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  • Il capolavoro scomparso

    In seguito ad una comunicazione della Sovrintendenza della Repubblica di Torino, Belle Arti e paesaggio della Città Metropolitana di Torino, che segnalava che nella mostra “ Genio e Maestria” in mostra alla Reggia di Venaria mancava l’esposizione di uno dei maggiori pezzi dell’ebanista, in quanto reperibile, sono partite le indagine e la ricerca del bene.

    Le indagini

    I carabinieri hanno  scoperto che l’opera, risparmiata dai bombardamenti di Torino del 1943,  venduta ad un privato cittadino e trasportata in Francia senza alcuna  autorizzazione, passando per la Svizzera e come ultima destinazione negli  Stati Uniti, dove alla fine degli anni ’90 e per un lungo periodo di tempo, è stata esposta al Metropolitan Museum di New York.

    La restituzione

    Lo sviluppo delle indagini contestualmente all’accurata ricostruzione storico-artistica hanno consentito di dimostrare, inoltre, che l’opera era stata concepita non come arredo mobile autonomo, bensì come perfetta integrazione dell’apparato decorativo della sala degli appartamenti ducali di Palazzo Chiablese di Torino. Particolare che ha confermato l’imprescindibile legame del bene all’immobile demaniale e quindi l’appartenenza allo Stato italiano.

    L’ultimo possessore ha convenuto la restituzione  dell’opera all’Italia , che possedeva , se pur in buona fede, illecitamente.

  • “Per me la fotografia non è veramente un’ arte visuale ma qualche cosa di più vicino alla poesia, come un haiku”.

    UNA COLLEZIONE DI MIRACOLI, testo di Frank Horvat sulla sua collezione.

    Sono fotografo – o faccio il fotografo? – da più di settant’anni ormai.

    Negli ultimi trent’anni ho anche collezionato le immagini dei miei amici fotografi e non per passatempo ma piuttosto quale supporto del mio personale cammino.

    Sono circondato, come tutti i miei contemporanei, da un flusso ininterrotto di immagini fotografiche che guardo appena – o guardo solo per dirmi che io non le avrei mai scattate.

    Il motivo che mi ha spinto a collezionare le poche immagini che mi hanno profondamente colpito è che mi hanno insegnato qualcosa che non sapevo, mi hanno fatto sentire meno solo e ognuna di esse è un fatto unico, accaduto una volta sola e che non accadrà mai più.

    Le ho collezionate proprio perché ognuna di esse mostra la capacità della mente umana di lasciarsi sorprendere da qualcosa di inaspettato, e, nel giro di un paio di secondi, di riconoscerne il significato e di integrarlo in un insieme.

    In una parola, perché ognuna di queste fotografie è un miracolo.

    Dal 28/02/2018  al 20/05/2018 – Orario 10:00 – 18:00
  • E’ uno degli ultimi pittori impressionisti.

    Discendente di una nobile ed antichissima famiglia francese, la sua vita fu segnata, a quattordici anni, da due cadute da cavallo che gli procurarono delle fratture ad entrambe le ginocchia.

    In seguito le sue gambe non crebbero al pari del resto del corpo, restando piccolo di statura.

    Trascorse buona parte della sua breve vita a vivere una vita nel pittoresco  quartiere parigino di Montmartre, in un universo di ballerine e prostitute egli svolse la sua arte, prendendo di lì la propria ispirazione.

    Grande disegnatore:  coglie con precisione espressionistica le forme, i corpi e lo spazio  e le superfici vengono tutte intessute di linee che si intrecciano.

    Fu il primo pittore ad utilizzare le sue capacità artistiche per la produzione di grafica d’autore, soprattutto in occasione di spettacoli teatrali e di cabaret.

    Pur provenendo da una famiglia nobile ed agiata, preferì vivere la propria esistenza fuori dagli schemi della vita borghese, accomunandolo ad altri artisti, come Van Gogh e Gauguin.

    Ma mentre Van Gogh e Gauguin ricercavano il mondo dei contadini o i mondi esotici delle isole del Pacifico, Toulouse-Lautrec evade rifugiandosi nel mondo fatto di bordelli e locali di spettacoli in cui incontrava barboni, ubriachi e prostitute e con i quali condivideva anche la sua vita affettiva.

    Morì nel 1901 all’età di trentasette anni per problemi di alcolismo.

    Toulouse Lautrec. La Belle Époque“, è una mostra proposta da Arthemisia Group, composta da 170 opere provenienti dall’ Herakleidon Museum di Atene, suddivise in dieci sezioni tematiche curate da Stefano Zuffi.

    http://www.mostratoulouselautrec.it/

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