Tag: #mibact

  • [xyz-ihs snippet=”Marzo-2020″

    Da sabato 27 giugno il Giardino Ducale rinnovato attende i visitatori con una scenografica accoglienza serale. Domenica 28 giugno la riapertura prosegue nel Boschetto con performance, musica dal vivo, attività e visite guidate.
    Torino, 25 giugno 2020. Uno spazio verde che rivela meraviglie naturali e architettoniche, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture, all’ombra di Palazzo Reale, della Cappella della Sindone e della Galleria Sabauda. Dopo un importante intervento di recupero e rifunzionalizzazione, il Giardino del Duca torna a essere patrimonio dei torinesi e di tutti i visitatori, uno dei luoghi simbolo della città nuovamente fruibile con un’ampia offerta di attività.

    Sabato 27 giugno, dalle 19.30 alle 00.30, un’apertura straordinaria a ingresso gratuito permetterà al pubblico di attraversare la Corte d’Onore della prima reggia d’Italia e ammirare il rinnovato Giardino Ducale che, dalle ore 22, sarà impreziosito da una scenografica illuminazione serale. Da domenica 28 giugno torna a essere fruibile anche il Boschetto, restaurato nel 2017 grazie all’intervento congiunto del MiBACT e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino con il socio Reale Mutua. La giornata inaugurale presenta un ricco programma di performance e musica dal vivo, realizzato con i giovani partecipanti al progetto Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT e con la collaborazione di Piatino Pianoforti dal 1910. Alle ore 10.30, 16 e 17.30 sono previste delle visite speciali condotte dalle guide CoopCulture.

    Il Giardino Ducale

    La rifunzionalizzazione e il recupero del Giardino Ducale è parte della grande opera di valorizzazione dei sette ettari di verde che si sviluppano a ridosso degli antichi bastioni, il tessuto connettivo dei Musei Reali di Torino. Dal primo disegno di Henri Duparc del 1563 al progetto di André Le Nôtre, architetto dei giardini di Versailles, l’impianto attuale dei Giardini Reali è frutto di molteplici trasformazioni che attraversano secoli di storia. Teatro delle passeggiate e di spettacolari feste che animavano la corte, i Giardini Reali sono ancora oggi un luogo dal valore monumentale e ambientale irripetibile.

    Grazie all’intervento conservativo finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con un contributo di 2 milioni di euro, sospeso a marzo per l’emergenza sanitaria, la porzione più antica dei Giardini Reali collocata a nord del Palazzo, il Giardino Ducale, assume un nuovo splendore.

    “La Fondazione Compagnia di San Paolo, ispirata all’agenda 2030 delle Nazioni Unite, si rivolge alla cultura con uno sguardo che ci permette di attingere alla creatività e all’arte per rendere più attrattivi i nostri territori, pensare e reinterpretare spazi in cui le persone diventano protagoniste, rapportarsi ai beni culturali con spirito di custodia e protezione. Coerentemente con questo approccio oggi partecipiamo all’apertura al pubblico dei Giardini di Palazzo Reale, nel cuore di Torino, che rappresentano un ulteriore arricchimento, con la messa a disposizione di un elegante spazio verde, dell’offerta dei musei reali oltre al loro capitale di architetture, collezioni e offerta di servizi al pubblico. Vero e proprio polmone verde cittadino, i giardini giocano un ruolo determinante nel processo in corso di sviluppo dei MRT in una logica di investimento strategico, attraverso un’evoluzione gestionale/organizzativa e il miglioramento della sostenibilità economico-finanziaria fortemente appoggiato dalla Compagnia”, osserva Alberto Anfossi, Segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.

    “I Giardini sono un elemento centrale dell’agenda dei Musei Reali – spiega la Direttrice Enrica Pagella –. Il 24 aprile 2016 sono stati riaperti al pubblico dopo una chiusura di quasi dieci anni e da quel momento i cantieri non si sono mai interrotti. Tra il 2017 e il 2018, grazie anche alla collaborazione con la Consulta di Torino e il suo socio Reale Mutua, è stata rifunzionalizzata l’area del Boschetto, arricchita dall’inserto monumentale Pietre preziose di Giulio Paolini. Successivamente, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, i lavori sono stati dedicati al Giardino del Duca e a breve si completerà anche l’intervento nella parte di Levante, con la restituzione della settecentesca Fontana dei Tritoni. L’attenzione per la radice storica di questo grande spazio verde è andata di pari passo con la cura per tutti gli aspetti legati all’accessibilità e al comfort, nella convinzione che i Giardini del Palazzo Reale costituiscano un naturale prolungamento dello spazio museale e una impareggiabile risorsa di benessere per la vita dei cittadini, in un paesaggio antico e moderno insieme, all’incontro tra natura e cultura”.

    In occasione della riapertura del 2 giugno, la nuova pavimentazione in pietra di Luserna posta lungo le facciate di Palazzo Reale e della Galleria Sabauda, collegamento tra la Corte d’Onore e la Manica Nuova della residenza, ha reso pienamente accessibile l’ingresso e l’uscita del percorso museale dal Giardino. Il perimetro esterno dei due edifici è ornato da 42 casse in acciaio inossidabile contenenti piante di Ligustrum Iaponicum Texanum, arbusti sempreverdi simili agli aranci e resistenti ai freddi invernali. Nelle innovative citroniere hi-tech sono integrati i dispositivi per illuminare scenograficamente le facciate e segnalare i percorsi. All’allestimento del Giardino Ducale si aggiungono 61 nuove anfore in ghisa, realizzate sul modello dei 43 vasi originali facenti parte delle collezioni storiche, ma con un disegno semplificato per facilitarne l’identificazione; i vasi delimitano i parterre   e segnano l’incrocio dei viali. Rose paesaggistiche della varietà Meilland Bonica completano la composizione che poggia su basamenti ottagonali in granito di Montorfano, contenenti piccoli fari Led per illuminare i camminamenti. Al confine dell’aiuola nord sono state aggiunte panchine, corpi illuminanti e cestini di servizio, coordinati con gli arredi già progettati per il recupero del Boschetto, situato a nord-est e di matrice ottocentesca. L’intero sistema di conduzione delle acque, così come l’impianto di irrigazione, è stato ripensato per rispondere nel modo migliore alle esigenze del giardino, mentre nuove prese di servizio a scomparsa sono state inserite nella pavimentazione per alimentare zone strategiche per favorire lo svolgimento di eventi serali. In una posizione di snodo tra i Giardini del Duca e di Levante e il Boschetto troverà spazio un nuovo punto informazioni per il pubblico con il supporto dei volontari del Touring Club Italiano, progetto Aperti per voi, che dal 1° luglio riprendono le attività di accoglienza nei Giardini.

    La scultura in granito intitolata Ulisse, opera dello scultore Giuliano Vangi e donata dall’artista ai Musei Reali, sarà posizionata su un basamento nell’area settentrionale del Giardino Ducale, in prossimità dell’ingresso alla Manica Nuova.

    I Giardini Reali non saranno soltanto un luogo in cui concedersi una piacevole divagazione nella natura, ma anche uno spazio in cui partecipare agli eventi per festeggiare la riapertura al pubblico. Si comincia domenica 28 giugno con “Welcome green”, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali che impreziosiscono i Giardini. Le visite continueranno nel fine settimana per tutto il mese di luglio. Domenica 12 e 26 luglio, alle ore 17, vista, tatto, udito e olfatto saranno convolti nell’inedita esperienza “Giardini sensoriali” per conoscere da vicino piante e materiali che compongono le aree verdi dei Musei Reali. Grandi e piccoli appassionati del disegno a mano libera, sabato 18 luglio non potranno perdere l’appuntamento con “MRT Garden Drawing 2020”: affiancati dai giovani artisti e maestri della Pinacoteca Albertina, i partecipanti si cimenteranno con il disegno dal vero, prendendo ispirazione dalla natura e dall’affascinante panorama architettonico che incornicia i Giardini (ingresso esclusivo e contingentato, al costo di 2 euro).

     

     

     

  •  

    Esperienza immersiva con La Muta di Leonardo

    Il silenzio mentre lo sguardo indugia sugli occhi fissi e grigi e sulle sottili labbra serrate, per poi scendere al décolleté e infine risalire lungo la linea perfetta del naso: con questa sequenza inizia il video che racconta il lungo e laborioso restauro di uno dei più enigmatici ritratti di Raffaello Sanzio, “La Muta”, conservato alle Gallerie Nazionali delle Marche di Urbino e in questo momento al buio nelle Scuderie del Quirinale per la grande 500 anni dalla morte dell’artista urbinate.

    L’opera, corrosa dai tarli, ha conosciuto un serio intervento conservativo nel 2014 per mano dei tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, un lavoro documentato nei dettagli nel video postato oggi sul canale YouTube del Mibact, dove dall’inizio dell’emergenza coronavirus i musei, i parchi archeologici e gli istituti autonomi statali stanno fornendo contributi audiovisivi di ogni genere per permettere alle persone di continuare a godere del patrimonio culturale nazionale.

    Le diverse sequenze degli interventi diagnostici, a partire dalla radiografia che ha evidenziato la vastità degli attacchi al supporto ligneo da parte di insetti xilofagi per arrivare alla disinfestazione del dipinto e la sua integrazione pittorica, sono illustrate con cura dai restauratori, che rivelano anche le tante scoperte rese possibili dalle analisi: dai diversi segni di pentimento nel disegno sottostante all’uso del nero d’ossa e di pigmenti di rame, sono molti gli elementi emersi da un restauro che ha permesso di restituire luce e splendore all’opera.

    Con questa iniziativa il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione.

     

  • Come stabilito dal “Programma di azione mondiale per le persone disabili” – istituito nel 1981 dall’Assemblea generale dell’ONU – la Giornata intende ribadire la trasformazione in atto verso una società aperta e coinvolgente per tutti.
    Nell’ambito delle proprie competenze il MiBACT sostiene, anche per il 2019, l’iniziativa, promuovendo manifestazioni ed eventi che siano a favore della cultura dell’accoglienza al patrimonio, confermando, con lo slogan “Un giorno all’anno tutto l’anno”,  l’impegno volto ad assicurare a tutti il diritto alla partecipazione e all’accesso ai luoghi e ai contenuti culturali, come sancito dall’alt 3 della Carta Costituzionale e dall’art. 30 della Convenzione ONU, ratificata con Legge n. 18/2009, sui diritti delle persone con disabilità.
    L’ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali è gratuito (D.M n. 111/2016) ai portatoli di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria.
    Di seguito, l’elenco degli appuntamenti organizzati dagli Istituti MiBACT
  • Il labirinto è un simbolo potente della cultura euro mediterranea, che affonda le sue origini nel mito cretese di Teseo e Arianna e del mostruoso Minotauro rinchiuso al suo centro dal re Minosse, che ne affidò la costruzione a Dedalo e a suo figlio Icaro.

    La sua rappresentazione sui pavimenti delle chiese paleocristiane – il più antico risale al VI secolo e si trova nella basilica di San Vitale a Ravenna – e delle cattedrali romaniche e gotiche ne ricorda il carattere sacro e iniziatico, un significato oggi perduto.

    Sopravvissuto come divertissement delle corti rinascimentali o barocche, come il labirinto di siepi a Villa Pisani a Stra, oggi è possibile riscoprirne le tracce in molte opere d’arte presenti nelle collezioni dei nostri musei e parchi archeologici, essi stessi luoghi che possono essere vissuti come un percorso di ricerca.
    E ai Labirinti nell’arte il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dedica la campagna di comunicazione del mese di giugno: qui le oltre 50 locandine digitali che il MiBACT e i Musei Italiani condivideranno su tutti i propri account social con l’hashtag #labirintidarte.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com