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  • Si avvicina l’appuntamento con la terza edizione di ContemporaneA. Parole e storie di donne, prevista a Biella dal 23 al 25 settembre 2022, che si preannuncia già come l’edizione più trasversale di sempre, con numerosi incontri, presentazioni, reading teatrali e il ritorno del format più amato dal pubblico, quello del Pranzo con la scrittrice, durante il quale l’ospite racconta la sua autrice più amata. I temi che verranno toccati andranno dalla letteratura alla filosofia, dalla moda all’economia, alla politica.

    Tra i primi nomi confermati per questa edizione, Stefania Auci, che con la saga I leoni di Sicilia si è rivelata una delle autrici più interessanti del panorama letterario contemporaneo. Spazio anche alla filosofia, con Maura Gancitano, fondatrice di Tlon, in dialogo con Rebecca Buxton e Lisa Whiting, che con il loro libro Le regine della filosofia hanno portato in primo piano le vite e le opere di alcune tra le più importanti pensatrici della storia, da Ipazia a Hannah Arendt, passando per Angela Davis e Iris Marion Young. L’incontro con Cosima Buccoliero, già direttrice del Carcere di Bollate e attualmente alla guida della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino,  autrice di Senza Sbarre – Storia di un carcere aperto (Einaudi, 2022), sarà l’occasione per trattare il tema della reclusione attraverso un punto di vista insolito, attraverso il dialogo con Silvia Polleri, manager del ristorante InGalera del Carcere di Bollate. Tra gli appuntamenti in calendario, anche quello con Susanna Ausoni, autrice de L’arte dello styling. Come raccontarsi attraverso i vestiti (Vallardi, 2022) e curatrice del look nell’ultima edizione di Sanremo di star come Mahmood e Blanco ma anche di Elisa, Ditonellapiaga e Noemi. All’interno del suo libro, racconta come lo styling sia l’arte di dare un valore aggiunto alla moda, di interpretarla per creare storie. Gli stylist giocano con gli abbinamenti, costruiscono un immaginario a partire dalle creazioni dei fashion designer e le remixano trasformandole, lanciando messaggi e creando trend.

    Ad anticipare i tre giorni di incontri sarà mercoledì 21 settembre la immunologa Antonella Viola, con un incontro alle 17,30 alla Biblioteca Civica di Biella (Piazza Curiel, 13), nel corso del quale verrà presentato Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere (Feltrinelli, 2022), che affronta il tema del corpo femminile, su come questo sia stato poco studiato, poco considerato e, di conseguenza, curato male.

    In attesa del festival, non si fermano i rendez-vous online sui canali social di ContemporaneA, con le sue numerose rubriche, le interviste e i focus dedicati alle storie di donne del passato e del presente.

    L’immagine guida di questa terza edizione, a cura di Elena Miele, è ispirata al mondo del circo, luogo deputato alla sorpresa, alla creatività e alla destrezza. Per arrivare alla loro eccellenza leggiadra e sfidare il pericolo dell’altezza, le trapeziste si allenano con tenacia superando insieme le difficoltà dei volteggi, arrivando alla grazia e precisione del movimento che sempre sottende il fiato sospeso di chi guarda e partecipa della bellezza e del rischio. Con questa illustrazione, emerge lo spirito del festival ContemporaneA, volto a dare spazio alle qualità creative dell’universo femminile, alla tenacia e all’abilità, al lavoro di squadra e alla fatica, all’incanto e alla bellezza attraverso cui ricreare il nostro mondo e la nostra società, affinché sia per tutti e tutte una festa.

    ContemporaneA. Parole e storie di donne è un progetto di Irene Finiguerra e Barbara Masoni realizzato in collaborazione con la Libreria Vittorio Giovannacci di Biella. Il progetto grafico è a cura dallo Studio Anna Fileppo.

     

    COS’È CONTEMPORANEA. PAROLE E STORIE DI DONNE

    I RENDEZ-VOUS
    ContemporaneA è un progetto che fin dalla sua nascita si è presentato con una doppia anima, online e analogica, e un solo obiettivo: quello di essere uno spazio per tutte le donne (e non solo) dove confrontarsi, sognare e progettare, dove ascoltare gli interventi di scrittrici, artiste, imprenditrici. Una vocazione multidisciplinare e inclusiva che si traduce nel corso di tutto l’anno in appuntamenti online, i cosiddetti rendez-vous: interviste, recensioni, citazioni, illustrazioni, profili e storie di donne.

    IL FESTIVAL e gli altri incontri dal vivo
    Tra le ospiti delle passate edizioni, Teresa Ciabatti, Valeria Parrella, Vera Gheno, Simonetta Fiori, Roberta Scorranese, Ritanna Armeni, Florencia Di Stefano-Abichain, Mariangela Pira, Elena Varvello, Tiziana Ferrario e Marina Spadafora. ContemporaneA organizza incontri e presentazioni dal vivo nel corso di tutto l’anno, come quelli con le autrici Marina Pierri, Annarita Briganti e Silvia Avallone e recentemente il concerto di Joan Thiele.

     

    www.contemporanea-festival.com
    Facebook: @contemporaneafestival
    Instagram: @contemporaneafestival

  • È iniziato il countdown per l’85° anniversario di Caffè Milani:
    mancano 85 giorni esatti a #CaffèMilani85, in programma per sabato 1 ottobre 2022

    85 giorni agli 85 anni: è partito il conto alla rovescia per l’anniversario di Caffè Milani, che vede come traguardo la giornata di sabato 1 ottobre 2022, Giornata internazionale del caffè, una delle tappe fondamentali nel programma di appuntamenti dedicati agli 85 anni del brand.

    Un programma che si sviluppa nei mesi, ma che nella giornata di sabato 1 ottobre vedrà il racconto di 85 anni di storia e passione nel mondo del caffè, oltre che la divulgazione di tutte le collaborazioni instaurate in questo 2022. In questa occasione le porte dell’azienda si aprono per una grande festa a invito che celebra le origini del prezioso chicco, a partire dalla conferenza alla presenza delle autorità, prevista alle 11, per arrivare poi alla presentazione della nuova linea di monorigini di Caffè Milani, ed infine a una vera e propria cerimonia del caffè.

    Fil rouge della giornata è l’arte performativa, dalla musica, alla recitazione, organizzata in collaborazione con il Teatro Sociale di Como.

    #CaffèMilani85 è un percorso che racconta la storia dell’azienda parlando delle persone che sono dietro a questo prodotto, parlando di progettualità, di convivialità ma anche e soprattutto di sostenibilità.

    Proprio la sostenibilità è protagonista di questo anniversario: una sostenibilità a 360°, sociale, ambientale, economica, dei prodotti. Un’idea forte che si traduce sia nei prodotti di Caffè Milani sia nei progetti paralleli, come quelli realizzati dalla sartoria di In-presa a partire dai materiali di scarto dell’industria del caffè: borse, pochette e zainetti creati dai giovani della cooperativa che stanno progettano una vera linea di oggetti green realizzati a partire da materiali che non potrebbero più essere utilizzati e che, in questo modo, entrano a far parte del sistema dell’economia circolare. Ma anche la collaborazione con ENAIP Lombardia, in cui aspiranti chef e futuri operatori dell’horeca del domani hanno creato un ricettario a base dei blend e monorigini Caffè Milani incentrato sui concetti di no waste, km 0, sostegno alle realtà di prossimità.

    IL PROGRAMMA DELL’ANNO #CAFFÈMILANI85

    Luglio: presentazione degli oggetti green line realizzati da In-presa, disponibili dall’autunno nelle caffetterie a marchio Caffè&Caffè e nello store online di Caffè Milani.

    Settembre: presentazione del ricettario intorno al caffè curato dai giovani allievi della scuole di Enaip Lombardia.

    1 ottobre: presentazione del Manifesto della sostenibilità di Caffè Milani in occasione della Giornata internazionale del caffè.

    2 ottobre: giornata di porte aperte alla sede di Caffè Milani a Lipomo (CO) con visita, su prenotazione, dell’esposizione storica dedicata al caffé.

    A seguire: presentazione dell’edizione 2022 dei caffè monorigine Puro con un pack 100% riciclabile.

    CAFFÈ MILANI IN QUALCHE RIGA

    1937, Como: Celestino Milani divine Mastro tostatore e decide di acquistare una piccola torrefazione locale, lasciandosi alle spalle la vita da barista senza mai dimenticarla. Nasce così Caffè Milani, che da tre generazioni vede la famiglia, ora nelle persone di Pierluigi, il figlio di Celestino, e dei suoi due figli Elisabetta e Mattia, tostare il caffè e soprattutto dare vita a progetti, iniziative e prodotti che si esprimono nella passione di una vita.

    Nel frattempo, negli anni ’70 Caffè Milani si è spostato da Como a Lipomo, e nel 2017, in occasione degli 80 anni, ha inaugurato all’interno dell’headquarter del brand Esposizione Caffè Milani, uno spazio poli funzionale in cui vivere il caffè a 360° gradi. Qui al profumo di caffè si unisce una location pensata per la formazione, alle visite in azienda, con un percorso dedicato alla storia aziendale, e uno spazio museale in cui si può visitare una micro-piantagione di caffè e ritrovare pezzi unici di design che aiutano a spiegare l’evoluzione del rito dell’espresso nel corso del tempo.

    Una tazzina di caffè non è mai solo una tazzina di caffè: dietro i chicchi che sono stati macinati per produrla c’è un mondo intero, fatto di geografia, di luoghi, di storie di persone che si intrecciano, mani che compiono gesti sapienti, di porti, di ricerca, di design, di studio.

  • Dal 2 luglio, il sito UNESCO del Santuario di Oropa ospita le monumentali opere in acciaio a specchio
    dell’artista Daniele Basso.

    Una mostra personale a cura di Irene Finiguerra.

    Santuario di Oropa – Biella

     

    Con la mostra personale di Daniele Basso Le pieghe dell’anima, a cura di Irene Finiguerra, dal 2 luglio l’arte contemporanea entra in dialogo con la solennità del complesso monumentale del Santuario di Oropa situato nei pressi di Biella, a circa 1.159 metri di altitudine, circondato dall’anfiteatro naturale delle montagne.

    Fino al 18 settembre 2022, i visitatori troveranno nove opere, in un percorso che coinvolge lo spazio all’aperto e altre parti che verranno aperte al pubblico proprio in occasione della mostra. Con Le pieghe dell’anima, l’artista indaga i luoghi nascosti dello spirito umano, attraverso una serie di sculture in acciaio a specchio lucidato a mano, alcune delle quali superano i tre metri di altezza, e che creano un corto circuito visivo e mentale giocato sul contrasto fra l’opera e lo spazio in cui è collocata. Sono opere che, per la loro dimensione, testimoniano il coraggio del fare dell’artista.

    L’esposizione al Santuario di Oropa. All’entrata del Santuario, posizionato nel piazzale basso, il visitatore viene accolto da Boogyeman (la paura) che viene affrontata da Ikaros (il coraggio e l’aspirazione al volo) posizionata a sua volta nel piazzale antistante alla Basilica Superiore: lo scontro a distanza tra queste due opere rappresenta metaforicamente la lotta tra le debolezze e le aspirazioni di ognuno. È lo strumento che la natura ha fornito agli uomini per evolversi, poiché ciascuna sfida conduce oltre i propri limiti, verso nuovi livelli di conoscenza e coscienza. Le due sculture definiscono e contengono l’intero percorso della mostra come alfa e omega, principio e fine di questo viaggio.

    Il cuore del Santuario, la Basilica Antica, ospita sull’altare del sacello la statua blu del Cristo Ritorto il cui intenso colore blu spinge il pubblico a un’interrogazione sulla fede.

    Sotto al colonnato, verso la pianura, il falco Achill costituisce un omaggio alla montagna, che abbraccia con durezza e incantevole bellezza il santuario, ma allo stesso tempo assume un valore sciamanico: il rapace esprime il potere della visione, della sapienza, della tutela e insieme della transizione personale e spirituale. Non a caso il falco è stato un uccello simbolo in tante culture: dall’antico Egitto agli Indiani del Nord America, che lo considerarono un animale totem.

    Nella Biblioteca, che verrà aperta al pubblico proprio in occasione della mostra, le opere Frame, volutamente incompiute, entrano in relazione con chi le osserva obbligandolo a un processo di astrazione e fantasia creativa per un completamento formale. Sono una metafora di quel processo di formazione personale a cui contribuisce lo studio nella creazione dell’identità individuale in relazione con la collettività, come esseri sociali. Tra le altre, sarà presente una versione in acciaio della Venere di Milo, a rappresentare come i miti antichi possano sempre trovare nuove forme.

    Proseguendo nelle stanze reali del Museo dei tesori l’opera Re Leone esprime regalità, dignità, potere. Ma la regalità è tale sono dando spazio all’opinione altrui, alla ricerca della saggezza.

    Nella manica di Sant’Eusebio, antistante la Basilica Antica, l’opera Blue Vierge reinterpreta in chiave contemporanea l’ex-voto per esprimere il sentimento potente della riconoscenza. Un atteggiamento di umiltà, di affetto, di devozione verso la Madre, ma anche una buona pratica, verso chi offre aiuto e sostegno nella vita quotidiana.

    La Biblioteca sarà aperta ogni domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30. Negli stessi orari, l’opera Re Leone sarà visibile tramite l’accesso attraverso un apposito percorso.

    Per le sue caratteristiche storiche, architettoniche e naturalistiche, l’area di Oropa è stata dichiarata nel 2003 patrimonio Unesco. Luoghi dall’innegabile fascino e dal forte interesse artistico, oltre che religioso, il Santuario e la Madonna Nera, come l’intera conca di Oropa, sono sempre stati un punto di riferimento per il territorio biellese. La mostra intende valorizzarli anche attraverso la collocazione delle opere in punti poco conosciuti o visitati, a testimonianza di come l’arte contemporanea possa essere inserita anche in contesti apparentemente improbabili: una vera e propria dichiarazione d’amore da parte dell’artista per il proprio territorio.

    La mostra di Basso inoltre avvicina Oropa alla città di Biella, dove prosegue in varie sedi: nel Palazzo del Governo (Prefettura) con l’esposizione di Bimbo Faber, opera che interpreta il mondo dell’eccellenza artigiana e industriale italiana, realizzata nel 2019 per il 50° anniversario di CNA Biella; in Biblioteca Civica e presso il Museo del Territorio Biellese con le opere Aureo e Aureo jr, omaggio alla cultura, e in particolare alla scrittura, quali strumenti per costruzione del sé e della propria identità, opere nate nel 2016 quale simbolo di Officina della Scrittura – Museo del Segno e della Scrittura di Torino; nel cortile interno di Palazzo Ferrero l’opera Hic Sunt Leones, mai esposta prima, che racconta la ricerca dell’io più profondo come processo in relazione al cambiamento, quale unica vera costante della vita; e infine a Palazzo Gromo Losa, nel percorso di visita della nuova installazione multimediale interattiva “porta di accesso al Piazzo”, le opere della serie Ironman Frame, mai esposte prima, frammenti non finiti della scultura Ironman, ispirata al supereroe dell’Universo Marvel, che celebra l’uomo Tony Starks disposto a dare fondo al suo cospicuo patrimonio per lottare negli ideali in cui crede e ricordando che ognuno è protagonista della propria era!

    Queste opere si inseriscono all’interno del percorso artistico di Daniele Basso, di cui il territorio biellese ospita già da tempo tre sculture conosciute e apprezzate: Aquamantio in piazza Curiel di fronte alla Biblioteca Civica (donata alla città di Biella per i 100 anni da Mosca1916, eccellenza biellese), l’opera Insieme per la sede di Yukon (Vigliano Biellese) e Coke Its Me P.A. (prova d’autore dell’omonima opera in esposizione permanente al World of Coca-Cola Museum di Atlanta GA) presso Relais Santo Stefano (Sandigliano).

     

    Re Leone – Ph: Stefano Ceretti
  • Tutti pronti per #RegenerAction, a Parco Dora dal 22 al 26 settembre.

    Terra Madre Salone del Gusto torna a Torino. La manifestazione di Slow Food, Comune di Torino e Regione Piemonte anima le architetture ex industriali di Parco Dora a Torino con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.

    Giunta alla 14esima edizione, la più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto e a chi lo produce, riunisce a Torino oltre 3 mila contadini e allevatori, popoli indigeni e cuochi, migranti e giovani attivisti da 150 Paesi intorno al claim #RegenerAction: una rigenerazione che parte dal cibo affinché questo diventi motore della transizione ecologica necessaria al profondo rinnovamento del pensiero e della società, unica via per affrontare le crisi in atto. Rinnovare le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo, nelle città come nei piccoli borghi, sono azioni tangibili e concrete che la comunità globale può e deve sostenere.

    «Se vogliamo realizzare una vera rigenerazione di città, campagne e borghi a partire dalla produzione e distribuzione del cibo, dobbiamo superare la visione che vede innovazione e tradizione come elementi contrapposti – sottolinea Carlo Petrini, fondatore di Slow Food –. Questa dicotomia è controproducente: sono convinto che esista vera innovazione quando una tradizione ha successo. Chi oggi può realizzare vera innovazione? Io sono convinto che solo le comunità possano realizzarla, perché si fondano sulla sicurezza affettiva, sulla socialità, sulle relazioni personali: tutti fattori che hanno a che vedere con la gioia e la felicità, e dai quali può scaturire un vero cambio di paradigma. Le comunità, inoltre, possono produrre innovazione perché conservano salde radici territoriali e possiedono la consapevolezza che il patrimonio esistente può generare ricadute positive in maniera diffusa. Sono convinto che sia attraverso di loro che affronteremo con successo il lungo periodo di transizione agroecologica che ci attende».

    «Il tema scelto in questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto rappresenta perfettamente la ripartenza che finalmente stiamo vivendo e di cui tutti abbiamo bisogno – sottolinea Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte –. Siamo emozionati ed entusiasti nel poter nuovamente ospitare in Piemonte le comunità di Terra Madre per un evento che valica i confini e che è non è più solo un simbolo della nostra regione, ma è diventato un patrimonio per il nostro territorio, rendendolo davvero unico e conosciuto a tutte le latitudini».

    «L’evento internazionale dedicato alle politiche del cibo e all’agricoltura sarà a Parco Dora e questo mi rende particolarmente fiero – dichiara Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino -. Terra Madre Salone del Gusto animerà un’area che fino a qualche anno fa ospitava impianti produttivi e acciaierie e ora è uno dei più importanti polmoni verdi di Torino. Un luogo perfetto per mostrare concretamente un esempio di rigenerazione ambientale e sociale. Torino vuole sempre più caratterizzarsi come città degli eventi internazionali, vogliamo aprirci al mondo e allargare il perimetro del dibattito, oggi sul cibo come cultura ma così come facciamo per molti altri settori che animano il dibattito pubblico».

    E sono proprio le buone pratiche di rigenerazione quelle di cui il pubblico può fare esperienza durante i cinque giorni di Terra Madre, incontrando le centinaia di espositori italiani ed europei del Mercato, le Regioni con i loro spazi istituzionali e i progetti, i produttori dei Presìdi Slow Food, partecipando alle attività e ai percorsi interattivi dedicati alla Biodiversità, all’Educazione e all’Advocacy, agli oltre 40 Laboratori del Gusto e agli Appuntamenti a Tavola, alle grandi Conferenze e agli incontri in Arena con filosofi ed economisti, attivisti, artisti e ricercatori, tra i quali citiamo Elena Granata, Rupa Marya, Michael Moss, Raj Patel, Willie Peyote, Telmo Pievani, Carolyn Steel, Selma Dealdina, Don Luigi Ciotti, Corinna Hawkes, Elisa Loncon, Nevin Cohen, Serge Latouche e Larissa Mies Bombardi.

    Non mancano i momenti dedicati alla conoscenza dei prodotti e alla degustazione grazie alle Cucine di Strada e ai Food Truck accompagnati dalle specialità brassicole dei birrifici italiani. Le reti internazionali sono protagoniste dell’Enoteca, lo spazio che riunisce i produttori della Slow Wine Coalition con approfondimenti e degustazioni, non solo di vino ma anche di vermouth e cocktail; e della Cucina di Terra Madre, palcoscenico dei cuochi dell’Alleanza Slow Food e luogo privilegiato per assaggiare tante preparazioni gastronomiche da tutto il mondo, accompagnati dai caffè dei produttori della Slow Food Coffee Coalition.

    Terra Madre Salone del Gusto 2022 ritorna con tutte le proposte delle edizioni in presenza, ma non rinuncia al meglio dell’edizione resiliente del 2020 che per sette mesi ha raccontato sul web storie e personaggi, con tantissimi contenuti online ma anche eventi diffusi, attività, esperienze organizzate dalla rete in Italia e nel mondo, per chi non potrà viaggiare. Tra le novità, anche un portale digitale per connettere i delegati della rete Slow Food in giro per il mondo condividendo storie ed esperienze.

    Al centro di Terra Madre Salone del Gusto 2022 c’è la rigenerazione. Un tema ampio e trasversale, che Slow Food affronta da diversi punti di vista. Dalla produzione al consumo di cibo, passando per la distribuzione e focalizzandosi sulle conseguenze ambientali, energetiche, sociali, economiche e politiche delle scelte individuali e collettive. Nei cinque giorni di evento si sviluppa un dialogo basato sull’approccio olistico al tema dell’alimentazione, superando le barriere e i confini disegnati sulle mappe geografiche e scommettendo sulla conoscenza e sulle buone pratiche delle Comunità di Slow Food presenti in tutto il mondo. Terra Madre Salone del Gusto 2022, a Parco Dora, Torino, dal 22 al 26 settembre, è il luogo dove mettere in condivisione questo prezioso bagaglio di cultura e stimolare il cambiamento. Un cambiamento che passa attraverso la rigenerazione dei sistemi alimentari, come sottolineano Barbara Nappini e Serena Milano, rispettivamente presidente e direttrice di Slow Food Italia.

    Terra Madre Salone del Gusto è organizzata grazie al contributo di tante aziende che credono nella manifestazione e nel cibo come motore di cambiamento. Tra le realtà con cui stiamo costruendo questa 14esima edizione citiamo i Main Partner: Iren, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, UniCredit. Con il sostegno di Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT. Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.

    La manifestazione è a ingresso libero, il programma degli eventi è online, e in continuo aggiornamento, su www.terramadresalonedelgusto.com

  • Natura, cultura e bellezza si intrecciano nei rigogliosi giardini egizi, che sono tra le testimonianze più antiche di spazi verdi creati dall’uomo.

    Ispirandosi alle famose raffigurazioni rivenute nelle tombe dell’alta società egizia e con il supporto di studi archeobotanici, il Museo Egizio presenta “Cortile aperto: Flora dell’antico Egitto”, uno spazio verde nel cortile del Collegio dei Nobili e aperto a tutti dal 29 giugno.

    Inoltre, dal 30 giugno al 30 luglio, dal giovedì al sabato, dalle ore 22:00 alle 24:00, una delle facciate del cortile interno del Museo si trasforma in uno schermo dinamico. Attraverso la tecnica del video mapping si schiuderanno fiori e piante dell’antico Egitto, tre alberi racconteranno una lirica amorosa e, infine, al ritmo di una incalzante melodia, la fauna dell’antico Egitto popolerà il giardino.

    L’ingresso per la proiezione è gratuito, fino ad esaurimento posti.

    Sono previste 4 proiezioni all’ora, dalla durata di circa 8 minuti.

  • Dal 30 giugno all’11 agosto 2022 – Sette appuntamenti con il cinema nel parco storico, 7 maxi schermi, cuffie silent system, plaid e tutto intorno il suono della natura.

    “Cinema nel Parco” è un’immersione totale nella natura, al centro di un’arena di oltre 2.000 metri quadrati disegnata da 7 maxi schermi, nel parco centrale del Castello di Miradolo (TO). Per non disturbare l’equilibrio del parco, l’audio è udibile solo attraverso cuffie silent system luminose.

    In programma 7 appuntamenti, dal 30 giugno all’11 agosto, tutti i giovedì alle ore 21.30. I film si possono ascoltare anche in lingua originale. Non ci sono sedie, né posti assegnati: ogni spettatore dovrà portare da casa un plaid per sedersi sul prato e assistere alla proiezione dal proprio angolo preferito.

     

    LA PROGRAMMAZIONE

    Giovedì 30 giugno: Crudelia

    La vincitrice del premio Oscar Emma Stone (“La La Land”) è la protagonista di Crudelia, il film in live- action sugli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri del cinema: la leggendaria Crudelia De Mon. La pellicola è basata sul romanzo della scrittrice inglese Dodie Smith del 1956 “La carica dei 101” e sul film animato della Disney del 1961 “La carica dei cento e uno”; è inoltre un reboot e prequel della serie cinematografica “La carica dei cento e uno”. “Crudelia”, ambientato nella Londra degli anni ’70 e della rivoluzione punk rock, segue le vicende della giovane Estella, una ragazza scaltra e piena di inventiva determinata a farsi un nome nel campo della moda. Diventa amica di due giovani ladri che apprezzano la malizia della ragazza. Insieme riescono a costruirsi una vita nelle strade di Londra. Un giorno, il talento creativo di Estella viene notato dalla baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente ricca e orribilmente snob interpretata dalla due volte vincitrice dell’Oscar Emma Thompson (“Casa Howard”, “Ragione e sentimento”). Ma il loro rapporto scatena una serie di eventi e di rivelazioni che spingeranno Estella a seguire il proprio lato malvagio e a diventare la turbolenta, modaiola e vendicativa Crudelia.
    Crudelia (Disney, 2021) è diretto da Craig Gillespie.

     

    Giovedì 7 luglio: Il ritratto del Duca

    Nel 1961 il ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya viene rubato dalla National Gallery di Londra. Un’impresa impossibile per un’incredibile e ironica storia vera firmata da Roger Michell (“Notting Hill”) con Helen Mirren. Kempton Bunton (interpretato da Jim Broadbent) ha sessant’anni e qualcosa da dire, sempre. Contro il governo, contro la stupidità, contro l’ingiustizia sociale soprattutto. Vive a Newcastle e anche in casa è sempre in lotta, indurita nel carattere dalla vita e dalla morte prematura della loro figlia. Kempton scrive drammi che nessuno leggerà e si batte con la BBC per abolire il canone agli anziani e ai veterani di guerra. Metà del tempo lo passa a opporsi, il resto a cercare un lavoro. Per contribuire all’economia familiare, il figlio minore ruba alla National Gallery il ritratto del Duca di Wellington. Dopo aver rimproverato il figlio, però, Kempton non impiega molto tempo a divenirne complice, chiedendo un riscatto al governo inglese da reinvestire in opere di bene.
    Il ritratto del Duca (2020) è diretto da Roger Michell. Titolo originale: The Duke.

     

    Giovedì 14 luglio: Raya e l’ultimo drago

    “Raya e l’Ultimo Drago”, firmato Walt Disney Animation Studios, è ambientato nel fantastico mondo di Kumandra, dove un tempo umani e draghi vivevano in armonia. Minacciati dalle forze del male, i draghi si sacrificarono per salvare l’umanità. A distanza di 500 anni, quelle stesse forze oscure sono tornate e il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire regni e popolazioni divisi da tempo ricade su Raya, giovane guerriera solitaria, che nel corso della sua ricerca imparerà che per salvare il mondo non basta un drago ma servono anche fiducia e collaborazione. Protagonisti con Raya, giovane guerriera dall’acume affilato come la sua spada, la magica Sisu, drago al femminile che spicca per autoironia; Boun, smaliziato “imprenditore” di soli 10 anni; il formidabile gigante Tong e la baby-truffatrice Noi con la sua banda di Ongi.
    Raya e l’Ultimo Drago (Disney, 2021) è diretto da Don Hall, Carlos López Estrada. Scritto da Qui Nguyen, Adele Lim. Prodotto da Osnat Shurer, Peter Del Vecho.

     

    Giovedì 21 luglio: Jojo Rabbit

    Il film che ha vinto un Premio Oscar e un Premio Bafta, entrambi per la miglior sceneggiatura non originale, è una commedia sul nazismo. Nella Germania del secondo conflitto mondiale, Jojo Betzler, fiero membro della Gioventù hitleriana, trascorre gran parte del proprio tempo in compagnia del suo amico immaginario Adolf, una versione del Führer adorabile, vitale, motivante. Nella sua completa adesione all’odio nazista, Jojo si infuria quando scopre che sua madre lavora per  la Resistenza, e nasconde una giovane ragazza ebrea in soffitta. Con la Germania sull’orlo del collasso, si ritrova a dover affrontare una scelta: aggrapparsi alle sue convinzioni cariche d’odio o abbandonarsi alla propria umanità.
    Jojo Rabbit (2019) è diretto da Taika Waititi.

     

    Giovedì 28 luglio: Encanto

    Realizzato dai Walt Disney Animation Studios, “Encanto” racconta la storia dei Madrigal, una famiglia fuori dall’ordinario che vive tra le montagne colombiane, in una casa magica, dentro una città che pullula di vita, in un luogo suggestivo e straordinario chiamato Encanto che dona a ciascun nuovo nato della famiglia un talento: dalla forza sovrumana ai poteri curativi, tutti hanno qualcosa di speciale, tranne Mirabel. Scoprendo che la magia che aleggia su Encanto è a rischio, Mirabel decide di farsi carico della situazione, visto che proprio lei potrebbe essere l’ultima speranza di salvezza.
    Encanto (Disney, 2021), con le canzoni originali di Lin-Manuel Miranda, vincitore dell’Emmy®, del GRAMMY® e del Tony Award® (“Hamilton” e “Oceania”), è diretto da Byron Howard (“Zootropolis,” “Rapunzel”) e Jared Bush (co-regista di “Zootropolis”), co-regia di Charise Castro Smith (autore di “The Death of Eva Sofia Valdez”) e prodotto da Clark Spencer e Yvett Merino.

     

    Giovedì 4 agosto: La figlia oscura

    Tratto dal libro omonimo di Elena Ferrante, “La figlia oscura” è il film diretto da Maggie Gyllenhaal, per la prima volta dietro la macchina da presa, che ha ottenuto 3 candidature agli Oscar, 2 ai Golden Globes, 2 ai Bafta ed è stato premiato al Festival di Venezia. La protagonista è Leda Caruso, una docente universitaria americana di letteratura italiana, in vacanza presso una località di mare vicino a Corinto. Sulla spiaggia dove si reca ogni giorno arriva come un uragano una numerosa e rumorosa famiglia di Queens che ha origini greche e probabilmente qualche legame con la malavita organizzata. Dopo la reazione di fastidio iniziale, Leda comincia ad osservare con interesse Nina, la giovane madre che fa parte del gruppo degli “invasori”, e il rapporto fra Nina e la sua bambina riporta alla memoria della docente la propria relazione con le due figlie, ormai ventenni, quando erano ancora piccole. Una relazione complessa e per certi versi conflittuale che è venuta inevitabilmente a cozzare con il legittimo desiderio di Leda, brillante linguista, di avere una carriera nel mondo dell’accademia.
    La figlia oscura (2022) è diretto da Maggie Gyllenhaal, con Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard. Titolo originale: The Lost Daughter.

     

    Giovedì 11 agosto: Il piccolo Yeti

    Yi è una ragazzina solitaria, che si riempie la giornata di lavoretti per guadagnare quanto le serve a fare il viaggio attraverso la Cina che sogna di fare. Avrebbe dovuto farlo con suo padre, ma lui non c’è più, ed è anche per questo che Yi non sopporta di stare in casa, perché niente è più come prima. Si è creata un suo angolino sul tetto ed è proprio qui che, una sera, s’imbatte in una zampa enorme: niente meno che quella di un cucciolo di Yeti, ferito, spaventato e inseguito da un collezionista senza scrupoli. Lo chiamerà Everest e, per riportarlo a casa, sugli splendidi monti dell’Himalaya, Yi viaggerà attraverso paesaggi naturali meravigliosi, resi ancora più emozionanti dalla musica del suo violino e dalle doti magiche di Everest.
    Il piccolo Yeti (Dreamworks, 2019) è diretto da Jill Culton. Titolo originale: Abominable.

     

    INFO

    Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO) Biglietti: 6,50 euro a persona. Gratuito fino a 6 anni.

    Prenotazione obbligatoria al n. 0121 502761 e-mail prenotazioni@fondazionecosso.it

    Dalle 19.30 è possibile fare un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. È possibile ritirare i cesti direttamente nella Caffetteria del Castello, previa prenotazione. Menù differenziato per adulti e per bambini. Disponibile proposta vegetariana. Costo: 10 euro cesto bimbi, 14 euro cesto adulti. Non è consentito il pic-nic libero. La prenotazione è obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
    www.fondazionecosso.com

  • Torna a Genova Book Pride, la fiera nazionale dell’editoria indipendente italiana che dal 30 settembre al 2 ottobre animerà gli spazi di Palazzo Ducale, nel cuore della città, con oltre 100 espositori provenienti da tutta Italia.

    Finalmente Book Pride torna a Genova dopo un’assenza di due anni legata alla pandemia con un progetto rinnovato, sempre contraddistinto dal mix tra offerta culturale e dimensione fieristica indipendente che è stato da sempre la cifra di Book Pride. A valorizzare il nostro marchio di fabbrica sarà il lavoro di Federica Antonacci, Anastasia Martino e Raffaele Riba – che darà forma a un programma denso e articolato pensato ad hoc per Genova che si svolgerà tra le mura di Palazzo Ducale e in tanti luoghi della città grazie all’offerta del Programma OFF.

    Tema del 2022 sono le Moltitudini, a rappresentare la pluralità di voci e di sguardi dell’editoria indipendente. Nella parola “Moltitudini”, questo plurale esponenziale che moltiplica all’infinito le possibilità, è stato riconosciuto il contrario della solitudine che per molti è stata il basso costante di questi ultimi anni e un incitamento all’essere e al pensarci insieme.

    Rispetto all’edizione primaverile di Book Pride tenutasi a Milano, il tema sarà declinato secondo nuove modalità pensate appositamente per questo appuntamento, così da accompagnarci in un presente che muta di giorno in giorno e per seguire quelle nuove strade che la parola moltitudini e la città di Genova ci permettono di esplorare. Uno spazio dedicato, sia nel programma che a livello espositivo, avrà la saggistica: area che l’editoria in generale, e soprattutto quella indipendente stanno via via sempre di più valorizzando nei loro cataloghi. Parole nuove nel nostro vocabolario, come il metaverso, il gaming o il vecchio e complicato rapporto tra parole vecchie come Propaganda e Libertà di parola saranno al centro di questa sezione.

    Genova, poi, è città di poeti e cantautori: anche per questo l’andare a capo sarà parte costitutiva del programma. Genova, infine è anche il mare e le sue maestranze: parleremo di viaggi transoceanici, di navi e di esploratori senza dimenticare, anche per i più piccoli, gli altri abitanti del mare, quelli che vivono sotto la sua superficie.

    Molte come sempre le collaborazioni, tra queste citiamo per ora il Premio Andersen per la letteratura per bambini e ragazzi e il Premio John Fante Opera Prima.

    L’immagine-simbolo di Book Pride 2022 è di Antonio Pronostico, uno degli illustratori più interessanti del panorama editoriale italiano.

    Sottolinea Isabella Ferretti, presidente di Book Pride: “Dopo gli anni della pandemia in cui il libro ha costituito un bene rifugio per le persone, smarrite e disorientate, gli operatori culturali devono fronteggiare una nuova emergenza, quella di un futuro opaco, reso ancora più oscuro dallo spettro della guerra, della crisi economica, della destituzione sociale. L’editoria indipendente – nonostante la grave crisi che è tornata ad affliggere il comparto – testimonia con Book Pride la vicinanza ai propri lettori, che non lascia orfani né di storie né di risposte. Attendiamo il fedele pubblico genovese per riprendere una relazione che è rimasta sospesa ma mai conclusa, all’insegna della speranza” Come rimarca Sara Speciani, amministratore delegato di Book Services: “Abbiamo sviluppato servizi sia per i visitatori che per gli editori. Una buona fiera comincia dall’accoglienza dal legame con il territorio, l’accoglienza verso gli espositori e un livello di servizi al pari con le altre grandi fiere editoriali”.

    Book Pride è promossa da ADEI, Associazione degli editori indipendenti, e dalla Associazione Book Pride ed è organizzata da Book Services. La manifestazione rappresenta l’editoria indipendente italiana, un patrimonio culturale unico al mondo con quasi il 50% del valore del mercato nazionale del libro.

    Le iscrizioni per gli editori sono aperte alla mail programma@bookpride.net.

    Info
    Book Pride
    www.bookpride.net / 02 289515424 / segreteria@bookpride.net

  • In occasione della Festa Europea della Musica, dal 20 al 22 giugno 2022 Torino ospita il convegno internazionale Il Clavicembalo ben temperato 300 anni dopo, uno degli eventi di punta delle celebrazioni per il tricentenario di questa pietra miliare, tra le più rappresentative di J. S. Bach, organizzato da JSBach.it – Società Bachiana Italiana, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e la Biblioteca civica musicale Andrea Della Corte. Con la Media Partnership di Rai Radio 3.

    A inaugurare l’evento, il concerto Eine Mannigfaltigkeit in den Schattierungen des Tons. Una passeggiata nel Clavicembalo ben temperato in programma lunedì 20 giugno alle ore 21.00 al Collegio San Giuseppe, in via S. Francesco da Paola 23, con la collaborazione dell’Accademia Maghini di Torino (ingresso libero, fino a esaurimento posti).

    Protagonista assoluto della serata il clavicordo, strumento a tastiera molto diffuso in Germania al tempo di Bach ma oggi una vera rarità, tanto da giungere direttamente dal Belgio per l’occasione, insieme al suo costruttore Joris Potvlieghe.

    A Matteo Messori, clavicembalista, organista e clavicordista bolognese, tra i massimi interpreti italiani della musica di Bach, il compito di eseguire il programma di preludi e fughe.

    I lavori del convegno internazionale Il Clavicembalo ben temperato 300 anni dopo proseguiranno martedì 21 e mercoledì 22 giugno alla Biblioteca civica musicale Andrea Della Corte-Villa Tesoriera (corso Francia, 186) con quindici studiosi provenienti da tutto il mondo a confrontarsi, analizzare e riflettere sull’eredità della prima raccolta di 24 Preludi e Fughe bachiani (ingresso libero, fino a esaurimento posti).

    Le relazioni, suddivise in sei sessioni, spazieranno dallo studio delle fonti, delle scelte di temperamento e dall’analisi del Clavicembalo ben temperato, all’impatto di quest’opera sull’attività di interpreti e compositori del XIX e XX secolo, sino alla presenza dei preludi e fughe bachiani nel cinema e nella pubblicità.

    Ospite d’onore il musicologo giapponese Yo Tomita, docente alla Queen’s University di Belfast e uno dei più illustri studiosi del Clavicembalo ben temperato di Bach, del quale ha redatto una prestigiosa edizione pubblicata dalla casa editrice tedesca Henle Verlag.

    A conclusione del convegno, la presentazione del volume collettivo Bach e l’Italia. Sguardi, scambi, convergenze curato da Chiara Bertoglio e Maria Borghesi, recentemente pubblicato per i tipi di LIM con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali.

    A corollario dell’iniziativa, gli spazi espositivi della sede ospiteranno una mostra dedicata al primo libro dei 24 preludi e fughe di Bach, volta a valorizzare il prezioso patrimonio della Biblioteca Della Corte e del fondo del grande musicologo torinese Alberto Basso, conservato all’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte.

    Il convegno si inserisce nel più ampio progetto CBT22 – Trecento anni del Clavicembalo ben temperato promosso da JSBach.it – Società Bachiana Italiana, che nel corso di tutto l’anno proporrà anche un’esecuzione integrale online dei 24 preludi e fughe (“Maratona CBT22”) a cura di 24 artisti italiani e un concorso formativo-professionalizzante per giovani talenti. Quest’ultimo culminerà in autunno, con un concerto dell’intero primo volume del clavicembalo ben temperato eseguito da sei giovani talenti, nell’ambito del Festival Back TO Bach di Torino.

    INFO:

    www.jsbach.it/cbt-convegno

  • Più di 700 comuni, più di 10.000 eventi, 35000 artisti per una festa dedicata a David Sassoli

    ​Una festa che batte tutti i record quella presentata oggi al Collegio Romano

    Più di 10.000 eventi, quasi 1000 strutture organizzative con 25000 operatori e tecnici coinvolti e 35000 artisti che invaderanno il paese il 21 giugno e i giorni precedenti. Tutta all’insegna della sostenibilità sotto lo slogan Rovery Sound, l’Italia conferma di essere paese guida della festa in campo europeo. La festa promossa dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, la Siae, l’Afi, è coordinata dall’Associazione Italiana Promozione Festa della Musica e vede la media partnership della Rai.

    Una edizione dedicata a David Sassoli che seguì personalmente l’edizione della Festa della Musica 2019 che ebbe come testimonial Ezio Bosso. Un incontro quello tra i due che portò all’invito al Parlamento europeo di Ezio Bosso con il suo indimenticabile discorso su come ci sia bisogno anche in politica di una orchestra che suoni insieme la stessa musica. Hanno presentato il programma Paolo Masini coordinatore nazionale della Festa della Musica e Marco Staccioli dell’AIPFM.

    Per il Ministro della Cultura Dario Franceschini: “Finalmente la festa della musica è diventata un appuntamento riconoscibile dopo il lavoro di questi anni e le edizioni che sono state limitate dalla pandemia e dal lockdown. La festa della musica è anche quest’anno un moltiplicarsi di eventi di qualità straordinaria in borghi e città. Viva davvero la festa della Musica”.

    Molti gli eventi dedicati ai giovani con una rivisitazione delle storiche Woodstock italiane di Palermo e Villa Pamphilj a 50 anni di distanza da parte di musicisti under 35 con due concerti a Roma e al Parco di Selinunte, oltre al consueto concerto dei giovani nella città capitale della cultura.  Gli eventi legati ai giovani sono stati realizzati in collaborazione con il Dipartimento Politiche Giovanili, servizio civile universale.

    Per il Ministro Fabiana Dadone: “Il 2022, anno europeo dei giovani, sarà fortemente connotato dal binomio giovani – cultura. I giovani dell’Unione Europea, tra le altre iniziative, vedranno anche un protocollo di intesa fra le nostre amministrazioni per lavorare nei settori di comune interesse sul territorio nazionale”.

    “La musica è cultura e la cultura è parte integrante della nostra identità comune europea. Sono lieto di confermare la Commissione europea come partner istituzionale della Festa della Musica anche per il 2022” – ha dichiarato il Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti. “Un’occasione preziosa per porre l’accento sul sostegno della Commissione alla ripresa dell’intero settore culturale e creativo, e del comparto musicale in particolare, affinché diventino più forti, resilienti e sostenibili”.

    Per Pina Picierno Vice Presidente del Parlamento Europeo: “La Festa Europea della Musica incarna perfettamente lo spirito e l’essenza dell’Unione Europea. E’ animata da un approccio inclusivo e trasversale, che riunisce professionisti e semplici appassionati con iniziative diffuse e aperte a contributi e proposte. Quest’anno la Festa è dedicata a David Sassoli, che ha sempre perseguito l’idea di un’Unione Europea che fosse alimentata dalla partecipazione e dall’apertura verso ragazze e ragazzi. La politica può e deve essere intesa come confronto e contaminazione tra percorsi differenti, cercando di trovare sempre una sintesi in grado di armonizzare visioni diverse. Proprio come avviene in un’orchestra e più in generale con la musica. La Festa è un stimolo a presentare progetti, a promuovere conoscenza e condivisione, a valorizzare il talento di ciascuno. La musica è anche un’unità nella diversità, proprio come le istituzioni europee che in questi ultimi anni così complicati ci hanno consentito di tutelare le nostre democrazie”.

    Per Gaetano Blandini Direttore generale della SIAE: “In queste ultime settimane la musica live è tornata a invadere con gioia gli spazi e i calendari degli eventi. C’è una comprensibilissima voglia di tornare a stare insieme e di farlo grazie alla forza aggregatrice della cultura e in particolare della musica. Il 2022 è l’anno della ripresa per lo spettacolo dal vivo, e lo dimostrano anche i numeri record di adesione a questa Festa che, come SIAE, continuiamo a sostenere ormai da anni, nella convinzione che per una ripresa autentica non ci sia niente di più importante che ricominciare a ritrovarsi e a condividere emozioni. Sono lieto che questa edizione sia dedicata a David Sassoli, un uomo e un politico eccezionale. Anche come Presidente del Parlamento Europeo ha dimostrato grande sensibilità per i temi della tutela dei diritti degli Autori, per i quali la nostra Società – che quest’anno compie 140 anni – da sempre si batte, a garanzia di quel diritto che fa vivere chi ci fa sognare”.

    Non è mancato il saluto di Jack Lang che quaranta anni fa ideò da Ministro della Cultura la Festa della Musica “Quante invenzioni, quanta creazione, quanta immaginazione! L’Italia è quel paese che amiamo, quel paese sognato, che ammiriamo sapendo che, in questo paese, nel vostro paese, ci sono tanti tesori d’immaginazione e di bellezza. Caro Ministro Franceschini, bravo, bravo per questo coinvolgimento a favore della musica e a favore di tante altre attività culturali in Italia di grande successo. Brava l’AIPFM che coordina e suscita iniziative. Per me, è veramente una grandissima gioia. Questa piccola idea nata sui bordi della Senna nel 1981, senza veramente crederci, pensando tuttavia che avrebbe potuto creare entusiasmo, ha fatto il giro del mondo e oggi sono milioni e milioni di persone sul pianeta che celebrano la musica, l’arrivo dell’estate, questa stagione degli incontri, dell’amicizia, della luce”.

    L’elenco completo degli eventi si trova su http://www.festadellamusica.beniculturali.it 

  • Dal 09/06/2022 al 25/08/2022 nel Boschetto dei Giardini Reali dei Musei Reali Torino alle ore 17:00 – 18:30

    Il ciclo di conferenze nei Giardini Reali, iniziato con la prima edizione di Chiamata alle Arti nell’estate del 2021, ritorna quest’anno con Vite parallele. Storie di uomini e animali.

    Gli incontri con artisti, curatori ed esperti in ambito zoologico, tecnologico e biologico, organizzati in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino, trattano di creature eclettiche, fantasiose e mitologiche, intrecciando la narrazione storico-artistica con la ricerca scientifica, affrontando i temi del cambiamento climatico e del paesaggio che muta sotto la spinta dell’uomo.

    9 giugno Change: come cambia il paesaggio?
    Luca Mercalli, Società Meteorologica Italiana e Fabio Luino, IRPI-CNR
    dialogano con Stefano Benedetto

    16 giugno Il primo animale: l’uomo ideale?
    Sergio Scamuzzi, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Culture, Politica e Società
    dialoga con Giuseppina Mussari

    30 giugno Animali in giardino, animali nell’arte
    Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, C&C Studio
    dialogano con Stefania Dassi

    7 luglio Animali esotici, animali fantastici
    Nicola Bolla, artista
    dialoga con Stefania Dassi

    14 luglio Ecologia come scienza nomade. Pratiche artistiche e agende politiche
    Marco Scotini, PAV – Parco Arte Vivente
    dialoga con Stefano Benedetto

    21 luglio Esporre l’esotico: dal serraglio dei Giardini Reali al Museo di Scienze Naturali
    Luca Ghiraldi, Museo Regionale di Scienze Naturali – Referente Collezioni Ornitologiche e Teriologiche
    dialoga con Elisa Panero

    28 luglio Bones: resti animali per ricostruire la storia
    Beatrice De Marchi, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
    dialoga con Elisa Panero

    4 agosto Animati Animali. Spunti sull’immagine e il ruolo degli animali nel film d’animazione
    Chiara Magri, Centro Sperimentale di Cinematografia
    dialoga con Stefano Benedetto

    11 agosto I cavalli dell’Armeria Reale
    Pietro Passerin d’Entrèves, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
    dialoga con Giorgio Careddu

    25 agosto Animali al cinema
    Donata Pesenti Campagnoni, già curatrice del Museo Nazionale del Cinema di Torino
    dialoga con Barbara Tuzzolino​

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