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  • Questa è una delle pochissime volte in cui scrivo qualcosa che parla di me, me, di quella me che racconto poco e che spesso, spessissimo tengo per me.

    Non ho scritto qui, e raccontato poco in questi mesi… sinceramente non avevo, come da quando è iniziata la bellissima avventura , voglia di dire, raccontare, suggerire.

    E’ passato un treno, improvviso… spesso penso che dal Festival di Sanremo – ultimo momento di visibilità mediatica, aggregazione, festeggiamenti a livello nazionale – al “lockdown” siano passati solo una manciata di giorni,  che ci hanno traghettato in un’era che, in parte, solo in parte, non esiste più.

    Non ho scritto qui, ma ho vissuto, ho letto, tanto, studiato, guardato, osservato, ascoltato… e continuavo a non avere niente da raccontare qui.

    Mi sono chiesta più volte il perché, ma non riuscivo a rispondermi…

    In questi mesi ho imparato tanto: ho imparato da quelle aziende che si sono reinventate per continuare a lavorare – consegne a domicilio, menu costruiti ad hoc per essere consegnati a domicilio –

    Ho imparato dallo spirito di adattamento che da subito tutti gli studenti, ad iniziare dai bambini della prima elementare, hanno imparato a scrivere a casa con i genitori attraverso il pc con le maestre, che si sono diplomati e laureati on line, a tutti quelli che si sono inventati un ufficio a casa, a tutti quelli che si sono adoperati per aiutare chi aveva bisogno di aiuto concreto – e io l’ho ricevuto – a quelli che hanno dedicato un po del loro tempo per gli altri.

    Non ho scritto qui… ma ho scritto e raccontato per quelle aziende che avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse nel magico e complicato mondo del web.

    Sono stati tutti una grande ricchezza, lo sono ancora, sia chiaro, come è ricchezza tutto ciò che imparato da loro quotidianamente.

    Ho continuato a non ho scrivere qui… non avevo nulla da raccontare, quello che è il mio mondo, il mondo della cultura, quello che mi fa battere il cuore, che mi fa brillare gli occhi, ha raccontato tanto…  si è tirato su le maniche, e ha tirato fuori dall’armadio,  tutti i giorni, l’abito della festa.

    Tutti i giorni, tutti, tutti … chi come me ama l’arte e la cultura, non poteva non raccogliere a piene mani tutto quello che veniva offerto gratuitamente e con tanta devozione e generosità.

    Ora è tornata la voglia di scrivere, di raccontare di suggerire, perché è tornata la mia ora.

    Ora più che mai so, che questa è la mia strada, che questa sono io,  questo è quello che voglio, raccontare e aiutare coloro che hanno bisogno delle mie capacità e competenze per raccontare e raccontarsi.

    State all’erta!

     

     

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