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  • Un abbonamento, una sorta di “tessera soci” che consentirà non solo l’ingresso alla Pinacoteca, ma anche l’accesso ai contenuti digitali di Brera Plus. La Pinacoteca nel cuore di Milano si veste di nuovo e per accedervi si utilizzerà una tessera trimestrale. Gratis fino al 31 dicembre, l’abbonamento costerà poi quanto il biglietto singolo.

    Ad annunciarlo è il direttore James Bradburne, il cui obiettivo è quello di trasformare il “concetto del museo” e avvicinarlo di più alla sua comunità. “I visitatori non hanno una voce, ma i soci sì. Libertà è partecipazione”, dichiara dalle pagine del Corriere della Sera.

    D’ora in poi, quindi, invece del consueto ticket ci sarà una specie di abbonamento, che sarà a titolo gratuito fino al prossimo 31 dicembre, e che permetterà di visitare le gallerie e di avere accesso ai contenuti digitali di Brera Plus. Sarà valido per l’accesso illimitato per la durata di tre mesi.

    Da gennaio, quando l’abbonamento non sarà più gratuito, si entrerà allo stesso prezzo del vecchio biglietto, ha garantito Bradburne. La novità sta nel fatto che invece di entrare una sola volta, lo si potrà fare quante si desidera e inoltre si potranno visionari i contenuti online, tra eventi e iniziative.

    Tra i problemi di Brera, chiusa per Covid dal 23 febbraio al 9 giugno, una perdita di 3 milioni sul bilancio preventivo: “Non siamo l’unico museo in questa situazione e non è chiaro come il governo potrà gestire tutto questo – ha commentato il direttore – stiamo navigando sotto le stelle dell’incertezza. È l’impatto dell’anno terribile che abbiamo vissuto”.

    Intanto, ripartiranno il 12 ottobre le iniziative online con il documentario Performing Raffaello, un vero e proprio excursus sugli allestimenti dello Sposalizio della Vergine dal 1806 ad oggi. Un percorso che proseguirà idealmente il 29 ottobre con una mostra virtuale che affiancherà la stessa opera col rotolo cinese ‘Viaggio lungo il fiume durante il Qingming’ di Zhang Zeduan.

     

     

     

  • Nell’ambito del progetto della Regione Piemonte “L’essenziale è Barocco”, Palazzo Madama presenta la mostra Argenti preziosi, allestita in Sala Atelier dal 2 luglio al 15 novembre 2020.
    L’esposizione, curata da Clelia Arnaldi di Balme, propone una selezione di lavori d’argento dalle collezioni di Palazzo Madama e traccia la storia dell’argenteria in Piemonte dal primo Settecento alla
    fine dell’Ottocento.

    Il percorso inizia con l’illustrazione delle tecniche di lavorazione del prezioso metallo, duttile e malleabile, e dei sistemi di controllo fissati dalla corte sabauda al fine di garantire al compratore il valore e la qualità dei manufatti. La normativa piemontese più antica risale al 1476, ma si deve a Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours l’editto del 1677 che regolamenta rigidamente l’attività dell’Università degli Orafi e Argentieri della città di Torino e istituisce
    la figura dell’assaggiatore di stato. Si tratta di un funzionario incaricato di certificare con un marchio il titolo della lega, cioè la quantità di argento presente nel metallo con cui è realizzato ogni oggetto che esce dalle botteghe cittadine. La lettura dei punzoni degli argentieri e dei marchi di assaggio fa emergere personalità raffinate di maestri che segnano una linea di gusto di assoluta originalità nella produzione piemontese del Settecento e dell’Ottocento.
    I lavori esposti offrono al visitatore una panoramica sull’argenteria da tavola, con posate, zuppiere, caffettiere, teiere, cioccolatiere e alcune delle espressioni più tipiche dell’argenteria piemontese come le paiole, ovvero le tazze da puerpera, dono prezioso che il marito faceva alla moglie per farle sorseggiare il primo brodo dopo il parto.

    Altro oggetto caratteristico della nostra produzione è la zuccheriera, legata al consumo del caffè: all’epoca lo zucchero è merce preziosa, importata dalle Americhe soprattutto attraverso il commercio inglese, venduta dagli speziali a caro prezzo come medicina e utilizzata per sciroppi, impacchi e enteroclismi. L’uso come dolcificante è riservato ai ricchi, in alternanza al miele, e gli argentieri di tutta l’Europa fanno a gara per realizzare contenitori degni di questo raro e raffinato prodotto.

    Agli argenti da tavola seguono gli oggetti da arredo, come i candelieri, con una bella coppia di doppieri su cui è apposto il punzone del mastro argentiere Carlo Bartolomeo Minutto.
    Tra gli argenti destinati al culto emerge un reliquiario di san Maurizio (1740 circa), che nel corso del restauro per la mostra ha rivelato la presenza del punzone con san Rocco da riferire a Giovanni Francesco Paroletto, membro di un’importante famiglia di argentieri e autore con il fratello Paolo Antonio dello splendido paramento d’altare in lamina d’argento raffigurante la scena del Miracolo del SS. Sacramento, che oggi si ammira al Museo Diocesano di Torino.

    Per il pieno Settecento, vanno poi citati il calice di Giovanni Battista Boucheron, eseguito nel 1789 in memoria di Carlo Emanuele III, e alcuni argenti ebraici come un bel piatto per la cena durante le celebrazioni della Pasqua ebraica (Seder), e un calice per la benedizione sul vino recitata nel giorno del riposo (Kiddush).

    Accanto agli oggetti d’argento sono esposti grandiosi disegni di Giovanni Battista Boucheron per centrotavola, lampade pensili, brocche e candelieri, che trasferiscono sulla carta, attraverso la penna e l’acquerello, l’effetto raffinato delle oreficerie. Boucheron si dimostra in linea sia con la moda romana e le invenzioni decorative alla Piranesi, sia con il più aggiornato gusto parigino Louis XVI diffuso a Torino nei cantieri di corte dagli anni Settanta del Settecento. Con i disegni, vengono presentati i ritratti degli argentieri della sua famiglia, da cui escono generazioni di maestri orfèvres: Simone Giuseppe (Orléans? – Torino 1681), autore della campana che Carlo Emanuele II fa realizzare nel 1670 per l’orologio della torre romana di mezzogiorno di Palazzo Madama: la campana fu rimossa nel 1874 e – entrata a far parte delle collezioni del Museo Civico – tornò nel palazzo nel 1934; Andrea (Torino 1693 – 1760), che viene ritratto sullo sfondo dei modelli del repertorio dell’orefice parigino Pierre Germain (1748), fonte di ispirazione per tutta la produzione di argenti rococò fino all’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert; e lo stesso Giovanni Battista (Torino 1746 – 1815), direttore dell’Orfèvrerie Royale creata nel 1775 per volere di Vittorio Amedeo III.
    La vetrina centrale è dedicata a un’opera restaurata ed esposta al pubblico per la prima volta: la mazza cerimoniale della Città di Torino, realizzata in argento sbalzato e cesellato tra il 1814 e il 1824, dopo la Restaurazione. La mazza veniva portata in mano dall’usciere comunale nelle occasioni ufficiali e riprende i tre progetti della prima mazza civica, realizzata da Francesco Ladatte nel 1769. Gli stessi motivi della testa taurina e della corona sono ripetuti nella decorazione della Sala dei marmi a Palazzo Civico.

    Dalle origini fino al 1849, la corona dello stemma di Torino è quella comitale chiusa da una serie di palle: la mazza presenta invece come terminazione una corona turrita che reca il punzone dell’argentiere di corte Carlo Balbino
    (Torino 1777 – post 1858): questo significa che, quando il Sindaco nel 1849 cambia il tipo di corona nello stemma della Città, la mazza viene rimaneggiata e alla corona originale viene sostituita quella turrita di Balbino.
    Una vetrina è dedicata alle armi con decorazioni in argento: fucili da caccia con scene venatorie e una carabina della Guardia Nazionale offerta in dono nel 1857 al vincitore dell’annuale gara della Società del tiro a segno. Chiudono il percorso una serie di monete – i primi oggetti a essere realizzati in argento – che ripercorrono la storia del ducato di Savoia dalla metà del Cinquecento alla metà dell’Ottocento; una scelta di disegni di Lorenzo Lavy (Torino 1720 – 1789) per monete e medaglie sabaude, alcune tavole dell’Encyclopedie e un nucleo di “dorini” della seconda metà dell’Ottocento, ornamenti da acconciatura e spilloni in argento lavorato a filigrana, tipico vezzo delle donne piemontesi che venivano appuntati sulle trecce e tra i capelli nelle occasioni festive. Il percorso della mostra è arricchito da opere provenienti da due raccolte private: argenti da tavola raffinati come le tre campane portavivande realizzate dall’Orfèvrerie Royale de Turin negli anni della direzione di Giovanni Battista Boucheron, e una selezione di bastoni da passeggio con il pomo d’argento, segno distintivo di particolare lusso ed eleganza.

    *Didascalia foto: Allestimento mostra Photo di Giorgio Perottino.

     

  • Si chiude con il segno più il 2019 di Abbonamento Musei in Piemonte, registrando 129.185 abbonamenti venduti, il 10,66% in più rispetto allo scorso anno (cioè esattamente 12.455 abbonati). I Formula Extra (che comprendono anche la Lombardia) sono ancora passati da 1.905 a 2.427, cioè +27,4% a dimostrazione di un crescente gradimento per questa proposta ancora agli esordi.
    Indubbiamente l’ingresso della Valle d’Aosta all’interno della proposta di Abbonamento Musei è stato l’elemento di maggiore novità dell’anno da poco concluso. Dallo scorso settembre, 16 siti culturali della Valle sono divenuti disponibili per gli abbonamenti piemontesi e lombardi e, parallelamente, è cominciata la vendita della tessera, che ha registrato 466 nuovi abbonati valdostani in pochi mesi.

    In costante aumento anche gli ingressi nei musei della regione, che sono stati 960.000 (contro i 940.200 del 2018). Sommati a quelli in Lombardia (144.766), in Valle d’Aosta (13.355) e con Formula Extra (8.015), superano ampiamente il milione.

    Dati interessanti arrivano anche dall’ambito digitale di Abbonamento Musei, un vero e proprio media della cultura: nel 2019 sono stati 2.190.000 i click unici sul sito https://piemonte.abbonamentomusei.it, la cui newsletter conta oltre 150.000 iscritti, registrando un tasso medio di apertura del 35%. Un pubblico che interagisce e agisce, che si informa sugli eventi in corso e le proposte che riceve e partecipa in maniera attiva alle iniziative. Per quanto riguarda i social, 35.800 sono i follower su Facebook e 12.300 su Instagram.

    Abbonamento Musei Piemonte dunque cresce ancora. Un traguardo significativo, in particolare data l’importante ricorrenza a cui si prepara l’associazione: nel 2020 l’Associazione festeggia i 25 anni dalla sua fondazione, costituitasi ufficialmente nell’aprile 1995.

    Tra gli appuntamenti previsti nel 2020 troviamo il Grand Tour (sviluppato su due linee tematiche, il Barocco e la Valle d’Aosta) e Disegniamo l’arte, per i visitatori più giovani. Continua inoltre la collaborazione con il Politecnico di Torino e con Club Silencio pensata per il pubblico degli young adults e Il quartiere al museo, il progetto di inclusione sociale nato in collaborazione con la Rete delle Case del Quartiere di Torino e con il sostegno della Compagnia di San Paolo per il pubblico seniores

     

  • Continua l’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione di un grande patrimonio di storia, arte e natura.

    Musei più aperti, più accessibili, più partecipati: il bilancio degli ultimi quattro anni dei Musei Reali racconta una realtà in crescita, con un incremento del 61% del pubblico dal 2016 a oggi e 596.000 visitatori nel 2019.
    Un risultato reso possibile grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, e grazie anche all’impegno delle molte istituzioni, associazioni e imprese che hanno, a vario titolo, contribuito ad accompagnare questo cammino.

    Il 2020 segna per i Musei Reali un primo importante punto di arrivo. Si chiude la prima fase del progetto di sviluppo promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che a partire dal 2014 ha riunito in un’unica realtà museale il Palazzo Reale con la Cappella della Sindone, l’Armeria, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità, i Giardini Reali, le Sale Chiablese e la Biblioteca Reale. Una fase di avvio che ha definito il profilo della nuova istituzione e che si apre ora a nuove importanti sfide.

    I dati di crescita trovano riscontro anche nell’attività dei canali ufficiali social dei Musei Reali. I dati aggiornati al 31 gennaio 2019 registrano 36.846 like sulla pagina Facebook, 12.327 follower su Twitter e 26.700 follower per Instagram.
    Ogni anno i Musei Reali partecipano alla #MuseumWeek, l’appuntamento mondiale dedicato alla cultura sui social network, posizionandosi nell’edizione 2019 tra i primi dieci musei in Europa.

    DATI DEI VISITATORI

    visitatori MRT

    incremento su anno prec

    % su anno prec

    incremento su 2015

    % rispetto a 2015

    2015

    307.350

    2016

    314.195

    6.845

    2,23%

    6.845

    2,23%

    2017

    360.847

    46.652

    14,85%

    53.497

    17,41%

    2018

    461.250

    100.403

    27,82%

    153.900

    50,07%

    2019

    492.136

    30.886

    6,70%

    184.786

    60,12%

     

    Una delle numerose novità è l’APP.

     

     

    MRT è l’App ufficiale dei Musei Reali di Torino, progettata e sviluppata per accompagnare il visitatore prima, durante e dopo la visita.
    È multilingua (italiano e inglese, audioguide in italiano, inglese e francese) e propone contenuti free e contenuti premium.

    Il progetto dell’App è stato curato dalla Società Cooperativa Culture, in collaborazione con Heritage Srl e Macoev Srl.

    Con l’App si può:
    ACCEDERE a contenuti informativi (orari, tariffe, contatti, accessibilità) – ESPLORARE il patrimonio e le collezioni (nello specifico storia, collezioni, mostre permanenti, eventi in corso)
    APPROFONDIRE l’esperienza di visita, con i contenuti gratuiti di anteprima e con i contenuti Premium di audioguide a pagamento
    FIDELIZZARE con gli eventi e le iniziative museali (news e notifiche)

     

     

     

     

     

    Foto di copertina: dott.ssa Enrica Pagella Direttrice Musei Reali Torino

    Credit Photo Daniele Bottallo

  • La Notte Europea dei Musei ritorna anche nel 2019 per una grande serata di cultura, arte e bellezza per scoprire e apprezzare ancora di più il ricco patrimonio artistico che ci circonda. Anche, l’Italia e dunque Torino e le altre province del Piemonte ovviamente parteciperanno a questa importante lunga notte bianca dei musei e dell’arte.

    La Notte dei Musei 2019 è sicuramente uno degli appuntamenti culturali più importanti a livello europeo e che quest’anno si svolge sabato 18 maggio 2019.

    Durante questa lunga e speciale serata dedicata all’arte e alla bellezza che unirà le più grandi città d’Europa, tantissimi musei dei vari paesi europei rimarranno aperti fino a tarda notte. Alcuni, proprio per questa occasione, proporranno il biglietto alla cifra simbolica di 1 €, altri invece avranno addirittura l’ingresso gratuito. Altri ancora offriranno uno sconto sul biglietto d’ingresso.

    Non solo riduzioni e aperture straordinarie però, durante la notte del 18 maggio 2019 vengono organizzati tanti appuntamenti e attività a cui poter partecipare.

    La Notte Europea dei Musei 2019 a Torino

    Museo Egizio
    Apertura speciale dalle 9.00 alle 23.00. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura del Museo.

    Museo Nazionale del Cinema
    A partire dalle ore 20.00 ci sarò ingresso ridotto per tutti a € 3,50. Il Museo Nazionale del Cinema presenta l’anteprima del film Autoritratto attraverso mio padreconversazionitra Michelangelo Pistoletto, Alberto Fiz e Anna Zegna per la regia di Chiara Battistini.

    Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio
    A partire dalle ore 19.00, il pubblico potrà accedere gratuitamente alle postazioni interattive del Museo e assistere agli spettacoli del Planetario digitale (attività a pagamento) che condurranno il pubblico tra pianeti, stelle e buchi neri. Nel 2019 ricorre il 50° anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla Luna e in occasione della Notte Europea dei Musei Infini.to propone: “La missione Apollo 10: a un passo dalla Luna“, uno spettacolo live in Planetario realizzato dallo Staff di Infini.to, che racconta le prove generali attorno alla Luna. Attività gratuite: INGRESSO AL MUSEO
    Attività a pagamento: SPETTACOLI del Planetario digitale e LABORATORIO TINKERING.

    GAM: apertura straordinaria dalle 18,00 alle ore 23,00, tutti con ingresso a tariffa speciale di 1 euro le collezione permanenti e le mostre temporanee. Ultimo ingresso alle ore 22,00.

    Palazzo Madama

    Apertura straordinaria dalle ore 18,00 alle ore 23,00, tutto con ingresso a tariffa speciale di euro 1,00 le collezione permanenti e le mostre temporanee. Ultimo ingresso alle ore 22,00. Restano aperti il piano terra e el mostre di Steve Mc Curry, Leggere e Notre Dame de Paris. Sculture gotiche dalla grande cattedrale al costo di euro 1,00.

    MAO – Museo d’Arte Orientale

    Apertura straordinaria dalle ore 19,00 fino alle ore 23,00, tutti con ingresso a tariffa speciale a euro 1,00 le collezione permanenti e le mostre temporanee. Goccia a goccia dal cielo cade la via. Safar, Viaggio in Medio Oriente.

    Musei Reali: alle ore 19,30 allee 22,30 i Musei saranno visitabile al presso di euro 1,00 L’orario delle biglietteria 18,30  – 21,30, sarà visitabile a pagamento in Galleria Sabauda Leonardo da Vinci Disegnare il Futuro.

    Palazzo Carignano: Apertura dalle ore 18,00 alle ore 21,00 con biglietto di ingresso al costo simbolico di euro 1,00

    Villa della Regina: Apertura dalle ore 18,00 alle ore 21,00 con biglietto di ingresso al costo simbolico di euro 1,00

    Castello di Racconigi: le stanze e i saloni del castello saranno accessibili con viste accompagnate anche in occasione dell’apertura serale straordinaria per la Notte dei Musei dalle ore 19,00 alle ore 22,00 con biglietto di ingresso al costo simbolico di euro 1,00

  • Art Nouveau, uno stile moderno e urbano

    Giovani, radicali, aggressivi e dotati di grande talento. Erano gli artisti dell’Art Nouveau, uno stile nuovo e moderno che esplose in Europa dal 1890 e che coinvolse ogni ramo delle arti visive.

    Il nuovo stile emerge nelle arti decorative soprattutto in Belgio e Inghilterra. Ma è in Francia che si sviluppa e cresce in modo spettacolare. Parigi era la capitale indiscussa dell’arte e in questo scorcio di secolo, Art Nouveau diventa lo stile per eccellenza della modernità cittadina. Il suo nome lo deve alla Galerie Art Nouveau, inaugurata nel 1895 da Siegfried Bing. Commerciante, collezionista, designer e teorico, Bing credeva di vivere in un’epoca di grandi cambiamenti tecnologici, ma anche politici e sociali ai quali il mondo dell’arte non era stato in grado di rispondere adeguatamente. “In mezzo a questo sconvolgimento universale, la decorazione continuava a essere copiata da quella in voga nei secoli precedenti, quando erano in uso abitudini e modi diversi. Che stupefacente anacronismo!” Art Nouveau per lui e molti altri era la giusta risposta, uno stile moderno e urbano.

    E se Parigi era il cuore del nuovo movimento, a cui approdavano gli artisti da tutto il mondo, Nancy era altrettanto importante per il nuovo stile: lì operavano Gallé e Majorelle. Scopo dell’esposizione è restituire l’idea di un’epoca ricca e sfaccettata, mostrando le invenzioni degli artisti designer per gli ambienti e le decorazioni contemporanee, seguendo un percorso suddiviso per temi iconografici che possano illustrare le molteplici anime di un fenomeno complesso come quello di Art Nouveau anche in rapporto al Liberty italiano anche se in fondo, si tratta sempre e comunque di un linguaggio ornamentale, legato alle architetture e agli oggetti d’arte decorativa, che si ispira liberamente alla natura e alla contemporaneità.

    Katy Spurrell

    Curatrice della mostra

  • La sera dell’8 dicembre 2018, i musei festeggiano l’inizio del periodo natalizio con aperture straordinarie e visite guidate.

    Alcuni musei torinesi chiuderanno un po’ più tardi nella serata di sabato 8 dicembre per permettere ai torinesi e ai turisti in visita in città per l’Immacolata 2018 di scoprire il patrimonio artistico e le mostre attualmente in corso.

    APERTURA STRAORDINARIA FINO ALLE ORE 21.00

    MUSEO EGIZIO
    via Accademia delle Scienze 6
    Ore 18.30 visita guidata Magia e Prodigi nell’antico Egitto (Prezzo al pubblico: € 5 – Prenotazione obbligatoria: 011 4406903 – info@museitorino.it)

    APERTURA STRAORDINARIA FINO ALLE ORE 23.00

    GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
    via Magenta 31
    Mostra I Macchiaioli. Arte Italiana verso la modernità

    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
    piazza Castello

    MAO – Museo d’Arte Orientale
    via San Domenico 11

    Basilica di Superga
    strada della Basilica di Superga 75
    Visita guidata gratuita alla Cupola della Basilica, alle Tombe e gli Appartamenti di Casa Savoia

    Museo Nazionale del Cinema
    via Montebello 22
    Speciale ingresso € 5

    Sala Chiablese dei Musei Reali di Torino
    piazzetta Reale 1
    Mostra Tutti gli “ismi” di Armando Testa

    Basilica di Superga
    Strada Basilica di Superga 73

     

  • Giovedì 25 giugno al Circolo dei Lettori è stato presentato alla stampa Art Site Fest che si terrà dal 20 settembre al 18 novembre, tema:  “la Contaminazione” delle dimore storiche Piemontesi, con l’arte contemporanea in tutte le sue forme.

    Sono intervenuti alla presentazione Luca Angelantoni Fondazione CRT, Maurizio Cibrario Fondazione Torino Musei, Cristiana Maccagno Palazzina di Caccia di Stupinigi, Luca Malvicino, Associazione Govone Residenza Sabaude, Domenico Maria Papa curatore di Art Site.

    Gli anni scorsi nel Festival venivano interessate tre dimore: il Castello di Racconigi, il Castello di Govone e Reggia di Venaria.

    Quest’anno grazie all’interesse di pubblico delle scorse edizione,  al lavoro del curatore Domenico Maria Papa e della sua squadra, con 38 artisti presenti e 140 opere, le dimore interessate al festival aumento fino ad arrivare a 9: Reggia di Venaria, Palazzo Chiablese, Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Govone, il Castello di Racconigi, Palazzo Biandrate, Museo Egizio, Palazzo Bricherasio e Palazzo Madama.

    Tra gli  artisti presenti al Festival, Guler Ates, artista turca le cui opere sono realizzate attraverso performance e attività “adattive”,  fantasmi di donna ideati dall’artista turca. Al centro del suo percorso artistico l’indagine della figura umana in particolar modo la donna.

    Le tappezzerie cinesi prendono a vivere nel video di Yong Yongllong, al Castello di Govone.

    Joseph Fàd, fotoreporter di guerra libanese, famoso per i vuoi scatti da Palmira e dai siti devastati dall’Isis, che verranno messi a confronto da cartoline degli stessi luoghi prima della guerra e saranno presenti al Museo Egizio, permettendo cosi una riflessione su quanta fragilità si crei intorno all’arte.

    Tornerà Beppe Servìllo, degli AvionTravel, in un reading con Fattrice Eiena Sena e Lamberto Curtoni al violoncello.

    Contatti:

  • Nella giornata di Pasqua potrete infatti approfittare dell’iniziativa promossa dal Mibact, il Ministero dei Beni Culturali, “Domenica al Museo” che prevede l’ingresso gratuito ai musei statali ogni prima domenica del mese.

    L’appuntamento coincide nel mese di aprile proprio con la giornata di Pasqua, durante la quale turisti e residenti potranno approfittare dell’ingresso gratuito in alcune aree museali della città. Un’ottima occasione per ammirare una parte del patrimonio artistico torinese senza spendere niente.

    Musei gratis

    – Armeria Reale
    Orario: Dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30)
    Info: L’Armeria Reale: il museo di Armi e Armature di Torino

    – Palazzo Reale di Torino
    Orario: Dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30)
    Info: Il Palazzo Reale di Torino, l’antico centro di potere della famiglia sabauda

    – Palazzo Carignano
    Orario: dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00)
    Info: Palazzo Carignano, bellezza barocca nel cuore di Torino

    – Villa della Regina
    Orario: dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00)
    Info: La Villa della Regina, il gioiello barocco sulla collina di Torino

    – Galleria Sabauda
    Orario: Dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30)
    Info: La Galleria Sabauda di Torino

    – Museo di Antichità
    Orario: Dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30)
    Info: Il Museo di Antichità di Torino, per scoprire la storia dell’uomo e del mondo!

    – Parco del Castello di Racconigi
    Orario: dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
    Info: Sulle orme di casa Savoia: il Castello Reale di Racconigi

    – Castello Ducale di Aglié
    Orario: dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.00)
    Info: Il Castello Ducale di Aglié, sette secoli di storia e di bellezza

     

    Per maggiori informazioni potete consultare il sito ufficiale del Mibact.

  • In occasione del lancio di #Fumettineimusei, il nuovo progetto Mibact per i ragazzi che partecipano ai laboratori didattici museali
    Alcuni fanno risalire la storia del fumetto ai tempi della preistoria, alle pitture rupestri con scene di caccia o di vita quotidiana. Tutto ciò che sviluppa narrazione per immagini, laddove, spesso, si integrano scritte, può essere esempio di vignette e balloon ante litteram: dalla ‘grande striscia’ della Colonna Traiana alle scene mitologiche o quelle con la vita di santi e eroi. Così la nuova campagna social del mese di marzo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo fa concorrere tutti i musei e parchi archeologici italiani nel proporre raffigurazioni che in qualche modo possano rimandare all’arte del fumetto, dando sostegno al progetto #Fumettineimusei, realizzato dallo stesso MiBACT e destinato ai bambini e ai ragazzi che partecipano ai laboratori museali. Ventidue albi, a firma di ventuno dei più importanti graphic novelist nazionali, realizzati in collaborazione con Coconino Press – Fandango per raccontare il patrimonio del Paese.

    Strizzano l’occhio alle nuvolette sia il vaso per olio a figure nere con scene di vita all’interno di una bottega (Cerchia del Pittore di Antiménes, Firenze, Museo Archeologico Nazionale, ca. 520 a.C.), in cui un anziano venditore di oli profumati dice all’acquirente kalo nai “Buono, vero?”, sia gli affreschi del I secolo conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In questi, una donna avanza verso due avventori, portando una grossa brocca e un bicchiere; i due uomini sembrano litigare sulla priorità dell’ordinazione: “Porta qui” (hoc), dice il primo, ma l’altro controbatte “No! È mia” (non/mia est); la donna spazientita ribatte: “Lo prenda chi vuole” (qui vol /sumat).
    Si scoprono personaggi incredibili – che non meraviglierebbero in albi modernissimi – in testimonianze del I secolo d.c., come i Graffiti delle Terme del Parco Archeologico di Ercolano o sulle pareti della Villa dei Misteri, a Pompei. E pure l’arte sacra rammenta le vignette: basta osservare L’Annunciazione di Simone Martini (Gallerie degli Uffizi, 1333) in cui l’Arcangelo Gabriele “parla” alla Vergine: “Ave gratia plena, dominus tecum”.
    Gli esempi che il MiBACT posta e condivide con l’hashtag #Fumettineimusei su tutti i gli account social – in particolare su instagram su @museitaliani e sul neonato profilo @fumettineimusei – sono numerosi e insoliti.

    L’obiettivo della campagna è coinvolgere i visitatori a cercare e fotografare nelle collezioni degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali tutto ciò che “ricorda, richiama o anticipa le tecniche del fumetto”.

    Fino al 1° aprile 2018, inoltre, l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma espone i disegni originali delle copertine e gli schizzi delle principali tavole dei 22 #Fumettineimusei.

    Al termine dell’esposizione, le tavole entreranno a far parte della collezione permanente dell’Istituto, costituendo così il primo grande nucleo di opere dell’Istituto legate all’arte del fumetto (ingresso libero, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, in via della Stamperia, 6 – Roma).

    Fonte MiBACT
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