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  • GLI APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE
    LA MOSTRA IN CORSO
    MARGHERITA DI SAVOIA
    REGINA D’ITALIA

    fino al 30 gennaio 2023

    Una donna tra due secoli, una Regina per il Paese, un’icona per i Savoia: glamour, materna, benefattrice, musa e mecenate. Oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, dipinti, sculture, abiti e gioielli, strumenti musicali, manoscritti, tappezzerie e mobili, raccontano la prima Regina dell’Italia unita.
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    MARGHERITA AL CINEMA
    Passannante di Sergio Calabona
     Martedì 22 novembre ore 18
    Cinema Massimo 3
    via Giuseppe Verdi 18 Torino

    Nell’ambito della mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia, il Cinema Massimo propone la visione di un film dedicato alla figura di Giovanni Passannante, anarchico lucano, che attentò (senza riuscirci) alla vita di Umberto I di Savoia. Il film si struttura come un docu-film, in una sapiente narrazione che alterna le vicende di Passannante, dalla giovinezza alla morte in ospedale psichiatrico, al presente prossimo in cui un attore, un giornalista e un musicista incarnano, con una certa sagacia nel ritrarre l’Italia e gli italiani, l’istanza popolare che si innescò a fine anni ’90 per recuperare la memoria del giovane anarchico, i cui resti ricevettero sepoltura nel 2007 nel paese natio.

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    MARGHERITA IN MUSICA
    Il concerto del sabato a Palazzo Madama
    con l’Orchestra del Liceo Classico Musicale Cavour
     Sabato 26 novembre ore 11

    Nell’ambito del progetto Quattro scuole per una Regina, ideato dai Servizi Educativi di Palazzo Madama in occasione della mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia, le classi della sezione musicale del Liceo C. Cavour di Torino propongono una serie di concerti che immergeranno il pubblico nelle musiche più amate dalla Regina Margherita, grande appassionata di musica fin dalla giovinezza: per tutta la sua vita praticò quest’arte e promosse in Italia la conoscenza della musica da camera e sinfonica, e di Beethoven in particolare.

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    LE VISITE GUIDATE A CURA DI THEATRUM SABAUDIAE

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    Visite guidate alla mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia:

    • lunedì ore 11, sabato e domenica ore 16.30
    Visite tematiche alla mostra:
    • 4/11 ore 16.30 Gioielli, splendori, bellezza e fascino
    • 11/11 ore 16.30 Un giorno a corte
    • 18/11 ore 16.30 Il tempo di Margherita
    • 25/11 ore 16.30 Sovranità, stile ed eleganza
    Visite guidate alle collezioni permanenti:
    • tutti i sabati e domenica ore 15: Da porta romana a castello a museo

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    L’ALLESTIMENTO NELLA CORTE MEDIEVALE

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    LA PORTA DELLA CITTÀ.
    UN RACCONTO DI 2.000 ANNI

    Una narrazione visiva, che accoglie il visitatore al suo ingresso in museo, per raccontare i duemila anni di storia di Palazzo Madama e di Torino, dall’età romana al Novecento. L’allestimento si definisce a partire da una trentina di tavole realizzate dal disegnatore modenese Francesco Corni: si tratta di disegni che illustrano dettagliatamente i momenti salienti di crescita della città e seguono le vicende costruttive del palazzo.

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    LA PERFORMANCE DI DARREN BADER IN OCCASIONE DI ARTISSIMA

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    ANTIPODES: MUSICAL QUARTETS
    venerdì 4 e sabato 5 novembre ore 11

    Un’opera performativa  di Darren Bader (galleria Franco Noero, Torino) con due ensemble musicali che interagiscono tra loro, un quartetto d’archi e una rock band di quattro elementi. Le musiche sono liberamente scelte dai musicisti, una composizione sinfonica da parte del quartetto e una cover del proprio repertorio da parte della rock band. Gli esecutori iniziano a suonare entro dieci secondi l’uno dall’altro, per terminare una volta conclusa l’esecuzione della composizione che hanno scelto di suonare. 

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    LE CONFERENZE DI PALAZZO MADAMA NELLE BIBLIOTECHE CIVICHE

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    MINIATURE RIVELATE
    7 novembre – 14 dicembre 2022
    Palazzo Madama e le Biblioteche civiche torinesi propongono, dal 7 novembre al 14 dicembre, un ciclo di conferenze gratuite, dedicate ad approfondire l’arte del libro tra Medioevo e Rinascimento attraverso le collezioni di arte antica del Museo Civico di Torino.
    Una serie di incontri per esaminare i materiali e le tecniche di realizzazione dei manoscritti, per scoprire come erano organizzate le biblioteche e chi vi accedeva e per cogliere, infine, quel passaggio cruciale dal libro scritto a mano al libro stampato.
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    LE CONFERENZE BOTANICHE
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  • NUOVO VILLAGGIO E INIZIATIVE PER LA FAMIGLIA

    Negli spazi interni delle scuderie storiche riscaldate 

    La manifestazione più amata dalle famiglie, scuole e gruppi in gita , nella magica Palazzina di Caccia di Stupinigi per rallegrarvi nel nuovo Villaggio di Elfi, dove potrete sprigionare la vostra creatività con fantasmagorici laboratori,  divertirvi con gli elfi animatori,  giochi, circensi, conoscere l’amico orso, le fedelissime Renne, curiosare nello studio di Santa Claus, a cui spedire e consegnare la vostra  letterina di natale, sbirciare tra le originali bancarelle del mercatino di natale ricco di doni artigianali e solidali e  gustare le prelibatezze del xsmas street food, meravigliarvi nel fantastico museo della Palazzina di Caccia, osservare la nuova Mostra di Presepi Napoletani e il presepe meccanico,  partecipare alle tante iniziative in programma ogni week end.

    Scoprire su www.natalereale.it

     

  • VENTICINQUE ANNI DI LUCI D’ARTISTA
    27 OTTOBRE 2022 – 8 GENNAIO 2023

    Griffa, Leotta e Toderi
    La collezione della Città si arricchisce di tre nuove opere
    lucidartista.comune.torino.it

    Luci d’Artista compie 25 anni. Torino festeggia l’importante anniversario e torna ailluminarsi trasformando il suo cielo in un museo. Il progetto, nato nel 1998 per volontà della Città di Torino, è stato pioniere di un percorso espositivo d’arte contemporanea totalmente innovativo che ha coinvolto decine di artisti di famainternazionale italiani e stranieri chiamati a interpretare la luce. Le luci d’artista nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di ‘una cultura alta capace di comunicare con tutti’, come affermava Fiorenzo Alfieri che ne era stato il visionario ideatore. A lui è dedicata questa venticinquesima edizione, per la quale la Città di Torino ha voluto realizzare tre nuove opere, create da Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi grazie all’aiuto di preziosi partner e alla generosità degli artisti.

    La manifestazione è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei e in collaborazione con la Fondazione per la Cultura. Si avvale del sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Main sponsor IREN S.p.A. Nuovi partner: Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Il Mercato Centrale Torino, Cultura Italiae, Saganaki.

    Le installazioni luminose – 26 luci delle quali 17 allestite nel centro città e 9 nelle altre Circoscrizioni – saranno visibili dal 27 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023. Il museo a cielo aperto quest’anno subirà una riduzione negli orari. Infatti la Città, che negli anni ha avuto una particolare attenzione alla sostenibilità della manifestazione facendo sempre più uso di sistemi innovativi e luci a led a basso impatto, nella 25^ edizione si impegnerà con maggiore sensibilità anche sul tema dei consumi. Per cui dalla domenica al giovedì le installazioni si spegneranno alle 22. Il venerdì e il sabato alle 24, orario che sarà mantenuto nel periodo di Natale e Capodanno, dal 19 dicembre al 2 gennaio 2023.

    Luci d’Artista dal 2018 propone inoltre il progetto educativo-culturale Incontri illuminanti con l’Arte Contemporanea, public program che intende valorizzazione le opere luminose del ‘Museo a cielo aperto’ attraverso la promozione di progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea.

    LE NUOVE LUCI

    L’edizione numero venticinque di Luci d’Artista si arricchisce di tre nuove opere, che entrano a far parte del patrimonio cittadino.

    Generosamente donata da Giorgio Griffa, maestro riconosciuto a livello internazionale, ‘AZZURROGIALLO’ è collocata nei Giardini di piazza Cavour ed è realizzata nell’ambito del progetto ‘дети – Bambini’ di Cultura Italiae. Si tratta di un’installazione sospesa che appare come un flusso di energia luminosa composta da miriadi di luci dalle sfumature blu, viola, verde e giallo. L’opera si integra con la natura circostante, abbraccia spazi vuoti e presenze arboree e si snoda come sospesa tra terra e cielo, accanto alla scuola Niccolò Tommaseo, tra le prime istituite a Torino, nel 1877. Il passaggio coperto dalle luminarie evoca la ‘Notte stellata’ di van Gogh, come in altri suoi cicli pittorici in cui la ricerca analitica sul segno si carica di rimandi ai grandi maestri dell’arte di ogni tempo.

    Sempre all’interno del progetto “дети – Bambini” di Cultura Italiae, sul tetto dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino, in piazza Polonia e all’ingresso di corso Spezia, campeggia un’installazione luminosa regolata dalla luna.
    Si tratta di ‘io, sono nato qui.’ di Renato Leotta, artista di rilievo della nuova generazione. L’opera ha il carattere di una poesia ermetica. È una luce viva e sensibile ai cambiamenti di energia che governano i sentimenti e la vita di chiunque, a partire dall’artista stesso che sceglie di condividere i propri stati d’animo con chi passa e la osserva, in un dialogo ideale. La luminosità potrà infatti essere modificata da remoto.
    Ogni sera, così come la luna risplende sempre diversa sulla natura, Leotta conferisce all’affermazione “io, sono nato qui.” sfumature di intensità emotiva sempre diverse.
    L’opera è stata donata dall’artista e realizzata grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino.

    Visibile in piazza della Repubblica, sulla Cupola della Basilica Mauriziana si eleva un grande punto interrogativo ‘…?…’, segno comprensibile in ogni lingua, animato da una luce scintillante. È l’opera di Grazia Toderi realizzata grazie al contributo di Il Mercato Centrale Torino. Non è un interrogativo immobile, ma si rinnova a ogni sguardo. Rivolta verso la piazza e il mercato, verso la città e ognuno di noi, si staglia nella notte invitandoci a mantenere un ‘dubbio luminoso’. Grazia Toderi è una delle artiste più rappresentative delle ricerche avviate in Italia negli anni ’90 e focalizzate sull’immagine. Lavora con disegno, luce, fotografia e video. Ha esposto in importanti musei e ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Leone d’Oro della Biennale di Venezia nel 1999.

    LE ALTRE 23 LUCI CHE ILLUMINERANNO LA CITTÀ

    Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano, schemi simbolici e geometrici proiettati sulla pavimentazione urbana; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6); Ancora una volta realizzata con materiali ecosostenibili e fonti luminose a basso consumo energetico dall’artista piemontese Valerio Berruti nella Galleria Subalpina; Volo su… di Francesco Casorati, un filo rosso in flex-neon sostenuto da sagome geometriche di uccelli fiabeschi nell’area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3); Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria, lampioni tramutati in fiori luminosi in piazza Carlina; L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, un intrigo di simboli e segni grafici di colore blu e rosso che si incontrano sul soffitto nella Galleria Umberto I; Planetario di Carmelo Giammello, 14 costellazioni disegnate con neon fluorescenti, globi e punti luminosi, secondo lo schema di una mappa astronomica che, tra fedeltà scientifica e invenzione creativa, annulla la distanza fisica che intercorre tra l’uomo e le stelle, in via Roma; Migrazione (Climate Change) di Piero Gilardi, 12 sagome di pellicani applicate a una rete sospesa verticalmente che si illuminano e si spengono gradualmente, seguendo un algoritmo di controllo nella Galleria San Federico; Le panchine Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4); Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8); Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto, un’equazione luminosa cultura=capitale che è un invito a pensare alla creatività e al sapere condivisi da tutti i cittadini come al vero patrimonio di un Paese; Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth sul ponte Vittorio Emanuele I, due brani tratti dai testi di Friedrich Nietzsche e Italo Calvino; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi, la narrazione di una fiaba che si estende come una sequenza di frasi luminose in via Carlo Alberto; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla cupola della Mole Antonelliana, segnale luminoso dato dal valore simbolico della sequenza della serie di Fibonacci dove ogni numero è la somma dei due precedenti; Concerto di parole di Mario Molinari in piazza Polonia (Circoscrizione 8); Vento solare di Luigi Nervo in piazzetta Mollino, una grande sagoma luminosa legata alla cosmologia fantastica; L’amore non fa rumore di Luca Pannoli ai Murazzi del Po; Palomar di Giulio Paolini in via Po, un antico atlante astronomico costellato da pianeti inscritti in forme geometriche che culmina nel profilo di un acrobata in equilibrio su un cerchio; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica – facciata del mercato coperto Antica Tettoia dell’Orologio (Circoscrizione 7); My Noon del tedesco Tobias Rehberger, un grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario piazza Bodoni; Ice Cream Light della berlinese di adozione Vanessa Safavi in piazza Livio Bianco (Circoscrizione 2); Noi di Luigi Stoisa, figure rosse che si intrecciano in via Garibaldi; Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino collocata nel laghetto di Italia ’61 in corso Unità d’Italia (Circoscrizione 8) che quest’anno si accenderà dall’8 dicembre.

    INAUGURAZIONE DELLE NUOVE OPERE E ACCENSIONE DELLE LUCI

    L’inaugurazione di Luci d’Artista 2022 sarà mercoledì 27 ottobre dalle ore 18.00 con appuntamento in piazza Polonia – ospedale Sant’Anna di fronte all’opera ‘io, sono nato qui.’ di Renato Leotta. Dopo aver illuminato la prima installazione, si proseguirà alle ore 19.00 in piazza Cavour con l’accensione di ‘AZZURROGIALLO’, il nuovo lavoro di Giorgio Griffa e di tutte le altre Luci. Alle 20.00, infine, il pubblico è invitato a raggiungere piazza della Repubblica per scoprire ‘…?…’ di Grazia Toderi.
    All’inaugurazione parteciperanno le autorità cittadine, gli sponsor, i sostenitori e i partner che collaborano alla realizzazione della manifestazione.

    PUBLIC PROGRAM INCONTRI ILLUMINANTI CON L’ARTE CONTEMPORANEA

    Novembre 2022 – Aprile 2023

    Per il 25° anniversario di Luci d’Artista, la Città ha affidato alla Fondazione Torino Musei la promozione e la valorizzazione del Public Program, un percorso di iniziative e attività che integrano e accompagnano l’installazione delle opere luminose sul territorio cittadino.

    Si amplia la rete dei soggetti coinvolti: sono sei i musei torinesi – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM – Galleria civica di Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio, avvicinando l’arte contemporanea alla formazione classica istituzionale e spiegandone il linguaggio come forma di comunicazione trasversale a realtà apparentemente differenti.

    Le luci e gli artisti che le hanno ideate diventano protagonisti di proposte educative mirate e rivolte alle scuole, ai docenti e alle famiglie, con un calendario di eventi e performance artistiche, conferenze, visite guidate, workshop, seminari, incontri e cicli di laboratori.

    Dedicati ai bambini, alle scuole e in particolare alle famiglie anche panoramici tour gratuiti con guide specializzate alla scoperta della collezione a cielo aperto, realizzati nell’ambito del progetto Circoscrizioni al Centro della Città di Torino grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino e promossi con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, con l’obiettivo di favorire il senso di appartenenza alla città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.

    TORINO OMAGGIA LUCI D’ARTISTA
    GIARDINO BAROCCO VERTICALE di Richi Ferrero
    The Number 6, via Alfieri 6

    ‘(…) nasce dal desiderio di reinterpretare la presenza del giardino barocco originale quale citazione dello ‘spazio onirico’, momento di raffinata e rigorosa decorazione dello spazio comune. Il luogo originale non esiste e non può esistere più, ma la sua memoria rinasce oggi, nella verticalità che dalla corte sale ai tetti per vivere come giardino-citazione sospeso nell’aria. (…) avvalendosi della leggerezza delle emissioni luminose, restituisce alla memoria quello che era il segno caratteristico delle aree comuni’.

    L’ALBERO DEL PAV di Piero Gilardi
    Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31

    Quest’albero, arabescato di luce colorata, intende divenire un augurale preludio simbolico per i cittadini che si avventurarono nel Parco d’Arte Vivente, tra le macchie di verde profumato alla ricerca dei segni di un’arte ecologica che celebra il nostro reincanto per la natura.

    α-CROMACTIVE di Migliore+Servetto
    Grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3

    L’installazione luminosa site specific, realizzata da Migliore+Servetto per il grattacielo Intesa Sanpaolo, è un’opera dinamica, un’onda di colore sensibile ai mutamenti della luce.

    SINTESI ‘59 di Armando Testa
    Piazza XVIII Dicembre (Stazione di Porta Susa)

    Una sfera e una mezza sfera di acciaio nero, di circa 5 metri di altezza, ricordano a Torino l’estro e lo stile di Armando Testa, uno dei più grandi creativi italiani della cultura visiva contemporanea, ideatori di simboli entrati a far parte dell’immaginario collettivo.

    LUCE IN CATTEDRA di Polito in Light – team studentesco
    Castello del Valentino, Corte d’Onore, viale Pier Andrea Mattioli 39

    Tecnologia ed espressione artistica si uniscono per focalizzare l’attenzione sul tema dell’uso della luce nel contesto urbano. Progettata con il LAMSA Laboratorio di Analisi e Modellazione dei Sistemi Ambientali del Politecnico di Torino. A cura di IREN SPA.

    MONUMENTO 1706 di Luigi Nervo
    Incrocio tra le vie Pianezza e Foglizzo

    Scultura-monumento in acciaio inox realizzata nel 2006 per celebrare i trecento anni dall’assedio di Torino e che riporta la data di questo evento storico (1706). Nervo definì il progetto ‘Un vibrare di forme che si manifesta come materia in formazione. Materia che scaturisce e germoglia dalle crepe della terra diventa prima numero e poi cifra-simbolo capace di evocare e raccontare nella sequenza: materia-cifra- storia’.

    ANATOMIA UMANA di Salvatore Astore
    Corso Galileo Ferraris, Mastio della Cittadella, fronte via Cernaia

    Scultura monumento di Salvatore Astore a carattere permanente in acciaio inox, alta più di cinque metri, realizzata per celebrare il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci. Costituita da due corpi verticali percorsi in superficie da saldature ben evidenti e caratterizzati da due ampi fori sagomati a forma di calotta cranica, l’opera Anatomia Umana dialoga armonicamente con l’ambiente circostante valorizzando le diverse prospettive urbane. Donazione della Galleria Mazzoleni alla Città di Torino.

    L’ALBERO ORIZZONTALE DI PIAZZA MONTALE
    Piazza Montale – da dicembre 2022

    Allestimento luminoso partecipato realizzato dal Tavolo Vallette, in collaborazione con la Casa di Quartiere, le Officine Caos della Circoscrizione 5 e IREN.

    FLAMMARION di Oliviero Rinaldi
    Italgas, largo Regio Parco e corso Palermo

    Nella sua collocazione diffusa sul territorio urbano, Flammarion si ispira al concetto delle costellazioni quali insiemi di corpi celesti distribuiti nello spazio con uno schema geometrico riconoscibile, studiate e divulgate a fine Ottocento dall’astronomo Camille Flammarion.

    LE SCULTURE DI LUCE ALLA VENARIA REALE di Marinella Senatore
    Reggia e Città di Venaria
    Dal 4 novembre 2022 al 26 febbraio 2023

    Assembly, la scultura di luce di Marinella Senatore è allestita a Venaria Reale grazie al sostegno del PAC 2021, il Piano per l’Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività del Ministero della Cultura, con il quale il Consorzio delle Residenze Reali
    Sabaude l’ha potuta acquisire. Con la collaborazione della Città di Venaria Reale, nell’ambito della mostra Marinella Senatore, la stessa opera sarà esposta dal 4 novembre 2022 al 26 febbraio 2023 nella piazza dell’Annunziata di Venaria.

    Assembly si ispira alle tradizionali strutture architettoniche illuminate che, a partire dal XV secolo, venivano utilizzare nelle celebrazioni pubbliche all’aperto nel Sud Italia e che Marinella Senatore rende ‘spazi relazionali’ attraverso l’inserimento di citazioni e motti di empowerment ed emancipazione.

    Nell’Anticamera dei Valletti a piedi al Piano nobile della Reggia, saranno presentate sei più piccole sculture di luce site-specific. Nella pratica della Senatore il tema della luce è componente fondamentale, si tratta infatti di uno dei linguaggi privilegiati dall’artista. La luce, elettrica e ottica, materiale e metaforica, diventa mezzo di narrazione e creazione poetica, oltre che di resistenza e coesione. Come spiega l’artista, ‘le sculture di luce sono generatori di energia che, sotto forma di fasci luminosi, si propaga attraverso lo spazio, cambiandolo e modificandone le strutture così come gli individui presenti in esso.’

    PROGETTI INTERNAZIONALI – LE LUCI IN ALTRE CITTÀ

    PRESTITO ALLA CITTA’ DE L’AVANA (Cuba)
    16 costellazioni del Planetario \ CARMELO GIAMMELLO

    Le costellazioni date in prestito dal 2019 – rinnovato sino al 2032 – fanno parte di un precedente allestimento dell’opera Planetario di Carmelo Giammello, restaurato per l’occasione grazie a una sponsorizzazione tecnica di IREN S.p.A.

    PROGETTO EUROPEO – ‘LIGHT ART IN PUBLIC SPACES / LAIPS’

    La rete mondiale LUCI, di cui Torino è co-fondatrice e parte attiva, in partenariato con le Città di Torino, Lyon (F) e Oulu (FI) ha ottenuto il finanziamento dall’Unione Europea con il bando Creative Europe per il progetto LAIPS, che si svolge nel periodo 2021-2023. Questo progetto mira a rafforzare le capacità delle città nel campo delle installazioni permanenti di arte luminosa negli spazi pubblici attraverso lo scambio delle migliori pratiche, la promozione della cooperazione transnazionale e l’utilizzo di strumenti digitali innovativi.
    I partner lavoreranno all’interno del Light & Art Lab, una piattaforma per visitare le reciproche installazioni e scambiarsi informazioni su pratiche di luce e arte e rafforzare le capacità operative degli operatori creativi locali, inclusi funzionari della città, personale tecnico e artisti. Per promuovere e rendere maggiormente accessibile a un pubblico più ampio le opere d’arte luminosa permanenti presenti nelle diverse città partner, è prevista la creazione di una nuova App Light & Art per smartphone, che sarà presentata nell’evento di chiusura che si realizzerà a Torino nel 2023. www.luciassociation.org

    LUCI D’ARTISTA CITY TOUR

    Le installazioni della 25ª edizione di Luci d’Artista, potranno essere ammirate dall’alto durante un tour di un’ora con il bus panoramico City Sightseeing® Torino. Le storie delle opere saranno raccontate da una guida turistica in lingua italiana, inglese e francese. Quando: sabato 5, 12, 19 e 26 novembre 2022 e ogni sabato e domenica dal 3 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023 + i giorni 8 e 9 dicembre 2022 e 6 gennaio 2023. Partenza alle ore 17.30 (piazza Castello/via Po); il 10 e 31 dicembre 2022 e il 7 gennaio 2023 il tour sarà disponibile anche alle ore 19.00.
    Tariffa: intero € 18,00, ridotto (5-15 anni) € 9,00, bambini under 5 free
    Informazioni e prenotazioni: www.city-sightseeing.it/it/tour-luci-dartista/
    infotorino@city-sightseeing.it – Tel: +39 011 19464500

    facebook: lucidartistatorinoofficial
    instagram: lucidartistatorinoofficial
    hashtag:#lucidartistatorino #contemporaryArt #ContemporaryArtTorino
    #ContemporaryArtTorinoPiemonte #ArtLight #lucidiTorino #TurinLights

    RESTAURI E NUOVE COLLOCAZIONI
    Per la XXV edizione alcune Luci d’Artista ritroveranno l’antico splendore

    Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn, grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino si accende come di consueto sul Monte dei Cappuccini. Anche durante l’accensione continuano importanti lavori di restauro delle parti meccaniche e illuminanti per riportarla – poco prima di Natale – all’integrità originale con gli oltre 70 corpi illuminanti accesi, come non la si vedeva dai primi anni della sua installazione, che risale al 1999.

    Per riportare allo stato originale Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio è in corso un importante intervento di smontaggio e restauro meccanico e artistico di tutte le sue parti.
    L’artista segue personalmente alcune delle fasi di questo delicato intervento. L’opera tornerà attiva sul laghetto di Italia ’61 a partire dall’8 dicembre.

    L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, oggetto di manutenzione straordinaria tramite la sostituzione di parte dei corpi illuminanti, si accende nella Galleria Umberto I in attesa del restauro completo, previsto per la prossima edizione.

    Tutti i neon di Noi di Luigi Stoisa, in accordo con l’artista, sono stati sostituiti con tubo led a basso consumo energetico.

    Tappeto volante di Daniel Buren è la grande assente di questa edizione. Si sta procedendo alla sostituzione di parti elettriche e meccaniche e al rinnovo delle lanterne cubiche, per riportarla il prossimo anno in piazza Palazzo di Città con la sua originale magnificenza.

    E per rinnovarne la visibilità si è scelto di dare una nuova collocazione a:

    Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano. Seguendo il suggerimento dell’artista, la proiezione dei disegni si avvicina a Palazzo Carignano, conferendo all’opera una nuova presentazione e valorizzandone la piazza.

    Torna dopo 6 anni in Galleria Subalpina Ancora una volta di Valerio Berruti. L’opera, precedentemente esposta in Via Monferrato, ritrova la storica collocazione scelta dall’artista.

    L’amore non fa rumore di Luca Pannoli si sposta ai Murazzi del Po. Dal 1998 l’opera ha portato il suo messaggio in molte circoscrizioni, e dopo 3 anni in piazza Eugenio Montale viene presentata oggi in corso Cairoli come ideale ingresso ai Murazzi, luogo di frequentazione rinnovato e riaperto al pubblico.

    My Noon del tedesco Tobias Rehberger ritorna 10 anni dopo a illuminare Piazza Bodoni.

  • Domenica 30 ottobre dalle ore 15.30, Lunedì 31 ottobre dalle ore 20
    HALLOWEEN alla CASA del TEATRO

    Animazioni con ragnatele viventi, dolcetto o scherzetto con la strega giocoliera e photo-set durante l’accoglienza del pubblico nel foyer per un pomeriggio di paura e divertimento indimenticabile!

    STRIZZACERVELLI: VISITA GRATUITA DAL DOTT. MATTARELLI!
    Artemakia
    Di e con Milo Scotton
    Capita che anche i migliori si affatichino… e così accade che anche i nostri amati mostri di Halloween abbiano bisogno di un po’ di relax e conforto. Il dottor Mattarelli saprà aiutarli a trovare la vena giusta per un Halloween di risate e acrobazie!

                                                                                                                                                                                                                     Per tutti!

    Tornano le fiabe di FILA A NANNA!

    A partire dal mese di novembre, ogni lunedì e giovedì, una nuova fiaba della buonanotte letta e interpretata dai nostri attori.
    Un tuffo nella fantasia con un unico requisito: la storia va ascoltata con la testa sul cuscino.
  • FOCUS ON FUTURE

    14 FOTOGRAFI PER L’AGENDA ONU 2030

    Musei Reali, Sale Chiablese
    21 ottobre 2022 – 19 febbraio 2023

    Il lungo monitoraggio del lento e inesorabile scioglimento dei ghiacci al Circolo Polare Artico. L’impegno delle organizzazioni umanitarie per garantire un’istruzione regolare ai bambini dei campi profughi. La drammatica mancanza di risorse che mette in ginocchio l’Africa subsahariana. Ma anche ritratti di donne dalle carriere eccezionali che hanno contribuito a compiere un importante passo avanti nella parità di genere. Sono soltanto alcuni degli straordinari scatti di Focus on Future. 14 Fotografi per l’Agenda ONU 2030, la nuova mostra ideata da Enrica Pagella e prodotta dai Musei Reali di Torino, che sarà aperta al pubblico dal 21 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023 nelle Sale Chiablese.

    L’esposizione, curata da Bruna Biamino, si inserisce tra i progetti che i Musei Reali dedicano agli obiettivi strategici di sviluppo sostenibile indicati nell’Agenda delle Nazioni Unite. Attraverso immagini dalla potenza narrativa unica, 14 fotografi professionisti propongono un inedito viaggio dedicato alle situazioni di fragilità del nostro pianeta, affrontando temi essenziali per il benessere, la sopravvivenza e il progresso dell’umanità quali la sconfitta della fame e della povertà, il pari accesso alla giustizia, il diritto alla salute, all’istruzione e al lavoro dignitoso, il raggiungimento della parità di genere, le azioni per combattere il cambiamento climatico.

    Alessandro Albert, Dario Bosio, Fabio Bucciarelli, Francesca Cirilli, Alessandro De Bellis, Pino Dell’Aquila, Nicole Depaoli, Luca Farinet, Luigi Gariglio, Antonio La Grotta, Matteo Montenero, Vittorio Mortarotti, Enzo Obiso e Paolo Verzone documentano, narrano e testimoniano le condizioni di vita sulla terra, dalle scuole agli ospedali, dalle metropoli alle foreste, dalle accademie militari, alle carceri, alle scuole, dai profughi siriani a quelli ucraini, con una panoramica ampia che spazia dall’Iraq alla Polonia, dalle Svalbard all’Amazzonia. Fotografie della prima ondata di Covid, di scuole femminili in Iraq, di paesaggi artici, di lavoratori in Mozambico e a Foggia, di carestie in Sudan tracciano la condizione di un’umanità ancora lontana dal raggiungimento dei suoi diritti fondamentali e disegnano un itinerario visivo sulle emergenze globali.

    Il percorso conta più di 200 fotografie e inizia con l’apertura su alcuni grandi paesaggi, dall’Artico al Vietnam, dal Messico al Mozambico, per poi inoltrarsi sempre più profondamente nei temi dell’Agenda ONU 2030, dove le immagini si intrecciano con i dati statistici che provengono da organizzazioni governative quali OMS, UNHCR, FAO, UNICEF e che amplificano il messaggio visivo sulle criticità che ancora affliggono le condizioni del pianeta e degli esseri viventi. L’allestimento trasforma le Sale Chiablese in uno spazio di testimonianza, di denuncia e di conoscenza, dove trovano espressione storie, luoghi e destini, a comporre un’antologia delle grandi sfide che stanno oggi di fronte all’umanità.

    “Ancora più che un programma, l’Agenda ONU 2030 è una visione, lo sfondo ideale su cui orientare il cammino verso il futuro – spiega la Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella -. Le ricerche dei fotografi selezionati tracciano un disegno di testimonianze visive intorno alle sfide globali che ci attendono. Un messaggio che dalle Sale Chiablese si riverbera sul grande patrimonio dei Musei Reali, per interrogare i segni e le ragioni che nel passato ci aiutano a interpretare il presente, in un dialogo incessante tra mondi vicini e lontani, persone e destini, per guardare e interpretare, da Torino e dai suoi musei, il mondo che ci circonda e restituirne le voci nelle buone pratiche di studio, di gestione e di valorizzazione della nostra eredità culturale”.

    Tutte le opere appartengono a professionisti che si muovono tra linguaggi differenti: sono fotogiornalisti, artisti, fotografi di architettura, still life, ritratti. Tra loro ci sono vincitori di premi prestigiosi come il World Press Photo, con lavori esposti in gallerie e musei, e pubblicati su testate nazionali e internazionali quali The New York Times, National Geographic, Le Monde, El Pais e il Corriere della Sera. Altri sono giovani colleghi che si stanno affacciando alla professione, ma che hanno già ottenuto riconoscimenti importanti. Tutti sono però accomunati da una spiccata sensibilità verso i temi sociali e dalla profonda necessità di raccontare, come diceva il grande fotografo Edward Steichen, “il mondo all’uomo e l’uomo a sé stesso”.

     “Questo è lo spirito con cui abbiamo sviluppato la progettazione di Focus on Futureaggiunge la curatrice Bruna Biamino –, come un grande omaggio alle indimenticabili imprese fotografiche, inserendo però una variante che considero un importante valore aggiunto, ossia la selezione e la valorizzazione di grandi talenti che gravitano, o che hanno lavorato, o che sono nati nell’area di Torino. Tre generazioni di fotografi, alcuni dei quali già molto noti a livello nazionale e internazionale, che per la prima volta espongono insieme consegnando al pubblico della loro città una mostra ricca di maestria, di emozione, di impegno sociale, declinati con il tipico understatement cittadino”.

    Perché Torino? La città ha sempre coltivato uno spiccato interesse per la fotografia, che molte volte si è espresso a livello alto, come nel caso mostra The Family of Man di Steichen, curatore del Moma di New York, allestita nel 1955 a Palazzo Madama. La città ha altresì una vocazione profonda all’impegno nei confronti dei più deboli, basti pensare ai Santi Sociali e, per le sue ragioni di DNA industriale, esprime una capacità di lavoro, di approfondimento, di approccio critico tale da generare nel corso degli anni una qualità alta di fotogiornalismo, di fotografia artistica e di storytelling.

    Per amplificare il valore del progetto, sono in programma lectures in mostra con i fotografi, incontri con comunicatori scientifici organizzati dai Musei Reali in partnership con la Fondazione Santagata, percorsi tematici e visite speciali condotte da ricercatori ed esperti, oltre ad attività didattiche coordinate dai Servizi Educativi dei Musei Reali e da CoopCulture. Per le scuole è previsto anche un concorso di fotografia.

    Il calendario delle attività collaterali, in continuo aggiornamento, può essere consultato sulla pagina ufficiale della mostra: Focus on Future – 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030 – Musei Reali Torino.

    In occasione del Festival della Sostenibilità, questa sera, giovedì 20 ottobre, dalle 19 alle 23.30 (ultimo ingresso alle ore 22.45), la mostra è aperta in anteprima, con la possibilità di visitare anche il primo e il secondo piano di Palazzo Reale. Le attività didattiche e artistiche, l’intrattenimento e la sonorizzazione sono a cura di Club Silencio.

    Prenotazione obbligatoria con accredito: Una notte ai Musei Reali + Mostra “Focus on Future | Music, food & drink | Club Silencio

    ***

    Orario di apertura:

    Da martedì a domenica dalle 10 alle 19

    (ultimo ingresso ore 18)

    Biglietti:

    Intero: € 10,00

    Ridotto: € 2,00 (18-25 anni)

    Gratuito: gruppi scolastici con 2 accompagnatori, 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti; disabili non autosufficienti con 1 accompagnatore; under 18; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale; soci ICOM; possessori di Abbonamento Musei; possessori di Torino + Piemonte Card e Royal Card; dipendenti MiC muniti di tesserino; guide turistiche munite di tesserino.

    Biglietti integrati mostra Focus on Future + Musei Reali

    Integrato intero over 25 anni: € 20,00

    Integrato ridotto 18-25 anni: € 4,00

    I biglietti possono essere acquistati su Musei Reali di Torino | CoopCulture
    Prenotazioni: (oltre al costo del biglietto)
    € 15,00 per gruppi esterni
    € 10,00 per le scuole
    Le riduzioni non sono cumulabili.
    Attività didattiche:
    A cura di CoopCulture
    (tariffe biglietto escluse)
    Visita tematica alla mostra € 90
    Prenotazioni e informazioni al numero 011 19560449 o via e-mail: info.torino@coopculture.it
    Visite guidate:
    A cura di CoopCulture
    (tariffe biglietto escluse)
    Visita mostra scuole € 90
    Visita mostra gruppi € 130
    Prenotazioni e informazioni al numero 011 19560449 o via e-mail: info.torino@coopculture.it
    Aperture straordinarie festive
    Come da calendario dei Musei Reali
    Aperture serali con attività e visite guidate (dalle 19.30 alle 22.30)
    16 dicembre 2022
    17 febbraio 2023
    Il bookshop dei Musei Reali e della mostra si trova nelle Sale Chiablese, al termine del percorso di visita.

     

    Lectures, incontri e proposte educative

    LECTURES CON I FOTOGRAFI
    Sale Chiablese, ore 17-19

    Il programma propone tre incontri con alcuni dei fotografi protagonisti della mostra, che illustreranno la genesi e il significato dei loro lavori, e due Letture Portfolio, dove i partecipanti avranno la possibilità di presentare e di discutere i propri lavori con i fotografi e gli esperti che hanno curato l’esposizione.

    • Martedì 15 novembre 2022 – Antonio La Grotta con Bruna Biamino
    • Martedì 29 novembre 2022 – Dario Bosio, Francesca Cirilli, Vittorio Mortarotti
    • Mercoledì 14 dicembre 2022 – Lettura Portfolio Pino Dell’Aquila e Antonio La Grotta, con Bruna Biamino e Pierangelo Cavanna
    • Martedì 17 gennaio 2023 – Lettura Portfolio Alessandro Albert e Enzo Obiso, con Bruna Biamino
    • Martedì 24 gennaio 23 – Enzo Obiso e Bruna Biamino

    Le date delle lectures di Paolo Verzone, Fabio Bucciarelli e Luigi Gariglio saranno comunicate sul sito dei Musei Reali: Focus on Future – 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030 – Musei Reali Torino.

    Per partecipare alle Letture Portfolio, la prenotazione è obbligatoria all’indirizzo info.torino@coopculture.it (massimo 25 partecipanti per ogni data).

    Gli incontri e le Letture Portfolio sono compresi nel biglietto di ingresso alla mostra.

     

    LE SFIDE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

    Musei Reali, ore 17.30 – 18.30
    Ingresso libero

     Alcuni dei temi cruciali dell’Agenda ONU 2030, ispiratori della mostra, sono il punto di partenza per approfondimenti culturali e scientifici:

    • Martedì 22 novembre 2022Sara Segantin, scrittrice e comunicatrice scientifica, Geo – Rai3.

    Educare a un clima di pace è la sfida più difficile e importante dei nostri tempi. Perché la cultura è l’informazione sono fondamentali nella lotta alla crisi climatica? Che relazione c’è tra le guerre e l’inquinamento? Durante l’incontro, si cercherà di disegnare una mappa con la quale orientarsi nel difficile labirinto climatico e sociale di oggi.       

    • Martedì 20 dicembre 2022Manuela Manera, linguista e autrice del volume La lingua che cambia.

    Con l’espressione linguaggio inclusivo si indica l’attenzione con cui viene costruita una comunicazione, così da evitare asimmetrie e stereotipi in riferimento alle persone. Come funziona il linguaggio inclusivo e perché è necessario oggi? Non c’è forse altro di più importante di cui occuparsi? A partire da questi interrogativi, l’incontro propone una riflessione sull’importanza delle scelte linguistiche per rafforzare una cultura del rispetto e della parità tra le persone.

    • Martedì 31 gennaio 2023Marco Tavani, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

    “Da bambino avevo paura del cielo”: questa ammissione è il senso di una vita votata all’astrofisica. Il Principal Investigator della missione spaziale AGILE dell’Agenzia Spaziale Italiana e ricercatore con ampie esperienze internazionali, ci parlerà del cielo, il grande pieno dei saperi ancora da conoscere e interpretare: del cielo come porta di ingresso per la civiltà del prossimo futuro.

    FROM PRESENT TO THE FUTURE – INCONTRI IN MOSTRA

    Un sabato al mese, a partire da novembre, alle ore 16
    Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.edu@cultura.gov.it
    Attività gratuita compresa nel biglietto di ingresso
     

    Una visita commentata alla mostra condotta da professionisti, ricercatori, attivisti, testimoni che vivono nella loro quotidianità i temi e le problematiche proposte dall’esposizione. Attraverso la condivisione delle proprie esperienze, le guide ci aiuteranno a osservare con maggiore coinvolgimento e consapevolezza quello che i fotografi ci raccontano con le loro opere, andando oltre l’immagine, per riflettere insieme sulle possibili prospettive di cambiamento.

    Primo appuntamento sabato 19 novembre 2022: Il clima è cambiato – con Simona Barbarino e Luca Paro (ARPA Piemonte).

     

    PER LE SCUOLE – SGUARDI SUL FUTURO
    Visita guidata alla mostra con laboratorio didattico
    Ogni mercoledì mattina, dal 09/11/2022 al 19/02/2023, durata 120’
    Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.edu@cultura.gov.it

    Attività e ingresso gratuiti (diritto di prenotazione 10 euro a classe)

     
    La visita percorre alcune delle sale dedicate ai 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030, toccando temi essenziali per la sopravvivenza, il benessere e il progresso, quali la fame, la povertà, la parità di genere, il cambiamento climatico, la giustizia, il diritto alla salute, all’istruzione e al lavoro dignitoso. Nel laboratorio, un dibattito preliminare stimolerà la riflessione per lo sviluppo creativo di soluzioni sostenibili, che infine prenderanno forma in un progetto collettivo.

    PER LE SCUOLE – FOCUS ON OUR FUTURE
    Concorso di fotografia per le scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia
    Iscrizioni entro il 19/02/2023, consegna dei progetti entro il 30/04/2023

     

    Attraverso un racconto fotografico, le classi partecipanti potranno proporre l’interpretazione di uno o più temi tra quelli affrontati dalla mostra, aprendo uno spazio di confronto ed elaborazione collettiva sugli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

    Promuovendo la fotografia come mezzo di espressione artistica e di documentazione, narrazione e comunicazione, il concorso è un invito a riflettere sul ruolo degli individui e delle istituzioni per il raggiungimento dei diversi obiettivi, partendo dall’osservazione della realtà e immaginandola nel suo futuro.

    Il progetto Focus on our Future si inserisce nelle iniziative a supporto dell’insegnamento dell’educazione civica. Per partecipare è necessario visitare la mostra e seguire un’attività di approfondimento, offerta dai Musei Reali, e successivamente inviare un racconto fotografico elaborato dalla classe. I lavori finalisti verranno esposti ai Musei Reali nella settimana della Festa dei Musei (15 – 21 maggio 2023): il racconto vincitore sarà decretato con il voto del pubblico del museo e del web.

     

     

  • MARGHERITA DI SAVOIA
    REGINA D’ITALIA

    Palazzo Madama – Sala Senato
    Piazza Castello – Torino
    13 ottobre 2022 – 30 gennaio 2023

     

     

                                                                         

     

    “La regina Margherita mangia il pollo con le dita”.
    Mai sovrana ha saputo essere tanto empatica e conquistare il cuore del suo popolo quanto la prima Regina dell’Italia unita, Margherita di Savoia.
    Palazzo Madama le dedica, dal 13 ottobre 2022 al 30 gennaio 2023, una mostra, coordinata da Maria Paola Ruffino, che ne ricostruisce la straordinaria figura.

    Margherita di Savoia (Torino 1851 – Bordighera 1926) è figlia di Ferdinando di Savoia duca di Genova, eroe del Risorgimento e fratello del Re Vittorio Emanuele II. Sposa a sedici anni l’erede della corona, suo cugino Umberto, e sale sul trono il 9 gennaio 1878.
    Il paese che l’accoglie è una nazione profondamente diseguale. In quello scorcio di secolo si costruisce l’Italia moderna: le ferrovie, l’industria, l’allargamento dell’istruzione, le prime organizzazioni dei lavoratori, dalla carrozza all’automobile, dai valori risorgimentali al sogno coloniale e al nazionalismo, dal romanticismo storico al futurismo. La Regina Margherita, Regina tra due epoche, attraversa con gli italiani questo tempo denso di cambiamenti politici, sociali e culturali. Icona femminile di casa Savoia, musa e mecenate artistica, Margherita promuove la diffusione dell’istruzione e della formazione professionale, con particolare attenzione alle donne, più fragili e svantaggiate. E con gli strumenti concessi a una donna, si adopera nella costruzione del consenso intorno a casa Savoia, che vuole promotrice di sviluppo e benessere per la nazione.

    Il percorso immersivo dell’esposizione, con oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, dipinti, sculture, abiti e gioielli, strumenti musicali, manoscritti, tappezzerie e mobili, racconta la Regina d’Italia in rapporto al suo tempo e al suo popolo, il suo essere madre, icona di stile, paladina dell’arte e della cultura, benefattrice pietosa, donna interessata al nuovo e alla modernità.
    Dall’ingresso, con l’immagine della Regina che ci accoglie, alla ricostruzione dei suoi ambienti e del suo gusto, Margherita emerge pienamente nella sua personalità, col supporto immaginifico di un filmato ideato e montato per la mostra, fotografie storiche e musica d’epoca.

    L’allestimento, progettato dall’architetto Loredana Iacopino nella sala del primo Senato d’Italia, si sviluppa per nuclei narrativi, anticipati nelle sale del piano nobile da dieci splendidi abiti della collezione privata di Mara Bertoli – sezione curata da Massimiliano Capella – creazioni sartoriali che ripercorrono l’evoluzione del gusto e dello stile dagli anni cinquanta dell’Ottocento alla metà del secondo decennio del Novecento, prefigurando il grande mutamento della società a cavallo tra i due secoli.

    Madre, icona, Regina, benefattrice, musa

    A diciotto anni, nel 1869, Margherita dà alla luce l’erede, unico, di casa Savoia. Vittorio Emanuele nasce a Napoli, dove la coppia reale si è installata per rinsaldare il legame della corona con il Mezzogiorno. Solo nel 1871, a seguito della presa di Roma, i Savoia si insediano nel Palazzo del Quirinale lasciato spoglio dai Papi, dove convergono arredi lussuosi dalle altre residenze reali: mobili settecenteschi, porcellane, arazzi, quadri e intere boiseries. Magniloquente e celebrativo nelle sale di apparato, intimo, vario e affollato negli ambienti privati, lo stile degli appartamenti riarredati da Margherita nelle sue residenze segna un’epoca. La Regina ama la ricchezza dell’oro e i colori brillanti, affianca lo stile Louis XV a poltroncine capitonné, si circonda dei mobili intarsiati di Piffetti. Vent’anni dopo è la magniloquenza barocca dell’intagliatore bellunese Valentino Panciera Besarel, epigono del grande Brustolon, a connotare gli appartamenti rinnovati, al Quirinale come a Monza, per accogliere il Kaiser Guglielmo II.

    Nella capitale Margherita è anima di una intensa vita di corte, fatta di balli, ricevimenti e pranzi di gala, che legano l’aristocrazia italiana alla casa regnante e accolgono gli esponenti delle case reali d’Europa in visita ai Savoia. La Regina vi appare adorna “come una statua votiva”, con gli abiti sontuosi di Worth, il couturier parigino più alla moda, e con una profusione di diamanti e di perle.

    A che varrebbe essere principi se non si potesse fare il bene che si vuole?

    Margherita ricerca la visibilità e non si risparmia di mostrarsi alle folle. Intorno a lei cresce il consenso popolare, per l’attenzione che dimostra alla vita del paese, martoriata anche da calamità naturali e dal colera. Elargisce sussidi a congregazioni religiose e istituzioni laiche, asili d’infanzia, scuole, associazioni caritative. È valente alleata dell’amica Andriana Marcello, fondatrice della scuola del merletto di Burano, promuovendo la moda del pizzo nelle toilette femminili e commissionando alla scuola molti lavori, per sostenere quell’impresa volta a dare di che vivere a tante donne senza risorse né cultura. Margherita riporta in auge anche la moda del corallo, per sostenere l’attività dell’industria corallina guidata dalla “Scuola per la lavorazione del Corallo”, istituita con Regio Decreto nel 1878.
    Grazie al suo intervento, le attività delle scuole di arti applicate trovano uno spazio nelle Esposizioni nazionali, mostrando l’eccellenza della produzione manifatturiera e artistica italiana.

    La Regina è donna di ampi interessi e grande amore per l’arte: crea a Roma un salotto culturale, frequentato da personalità della cultura, dell’arte e della politica, come Marco Minghetti, statista della destra storica, suo amato maestro. Riunisce una ricchissima biblioteca, che cura personalmente, e frequenta le esposizioni d’arte. La Biennale di Venezia è fondata nel 1893 quale omaggio ai sovrani per i 25 anni di matrimonio e la Regina non mancherà di frequentarla a partire dalla prima edizione nel 1895. La passione per la pittura gareggia soltanto con quella per la musica, Beethoven e Wagner, alla quale la Regina si dedica suonando il pianoforte e col canto. Dal 1881 dà vita alla tradizione dei concerti al Quirinale, di cui ancora oggi godiamo, affidati a Giovanni Sgambati, che diffonde l’apprezzamento per la musica sinfonica e cameristica europea.

    La Valle d’Aosta accoglie Margherita per le vacanze estive, dal 1889 ospite a Gressoney del barone Luigi Beck-Peccoz, con cui compie impegnative ascensioni in alta montagna. Nel 1899 ha inizio la costruzione di Castel Savoia a Gressoney Saint-Jean, in uno stile medievaleggiante ispirato dai castelli della valle. Sul finire dell’Ottocento, sulle orme di Margherita, la consuetudine del soggiorno in montagna diventa vera e propria moda e le località di villeggiatura fioriscono di eleganti villini, giardini e viali per il passeggio.

    Gli ultimi decenni del XIX secolo sono anni di grande tensione sociale in Europa. Il 29 luglio 1900 l’assassinio di Umberto I travolge la vita della Regina e segna la fine di un’epoca.
    Lasciato il Quirinale ai nuovi sovrani, il figlio Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro, Margherita si insedia nel nuovo Palazzo Margherita a Roma e si dedica con maggiore assiduità ai viaggi e alla visita delle Esposizioni. Qui acquista, per le proprie residenze e per collezioni pubbliche, opere degli artisti dell’Accademia veneziana, Luigi Nono, Ciardi, Fragiacomo, ma anche dei piemontesi Delleani e Cosola, dei quali ama i paesaggi montani, di Pompeo Mariani e del Balla figurativo.
    Anche quando, dal 1916, elegge quale sua residenza più cara la riposante villa di Bordighera, Margherita non si isola dalla vita della nazione, ma ne segue con partecipazione gli sviluppi. Qui muore nel 1926. L’omaggio imponente tributato dalla popolazione al treno che porta la sua salma a Roma per la sepoltura al Pantheon è filmato dall’Istituto Luce lungo le varie tappe del viaggio. Un documento eloquente di quanto Margherita fosse ancora, per gli italiani, la loro Regina.

    Le opere esposte provengono da importanti collezioni pubbliche, in particolare dal Musée d’Orsay di Parigi, dalle Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti, dal Palazzo del Quirinale e dal Museo di Palazzo Boncompagni-Ludovisi di Roma, dal Palazzo Reale di Napoli e dalla Reggia di Caserta, dai Musei Civici di Venezia, dai Musei Reali e dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, dal Polo Museale del Piemonte.

    L’esposizione a Palazzo Madama si colloca in stretta relazione e collaborazione con le collezioni e gli ambienti appartenuti alla sovrana sul territorio piemontese: la biblioteca della Regina, cui la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino dedica quest’anno un allestimento permanente, gli appartamenti nel Palazzo Reale di Torino e al castello di Agliè. Comprende inoltre l’ampio coinvolgimento di scuole superiori torinesi di diverso indirizzo – impegnate in fase progettuale per elaborare concerti e animazioni musicali, percorsi guidati, creazione di costumi d’epoca, rievocazione storica di balli, creazione di grafica di promozione e documentazione video – e del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.

    Il catalogo della mostra è edito da Marsilio Editori.

    Sponsor Reale Mutua.

    Per l’allestimento degli abiti esposti in mostra si ringrazia il Laboratorio Manufatti Tessili del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che si è avvalso della consulenza tecnica e scientifica del costumista Luca Costigliolo.
    L’attività è stata un’opportunità anche didattica con la partecipazione delle studentesse del IV anno del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Torino, guidate dalla docente Simona Morales.

    Si ringrazia l’ANPS – Associazione Nazionale della Polizia di Stato per il servizio di assistenza al pubblico in mostra.

     

     

    INFO UTILI:

    SEDE ESPOSITIVA E DATE               Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica,
                                                                     Piazza Castello, Torino
                                                                     Dal 13 ottobre 2022 al 30 gennaio 2023

    ORARI                                                     Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00. Martedì chiuso
                                                                      Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

    BIGLIETTI                                               Intero € 12,00 | Ridotto € 10,00
                                                                      Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card
                                                                      Mostra + museo: Intero € 16 | Ridotto € 14
    INFORMAZIONI                                   palazzomadama@fondazionetorinomusei.it – Tel: 011 4433501
                                                                      www.palazzomadamatorino.it
    PRENOTAZIONI                                   011 5211788 o via mail a: ftm@arteintorino.com
                                                                      Prevendita: Ticketone.it
  • La GAM di Torino è felice di annunciare che anche quest’anno il museo è tra i vincitori della seconda edizione del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.  Grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero la GAM acquisirà 12 dipinti di Michele Tocca (Subiaco, Roma, 1983) realizzati tra il 2016 e il 2022.

    Le opere acquisite, insieme ad altri dipinti di Tocca, saranno oggetto nel 2023 di una mostra, Michele Tocca. Repoussoir, che porrà il suo lavoro in dialogo con alcuni, meditati, esempi di dipinti tratti dalla collezione di Ottocento della GAM, tra cui opere di Giovanni Battista De Gubernatis, Massimo D’Azeglio, Antonio Fontanesi.

    La mostra e la pubblicazione renderanno evidente come l’opera di Tocca sappia incarnare una fertile contraddizione: la prima volta dello sguardo che si pone di fronte al mondo per scoprirlo nuovamente nella dimensione dell’istante, e la consapevolezza del “vedersi vedere” che è la consapevolezza dell’artista di essere immerso nel mondo che va dipingendo e di tutte le strutture di pensiero, di tutti i meccanismi della visione, di tutte le tradizioni dell’arte che entrano in gioco nel suo osservare e nel suo fare.

    I 12 dipinti di Tocca rappresentano quanto di meglio la pittura contemporanea sta producendo in Italia e il tramandarsi di sensibilità, di attenzione e d’intelligenza che, attraverso le stagioni dell’arte, approdano a una visione schiettamente attuale dove le premesse concettuali del lavoro sono inscindibili dalla bellezza dell’espressione pittorica e dalla qualità della mano.

    La GAM intende dare nuovo spazio d’attenzione all’odierna pittura che si sta dimostrando arte densa di pensiero e di sensibilità insieme. Nelle opere di Tocca, nei tagli e negli affondi del suo sguardo che sembra voler solo aderire alla superficie delle cose, alla più volatile e minuta percezione, emerge non solo la lezione del primo paesaggismo en plein air di Sette e Ottocento, ma tutta la densa stratificazione del tempo. Quel tempo plurimo che appartiene tanto al mondo osservato – con le indelebili tracce della storia – quanto all’atto del vedere da cui Tocca non intende cancellare tutti gli sguardi esercitatisi sulla natura prima del suo, ma sa sorvegliarne la presenza, riconoscerne l’azione e la memoria.

    Il titolo Repoussoir è un termine tratto dalla pittura di paesaggio. Dal Seicento olandese alla pittura romantica tedesca, elementi posti in primo piano, come tronchi d’albero o massi, avevano la funzione di spingere, rilanciare lo sguardo dell’osservatore verso la profondità del dipinto e verso il centro dell’immagine.  Con funzione simile, in alcuni noti paesaggi della storia dell’arte – da Friedrich a Courbet, ad esempio – degli osservatori sono ritratti di spalle, volti verso il panorama. A volte si tratta dell’artista stesso. Michele Tocca ritraendo di spalle la propria giacca da pioggia, usata per le sue sedute en plein air, trasforma sé stesso – o meglio, l’oggetto che più lo rappresenta – in un repoussoir, isolato in una sorta di umile maestà: un oggetto carico di memoria ma anche un dispositivo della visione pittorica la cui presenza trasforma l’opera in una riflessione sui codici dell’arte.

  • JÉRÔME SESSINI

    Val di Sole (TN)

    Dal 3 agosto 2022

     

    “Uomini e montagne” è il tema al centro del progetto culturale, dedicato alla fotografia, che la Val di Sole ha scelto per l’estate 2022.

    Punto di partenza è la mostra attualmente ospitata presso Castel Caldes intitolata “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum da Robert Capa a Steve McCurry”, percorso che racconta vari aspetti del delicato rapporto dell’uomo con la montagna tramite le fotografie dei membri dell’Agenzia Magnum Photos.

    A monte vi è la volontà di dare spazio allo sguardo dei grandi fotografi di Magnum sul tema della montagna da diverse angolature, ma anche di valorizzare il patrimonio umano di questo specifico luogo, la Val di Sole, raccontandone storie, tradizioni, impegno, scelte di vita e visioni per il futuro. Da qui nasce l’invito per una residenza in loco ad un fotografo di fama internazionale come il francese Jérôme Sessini, membro dal 2016 della Magnum Photos e Canon Ambassador. La scelta di Sessini non è casuale. “Sono nato e cresciuto nell’est della Francia, nel dipartimento di Vosges, un luogo montano – spiega- il fotografo – ho iniziato da autodidatta a vent’anni fotografando i paesaggi e le persone delle mie terre”.

    Primo risultato di questo lavoro è una selezione di fotografie che verranno collocate in un percorso outdoor. Prenderà avvio così il progetto del “Sentiero della fotografia”, un inedito e spettacolare percorso in cui le fotografie di Sessini stampate a grande formato e inserite in grandi cornici in legno del territorio, saranno collocate all’interno della Val di Sole e del Parco Nazionale dello Stelvio.

    Dodici sono i punti che costituiscono questo percorso, oltre una sezione ospitata presso Castello di Caldes: un numero simbolico come i Comuni che compongono la Val di Sole

    Il Sentiero della fotografia rappresenta un progetto unico nel suo genere dove un fotografo interpreta, con la propria sensibilità, un territorio e le sue genti e quello che ne emerge viene offerto a tutti esponendo queste fotografie d’autore in scenari unici per la loro bellezza naturalistica, sempre fruibile fino all’arrivo dell’inverno.

    Una sezione dedicata alle “persone della vallata” sarà allestita presso la cappella del castello di Caldes, arricchendo così il percorso espositivo della mostra “Vivere in alto”.

    Il Sentiero sarà individuabile grazie a mappe realizzate per l’occasione e al sito  www.ilsentierodellafotografia.eu che offrirà anche materiali extra per approfondire il progetto.

    Le fotografie di Sessini, quasi tutte in bianco e nero, ci forniscono una nuova lettura di queste montagne. Foto non urlate e appariscenti, ma silenziose che cercano di entrare in sintonia con la sostanza del vivere in alta quota e dei tempi annessi. Coloro che s’imbatteranno, in maniera più o meno consapevole, in queste fotografie saranno accompagnati a leggere in maniera più intima le montagne che amano.

    Il curatore del progetto Marco Minuz: “L’intento di questo progetto non è solo quello di leggere un territorio sotto nuovi punti di vista, ma favorire, negli stessi contesti dove sono nate le fotografie, un’educazione al vedere, all’osservare e a riflettere sul valore del vivere in montagna e riflettere sulle sfide di questi territori. Il lavoro di Jerome, così silenzioso, s’integra perfettamente nel contesto montano e favorisce consapevolezza dei luoghi”.

    Luciano Rizzi, presidente della APT Val di Sole, promotore del progetto: “Il Sentiero della fotografia rappresenta un progetto innovativo che incarna perfettamente il nostro impegno per rendere la cultura elemento strategico per lo sviluppo del nostro turismo; prende avvio il più alto percorso espositivo open air mai realizzato dedicato alla fotografia che coinvolge le comunità del nostro territorio”.

    Ancora Sessini: “Questo lavoro in Val di Sole mi ha permesso di lavorare in un contesto che è parte integrante della mia vita e che conosco bene. La forza e il silenzio delle montagne. Ha rappresentato un vero e proprio ritorno alle origini”.

    Il sentiero della fotografia. Jérôme Sessini

    Valle di Sole

    www.ilsentierodellafotografia.eu

    a cura di Marco Minuz

    Un progetto realizzato da Suazes con Magnum Photos insieme al Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, con il supporto del Parco Nazionale dello Stelvio

    Promosso dall’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi, dai comuni della Val di Sole con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento.

    Partner culturale del progetto Canon Italia.

  • Dal 4 al 16 agosto al festival estivo di Salisburgo diretto da Cecilia Bartoli e con la regia di Rolando Villanzon

    Una nuova, insolita trasformazione per Arturo Brachetti, leggenda del quick-change e artista a tutto tondo, che questa volta approda nel mondo dell’opera in uno speciale Barbiere di Siviglia al Festival di Salisburgo, il più importante al mondo.

    La messa in scena dell’opera è diretta da Rolando Villanzon che per Brachetti ha ideato un nuovo personaggio, muto, un deus ex machina, presente in scena per tutta la durata dello spettacolo: Arturo, come il nome del suo interprete. Insieme a lui nei panni di Rosina troviamo Cecilia Bartoli, che è anche direttrice del Festival, Nicola Alaimo (Figaro), Alessandro Corbelli (Don Bartolo), Edgardo Rocha (il Conte), Ildebrando d’Arcangelo (Don Basilio).

    È stata proprio Cecilia Bartoli a chiedere a Villanzon di dirigere l’opera cercando di ritrovare la tradizione italiana della commedia dell’arte, espressa pienamente da Brachetti che riveste un ruolo centrale in tutta l’opera.

    Il regista ha trasposto l’azione dell’opera rossiniana agli anni ’30. La produzione gioca sul confine tra realtà e finzione cinematografica, ispirandosi ad altre contaminazioni famose come l’in and out del film di Woody Allen La rosa purpurea del Cairo e la poetica naif di Cinema Paradiso.

    Brachetti impersona un magazziniere impacciato di uno studio cinematografico dove si girano film muti, un mondo che lui sogna quotidianamente. Ma la sua fantasia viene travolta da una storia ancora più surreale: il film prende vita sul palcoscenico e lui si trova catapultato in esso.

    Il regista ha ripescato per questo spettacolo decine di routine comiche, lazzi e pantomime tipiche dei Fratelli Marx, di Buster Keaton e del cinema muto.

    Questo originale allestimento si è posto sin da subito all’attenzione del pubblico e della critica internazionale in occasione dell’edizione di Pentecoste del Festival, tanto che le repliche in programma dal 4 al 16 agosto sono totalmente sold-out.

    Arturo Brachetti, leggenda del trasformismo e tra gli artisti di teatro italiani più celebri nel mondo racconta “Cecilia Bartoli voleva fare il Barbiere il Siviglia con me e ha chiesto al regista Villanzon di creare un’idea originale. Lui ha avuto questa trovata incredibile che porta l’opera di Rossini direttamente nel XX secolo con un personaggio aggiunto, quello di Arturo, una specie di Mr. Bean artefice, complice e vittima di un sogno che sta tra l’opera, il cinematografo e la Commedia dell’arteAmmetto che non è stato facile, perché l’opera è diversa dal varietà, ma la commistione finale è unica ed eccezionaleIl Barbiere di Siviglia non è un’opera semplice perché è fatta di sottintesi, travestimenti, bigliettini scambiati, coincidenze e attimi brevissimi ma fondamentali per la dinamica comica della scena. Ho dovuto portare il mio knowhow in un mondo che non conoscevo ma che mi ha trasmesso un’energia straordinaria e un bagaglio di esperienza importante”.

    Non si tratta tuttavia del “vero” debutto di Brachetti nell’opera. In realtà, ancora ragazzo, interpretò uno dei toreri al seguito di Escamillo in occasione di una Carmen in scena al Teatro Regio di Torino.

  • Lunedì 15 agosto, dalle ore 15.30

    Caccia al Tesoro nel Parco del Castello di Miradolo (TO)

     

    Il Parco del Castello di Miradolo apre le porte anche a Ferragosto, come da tradizione, per una caccia al tesoro che condurrà alla scoperta delle capacità emotive delle diverse specie botaniche. 

    È possibile fare un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. I cestini, confezionati artigianalmente possono essere ritirati direttamente nella Caffetteria del Castello dalle ore 12, previa prenotazione. Menù dedicati per adulti e per bambini. Costo: 10 euro cesto bimbi, 14 euro cesto adulti. Non è consentito il pic-nic libero.

     

    INFO

    Caccia al Tesoro nel Parco: lunedì 15 agosto, dalle ore 15.30

    Biglietti per l’attività: 5€, comprensivo di ingresso al Parco, adulti e bambini.

    Visite al Parco: per Ferragosto il parco apre da sabato 13 a lunedì 15 agosto, dalle 10 alle 19. Ultimo ingresso ore 17.30.

    Prenotazione consigliata : 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

     

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