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  • Una notte alla scoperta della cultura egizia in uno dei 50 musei più belli al mondo secondo The Times, con music & drink.

    Passa una serata nel museo egizio più antico del mondo, dedicato interamente alla cultura egizia e secondo solo a quello del Cairo.

    Nella Galleria dei Re e al 1º piano potrai scoprire centinaia di reperti unici. Nel cortile ti aspettano il nuovo allestimento “Cortile Aperto: Flora dell’antico Egitto” e uno spettacolo di videomapping.
    La serata sarà accompagnata dalla selezione musicale curata da Luce Clandestina nel Cortile e da Years of Resistance nella Galleria dei Re.

    Nel Cortile del museo e nel Roof Garden ti aspettano i due cocktail bar Martini per rinfrescarti mentre ti intrattieni con i nostri giochi culturali a tema

     

    PLASTIC FREE

    L’evento è realizzato senza l’utilizzo di materiali plastici usa e getta con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.

     

    INGRESSO

    L’ingresso all’evento avverrà da Via Accademia delle Scienze 6, 10123 Torino

     

    INFO

    L’evento si svolge dalle 19 alle 24.

    Ultimo ingresso all’evento ore 23.

     

    INGRESSO + DRINK + VISITA: 15€

     

    ACCREDITATI PER PARTECIPARE, DISPONIBILITÀ LIMITATA

  • Torino è orgogliosa di annoverarli tra i suoi cittadini e loro si sono detti onorati di rappresentare nel mondo la città della Mole: sono le persone che nel giorno di San Giovanni Battista, nella Sala Rossa di Palazzo Civico, il sindaco Stefano Lo Russo e la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, hanno nominato ambasciatori delle eccellenze del territorio torinese.

    A ricevere questa mattina l’incarico di portare nei cinque continenti l’immagine migliore del capoluogo piemontese sono stati i quattro componenti del gruppo musicale Eugenio in Via Di Gioia (Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici) nominati ambasciatori perché, si legge nella motivazione:

    “il gruppo musicale, nato a Torino e sempre attivo sullo scenario musicale cittadino, ha portato con i suoi testi e la musica la nostra città al di fuori dei nostri confini, diventando riferimento popolare nel panorama musicale nazionale e internazionale. Inoltre, durante l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest di Torino ha diffuso la musica in modo spontaneo e coinvolgente, trascinando un pubblico sempre crescente e i numerosi turisti presenti in quei giorni nella nostra città. Con questo riconoscimento intendiamo estendere ai più giovani la conoscenza di Torino, in coerenza con gli obiettivi dell’Amministrazione a sostegno di una città sempre più a loro misura”.

    “Il conferimento del titolo è un invito all’azione ed è anche una richiesta di relazione stabile con la Città formulata nella ricorrenza più sentita dalla comunità torinese – ha dichiarato la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo. Su proposta del sindaco, la conferenza dei capigruppo ha deciso di conferire il titolo di Ambasciatori nel mondo delle eccellenze del territorio torinese agli Eugenio In Via Di Gioia, una band che a proposito del prerequisito determinato dal valore dell’attività non ha bisogno di presentazioni. I loro successi nel panorama musicale come le loro gioiose stravaganze extramusicali sono ormai parte integrante della storia artistica più recente della nostra città. Su tutto spicca l’aver voluto consolidare nel tempo la loro cifra distintiva, rappresentata dall’impegno sociale, dall’attenzione all’ambiente e all’umanità nel senso più alto, tanto da aver mantenuto con il proprio pubblico quel rapporto orizzontale che è stato decisivo nei successi dei primi tempi”.

    Alla cerimonia erano presenti tre dei quattro componenti il gruppo: Eugenio Cesaro, Emanuele Via e Lorenzo Federici, nella foto insieme al sindaco Lo Russo e alla presidente del Consiglio comunale Grippo.

  • In occasione della Festa Europea della Musica, dal 20 al 22 giugno 2022 Torino ospita il convegno internazionale Il Clavicembalo ben temperato 300 anni dopo, uno degli eventi di punta delle celebrazioni per il tricentenario di questa pietra miliare, tra le più rappresentative di J. S. Bach, organizzato da JSBach.it – Società Bachiana Italiana, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e la Biblioteca civica musicale Andrea Della Corte. Con la Media Partnership di Rai Radio 3.

    A inaugurare l’evento, il concerto Eine Mannigfaltigkeit in den Schattierungen des Tons. Una passeggiata nel Clavicembalo ben temperato in programma lunedì 20 giugno alle ore 21.00 al Collegio San Giuseppe, in via S. Francesco da Paola 23, con la collaborazione dell’Accademia Maghini di Torino (ingresso libero, fino a esaurimento posti).

    Protagonista assoluto della serata il clavicordo, strumento a tastiera molto diffuso in Germania al tempo di Bach ma oggi una vera rarità, tanto da giungere direttamente dal Belgio per l’occasione, insieme al suo costruttore Joris Potvlieghe.

    A Matteo Messori, clavicembalista, organista e clavicordista bolognese, tra i massimi interpreti italiani della musica di Bach, il compito di eseguire il programma di preludi e fughe.

    I lavori del convegno internazionale Il Clavicembalo ben temperato 300 anni dopo proseguiranno martedì 21 e mercoledì 22 giugno alla Biblioteca civica musicale Andrea Della Corte-Villa Tesoriera (corso Francia, 186) con quindici studiosi provenienti da tutto il mondo a confrontarsi, analizzare e riflettere sull’eredità della prima raccolta di 24 Preludi e Fughe bachiani (ingresso libero, fino a esaurimento posti).

    Le relazioni, suddivise in sei sessioni, spazieranno dallo studio delle fonti, delle scelte di temperamento e dall’analisi del Clavicembalo ben temperato, all’impatto di quest’opera sull’attività di interpreti e compositori del XIX e XX secolo, sino alla presenza dei preludi e fughe bachiani nel cinema e nella pubblicità.

    Ospite d’onore il musicologo giapponese Yo Tomita, docente alla Queen’s University di Belfast e uno dei più illustri studiosi del Clavicembalo ben temperato di Bach, del quale ha redatto una prestigiosa edizione pubblicata dalla casa editrice tedesca Henle Verlag.

    A conclusione del convegno, la presentazione del volume collettivo Bach e l’Italia. Sguardi, scambi, convergenze curato da Chiara Bertoglio e Maria Borghesi, recentemente pubblicato per i tipi di LIM con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali.

    A corollario dell’iniziativa, gli spazi espositivi della sede ospiteranno una mostra dedicata al primo libro dei 24 preludi e fughe di Bach, volta a valorizzare il prezioso patrimonio della Biblioteca Della Corte e del fondo del grande musicologo torinese Alberto Basso, conservato all’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte.

    Il convegno si inserisce nel più ampio progetto CBT22 – Trecento anni del Clavicembalo ben temperato promosso da JSBach.it – Società Bachiana Italiana, che nel corso di tutto l’anno proporrà anche un’esecuzione integrale online dei 24 preludi e fughe (“Maratona CBT22”) a cura di 24 artisti italiani e un concorso formativo-professionalizzante per giovani talenti. Quest’ultimo culminerà in autunno, con un concerto dell’intero primo volume del clavicembalo ben temperato eseguito da sei giovani talenti, nell’ambito del Festival Back TO Bach di Torino.

    INFO:

    www.jsbach.it/cbt-convegno

  • Più di 700 comuni, più di 10.000 eventi, 35000 artisti per una festa dedicata a David Sassoli

    ​Una festa che batte tutti i record quella presentata oggi al Collegio Romano

    Più di 10.000 eventi, quasi 1000 strutture organizzative con 25000 operatori e tecnici coinvolti e 35000 artisti che invaderanno il paese il 21 giugno e i giorni precedenti. Tutta all’insegna della sostenibilità sotto lo slogan Rovery Sound, l’Italia conferma di essere paese guida della festa in campo europeo. La festa promossa dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, la Siae, l’Afi, è coordinata dall’Associazione Italiana Promozione Festa della Musica e vede la media partnership della Rai.

    Una edizione dedicata a David Sassoli che seguì personalmente l’edizione della Festa della Musica 2019 che ebbe come testimonial Ezio Bosso. Un incontro quello tra i due che portò all’invito al Parlamento europeo di Ezio Bosso con il suo indimenticabile discorso su come ci sia bisogno anche in politica di una orchestra che suoni insieme la stessa musica. Hanno presentato il programma Paolo Masini coordinatore nazionale della Festa della Musica e Marco Staccioli dell’AIPFM.

    Per il Ministro della Cultura Dario Franceschini: “Finalmente la festa della musica è diventata un appuntamento riconoscibile dopo il lavoro di questi anni e le edizioni che sono state limitate dalla pandemia e dal lockdown. La festa della musica è anche quest’anno un moltiplicarsi di eventi di qualità straordinaria in borghi e città. Viva davvero la festa della Musica”.

    Molti gli eventi dedicati ai giovani con una rivisitazione delle storiche Woodstock italiane di Palermo e Villa Pamphilj a 50 anni di distanza da parte di musicisti under 35 con due concerti a Roma e al Parco di Selinunte, oltre al consueto concerto dei giovani nella città capitale della cultura.  Gli eventi legati ai giovani sono stati realizzati in collaborazione con il Dipartimento Politiche Giovanili, servizio civile universale.

    Per il Ministro Fabiana Dadone: “Il 2022, anno europeo dei giovani, sarà fortemente connotato dal binomio giovani – cultura. I giovani dell’Unione Europea, tra le altre iniziative, vedranno anche un protocollo di intesa fra le nostre amministrazioni per lavorare nei settori di comune interesse sul territorio nazionale”.

    “La musica è cultura e la cultura è parte integrante della nostra identità comune europea. Sono lieto di confermare la Commissione europea come partner istituzionale della Festa della Musica anche per il 2022” – ha dichiarato il Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti. “Un’occasione preziosa per porre l’accento sul sostegno della Commissione alla ripresa dell’intero settore culturale e creativo, e del comparto musicale in particolare, affinché diventino più forti, resilienti e sostenibili”.

    Per Pina Picierno Vice Presidente del Parlamento Europeo: “La Festa Europea della Musica incarna perfettamente lo spirito e l’essenza dell’Unione Europea. E’ animata da un approccio inclusivo e trasversale, che riunisce professionisti e semplici appassionati con iniziative diffuse e aperte a contributi e proposte. Quest’anno la Festa è dedicata a David Sassoli, che ha sempre perseguito l’idea di un’Unione Europea che fosse alimentata dalla partecipazione e dall’apertura verso ragazze e ragazzi. La politica può e deve essere intesa come confronto e contaminazione tra percorsi differenti, cercando di trovare sempre una sintesi in grado di armonizzare visioni diverse. Proprio come avviene in un’orchestra e più in generale con la musica. La Festa è un stimolo a presentare progetti, a promuovere conoscenza e condivisione, a valorizzare il talento di ciascuno. La musica è anche un’unità nella diversità, proprio come le istituzioni europee che in questi ultimi anni così complicati ci hanno consentito di tutelare le nostre democrazie”.

    Per Gaetano Blandini Direttore generale della SIAE: “In queste ultime settimane la musica live è tornata a invadere con gioia gli spazi e i calendari degli eventi. C’è una comprensibilissima voglia di tornare a stare insieme e di farlo grazie alla forza aggregatrice della cultura e in particolare della musica. Il 2022 è l’anno della ripresa per lo spettacolo dal vivo, e lo dimostrano anche i numeri record di adesione a questa Festa che, come SIAE, continuiamo a sostenere ormai da anni, nella convinzione che per una ripresa autentica non ci sia niente di più importante che ricominciare a ritrovarsi e a condividere emozioni. Sono lieto che questa edizione sia dedicata a David Sassoli, un uomo e un politico eccezionale. Anche come Presidente del Parlamento Europeo ha dimostrato grande sensibilità per i temi della tutela dei diritti degli Autori, per i quali la nostra Società – che quest’anno compie 140 anni – da sempre si batte, a garanzia di quel diritto che fa vivere chi ci fa sognare”.

    Non è mancato il saluto di Jack Lang che quaranta anni fa ideò da Ministro della Cultura la Festa della Musica “Quante invenzioni, quanta creazione, quanta immaginazione! L’Italia è quel paese che amiamo, quel paese sognato, che ammiriamo sapendo che, in questo paese, nel vostro paese, ci sono tanti tesori d’immaginazione e di bellezza. Caro Ministro Franceschini, bravo, bravo per questo coinvolgimento a favore della musica e a favore di tante altre attività culturali in Italia di grande successo. Brava l’AIPFM che coordina e suscita iniziative. Per me, è veramente una grandissima gioia. Questa piccola idea nata sui bordi della Senna nel 1981, senza veramente crederci, pensando tuttavia che avrebbe potuto creare entusiasmo, ha fatto il giro del mondo e oggi sono milioni e milioni di persone sul pianeta che celebrano la musica, l’arrivo dell’estate, questa stagione degli incontri, dell’amicizia, della luce”.

    L’elenco completo degli eventi si trova su http://www.festadellamusica.beniculturali.it 

  • Come molti altri eventi rinviati in tutto il Paese a causa della situazione determinata dall’emergenza epidemiologica da Covid – 19 e, in seguito all’annullamento dei tour da parte di artisti, provenienti soprattutto dall’estero, il Torino Jazz Festival in programma dal 25 aprile al 2 maggio, sarà posticipato in autunno, dall’1 all’8 ottobre 2020.

    Al momento resta confermato l’appuntamento del 27 aprile al Teatro Regio.    Il concerto, realizzato in collaborazione tra la Filarmonica del Teatro Regio Torino e il Torino Jazz Festival, ha come protagonisti il trio di Gianluigi Trovesi, Fabrizio Bosso e la Filarmonica TRT diretta da Stefano Montanari.

    “Siamo certi che il pubblico comprenderà questa difficile scelta – affermano gli organizzatori -. Stiamo già lavorando per riprogrammare i concerti che ci rivedranno insieme a ottobre”.

     

  • La Villa Museo di Torre del Lago, dove Giacomo Puccini visse, musicò parte della sua opera, e, per desiderio del figlio Antonio, venne sepolto, diventa un fondamentale polo di ricerca per studiosi ed appassionati, e punto di riferimento per chiunque ami Puccini e l’Opera.

    Per volontà di Simonetta Puccini, nipote ed ultima erede del Maestro, la storica Villa (riconosciuta dallo Stato come Monumento Nazionale) è destinata ad accogliere, tra le altre testimonianze, l’imponente Archivio di Casa Puccini, dal cui studio approfondito sono attese molte conferme e novità sul Maestro, la sua musica e la sua famiglia.

    Con l’Archivio, a Torre del Lago sono conservati arredi, cimeli, e documenti che hanno accompagnato la vita del Maestro. Oggi, accostato alla Villa, l’edificio, acquisito da Simonetta Puccini, diverrà il punto di accoglienza per i visitatori della Villa Mausoleo del Maestro, sede per concerti ed esposizioni, oltre che foresteria, con stanze personalizzate con arredi d’epoca.
    “A lavori ultimati – sottolinea l’architetto Glauco Borella, membro e consigliere del Comitato Scientifico della Fondazione – il complesso del Museo Puccini sarà corredato da questo nuovo fabbricato nel quale si svolgeranno al piano terreno attività di corredo e servizio al Museo, alleggerendo così il carico sulla villa del Maestro; ai piani superiori primo e secondo verrà mantenuta la destinazione ricettiva e saranno realizzate cinque camere per ospiti e una piccola foresteria.
    Il grande vano che ospitava la sala da pranzo dell’albergo sarà recuperato per ottenere una sala multifunzionale per mostre e musica, che consentirà di allestire delle esposizioni con il cospicuo materiale conservato nel Museo e non esposto al pubblico”.

    Per gestire l’importante patrimonio culturale e d’arte pucciniano, Simonetta Puccini aveva dato vita ad una Fondazione da lei stessa presieduta sino a quando, nel 2017, ne affidò la guida al professor Giovani Godi, storico dell’arte e attento musicofilo, affiancandogli un Consiglio d’amministrazione composto da esperti dei singoli ambiti di attività.

    “La Fondazione – anticipa il Presidente Godi – dovrà portare a termine i progetti e le iniziative pensate e volute dalla donatrice come quello di far sorgere accanto
    alla Villa, i nuovi uffici, la biblioteca, l’archivio e un auditorium che porterà il suo nome.
    Questo è l’impegno che ci accingiamo a compiere, con l’orgoglio e la consapevolezza di proseguire e di onorare il ricordo e le volontà di Simonetta Puccini”.

    Uno dei più importanti compiti che attendono la Fondazione è il lavoro di catalogazione e studio dell’Archivio Puccini che, grazie alle disposizioni della nipote, sarà, una volta catalogato, disponibile agli studiosi.

    “L’Archivio Storico comprende – afferma il professor Claudio Toscani, docente all’Università di Milano e componente del Consiglio e del Comitato Scientifico della Fondazione – un’ampia documentazione, costituita da lettere inviate e ricevute da Puccini, fotografie, carteggi e documenti amministrativi, musica manoscritta e a stampa.

    L’Archivio è stato recentemente dichiarato «di interesse storico particolarmente importante» dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana, in quanto «la documentazione costituisce una testimonianza di straordinario valore per la ricostruzione della vita e dell’opera di Giacomo Puccini».

    I beni custoditi presso l’Archivio, del resto, furono segnalati già molti decenni orsono alla Soprintendenza, che all’epoca ne stilò un inventario e in seguito lo aggiornò periodicamente. Prima che ne entrasse in possesso Simonetta Puccini, il Museo ha purtroppo subito, negli anni, qualche perdita: il confronto tra i successivi inventari fa registrare la sparizione di oggetti e documenti (alcuni dei quali sono ricomparsi sul mercato antiquario).
    Oltre alle lettere, alle fotografie e agli altri documenti pucciniani, l’Archivio contiene un prezioso fondo di circa 450 manoscritti musicali di autori di epoca più antica. Si tratta della biblioteca musicale di famiglia, cioè delle partiture arrivate a Giacomo in eredità dai suoi antenati musicisti. Com’è noto, Giacomo e il fratello Michele sono gli ultimi rappresentanti di una lunga dinastia familiare di professionisti della musica – iniziata cinque generazioni prima con un altro Giacomo Puccini (1712-1781) – che furono organisti, maestri di cappella, autori di musica per il teatro. I manoscritti autografi dei musicisti della famiglia Puccini, in verità, sono presenti nell’Archivio in quantità molto limitata: Giacomo ne fece dono all’Istituto Musicale di Lucca; cospicua è invece la presenza di musica d’altri autori.
    Altre voci dell’Archivio sono direttamente riconducibili agli interessi e al lavoro di Giacomo Puccini. Ne fanno parte, per esempio, gli spartiti a stampa e gli estratti delle opere dei musicisti suoi contemporanei. Ma anche alcuni materiali di lavoro, costituiti da abbozzi e frammenti che a volte si limitano ad annotare una breve idea musicale, altre fissano sulla carta porzioni più ampie di una composizione progettata, da sviluppare in seguito”.

  • Le OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino, interamente riqualificate dalla Fondazione CRT, hanno vinto il “Corporate Art Awards 2018” premio Mecenati del XXI secolo: un’iniziativa internazionale promossa da PPTArt con il Parlamento europeo, quale riconoscimento a istituzioni, fondazioni e imprese che hanno contribuito attivamente allo sviluppo delle arti nella società.

    La cerimonia con cui la giuria ha premiato come “mecenate” delle OGR la Fondazione CRT – rappresentata per l’occasione della vice Presidente Anna Ferrino – si è tenuta al Parlamento europeo a Bruxelles, con questa motivazione: “Per aver dato una seconda vita alle Officine Grandi Riparazioni, trasformando un capolavoro architettonico abbandonato in una culla di creatività e innovazione”.

    “Siamo onorati di aver vinto il premio Mecenati del XXI secolo, un prestigioso riconoscimento internazionale per le OGR di Torino, che hanno da poco tagliato il traguardo del primo anno di vita come laboratorio di contemporaneità aperto al mondo con oltre 200.000 visitatori – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT e Direttore Generale delle OGR Massimo Lapucci –. In linea con la propria mission filantropica, Fondazione CRT è stata un vero mecenate per le OGR, investendo oltre mille giorni di lavoro e circa cento milioni di euro per il recupero e la trasformazione dell’antica ‘fabbrica’ dismessa dei treni in una ‘fabbrica’ di creatività e innovazione con tre anime tra loro integrate: cultura contemporanea e arte, ricerca e start-up, enogastronomia”.

    Hanno concorso per il premio oltre 90 progetti provenienti da tutto il mondo (in particolare, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Cina, Argentina, Brasile, Russia, Francia, Germania, UK), presentati da imprese e multinazionali come Google, istituzioni quali la FAO, università italiane e straniere, realtà filantropiche come, appunto, la Fondazione CRT.

    Il Comitato Scientifico che ha esaminato le candidature era presieduto da Luca Desiata, docente alla LUISS Business School e curatore presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e composto, tra gli altri, dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, dal Direttore del Parco archeologico di PaestumGabriel Zuchtriegel, dal Direttore di MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi, dalla Direttrice di Ales e responsabile per il MiBAC del programma Art Bonus Carolina Botti.

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    Le OGR di Torino

    Ex Officine dei treni sorte nell’Ottocento su un’area di 35.000 mq, le OGR sono state interamente riqualificate dalla Fondazione CRT e rinate il 30 settembre 2017 come Officine delle idee, della creatività, dell’innovazione: un luogo aperto al mondo per la sperimentazione artistica (compresa la virtual reality), la ricerca scientifica, tecnologica e industriale, l’enogastronomia.

    Alle OGR si sono alternati protagonisti delle arti visive contemporanee (William Kentridge, Patrick Tuttofuoco, Arturo Herrera, Liam Gillick, Tino Sehgal, Susan Hiller, Rokni Haerizadeh, Mike Nelson), della musica (in particolare, Kraftwerk, Kamasi Washington, New Order, John Cale, Michael Nyman), e realizzate importanti partnerships internazionali, quali, ad esempio, con il Manchester International Festival e il Wiener Festwochen.

    Nel 2019 le OGR si caratterizzeranno ancora di più come innovation hub internazionale, con spazi per acceleratori di imprese, laboratori di ricerca e un centro sui Big Data per la filantropia.

    Diventeranno inoltre la “casa” italiana di BEST, il programma bilaterale Italia-USA per promuovere la cultura imprenditoriale high-tech nel nostro Paese: un nuovo ponte con gli Stati Uniti e, in particolare, con la Silicon Valley, passerà dalle OGR di Torino.

    www.ogrtorino.it

  • Palazzo Ducale e Genova dedicano a Niccolò Paganini una grande mostra con l’intento di raccontare, attraverso una narrazione contemporanea, curiosa, spettacolare e multimediale, la vita del grande musicista, caratterizzata da un enorme successo di pubblico, ma anche da rapporti umani spesso travagliati e complessi. Lo scopo principale del percorso espositivo è quello di indagare quale sia stata l’eredità che il grande maestro ha trasmesso ai suoi contemporanei, arrivando fino al confronto estremo con la musica contemporanea, in particolare con un grande e indimenticato protagonista della musica rock: Jimi Hendrix.

    Per meglio comprendere la grandezza e l’importanza di Paganini, sia dal punto di vista musicale che da quello performativo e spettacolare, il confronto si estende ad alcune personalità della scena musicale contemporanea, sia pop-rock che classica, ognuno dei quali scelto per esplorare, attraverso la propria esperienza, alcuni aspetti della propria vita artistica e eventuali similitudini con l’esperienza paganiniana. In questa mostra è la musica a essere protagonista, rappresentata e raccontata attraverso metafore visive che mettono in scena le caratteristiche essenziali della musica del grande artista genovese.

    Circondato da un alone di mistero, artista virtuoso, formidabile performer capace di ammaliare il pubblico, abile costruttore della propria immagine, Paganini non è stato soltanto uno dei più importanti violinisti mai esistiti, è stato anche pioniere della complessa transizione verso la modernità: la sua storia, la sua figura, condensano in modo esemplare il passaggio da un mondo all’altro, da quello tradizionale, ottocentesco e romantico a quello moderno, complesso e contraddittorio.

    Le descrizioni di Niccolò Paganini che ci sono state tramandate convergono tutte in una fisicità debole, un corpo fragile, eccessivamente magro: “Profilo d’aquila, occhi magnetici, mobilissimi: capelli neri, lunghi. […] Aveva qualcosa di spettrale e di fantastico, onde la sua sola apparizione alla ribalta destava nel pubblico un’impressione profonda”. Descrizioni a tutti gli effetti romantiche, che si legano all’immaginario del genio, del passionale, del diabolico.

    Eppure, nonostante questa fragilità fisica, i suoi concerti divennero presto leggendari: “trascinava l’uditorio al più vivo entusiasmo, meravigliandolo col suo slancio, con la foga, con la trascendentale maestria del suo strumento”. Delle vere e proprie performance, come le chiameremmo oggi, in cui il pubblico andava in visibilio catturato dal magnetismo di Paganini.

    Fuori da ogni convenzione e da ogni luogo comune, Paganini si può considerare realmente un rivoluzionario. Come pochi altri prima di lui ha cambiato le regole, trasformando sia i paradigmi tecnici dello strumento sia quelli estetici della musica a lui contemporanea: in questo consiste tutta la sua attualità e la ragione per cui, ancora oggi, un artista così ci appartiene.

    Per tutto questo, per lo spettacolo che il suo modo di suonare comportava, oltreché per l’immagine di sé, Paganini può essere considerato a tutti gli effetti antesignano della rockstar, se poi è anche vero che molte delle sue esibizioni/performance terminavano con la rottura delle corde del violino.
    La mostra, dunque, dedica grande attenzione all’idea di Paganini come prima rockstar della storia, azzardando, a ragione, raffronti con alcuni grandi virtuosi della musica rock, in particolare con Jimi Hendrix, raccontando e confrontando i personaggi attraverso non solo oggetti e documenti, ma anche elementi scenici fortemente suggestivi, che possano creare una forte empatia con il pubblico.

    Curata da Roberto Grisley, Raffaele Mellace e Ivano Fossati, affiancati da un comitato scientifico composto dagli stessi curatori e da Claudio Proietti – coordinatore – e Roberto Iovino, Maria Amoretti Fontana, Pietro Leveratto

    Catalogo Silvana Editoriale con saggi di Marco D’Aureli, Maiko Kawabata, Raffaele Mellace, Daniela Macchione, Roberto Iovino, Peter Sheppard Skærved, Claudio Proietti, Pietro Leveratto, Maria Fontana Amoretti, Ivano Fossati, Enzo Gentile, NEO – Narrative Environments Operas di Milano.

    La mostra, prodotta e organizzata dalla Fondazione Palazzo Ducale, promossa da Comune di Genova e Regione Liguria, sponsor privati tra cui Iren, Coop, Compagnia di San Paolo, Costa edutainment, Fondazione Carige.

    Per maggiori info

  • Nel giorno del solstizio d’estate torna in tutta Italia l’atteso appuntamento con la Festa della Musica 2018: più di 9.000 musicisti giovedì 21 giugno animeranno infatti le piazze e le strade, i palazzi e i musei, i cieli e le stazioni, i centri e le periferie, gli ospedali e le carceri di oltre 600 città in tutta Italia. Dal jazz al soul, dalla musica da camera all’heavy metal, dalla classica al rock, dalla drum and bass alla musica barocca in costume, migliaia di eventi scalderanno i palchi delle nostre città per una festa che rappresenta un vero e proprio Inno alla Gioia, in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

    “La Festa della Musica, quest’anno, porterà la cultura anche in molte periferie, toccando quartieri come lo Zen 2 a Palermo, Tor Bella Monaca e Ponte di Nona a Roma, Sestri Ponente a Genova, rione Sanità a Napoli e tanti altri. Bisogna far tornare a vivere l’arte, la musica e la cultura nelle nostre periferie, in modo che siano uno stimolo all’integrazione e alla crescita umana.  Questa kermesse, inoltre, sarà una grande festa dedicata soprattutto ai giovani, al loro talento straordinario e alla loro creatività. Saranno coinvolte in maniera capillare le piazze, le istituzioni, i musei, i centri di cultura per trasmettere quel messaggio di partecipazione che solo la musica riesce a dare. Ringrazio tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo e che hanno lavorato a questa manifestazione”. Così il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli.

    “Un giornata unica per fare musica ovunque ed in ogni modo. Su un aereo, una periferia italiana, in un museo o in una scuola. Un inno alla gioia che inonda di note e di colori tutto il Paese. Con la soddisfazione di aver reso in poco tempo questa festa un punto di riferimento per tutti i partner europei. Per una festa così universale e cosi piena di gioia non potevamo avere testimonial migliore di un uomo e un artista fantastico come Ezio Bosso” ha dichiarato il coordinatore della Festa Paolo Masini.

    Quest’anno infatti la Festa si avvale di un testimonial d’eccezione, il maestro Ezio Bosso che il 21 giugno dirige l’Orchestra Giovanile Italiana della Scuola di Musica di Fiesole al Teatro Romano della cittadina toscana: un’occasione imperdibile per un progetto realizzato grazie alla Comunità europea che terrà un incontro/dialogo con i cittadini prima del concerto, con alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo.

    “La musica deve essere ovunque e tutti ci impegniamo affinché sia ovunque, perché la musica ci insegna ad ascoltarci l’un l’altro e festeggiarla vuol dire festeggiare anche il capirsi senza pregiudizi” ha dichiarato Ezio Bosso. 
    “Rinnoviamo il nostro sostegno alla Festa della Musica con sempre maggiore convinzione ed entusiasmo: l’attenzione della Società Italiana degli Autori ed Editori verso il mondo della musica è totale, come dimostrano le decine di meravigliose iniziative che supportiamo e promuoviamo, con un occhio particolare a quei progetti che coinvolgono i giovani e il territorio. La Festa, che ogni anno celebra il solstizio d’estate all’insegna della gioia e della condivisione, risponde a tutte le caratteristiche che come SIAE difendiamo e valorizziamo. Consapevoli del fatto che la musica è un settore portante per la creatività e la cultura italiana, abbiamo confermato anche quest’anno tariffe particolarmente ridotte per incentivare i Comuni e gli organizzatori ad aderire alla Festa, a coinvolgere i giovani e a dar vita a quanti più concerti e spettacoli di musica dal vivo, nel rispetto del diritto d’autore che è un diritto del lavoro”. Ha dichiarato Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE.

    Dal Museo Archeologico di Cagliari alla Reggia di Caserta, dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze al parco Archeologico di Paestum, dal Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma all’Archivio di Stato di Venezia, fino al Museo di Capodimonte di Napoli: oltre 40 luoghi della cultura del MiBACT ospiteranno eccezionalmente altrettante iniziative musicali che spaziano dal coro al dj-set, dalla musica classica al rock, fino alla filo diffusione. La musica sarà inoltre protagonista negli ospedali, nei conservatori, nelle biblioteche, in 25 case di reclusione/circondariali e con più di 100 corali distribuite su tutto il territorio. Inoltre, grazie alla consueta partnership tra Carrefour e “Festa della Musica”, oltre 240 Carrefour diventeranno un vero e proprio palcoscenico e luogo di incontro. Anche quest’anno la musica sbarca nelle periferie grazie ai 14 Punti Luce di Save the Children che ospiteranno concerti, eventi e performance, in particolare a Napoli (Sanità, Barra e Chiaiano) a Milano (Giambellino e Quartoggiaro) a Roma (Ponte di Nona) e a Palermo (Zen 2). E proprio Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018 che – come da tradizione – sabato 16 giugno inaugura con “Mille giovani per la Festa della Musica” un’anteprima di concerti ed eventi.

    L’iniziativa è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla SIAE e dall’AIPFM (Associazione italiana per la promozione della Festa della Musica), in collaborazione con UNPLI, Feniarco, l’Anci, la Conferenza delle Regioni, il Miur, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Salute, il Ministero della Difesa e quello di Grazia e Giustizia. Sponsor dell’evento Carrefour. Main Media Partner: RAI Media Partner: Rai radio Tre, Grandi Stazioni Retail, Telesia e Trenitalia.

    Il calendario completo degli appuntamenti su www.festadellamusica.beniculturali.it 

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