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  • Non credo nelle favole.
    Ma amo leggerle, e mi piace scriverle.
    Non credo nel destino.
    Ma lo so affrontare.
    Il dolore, la paura, la guerra, la mafia, il terremoto, la malattia, la morte: esistono.
    Non serve a nulla guardare dall’altra parte, fingere di non vedere.
    Ma si può usare un altro punto di vista, che ha il potere di cambiare tutto.
    Io l’ho imparato, l’ho capito, l’ho vissuto.
    Si può sorridere, ad esempio. E anche ridere.
    Si può stringersi gli uni con gli altri.
    Si può parlare, scrivere.
    C’è una parola per questo, difficile e importante, che significa non arrendersi, non tirarsi mai indietro. Non lasciare la partita.
    Resistere agli urti della vita senza spezzarsi.
    Andare avanti a testa alta, sempre avanti. In ogni caso.
    Questa parola è resilienza.
    È una parola che merita attenzione.
    Che va raccontata, spiegata, diffusa.
    Che voglio portare nel mondo, in tutti i modi che conosco e che mi verranno in mente.
    E che ci verranno in mente, perché io ho bisogno di una mano, da tutti voi.
    Possiamo fare tanto di buono insieme. Solo se insieme.
    Perché io non sono Francesca Del Rosso, non sono Wondy.

    Ma Wondy sono io.

    L’Associazione Wondy sono io, in collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, organizza una mostra fotografica in omaggio alla scrittrice e giornalista Francesca Del Rosso, che ha raccontato con sorriso e ironia la sua battaglia contro il cancro.

    Dal 14 al 29 aprile, al Castello di Racconigi, l’esposizione racconta l’amore per i viaggi e per la cultura e la battaglia contro la malattia della protagonista.

    Le tavole testimoniano lo stato di avanzamento del tumore e le reazioni di Wondy, così come sono raccontate anche nel best-seller autobiografico ‘Wondy ovvero come si diventa supereroi per guarire il cancro’ (Rizzoli 2014).

    Fondata dal marito di Francesca, Alessandro Milan, giornalista di Radio 24, l’Associazione Wondy sono Io promuove la “cultura della resilienza” legata alla malattia e al dolore, ma anche ad altri fenomeni grandi e universali (come la lotta alle mafie e alle guerre) o più attinenti al campo personale.

    Fonte: Wondy sono io

  • È online la nuova pagina web della Fondazione Torino Musei: sostieni.fondazionetorinomusei.it, uno strumento nato per raccogliere erogazioni liberali a favore dei Musei Civici di Torino.

    Il nuovo progetto di raccolta fondi è dedicato al restauro di 20 miniature appartenenti alle collezioni del Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama: vi sono rappresentate le principali scuole europee: Jean-Baptiste-Jacques Augustin e Jean-Baptiste Isabey per la Francia, George Engleheart, Andrew Plimer e Charles William Ross per l’Inghilterra, Moritz Michael Daffinger per l’Austria, Augustin Ritt per la Russia, Giambattista Gigola per l’Italia. Queste opere, prodigio della tecnica del dettaglio, sono dipinte su avorio, carta, ceramica o metallo e stupiscono ancora oggi per la cura dei particolari e per il formato ridotto. Come medaglioni da tasca, gioielli o piccoli quadri, le donne e gli uomini dei ritratti sono giunti fino a oggi fotografando l’anima di un’epoca attraverso una panoramica di soggetti di natura intima e familiare accanto a cui si snodano i ritratti delle famiglie regnanti e di grandi politici, militari, letterati, artisti, medici e scienziati.

    Questi capolavori minacciati dall’azione del tempo e la Fondazione Torino Musei chiama oggi a raccolta gli amanti dell’arte e della cultura per consentirne il restauro: l’obiettivo è raccogliere, grazie alla generosità di cittadini, aziende e privati, 20.000 euro per consentire il restauro dei 20 esemplari più bisognosi. La campagna proseguirà per tutte le festività natalizie, consentendo a tutti coloro che desiderano sostenere il museo, di fare ai propri cari un regalo originale. I piccoli ritratti verranno restaurati soltanto in base alla somma effettivamente raggiunta: maggiori saranno le donazioni, maggiore sarà la possibilità di salvare tutte le opere in difficoltà.

    Le donazioni potranno essere effettuate anche in museo lasciando la propria offerta nell’apposita teca.

    Insieme alla raccolta fondi Palazzo Madama lancia anche una iniziativa sui propri canali social. Il museo invita i propri sostenitori a scattarsi dei selfie e a condividerli sul profilo Instagram del museo @palazzomadama con l’hashtag #fattiavanti.

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