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    Il vincitore assoluto del concorso Open sarà annunciato il 9/6

    C’è l’italiana Rosaria Sabrina Pantano tra i vincitori di categoria e i finalisti del concorso Open dei Sony World Photography Awards 2020, che premia le migliori immagini singole scattate nel 2019, annunciati dalla World Photography Organisation.

    Quest’anno la rosa selezionata comprende oltre 100 fotografi; i dieci vincitori (uno per ciascuna categoria) riceveranno in premio un’attrezzatura fotografica digitale di ultima generazione di Sony e si contenderanno il riconoscimento finale: il titolo di Open Photographer of the Year e un premio in denaro di 5.000 dollari.

    Il vincitore assoluto del concorso Open sarà annunciato il 9 giugno sulle piattaforme online della World Photography Organisation e di Sony.

    Questi i vincitori di categoria.

    Nella sezione Architettura, Rosaria Sabrina Pantano (Italia) per Emotional Geography, una fotografia in bianco e nero del 38° Parallelo, una scultura piramidale di Mauro Staccioli, che sorge esattamente in corrispondenza delle coordinate geografiche del 38° parallelo.

    Nella sezione Creatività, Suxing Zhang (Cina continentale) per Knot, il ritratto di una giovane donna con un collage di elementi simbolici.

    Per la Cultura, Antoine Veling (Australia) per Mark 5:28, una foto del 17 aprile 2019, che immortala il momento in cui una parte del pubblico è stata invitata a ballare sul palco, in occasione del concerto di Iggy Pop al Teatro dell’Opera di Sydney.

    Per la sezione Paesaggio, a vincere è Craig McGowan (Australia) per Ice Reflections, la rappresentazione di un iceberg che si staglia solitario sullo sfondo degli imponenti fiordi del Parco nazionale della Groenlandia nordorientale.

    Nella sezione Movimento, Alec Connah (Regno Unito) per Going Down!, che documenta l’istante in cui le quattro torri di raffreddamento della centrale elettrica di Ironbridge, nello Shropshire, sono state demolite, il 6 dicembre 2019.

    A vincere nella sezione Natural World & Wildlife è Guofei Li (Cina continentale) per Tai Chi Diagram, un’immagine ambientata nel Botswana che mostra due ghepardi intenti a ripulirsi a vicenda dopo una caccia proficua.

    Nel Ritratto a imporsi è Tom Oldham (Regno Unito) per Black Francis, un ritratto in bianco e nero, commissionato dalla rivista Mojo, che ritrae il frontman dei Pixies, Charles Thompson (alias Black Francis).

    La Natura morta premia Jorge Reynal (Argentina) per A Plastic Ocean, la foto di un pesce morto che sembra cercare disperatamente di respirare, intrappolato in un sacchetto di plastica.

    Per la Street Photography a prevalere è Santiago Mesa (Colombia) per Colombia Resiste, che mostra un manifestante nella città di Medellín durante una marcia organizzata da lavoratori e venditori ambulanti, dispersi dall’intervento della squadra anti-sommossa locale.

    Nella sezione Viaggio vince Adrian Guerin (Australia) per Riding a Saharan Freight Train, un’immagine scattata in Mauritania dall’alto dell’ultimo vagone del “treno del ferro”, che viaggia lungo 700 km di binari dalla città costiera di Nouadhibou a Zouérat, nel deserto del Sahara.

    Per far fronte a questo momento di difficoltà, la World Photography Organisation ha lanciato la pagina Stay Connected, che raccoglie un ricco programma di iniziative, attività e risorse online volte a supportare e ispirare il pubblico e i fotografi premiati all’ultima edizione degli Awards

    CHI E’ L’ITALIANA FINALISTA – Roberta Sabrina Pantano, 46 anni, siciliana, residente a Torino da 26 anni. Maestra elementare, è la prima classificata nella categoria Architecture. “Avevo già partecipato al concorso l’anno scorso – racconta – ed ero arrivata nella short list dei finalisti con la foto di un funambolo scattata in piazza Castello a Torino. Ho sempre una macchina fotografica in borsa, fotografo quello che incontro, la bellezza può essere dietro l’angolo. Questa foto l’ho scattata durante una gita estiva con gli amici, ma non era tra quelle che avevo scelto per partecipare al concorso. Continuerò a fare fotografie senza montarmi la testa, con i piedi per terra e gli occhi rivolti al cielo. Tra le mie foto preferite ci sono le nuvole”.

     

  • “Photography, fortunately, to me has not only been a profession but also a contact between people – to understand human nature and record,

    if possible, the best in each individual.”

    Nickolas Muray

    Next Exhibition e ONO arte contemporanea sono lieti di presentare “Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray”, una mostra che offre uno sguardo intimo e privato su Frida Kahlo, l’artista più prolifica, conosciuta e amata del Messico, attraverso l’obiettivo fotografico del suo amico di lunga data e amante, Nickolas Muray.

    NICKOLAS E FRIDA

    L’incontro tra Muray e Kahlo avviene quasi per caso: nel 1923 Nickolas Muray incontrò l’artista messicano Miguel Covarrubias che era venuto a New York con una borsa di studio di sei mesi offerta dal governo messicano. Poco dopo il suo arrivo, Covarrubias iniziò a lavorare per Vanity Fair – rivista alla quale Muray contribuiva da diversi anni con i suoi ritratti di celebrità – e i due diventarono presto amici. Nel 1931 Muray si recò in Messico in vacanza con Covarrubias e sua moglie Rosa. Poiché Covarrubias era stato uno studente di Diego Rivera, era inevitabile che Frida Kahlo e Nickolas Muray si incontrassero.

    Immediatamente dopo il loro primo incontro Kahlo inviò a Muray un biglietto che recitava:

    Nick,

    I love you like I would love an angel.

    You are a Lillie of the valley my love.

    I will never forget you, never, never.

    You are my whole live

    I hope you will never forget this.

    Frida

    Sotto, a chiosa del messaggio, lo stampo di un bacio.

    I due iniziarono una storia d’amore che continuò e si spense per i successivi dieci anni e un’amicizia che durò fino alla sua morte, nel 1954.

    Le fotografie che Muray realizzò nel corso di questa relazione, che coprono un periodo che va dal 1937 al 1946, ci offrono una prospettiva unica, quella dell’amico, dell’amante e del confidente, ma al tempo stesso mostrano le qualità di Muray come ritrattista e come maestro della fotografia a colori, campo pionieristico in quegli anni. Queste immagini mettono anche in luce il profondo interesse di Kahlo per la sua eredità messicana, la sua vita e le persone per lei importati con cui la condivideva.

    © Nickolas Muray Photo Archives

    LE FOTO ICONA DI FRIDA

    Nato in Ungheria ma naturalizzato americano, Nickolas Muray è diventato un fotografo di moda e pubblicità famoso per i suoi ritratti di celebrità, politici e artisti. Era un artista prolifico: i suoi archivi infatti contengono oltre 25.000 negativi, ma indubbiamente il soggetto che ha ritratto di più in assoluto fu proprio Frida. Muray è stato sperimentatore nel campo della fotografia a colori sin dai primi anni della sua carriera, ma ha trovato il suo modello più colorato nella Kahlo.

    Le immagini nate dal rapporto professionale e personale tra i due si sono fatte strada nella cultura popolare, attraverso i più diversi media, e hanno influenzato profondamente la visione che il pubblico ha di Frida. Sono diventate un’icona, la prima immagine che ci viene in mente quando si pensa alla pittrice messicana. Sono parte integrante della comprensione di chi fosse Frida Kahlo come individuo dietro l’opera d’arte.

    UNA PRIMA VISIONE EUROPEA

    La mostra, promossa da Next Exhibition e ONO arte, è organizzata dall’archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC.

    Si compone di 60 fotografie ed è presentata per la prima volta in Europa alla Palazzina di Caccia di Stupinigi dal 1 febbraio fino al 3 maggio 2020.

    IL PERCORSO ESPOSITIVO

    La mostra racconta, seguendo la cronologia delle fotografie di Nickolas Muray, il percorso professionale e personale di Frida Kahlo, a partire dagli scatti del 1937 a Tizapan in Messico, per chiudere con quelli del 1948 a Pedregal e Coyoacan. In questo lasso di tempo nascono alcune delle foto più importanti mai fatte a Frida Kahlo, come quelle realizzate nel 1939 nello studio di Muray e nel 1946 a New York, esposte in mostra come a ricostruire un album fotografico di famiglia.

    La mostra fotografica di Nickolas Muray sarà ulteriormente arricchita. Il visitatore avrà infatti la possibilità di immergersi nei sentimenti e nelle emozioni che hanno caratterizzato l’artista: suggestiva e toccante la parte introduttiva multimediale che simula l’incidente che ha segnato la sua vita.

    In mostra saranno presenti anche riproduzioni di ambienti, abiti messicani, gioielli e lettere d’amore tra Nickolas Muray e Frida Kahlo.

     

    GIORNI ED ORARI DI APERTURA

    La mostra sarà aperta:

    • dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.30
    • sabato e domenica dalle 10 alle 18.30

    Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.

    Aperture straordinarie:

    • 14 febbraio dalle 10 alle 18.30
    • 8 marzo dalle 10 alle 22
    • 13 aprile (Pasquetta) dalle 10 alle 18.30

     

    PREZZO BIGLIETTI

    Intero: 14 euro

    Ridotto generico (valido per over 65, under 12*, partners convenzionati, studenti universitari): 12 euro

    Ridotto gruppi (per un minimo di 20 persone): 10 euro

    Ridotto possessori di Tessera Musei: 10 euro

    Ridotto cral: 10 euro

    Ridotto scuole (per un minimo di 15 alunni): 8 euro

    *I bambini al di sotto dei 6 anni entrano gratuitamente.

    Open (per visitare la mostra in un giorno di apertura, senza decidere la data precisa al momento dell’acquisto; ideale nel caso si regali il biglietto per la mostra): 16 euro

    Supplemento audioguida in mostra (facoltativo): 2 euro

    I biglietti sono acquistabili in prevendita presso il circuito TicketOne (on-line su www.ticketone.it ed in tutti i punti vendita affiliati) da lunedì 9 dicembre.

    Il costo di prevendita, da aggiungere ai prezzi sopracitati, è di base di 1,50 euro, ma cambia a seconda della modalità di acquisto scelta (ritiro presso il luogo dell’evento o spedizione a casa con corriere).

    Durante i giorni e gli orari di apertura della mostra sarà possibile acquistare i biglietti anche direttamene al botteghino, senza costo aggiuntivo di prevendita, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, in Piazza Principe Amedeo 7 a Nichelino (TO).

    NOTA BENE: chi presenterà il biglietto di visita della Palazzina di Caccia di Stupinigi potrà entrare in mostra a prezzo scontato a 10 euro.

    Info prenotazioni: per ulteriori informazioni/prenotazioni gruppi è possibile contattare la biglietteria di Next Exhibition srl al numero 380/1028313; e scrivere all’indirizzo e-mail: info@nextexhibition.it  oppure a biglietteria@fridatorino.it

     

    Frida Kahlo a Torino Sito Web

     

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