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  • Dal 6 aprile al 16 luglio 2023

    Peter Hince
    QUEEN EXPERIENCE
    fotografie, video, cimeli, rarità
    Archivio di Stato
    Piazza Castello 209 – Piazzetta Mollino
    giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30
    sabato e domenica dalle 11 alle 19

    Dopo il successo della mostra dedicata agli scatti di Steve Schapiro a Davide Bowie, Radar, Extramuseum e Le Nozze di Figaro propongono negli spazi dell’Archivio di Stato di Torino, dal 6 aprile al 16 luglio, una nuova esposizione fra grande fotografia e storia della musica. 

    Con la curatela di Ono Arte in collaborazione con Blu&Blu Network la mostra “Queen Experience | Peter Hince” racconta, attraverso le fotografie del road manager della band – Peter Hince appunto – e una ricca selezione di memorabilia, lo straordinario percorso umano e professionale dei Queen e del suo carismatico frontman Freddie Mercury

    Grazie alla fortuna d’aver lavorato per una delle più famose fabbriche di hit musicali degli anni Settanta e Ottanta, Ratty – come era soprannominato Hince – ha potuto avere accesso, sia professionale sia privato, ai momenti salienti che hanno contraddistinto la band di Bohemian Rhapsody riuscendo a fermare nel tempo e a rendere eterni i suoi memorabili scatti.

    Il sodalizio tra Hince e i Queen inizia nel 1975, quando la band si stava apprestando a registrare A Night at the Opera. Peter era il responsabile di strumenti e soundcheck che doveva vigilare affinché la performance della band sul palco filasse come da copione; presto si guadagnò la fiducia di Freddie, Brian, John e Roger. Hince inizia a scattare fotografie ai Queen a partire dal 1976, quando ormai la band aveva raggiunto l’apice del proprio successo mondiale, e continua fino al 1986, con una parentesi di ulteriori due anni in cui Peter avrebbe immortalato solo Mercury. 

    In virtù dello stretto rapporto personale esistente tra Hince e Freddie Mercury la mostra ha un particolare focus sul leader della band. Tra gli scatti di Hince emergono certamente alcune tra le immagini più iconiche del cantante, catturate in studio di registrazione, sul set dei video musicali più trasmessi nel mondo o su quello fotografico, dove Hince ha immortalato Freddie abbigliato come una vera regina.

    Freddie e i Queen hanno dovuto superare una serie di ostacoli e barriere, sia personali sia professionali, per raggiungere il loro enorme successo internazionale. Non hanno mai seguito le tendenze, ma hanno sempre creduto in loro stessi e nella loro musica in evoluzione, indipendentemente dalle critiche e dai mutamenti. Come Freddie spesso ripeteva: “Quality and style will always shine through – darling”. 

    E se le fotografie di Hince ci offrono uno spaccato unico e d un accesso privilegiato alla band, la carriera dei Queen nella mostra è documentata nel dettaglio da un ricco allestimento che include gli oggetti provenienti dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen.

    La mostra, quindi, non rappresenta soltanto un inedito viaggio fotografico attraverso i momenti più importanti della band, ma una vera e propria esperienza impreziosita da memorabilia, dischi, poster, strumenti musicali, abiti ed accessori, documenti, rarità e cimeli originali appartenuti ai membri della band (dall’asta del microfono di Mercury, ai costumi per il video di Radio Gaga e molto altro). E ancora, a concludere il percorso espositivo i visitatori avranno accesso a una sala video in cui verranno proiettati rari spezzoni dei principali concerti internazionali della band.

    “Queen Experience | Peter Hince” si compone di 71 immagini del fotografo londinese, alcune delle quali esposte in anteprima internazionale, e di oltre un centinaio di cimeli, memorabilia, oggetti e documenti vari, tutti rigorosamente originali.

    A 50 anni dall’uscita del primo disco, l’omonimo Queen, l’esposizione rappresenta un’occasione unica per i fan di scoprire aspetti e dettagli inediti sul gruppo e per il grande pubblico di ampliare la propria conoscenza sulla band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi 50 anni e che ancora oggi riesce ad essere straordinariamente attuale.

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    La mostra è organizzata da Radar, Extramuseum e Le Nozze di Figaro, con la curatela di Ono Arte e la collaborazione dell’Archivio di Stato di Torino e di Blu&Blu Network. 

    Con il patrocinio della Regione Piemonte e la media partnership di GRP Radio.

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    Archivio di Stato
    Piazza Castello 209 – Piazzetta Mollino.
    Torino

    Dal 6 aprile al 16 luglio 2023
    giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30
    sabato e domenica dalle 11 alle 19
    ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

     

    Aperture speciali dalle 11 alle 19
    da giovedì 6 a lunedì 10 aprile (Pasqua)
    martedì 25 aprile
    lunedì 1° maggio
    giovedì 2 giugno
    mercoledì 24 giugno
    Biglietteria:
    intero 12 euro | ridotto 9 euro
    gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta
    riduzioni: Under 18, Over 65, tesserati AICS, possessori di abbonamenti annuali o plurimensili GTT, iscritti Lega COOP, soci F Feltrinelli

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    Info
    www.associazioneradar.it  
    Tel. 011 535529 info@extramuseum.it
  • AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

    21 – 27 aprile 2023

     

    SABATO 22 APRILE

    Sabato 22 aprile ore 16.30
    I FASTI DEL BAROCCO
    Palazzo Madama – visita guidata tematica
    Entrare a Palazzo Madama per essere accompagnati in una visita che garantirà un’ampia descrizione del periodo barocco. Nel Palazzo i fasti dell’epoca sono evidenti, roboanti, splendenti: è un vero e proprio linguaggio di lusso che rappresenta la magnificenza della Torino di Sei e Settecento. Filo rosso del racconto saranno gli artisti di corte, i viaggi, il gusto per il collezionismo e, in generale, la passione e la consapevolezza del potere dell’arte. Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le tele di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Caravoglia, Sebastiano Conca: alcuni dei nomi di spicco esposti nelle sale auliche del museo. Opere che costituivano i sontuosi sistemi decorativi dei palazzi della nobiltà sabauda e della dinastia regnante convergendo in un racconto iconografico tutto da scoprire in una visita ad hoc.
    Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
    Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

     

    DOMENICA 23 APRILE

    Domenica 23 aprile ore 16.30
    VELLUTI, RICAMI, LAMPASSI, BANYAN E MARSINE DALLA COLLEZIONE DI PALAZZO MADAMA
    Palazzo Madama – visita guidata tematica
    Un viaggio fra le sete, i ricami, i damaschi e i velluti cesellati di Palazzo Madama per percorrere la complessa evoluzione della produzione tessile: dai tessuti copti ai costosi velluti rinascimentali di produzione italiana, dai ricami di Caterina Cantona, una fra le poche ricamatrici donne attive in Italia fra Cinque e Seicento, alle complesse sete lionesi del Settecento che si imposero in tutta Europa per i loro innovativi disegni e le loro inimitabili lavorazione. Parallelamente si analizzano i cambiamenti nella moda, da un raro giuppone maschile di sicura provenienza dalla corte dei Savoia, a un banyan confezionato in seta cinese sino ad un iconico abito degli anni 20, simbolo e immagine di una visione di donna e di una nuova società.
    Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
    Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

     

    LUNEDI 24 APRILE

    Apertura straordinaria lunedì 24 aprile per GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e MAO Museo d’Arte Orientale: dalle ore 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17).
    Palazzo Madama aperto come di consueto (10 – 18).
    Lunedì 24 aprile ore 16.30
    IL PALAZZO DELLE MADAME REALI
    Palazzo Madama – visita guidata tematica
    Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours: biografie e ruoli che sono stati oggetto di mostre e focus che, nella visita proposta, occuperanno nuovamente un interessante spazio di approfondimento. Il percorso infatti fornirà una visione generale della collezione conservata in museo, focalizzando l’attenzione sugli anni in cui le due famose Reggenti qui vissero.
    La visita si concentrerà sulle opere maggiormente a loro legate: ritratti, oggetti, mobili e scelte decorative in linea con la moda del tempo, traduzioni locali e rielaborazioni delle maggiori influenze provenienti dalle corti europee, che gli artisti del tempo seppero cogliere con sapiente maestria.
    Una visita che getta uno sguardo mirato e attento a un importante periodo storico del palazzo.
    Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
    Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

     

    MARTEDI 25 APRILE: FESTA DELLA LIBERAZIONE

    Ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e le mostre collegate alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna, al MAO Museo d’Arte Orientale e a Palazzo Madama + € 1 per le due mostre temporanee Buddha10 al MAO e Viaggio al termine della statuaria alla GAM

    ORARI E MOSTRE

    GAM
    Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18
    Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate + € 1 per la mostra temporanea Viaggio al termine della statuaria
    La biglietteria chiude un’ora prima

     

    Mostre in corso
    VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle Collezioni GAM
    OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento
    ALBERTO MORAVIA. Non so perché non ho fatto il pittore

    MAO
    Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18
    Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate + € 1 per la mostra temporanea Buddha10
    La biglietteria chiude un’ora prima
    Mostre in corso
    BUDDHA10
    LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA
    MONOGATARI (t-space X MAO)

     

    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
    Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18
    Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e la mostra I colori della libertà
    La biglietteria chiude un’ora prima
    Martedì 25 aprile ore 16.30
    AI PIEDI DELLA TORRE
    Palazzo Madama – visita guidata tematica
    Un itinerario insolito all’interno di Palazzo Madama, per scoprire e riscoprire uno dei suoi aspetti, questa volta non tanto legato all’epoca barocca o alle sue collezioni, ma al più lontano XV secolo.
    Vi racconteremo la storia di un’architettura straordinaria, che ancora oggi possiamo leggere osservando i diversi elementi costruttivi e decorativi dell’edificio, per proseguire attraverso una passeggiata nel giardino botanico ai piedi della torre. Un vero e proprio angolo verde di epoca medievale le cui prime testimonianze risalgono al 1402, periodo in cui furono avviati i lavori di ingrandimento dell’edificio per volere di Ludovico principe d’Acaia. Grazie ai documenti conservati all’Archivio di Stato si è potuto ricostruire il giardino nella forma e nell’inserimento di piante e erbe, presenti nei diversi trattati dell’epoca.
    Avremo modo di percorrere e approfondire le diverse parti di cui è composto: dall’hortus (orto) al viridarium (bosco e frutteto) fino al iardinum domini (giardino del principe).
    Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
    Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

     

    MERCOLEDI 26 APRILE

    Mercoledì 26 aprile ore 16.30
    TECNICHE. COMPOST, FERTILIZZANTI O CONCIMI?
    Palazzo Madama – incontro nel Giardino Botanico Medievale con Edoardo Santoro
    Quanto avviene sottoterra non lo vediamo, ma possiamo comprendere l’importanza di un suolo salubre, ricco e fertile, in grado di supportare la crescita delle piante. In un piccolo giardino il compost è fonte di nutrimento per tutti gli organismi che vivono nella terra oltre che per le radici; cosa e come si può compostare?  In quali altri modi è possibile intervenire quando non si ha a disposizione il compost?
    Secondo incontro del ciclo Il Giardino Medievale “anni 2000”: piante e tecniche per un giardino sostenibile.
    Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro
    Durata: 1 ora
    Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
    Prenotazione consigliata

     

    Prossimi appuntamenti

    Mercoledì 10 maggio ore 16.30Piante. Fiori e impollinatori
    Giovedì 18 (nell’ambito dell’ICOM DAY) e mercoledì 24 maggio ore 16.30Tecniche. Il clima, l’acqua e l’influenza sulla cura delle piante
    Mercoledì 7 giugno ore 16.30: Piante. Verdi e contente
    Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro
    Durata: 1 ora
    Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
    Prenotazione consigliata

     

    GIOVEDI  27 APRILE

    Giovedì 27 aprile ore 18.30
    PHEW. Voci sussurrate e sintetizzatori sommersi per la musica fuori dal tempo di una leggendaria figura dell’avanguardia giapponese.
    MAO – concerto nell’ambito della mostra Buddha10
    Phew è stata una figura importante della scena underground giapponese sin dagli anni ’70, quando era la leader del gruppo avant-punk-psichedelico Aunt Sally.
    Parte dell’etichetta di culto Vanity Records, con il suo post-punk d’avanguardia viscerale ha sperimentato con le tecniche di amplificazione, utilizzando le nuove apparecchiature audio disponibili nel periodo del boom tecnologico giapponese, in netto contrasto con la brillantezza tipica della cultura pop di quell’epoca.
    La sua ricerca musicale ha attraversato decenni ed include collaborazioni con Ryuichi Sakamoto e membri di Can, Einstürzende Neubauten.
    La sua carriera da solista è stata caratterizzata da una serie di album in cui ha sperimentato con diversi generi, fino ad arrivare allo stile odierno in cui combina software e hardware a voci profetiche e visionarie. Il suo ultimo album “New Decade” (uscito per l’etichetta di culto inglese Mute Records) è un concept sulla percezione del tempo e si presenta come deliberatamente misurato e meditativo, facendo luce sui sentimenti di questi anni confusi con l’immediatezza di un haiku. Tra isolamento e incertezze della modernità, la musica si riappropria del proprio valore rituale.
    Costo: 15 € | ridotto studenti 10 €. I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del museo e su TicketOne.
    Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo
    alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
    Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
  • IL GIOIELLO COME OPERA D’ARTE

    conferenza con Giovanni Carlo Federico Villa e Paola Stroppiana
    Moderano: Maurizio Francesconi e Alessandro Martini

    Nell’ambito del ciclo dello IED Torino Racconti. Design tra presente e futuro

    Giovedì 20 aprile 2023
    ore 17

    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
    Sala Feste
    Piazza Castello, Torino

     

    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, ospita, giovedì 20 aprile alle ore 17, la conferenza Il gioiello come opera d’arte con Giovanni Carlo Federico Villa e Paola Stroppiana, storica dell’arte, giornalista e curatrice indipendente.
    Qual è il ruolo del gioiello nel mondo dell’arte? Il racconto si snoda attraverso un affascinante percorso dal IV al XXI secolo. Dal Tesoro di Desana si arriva alla modernità, passando dalla Corona ferrea ai gioielli che adornano le gentildonne dei capolavori dell’arte veneta di Lorenzo Lotto, Tiziano e Tintoretto, per giungere alla raffinata sontuosità della stagione napoleonica.
    La narrazione di Paola Stroppiana, partendo dal rapporto tra gioiello e scultura nella produzione di Max Ernst, si interseca con un’ampia panoramica, attraverso immagini e documenti sul gioiello d’artista, che va dalla prima metà del XX secolo sino alle ricerche dei primi anni Duemila: da Alberto Giacometti a Anish Kapoor, da Pablo Picasso a Lucio Fontana, da Salvador Dalí a Giuseppe Penone e Giulio Paolini, da Niki de Saint Phalle a Calder, i gioielli d’artista rivelano la straordinaria capacità del singolo artista di declinare la propria creatività in opere d’arte indossabili.

    Ingresso libero fino a esaurimento posti
    Prenotazione obbligatoria: www.ied.it

     

  • NOI, VOI, TUTTI

    Riapre la biglietteria dei Musei Reali 

    Apre al pubblico la nuova biglietteria dei Musei Reali: gli ambienti dell’antica guardiania, accanto al portone d’ingresso di Palazzo Reale, accolgono i visitatori con un allestimento completamente rinnovato.
    La rifunzionalizzazione ha comportato il restauro dei soffitti lignei, degli infissi e del pavimento in marmo, proponendo un arredo contemporaneo ispirato dai colori identitari dei Musei Reali.
    Il progetto di rifunzionalizzazione dei percorsi di accesso, realizzato con il sostegno di ALES S.p. A. dallo STUDIO FRA Architettura ed Ecoinnovazione Srl, una volta ultimato consentirà di accedere agli spazi espositivi dei Musei Reali direttamente dalla biglietteria, grazie a un nuovo collegamento con lo Scalone d’Onore di Palazzo Reale, recuperando ambienti e passaggi finora mai aperti al pubblico.

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    Storie dal tornio. La ceramica del Museo di Antichità
    20 aprile 2023, ore 17

    Storie dal tornio. La ceramica del Museo di Antichità, è un ciclo di incontri a cura dell’archeologo Rosario Maria Anzalone.
    Ogni appuntamento prevede prima un laboratorio interattivo dietro le quinte, che permette al pubblico di familiarizzare con tecniche e materiali impiegati per le principali classi ceramiche del Mediterraneo, e poi un percorso guidato attraverso la Galleria Archeologica, alla scoperta dei vasi più prestigiosi delle collezioni torinesi.
    Giovedì 20 aprile, ore 17: La ceramica dell’antica Cipro, con Patrizia Petitti
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    Earth Day 2023
    Giardini Reali
    22 aprile 2023
    dalle 10 alle 24
    Sabato 22 aprile, appuntamento con l’Earth Day 2023, la più grande manifestazione ambientale dedicata alla Terra per la prima volta a Torino. Curato da AWorld e Club Silencio in collaborazione con i Musei Reali e il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, l’evento si svolge negli spazi della Cavallerizza Reale e nei Giardini dei Musei Reali, con un alternarsi di workshop e panel legati ai temi della Sostenibilità e dell’Agenda ONU 2030.
    La manifestazione si conclude nei Giardini Reali con il Concerto per la Terra, con la partecipazione di numerosi artisti italiani.
    Ingresso gratuito con accredito
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    Una donazione per i Musei Reali
    Leonardo Mosso, Nuvola Rossa (1975)
    Manica Nuova di Palazzo Reale, Scalone
    Nella Manica Nuova del Palazzo Reale, i Musei Reali di Torino accolgono l’installazione Nuvola Rossa (1975) di Leonardo Mosso (1926-2020), preziosa donazione degli eredi dell’architetto, artista, fotografo, ricercatore, semiologo, professore torinese.
    Un’occasione per conoscere la poetica di uno dei protagonisti della Torino del Novecento.
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    SAVE THE DATE
    Turin Baroque Music Festival
    Palazzo Reale, Cappella Regia
    3 maggio 2023, ore 16 e 17
    L’Accademia del Santo Spirito presenta la seconda edizione del Turin Baroque Music Festival per unire alcuni dei più noti e apprezzati musicisti europei negli edifici barocchi più prestigiosi.
    Mercoledì 3 maggio, alle ore 16 e 17, nella Cappella Regia di Palazzo Reale si terrà il concerto L’organo del re con musiche di Trofeo, Frescobaldi e Scarlatti, eseguito da Luca Ronzitti.

    Posti limitati. Ingresso solo su prenotazione:
    comunicazione@accademiadelsantospirito.it

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    MRTOpen
    Ruth Orkin. Una Nuova Scoperta
    Sale Chiablese
    fino al 16 luglio
    Fino al 16 luglio 2023, le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano la più vasta rassegna antologica organizzata in Italia di Ruth Orkin (Boston 1921 – New York 1985), fotoreporter, fotografa e regista statunitense tra le più rilevanti del Novecento
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    Il genio e il suo tempo.
    A tu per tu con Leonardo

    Biblioteca Reale
    fino al 9 luglio 2023
    La Biblioteca Reale offre un prezioso percorso alla scoperta di Leonardo nel suo tempo, con quasi sessanta opere di artisti del Rinascimento come Michelangelo, Perugino, Francesco di Giorgio Martini e Cristoforo de Predis: dipinti, manoscritti miniati, incunaboli, incisioni e antiche carte geografiche che illustrano gli eventi e i personaggi che accompagnarono la vita di Leonardo, dal 1452 al 1519.
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    Vivere sull’acqua. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte
    Museo di Antichità – Spazio Passerella
    Gli insediamenti sull’acqua dell’Età del Bronzo sono tra i più caratteristici e peculiari della storia del Piemonte antico. La mostra dossier offre un focus sulla vita di queste aree nell’arco alpino occidentale, testimonianza delle comunità preistoriche attive dal Neolitico all’Età del Ferro, e sull’utilizzo di risorse territoriali in rapporto all’ecosistema di riferimento.

    Ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali

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    MRTfriends
    Pinacoteca Albertina di Torino
    La rubrica MRTfriends del giovedì compie tre anni! Per celebrare questo anniversario ritorniamo a collaborare con il primo museo amico che ha partecipato a questa insolita condivisione nata in tempi di pandemia, ad aprile 2020: la Pinacoteca Albertina di Torino. Collocata nel 1837 negli spazi dell’Accademia Albertina di Belle Arti, fu costituita con finalità dichiaratamente didattiche per l’educazione artistica degli allievi, come dimostrano i due nuclei che la compongono: la quadreria dell’Arcivescovo Vincenzo Maria Mossi di Morano, con oltre duecento dipinti, e la collezione di cinquantanove splendidi cartoni cinquecenteschi di Gaudenzio Ferrari e della sua Scuola, donata da Carlo Alberto. La Pinacoteca oggi ospita anche eventi e importanti mostre temporanee. Per saperne di più, seguiteci sui nostri canali social!
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    MRT Kids & Teens
    Progetto Polimnia.
    Coltivare insieme le arti

    Museo di Antichità e Galleria Sabauda
    dal 17 al 23 aprile
    dalle 15.30 alle 18.30
    Gli allievi del Primo Liceo Artistico si esibiscono in performance tra l’happening e il teatro-danza, ispirate alla Stagione d’opera e di balletto del Teatro Regio di Torino, in correlazione con le opere dei Musei Reali.
    Il progetto, frutto della collaborazione tra le tre istituzioni, porta i ragazzi coinvolti a interagire tra le varie discipline artistiche, creando performance sperimentali che dialogano con le opere e i loro fruitori, creando momenti e movimenti inediti che intensificano l’esperienza del percorso museale.
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    Attività
    con CoopCulture
    Gli operatori didattici e gli storici dell’arte CoopCulture vi aspettano per accompagnarvi  alla scoperta degli spazi e delle collezioni dei Musei Reali.
    Visita agli Appartamenti del Secondo Piano
    Una visita tematica che vi condurrà alla scoperta dell’appartamento dei Principi di Piemonte siti al secondo piano del Palazzo.
    Benvenuto a Palazzo!
    Le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria
    Le Cucine Reali, l’Appartamento della regina Elena
    Uno speciale percorso condotto da un esperto alla scoperta di sale e ambienti eccezionalmente aperti al pubblico.
    La Primavera in Borsa
    La primavera è arrivata nei Giardini Reali, in un’esplosione di colori e profumi. Ma non sarebbe bellissimo poter portare a casa un po’ di questa magia che incanta i nostri sensi?
    Visita alla Collezione Gualino
    Un’occasione unica per venire a visitare la Collezione Gualino nel suo rinnovato allestimento, alla scoperta della sua storia e delle sue particolarità.
    Tavole Imbandite
    Alla scoperta delle collezioni dei Musei Reali tra argenti, porcellane e cristalli per ricreare l’atmosfera di un tempo nelle splendenti sale di Palazzo Reale.
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    Audioguida Kids
    E’ possibile visitare Palazzo Reale, la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità con curiosi personaggi pronti a raccontare le loro coinvolgenti storie grazie all’Audioguida Kids, realizzata dai Servizi Educativi dei Musei Reali in collaborazione con CoopCulture. Lungo il percorso sono presenti dei QR-code da scansionare per ascoltare gratuitamente le tracce audio pensate per i giovanissimi visitatori, per un’esperienza di visita coinvolgente e divertente (età consigliata: 5/12 anni).
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    MRT SHOP
    Il ricordo di una visita emozionante, un pensiero da regalare e regalarti: al Musem Shop dei Musei Reali di Torino troverai il libro o l’oggetto giusto per portare a casa un pezzo da collezione.
    Da oggi MRT Shop è anche on-line
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    LiveCulture
    Nasce LIVECulture, da oggi è possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio.
    Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con immagini fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi. Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado.
    Sono disponibili due percorsi in italiano, inglese e francese​:
    – Musei delle meraviglie: un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri, tra reperti, splendidi dipinti, antichi disegni e i Giardini.
     Invito a Palazzo: il Palazzo Reale e la Cappella della Sindone sono tra i protagonisti di una visita a volo d’uccello che attraversa nobili gallerie, sale solenni e appartamenti fastosi, fino alle cucine del Re.

    Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

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    MRT EASY LISTENING
    MRT, App ufficiale dei Musei Reali
    MRT è l’App ufficiale dei Musei Reali di Torino, progettata e sviluppata da CoopCulture per accompagnare il visitatore prima, durante e dopo la visita. È multilingua (italiano e inglese, audioguide in italiano, inglese e francese) e propone contenuti free e contenuti premium.
  • TORINO CHE LEGGE
    Scintille urbane

    VII EDIZIONE
    20-23 APRILE 2023

    Tante iniziative dal centro alle periferie www.torinochelegge.it

    Dal 20 al 23 aprile torna ‘Torino che legge’, manifestazione nata per celebrare la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore istituita dall’UNESCO il 23 aprile, organizzata dalla Città di Torino con le sue Biblioteche civiche, dal Forum del Libro, dal Salone Internazionale del Libro di Torino e dalle circoscrizioni cittadine, con il contributo di Fondazione CRT.

    Giunta alla settima edizione, Torino che legge coinvolge l’intera città, dal centro alle periferie, con molti appuntamenti fra reading, incontri con l’autore e iniziative per grandi e piccini, realizzati in spazi pubblici e privati: biblioteche, librerie, scuole, case del quartiere, enti, associazioni e fondazioni, circoli, piazze, corsi, giardini e tram storico.

    E quest’anno, grazie all’impegno del Forum del Libro e del Comune di Napoli con il suo Patto per la lettura, raddoppia con Napoli che legge in programma dal 21 al 23 aprile, con un’anteprima il 19 insieme a Torino.

    ‘Scintille urbane’ è il tema di questa edizione allargata alle città e ai suoi contorni: da Torino a Napoli, a Roma l’obiettivo è accendere una luce sui quartieri che stanno cambiando o che potrebbero cambiare a partire dai libri e dalla lettura.

    Renzo Piano scrive “Prendere coraggio e provare a fertilizzare le periferie che restano ricchissime di bellezza umana e anche fisica, spesso nascosta, fabbriche di desideri, fonte di energia e di passione delle città. Ci vogliono scintille, sono le città del futuro”.

    Centrale, per lo sviluppo dell’iniziativa, è la rete riunita intorno al Patto per la Lettura della Città di Torino che riconosce nella lettura ‘un diritto fondamentale per tutti i cittadini e una competenza da diffondere nella comunità per promuoverne lo sviluppo culturale ed economico’.

    Torino che legge celebra il centenario della nascita di Italo Calvino nella Biblioteca civica a lui intitolata con un’anteprima in programma mercoledì 19 aprile alle ore 18, dal titolo ‘Calvino nel tempo’. Una Lectio di Silvio Perrella, autore di Calvino (Editori Laterza), accompagnata dalle letture di Stefania Giuliani tratte da ‘Intervista impossibile a Calvino’ e da ‘Insperati incontri’

    L’omaggio al celebre scrittore piemontese prosegue giovedì 20 aprile dalle ore 17.30 alle ore 19 sul tram storico blu – messo anche per questa edizione gentilmente a disposizione dall’ ATTS – Associazione Torinese Tram Storici -, con un affascinante percorso lungo le vie del centro cittadino accompagnato dalle letture teatralizzate curate da Stefania Giuliani e eseguite dagli allievi della Scuola O.D.S. – Operatori Doppiaggio e Spettacolo, in collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi. La partenza è prevista da piazza Castello (lato Teatro Regio) ogni 30 minuti.

    Ingresso libero, su prenotazione https://torinocheleggeintram.eventbrite.it

    Tra gli ‘eventi speciali’ in calendario, l’anteprima del Festival Internazionale dell’Economia, progettato e ideato da editori Laterza e diretto da Tito Boeri che, dopo il successo dello scorso anno, torna a Torino con il tema Ripensare la globalizzazione.
    L’atteso appuntamento con l’economista Innocenzo Cipolletta e l’editore Giuseppe Laterza si terrà giovedì 20 aprile alle 17.30 alla Biblioteca civica Italo Calvino, in Lungo Dora Agrigento 94.

    La stessa sede, venerdì 21 aprile alle 18 ospita l’incontro Scintille urbane. La città cambia con i libri e la lettura, con la presentazione del libro di Pierfrancesco Maran Le città visibili (Solferino). Con l’autore intervengono Paolo Mazzoleni e Rosanna Purchia, modera Filippo Barbera.

    In un ideale gemellaggio con la Catalogna, anche a Torino libri e rose caratterizzano la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, ricordata sabato 22 aprile nelle librerie torinesi aderenti a ‘Torino che legge’ che dedicano le vetrine agli scrittori catalani e a Italo Calvino e dove, in cambio dell’acquisto di un libro tradotto dal catalano, si riceverà in omaggio una rosa offerta dalla Delegazione del Governo della Catalogna in Italia, che sostiene la medesima iniziativa anche nelle città di Napoli e Roma.

    Fra gli scrittori ospiti della manifestazione, si segnalano Alessandro Barbero, Fabio Geda, Margherita Oggero, Paola Cereda, Domenico Quirico, Massimo Tallone, Pino Pace, Matteo Saudino e Farian Sabahi.

    Particolarmente significativa la presenza delle scuole, grazie alla collaborazione con TorinoReteLibri. Molti istituti di ogni ordine e grado partecipano giovedì 20 aprile all’iniziativa ‘A scuola senza zaino’, una giornata intera dedicata alla lettura dentro e fuori la scuola, con incontri, riflessioni e letture ad alta voce. Dal centro alle periferie i piccoli lettori saranno impegnati a riflettere sulla città in cui vivono, sulla sua storia, i suoi tesori e sulle pagine divertenti ma anche emozionanti di Italo Calvino.

    Inoltre, contestualmente a Torino che Legge e nell’ambito di eLov Stories, progetto dell’Associazione Forum del libro, sarà lanciato il bando del concorso dedicato alle scuole Guardare e scrivere la città.

    Grazie al sostegno di Fondazione CRT, il centenario dedicato a Calvino si arricchisce anche delle storie dei ragazzi sulla città e sui loro quartieri. Un’occasione per incoraggiare gli studenti di diversi ambiti a scoprire, conoscere la loro città, descriverne e immaginarne il futuro partendo dai libri e dalla lettura. Con il fine di realizzare una guida ‘sentimentale’ di Torino, in cui far confluire i racconti, le fotografie e i brevi filmati selezionati.

    Info: trlpiemonte.biblioteche.it – torinochelegge.it – forumdellibro.org
    tracartaedigitale@gmail.com

    INFO: Biblioteche civiche torinesi. Comunicazione e Promozione: T. + 39 3494161991
    Forum del Libro: Tel. 01119923177; settimanalettura.torino@gmail.com
    www.torinochelegge.it

  • Kodo Nishimura
    Il monaco buddhista “sui tacchi a spillo”

    Giovedì 20 aprile ore 18.30

    MAO Museo d’Arte Orientale
    via san Domenico 11, Torino

    Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino ha il piacere di ospitare giovedì 20 aprile alle 18.30 Kodo Nishimura, l’iconico monaco buddhista “sui tacchi a spillo”, per un incontro dedicato alla libertà e all’accettazione della propria identità profonda, superando convenzioni e rifiutando compromessi.
    Nishimura è in Italia in occasione dell’uscita del suo libro “Il Monaco sui tacchi a spillo”, pubblicato dalla casa editrice Ubiliber.

    Monaco buddhista, attivista LGBTQ+, make up artist, modello, scrittore: Kodo Nishimura è una figura sfaccettata e complessa. I tanti aspetti della sua vita, apparentemente in conflitto fra loro, hanno trovato una felice sintesi grazie a un lungo cammino interiore, allo studio approfondito della dottrina buddhista e all’accettazione della sua omosessualità.

    Nato in un tempio di Tokyo nel 1989, Kodo si è ben presto trovato a fare i conti con una società conservatrice che stigmatizza l’omosessualità e la diversità. Partito alla volta degli Stati Uniti, si è laureato alla Parsons School of Design di New York ed è diventato un riconosciuto make up artist, lavorando anche per alcune edizioni del concorso di Miss Universo.

    Oggi, grazie alla consapevolezza che l’insegnamento buddhista è rivolto a chiunque e che tutti possono essere liberi, indipendentemente da qualsiasi scelta identitaria, Kodo Nishimura ha raggiunto l’equilibrio fra la sua fede, la professione di truccatore e l’impegno per la comunità LGBTQ+.

    Durante l’evento al MAO, realizzato in collaborazione con la casa editrice Ubiliber, Kodo Nishimura parlerà del suo percorso, esortando i partecipanti ad ascoltare il proprio cuore, per riuscire a scoprire e ad amare il proprio autentico sé: diffondere il messaggio di accettazione e libertà è diventata oggi la sua missione principale.

    Costo: 5€. Ingresso fino a esaurimento posti disponibili.
    L’incontro si svolgerà in inglese con la traduzione di Fabiola Palmeri.

    MAO Museo d’Arte Orientale – Via San Domenico 11, Torino www.maotorino.it

  • AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

    31 marzo – 6 aprile 2023

     

    VENERDI 31 MARZO

    Venerdì 31 marzo ore 17
    L’ARTE DEL RICAMO NEL MEDIOEVO
    Palazzo Madama – conferenza con Christine Descatoire, Musée de Cluny
    Il ricamo è onnipresente nella vita quotidiana degli uomini e delle donne del Medioevo, dai ricchi al popolo. I ricami di seta, oro e argento, facendo parte delle arti preziose, erano tra le produzioni più lussuose e apprezzate. La conferenza illustrerà il panorama delle produzioni e delle tecniche di ricamo usate dal XII all’inizio del XVI secolo in Europa, tra Italia, Germania, Fiandre, Inghilterra, Francia e Spagna. Verranno presentati i ricamatori e i loro legami con la pittura e i pittori.

    Christine Descatoire, è conservatrice capo delle collezioni di oreficeria e dei tessuti occidentali del Musée de Cluny – Musée National du Moyen Âge. È ricercatrice all’IRHIS – Institut de Recherches Historiques du Septentrion. È stata curatrice di importanti mostre tra cui Trésors de la Peste noire (Parigi 2007 e Londra 2009), Art et nature au Moyen Âge (Québec 2012 e Bratislava 2013, con Béatrice de Chancel-Bardelot), Une renaissance. L’art entre Flandre et Champagne (Paris-Saint-Omer 2013, con Marc Gil) e Les émaux de Limoges à décor profane (Paris 2016).

    Ingresso libero
    Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

     

    SABATO 1 APRILE

    Sabato 1 e domenica 2 aprile ore 16.30
    I FASTI DEL BAROCCO
    Palazzo Madama – visita guidata tematica
    Entrare a Palazzo Madama per essere accompagnati in una visita che garantirà un’ampia descrizione del periodo barocco. Nel Palazzo i fasti dell’epoca sono evidenti, roboanti, splendenti: è un vero e proprio linguaggio di lusso che rappresenta la magnificenza della Torino di Sei e Settecento. Filo rosso del racconto saranno gli artisti di corte, i viaggi, il gusto per il collezionismo e, in generale, la passione e la consapevolezza del potere dell’arte. Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le tele di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Caravoglia, Sebastiano Conca: alcuni dei nomi di spicco esposti nelle sale auliche del museo. Opere che costituivano i sontuosi sistemi decorativi dei palazzi della nobiltà sabauda e della dinastia regnante convergendo in un racconto iconografico tutto da scoprire in una visita ad hoc.
    Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
    Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

    DOMENICA 2 APRILE

    Domenica 2 aprile ore 11
    A ME GLI OCCHI!
    Palazzo Madama – attività per famiglie
    I nostri occhi ridono, piangono, si fanno piccoli quando siamo stanchi e si sgranano quando qualcosa ci sorprende. Partendo dallo sguardo magnetico dipinto da Antonello da Messina esploriamo le capacità comunicative dei nostri occhi attraverso divertenti giochi allo specchio per poi tracciare il proprio ritratto, con incredibili sguardi, utilizzando carta da lucido colorata.
    Costo: € 7 a bambino per attività; adulti accompagnatori ingresso ridotto in museo (gratuito con Abbonamento Musei)
    Prenotazione obbligatoria: t. 011 4429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

     

    Domenica 2 aprile ore 15
    STORIE IN SCATOLA
    GAM – attività per le famiglie sulla mostra Ottocento
    La ricca mostra attualmente in corso propone una selezione di opere, di proprietà del museo, dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli inizi del Novecento: una sorta di viaggio nel tempo alla scoperta di vita, cultura, moda e arte del nostro passato.
    In questa domenica dedicata alle famiglie, i genitori saranno accompagnati in un percorso tematico guidato mentre i loro bambini verranno coinvolti nella scoperta dei molti personaggi raffigurati: eroi, sirene, poetesse, fanciulli, dame e popolani; ciascuno con la propria storia, talvolta anche molto attuale, da raccontare. In laboratorio creeranno, poi, degli originali diorami tridimensionali reinventando luoghi, storie e nuove avventure.
    Costo visita adulti: euro 6 più biglietto di ingresso al museo ridotto (ingresso gratuito ai possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta)
    Costo bambini: euro 7 (ingresso gratuito al museo)
    Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

     

    Domenica 2 aprile ore 16
    NATURALMENTE IL MAO
    MAO – attività per famiglie
    Un percorso che invita a esplorare il tema della natura attraverso le collezioni del Museo tra fiori nuvole e sassi, tra sacro e profano. In laboratorio ogni partecipante potrà realizzare su un piatto in eco carta il proprio decoro floreale incollando rametti e foglie raccolti in giardino o ritagliando un fiore di loto.
    Per tutte le età
    Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto alle collezioni € 8 (gratuito con Abbonamento Musei).
    Prenotazione obbligatoria t. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it
    entro il venerdì precedente.

     

    MARTEDI 4 APRILE

    Da martedì 4 aprile
    VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM
    GAM – Nuova mostra  a cura di Riccardo Passoni
    4 aprile – 10 settembre 2023
    La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino prosegue la ricognizione sul proprio patrimonio dedicando un capitolo alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 con una mostra che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura. La ricca collezione della GAM, oltre che dalle opere di scultura acquisite nel tempo dal museo, ha potuto contare negli anni sul determinante ruolo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che hanno contribuito, con importanti acquisizioni, ad accrescere la raccolta.

      

    MERCOLEDI 5 APRILE

    Mercoledì 5 aprile ore 17
    IL TESORO DI DESANA
    Palazzo Madama – conferenza con Marco Aimone, storico dell’arte, Senior Advisory Curator della Collezione Wyvern (Regno Unito)
    Il tesoro di Desana è fra i più spettacolari del cosiddetto medioevo “barbarico”. Comprende oreficerie e argenterie da mensa: apparteneva a una famiglia mista di Romani e di Ostrogoti vissuta in una villa, nelle campagne vercellesi, tra la fine del V secolo e l’inizio del VI. Le vicende del suo ritrovamento sono state chiarite solo di recente, mentre l’analisi dei singoli oggetti ha permesso di ricostruire la storia dei loro possessori. La bellezza di questi preziosi smentisce nella maniera più chiara il diffuso cliché dei “secoli oscuri”, restituendo la visione di un’arte complessa, che segna il passaggio dal mondo antico a quello medievale.
    Secondo incontro dedicato al Museo Civico.
    Ingresso libero fino a esaurimento posti
    Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

     

    Ultimo appuntamento

    29 maggio 2023 ore 17: 160. Alcune pagine di questa storia
    con Simone Baiocco, conservatore Arti del Medioevo e del Rinascimento, Palazzo Madama

     

    GIOVEDI 6 APRILE

    Giovedì 6 aprile ore 18.30
    SALAMANDA. Dub, house lo-fi, rullanti reggaeton, ritmi dembow, ambient e sintesi vocale in un avvolgente bozzolo di toni armoniosi.
    MAO – concerto nell’ambito della mostra Buddha10
    Le Salamanda sono un duo di dj e produttrici di musica ambient leftfield di Seoul composto da Uman Therma (Sala) e Yetsuby (Manda). Il duo si è fatto conoscere al pubblico internazionale con i primi due album: Allez! (Good Morning Tapes, 2020) e Sphere (Metron Records, 2021) e con i mixtape che realizzano per diverse stazioni radio globali tra cui Seoul Community Radio, NTS e LYL.
    Il titolo del nuovo album “ashbalkum” (Human Pitch) deriva da un modo di dire coreano che indica la consapevolezza che la “realtà” altro non è che sogno. Espressione di un ambient ultraterreno, il quarto disco del duo, dischiude un portale verso un universo parallelo, dove verità e fantasia sono la stessa cosa.
    Un mondo onirico costruito da paesaggi sonori ambientali e ritmi minimali, un punto di vista affascinante su come interagiamo con il mondo che ci circonda, dove il linguaggio, la natura e il nostro stesso essere sono infinitamente mutevoli.
    Costo: 15 € | ridotto studenti 10 €.
    I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del museo e su Ticketone.

     

    Giovedì 6 aprile ore 16:30
    TEA TIME ART. Natura morta
    GAM – workshop
    Tea Time Art vuole essere una pausa dalle corse quotidiane, in un ambiente speciale come quello dell’Educational Area della GAM, dove incontrarsi, conoscersi e imparare facendo, per trascorrere un paio di ore in compagnia di persone nuove e arte. Questo ciclo di appuntamenti organizzati alla GAM permette di avvicinare il pubblico adulto al museo, inteso come luogo di scambio, conoscenza e integrazione. L’arte diventa uno strumento di vicinanza, scambio intellettuale e emotivo, trasformando gli spazi museali in luoghi di incontro e condivisione di conoscenze diverse. Le opere scelte per le attività contengono il racconto di esperienze personali degli artisti che rimandano ad altri insegnamenti per un confronto intellettuale, emotivo e fisico. Tutti gli appuntamenti prevedono una presentazione delle opere a cura delle guide di Theatrum Sabaudiae e una fase di attività pratica che permetta l’approfondimento di tecniche artistiche diverse.
    Porta il tuo the preferito, noi ci mettiamo la tazza e la creatività, per delle pause d’arte a piccoli sorsi.
    Giovedì 6 aprile ore 16:30: Natura morta
    La natura morta consiste nella raffigurazione pittorica di oggetti inanimati, come fiori, frutta, ortaggi e oggetti. La visita permetterà di riflettere sull’evoluzione di questo genere artistico nel 900. Durante l’attività di laboratorio si sperimenteranno composizione e pittura dal vero con tecniche miste.
    Posti limitati, prenotazione obbligatoria
    Costo: euro 15 a partecipante (comprensivi di biglietto d’ingresso al museo gratuito, visita guidata, attività pratica, materiali e tazza personalizzata)
    Informazioni e prenotazioni: Theatrum Sabaudiae 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

     

     
    Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo
    alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
    Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

     

     

    SALAMANDA
    Performance nell’ambito della mostra Buddha 10
    Giovedì 6 aprile 2023 ore 18.30
    MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

     

    Per il penultimo appuntamento del public program della mostra Buddha 10 il MAO Museo d’Arte Orientale ospita Le Salamanda per una performance che mescola dub, house lo-fi, rullanti reggaeton, ritmi dembow, ambient e sintesi vocale in un avvolgente bozzolo di toni armoniosi.

    Le Salamanda sono un duo di dj e produttrici di musica ambient leftfield di Seoul composto da Uman Therma (Sala) e Yetsuby (Manda). Il duo si è fatto conoscere al pubblico internazionale con i primi due album: Allez! (Good Morning Tapes, 2020) e Sphere (Metron   Records, 2021) e con i mixtape che realizzano per diverse stazioni radio globali tra cui Seoul Community Radio, NTS e LYL.
    Il titolo del nuovo album “ashbalkum”(Human Pitch) deriva da un modo di dire coreano che indica la consapevolezza che la “realtà” altro non è che sogno. Espressione di un ambient ultraterreno, il quarto disco del duo, dischiude un portale verso un universo parallelo, dove verità e fantasia sono la stessa cosa.
    Un mondo onirico costruito da paesaggi sonori ambientali e ritmi minimali, un punto di vista affascinante su come interagiamo con il mondo che ci circonda, dove il linguaggio, la natura e il nostro stesso essere sono infinitamente mutevoli.
    Il calendario completo degli eventi sul sito.

    Info: eventiMAO@fondazionetorinomusei.it .
    Costo: 15 € intero | 10 € ridotto studenti.
    I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del museo e su Ticketone

    MAO Museo d’Arte Orientale – Via San Domenico 11, Torino – www.maotorino.it

  • TORINO | MUSEI REALI | SALE CHIABLESE
    DAL 17 MARZO AL 16 LUGLIO 2023

     

    RUTH ORKIN
    UNA NUOVA SCOPERTA

     

    La mostra presenta 156 fotografie che ripercorrono la traiettoria di una delle più grandi fotoreporter del Novecento

     

     A cura di Anne Morin

     

    Dal 17 marzo al 16 luglio 2023, le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano la più vasta antologica mai organizzata in Italia di Ruth Orkin (Boston 1921 – New York 1985), fotoreporter, fotografa e regista statunitense, tra le più rilevanti del XX secolo.

    L’esposizione dal titolo RUTH ORKIN. Una nuova scoperta, curata da Anne Morin, organizzata da di Chroma, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino, riunisce 156 fotografie, la maggior parte delle quali originali, che ripercorrono la traiettoria di una delle personalità più importanti della fotografia del XX secolo, in particolare tra il 1939 e la fine degli anni Sessanta, attraverso alcune opere capitali come VE-Day, Jimmy racconta una storia, American Girl in Italy, uno dei suoi scatti più iconici della storia della fotografia, i ritratti di personalità quali Robert Capa, Albert Einstein, Marlon Brando, Orson Welles, Lauren Bacall, Vittorio De Sica, Woody Allen e altri.

    “Come curatore e storico della fotografia – afferma Anne Morin -, mi è sempre sembrato che il lavoro di Ruth Orkin non abbia ricevuto il riconoscimento che merita. Eppure, se questa fotografa ha un destino affascinante, il suo lavoro lo è altrettanto. Questa mostra si propone di rivisitare il lavoro della donna che voleva essere una regista e che, a causa delle circostanze, essendo un mondo cinematografico maschile, ha dovuto trovare il suo posto altrove. Non ha rinunciato al suo sogno, ma lo ha affrontato in modo diverso, creando un linguaggio singolare, estremamente ricco e nuovo attraverso la fotografia. Il lavoro fotografico di Ruth Orkin riguarda le immagini, il cinema, le storie e, in definitiva, la vita. Questa mostra è l’affermazione definitiva del lavoro di questa giovane donna che ha reinventato un altro tipo di fotografia”.

    “Dopo il grande successo di Vivian Maier – dichiara Edoardo Accattino, Amministratore Ares srl -, portiamo a Torino una nuova mostra, dedicata a Ruth Orkin, fotografa elegante e sofisticata. La più ampia antologia mai realizzata su una delle firme più importanti del XX secolo, la cui opera è ancora oggi poco nota. Per questo, abbiamo voluto creare un percorso coinvolgente che accompagnerà i visitatori a scoprire e conoscere un’artista sensibile, la cui straordinaria opera affascinerà il pubblico torinese”.

    “L’esposizione monografica su Ruth Orkin – sostiene Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali-continua la serie di mostre dedicate alla fotografia quale cifra identitaria delle Sale Chiablese, spazio che i Musei Reali riservano soprattutto alle arti contemporanee e alla riflessione sui mezzi di comunicazione che hanno contribuito a mutare il volto della storia e della società. Dopo Vivian Maier. Inedita e Focus on Future.  14 fotografi per l’Agenda ONU 2030, questa antologica restituisce una riflessione attenta ai diversi linguaggi che hanno condotto l’artista ad accreditarsi e a distinguersi nel panorama della fotografia mondiale, attestando il primato e la visionarietà di uno sguardo ancora da approfondire, fedele alla narrazione di un’epoca in cui l’affermazione di genere era una conquista lontana, anche in ambito artistico”.

    La mostra affronta il suo lavoro da una prospettiva completamente nuova, all’incrocio tra l’immagine fissa e l’immagine in movimento. Affascinata dal cinema, Ruth Orkin sognava infatti di diventare una regista, grazie anche all’influenza della madre, Mary Ruby, attrice di film muti, che la portò a frequentare le quinte della Hollywood degli anni Venti e Trenta del Novecento. Nella prima metà del secolo scorso, tuttavia, per una donna la strada per intraprendere questa carriera era disseminata di ostacoli. Ruth Orkin dovette quindi rinunciare al sogno di diventare cineastao perlomeno dovette reinventarlo e trasformarlo; complice il regalo della sua prima macchina fotografica, una Univex da 39 centesimi, si avvicinò alla fotografia, ma senza mai trascurare il fascino del cinema.

    Proprio l’appuntamento mancato con la sua vocazione, la costringerà a inventare un linguaggio alla confluenza tra queste due arti sorelle, tra l’immagine fissa e l’illusione dell’immagine in movimento, un linguaggio che induceva una corrispondenza costante tra due temporalità non parallele. Attraverso un’analisi molto specifica dell’opera di Orkin, la rassegna permette di capire i meccanismi messi in atto per evocare il fantasma del cinema nel suo lavoro. Come avviene nel suo primo Road Movie del 1939, quando attraversò in bicicletta gli Stati Uniti da Los Angeles a New York. In quell’occasione, Ruth Orkin tenne un diario che diventò una sequenza cinematografica, un reportage che raccontava questo viaggio e la cui linearità temporale si svolge in ordine cronologico. Ispirandosi ai taccuini e agli album in cui la madre documentava le riprese dei suoi film, e utilizzando lo stesso tipo di didascalie scritte a mano, l’artista inseriva l’immagine fotografica in una narrazione che riprendeva lo schema della progressione cinematografica, come se le fotografie fossero immagini fisse di un film mai girato e di cui vengono esposte 22 pagine.

    Il percorso propone inoltre lavori come I giocatori di carte o Jimmy racconta una storia, del 1947, in cui Ruth Orkin usa la macchina fotografica per filmare, o meglio, per fissare dei momenti, lasciando allo sguardo dello spettatore il compito di comporre la scena e riprodurre il movimento, ma anche le immagini e il film Little fugitive (1953), candidato al Premio Oscar per la migliore storia cinematografica e vincitore del Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia, che racconta la storia di un bambino di sette anni di nome Joey (Richie Andrusco) che fugge a Coney Island dopo essere stato indotto con l’inganno a credere di aver ucciso suo fratello maggiore Lennie e che François Truffaut riteneva di fondamentale importanza per la nascita della Nouvelle vague.

    Nei primi anni Quaranta, Ruth Orkin si trasferisce a New York, dove diventa membro della Photo League, cooperativa di fotografi newyorkesi, e instaura prestigiose collaborazioni con importanti riviste, tanto da diventare una delle firme femminili del momento.

    È in questo periodo che realizza alcuni degli scatti più interessanti della sua carriera. Con Dall’alto Orkin cattura perpendicolarmente da una finestra gli avvenimenti che si svolgono per strada, riprendendo alcune persone del tutto ignare di essere oggetto del suo sguardo fotografico: un gruppo di signore che danno da mangiare ai gatti di strada; un padre che, acquistata una fetta di anguria, la porge alla figlia davanti al chiosco del venditore ambulante; due poliziotti che fanno cordone attorno a un materasso logoro abbandonato per strada; due bambine che giocano a farsi volteggiare l’un l’altra; un gruppo di marinai che incedono speditamente e che divengono riconoscibili per i loro cappelli che si stagliano come dischi bianchi sul fondale grigio dell’asfalto.

    A molti anni di distanza, tornò a questo genere di scatti: da una finestra con vista Central Park, l’artista riproponeva lo stesso gesto e la stessa inquadratura, nelle diverse stagioni, registrando la fisionomia degli alberi, la tonalità delle loro foglie: il soggetto è proprio il tempo e il suo scorrere, sotto forma di una sequenza che parla dell’elasticità del tempo filmico.

    La mostra darà poi conto del reportage per la rivista LIFE, realizzato nel 1951 in Israele a seguito della Israeli Philarmonic Orchestra e del viaggio compiuto in Italia, visitando Venezia, Roma e Firenze, città dove incontra Nina Lee Craig, una studentessa americana, alla quale chiede di farle da modella per un servizio volto a narrare per immagini l’esperienza di una donna che viaggia da sola in un paese straniero e che divenne soggetto di American Girl in Italy, una delle sue fotografie più iconiche e più famose della storia della fotografia; la scena che immortala Nina Lee Craig passeggiare per le strade di Firenze tra un gruppo di uomini che ammiccano al suo passaggio, riesce a ispirare a Ruth Orkin la foto-racconto che cercava da tempo.

    Accompagna la mostra un catalogo Skira.

     

    RUTH ORKIN. Una nuova scoperta
    Torino, Musei Reali | Sale Chiablese (Piazzetta Reale)
    17 marzo – 16 luglio 2023

    Informazioni: Tel. 338 169 1652

     

    Orari:
    • dal martedì al venerdì, dalle 10.00 alle 19.00
    • sabato e domenica, dalle 10.00 alle 21.00
    • (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)

    Biglietti:

    • Intero: € 15,00
    • Ridotto: € 13,00
    over 65, insegnanti, gruppi, possessori card (Feltrinelli, Mondadori, Arci, Aiace, Coop, Ikea, Fiaf), Dipendenti Comune di Torino, Città metropolitana di Torino e Regione Piemonte
    • Ridotto studenti: € 10,00 (ragazzi tra 18 e 25 anni, giornalisti non accreditati)
    • Ridotto ragazzi: € 6,00 (ragazzi tra 12 e 17 anni compiuti)
    • Pacchetto famiglia: fino a due adulti € 12,00 cad. e ogni ragazzo tra 12 e i 17 anni € 6,00 cad.
    • Gratuito: possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta, Torino+Piemonte card, bambini da 0 a 11 anni, persone con disabilità, dipendenti MiC, giornalisti in servizio previa richiesta di accredito all’indirizzo info@mostraruthorkin.it
    Visite guidate gruppi (tariffe biglietto e diritti di prenotazione escluse)
    visita guidata in italiano: € 90,00
    visita guidata per le scuole: € 90,00
    visita guidata + laboratorio per le scuole: € 130,00
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    ANNE MORIN
    Curatrice della mostra

    Ruth Orkin. L’illusione del tempo*

    Creata nel 1936 e presieduta per la prima volta da King Vidor, la Directors Guild of America (DGA) è un’organizzazione sindacale di registi che ha per obiettivo la difesa dei diritti dei propri membri nell’industria cinematografica degli Stati Uniti. La cineasta Dorothy Arzner entrò a farne parte nel 1938 e rimase l’unica donna fino all’ingresso della collega Ida Lupino (1914-1995) nel 1966. Sin dall’inizio, il mondo del cinema americano non sembrava orientato alla parità dei sessi. Tanto nel mondo del cinema quanto in quello della fotografia, le donne erano chiamate a svolgere compiti minuziosi legati alla produzione, allo sviluppo dei negativi o al montaggio della pellicola, per certi versi affine al cucito. Pochissime accedevano alla sfera della creazione e della vera e propria cinematografia. Tra le eccezioni vanno ricordate Alice Guy (1873-1968),riconosciuta come la prima regista donna, Lois Weber (1879-1939), attrice, soprano e pianista, una delle più prolifiche registe del primo Novecento, Frances Marion (1888-1973), prima sceneggiatrice a essersi aggiudicata l’Oscar nel 1930 per l’adattamento di The Big House (Carcere), e Maya Deren (1917-1961), distintasi per il suo contributo alla ridefinizione del cinema sperimentale americano.

    Negli Stati Uniti della prima metà del Novecento, il percorso di un’aspirante regista si prospettava irto di ostacoli. Le donne si occupavano di alimentare l’industria dei sogni, non di crearla; di conseguenza, qualsiasi carriera dietro la macchina da presa era immancabilmente riservata agli uomini. Anche Ruth Orkin (Boston, 3 settembre 1921 – New York, 16 gennaio 1985) deve rinunciare al suo sogno di diventare cineasta, o quantomeno procrastinarlo e trasformarlo – ma forse sarà proprio questo scoglio a rendere il suo lavoro di fotografa tanto originale.

    Figlia di Mary Ruby, attrice del cinema muto, e di Samuel Orkin, fabbricante di barchette in legno, Ruth cresce dietro le quinte della Hollywood degli anni venti e trenta. A dieci anni riceve in regalo la sua prima macchina fotografica, una Univex da 39 centesimi, con la quale esegue i primi scatti. La sua vera passione, però, è l’immagine-movimento, il cinema. Per un certo periodo lavorerà alla Metro-Goldwyn-Mayer come fattorina, correndo alacremente da un dipartimento all’altro ma prendendosi comunque il tempo di osservare ciò che la circonda e assorbire molti degli insegnamenti che continuerà a mettere in atto nelle sue immagini fisse. Parallelamente, all’inizio degli anni quaranta, studierà fotogiornalismo al Los Angeles City College e lavorerà come fotoreporter per grandi riviste come “Life”, “Look” e “Ladies Home Journal”. Ma la fascinazione per il potere euristico del cinema emerge in filigrana in tutta l’opera di Orkin, e questo appuntamento mancato con la sua vocazione la stimolerà a inventare un linguaggio a cavallo tra i generi: un linguaggio che si colloca oltre l’immagine in movimento e prima di quella fissa, che stabilisce una correlazione costante tra le due temporalità non parallele. Queste linee segrete non smetteranno di influenzarsi reciprocamente, insinuandosi, confondendosi, aprendosi e ripiegandosi l’una sull’altra.

    In effetti, analizzando l’opera di Orkin fin dai suoi esordi, il fantasma del cinema appare in diverse forme: si intrufola nei piccoli interstizi del fotogramma e crea un doppio fondo nell’immagine in cui il flusso del movimento prende un suo ritmo. Una scintilla, una traccia che contiene in sé un “effetto filmico”, una durata simulata da un effetto speciale visibile. Dopotutto, il cinema non è l’arte del movimento realizzato a partire dalla fissità?

    Orkin ricorre costantemente a un processo di serialità e intermittenza in cui, in un modo o nell’altro, il tempo regna sovrano. Il meccanismo più elementare consiste semplicemente nell’accostare due figure simili o quasi identiche, ma sufficientemente diverse tra loro da non ingannare l’osservatore. Questo sdoppiamento serve a trasmettere un’idea di simultaneità attraverso una piccola pausa che crea l’illusione del movimento. Le due figure giustapposte declinano un gesto, ripetono una postura o un atteggiamento con un leggero sfalsamento. Tra di esse intercorre un breve intervallo di spazio all’interno del quale si colloca il tempo. Come nella successione di singole immagini utilizzata nell’animazione, l’unione di queste figure genera l’idea di moto e, di conseguenza, stabilisce una temporalità. 

    Questa stessa temporalità può essere distribuita su più immagini con un intervallo variabile. In quello che può definirsi il suo primo “road movie”, realizzato nel 1939 mentre attraversa gli Stati Uniti in bicicletta da Los Angeles a New York, Ruth Orkin tiene un diario che diviene una sequenza filmica in sé, una sorta di documentario la cui linearità temporale si dispiega secondo un ordine cronologico. Ispirandosi ai quaderni e agli album delle riprese che la madre Mary Ruby conservava dei propri film, e utilizzando lo stesso tipo di didascalie manoscritte, Orkin inserisce l’immagine fotografica in una sequenza narrativa che riprende lo schema della progressione cinematografica. Il tempo del racconto è quello della durata del viaggio. Anche in questo caso, Orkin frammenta la continuità e scandisce tale scissione con le immagini, fotogrammi del film mai girato. Ciò che conta, dirà Gilles Deleuze nel saggio L’immagine-movimento (1983),“è l’interstizio tra immagini, tra due immagini: una spaziatura che fa sì che ogni immagine si strappi al vuoto e vi ricada”. Uno spazio in cui l’immagine si fa flusso. L’idea è ripresa alla lettera nei sei fotogrammi della sequenza I giocatori di carte (The Card Players), o in Jimmy racconta una storia(Jimmy The Storyteller), del 1947. Orkin filma con la sua fotocamera e induce un’idea di scatto, di scansione ritmica, di frammentazione, facendo affidamento sullo sguardo dello spettatore per restituire il movimento alla stregua di uno zoo praxiscopio.

    Intorno al 1943, Orkin si trasferisce a New York, dove lavora come fotografa nei locali notturni, e più o meno nello stesso periodo aderisce alla Photo League. Le collaborazioni con le principali riviste si moltiplicano ed è a questo punto che la sua carriera decolla. Orkin diventa una delle firme femminili del momento. Nel 1951 segue la Israel Philharmonic Orchestra in Israele per conto della rivista “Life” e poche settimane dopo parte per l’Italia.

    A Firenze incontra Ninale e Craig, studentessa d’arte americana che diventa la protagonista della celebre foto Un’americana in Italia (An American Girl in Italy). Lo scatto faceva originariamente parte di una serie intitolata Non aver paura di viaggiare da sola (Don’t Be Afraid to Travel Alone), incentrata sulle esperienze che le due donne avevano vissuto viaggiando da sole nell’Europa del dopoguerra. Anche stavolta Orkin trae ispirazione da un genere che renderà la serie una delle più emblematiche della sua carriera. Il tema è infatti sviluppato sulla base del fotoromanzo, estremamente in voga in Italia alla fine degli anni quaranta. Apparsa nel 1947, questa nuova forma narrativa che abbina testo e illustrazioni fotografiche diviene il più grande successo editoriale del dopoguerra, sia in Italia che in Francia. Assimilabile al cinema muto nella costruzione e al fumetto nella sua formulazione, il fotoromanzo alimenta la macchina dei sogni che deve lavorare a pieno regime e far dimenticare gli orrori della guerra. Emblema della cultura di massa, segna l’inizio di una nuova era in cui la fotografia segue le orme del cinema e il tempo filmico si fonde in quello dello scatto fotografico.

    Ruth Orkin non esita a imboccare questa strada e inventa una sequenza estremamente teatrale, in cui la protagonista – attrice estemporanea –accentua la sua performance, che a tratti si fa persino caricaturale, per rendere chiara la storia raccontata e il filo conduttore della narrazione.

    Se le immagini di Orkin contengono intervalli di spazio che generano un’idea di continuità, gli intervalli di tempo a loro volta non sono meno rilevanti. Una delle ultime serie che l’artista riesce a realizzare è incentrata sullo scorrere del tempo. Scattando fotografie dalla sua finestra che affaccia su Central Park con lo stesso gesto e la stessa inquadratura, Orkin registra la fisionomia degli alberi e la tonalità delle foglie nel corso delle diverse stagioni, dando forma a una sequenza che esprime l’elasticità del tempo filmico. In fin dei conti, si può forse affermare che la sua opera risieda in questi intervalli da cui emerge un “fuori tempo” nascosto nell’ombra, e che la realtà che Ruth per tutta la vita ha cercato di cogliere agli angoli delle strade di Manhattan, alla Penn Station o sulle banchine di un porto si celi non dietro le apparenze, ma nelle ellissi temporali.

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    ENRICA PAGELLA
    Direttrice Musei Reali

    L’esposizione monografica su Ruth Orkin prosegue il programma di mostre dedicate alla fotografia quale cifra identitaria delle Sale Chiablese, spazio che i Musei Reali riservano soprattutto alle arti contemporanee e ai mezzi di comunicazione che hanno contribuito a mutare il volto della storia e della società.

    La mostra restituisce una riflessione sui diversi linguaggi che hanno condotto Orkin ad accreditarsi e a distinguersi nel panorama della fotografia mondiale attraverso la narrazione di un’epoca in cui l’affermazione di genere era una difficile conquista. La sua produzione vive al confine tra cinema e fotografia, tecnica praticata sin dagli esordi giovanili, durante una sorta di road movie compiuto da Los Angeles a New York in bicicletta per raggiungere l’Esposizione Universale del 1939. A Los Angeles lavora come fattorina per la Metro-Goldwyn-Mayer, cercando di carpire ogni segreto del set, ma il sindacato dei direttori della fotografia non ammette le donne. Nel 1943 è impegnata nei locali notturni a New York, dove prendono avvio collaborazioni con le più importanti riviste dell’epoca e nel 1951, dopo un servizio per “Life” in Israele, incontra a Firenze la studentessa di storia dell’arte Ninale e Allen Craig, che diventa la protagonista della celebre serie Non aver paura di viaggiare da sola(Don’t Be Afraid to Travel Alone) e dell’iconico scatto Un’americana in Italia(An American Girl in Italy).

    La conquista della fama come regista giunge accanto al marito Morris Engel, che incontra a New York quando entra a far parte dell’associazione d’avanguardia Photo League. La fotografia di documentazione sociale, evoluzione della street photography, la porta ad affermarsi nel panorama cinematografico indipendente degli anni cinquanta, che sarà di ispirazione per Scorsese e Truffaut. Alcune sequenze del più importante lungo metraggio di Orkine Engel, Il piccolo fuggitivo (Little Fugitive), candidato all’Oscar e vincitore del Leone d’argento a Venezia nel 1953, sono esposte in mostra. Nell’ultimo periodo della sua vita, Orkin si dedica a documentare soggetti mobili visti dall’alto, dalla finestra del suo appartamento su Central Park,nel fluire continuo del tempo: una finzione scandita da attimi reali colti improvvisamente, fissati per immagini con la forza innata del suo racconto cinematografico. La sua storia di donna libera e la sua costante sfida alle convenzioni rappresentano ancora oggi un modello di modernità capace di affascinare e di ispirare.

     

     

  •  COLORI DELLA LIBERTÀ

    Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
    Corte Medievale
    Piazza Castello – Torino

    17 marzo – 8 maggio 2023

     

    In occasione di Biennale Democrazia 2023, dal titolo Ai confini della libertà, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica presenta, dal 17 marzo all’8 maggio, I colori della libertà: un’ampia riflessione visiva all’interno della Corte Medievale intorno al percorso tematico Immaginare la libertà, declinato secondo i quattro elementi naturali – aria, acqua, terra e fuoco – fondamento della vita e comuni a tutte le cosmogonie.

    Il museo, che ospita quattro incontri di Biennale Democrazia 2023, ha commissionato a quattro giovani illustratori italiani, di profilo artistico internazionale, una serie di illustrazioni volte a offrire un possibile immaginario di riferimento.
    Manfredi Ciminale – autore per Einaudi, Il Saggiatore, L’Espresso, Il manifesto e Linus – ha sviluppato il tema della Libertà dell’aria; Antonio Zeoli – illustratore e fumettista per Rai, Mondadori, Rizzoli Lizard, Feltrinelli, Sergio Bonelli Editore – il tema della Libertà dell’acqua; Luca Font – artista per la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Galleria Campari – il tema della Libertà della terra e infine Elisa Talentino – tra i cui principali committenti vi sono The New Yorker, The New York Times, The Washington Post, Corriere della Sera – ha articolato la Libertà del fuoco. Quattro artisti a rendere immagine una delle miriadi possibili di declinazione del tema della libertà e suggerire l’avvio di un percorso che possa stimolare il visitatore a una riflessione sulla rappresentazione della libertà nelle arti, dalla letteratura alla musica, dal cinema alla televisione, dalla pittura alla scultura e all’architettura.

    Le nuove opere sono affiancate da altre 11 illustrazioni, in un allestimento che riprende in parte quanto commissionato nel 2022, in occasione della sessione annuale del Comitato Interministeriale per gli Affari Esteri a Torino, con il progetto Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli, così da consentire di ampliare la riflessione su quanto la libertà debba essere il fulcro del pensiero contemporaneo sul futuro, poiché è il tema fondamentale di ogni sistema democratico dalla Rivoluzione francese in avanti.

    Si espongono, dunque, i lavori che visualizzano quanto sancito nel trattato sull’Unione europea: “[l’] Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”. Ecco allora la Libertà illustrata da Camilla Falsini; il Rispetto della dignità umana da Elisa Seitzinger; l’Uguaglianza da Andrea Serio; la Democrazia da Anna Parini; il Rispetto dei diritti umani da Irene Rinaldi e lo Stato di diritto da Francesco Poroli.

    A completare il percorso tre illustrazioni che lo connettono al contesto ed evidenziano le motivazioni che hanno portato alla committenza: Palazzo Madama, disegnato da Matteo Berton, che sottolinea come l’edificio interpreti più di ogni altro, con i suoi duemila anni di storia, l’identità europea – da sede del Senato del Regno d’Italia, che nel 1861 fa l’Italia, per ospitare cent’anni più tardi la firma della Carta Sociale Europea – E poi la Torino multiculturale, culla del Risorgimento e dell’indipendenza nazionale nel lavoro di Francesco Bongiorni e il Piemonte positivista di Riccardo Guasco.

    Due opere chiudono il percorso: la Cultura, nell’interpretazione di Emiliano Ponzi, e la Pace nella lettura di Bianca Bagnarelli. Due opere necessarie a sviluppare un progetto, che avrà una funzione didattica per gli istituti comprensivi di Torino e del Piemonte, oltre a integrare “L’aula che vorrei” – l’innovativo programma di Palazzo Madama che trasferisce l’aula in museo – e stimolare ulteriori cicli di conferenze, incontri a tema e laboratori quali eventi collaterali di questa operazione, che vede un museo civico divenire committente di giovani illustratori italiani di fama internazionale, costruendo un dialogo tra la sua storia millenaria e il linguaggio grafico dell’illustrazione.

    INFO UTILI:

    SEDE ESPOSITIVA E DATE:  Palazzo Madama 
    Museo Civico d’Arte Antica piazza Castello, Torino
    17 marzo – 8 maggio 2023
    ORARI:
    • Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00.
    • Martedì chiuso
      Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
    BIGLIETTI: Incluso nel biglietto di ingresso al museo:
    • intero € 10,00 
    • ridotto € 8,00
    Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card
    INFORMAZIONI: 
    • palazzomadama@fondazionetorinomusei.it – t. 011 4433501
    • www.palazzomadamatorino.it
    PRENOTAZIONI: 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com
    Prevendita: Ticketone.it
  • La GAM di Torino è felice di annunciare che anche quest’anno il museo è tra i vincitori della seconda edizione del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.  Grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero la GAM acquisirà 12 dipinti di Michele Tocca (Subiaco, Roma, 1983) realizzati tra il 2016 e il 2022.

    Le opere acquisite, insieme ad altri dipinti di Tocca, saranno oggetto nel 2023 di una mostra, Michele Tocca. Repoussoir, che porrà il suo lavoro in dialogo con alcuni, meditati, esempi di dipinti tratti dalla collezione di Ottocento della GAM, tra cui opere di Giovanni Battista De Gubernatis, Massimo D’Azeglio, Antonio Fontanesi.

    La mostra e la pubblicazione renderanno evidente come l’opera di Tocca sappia incarnare una fertile contraddizione: la prima volta dello sguardo che si pone di fronte al mondo per scoprirlo nuovamente nella dimensione dell’istante, e la consapevolezza del “vedersi vedere” che è la consapevolezza dell’artista di essere immerso nel mondo che va dipingendo e di tutte le strutture di pensiero, di tutti i meccanismi della visione, di tutte le tradizioni dell’arte che entrano in gioco nel suo osservare e nel suo fare.

    I 12 dipinti di Tocca rappresentano quanto di meglio la pittura contemporanea sta producendo in Italia e il tramandarsi di sensibilità, di attenzione e d’intelligenza che, attraverso le stagioni dell’arte, approdano a una visione schiettamente attuale dove le premesse concettuali del lavoro sono inscindibili dalla bellezza dell’espressione pittorica e dalla qualità della mano.

    La GAM intende dare nuovo spazio d’attenzione all’odierna pittura che si sta dimostrando arte densa di pensiero e di sensibilità insieme. Nelle opere di Tocca, nei tagli e negli affondi del suo sguardo che sembra voler solo aderire alla superficie delle cose, alla più volatile e minuta percezione, emerge non solo la lezione del primo paesaggismo en plein air di Sette e Ottocento, ma tutta la densa stratificazione del tempo. Quel tempo plurimo che appartiene tanto al mondo osservato – con le indelebili tracce della storia – quanto all’atto del vedere da cui Tocca non intende cancellare tutti gli sguardi esercitatisi sulla natura prima del suo, ma sa sorvegliarne la presenza, riconoscerne l’azione e la memoria.

    Il titolo Repoussoir è un termine tratto dalla pittura di paesaggio. Dal Seicento olandese alla pittura romantica tedesca, elementi posti in primo piano, come tronchi d’albero o massi, avevano la funzione di spingere, rilanciare lo sguardo dell’osservatore verso la profondità del dipinto e verso il centro dell’immagine.  Con funzione simile, in alcuni noti paesaggi della storia dell’arte – da Friedrich a Courbet, ad esempio – degli osservatori sono ritratti di spalle, volti verso il panorama. A volte si tratta dell’artista stesso. Michele Tocca ritraendo di spalle la propria giacca da pioggia, usata per le sue sedute en plein air, trasforma sé stesso – o meglio, l’oggetto che più lo rappresenta – in un repoussoir, isolato in una sorta di umile maestà: un oggetto carico di memoria ma anche un dispositivo della visione pittorica la cui presenza trasforma l’opera in una riflessione sui codici dell’arte.

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