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  • È stata rilasciata la locandina ufficiale della 1ª edizione di Autolook Week Torino, il festival all’aperto che dal 7 all’11 settembre 2022 celebrerà il motorsport nel centro di Torino, e che lo scorso marzo è stato presentato in conferenza stampa alla presenza di Andrea Levy, Presidente Autolook Week Torino, Alberto Cirio, Presidente di Regione Piemonte, Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio di Regione Piemonte, Mimmo Carretta, Assessore ai Grandi eventi Torino, Marcella Gaspardone, Manager di Turismo Torino e Provincia, Piergiorgio Re, Presidente Automobile Club Torino e Paolo D’Alessio, curatore culturale di Autolook Week Torino.

    La manifestazione nasce da un’idea di Andrea Levy, già organizzatore del Salone dell’Auto Parco Valentino e di MIMO Milano Monza Motor Show, Paolo D’Alessio, designer e ideatore di Autolook Awards, e sarà supportata da Regione Piemonte, Comune di Torino, Museo Nazionale dell’Automobile, Fondazione Gino Macaluso, Automobile Club Torino e ACI, link ufficiale tra Autolook Week e il Gran Premio di Monza di Formula1.

    Andrea Levy, Presidente Comitato organizzatore Autolook Week: “Autolook Week celebra il motorsport e le gesta dei suoi grandi piloti con esposizione e show dinamici di vetture di Formula 1, rally, endurance e moto GP legandosi così alle celebrazioni del Centenario dell’Autodromo Nazionale di Monza. Sarà una grande festa per Torino che, attraverso la passione che da sempre esercitano gli sport motoristici, coinvolgerà giovani e appassionati in un evento completamente gratuito, all’aperto per le splendide vie del centro cittadino”.

    Autolook Awards, la premiazione per la comunicazione nell’eccellenza del motorsport
    Si comincia mercoledì 7 settembre alle OGR con gli Autolook Awards, la cerimonia di premiazione alla quale parteciperanno i team del motorsport, a partire dalla Formula 1. Con gli Autolook Awards saranno premiati team e sponsor per la comunicazione, che passa attraverso il look delle vetture e le livree divenute celebri, gli spot, le campagne pubblicitarie, le grandi iniziative realizzate dalle case costruttrici che negli anni hanno partecipato ai campionati motoristici mondiali.

    Madrina della serata sarà Federica Masolin, giornalista e conduttrice tv, che presenterà la serata chiamando sul palco i premiati Autolook Awards delle seguenti categorie: Formula 1 AwardsTradition&Style, Social Look, Classic Look, Technology&Design, Wec Endurance Total Look, Wrc Rally Innovation, Hall of fameAutolook, Hall of fame Moto GP, Brand Identity, Autospot, Automovie e Autodocumentary, AutolookHospitality Archilook, Autoimage, Autolook Global Look, Autolook Engineering.

    Il Comitato degli Autolook Week Torino è composto da: Andrea Levy (Presidente Autolook Week), Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI), Benedetto Camerana (Presidente Museo Nazionale dell’Automobile),Monica Mailander Macaluso(Presidente Fondazione Gino Macaluso), Paolo D’Alessio (ideatore Autolook Awards),Umberto Zapelloni (giornalista Formula 1), Alberto Sabbatini (giornalista Formula 1), Pino Allievi (giornalista Formula 1), Federica Masolin (giornalista Formula 1), Franco Nugnes (giornalista Formula 1), Ercole Colombo (fotografo Formula 1), Mario Isola (Racing Manager Pirelli), Ludovico Fois (Consigliere per le Relazioni Esterni e Istituzionali ACI), Elena Minardi (co-organizzatrice dell’Historic Minardi Days).

    Paolo D’Alessio, ideatore Autolook Awards: “Negli Autolook Awards a essere premiati saranno i look delle vetture, le grafiche più iconiche, che vengono equiparate a opere d’arte contemporanea, il modo di comunicare di team e sponsor, fino ad aspetti meno conosciuti del motorsport, quali la valenza architettonica delle hospitality, strutture sempre più elaborate che costituiscono il cuore pulsante del paddock. L’assegnazione dei premi è stata decisa da un Comitato di professionisti, da anni coinvolti a vario titolo nel mondo del motorsport”.

    Un percorso tra le vetture da competizione più iconiche del motorsport
    Una passeggiata numerata che da via Roma/piazza Carlo Felice accompagnerà il pubblico fino in piazza Castello, tra i modelli sportivi che hanno scritto la storia del motorsport: monoposto di Formula 1, iconiche vetture rally, modelli endurance e moto da competizione che, usciti dalle grandi collezioni e dai musei ufficiali, saranno messi a disposizione della passione del pubblico. Ognuno dei modelli sarà esposto all’aperto, come un’opera d’arte contemporanea tridimensionale delimitata da un cordolo, simile a quello dei circuiti, e racconterà le gesta sportive del modello e dei piloti che l’hanno portata in gara. Accanto a ogni modello un codice QR univoco, che rimanderà alla pagina dedicata a ciascuna vettura.

    Torino torna al centro dei grandi eventi motoristici dedicando le sue vie e le sue piazze alla parte più epica e intensa della storia delle quattro ruote, quella sportiva, per un festival di 5 giorni che proporrà al pubblico un calendario ricco di eventi legati al Gran Premio di Formula 1 di Monza, nell’anno in cui si festeggia il Centenario dell’Autodromo Nazionale di Monza.

    Lo show dinamico in via Roma di Formula 1, auto da rally e dei modelli LeMans
    Autolook Week avrà anche un’anima dinamica, rappresentata dalle sfilate che ogni sera alle 19 animeranno via Roma, piazza San Carlo e piazza Castello e che porteranno nel centro della città, tra il pubblico, i suoni e i colori che hanno emozionato milioni di appassionati di tutto il mondo.

    Ogni sera, dalle ore 19.00, uno spettacolo diverso:

    7 settembre              Sfilata Formula 1

    8 settembre              Sfilata Moto GP

    9 settembre              Sfilata Rally e WEC

    10 settembre            Sfilata Auto ultra centenarie Torino-Stupinigi-Torino

    11 settembre            Sfilata supercar e hypercar

    Le parade, organizzate in collaborazione con ACI Torino, costituiranno un calendario di appuntamenti serali, che andranno a coincidere con una delle iniziative collaterali in programma per Autolook Week, eventi che fanno parte di un progetto più ampio che intende essere volano per il commercio a Torino. In collaborazione con le associazioni di categoria e le associazioni di via Autolook consegnerà a 1500 commercianti un kit dedicato con adesivi, locandina e litografia con il quale decorare vetrine e locali commerciali.

    Tre mostre sulla Formula 1 in città
    Dal 7 all’11 settembre le immagini delle vetture Formula 1 più iconiche saranno a disposizione del pubblico di appassionati grazie a 3 diverse mostre fotografiche organizzate dal Comitato Autolook Week Torino.

    Alle OGR di Torino si troverà la mostra internazionale FASTER, che racconterà al pubblico gli attimi e le epopee delle protagoniste del motorsport attraverso gli scatti di 20 fotografi che da decenni immortalano e documentano il circus di Formula 1: Actualfoto, Bernard Asset, Cristiano Barni, Hasan Bratic, Max Campi, Ercole Colombo, Roger Dixon, Filippo Di Mario, Jean Francois Galeron, Jiri Kranek, Miguel Liso, Manrico Martella, Peter Nygaard, Mario Renzi, Guido Alberto Rossi, Jose Maria Rubio, AtsuoSakurai, Rainer Schlegelmich.

    A Palazzo Madama ci sarà la mostra EVOLUTION che raccoglie i disegni tecnici delle più belle auto di Formula 1 in gara dal 1950 al 2022 realizzate da Paolo D’Alessio che segue la Formula 1 da oltre 44 anni, occupandosi dell’evoluzione tecnica delle monoposto.

    In via Po, via Roma, piazza San Carlo e piazza Vittorio Veneto il pubblico potrà ammirare la mostra all’aperto organizzata da Autolook, una raccolta di disegni, scatti emozionali, fotografie di campioni, immagini del motorsport diventate iconiche.

     

    https://www.autolookweek.com/ 

  • Dal 7 al 10 luglio, in occasione dell’incontro europeo dei Giovani della Comunità di Taizé in svolgimento a Torino, GAM, MAO e Palazzo Madama propongono ai partecipanti all’evento l’ingresso gratuito alle collezioni e, nel caso di Palazzo Madama, anche alle mostre in corso, “Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l’Altare del Volto Santo” e “Invito a Pompei”.

     

    Sabato 9 luglio alle ore 22.30, il direttore di Palazzo Madama, Giovanni Carlo Federico Villa, accoglierà in Museo l’Arcivescovo di Torino, Monsignor Roberto Repole, Monsignor Adam Piotr Bab, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana di Lublin (Polonia), e Frère Alois, Priore della comunità dei monaci di Taizé, per una visita guidata speciale alla prestigiosa Pala d’altare di Ugo da Carpi con la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo – un’opera di straordinaria importanza per arte e fede, proveniente dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano.

     

    Inoltre, sempre nella serata di sabato 9 luglio dalle ore 22.30 alle 24, i giovani della Comunità di Taizé avranno l’opportunità di ammirare la pala d’altare di Ugo da Carpi guidati dal professor Villa, che illustrerà loro non solo i particolari di un’opera di formidabile interesse tecnico e artistico, ma anche i risultati di uno studio articolato e complesso, che, grazie al lavoro di figure professionali di altissimo profilo e a scrupolose ricerche, hanno permesso di svelare la storia e la tecnica d’esecuzione dell’opera.

     

    La pala d’altare per l’ostensione del Volto Santo, realizzata per la Basilica vaticana in occasione del Giubileo del 1525, ha lasciato eccezionalmente la Fabbrica di San Pietro in Vaticano – dove è abitualmente collocata – per essere esposta a Palazzo Madama, dove sarà visibile fino al 29 agosto. Nel suggestivo progetto espositivo torinese, la pala di Ugo da Carpi è significativamente collocata sotto un affresco settecentesco raffigurante l’ostensione della Sacra Sindone, in un dialogo ideale fra arte e devozione che regala ai visitatori la possibilità di ammirare le due grandi reliquie della Cristianità.

  • Dal 2 luglio, il sito UNESCO del Santuario di Oropa ospita le monumentali opere in acciaio a specchio
    dell’artista Daniele Basso.

    Una mostra personale a cura di Irene Finiguerra.

    Santuario di Oropa – Biella

     

    Con la mostra personale di Daniele Basso Le pieghe dell’anima, a cura di Irene Finiguerra, dal 2 luglio l’arte contemporanea entra in dialogo con la solennità del complesso monumentale del Santuario di Oropa situato nei pressi di Biella, a circa 1.159 metri di altitudine, circondato dall’anfiteatro naturale delle montagne.

    Fino al 18 settembre 2022, i visitatori troveranno nove opere, in un percorso che coinvolge lo spazio all’aperto e altre parti che verranno aperte al pubblico proprio in occasione della mostra. Con Le pieghe dell’anima, l’artista indaga i luoghi nascosti dello spirito umano, attraverso una serie di sculture in acciaio a specchio lucidato a mano, alcune delle quali superano i tre metri di altezza, e che creano un corto circuito visivo e mentale giocato sul contrasto fra l’opera e lo spazio in cui è collocata. Sono opere che, per la loro dimensione, testimoniano il coraggio del fare dell’artista.

    L’esposizione al Santuario di Oropa. All’entrata del Santuario, posizionato nel piazzale basso, il visitatore viene accolto da Boogyeman (la paura) che viene affrontata da Ikaros (il coraggio e l’aspirazione al volo) posizionata a sua volta nel piazzale antistante alla Basilica Superiore: lo scontro a distanza tra queste due opere rappresenta metaforicamente la lotta tra le debolezze e le aspirazioni di ognuno. È lo strumento che la natura ha fornito agli uomini per evolversi, poiché ciascuna sfida conduce oltre i propri limiti, verso nuovi livelli di conoscenza e coscienza. Le due sculture definiscono e contengono l’intero percorso della mostra come alfa e omega, principio e fine di questo viaggio.

    Il cuore del Santuario, la Basilica Antica, ospita sull’altare del sacello la statua blu del Cristo Ritorto il cui intenso colore blu spinge il pubblico a un’interrogazione sulla fede.

    Sotto al colonnato, verso la pianura, il falco Achill costituisce un omaggio alla montagna, che abbraccia con durezza e incantevole bellezza il santuario, ma allo stesso tempo assume un valore sciamanico: il rapace esprime il potere della visione, della sapienza, della tutela e insieme della transizione personale e spirituale. Non a caso il falco è stato un uccello simbolo in tante culture: dall’antico Egitto agli Indiani del Nord America, che lo considerarono un animale totem.

    Nella Biblioteca, che verrà aperta al pubblico proprio in occasione della mostra, le opere Frame, volutamente incompiute, entrano in relazione con chi le osserva obbligandolo a un processo di astrazione e fantasia creativa per un completamento formale. Sono una metafora di quel processo di formazione personale a cui contribuisce lo studio nella creazione dell’identità individuale in relazione con la collettività, come esseri sociali. Tra le altre, sarà presente una versione in acciaio della Venere di Milo, a rappresentare come i miti antichi possano sempre trovare nuove forme.

    Proseguendo nelle stanze reali del Museo dei tesori l’opera Re Leone esprime regalità, dignità, potere. Ma la regalità è tale sono dando spazio all’opinione altrui, alla ricerca della saggezza.

    Nella manica di Sant’Eusebio, antistante la Basilica Antica, l’opera Blue Vierge reinterpreta in chiave contemporanea l’ex-voto per esprimere il sentimento potente della riconoscenza. Un atteggiamento di umiltà, di affetto, di devozione verso la Madre, ma anche una buona pratica, verso chi offre aiuto e sostegno nella vita quotidiana.

    La Biblioteca sarà aperta ogni domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30. Negli stessi orari, l’opera Re Leone sarà visibile tramite l’accesso attraverso un apposito percorso.

    Per le sue caratteristiche storiche, architettoniche e naturalistiche, l’area di Oropa è stata dichiarata nel 2003 patrimonio Unesco. Luoghi dall’innegabile fascino e dal forte interesse artistico, oltre che religioso, il Santuario e la Madonna Nera, come l’intera conca di Oropa, sono sempre stati un punto di riferimento per il territorio biellese. La mostra intende valorizzarli anche attraverso la collocazione delle opere in punti poco conosciuti o visitati, a testimonianza di come l’arte contemporanea possa essere inserita anche in contesti apparentemente improbabili: una vera e propria dichiarazione d’amore da parte dell’artista per il proprio territorio.

    La mostra di Basso inoltre avvicina Oropa alla città di Biella, dove prosegue in varie sedi: nel Palazzo del Governo (Prefettura) con l’esposizione di Bimbo Faber, opera che interpreta il mondo dell’eccellenza artigiana e industriale italiana, realizzata nel 2019 per il 50° anniversario di CNA Biella; in Biblioteca Civica e presso il Museo del Territorio Biellese con le opere Aureo e Aureo jr, omaggio alla cultura, e in particolare alla scrittura, quali strumenti per costruzione del sé e della propria identità, opere nate nel 2016 quale simbolo di Officina della Scrittura – Museo del Segno e della Scrittura di Torino; nel cortile interno di Palazzo Ferrero l’opera Hic Sunt Leones, mai esposta prima, che racconta la ricerca dell’io più profondo come processo in relazione al cambiamento, quale unica vera costante della vita; e infine a Palazzo Gromo Losa, nel percorso di visita della nuova installazione multimediale interattiva “porta di accesso al Piazzo”, le opere della serie Ironman Frame, mai esposte prima, frammenti non finiti della scultura Ironman, ispirata al supereroe dell’Universo Marvel, che celebra l’uomo Tony Starks disposto a dare fondo al suo cospicuo patrimonio per lottare negli ideali in cui crede e ricordando che ognuno è protagonista della propria era!

    Queste opere si inseriscono all’interno del percorso artistico di Daniele Basso, di cui il territorio biellese ospita già da tempo tre sculture conosciute e apprezzate: Aquamantio in piazza Curiel di fronte alla Biblioteca Civica (donata alla città di Biella per i 100 anni da Mosca1916, eccellenza biellese), l’opera Insieme per la sede di Yukon (Vigliano Biellese) e Coke Its Me P.A. (prova d’autore dell’omonima opera in esposizione permanente al World of Coca-Cola Museum di Atlanta GA) presso Relais Santo Stefano (Sandigliano).

     

    Re Leone – Ph: Stefano Ceretti
  • Una notte alla scoperta della cultura egizia in uno dei 50 musei più belli al mondo secondo The Times, con music & drink.

    Passa una serata nel museo egizio più antico del mondo, dedicato interamente alla cultura egizia e secondo solo a quello del Cairo.

    Nella Galleria dei Re e al 1º piano potrai scoprire centinaia di reperti unici. Nel cortile ti aspettano il nuovo allestimento “Cortile Aperto: Flora dell’antico Egitto” e uno spettacolo di videomapping.
    La serata sarà accompagnata dalla selezione musicale curata da Luce Clandestina nel Cortile e da Years of Resistance nella Galleria dei Re.

    Nel Cortile del museo e nel Roof Garden ti aspettano i due cocktail bar Martini per rinfrescarti mentre ti intrattieni con i nostri giochi culturali a tema

     

    PLASTIC FREE

    L’evento è realizzato senza l’utilizzo di materiali plastici usa e getta con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.

     

    INGRESSO

    L’ingresso all’evento avverrà da Via Accademia delle Scienze 6, 10123 Torino

     

    INFO

    L’evento si svolge dalle 19 alle 24.

    Ultimo ingresso all’evento ore 23.

     

    INGRESSO + DRINK + VISITA: 15€

     

    ACCREDITATI PER PARTECIPARE, DISPONIBILITÀ LIMITATA

  • Natura, cultura e bellezza si intrecciano nei rigogliosi giardini egizi, che sono tra le testimonianze più antiche di spazi verdi creati dall’uomo.

    Ispirandosi alle famose raffigurazioni rivenute nelle tombe dell’alta società egizia e con il supporto di studi archeobotanici, il Museo Egizio presenta “Cortile aperto: Flora dell’antico Egitto”, uno spazio verde nel cortile del Collegio dei Nobili e aperto a tutti dal 29 giugno.

    Inoltre, dal 30 giugno al 30 luglio, dal giovedì al sabato, dalle ore 22:00 alle 24:00, una delle facciate del cortile interno del Museo si trasforma in uno schermo dinamico. Attraverso la tecnica del video mapping si schiuderanno fiori e piante dell’antico Egitto, tre alberi racconteranno una lirica amorosa e, infine, al ritmo di una incalzante melodia, la fauna dell’antico Egitto popolerà il giardino.

    L’ingresso per la proiezione è gratuito, fino ad esaurimento posti.

    Sono previste 4 proiezioni all’ora, dalla durata di circa 8 minuti.

  • Dal 9 giugno 2022 all’8 gennaio 2023
    In collaborazione con
    Tony Cragg
    Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice/Torino
    Skulpturenpark Waldfrieden, Wuppertal, Germania

    Tre altissime sculture in bronzo dalle insolite forme di colonne sinuosamente tortili, con spiralo ellittiche che si elevano verso il cielo in un equilibrio che pare precario, svettano a Torino in corso Sebastopoli, proprio di fronte all’ingresso dello Stadio Olimpico, l’ex stadio Comunale, così ridenominato durante le Olimpiadi invernali di Torino 2006.

    Per quella occasione la triplice installazione, intitolata Punti di Vista, era stata realizzata su commissione della Fondazione De Fornaris a simbolo dell’evento olimpico da Tony Cragg, uno degli artisti contemporanei inglesi più affermati al mondo, nato a Liverpool nel 1949 e dal 1977 residente in Germania a Wuppertal, dove ha realizzato un grande parco di sculture in cui sono visibili esposizioni e opere di tanti celebri artisti contemporanei.

    Dopo 16 anni Cragg ritorna nel territorio torinese, invitato da Guido Curto direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, per realizzare alla Reggia di Venaria una mostra che dal 9 giugno 2022 all’8 gennaio 2023 presenta una selezione di dieci sculture create tra il 1997 e il 2021, ambientandole all’interno del percorso espositivo permanente della Reggia, a cominciare dalla Corte d’Onore, proseguendo nel Parco Alto dei Giardini della Reggia, per arrivare fino all’atrio delle Scuderie Juvarriane.

    Opere di grandi dimensioni, plasmate usando svariati materiali – dal bronzo al legno, dalla vetroresina all’acciaio – tutte connotate dalle tipiche linee mosse e sinuose, che paiono modellate su un gigantesco tornio di vasaio, si riconnettono al genius loci della Reggia in una sorta di ridefinizione postmoderna dello stile Barocco e Rococò.

    Il lavoro di Tony Cragg analizza le molteplici relazioni esistenti tra l’essere umano e l’ambiente. Usufruendo di un’ampia selezione di materiali e di tecniche scultoree, l’artista tematizza la complessa connessione tra la figura, l’oggetto e il paesaggio, che per Cragg include sia sistemi geologici e microbiologici che contesti urbani e industriali.

    Il punto focale dell’operare artistico di Tony Cragg è inoltre incentrato su un incessante processo di esplorazione delle possibilità del materiale e di rimodellamento del mondo che ci circonda.
    L’artista afferma: “ci sono molte più cose che non esistono di quelle che esistono”, riferendosi a una fonte di situazioni che sono ancora oltre la nostra percezione.

    Per Cragg la scultura è un metodo per aprire questo enorme potenziale a nuove forme e significati, ai sogni e ai linguaggi ad essi associati.

    Parallelamente alla mostra di Tony Cragg viene presentata l’opera Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più di un altro grande maestro contemporaneo già presente alla Venaria, Giovanni Anselmo. Questa scultura, pur essendo da diversi anni esposta in permanenza al centro del Gran Parterre dei Giardini, non aveva mai avuto ad oggi una presentazione ufficiale.

    Giovanni Anselmo, artista di straordinaria levatura, nasce nel 1934 a Borgofranco d’Ivrea, ma da sempre vive e lavora a Torino. Esponente di spicco dell’Arte Povera e figura centrale di quel gruppo di artisti, in larga maggioranza torinesi (come Mario e Marisa Merz, Giuseppe Penone e Gilberto Zorio), assurti a fama internazionale a cominciare dagli anni ’70 grazie all’impegno intellettuale del compianto critico d’arte e curatore Germano Celant, Anselmo all’età di 88 anni merita un doveroso omaggio. Questo suo lavoro, costituito da sei gigantesche lastre di granito nero, con sopra scandita e incisa in profondità la scritta che dà origine al titolo, rimanda a una sorta di  bradisismo alto approssimativamente quanto la misura di una mano aperta; l’opera, su cui si può salire, consente alle stelle, che notte e giorno si avvicendano sulla sua verticale, di avvicinarsi di una spanna in più.

    Con questa nuova mostra riprende e si rafforza quel dialogo tra la Residenza di Venaria e l’arte contemporanea che era stato avviato dal primo direttore della Reggia, Alberto Vanelli, con il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone: nucleo fondante del progetto della Reggia contemporanea.

     

    INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA:
    DOVE: Reggia di Venaria
    QUANDO: da giovedì 9 giugno 2022 a domenica 8 gennaio 2023
    COME: mostra compresa nel percorso di visita della Reggia e dei Giardini
    Per ulteriori informazioni: lavenaria.it

  • A tu per tu con Marilyn Monroe, la diva delle dive, modello per generazioni e icona senza tempo.

    Next Exhibition presenta la mostra “Forever MARILYN by Sam Shaw – The Exhibition” dal 2 luglio al 18 settembre 2022, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi – Citroniera di Ponente.

    A sessant’anni dalla morte della Monroe, la mostra-evento con memorabilia originali, in parte esposti in anteprima mondiale.

    Per la prima volta in Italia, la selezione più ampia mai esposta di fotografie realizzate da Sam Shaw a Marilyn Monroe: scatti sia in bianco e nero che a colori, nel suo privato e nel backstage dei suoi film di maggior successo. Mentre ammicca in spiaggia, fasciata in un costume intero bianco o mentre si trucca allo specchio. Divinamente vestita in rosso; intenta a bere una tazza di the; scambiandosi occhiate d’amore con il marito Arthur Miller.
    Non mancheranno le fotografie iconiche dal set di “Quando la moglie è in vacanza” in cui l’aria proveniente dalle grate della metropolitana di New York solleva la gonna dell’abito bianco di Marilyn scoprendone le gambe.

    Il visitatore ha la possibilità di conoscere il lato più nascosto della Monroe, la donna ironica, sempre sorridente, alla perenne ricerca della felicità, nonostante le grandi ferite che le sono state inferte dalla vita, fin da quando è bambina.

    La mostra racconta tanti aneddoti e curiosità meno conosciute su Marilyn, in un allestimento coinvolgente in cui immagini fotografiche si alternano ad aforismi – dedicati all’universo femminile, umano e al rapporto con la fama e la celebrità – ancora estremamente attuali. Tema centrale il rapporto tra uomo e donna e la continua ricerca spasmodica dell’amore da parte della diva. Viene narrata, in particolare, la relazione tra  Marilyn Monroe ed Arthur Miller, drammaturgo e sceneggiatore statunitense, suo terzo marito, nel documentario “Artists in Love”, in collaborazione con SKY Arte, media partner dell’esposizione.
    Tra i tesori in mostra anche gli incredibili memorabilia esposti, di proprietà del co-curatore tedesco Ted Stampfer, il maggior collezionista al mondo di oggetti di e su Marilyn, acquistati nelle aste – tra queste Christie’s e Julien’s – che dal 1999 hanno reso pubblici i beni personali della Monroe, fino ad allora chiusi in casse, conservate a New York.

    Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi saranno esposti oltre sessanta memorabilia: articoli di bellezza, abiti, scarpe, i biglietti aerei originali della diva, foto e oggetti personali e di scena, come il mitico ventilatore, usato per il film “Quando la moglie è in vacanza” (titolo originale: The Seven Year itch). Per la prima volta in Italia sarà visibile proprio il copione di questo film. E in anteprima mondiale la foto originale della Monroe, che esce trafelata dal St. Regis Hotel di New York, poco prima che sia filmata la scena iconica della metropolitana.

    Per la prima volta in Italia anche la lettera d’amore ad Arthur Miller, l’abito indossato da Marilyn proprio durante il matrimonio con lo sceneggiatore e il tubetto di colla con cui la diva si applicava le ciglia finte.

     

    Orari

    La mostra è aperta:

    • dal mercoledì al venerdì 10 – 18
    • sabato e domenica 10 – 19
    • lunedì e martedì – chiuso
    • Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.

    Biglietti

    • dal mercoledì al venerdì: intero: 12 euro, ridotto 10 euro
    • sabato e domenica: intero: 14 euro, ridotto 12 euro
    • Open (visitare la mostra in un giorno di apertura, senza decidere la data precisa al momento dell’acquisto; ideale nel caso si regali il biglietto per la mostra): 16 €
    • I biglietti sono in vendita con Ticket Master e presso la biglietteria della mostra.
    Info

    Palazzina di Caccia di Stupinigi
    Citroniera di Ponente
    Piazza Principe Amedeo 7 – Nichelino (TO)
    Tutte le informazioni sulla mostra su:
    sito www.forevermarilyn.it
    FB @nextexhibition
    IG @next.exhibition

  • Con “Oliviero Toscani. Professione fotografo” Milano rende omaggio a un suo concittadino, un artista dell’immagine che ha cambiato per sempre il mondo della comunicazione con campagne rivoluzionarie e indimenticabili.

    Questa mostra ripropone a Palazzo Reale il tributo realizzato il 28 febbraio scorso. Nel giorno del suo ottantesimo compleanno, Milano s’era risvegliata con la meraviglia negli occhi grazie alle immagini di Oliviero Toscani che tappezzavano tutta la città.

    Un regalo per lui e per la città, da riammirare per tutta l’estate nel museo più prestigioso di Milano, Palazzo Reale. La retrospettiva di “Oliviero Toscani. Professione fotografo”, curata da Nicolas Ballario, promossa e realizzata dal Comune di Milano, Palazzo Reale, Arthemisia Arte e Cultura, racconta per immagini sessant’anni di carriera.

    Un viaggio che parte dai lavori iniziali, meno conosciuti, e omaggia i successi internazionali collezionati da uno dei fotografi più acclamati al mondo.

    La retrospettiva mette in evidenza l’incredibile talento artistico di Oliviero Toscani e il suo linguaggio capace di contaminare mondi e codici, per dare ancora più risalto a tematiche sociali quali l’uguaglianza tra le diverse etnie, la guerra, la lotta all’omofobia, la sensibilizzazione all’AIDS.

    Milano riconosce in Oliviero Toscani numerose doti alla base dell’apprezzamento globale per la nostra città: il coraggio, l’intraprendenza, l’attenzione ai cambiamenti sociali, la creatività, la capacità di rendere arte i prodotti di uso quotidiano e il talento di regalare bellezza in modo inaspettato.

  • “Quando si dice: la tale o tal’altra produzione scenica è foggiata sui figurini di Caramba il pubblico sa già per lunga prova che assisterà ad una festa di colori e di luce; che avrà dinanzi agli occhi quadri vivi e veri…” così scriveva nel 1907 Giuseppe Adami.

    La Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio alla bellezza, intesa come eleganza delle forme, preziosità dei tessuti e cura dei particolari, con una splendida mostra dedicata al ‘Mago’ dei costumi teatrali Luigi Sapelli, in arte Caramba.
    L’esposizione mette in risalto l’altissimo livello della produzione del costumista piemontese, attraverso una quarantina di costumi, scelti tra gli oltre tremila appartenenti alla collezione Devalle di Torino. Tra i pezzi più iconici del lavoro della Casa d’Arte Caramba, fondata nel 1909 a Milano, sono esposti: preziosi esemplari per il dramma d’annunziano Parisina e per la prima della Turandot del 1926 con la direzione di Toscanini alla Scala di Milano; i costumi rinascimentali realizzati con i preziosi velluti di Mariano Fortuny e i costumi per Elisa Cegani e Luisa Ferida, firmati da Gino Carlo Sensani, nel film del 1941 La corona di ferro di Alessandro Blasetti.
    In mostra si trovano anche diversi tessuti della Manifattura Mariano Fortuny, a sottolineare la collaborazione tra i due artisti iniziata all’indomani della creazione della Casa d’Arte Caramba, una vera e propria fucina del “Mago” – così come spesso era definito – in cui si riunivano diverse professionalità, dai sarti, alle ricamatrici, ai calzolai, ai fabbri, in grado di dar vita a costumi di eccezionale valore artistico.
    Magnifici, poi, i bozzetti della collezione della Sartoria Teatrale Pipi di Palermo, dettagliatissimi da un punto di vista pittorico rispetto alla consueta produzione di Caramba che spesso ne disegnava di meno particolareggiati.

    Le ricerche e gli studi intrapresi per la realizzazione della mostra hanno permesso di fare entusiasmanti scoperte: per esempio, lo splendido manto “piumato” esposto in mostra, che fino a oggi non si sapeva per quale opera fosse stato realizzato, è stato finalmente assegnato alla Parisina di Pietro Mascagni con libretto di Gabriele D’annunzio. Indossato nel 1913 dalla soprano Tina Poli Randaccio durante la prima rappresentazione dell’opera, fu poi esposto nel 1987 a Venezia per la mostra “Fortuny e Caramba”. Grazie a un confronto con i bozzetti della collezione della Sartoria Teatrale Pipi di Palermo, anche la giornea maschile appartiene al corpus della medesima opera. E ancora, il manto usato da Elisa Cegani nel film La corona di ferro è stato in seguito indossato da Maria Callas per il Nabucco al Tetro San Carlo di Napoli il 20 dicembre del 1949.
    Per quel che riguarda il film La corona di ferro è interessante notare come per costumi che richiedevano l’eccellenza in materia di taglio, ricamo, decorazione e tinture dei tessuti, ci si rivolgesse ancora, dopo la morte del Maestro avvenuta nel 1936, ai laboratori della sua Casa d’Arte a Roma.

    Caramba dedicò tutte le sue energie creative al fine di rimodernare la concezione del costume per lo spettacolo: creò infatti capolavori che, pur essendo espressione della sua epoca, prendevano vita da uno studio attento e filologico del tempo, del contesto e del personaggio che dovevano rappresentare. Il suo stile era rigorosissimo: accanto a un impianto storicistico estremamente fedele sovrapponeva una freschezza di motivi e una dovizia di particolari che rendevano ogni figurino un’opera d’arte autonoma e a sé stante. Fondamentali per la creazione dei suoi costumi erano i bozzetti, che disegnava in bianco e nero e su cui applicava ritagli di tessuto per evitare che la sartoria facesse errori di interpretazione cromatica, e, soprattutto, la  creazione di stoffe da lui stesso pensate, stampate, tagliate e decorate.
    Lavoratore instancabile e realizzatore di sogni, il “Mago” riesce ancora oggi a parlarci della maestria del fare e della ricerca della perfezione anche nei più nascosti e minuti particolari.

  • I musei della Fondazione Torino Musei propongono per il San Giovanni 2022 l’ingresso a 1€ alle collezioni permanenti e a 1€ a tutte le mostre temporanee di GAM, MAO e Palazzo Madama: un incentivo a trascorrere la festa patronale all’insegna della cultura, fra i capolavori dell’arte contemporanea, di quella asiatica e di quella antica.

    Cosa si può visitare
    Alla GAM | Oltre alle opere custodite nella Galleria del Novecento e a Una collezione senza confini, che espone una selezione di opere contemporanee, alla GAM saranno visitabili le mostre World Press Photo 2022, I Maestri Serie Oro di Flavio Favelli in Wunderkammer e l’esposizione dedicata a Jannis Kounellis, visitabile dal 22 giugno in VideotecaGAM.

    Al MAO | Da non perdere alle 16.30 il gesto artistico di Chrysanne Stathacos: durante questo momento aperto al pubblico l’artista disperderà con un soffio rituale il mandala di rose e specchi realizzato nelle giornate del 22 e 23 giugno.
    Il pubblico potrà inoltre ammirare le opere esposte nelle gallerie dedicate a Cina, Giappone, Himalaya, Asia meridionale e Sud-est asiatico e visitare l’esposizione temporanea Il Grande Vuoto, un’esperienza multisensoriale che conduce lo spettatore prima attraverso uno spazio sonoro site specific, quindi al cospetto di un’antica thangka tibetana del XV secolo e infine alla grande selezione di immagini fotografiche che ritraggono i tulku, i Buddha viventi.
    I Servizi Educativi del MAO propongono inoltre alle 16.30 un’attività per famiglie dal titolo “L’impermanenza del bello: Rose mandala”: in occasione della presenza in museo dell’artista Chrysanne Stathacos si assisterà al gesto conclusivo della sua performance con il soffio che spazza via, il momento della distruzione del mandala di fiori. A seguire in laboratorio i partecipanti potranno realizzare con i petali di rosa un piccolo mandala su un piatto di ecocarta.
    Prenotazione obbligatoria al numero 011-4436927 o maodidattica@fondazionetorinomusei.it
    Numero di posti limitato costo: bambini 7€, adulti 1€.

    A PALAZZO MADAMA | Oltre alla collezione permanente con opere databili dal periodo bizantino all’Ottocento, esposte in un palazzo unico al mondo, perfetta compenetrazione di duemila anni di storia: da porta romana a castello medievale, da capolavoro del Barocco europeo a sede del Senato, il pubblico avrà accesso alle mostre temporanee Invito a Pompei e Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l’altare del Volto Santo.
    Alle 16.30 visita guidata alla mostra Invito a Pompei: Banchettando: cibi, cucina e ricette nella Pompei di venti
    secoli fa. Costo: € 6 a partecipante
    Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

    Offriranno l’ingresso alle sale espositive al costo simbolico di 1 euro anche il PAV – Parco d’Arte Vivente, Fondazione Merz, Pinacoteca Agnelli, Fondazione Accorsi – Ometto – Museo di Arti Decorative.

    La tariffa a 1€ è valida per tutti i visitatori, compresi i possessori di Abbonamento Musei, le cui tessere non potranno essere registrate.
    Ingresso gratuito: possessori di Torino Piemonte Card e aventi diritto.

    Saranno invece a ingresso gratuito il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e il Museo della Radio e Televisione Rai.
    Avranno per l’occasione una tariffa agevolata il Museo Nazionale della Montagna (7 euro anziché 10 euro) e il Musli – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia (5 euro anziché 8 euro).

    “Nell’anno in cui torniamo a vivere la città per la Festa di San Giovanni, coinvolgere la rete dei Musei ci consente di estendere i festeggiamenti anche nei luoghi dove è custodito il nostro straordinario patrimonio culturale – dichiara Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città -. Vogliamo rendere sempre più attrattiva Torino, coinvolgere i musei della città è parte integrante della nostra offerta culturale. Tutti i torinesi avranno l’occasione di scoprire luoghi a un prezzo simbolico o con una grande riduzione”.

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