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    L’Europa ha numerose collezioni papirologiche e raccolte di papiri, una ricchezza documentaria che testimonia l’interesse europeo per l’Orientalismo, emerso nel XVIII secolo e presente fino al XIX secolo, che ha permeato la sua cultura materiale. Lo sviluppo di una tale piattaforma online, di libero accesso e ad alta risoluzione, è di grande valore per i musei, soprattutto in considerazione del suo potenziale di essere utilizzato per la creazione di un museo digitale europeo che riunirebbe un patrimonio disperso, una raccolta virtuale omogenea che sarebbe impossibile realizzare a livello materiale. L’applicazione di strumenti dell’era digitale contribuisce allo sviluppo della conoscenza, alla conservazione della cultura materiale e alla sua accessibilità, sia per gli studiosi che per il pubblico generale, promuovendone la diffusione”.

    Con queste motivazioni la giuria di Europa Nostra ha assegnato alla Turin Papyrus Online Platform (TPOP) il premio Europa Nostra 2020 nella categoria Ricerca.

    Dal 2017 il Museo Egizio ha avviato la digitalizzazione della propria collezione papiri. A settembre 2019 è stata lanciata la Turin Papyrus Online Platform (TPOP), database che, utilizzando strumenti informatici e digitali, rende la collezione papirologica torinese accessibile oltre i confini geografici e disciplinari. La conservazione ‘virtuale’ dei papiri, mediante la loro digitalizzazione e messa in rete all’interno di un sistema open data, contribuisce alla preservazione a lungo termine di tale materiale, che diventa disponibile a chiunque, ovunque e in qualsiasi momento.

    Il Museo Egizio è stato fondato nel 1824 ed è considerato la principale istituzione nel campo delle antichità egizie al di fuori dell’Egitto. La collezione papiri del Museo è composta da quasi 700 manoscritti interi o riassemblati e da oltre 17.000 frammenti, che documentano oltre 3000 anni di cultura materiale scritta in sette scritture e otto lingue provenienti da diverse località. Il progetto TPOP include una delle raccolte più grandi e di maggior rilievo storico per quanto riguarda i papiri ieratici di periodo Ramesside di Deir el-Medina.

    I documenti digitalizzati sono in alta risoluzione e collegati a metadati aperti, che registrano le caratteristiche fisiche dei papiri, il tipo di scrittura e i disegni che riportano. È disponibile in open access ed è una piattaforma multiutente, il che significa che egittologi, storici e studiosi possono lavorare in modo collaborativo sul materiale da più posizioni e fornire dati liberamente.

    Il Museo Egizio è così tra i primi musei ad abbandonare la pratica di concedere l’autorizzazione a pubblicare singoli manoscritti a un solo studioso, una politica che di solito porta a un numero molto limitato di pubblicazioni in proporzione alla quantità di papiri disponibili. Rendendo il TPOP aperto e accessibile, il Museo intende quindi promuovere la ricerca ai massimi livelli, con progetti di ricerca collaborativa condotti dai propri curatori, da singoli ricercatori e team di studiosi di lunga data o di recente formazione.

    In futuro il portale potrà includere tutta la collezione papirologica del Museo Egizio, e potrebbe costituire il punto di partenza per la costituzione di una piattaforma online europea che colleghi le raccolte egizie di materiale scritto conservate in numerose istituzioni culturali europee.

    Questo porterebbe a unire database e frammenti in una modalità possibile solo digitalmente.

  • In attesa di tornare presto ad ammirare i suoi preziosi tesori, il Museo Egizio di Torino propone un virtual tour per entrare virtualmente nel museo che è attualmente chiuso. Come tutti gli altri musei di Torino e d’Italia, anche il Museo Egizio rimarrà infatti chiuso fino al 3 aprile come imposto dal decreto del Governo sull’emergenza Coronavirus.

    In attesa che l’emergenza passi, il Museo Egizio di Torino propone a tutti i torinesi (e non, questo il bello del web che rende tutto fruibile ovunque) una visita virtuale della mostra “Archeologia invisibile”. Lo scopo di questo nuovo allestimento, in programma fino al 7 giugno 2020, è quello di illustrare principi, strumenti, esempi e risultati della meticolosa opera di ricomposizione di informazioni, dati e nozioni resa oggi possibile dall’applicazione delle scienze alla propria disciplina e, in particolare, allo studio dei reperti.

    L’esposizione è un viaggio reale e virtuale tra pezzi unici e mummie alla scoperta della storia che si nasconde dietro gli oggetti antichi: un connubio tra cultura digitale e materiale e un nuovo modo di fruire gli spazi museali.

    La mostra offre dunque al visitatore la possibilità di guardare oltre l’oggetto e interrogarlo per scoprirne la storia, gli aneddoti e i segreti. La mostra si articola in tre sezioni: la fase di scavo, le analisi diagnostiche e il restauro e conservazione.

    Attualmente è disponibile anche un virtual tour della mostra al Museo Egizio di Torino grazie a uno strumento innovativo e immersivo, sviluppato da alcuni studenti del corso di laurea in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino in collaborazione con lo studio creativo Robin Studio, che, utilizzando fotocamere a 360°, hanno realizzato una riproduzione 3D dell’esposizione.

    Grazie al virtual tour è così possibile esplorare le sale espositive e le vetrine ospitate, “navigandone” tutti gli elementi, dai video ai singoli reperti, da qualunque dispositivo: una novità disposizione di insegnati, studenti, e ovviamente di tutti i visitatori.

     

    Buona Visita!  cliccando qui.

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