L’evento internazionale dedicato alle politiche del cibo e all’agricoltura sarà a Parco Dora e questo mi rende particolarmente fiero – dichiara Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino -. Terra Madre Salone del Gusto animerà un’area che fino a qualche anno fa ospitava impianti produttivi e acciaierie e ora è uno dei più importanti polmoni verdi di Torino. Un luogo perfetto per mostrare concretamente un esempio di rigenerazione ambientale e sociale. Torino vuole sempre più caratterizzarsi come città degli eventi internazionali, vogliamo aprirci al mondo e allargare il perimetro del dibattito, oggi sul cibo come cultura ma così come facciamo per molti altri settori che animano il dibattito pubblico».

    E sono proprio le buone pratiche di rigenerazione quelle di cui il pubblico può fare esperienza durante i cinque giorni di Terra Madre, incontrando le centinaia di espositori italiani ed europei del Mercato, le Regioni con i loro spazi istituzionali e i progetti, i produttori dei Presìdi Slow Food, partecipando alle attività e ai percorsi interattivi dedicati alla Biodiversità, all’Educazione e all’Advocacy, agli oltre 40 Laboratori del Gusto e agli Appuntamenti a Tavola, alle grandi Conferenze e agli incontri in Arena con filosofi ed economisti, attivisti, artisti e ricercatori, tra i quali citiamo Elena Granata, Rupa Marya, Michael Moss, Raj Patel, Willie Peyote, Telmo Pievani, Carolyn Steel, Selma Dealdina, Don Luigi Ciotti, Corinna Hawkes, Elisa Loncon, Nevin Cohen, Serge Latouche e Larissa Mies Bombardi.

    Non mancano i momenti dedicati alla conoscenza dei prodotti e alla degustazione grazie alle Cucine di Strada e ai Food Truck accompagnati dalle specialità brassicole dei birrifici italiani. Le reti internazionali sono protagoniste dell’Enoteca, lo spazio che riunisce i produttori della Slow Wine Coalition con approfondimenti e degustazioni, non solo di vino ma anche di vermouth e cocktail; e della Cucina di Terra Madre, palcoscenico dei cuochi dell’Alleanza Slow Food e luogo privilegiato per assaggiare tante preparazioni gastronomiche da tutto il mondo, accompagnati dai caffè dei produttori della Slow Food Coffee Coalition.

    Terra Madre Salone del Gusto 2022 ritorna con tutte le proposte delle edizioni in presenza, ma non rinuncia al meglio dell’edizione resiliente del 2020 che per sette mesi ha raccontato sul web storie e personaggi, con tantissimi contenuti online ma anche eventi diffusi, attività, esperienze organizzate dalla rete in Italia e nel mondo, per chi non potrà viaggiare. Tra le novità, anche un portale digitale per connettere i delegati della rete Slow Food in giro per il mondo condividendo storie ed esperienze.

    Al centro di Terra Madre Salone del Gusto 2022 c’è la rigenerazione. Un tema ampio e trasversale, che Slow Food affronta da diversi punti di vista. Dalla produzione al consumo di cibo, passando per la distribuzione e focalizzandosi sulle conseguenze ambientali, energetiche, sociali, economiche e politiche delle scelte individuali e collettive. Nei cinque giorni di evento si sviluppa un dialogo basato sull’approccio olistico al tema dell’alimentazione, superando le barriere e i confini disegnati sulle mappe geografiche e scommettendo sulla conoscenza e sulle buone pratiche delle Comunità di Slow Food presenti in tutto il mondo. Terra Madre Salone del Gusto 2022, a Parco Dora, Torino, dal 22 al 26 settembre, è il luogo dove mettere in condivisione questo prezioso bagaglio di cultura e stimolare il cambiamento. Un cambiamento che passa attraverso la rigenerazione dei sistemi alimentari, come sottolineano Barbara Nappini e Serena Milano, rispettivamente presidente e direttrice di Slow Food Italia.

    Terra Madre Salone del Gusto è organizzata grazie al contributo di tante aziende che credono nella manifestazione e nel cibo come motore di cambiamento. Tra le realtà con cui stiamo costruendo questa 14esima edizione citiamo i Main Partner: Iren, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, UniCredit. Con il sostegno di Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT. Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.

    La manifestazione è a ingresso libero, il programma degli eventi è online, e in continuo aggiornamento, su www.terramadresalonedelgusto.com

  • Natura, cultura e bellezza si intrecciano nei rigogliosi giardini egizi, che sono tra le testimonianze più antiche di spazi verdi creati dall’uomo.

    Ispirandosi alle famose raffigurazioni rivenute nelle tombe dell’alta società egizia e con il supporto di studi archeobotanici, il Museo Egizio presenta “Cortile aperto: Flora dell’antico Egitto”, uno spazio verde nel cortile del Collegio dei Nobili e aperto a tutti dal 29 giugno.

    Inoltre, dal 30 giugno al 30 luglio, dal giovedì al sabato, dalle ore 22:00 alle 24:00, una delle facciate del cortile interno del Museo si trasforma in uno schermo dinamico. Attraverso la tecnica del video mapping si schiuderanno fiori e piante dell’antico Egitto, tre alberi racconteranno una lirica amorosa e, infine, al ritmo di una incalzante melodia, la fauna dell’antico Egitto popolerà il giardino.

    L’ingresso per la proiezione è gratuito, fino ad esaurimento posti.

    Sono previste 4 proiezioni all’ora, dalla durata di circa 8 minuti.

  • Ottavo in graduatoria tra i migliori progetti italiani e primo in Piemonte tra tutti i partecipanti della regione: con il progetto Il Parco del Castello di Miradolo. Storia di una rinascita la Fondazione Cosso ottiene i fondi del PNRR tramite il bando del ministero della Cultura dedicato ai parchi e ai giardini storici, finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU.

    Il finanziamento di 1.869.432 euro (pari al 100% della somma richiesta) consentirà di migliorare l’offerta culturale e di servizi oltre alla gestione, manutenzione, sicurezza, sostenibilità ambientale e accoglienza del Parco del Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (TO), mirabile esempio di giardino all’inglese. Le linee sinuose dei contorni, le macchie arboree caratterizzate da una notevole varietà di tessiture, i colori e le forme, la presenza di piccoli corsi d’acqua, la traccia di un antico lago, sono segni inconfutabili dello stile romantico del Parco, organizzato intorno ad un’imponente radura centrale. L’utilizzo improprio del parco e il conseguente abbandono, dal 1950 al 2007, hanno comportato perdite nel patrimonio arboreo, inselvatichimenti, degrado delle porzioni a giardino e modifiche incongrue nella distribuzione di percorsi e spazi esterni. Dal 2008 la Fondazione Cosso ha preso in gestione il Castello, il Parco e le pertinenze ormai in degrado avviando sin da subito un imponente lavoro di restauro che sarà intensificato proprio grazie ai fondi del PNRR.

    È indubbiamente una grande soddisfazione – commenta Paola Eynard, direttrice e vicepresidente della Fondazione Cosso – vedere il riconoscimento del lavoro di cura e valorizzazione portato avanti in questi anni e allo stesso tempo la conferma della validità del progetto che ho immaginato insieme a una squadra appassionata, che ci tengo a ringraziare. I fondi ci permetteranno di dare nuovo slancio al recupero già avviato. Sarà un lavoro lungo, complesso ma ci permetterà di recuperare un parco ultracentenario e metterlo ancora di più a disposizione della comunità. Il Castello di Miradolo, infatti, vuole essere un “castello contemporaneo” così come sarebbe un castello oggi: aperto al dialogo tra le arti, al territorio e alle persone che lo vivono, attento alle categorie fragili, capace di mettere in pratica progetti di divulgazione e inclusione culturale. Mi fa piacere osservare che il Ministero ha premiato una realtà privata come la nostra Fondazione, a dimostrazione che pubblico e privato possono lavorare insieme realizzando progetti utili all’intera comunità.

    Gli interventi previsti intendono mettere a sistema ed integrare la proposta destinata al pubblico con l’obiettivo di aumentare e diversificare il flusso di visitatoriinnovando i contenuti multimediali e gli strumenti per il supporto alla visita, aggiornando e completando in maniera integrata i sistemi di manutenzione e gestione del verde e ottimizzando i consumi energetici e idrici.

    In particolare, saranno effettuati nuovi piantamenti – integrati nel contesto e realizzati con tecniche sostenibili e non invasive – per incrementare la fruibilità del parco anche nelle stagioni meno favorevoli (l’inverno e i mesi intermedi) operando una diversificazione botanica con effetti positivi sulla biodiversità del sito e sulla attrattività per la fauna selvatica. Una particolare attenzione sarà dedicata ai “vecchietti” del Parco, gli alberi anziani che sono già oggetto di cure speciali secondo la filosofia scelta dalla Fondazione Cosso, cioè di curare gli alberi con lo stesso approccio che si usa con le persone; grazie ai fondi del PNRR si potrà migliorare la cura, la manutenzione e il supporto agli alberi plurisecolari di Miradolo. Le analisi di stabilità degli alberi e la redazione della carta del rischio, così come le potature e gli abbattimenti mirati permetteranno di ampliare i percorsi aperti al pubblico. Sarà allestito a verde l’orto, anche in funzione didattica.

    Un altro aspetto centrale del progetto è legato all’acqua, oggi più che mai diventata basilare tra i temi ambientali. Grazie ai fondi si lavorerà alla rifunzionalizzazione del lavatoio e della rete di canali irrigui, che permetterà il miglioramento del sistema di irrigazione sfruttando le “bialere” i canali tradizionali del Piemonte e ottimizzando il consumo di acqua, limitando gli sprechi. Un altro progetto riguarderà la limonaia neogotica, che sarà oggetto di lavori per il contenimento dei consumi energetici e idrici.

    Sarà introdotto un dispositivo di controllo automatico degli ingressi, realizzato il relamping, la sostituzione con apparecchi LED di ultima generazione a basso consumo, di tutto l’impianto di illuminazione per abbattere i consumi in maniera incisiva e predisposta una rete wi-fi diffusa; saranno allestiti punti di ricarica elettrica per auto e biciclette e, nell’ottica di una accessibilità diffusa, saranno messi a disposizione mezzi di mobilità per disabili motori con il miglioramento dei percorsi, del bancone bookshop/biglietteria, il rinnovamento della segnaletica della sicurezza e informativa in chiave inclusiva, l’allestimento di una biglietteria al cancello di ingresso. Saranno inoltre recuperati nuovi spazi dedicati alla didattica e servizi per ampliare l’utenza ai giovani.  

  • Dal 9 giugno 2022 all’8 gennaio 2023
    In collaborazione con
    Tony Cragg
    Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice/Torino
    Skulpturenpark Waldfrieden, Wuppertal, Germania

    Tre altissime sculture in bronzo dalle insolite forme di colonne sinuosamente tortili, con spiralo ellittiche che si elevano verso il cielo in un equilibrio che pare precario, svettano a Torino in corso Sebastopoli, proprio di fronte all’ingresso dello Stadio Olimpico, l’ex stadio Comunale, così ridenominato durante le Olimpiadi invernali di Torino 2006.

    Per quella occasione la triplice installazione, intitolata Punti di Vista, era stata realizzata su commissione della Fondazione De Fornaris a simbolo dell’evento olimpico da Tony Cragg, uno degli artisti contemporanei inglesi più affermati al mondo, nato a Liverpool nel 1949 e dal 1977 residente in Germania a Wuppertal, dove ha realizzato un grande parco di sculture in cui sono visibili esposizioni e opere di tanti celebri artisti contemporanei.

    Dopo 16 anni Cragg ritorna nel territorio torinese, invitato da Guido Curto direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, per realizzare alla Reggia di Venaria una mostra che dal 9 giugno 2022 all’8 gennaio 2023 presenta una selezione di dieci sculture create tra il 1997 e il 2021, ambientandole all’interno del percorso espositivo permanente della Reggia, a cominciare dalla Corte d’Onore, proseguendo nel Parco Alto dei Giardini della Reggia, per arrivare fino all’atrio delle Scuderie Juvarriane.

    Opere di grandi dimensioni, plasmate usando svariati materiali – dal bronzo al legno, dalla vetroresina all’acciaio – tutte connotate dalle tipiche linee mosse e sinuose, che paiono modellate su un gigantesco tornio di vasaio, si riconnettono al genius loci della Reggia in una sorta di ridefinizione postmoderna dello stile Barocco e Rococò.

    Il lavoro di Tony Cragg analizza le molteplici relazioni esistenti tra l’essere umano e l’ambiente. Usufruendo di un’ampia selezione di materiali e di tecniche scultoree, l’artista tematizza la complessa connessione tra la figura, l’oggetto e il paesaggio, che per Cragg include sia sistemi geologici e microbiologici che contesti urbani e industriali.

    Il punto focale dell’operare artistico di Tony Cragg è inoltre incentrato su un incessante processo di esplorazione delle possibilità del materiale e di rimodellamento del mondo che ci circonda.
    L’artista afferma: “ci sono molte più cose che non esistono di quelle che esistono”, riferendosi a una fonte di situazioni che sono ancora oltre la nostra percezione.

    Per Cragg la scultura è un metodo per aprire questo enorme potenziale a nuove forme e significati, ai sogni e ai linguaggi ad essi associati.

    Parallelamente alla mostra di Tony Cragg viene presentata l’opera Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più di un altro grande maestro contemporaneo già presente alla Venaria, Giovanni Anselmo. Questa scultura, pur essendo da diversi anni esposta in permanenza al centro del Gran Parterre dei Giardini, non aveva mai avuto ad oggi una presentazione ufficiale.

    Giovanni Anselmo, artista di straordinaria levatura, nasce nel 1934 a Borgofranco d’Ivrea, ma da sempre vive e lavora a Torino. Esponente di spicco dell’Arte Povera e figura centrale di quel gruppo di artisti, in larga maggioranza torinesi (come Mario e Marisa Merz, Giuseppe Penone e Gilberto Zorio), assurti a fama internazionale a cominciare dagli anni ’70 grazie all’impegno intellettuale del compianto critico d’arte e curatore Germano Celant, Anselmo all’età di 88 anni merita un doveroso omaggio. Questo suo lavoro, costituito da sei gigantesche lastre di granito nero, con sopra scandita e incisa in profondità la scritta che dà origine al titolo, rimanda a una sorta di  bradisismo alto approssimativamente quanto la misura di una mano aperta; l’opera, su cui si può salire, consente alle stelle, che notte e giorno si avvicendano sulla sua verticale, di avvicinarsi di una spanna in più.

    Con questa nuova mostra riprende e si rafforza quel dialogo tra la Residenza di Venaria e l’arte contemporanea che era stato avviato dal primo direttore della Reggia, Alberto Vanelli, con il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone: nucleo fondante del progetto della Reggia contemporanea.

     

    INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA:
    DOVE: Reggia di Venaria
    QUANDO: da giovedì 9 giugno 2022 a domenica 8 gennaio 2023
    COME: mostra compresa nel percorso di visita della Reggia e dei Giardini
    Per ulteriori informazioni: lavenaria.it

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