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  • Mostra “Caro amico ti scrivo”

    Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata sabato 25 marzo alle ore 16 inaugurerà, con ingresso libero, la mostra “Caro amico ti scrivo” che sarà visibile fino a domenica 16 luglio 2023 nella sala della Memoria. Per l’unicità del contenuto che va oltre l’appartenenza alla sola storia granata e ha valenza sociale, storica, educativa, la mostra ha ottenuto l’Alto patrocinio della FIGC e del CONI. L’inaugurazione della mostra si terrà, come di consueto, nell’Atrio d’Onore del Museo del Toro a villa Claretta Assandri a Grugliasco (To).

    “Caro amico ti scrivo” è il titolo di una mostra che documenta i rapporti epistolari intercorsi dal 1924 agli inizi degli anni Trenta tra il Torino Football Club e le altre società calcistiche, allora denominate sportivamente “Consorelle”. Si tratta di una esposizione rara, se non unica nel suo genere, se non altro per la storicità dei documenti cartacei esposti (tutti rigorosamente originali) datati ormai un secolo fa. La stessa storia di questo carteggio è meritevole di memoria, trattandosi di un provvidenziale recupero dai fondali abbandonati del Filadelfia nel lontano 1996 per meritoria opera dei volontari dell’Associazione Memoria Storica Granata (costituita due anni prima dopo l’abbandono del Fila da parte del Torino) salvandolo da sicura perdita insieme a tante altre uniche e straordinarie memorie.

    Il carteggio nel suo insieme è composto da una serie di faldoni contenenti telegrammi e lettere di ogni genere, oggi in gran parte sostituiti dai più immediati ma informali strumenti elettronici.
    Centinaia e centinaia di documenti che attestano il rapporto tra Il Torino e una sessantina di società italiane e una ventina straniere. Diverse società militano ancora oggi nella massima serie, altre sono rilegate in serie minori se non addirittura scomparse, ma ogni documento mantiene inalterata la sua bellezza.

    Il Museo del Toro si trova a villa Claretta Assandri in via G.B. La Salle 87 a Grugliasco, comune in provincia di Torino. Gli orari di apertura sono il sabato dalle 14 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 19, con ultimo ingresso alle 17. Si effettuano solo visite guidate con prenotazione online. Per informazioni telefonare dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 dal lunedì al venerdì al numero + 39 339 337. 04.26 oppure inviare una mail a: info@museodeltoro.it
  • Fonte Adnkronos: 06 marzo 2023 | 17.25

     

    Moravia inaugura il romanzo italiano moderno: da domani a Torino poi a Roma un ricco calendario di eventi per celebrarlo

     

    Organizzata dal Circolo dei lettori, la mostra torinese apre alla Gam dal 7 marzo a 4 giugno

    Riscoprire Alberto Moravia, figura di profonda complessità capace di attraversare generi e discipline, è l’intento del progetto di grande respiro ideato dalla Fondazione Circolo dei lettori di Torino. Moravia vive tante vite: romanziere straordinario, è la voce di una narrativa limpida e oggettiva, così distante dalla letteratura del presente, per la quale rappresenta tuttavia un modello imprescindibile. Ma è anche critico d’arte e di cinema, un viaggiatore e un attento osservatore del mondo e delle pulsioni umane.

    Su questo incrocio di linguaggi, arti e pensiero la Fondazione Circolo dei lettori presenta ‘Nato per narrare: riscoprire Alberto Moravia’, un progetto ricco di iniziative, realizzato insieme alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (Gam) e al Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con l’Associazione Fondo Moravia, Bompiani e Gallerie d’Italia. Dopo gli omaggi a Primo Levi e Carlo Levi, la Fondazione, insieme ai partner, dedica una grande rassegna a questo protagonista della letteratura italiana del ‘900. Domani, 7 marzo, si comincia dalla Gam con la mostra ‘Alberto Moravia. Non so perché non ho fatto il pittore’ aperta fino al 4 giugno, e la sera al Circolo dei lettori si terrà il primo di numerosi incontri che vede protagonista Dacia Maraini. Il tutto arriverà a conclusione a maggio, al Salone Internazionale del Libro.

    La mostra della Gam è curata da Luca Beatrice ed Elena Loewenthal: nella ‘wunderkammer’ si delinea il senso di Moravia per le arti visive e la pittura, rintracciabile nei suoi interventi per la Gazzetta del Popolo, il Corriere della Sera, riviste, testi in catalogo e prefazioni per diversi artisti, gli anni tra i ’30 e l’anno della morte. Scrisse per Enrico Paulucci e Carlo Levi, ebbe un lungo sodalizio con Renato Guttuso, visse nella Roma degli anni ’60, capitale dell’arte internazionale insieme a Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Titina Maselli e alla fotografa Elisabetta Catalano, cui si deve uno dei ritratti più intensi.

    In serata al Circolo dei lettori è Maraini ad aprire il ciclo di riflessioni, letture, conversazioni e spettacoli sui romanzi, gli scritti, la figura di Moravia. Con la scrittrice (in video collegamento) dialogano l’editore e grande amico di Moravia, Mario Andreose, la direttrice editoriale di Bompiani, Beatrice Masini, ed Elena Lowenthal.

    Mercoledì 9 marzo, invece, alle Gallerie d’Italia, lo scrittore Alain Elkann dialoga con Carmen Llera Moravia, vedova del grande autore. Al Circolo dei lettori, gli altri principali appuntamenti sono fissati per le serate dei martedì del mese: il 14 marzo Elena Stancanelli legge l’amore in Moravia nella lectio ‘L’insudicia amore’ – come Umberto Saba definiva il gesto amoroso, le relazioni e il sesso nell’opera moraviana. Il 17 marzo Edoardo Albinati a partire da alcuni libri del romanziere passa in rassegna le modalità con cui egli tenta di rendere la fisicità, la sensualità, la consistenza materiale di ciò che per sua natura non è traducibile in parole: il corpo. Il 21 marzo sarà la volta di ‘Moravia il nostro Chatwin’ in cui Camilla Baresani racconta i viaggi alla ricerca delle contraddizioni dell’Occidente e della contemplazione dell’ignoto, in luoghi e mondi remoti e primitivi.

    Martedì 28, sempre al Circolo dei lettori, è tempo della Maratona Moraviana, condotta da Elena Loewenthal con le letture dell’attrice Viola Sartoretto; l’incontro si snoda in tre filoni: pensiero, arte e corpo. Il critico francese René De Ceccatty e il professor Giorgio Ficara ragionano sull’eredità intellettuale dell’autore nel corso di ‘Il pensiero critico’; Alessandra Grandelis, studiosa e autrice per Bompiani di ‘Non so perché non ho fatto il pittore’, dialoga con Luca Beatrice. Infine lo scrittore Giacomo Papi, in ‘Scrivere il corpo e il corpo politico’, riflette sul quello che è considerato il vero centro della narrazione moraviana.

    Tra gli altri appuntamenti di ‘Nato per Narrare’ al Circolo dei lettori sono previsti ‘Io ed Elsa’, uno spettacolo realizzato da Tangram teatro Torino, con Bruno Maria Ferraro e Patrizia Pozzi, regia di Ivana Ferri, sul rapporto tumultuoso e complesso con Elsa Morante e quindi ‘Moravia e l’Osservatorio sul Romanzo’, in programma giovedì 16 marzo, in cui un gruppo di studiosi presenta la propria indagine sulla forma narrativa, scandagliando la profonda influenza dell’opera di Moravia, a partire da ‘Gli indifferenti’, punto di svolta del romanzo italiano moderno.

    La manifestazione passa poi anche dalla capitale, la Roma di Alberto Moravia: a Libri Come, festa del Libro e della Lettura all’Auditorium Parco della Musica di Roma, domenica 26 marzo, Alessandra Grandelis, Nicola Lagioia e Paolo Pecere danno vita a ‘Omaggio ad Alberto Moravia’, a partire da ‘L’inverno Nucleare’ (Bompiani), appuntamento in Sala Studio 2 (alle 15).

    Fino al 1 aprile nelle stanze del Circolo dei lettori è allestita intanto ‘Dedicato a te’, speciale esposizione di libri di autori contemporanei, tratti dalla biblioteca personale di Moravia, con dedica personale. Il viaggio tra gli scritti e l’eredità moraviana di ‘Nato per narrare’ si conclude invece al Lingotto il 20 maggio: per la XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro, il premio Pulitzer Jhumpa Lahiri ragiona sulla dimensione oraziana di Alberto Moravia nella lectio ‘Moravia è un autore classico?’.

    Anche il Museo Nazionale del Cinema partecipa a questa importante manifestazione, dedicando allo scrittore un’esposizione e una retrospettiva dei film tratti dai classici dell’autore. Nel foyer del Cinema Massimo, dal 12 marzo al 31 maggio sarà possibile ammirare 13 scatti di Angelo Frontoni, preziose foto dal set de ‘Il disprezzo’ di Jean-Luc Godard, a sessant’anni dall’uscita del film tratto dall’omonimo romanzo di Moravia. Quattro i film in programma: oltre a ‘Il disprezzo’ appunto (14 marzo, ore 20,30), sono previsti ‘Il conformista’ di Bernardo Bertolucci (12 marzo, ore 20:30), ‘La ciociara’ di Vittorio De Sica (26 marzo alle 16) e ‘Gli indifferenti’ di Citto Maselli (28 marzo alle 21).

  • La nuova mostra

     

    ALBERTO MORAVIA
    Non so perché non ho fatto il pittore
    dal 7 marzo
    in Wunderkammer

     

     

     

    Le mostre in corso

    Ultimi giorni
    chiude il 12 marzo
    HIC SUNT DRACONES
    Atelier dell’Errore Chiara Camoni

     

     

     

     

    Giornata Internazionale della Donna

    La GAM celebra la Giornata Internazionale della Donna proponendo mercoledì 8 marzo ingresso gratuito per tutte le donne alle collezioni permanenti.

    Alle ore 15:00 un importante incontro in collaborazione con l’Associazione Mosaico – Azioni per i rifugiati dal titolo Donne rifugiate: partecipare per cambiare la narrazione che vede protagoniste donne rifugiate insieme a rappresentanti istituzionali della Città di Torino.

     

     

    Una pausa d’arte

    TEA TIME ART
    Dal 9 marzo al 1 giugno

    ogni 15 giorni prenditi una pausa d’arte

    Tea Time Art vuole essere una pausa dalle corse quotidiane, in un ambiente speciale come quello delle sale del museo e dell’Educational Area della GAM, dove incontrarsi, conoscersi e imparare facendo, per trascorrere un paio di ore in compagnia di persone nuove e arte. I primi appuntamenti: giovedì 9 marzoPercezione e armonia del colore e giovedì 23 marzo: Futurismo.

     

     

    Il workshop

    Intrecci Materici.
    Workshop con Noemi di Nucci

    Sabato 4 marzo ore 14:30

    Noemi Di Nucci, textile artist e designer si occupa di tessitura di arazzi su telaio verticale e orizzontale (usando materiali convenzionali e non), tappeti, installazioni mixed media e scenografie teatrali.
    I suoi progetti sono caratterizzati dall’ unione tra tecniche tradizionali manuali, studio del segno, della forma e del colore.
    L’incontro con Noemi Di Nucci sarà focalizzato sui lavori di Salvatore Scarpitta.

     

    Famiglie

    Appunti di paesaggio
    Attività per le famiglie
    sulla mostra OTTOCENTO
    Domenica 5 marzo ore 15

    Il percorso in mostra permette di riflettere sul ruolo della pittura di paesaggio da metà Ottocento fino ai primi del Novecento. Durante la visita gli adulti avranno modo di approfondire l’evoluzione del paesaggio nella pittura dell’Ottocento. I bambini vedranno come il paesaggio diventi luogo di emozioni personali. In laboratorio realizzeranno un taccuino di paesaggi.

     

    Natur-Arte
    Attività per le famiglie
    Domenica 26 marzo, ore 15

     

    Per celebrare l’arrivo della Primavera la GAM propone una attività rivolta a grandi e piccini sul tema della natura. Il percorso di visita in museo partirà dall’opera La città che sale di Umberto Boccioni.
    Negli spazi dell’Educational Area genitori e bambini avranno modo di sperimentare la tecnica della stampa su tela con materiali naturali.

     

     

    Visite guidate collezioni e mostre

    L’associazione Theatrum Sabaudiae organizza ogni sabato domenica e festivi  visite guidate a Il primato dell’opera. Collezioni del ‘900, e alle mostre Ottocento e Hic sunt Dracones.

    Costo: 6.00€ a partecipante
    Costi aggiuntivi: biglietto d’ingresso – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

    Orari di apertura:

    da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00
    Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.

     

    La prenotazione è consigliata ma non obbligatoria: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788
    Prevendita: TicketOne

     

  • IMPARA L’ARTE
    VISITE A TEMA E WORKSHOP ARTISTICI
    SULLE TECNICHE DELLE ARTI DECORATIVE

    Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino
    Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

    In collaborazione con CoopCulture
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    Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto e la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, in collaborazione con CoopCulture, presentano il progetto, IMPARA L’ARTE, che permetterà al pubblico adulto di cimentarsi in laboratori pratici, mettendo in gioco le proprie abilità manuali.
    L’idea nasce dall’ampia collezione di mobili e di oggetti del Museo Accorsi-Ometto dalla quale si prende spunto per realizzare una serie di workshop incentrati sul disegno a china, il ricamo e la pittura su legno.

    Si comincia sabato 4 marzo con China a tratti. Col pennino e la carta tra i decori di Piffetti, dedicato agli intarsi che l’ebanista Pietro Piffetti realizzò nel Settecento sui mobili esposti nelle sale del Museo Accorsi-Ometto. Durante il laboratorio pratico, i visitatori si cimenteranno in un disegno con pennino e china su carta, sul modello di un intarsio del famoso ebanista.
    Replica giovedì 9 marzo.
    PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 011 837 688 int. 3

    PER SAPERNE DI PU’, CLICCA QUI
  • Un nuovo Festival a Torino
    Prima edizione di

    ColtivaTo
    Con i piedi per Terra

    Il Festival Internazionale dell’Agricoltura

    Tre giorni di incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, visite guidate, interviste,
    workshop, spettacoli teatrali, concerti e una rassegna cinematografica

    Torino, 31 marzo – 2 aprile 2023

     

    Torino, 23 febbraio 2023. Si terrà a Torino dal 31 marzo al 2 aprile 2023 la prima edizione di ColtivaTo, il Festival Internazionale dell’Agricoltura: tre giorni di incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, visite guidate, interviste, workshop, spettacoli teatrali, concerti e una rassegna cinematografica, per raccontare l’agricoltura in un grande evento scientifico-divulgativo con cadenza biennale.

    Il Festival ColtivaTo è patrocinato da Regione Piemonte e Città di Torino. È sostenuto da Bayer Italia, New Holland, Intesa Sanpaolo, Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, SMAT, Agroinnova, Fondazione Agritech, Reale Mutua, Turismo Torino, in collaborazione con Università di Torino, Fondazione CRT, Biennale Democrazia, Biennale Tecnologia, weTree.

    “Torino, oltre a essere una delle città industriali nel mondo, con il suo settore manifatturiero, è anche un’area agricola estremamente vasta e dalle caratteristiche varie e per certi aspetti estreme” dichiara Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino. “Nel comprendere la varietà del nostro territorio basti pensare alla dimensione metropolitana, al cui interno abbiamo tutto – pianura, collina, montagna – e in ogni pezzo di territorio custodiamo saperi e produciamo una straordinaria ricchezza agricola. Torino non poteva che accogliere con entusiasmo questa prima edizione del Festival Internazionale dell’Agricoltura, che per alcuni sembrerà strano farlo in un contesto urbano, ma l’agricoltura è pensiero, elaborazione, stile di vita e non per ultimo rimane un settore produttivo con la sua rilevanza economica. In questi giorni densi di incontri avremo l’opportunità di apprendere dai numerosi studiosi molto della capacità delle piante e della coltivazione di adattarsi ai cambiamenti climatici; allo stesso tempo potremo riportare nel dibattito pubblico quello che una volta era definito il settore primario dell’economia, quindi tornerà centrale il fascino del territorio e delle sue produzioni agricole. Saranno giorni che insegneranno molto a tutti.”

    “L’agricoltura rappresenta storia, presente e futuro del nostro Paese e del Piemonte in particolare” sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa. “Parliamo di uno dei comparti più importanti per l’economia del nostro territorio, una eccellenza che contraddistingue l’identità dell’Italia in ogni parte del mondo. Per questo un festival che parla di agricoltura non poteva che nascere in Piemonte. Le sfide da affrontare sono molte, a cominciare da quella della sostenibilità e della tutela ambientale. E nessuno può essere testimone di questo impegno più di chi dedica la propria vita alla terra, ogni giorno.”

    “La Camera di commercio si unisce alle altre istituzioni nel sostenere il Festival di un settore che nella nostra area metropolitana conta più di 11.600 imprese e, nel solo export, supera il miliardo e mezzo di valore annuo” dichiara il Vicepresidente della Camera di commercio di Torino Enzo Pompilio D’Alicandro. “L’ente camerale supporta queste imprese incentivando la loro innovazione, soprattutto nel digital marketing, e facilitando la loro internazionalizzazione con l’assistenza sulla normativa, la documentazione, la ricerca di partner commerciali. La Camera di commercio, inoltre, promuove i loro prodotti con progetti dedicati, quali Torino DOC, Maestri del Gusto, Torino Cheese, e ne assicura vasta visibilità non solo nei grandi appuntamenti di settore, come durante lo scorso Salone del Gusto o il prossimo Salone del Vino, ma anche in occasione dei maggiori eventi cittadini, ad esempio durante gli ATP Finals di Tennis o le Final Eight di Basket.”

    Il Festival nasce da un’idea di Antonio Pascale, scrittore e ispettore presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e di Maria Lodovica Gullino, fitopatologo e imprenditore, che ne sono rispettivamente direttore artistico e responsabile scientifico. Se chiediamo alle persone: preferite farvi operare da un dentista del 1930 o da uno moderno?, nessuno preferirà quello antico – nessuno sosterrà che il trapano di una volta fosse migliore e che un’operazione senza anestesia temprasse il fisico. Se invece cambiamo oggetto e chiediamo: preferite il cibo di una volta o quello moderno?, la risposta non sarà scontata, nella convinzione che l’agricoltura di un tempo fosse migliore, meno inquinante, più salubre, più naturale. Il Festival nasce intorno ad alcune riflessioni su questo paradosso.

    “Come mai nel primo caso l’innovazione è sentita come una spinta migliorativa ed entusiasmante, mentre nel secondo rappresenta un limite?” si chiede Antonio Pascale. “Forse perché l’agricoltura è stata raccontata male, usando immagini stereotipate e il cittadino non è in grado di orientarsi? In questo Festival ci proponiamo di raccontare l’agricoltura in modo nuovo, con dovizia di particolari. Racconteremo la straordinaria avventura della terra, com’è cambiata negli anni, che novità ci sono nel settore agricolo. L’avventura della terra altro non è che la nostra avventura nel mondo, e nella vita. Interrogarsi sulla terra significa provare a rispondere anche ad alcuni dilemmi che ci tormentano e cercare delle soluzioni a problemi comuni.”

    “L’idea di questo Festival è nata, improvvisa, nel maggio del 2022, durante Eurovision, nell’atmosfera magica delle serate di tarda primavera che solo Torino sa regalarti” dichiara Maria Lodovica Gullino. “ColtivaTo nasce per raccontare l’agricoltura che nutre il mondo, evidenziando soprattutto l’innovazione che sta dietro alle produzioni agricole e il bisogno continuo di innovare con la ricerca. Come ricercatore ho sempre sentito l’esigenza di comunicare, ai tecnici e al pubblico, i risultati della ricerca. Perché buona parte della ricerca è finanziata con fondi pubblici e da ciò deriva l’obbligo morale di fare conoscere a chi paga le tasse cosa si fa con il loro denaro e perché la comunicazione permette al pubblico di fare scelte consapevoli. Torino ha una storia di Festival ed eventi di grande successo, seguiti da un pubblico attento e preparato. È proprio a questo pubblico che, con grande umiltà, ci rivolgiamo con ColtivaTo, con un programma ambizioso, ben consapevoli che portare l’agricoltura in città, nelle eleganti sale di sedi auliche sia una sfida. Dietro a ColtivaTo ci sono la passione e l’amore profondo che legano tutti quanti hanno voluto questo Festival, verso un settore produttivo di grande importanza in Piemonte e in Italia, spesso purtroppo trascurato o poco conosciuto.”

    ColtivaTo vuole dunque provare a rispondere a queste domande, proponendosi di parlare della “vera” agricoltura, spesso diversa da quella immaginata, bucolica, in modo rigoroso, basato su fatti e numeri, da un punto di vista di economia e lavoro, di innovazione, scienza e tecnologia, senza dimenticare il cambiamento climatico e la sostenibilità, che all’agricoltura sono strettamente (inter)connessi. Il tutto con spirito critico ma aperto, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo e affiancando a eventi di carattere strettamente scientifico, come seminari, interviste e tavole rotonde, momenti puramente divulgativi, come concerti e spettacoli teatrali, visite guidate, incontri tra giovani e imprenditori. Perché raccontare l’agricoltura significa coltivare conoscenza e da qui nasce anche il nome del Festival – ColtivaTo.

    Promotore e organizzatore del Festival è l’Associazione Comitato per la organizzazione del Festival Internazionale dell’Agricoltura, fondata nel 2022 da Maria Lodovica Gullino, Mariagrazia Pellerino e Luca Remmert.

    ColtivaTo sarà un Festival diffuso in numerose sedi nella città di Torino, cornice ideale: Torino e il Piemonte sono infatti un importante punto di riferimento nel settore agroalimentare, da un punto di vista produttivo e scientifico. Il Circolo dei lettori, il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, la Cavallerizza Reale e il Palazzo Civico ospiteranno le diverse sessioni del Festival, mentre il Cinema Massimo e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” saranno sede di spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato.

    ColtivaTo opera in sinergia con altri importanti festival torinesi, quali Biennale Tecnologia e Biennale Democrazia, con due appuntamenti in programma, mentre il 24 marzo alle 18.30 al Circolo dei lettori, nell’ambito di Biennale Democrazia, si terrà un’anteprima di ColtivaTo con un intervento di Antonio Pascale dal titolo Da Pinocchio a Masterchef, introdotto da Maria Lodovica Gullino.

    ColtivaTo inaugurerà venerdì 31 marzo alle ore 16 alla Cavallerizza Reale di Torino con gli interventi di apertura Salute Circolare, la salute del futuro di Ilaria Capua, Senior Fellow of Global Health presso la sede Europea della Johns Hopkins University SAIS, e Il grano e la pietra di Antonio Pascale, preceduti dai saluti istituzionali. Un’occasione per riflettere su quanto la salute dell’uomo, delle piante e del pianeta stesso siano in realtà intimamente interconnesse, e una entusiasmante, divertente storia della natura umana attraverso il grano, simbolo di vita e protezione dalla morte.

    Nel corso delle sessioni conosceremo L’abc della sostenibilità, raccontando le basi del cambiamento climatico. Paolo Romano, presidente di SMAT – Società Metropolitana Acque Torino S.p.A, e Vittorio Viora, imprenditore agricolo e vicepresidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, saranno protagonisti di un focus sulle conseguenze sul sistema idrico della recente politica agricola comunitaria orientata in senso ambientalista. Daniele Fortini, già presidente di Federambiente, spiegherà gli scenari della circolarità; Elisa Palazzi, docente di Fisica del Clima presso l’Università degli studi di Torino, e Matteo Garbelotto, patologo e micologo forestale presso l’Università della California, illustreranno gli effetti del cambiamento climatico sulle foreste; Sergio Saia, professore associato di Agronomia e coltivazioni erbacee presso l’Università di Pisa, esplorerà le componenti della sostenibilità nella filiera degli alimenti.

    Negli incontri della sessione AgriCultura, tutto quello che fa e farà l’agricoltura parleremo del passato e del futuro del cibo, tra religione, tecnologia, matematica, intelligenza artificiale, ma anche vecchie malattie e tradizioni inventate: interverranno Alberto Grandi, professore di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma, sfatando i miti sul “Km Zero”; la scrittrice e matematica Chiara Valerio con una breve e faziosa ricostruzione della nostra storia d’amore e dipendenza dalla tecnologia; con l’astronomo e astrofisico Amedeo Balbi partiremo all’esplorazione dello spazio e dell’universo per comprendere che il nostro pianeta è insostituibile; Mario De Caro, professore di Filosofia morale all’Università Roma Tre e presidente della Società Italiana di Filosofia Morale, parlerà della relazione tra natura e intelligenza artificiale; Gilberto Corbellini, professore di Storia della medicina e bioetica alla Sapienza Università di Roma, racconterà i rapporti tra malaria e agricoltura; Stefano Jossa, professore di Letteratura italiana all’Università di Palermo, ci regalerà un’inedita lettura del Pinocchio; la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari proverà a indagare il concetto di natura nelle sue molte declinazioni.

    Descriveranno la Cassetta degli attrezzi, gli strumenti, le tecnologie e i ritrovati che stanno cambiando l’agricoltura, tra realtà e fake news: Roberto Confalonieri, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Milano e fondatore e presidente di Cassandra Tech, con un focus sull’agricoltura di precisione; i chimici e divulgatori Ruggero Rollini e Donatello Sandroni cercheranno di sfatare i luoghi comuni che ruotano intorno alla chimica e ai pesticidi; Stefania De Pascale, professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura all’Università di Napoli, e Laura Margheri, del laboratorio di Bioinspired Soft Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), terranno un incontro in collaborazione con Fondazione Agritech dedicato alle piante del futuro, tra spazio e robotica; il ricercatore del CNR di Napoli Roberto Defez spiegherà come i batteri cambiano noi stessi, l’agricoltura e il mondo; Vittoria Brambilla, biologa molecolare e genetista delle piante, parlerà delle tecnologie genetiche che ci permettono di agire direttamente sul DNA delle piante, migliorandole, e in particolare della tecnologia CRISPR.

    Di Cibo e salute discuteranno Laura Gasco, professore ordinario del dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, e Debora Fino, professore ordinario di Impianti Chimici presso il Politecnico di Torino e presidente della Fondazione Re Soil, in particolare in riferimento a un’alimentazione a base di insetti, in un incontro in collaborazione con Biennale Tecnologia; Maria Caramelli, dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e Luca Simone Cocolin, professore ordinario di Microbiologia Agraria presso l’Università di Torino, parleranno dei moderni concetti di dieta personalizzata per la prevenzione di malattie non comunicabili e di come gli alimenti possono essere considerati un importante strumento per favorire il raggiungimento degli obiettivi insiti nel concetto di salute circolare.

    Non mancheranno alcuni incontri su Economia e Lavoro, per raccontare la globalizzazione e i cambiamenti nel mondo del lavoro agricolo, con il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini che discuteranno dell’apporto dei migranti al settore (e della diffusa illegalità con cui si trovano a fare i conti), in un incontro in collaborazione con Biennale Democrazia; Maria Lodovica Gullino e Davide Viaggi, docente di Economia ed estimo rurale presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, parleranno di globalizzazione, del rapporto tra globale e locale nell’agricoltura e nella produzione di alimenti nel contesto della bioeconomia e del modo in cui i parassiti si spostano da un continente all’altro, introducendo nuove malattie; Elsa Fornero, professore onorario di Economia all’Università di Torino e membro dell’Academia Europaea, e Roberto Moncalvo, imprenditore agricolo e presidente di Coldiretti Piemonte, analizzeranno i cambiamenti nel mondo del lavoro; il docente di Storia economica dell’Università di Bologna Tito Menzani smonterà gli stereotipi che riguardano l’agricoltura di una volta.

    Nel corso delle Interviste impossibili di Antonio Pascale, alcune piante avranno la parola per raccontare storie affascinanti: Luigi Cattivelli, direttore del Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica del CREA a Fiorenzuola d’Arda, darà voce al grano; Luigi Frusciante, professore emerito dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, al pomodoro; Giuseppe Barbera, già professore di Colture arboree all’Università di Palermo, agli agrumi; Paolo Inglese, professore di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Palermo, infine, al fico d’India e ad altre piante tropicali.

    Alla Cavallerizza Reale si terrà un momento di confronto e dibattito in cui i giovani incontreranno alcuni imprenditori del settore. Interverranno Anna Asseretto (AG Sanremo), Roberto Benadì (Fudex), Guido Cerrato (Laboratorio chimico Camera di Commercio di Torino), Federico Concaro (SATA), Gabriella Fantolino (Uova Fantolino), Luigi Gronchi (LGS Droni), Agnese, Chiara e Francesca Rabino (F.lli Rabino), Luca Remmert (La Bellotta), Agostino Re Rebaudengo (Asja Ambiente), Francesco Villani (Ocmis), Alessandro Zilli (Alternative Fuels New Holland), moderati dal giornalista Francesco Antonioli, direttore di Mondo Economico.

    Spazio anche alle organizzazioni professionali che avranno modo di confrontarsi in una tavola rotonda, dal titolo Il ponte: l’alimentazione di domani tra dieta mediterranea e cibo sintetico.
    Interverranno Enrico Allasia (Confagricoltura Piemonte), Gabriele Carenini (Confederazione Italiana Agricoltori del Piemonte e della Valle d’Aosta), Bruno Mecca Cici (Coldiretti Torino), con la moderazione di Laura de Donato, giornalista del Tgr Leonardo (Rai 3).

    Chiuderanno il Festival domenica 2 aprile alle 13.15 in Sala Colonne, a Palazzo Civico, Guido Montanari, professore di Storia dell’architettura contemporanea e della città presso il Politecnico di Torino, che nell’incontro Per non mangiare cemento in futuro spiegherà al pubblico l’urgenza di avviare pratiche immediate di tutela del suolo, di deimpermeabilizzazione e ripristino della naturalità, per non rischiare di perdere una risorsa fondamentale, e Antonio Pascale con Il mondo raccontato attraverso le piante; un racconto delle piante attraverso la storia per analizzare il rapporto culturale e antropologico e storico che lega la natura umana a quella vegetale.

    Il Cinema Massimo, la sala del Museo Nazionale del Cinema, ospiterà la rassegna cinematografica Dalla Terra alle Stelle. Se si puntano i piedi per terra è solo per guardare bene le stelle: la rassegna proporrà esempi di cinema che hanno saputo indagare il concetto di natura raffinando così il nostro sguardo verso il cielo, tra cui il corto L’altra terra di Daniele Pignatelli, in collaborazione con Bayer Italia.

    Al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” si terranno Elfi, Acqua e Giardini, il concerto dei migliori diplomati della Scuola, e Lucrezia, uno spettacolo teatrale a cura di Tangram Teatro dedicato a Lucrezia Borgia.

    Al Museo Egizio sarà invece possibile visitare un giardino di ispirazione egizia, un omaggio alla civiltà dell’antico Egitto, che fu tra le prime a sviluppare una cultura del giardino e a conferire significati simbolici a piante e fiori. Si tratta di un progetto a cavallo tra archeologia e botanica, che sarà il punto di partenza per una visita inedita al Museo dal titolo “Flora dell’antico Egitto, dal giardino alla tavola”.

    Al Circolo dei lettori, i più piccoli potranno partecipare al laboratorio Un compleanno esplosivo con Wangari Maathai a cura di Fablab for Kids e all’exhibit interattivo e multimediale Soilab realizzato dalla Re Soil Foundation dedicato al tema del suolo. Il Circolo ospiterà inoltre un evento off il 29 marzo alle ore 10: i LIII Incontri Fitoiatrici, intitolati Cambiamenti climatici e malattie delle piante, con Elisa Palazzi (Università di Torino), Federico Spanna (Regione Piemonte), Massimo Pugliese, Giovanna Gilardi, Maria Lodovica Gullino e Angelo Garibaldi (Università di Torino), Lorenzo Marini (Università di Padova).

    Infine, in occasione della chiusura di ColtivaTo, domenica 2 aprile, ad Anteprima FLOReal nella cornice monumentale del cortile d’Onore della Palazzina di Stupinigi sarà possibile seguire una serie di stage e workshop pratici sulle piante da orto. Un altro modo di parlare di agricoltura ma
    questa volta con le mani nella terra.

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    ColtivaTo, il Festival Internazionale dell’Agricoltura di Torino

    Preferite farvi cavare un dente da un dentista di una volta (con i macchinari del tempo che fu) o da uno moderno (con le moderne attrezzature)? Nessuno di noi esiterebbe. Vogliamo l’anestesia, trapano sottile, tecnologia all’avanguardia. Preferite invece il cibo prodotto da un contadino di una volta, o da uno moderno? Qui la risposta non è scontata, magari molti di noi preferiscono il cibo “di una volta”.

    L’agricoltura produce cibo e il cibo è (ovvio) un bene primario ma anche, soprattutto, un valore simbolico. Ognuno di noi, per esempio, ricorda un cibo dell’infanzia e alcuni sapori, e quindi, per assonanza tornano alla mente nonne, mamme, padri e parenti vari che cucinavano.
    Per questa ragione l’agricoltura è terreno fertile per il nostro apparato emotivo: i ricordi ci prendono la mano, li vorremmo tenere sempre con noi, dunque ne percepiamo l’innovazione come un inquinamento. Invece l’innovazione ci permette di raccogliere il testimone che ci arriva direttamente dal passato e portarlo avanti.

    Con questo Festival, attraverso talk e dibattiti, cercheremo di raccontare l’agricoltura, non quella ideale, immaginata, bucolica, ma quella reale, che si avvale di nuove tecnologie, quella cioè che si articola in un nuovo campo da gioco: otto miliardi di persone, che saranno dieci, forse undici, nel 2100. Per continuare a giocare è necessario diminuire i costi e aumentare la produzione. Trovare soluzioni innovative, adatte allo scopo, anche per coniugare al meglio qualità e quantità. Dunque, affinché ci sia cibo per tutti, è importante che ci sia terra e innovazione per tutti.

    Durante le tre giornate del Festival racconteremo i diversi modi di coltivare, di produrre e di risparmiare. Forniremo numeri, esamineremo con spirito critico ma aperto a varie forme di innovazione, e non disdegneremo storie emotive sul cibo, con la speranza che buone emozioni producano altrettanto buoni ragionamenti.

    Le sessioni del Festival

    L’abc della sostenibilità

    Il cambiamento climatico è un problema serissimo e va affrontato con serietà e metodo scientifico. Nel corso di questi incontri cercheremo di raccontare le basi del cambiamento climatico, gli scenari migliori e quelli peggiori, e di avanzare proposte serie, coscienti come siamo che a ogni problema corrisponda una soluzione. Con: Daniele Fortini, Matteo Garbelotto, Elisa Palazzi, Paolo Romano, Sergio Saia, Vittorio Viora.

    AgriCultura, tutto quello che fa e farà l’agricoltura

    Il cibo: questo sconosciuto. Siamo portati a pensare che il cibo sia identità ma spesso ignoriamo che questa identità nasce da una serie di contaminazioni. Raccontare la storia della pizza allarga le nostre vedute, come mettere un occhiale e vedere più lontano e focalizzare meglio.
    Con: Amedeo Balbi, Gilberto Corbellini, Mario De Caro, Ilaria Gaspari, Alberto Grandi, Stefano Jossa, Chiara Valerio.

    La cassetta degli attrezzi

    Si parla di agricoltura? Si grida sempre: contro l’inquinamento, contro la scomparsa dei bei sapori di una volta, contro le coltivazioni intensive. Ma a forza di gridare si ignorano i cambiamenti di un settore dove la produzione aumenta e l’uso delle risorse diminuisce.
    Come? Attraverso nuovi attrezzi che stanno cambiando l’agricoltura. Parliamone.
    Con: Vittoria Brambilla, Roberto Confalonieri, Roberto Defez, Stefania De Pascale, Laura Margheri, Ruggero Rollini, Donatello Sandroni.

    Cibo e salute

    Prima si pensava a stare bene, ora si è capito che per stare bene deve stare bene anche l’ambiente. Un concetto nuovo che esige nuove linee guida e nuovi tipi di impegni. La salute o è circolare o rischia di essere una linea dritta che si spezza facilmente.
    Con: Maria Caramelli, Luca Simone Cocolin, Debora Fino, Laura Gasco.

    Economia e Lavoro

    Com’era il mondo quando si viveva di sola agricoltura? Com’erano i cittadini allora e come saranno in futuro, visto i grandi cambiamenti strutturali del mondo del lavoro? Parliamo con dovizia di particolari, raccontando bene il prima solo per capire meglio cosa sarà il dopo.
    Con: Mauro Calderoni, Elsa Fornero, Maria Lodovica Gullino, Tito Menzani, Roberto Moncalvo, Carlo Petrini, Davide Viaggi.

    Le interviste impossibili di Antonio Pascale

    Alcune piante chiedono la parola, hanno storie interessanti e affascinanti da raccontare.
    Quindi? Quindi abbiamo bisogno di belle interviste impossibili attraverso le quali diamo voce al mondo vegetale che ha contribuito a formare il nostro mondo, umano e animale.
    Con: Giuseppe Barbera, Luigi Cattivelli, Luigi Frusciante, Paolo Inglese.

    Gli studenti incontrano gli imprenditori

    Un momento di confronto e dibattito in cui i giovani incontreranno alcuni imprenditori del settore.
    Con: Anna Asseretto (AG Sanremo), Roberto Benadì (Fudex), Guido Cerrato (Laboratorio chimico Camera di Commercio di Torino), Giuseppe Concaro (SATA), Gabriella Fantolino (Uova Fantolino), Luigi Gronchi (LGS Droni), Agnese, Chiara e Francesca Rabino (F.lli Rabino), Luca Remmert (La Bellotta), Agostino Re Rebaudengo (Asja Ambiente), Francesco Villani (Ocmis), Alessandro Zilli (Alternative Fuels New Holland). Modera Francesco Antonioli (Mondo Economico).

    Il ponte: l’alimentazione di domani tra dieta mediterranea e cibo sintetico

    Tavola rotonda.
    Con: Enrico Allasia (Confagricoltura Piemonte), Gabriele Carenini (Confederazione Italiana Agricoltori del Piemonte e della Valle d’Aosta), Bruno Mecca Cici (Coldiretti Torino). Modera: Laura de Donato (TG Leonardo, RAI).

    PROGRAMMA BREVE (1)

  • FRIDA KAHLO e DIEGO RIVERA
    Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano
    14 febbraio – 4 giugno 2023

     

    Conferenza e vernice
    FRIDA KAHLO e DIEGO RIVERA
    Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano
    14 febbraio – 4 giugno 2023

     

    Martedì 14 febbraio, ore 12
    Padova, Centro culturale San Gaetano
    Via Altinate 71

     

    Intervengono:
    Sergio Giordani, Sindaco
    Assessore Colasio, Assessore alla Cultura
    Massimo Vitta Zelman, Presidente Skira
    Simone Todorow, CEO Mondo Mostre
    Daniela Ferretti, Curatrice.
  • AUTOLOOK WEEK TORINO TORNA DAL 2 AL 4 SETTEMBRE 2023

    PIAZZA SAN CARLO CUORE DELLA MOSTRA, ALLE OGR GLI AWARDS

     

    Dal 2 al 4 settembre 2023 tornerà Autolook Week Torino, l’evento che celebra la passione automobilistica nel centro di Torino che, in quei giorni, diventerà un museo a cielo aperto e vedrà numerose e suggestive parate dinamiche, organizzate in collaborazione con Automobile Club Torino.

    Piazza San Carlo tornerà a essere il cuore della manifestazione, l’esposizione open-air dove saranno esposti oltre 50 modelli iconici di tutti i tempi, rappresentativi del motorsport, delcar design, dell’industria automobilistica.

    Andrea Levy, Presidente Autolook Week Torino: “Siamo felici di tornare a Torino con la 2ª edizione di Autolook Week, che rappresenta la passione per l’automobile e il motorsport a 360° e che quest’anno celebrerà, oltre a Formula 1, Rally, Endurance e Moto Gp, anche i grandi carrozzieri, di ieri e di oggi. Un grande evento che in piazza San Carlo trova la sua sede ideale e che vedrà, anche quest’anno, la spettacolare sfilata dinamica in centro città”.

    Autolook Week Torino, esposizione in piazza San Carlo sabato 2 e domenica 3 settembre
    Nel fine settimana dedicato al Gran Premio di Formula 1 dell’Autodromo Nazionale Monza, sabato 2 e domenica 3 settembre, Autolook Week dedicherà il salotto di Torino ai modelli che hanno scritto la storia della Formula 1, del Rally, dell’Endurance e della Moto GP, accanto ai prototipi dei carrozzieri più celebrati, di oggi e di ieri, oltre a one-off e modelli unici provenienti da tutto il mondo.

    Uno spettacolo che nella prima edizione il pubblico ha dimostrato di apprezzare, affollando la piazza e riempendo per giorni i social con le foto dei modelli esposti. Il programma Autolook si arricchirà inoltre con le mostre internazionali fotografiche che coloreranno via Po, via Roma e piazza Castello e che saranno organizzate da Paolo D’Alessio, curatore culturale di Autolook.

    Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte: “Autolook Week è un evento internazionale che si conferma una vetrina importante per il nostro territorio, riuscendo a legare un settore importante come quello automobilistico, che gran parte del suo sviluppo lo deve al Piemonte, con il turismo paesaggistico e museale”.

    Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino: “Siamo felici di confermare Autolook Week Torino, una manifestazione che ha visto la crescente partecipazione non solo gli appassionati di motori ma anche di moltissimi curiosi. Rimane un’esposizione con ingresso gratuito consentendo così a un ampio pubblico la partecipazione al ricco programma. Siamo felici di accogliere nuovamente i grandi personaggi del motorsport che verranno nella nostra città per partecipare agli Autolook Awards alle OGR”.

    Autolook Awards alle OGR, la cerimonia con i big del motorsport lunedì 4 settembre
    Team di Formula 1, costruttori, piloti e giornalisti saranno al centro della cerimonia di premiazione degli Autolook Awards, che si svolgerà lunedì 4 settembre alle OGR a partire dalle 18 e che sarà condotta da Federica Masolin, giornalista Sky. I premi Autolook Awards sono stati assegnati dalla Giuria Autolook e riguardano le varie declinazioni della comunicazione messe in atto dai grandi brand del motorsport, come le livree, gli spot, lo stile dei motorhome e la visione degli aspetti sociali.

    Paolo D’Alessio, curatore culturale di Autolook e co-organizzatore Autolook Awards: La prima edizione di Autolook Week ha visto significativa presenza dei più qualificati giornalisti internazionali dell’auto e delle 20 più accreditate agenzie fotografiche nel mondo del motorsport, che hanno dato grande rilievo alla manifestazione e agli Autolook Awards, che sono ormai diventato un ambito riconoscimento per tutti quei team o sponsor che investono nel settore del corporate image o della comunicazione, per far sempre maggior presa su un platea mondiale, che nel caso della Formula 1, coinvolge oltre un miliardo e mezzo di appassionati. Nel 2023 contiamo di offrire alla città di Torino eventi e mostre tematiche ancor più coinvolgenti”.

    La giuria Autolook è composta:  Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI), Benedetto Camerana (Presidente Museo Nazionale dell’Automobile), Monica Mailander Macaluso (Presidente Fondazione Gino Macaluso), Andrea Levy (Presidente Autolook), Paolo D’Alessio (Ideatore Autolook Awards), Mario Isola (Racing Manager Pirelli), Ludovico Fois (Responsabile Comunicazione e Consigliere Relazioni Esterne ACI), Elena Minardi (co-organizzatrice Historic Minardi Day), Umberto Zapelloni (giornalista Formula 1), Alberto Sabbatini (giornalista Formula 1), Pino Allievi (giornalista Formula 1), Federica Masolin (giornalista Formula 1), Franco Nugnes (giornalista Formula 1), Ercole Colombo (giornalista Formula 1).

    Parate dinamiche con le regine del motorsport e le supercar più belle di sempre
    Lunedì 4 settembre, al termine della cerimonia Autolook Awards, i riflettori si accenderanno sulle vie del centro di Torino dove il pubblico potrà assistere alla sfilata di auto da sogno come le monoposto di Formula 1 e le supercar più belle di sempre.
     

    Piergiorgio Re, Presidente Automobile Club Torino:“Automobile Club Torino torna con al fianco di Autolook Week Torino e si occuperà, con tutta la squadra, della gestione degli eventi dinamici e delle spettacolari sfilate di auto sportive che animeranno le strade di Torino e che riporteranno in città tutta la passione per le quattro ruote che è nel suo DNA”.

    Autolook Week sarà organizzata con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, con la collaborazione di Comune di Torino, ACI, ACI Torino, OGR, Museo Nazionale dell’Automobile, Fondazione Gino Macaluso, Wrap.it.

     

  • IL FILO DEL RINASCIMENTO, QUANDO L’ABITO FA IL MONACO

    conferenza con Giovanni Carlo Federico Villa

    mercoledì 15 febbraio 2023
    ore 17

    Palazzo Madama – Sala Feste
    piazza Castello, Torino

     

     

    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, mercoledì 15 febbraio alle ore 17, la conferenza di Giovanni Carlo Federico Villa dal titolo Il filo del Rinascimento, quando l’abito fa il monaco.

    I drappi d’oro e di seta capaci di ammantare della loro bellezza e opulenza un secolo d’arte veneziana. Una singolare lettura del ruolo dei tessuti auroserici nella pittura veneta tra Quattro e Cinquecento, in un percorso visivo che dall’arte muranese della bottega dei Vivarini si svolge attraverso i parati a fresco di Andrea Mantegna per sostanziarsi nelle tavole dei Bellini e nelle tele di Tiziano, Tintoretto e Veronese per deflagrare in ultimo nel colore di Giambattista Tiepolo. Un viaggio alla scoperta del ruolo fondamentale dei tessuti per la creazione dell’immaginario della Serenissima Repubblica.

    L’incontro  è il primo del nuovo ciclo di appuntamenti, legati al recente riallestimento della Sala tessuti del museo, per approfondire la conoscenza dell’arte della tessitura e del ricamo, oltre all’evoluzione della moda e del costume tra XVI e XX secolo.

    Ingresso libero fino a esaurimento posti.
    Prenotazione consigliata:  t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it 
  • PAGINE GIAPPONESI

    Letture di autori giapponesi contemporanei

    Torna anche per la primavera 2023 il ciclo di incontri mensili con la letteratura giapponese, a cura di Fabiola Palmeri.
    Il formato non cambia: un romanzo al mese per quattro appuntamenti, durante i quali la scrittrice e giornalista darà ai partecipanti alcune notizie biografiche sui vari autori e discuterà con i partecipanti sui testi proposti, approfondendo alcune tematiche e proponendo un’analisi critica dei singoli romanzi.
    Fra i numerosi autori tradotti negli ultimi anni in Italia, per questo ciclo di incontri Palmeri ha selezionato due scrittrici giovani, Harada Hika e Yū Miri, a dimostrazione della grande presenza e importanza dell’onda femminile autoriale contemporanea, e due autori affermati come il surrealista Abe Kobo e il celebre giallista Keigo Higashino.

    Costo: ciclo di 4 appuntamenti 40 € | appuntamento singolo 12 €.
    Info e prenotazionieventiMAO@fondazionetorinomusei.it

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    • giovedì 16 febbraio ore 15.30

    Come petali nel vento, Harada Hika, Garzanti
    «Il modo in cui si usano tremila yen decide la vita di una persona, sai?» aveva detto la nonna. È da questa rivelazione di nonna Kotoko Mikuriya, apparentemente banale e anche molto generica – visto che 3000 yen corrispondono a circa 21 euro – che si svolge pagina dopo pagina la storia di tre generazioni di donne, raccontate dalla scrittrice Harada Hika nel romanzo Come petali nel vento. Scritto nel 2018, tradotto in italiano da Daniela Guarino e pubblicato da Garzanti, il romanzo narra la quotidianità di tre generazioni di donne: nonna, nuora e due nipoti, trasmettendo i fondamentali dell’ultima arte che dal Giappone arriva, quasi a illuminare lo sconcerto di questi anni di economia stagnante e inflazione dilagante, ovvero: l’arte del risparmio.
    Scrittrice classe 1970, grande ammiratrice di Murakami Haruki, in questo scorrevole e arguto racconto Harada Hika dipinge le donne del Giappone di oggi, dalla 73enne Kotoko, alla nuora 50enne Tomoko, fino alle due giovani nipoti (da “Il fatto Quotidiano”, recensione di Fabiola Palmeri – gennaio 2023).

     

    • giovedì 16 marzo ore 15.30

    Il paese dei suicidi, Yu Miri, Atmosphere Libri
    Mone è un’adolescente all’inizio delle scuole superiori. Ha una famiglia, ma il padre ha un’amante da anni e lei è l’ultima a scoprirne l’esistenza. La madre le preferisce il fratello minore, Satoshi, e progetta di portarlo via con sé, lontano dalle radiazioni, lasciandola da sola. Il suo unico alleato è il cellulare che porta sempre con sé, grazie al quale può raggiungere il lato più oscuro di internet. Ciò che trova è un forum, una chat di morte dove individui di età e provenienza diverse, con le motivazioni più disparate, cercano dei compagni con cui togliersi la vita. Yodogawa, Namiki e Nana sono gli utenti anonimi che entrano a far parte del “Gruppo della fine”, i compagni che ha scelto per accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Un cammino verso la morte che porterà Mone a entrare in contatto con aspetti di sé stessa prima sconosciuti.

     

    • giovedì 20 aprile ore 15.30

    L’incontro segreto, Abe Kobo, Atmosphere Libri
    Il protagonista, giovane rappresentante di fantascientifiche scarpe che permettono di effettuare balzi straordinari, si reca in un gigantesco e labirintico ospedale di Tokyo per ritrovare la moglie, inspiegabilmente prelevata da un’ambulanza nelle prime ore del mattino. L’ospedale è dominato da un elaborato sistema tecnologico che spia il comportamento sessuale dei pazienti, che tra quelle algide pareti perdono ogni contatto con l’esterno e trovano nel sesso l’unico mezzo per sfuggire alla solitudine totale. Il protagonista, intrappolato in un mondo assurdo, onirico e senza vie d’uscita, si ritrova ad affrontare i bizzarri e grotteschi personaggi che popolano l’ospedale, alla ricerca della consorte e della sua stessa identità.
    L’incontro segreto, con la sua miscela di suspense, erotismo e poesia, è uno dei romanzi più avvincenti di Abe Kobo, grande genio letterario del secondo Novecento giapponese mai sufficientemente compreso.

     

    • giovedì 18 maggio ore 15.30

    Sotto il sole di mezzanotte, Keigo Higashino, Giunti
    Doveva essere un giorno di riposo per l’ispettore Sasagaki, invece è l’inizio di un caso inestricabile che finirà per ossessionarlo per molto tempo. Il corpo di Yosuke Kirihara, stimato proprietario di un banco dei pegni, viene rinvenuto in un edificio abbandonato. I sospetti ricadono sui familiari, poi sui clienti del negozio, infine su una presunta amante, ma più il cerchio si stringe più la polizia brancola nel buio: non ci sono prove schiaccianti e gli indiziati hanno alibi che si sostengono a vicenda. E, come una maledizione, tutti coloro che hanno a che fare con il caso Kirihara finiscono per morire in strane circostanze. Tutti tranne il figlio della vittima, Ryo, un ragazzo cupo, e la figlia dell’amante di Kirihara, Yukiho, studentessa brillante e di una bellezza mozzafiato. Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti, ma vent’anni sono davvero troppi, specialmente quando si tratta di un efferato omicidio. Riuscirà l’ispettore Sasagaki a sciogliere il mistero che lo tormenta e a incastrare un colpevole che gli sfugge da decenni?

  • Presentazione libro “Vittorio Pozzo. Il padre del calcio Italiano” di Dario Ronzulli

     

    Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata è lieto di ospitare la
    presentazione del libro scritto da Dario Ronzulli “Vittorio Pozzo. Il padre del calcio italiano” edito da Minerva.
    L’evento si terrà venerdì 17 febbraio alle ore 21, con ingresso libero fino ad
    esaurimento posti.
    Saranno presenti Dario Ronzulli, Pier Vittorio Pozzo nipote di Vittorio, Roberto Mugavero della Casa Editrice Minerva, l’avvocato Alessandro Baroni e Alessandro Costa conduttore televisivo della trasmissione “Orgoglio Granata”.
    Modererà la serata Domenico Beccaria presidente del Museo del Toro.

    “Vittorio Pozzo. Il padre del calcio Italiano” narra appunto di Vittorio Pozzo, figura poliedrica capace di passare con disinvoltura dal campo alla scrivania e viceversa, Vittorio Pozzo entra nella Storia per aver guidato da commissario tecnico il periodo d’oro della Nazionale italiana di calcio che, negli anni Trenta, vince tutto dominando l’Europa e il mondo. Alla base di quei successi c’è una passione smodata per il football, coltivata sin da ragazzo. Ma c’è anche, se non soprattutto, dell’altro: una profonda conoscenza degli uomini, la capacità di creare un inossidabile spirito di gruppo e di unire personalità diverse, da Meazza a Ferraris IV, da Monti a Orsi.
    Pozzo è un motivatore eccezionale, crea dei legami quasi di sangue con i giocatori che lo seguono senza batter ciglio. Quell’Italia, per quanto il regime fascista si sforzi con tutto se stesso, non diventa mai davvero la Nazionale di Mussolini, ma resta sempre di Pozzo e dei suoi ragazzi. Il rigore morale e l’educazione spartana derivate dalla sua esperienza nella Prima guerra mondiale accompagnano Pozzo per tutta la vita. Il calcio italiano gli deve tantissimo, eppure dopo il 1948 di fatto lo emargina.
    All’ex Ct non resta che occuparsi di calcio scrivendo per “La Stampa” con un modo che affascina e gli dà autorità: in una discussione tra tifosi citare Pozzo significa porre fine alla disputa. Dopo la sua morte sono pochissimi i riconoscimenti ufficiali: un oblio che l’uomo Vittorio Pozzo non merita.

     

    Il Museo del Toro si trova a villa Claretta Assandri in via G.B. La Salle 87 a Grugliasco, comune in provincia di Torino. Gli orari di apertura sono il sabato dalle 14 alle 19 la domenica dalle 10 alle 19, con ultimo ingresso alle 17. Si effettuano solo visite guidate con prenotazione online. Per informazioni telefonare dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 dal lunedì al venerdì al numero + 39 339 337. 04.26 oppure inviare una mail a: volontari@museodeltoro.it

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