Nella notte tra il 4 ed il 5 agosto del 1962 Marilyn Monroe morì, suscitando il clamore e l’interesse dell’opinione pubblica statunitense e mondiale.
Mentre la versione ufficiale dichiarò il suicidio per un mix di barbiturici, tante furono le tesi controverse sul suo decesso, tra cui morte per omicidio commissionato da Robert Kennedy e commesso dal Dottor Ralph Greenson – psichiatra di Marilyn – con un’iniezione letale; oppure omicidio perpetrato dalla mafia di Chicago per vendicarsi dei Kennedy.
Qualunque fosse stata la causa, Norma Jean Baker, in arte Marilyn Monroe, lasciò un vuoto incolmabile. Il mondo fu sconvolto al punto che una settimana dopo si registrò un’impennata di suicidi: nella sola città di New York ben dodici nello stesso giorno. Una delle vittime lasciò addirittura un biglietto che recitava: “Se la più meravigliosa cosa nel mondo non ha avuto niente per cui valesse la pena vivere, allora neanch’io”.
Poco più di dieci anni dopo Elton John dedicò alla scomparsa della diva delle dive la famosa canzone “Candle in the Wind” per celebrare la fragile esistenza della Monroe; brano solo successivamente riadattato per commemorare la principessa Diana.
Dopo la morte di Marilyn si comprese ancor di più anche l’amore che Joe Di Maggio, suo secondo marito, nutriva per lei: per oltre trent’anni ogni settimana fece recapitare sulla sua tomba un mazzo di rose, il suo fiore preferito. Al contrario nulla fece Arthur Miller, terzo marito di Marilyn, che non si presentò neanche al suo funerale, nonostante una storia d’amore importante (come viene mostrato nella mostra Forever Marilyn grazie al documentario di Sky Arte “Artists in Love”).
Da quella notte del 1962 il mito di Marilyn è cresciuto nel tempo e rimane immutato ancora oggi, così come cristallizzato ed eterno è il sorriso nelle sue foto. Le più iconiche, come quella col vestito svolazzante sulla metropolitana di New York (nella pellicola “Quando la moglie è in vacanza”) sono a firma dell’amico storico della Monroe, Sam Shaw. Esposte, con scatti a colori e in bianco e nero, nella mostra Forever Marilyn.
Insieme alle foto sono presenti nell’esposizione oltre sessanta memorabilia originali: articoli di bellezza, abiti, scarpe, foto e oggetti personali e di scena.
Il proprietario dei memorabilia, il tedesco Ted Stampfer – maggior collezionista al mondo di oggetti di e su Marilyn – ha raccontato all’opening della mostra torinese: “Alla morte di Marilyn tutti i suoi averi furono ritirati alla rinfusa in bauli che furono riaperti solo dopo circa 37 anni. Solo nel 1999 infatti case d’asta come Christie’s e Julien’s resero pubblici i beni personali della Monroe. Si trovarono così reperti assolutamente eccezionali come piccole macchie di sudore sugli abiti, le impronte digitali di Marilyn sulla crema viso ormai seccata e i suoi capelli negli oggetti da toilette. Nella mostra di Stupinigi il pubblico potrà notare che in uno dei quattro bigodini esposti c’è ancora un capello biondo…”.
Per commemorare Marilyn lo staff di Next Exhibition ha deciso di organizzare un evento speciale proprio per la sua ultima serata, giovedì 4 agosto.
Forever MARILYN The Exhibition – che solitamente chiude il giovedì alle ore 18 – riaprirà dalle 19 fino alle 23, con ultimo ingresso alle ore 22.
Nel viale antistante la Palazzina di Caccia di Stupinigi verranno esposte delle bellissime auto americane in collaborazione con il partner della mostra West Custom Italy e ulteriore protagonista dell’evento la matrice di un camion interamente brandizzata a tema Marilyn con luci e musica, opera customized da Andrea Sandrone.
E per accompagnare la visita in questa serata estiva un corner food and drink, in collaborazione con GusTo Italia per chi volesse gustare una bibita fresca o un piatto in stile americano.
E’ possibile acquistare i biglietti per la serata già in prevendita con il circuito Ticket Master.
Sarà anche attiva la biglietteria della mostra la sera dell’evento.
Biglietto intero: 12 euro
Biglietto ridotto (partners, under 12 anni, over 65 anni e studenti universitari): 10 euro
Per ulteriori informazioni e/o per prenotazione gruppi è possibile scrivere all’indirizzo e-mail
info@forevermarilyn.it
FLAVIO FAVELLI – I Maestri Serie Oro da 26 Maggio 2022 a 6 Novembre 2022
La GAM di Torino è felice di presentare nelle sale della Wunderkammer I Maestri Serie Orodi Flavio Favelli, a cura di Elena Volpato.
Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
L’esposizione presenta un’unica opera composta dai 278 fascicoli monografici della nota serie I Maestri del Colore della Fratelli Fabbri Editori, uscita nelle edicole italiane tra il 1963 e il 1967. Si trattò di un fenomeno culturale di prima grandezza che rivoluzionò il mercato editoriale negli anni del boom economico. I fascicoli rappresentarono per molte famiglie italiane un oggetto simbolico, una dichiarazione di appartenenza a una fascia sociale in crescita, attraversata da un desiderio di cultura e di benessere intrecciati insieme.
Flavio Favelli ha lavorato su ciascuna delle iconiche copertine, interagendo con la loro eleganza formale, con il loro equilibrio tra grafica e taglio fotografico dei particolari pittorici. Ha utilizzato una o più cartine dorate dei Ferrero Rocher per occultare i volti dei ritratti, le scene aneddotiche, le porzioni di quadri, affreschi e mosaici dove campeggia la figura umana, dove gli sguardi dipinti sembrano cercare la risposta e la complicità dello sguardo degli osservatori. Favelli riporta le riproduzioni delle grandi opere d’arte ad uno stato di impenetrabilità, quasi di chiusa sacralità: è un gesto che mescola la cura all’iconoclastia, quasi fosse necessaria una nuova ricarica del senso per delle immagini forse troppo note, persino troppo ammiccanti nella loro conquistata emblematicità.
Favelli però, se da un lato cela parti di opere dietro il bagliore dell’oro, dall’altro apre a una visione panottica lo svolgimento della storia dell’arte così come l’avventura editoriale Fabbri fu capace di raccontarla. I 278 fascicoli/collages sono esposti in tre file ad abbracciare interamente lo spazio della Wunderkammer della GAM. La disposizione accoglie il visitatore come nel perimetro di una basilica dove il susseguirsi regolare delle riproduzioni e dei nomi degli artisti, tutt’attorno, restituisce una sorta di ideale ritratto di gruppo dove ciascun ‘quadro’ rappresenta il compiersi di una diversa misura, di un diverso canone, di una diversa maniera e sensibilità.
Poter vedere tutte le copertine della serie dispiegate in un’unica sala sembra esaltare lo spirito enciclopedico cui l’impresa editoriale dei Fratelli Fabbri tese, ma la scelta di Favelli di spezzare le linee del disegno, di complicare la bidimensionalità della pittura, di nascondere il senso di completezza e perfezione che emana da molte di quelle opere, lascia intuire un rapporto più contrastato con la storia e il valore del passato. Esprime un’inquietudine estetica tutta contemporanea, per la quale la pienezza di senso e di forma non è mai data e ogni Maestro è allo stesso tempo riconosciuto e obliterato, oggetto di una celebrazione sincera ed insieme finta, come finta è la foglia d’oro di Favelli: luccicante, ma di carta, d’aspetto prezioso, ma prelevata da una scatola di praline.
L’opera I Maestri Serie Oro, che entra a far parte delle collezioni del museo, rappresenta un nuovo sviluppo del lavoro di Favelli che negli ultimi anni ha più volte indagato il tema dell’oro sotto molteplici forme, rispecchiando il proprio animo nella lucentezza opaca e cieca di questo materiale che è andato prelevando da latte di biscotti, da fondi di specchi, da cartelli pubblicitari di gelati: una lucentezza pervasiva, da Eldorado, in cui la nostra cultura si specchia alla ricerca di un bagliore di cui ammantarsi proprio mentre si va offuscando.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita e distribuita da Viaindutriae
Si ringrazia la Fondazione Ferrero Onlus per la collaborazione e il sostegno.
ORARI NUOVO ORARIO
Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18
Lunedì chiuso
Le biglietterie chiudono un’ora prima
I musei garantiscono una visita in piena sicurezza, nel rispetto delle normative anti-Covid La prenotazione è consigliata ma non obbligatoria al numero 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com Prevendita:TicketOne
Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.
BIGLIETTI Collezioni permanenti
Intero: € 10
Ridotto: € 8
Gratuito: minori 18 anni, Abbonamento Musei Torino, Torino + Piemonte card E’ sospesa la gratuità del primo martedì del mese
Le tariffe possono subire variazioni in presenza di mostre temporanee.
Si avvicina l’appuntamento con la terza edizione di ContemporaneA. Parole e storie di donne, prevista a Biella dal 23 al 25 settembre 2022, che si preannuncia già come l’edizione più trasversale di sempre, con numerosi incontri, presentazioni, reading teatrali e il ritorno del format più amato dal pubblico, quello del Pranzo con la scrittrice, durante il quale l’ospite racconta la sua autrice più amata. I temi che verranno toccati andranno dalla letteratura alla filosofia, dalla moda all’economia, alla politica.
Tra i primi nomi confermati per questa edizione, Stefania Auci, che con la saga I leoni di Sicilia si è rivelata una delle autrici più interessanti del panorama letterario contemporaneo. Spazio anche alla filosofia, con Maura Gancitano, fondatrice di Tlon, in dialogo con Rebecca Buxton e Lisa Whiting, che con il loro libro Le regine della filosofia hanno portato in primo piano le vite e le opere di alcune tra le più importanti pensatrici della storia, da Ipazia a Hannah Arendt, passando per Angela Davis e Iris Marion Young. L’incontro con Cosima Buccoliero, già direttrice del Carcere di Bollate e attualmente alla guida della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, autrice di Senza Sbarre – Storia di un carcere aperto (Einaudi, 2022), sarà l’occasione per trattare il tema della reclusione attraverso un punto di vista insolito, attraverso il dialogo con Silvia Polleri, manager del ristorante InGalera del Carcere di Bollate. Tra gli appuntamenti in calendario, anche quello con Susanna Ausoni, autrice de L’arte dello styling. Come raccontarsi attraverso i vestiti (Vallardi, 2022) e curatrice del look nell’ultima edizione di Sanremo di star come Mahmood e Blanco ma anche di Elisa, Ditonellapiaga e Noemi. All’interno del suo libro, racconta come lo styling sia l’arte di dare un valore aggiunto alla moda, di interpretarla per creare storie. Gli stylist giocano con gli abbinamenti, costruiscono un immaginario a partire dalle creazioni dei fashion designer e le remixano trasformandole, lanciando messaggi e creando trend.
Ad anticipare i tre giorni di incontri sarà mercoledì 21 settembre la immunologa Antonella Viola, con un incontro alle 17,30 alla Biblioteca Civica di Biella (Piazza Curiel, 13), nel corso del quale verrà presentato Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina digenere (Feltrinelli, 2022), che affronta il tema del corpo femminile, su come questo sia stato poco studiato, poco considerato e, di conseguenza, curato male.
In attesa del festival, non si fermano i rendez-vous online sui canali social di ContemporaneA, con le sue numerose rubriche, le interviste e i focus dedicati alle storie di donne del passato e del presente.
L’immagine guida di questa terza edizione, a cura di Elena Miele, è ispirata al mondo del circo, luogo deputato alla sorpresa, alla creatività e alla destrezza. Per arrivare alla loro eccellenza leggiadra e sfidare il pericolo dell’altezza, le trapeziste si allenano con tenacia superando insieme le difficoltà dei volteggi, arrivando alla grazia e precisione del movimento che sempre sottende il fiato sospeso di chi guarda e partecipa della bellezza e del rischio. Con questa illustrazione, emerge lo spirito del festival ContemporaneA, volto a dare spazio alle qualità creative dell’universo femminile, alla tenacia e all’abilità, al lavoro di squadra e alla fatica, all’incanto e alla bellezza attraverso cui ricreare il nostro mondo e la nostra società, affinché sia per tutti e tutte una festa.
ContemporaneA. Parole e storie di donne è un progetto di Irene Finiguerra e Barbara Masoni realizzato in collaborazione con la Libreria Vittorio Giovannacci di Biella. Il progetto grafico è a cura dallo Studio Anna Fileppo.
COS’È CONTEMPORANEA. PAROLE E STORIE DI DONNE
I RENDEZ-VOUS ContemporaneAè un progetto che fin dalla sua nascita si è presentato con una doppia anima, online e analogica, e un solo obiettivo: quello di essere uno spazio per tutte le donne (e non solo) dove confrontarsi, sognare e progettare, dove ascoltare gli interventi di scrittrici, artiste, imprenditrici. Una vocazione multidisciplinare e inclusiva che si traduce nel corso di tutto l’anno in appuntamenti online, i cosiddetti rendez-vous: interviste, recensioni, citazioni, illustrazioni, profili e storie di donne.
IL FESTIVAL e gli altri incontri dal vivo Tra le ospiti delle passate edizioni, Teresa Ciabatti, Valeria Parrella, Vera Gheno, Simonetta Fiori, Roberta Scorranese, Ritanna Armeni, Florencia Di Stefano-Abichain, Mariangela Pira, Elena Varvello, Tiziana Ferrario e Marina Spadafora. ContemporaneA organizza incontri e presentazioni dal vivo nel corso di tutto l’anno, come quelli con le autrici Marina Pierri, Annarita Briganti e Silvia Avallone e recentemente il concerto di Joan Thiele.
Domenica 3 luglio 2022 CASTELLAMONTE| Lo scaricatore nell’ambito di MORENA STORIES Luoghi da raccontare
Il progetto innovativo di turismo culturale con protagoniste le storie del territorio dell’Anfiteatro Morenico, a un passo da Ivrea. Visite guidate, performance artistiche, passeggiate naturalistiche
Prosegue Morena Stories, il nuovo progetto di turismo culturale in cui le storie originali e sconosciute del territorio diventano protagoniste dei percorsi di visita. Il quinto appuntamento è dedicato al mondo ferroviario. Protagonista è lo Scaricatore di Castellamonte, edificio di fianco alla stazione, storicamente destinato al carico e scarico delle merci, e luogo centrale nella vita della cittadina.
A condurre l’esperienza di visita sarà l’altoparlante della stazione, con il suo incipit “Attenzione”, che invita il visitatore ad ascoltare per capire se viene detta un’informazione pertinente e interessante per lui. L’anafora (“Attenzione”, appunto) diventa una marca di stile attraverso la quale raccontare le storie della vecchia stazione e dello scaricatore di Castellamonte.
La performance di Tecnologia Filosofica, la musica di Enea Pascal e il racconto di Stefano Pandolfini da cui sarà tratta la performance daranno vita a un momento unico di visita.
Durante le passeggiate di avvicinamento sarà possibile contribuire alla qualità dei luoghi con un’attività di plogging, cioè la raccolta dei rifiuti trovati lungo il percorso. Si tratta di un’attività proposta dagli stessi partecipanti di Morena Stories che, in occasione degli incontri precedenti, hanno sollecitato gli organizzatori in questa direzione con l’obiettivo di fare un gesto positivo nei confronti dei luoghi e delle comunità che li abitano.
Che cos’è lo Scaricatore. La stazione di Castellamonte rappresentava il capolinea settentrionale della ferrovia Rivarolo-Castellamonte, attivata nel 1887 quale tratta finale della ferrovia Canavesana e soppressa nel 1986. L’ex scaricatore, l’edificio che sorge solitario nel mezzo della piazza del mercato, oltre a rappresentare un pezzo di storia ferroviaria castellamontese, ha in se una sua sobria bellezza. I suoi archi e le colonne, sorreggono le capriate a protezione di uno spazio interno di tutto rispetto. È chiamato scaricatore, perché effettivamente aveva la funzione di luogo dello scarico merci. Nella parte centrale e per tutta la sua lunghezza, vi era un piano rialzato che giungeva a livello del pavimento dei carri ferroviari, agevolando in questo modo lo scarico delle merci. I due lati più lunghi erano dotati uno di binari che permetteva ai treni di accostarsi al piano di carico-scarico entrando attraverso le arcate. Sull’altro lato potevano accedere i carri prima e gli autocarri poi. Al lato nord, fino agli anni Cinquanta vi era una grande gru azionabile a mano che serviva per movimentare grandi pesi e una rampa di accesso. Al lato sud, sorgeva un edificio con funzioni di magazzino, ora demolito. Oltre allo scaricatore, è ancora presente l’edificio della stazione ferroviaria, di proprietà della GTT. Una volta lo scaricatore era il luogo dove arrivavano le merci da Torino, mentre da Castellamonte e per il mondo partivano le ceramiche locali.
COME PARTECIPARE A MORENA STORIES
Ogni incontro di Morena Stories prevede la partenza in gruppi dai punti diversi, per consentire la passeggiata naturalistica iniziale che condurrà nel luogo della Stories della settimana.
Coloro che lo desiderano possono non partecipare al trekking iniziale e recarsi direttamente al ritrovo.
Si consiglia un abbigliamento in relazione alla stagione e alle condizioni meteo, scarpe da escursionismo o scarpe da ginnastica comode ed adatte a muoversi su terreni accidentati.
Uno zaino che possa contenere una scorta d’acqua adatta (bottiglia da 1L), nel caso qualche snack da consumare lungo il percorso, mantellina antipioggia, repellente per insetti e, per le escursioni serali, una torcia elettrica frontale.
Partenza Spineto: ritrovo ore 17,30 al parcheggio Scuole elementari Via delle Scuole (Spineto).
Percorso di 4 km, tempo di percorrenza 1 ora. Guida Roberto Brogliatti
Partenza da Bairo: ritrovo alle 16,30 al parcheggio AmorBairo via Agliè 2.
Percorso di 7 km, tempo di percorrenza 2 ore. Guida Stefano Pozzuolo
Coloro che lo desiderano potranno contribuire al plogging sono invitati a portare guanti e sacchetti per la raccolta.
Solo performance: ritrovo ore 19,30 in Piazza Generale Romano a Castellamonte. Parcheggiare nell’area parcheggi della vecchia stazione limitrofa allo scaricatore
Ritorno: Partenza passeggiata di ritorno con presenza delle nostre guide da Castellamonte ore 20,30
BIGLIETTI
Passeggiata + performance+ degustazione
Intero: 10 Euro
Abbonamento Musei e Dipendenti Compagnia di San Paolo: 5 Euro
Necessaria prenotazione per motivi organizzativi.
Solo performance
Intero: 5 Euro
Abbonamento Musei e Dipendenti Compagnia di San Paolo: 3 Euro
Non è necessaria la prenotazione
Gratuito per i bambini fino a 14 anni, residenti del comune di Castellamonte e persone che hanno raccontato la loro storia sul Canale.
Nel biglietto passeggiata + performance è compresa un assaggio di vino e snack del territorio.
Nel biglietto performance la degustazione di vino e snack del territorio non è compresa.
A seguito di ogni evento sarà possibile proseguire all’insegna della convivialità la giornata o la serata grazie a locali che hanno dato la disponibilità a riservare uno sconto speciale ai partecipanti di Morena Stories. Un motivo in più per immergersi nelle storie e nei contesti delle comunità ospitanti.
Ristorante convenzionato per la cena: Ristorante pizzeria Jolly – 0124 582037 (si richiede di prenotare)
È necessaria la prenotazione al sito www.tolocals.com/morena-stories o al tel.339 8201037
10 luglio: Torre Canavese – La chiesa di San Giacomo e la Casa dell’eremita
17 luglio: Vialfrè – Lo storico Carnevale
CHE COS’È MORENA STORIES
Fino al 17 luglio, ogni domenica sono in programma trekking guidati, visite e performance artistiche accessibili a tutti, alla scoperta di sette cittadine dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea: Agliè, San Martino, San Giorgio, Bairo, Castellamonte, Torre Canavese e Vialfré.
Il progetto rappresenta una nuova modalità di vivere il turismo, adatto ai visitatori alla ricerca di itinerari insoliti al di fuori dei percorsi già noti e ai semplici curiosi che vogliono approfondire la storia del territorio: ogni appuntamento di Morena Stories è un momento unico, non solo una visita, ma una vera e propria esperienza di conoscenza.
Protagonisti saranno i luoghi e le loro storie, che emergeranno del racconto delle guide e degli artisti: ad Aglié l’ex stabilimento Olivetti, dove veniva prodotta la mitica Lettera 22, la macchina da scrivere che ha segnato l’identità italiana; il canale di Caluso di Bairo, reso ancora più suggestivo dalla visita nelle prime ore del mattino; a Castellamonte lo scaricatore e la vecchia stazione ferroviaria, dove partivano i treni carichi di ceramica, famosa in tutto il mondo per il suo pregio; Cortereggio a San Giorgio, luogo di nascita di Antonio Michela Zucco (inventore della “Michela”, la macchina per la stenografia a tasti che rivoluzionò il sistema di scrittura veloce e vediamo spesso utilizzata in Parlamento) e territorio della coltivazione della Piattella bianca (presidio Slow Food); il Santuario della SS. Trinità a San Martino; la chiesa di San Giacomo e Casa dell’Eremita a Torre Canavese; lo storico Carnevale di Vialfrè.
Ogni itinerario nasce da una storia reale, frutto di un lavoro di incontro con gli abitanti del territorio, i cui racconti sono stati raccolti e successivamente rielaborati in una serie di residenze artistiche per l’ideazione delle performance.
Le storie saranno raccontate con tanti linguaggi diversi come la musica, con pezzi originali scritti appositamente per ogni luogo da Enea Pascal di IVREATRONIC, e le performance teatrali, con la Compagnia Tecnologia Filosofica e la drammaturgia originale realizzata da Stefano Pandolfini.
I percorsi di Morena Storie sono strutturati in più momenti: la passeggiata immersi nella natura in compagnia di guide professioniste, che permetteranno di scoprire il territorio e la storia del luogo della settimana; l’arrivo nel luogo della Stories, accolti da un assaggio di snack del territorio; la performance site specific. Si può scegliere di partecipare a tutti i momenti o assistere solo alla performance.
Il progetto proseguirà in autunno, con la posa di QRcode che permetteranno l’accesso ai file podcast delle visite di Morena Stories.
Morena Stories è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile.
Morena Stories è stato ideato e sviluppato da TO LOCALS (APOLIDE Festival) insieme a Silvia Limone, Morena Ovest, Compagnia Tecnologia Filosofica (Morenica NET), Fondazione di Comunità del Canavese, Associazione Liberi di Scegliere (La grande invasione), il Castello Ducale di Agliè e IVREATRONIC.
Tutti pronti per #RegenerAction, a Parco Dora dal 22 al 26 settembre.
Terra Madre Salone del Gusto torna a Torino. La manifestazione di Slow Food, Comune di Torino e Regione Piemonte anima le architetture ex industriali di Parco Dora a Torino con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.
Giunta alla 14esima edizione, la più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto e a chi lo produce, riunisce a Torino oltre 3 mila contadini e allevatori, popoli indigeni e cuochi, migranti e giovani attivisti da 150 Paesi intorno al claim #RegenerAction: una rigenerazione che parte dal cibo affinché questo diventi motore della transizione ecologica necessaria al profondo rinnovamento del pensiero e della società, unica via per affrontare le crisi in atto. Rinnovare le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo, nelle città come nei piccoli borghi, sono azioni tangibili e concrete che la comunità globale può e deve sostenere.
«Se vogliamo realizzare una vera rigenerazione di città, campagne e borghi a partire dalla produzione e distribuzione del cibo, dobbiamo superare la visione che vede innovazione e tradizione come elementi contrapposti – sottolinea Carlo Petrini, fondatore di Slow Food –. Questa dicotomia è controproducente: sono convinto che esista vera innovazione quando una tradizione ha successo. Chi oggi può realizzare vera innovazione? Io sono convinto che solo le comunità possano realizzarla, perché si fondano sulla sicurezza affettiva, sulla socialità, sulle relazioni personali: tutti fattori che hanno a che vedere con la gioia e la felicità, e dai quali può scaturire un vero cambio di paradigma. Le comunità, inoltre, possono produrre innovazione perché conservano salde radici territoriali e possiedono la consapevolezza che il patrimonio esistente può generare ricadute positive in maniera diffusa. Sono convinto che sia attraverso di loro che affronteremo con successo il lungo periodo di transizione agroecologica che ci attende».
«Il tema scelto in questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto rappresenta perfettamente la ripartenza che finalmente stiamo vivendo e di cui tutti abbiamo bisogno – sottolinea Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte –. Siamo emozionati ed entusiasti nel poter nuovamente ospitare in Piemonte le comunità di Terra Madre per un evento che valica i confini e che è non è più solo un simbolo della nostra regione, ma è diventato un patrimonio per il nostro territorio, rendendolo davvero unico e conosciuto a tutte le latitudini».
«L’evento internazionale dedicato alle politiche del cibo e all’agricoltura sarà a Parco Dora e questo mi rende particolarmente fiero – dichiara Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino -. Terra Madre Salone del Gusto animerà un’area che fino a qualche anno fa ospitava impianti produttivi e acciaierie e ora è uno dei più importanti polmoni verdi di Torino. Un luogo perfetto per mostrare concretamente un esempio di rigenerazione ambientale e sociale. Torino vuole sempre più caratterizzarsi come città degli eventi internazionali, vogliamo aprirci al mondo e allargare il perimetro del dibattito, oggi sul cibo come cultura ma così come facciamo per molti altri settori che animano il dibattito pubblico».
E sono proprio le buone pratiche di rigenerazione quelle di cui il pubblico può fare esperienza durante i cinque giorni di Terra Madre, incontrando le centinaia di espositori italiani ed europei del Mercato, le Regioni con i loro spazi istituzionali e i progetti, i produttori dei Presìdi Slow Food, partecipando alle attività e ai percorsi interattivi dedicati alla Biodiversità, all’Educazione e all’Advocacy, agli oltre 40 Laboratori del Gusto e agli Appuntamenti a Tavola, alle grandi Conferenze e agli incontri in Arena con filosofi ed economisti, attivisti, artisti e ricercatori, tra i quali citiamo Elena Granata, Rupa Marya, Michael Moss, Raj Patel, Willie Peyote, Telmo Pievani, Carolyn Steel, Selma Dealdina, Don Luigi Ciotti, Corinna Hawkes, Elisa Loncon, Nevin Cohen, Serge Latouche e Larissa Mies Bombardi.
Non mancano i momenti dedicati alla conoscenza dei prodotti e alla degustazione grazie alle Cucine di Strada e ai Food Truck accompagnati dalle specialità brassicole dei birrifici italiani. Le reti internazionali sono protagoniste dell’Enoteca, lo spazio che riunisce i produttori della Slow Wine Coalition con approfondimenti e degustazioni, non solo di vino ma anche di vermouth e cocktail; e della Cucina di Terra Madre, palcoscenico dei cuochi dell’Alleanza Slow Food e luogo privilegiato per assaggiare tante preparazioni gastronomiche da tutto il mondo, accompagnati dai caffè dei produttori della Slow Food Coffee Coalition.
Terra Madre Salone del Gusto 2022 ritorna con tutte le proposte delle edizioni in presenza, ma non rinuncia al meglio dell’edizione resiliente del 2020 che per sette mesi ha raccontato sul web storie e personaggi, con tantissimi contenuti online ma anche eventi diffusi, attività, esperienze organizzate dalla rete in Italia e nel mondo, per chi non potrà viaggiare. Tra le novità, anche un portale digitale per connettere i delegati della rete Slow Food in giro per il mondo condividendo storie ed esperienze.
Al centro di Terra Madre Salone del Gusto 2022 c’è la rigenerazione. Un tema ampio e trasversale, che Slow Food affronta da diversi punti di vista. Dalla produzione al consumo di cibo, passando per la distribuzione e focalizzandosi sulle conseguenze ambientali, energetiche, sociali, economiche e politiche delle scelte individuali e collettive. Nei cinque giorni di evento si sviluppa un dialogo basato sull’approccio olistico al tema dell’alimentazione, superando le barriere e i confini disegnati sulle mappe geografiche e scommettendo sulla conoscenza e sulle buone pratiche delle Comunità di Slow Food presenti in tutto il mondo. Terra Madre Salone del Gusto 2022, a Parco Dora, Torino, dal 22 al 26 settembre, è il luogo dove mettere in condivisione questo prezioso bagaglio di cultura e stimolare il cambiamento. Un cambiamento che passa attraverso la rigenerazione dei sistemi alimentari, come sottolineano Barbara Nappini e Serena Milano, rispettivamente presidente e direttrice di Slow Food Italia.
Terra Madre Salone del Gusto è organizzata grazie al contributo di tante aziende che credono nella manifestazione e nel cibo come motore di cambiamento. Tra le realtà con cui stiamo costruendo questa 14esima edizione citiamo i Main Partner: Iren, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, UniCredit. Con il sostegno di Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT. Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.
La manifestazione è a ingresso libero, il programma degli eventi è online, e in continuo aggiornamento, su www.terramadresalonedelgusto.com
Con l’estate torna la voglia di stare all’aperto, di trascorrere del tempo in compagnia, di partecipare con gli amici e familiari a occasioni di svago e socialità.
Per il 2022 l’assessorato alla Cultura della Città attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo ha selezionato un cartellone variegato di proposte ad alto profilo culturale: 12 progetti organizzati da altrettante associazioni e dislocati in diversi punti della città che, per tre mesi, da giugno fino a settembre offriranno – a cittadini e turisti – spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività di wellness a contatto con la natura, talk e seminari nei cortili, parchi e giardini in diverse zone della città. Un palinsesto diffuso e multiforme rivolto a tutte le fasce d’età che saprà incuriosire, coinvolgere e soddisfare interessi diversi.
“Sarà l’estate del ritorno alla socialità e allo stare insieme – sottolinea il Sindaco Stefano Lo Russo – dopo un lungo periodo di limitazioni. La Città di Torino vuole promuovere in ogni modo la voglia di stare all’aperto, di condividere il tempo con amici e familiari nei tanti luoghi della città. Il programma per l’estate è ricco e offre tante opportunità per i cittadini e i turisti, vogliamo rendere Torino sempre più accogliente, vivace e con un programma diffuso in tutti i quartieri. Infine, ringrazio – continua il Sindaco – tutti coloro che stanno lavorando con noi per rendere il cartellone di ‘Torino che Spettacolo! Estate 2022’ un programma di qualità per i prossimi tre mesi”.
PUNTI ESTIVI:
Associazione Tedacà EVERGREEN FEST 2022
Parco della Tesoriera, corso Francia 186-192, Torino
www.evergreenfest.it – www.tedaca.it
Hiroshima Mon Amour HIROSHIMA SOUND GARDEN
via Carlo Bossoli 83, Torino
https://hiroshimamonamour.org/
l’ARTeficIO APS ESTATE IN CIRCOLO
Giardino dell’Anagrafe Centrale, via Carlo Ignazio Giulio 14/A, Torino
www.larteficio.com
Associazione sPAZImUSICALI- sPAZIO211 SUN OF A BEACH Vol. IV
SPAZIO211, via Cigna 211, Torino
www.spazio211.com
Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus ESTATE SENZA CONFINI
Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14, Torino
www.casadelquartiere.it
Associazione Museo Nazionale del Cinema BARRIERA A CIELO APERTO 2022
Bagni pubblici, via Agliè 9, Torino
Laboratori di Barriera, via Baltea 3, Torino
Arena Monterosa, via Brandizzo 65, Torino
Agrobarriera, Orto urbano del Boschetto, via Petrella 28, Torino
Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino
www.amnc.it
Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus ESTATE A SUD 2022
Casa nel Parco, via Panetti 1, Torino
CPG, Strada delle cacce 36, Torino
www.casanelparco.it – www.fondazionemirafiori.it
Associazione Culturale Goodness IL GIARDINO DI OFF TOPIC OFF TOPIC
Via Pallavicino 35, Torino
https://www.thegoodnessfactory.it
Associazione Nessuno IL CORTILE DELLA FELICITÀ
Via Lombroso 16, Torino
www.lombroso16.it
Assemblea Teatro ANCORA TI RACCONTO UN LIBRO dalla pagina alla scena
MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino
CASCINA ROCCAFRANCA, via Rubino 45, Torino
Spazio ARENA TEATRAZIONE, via Artom 23, Torino
www.assembleateatro.com
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Cortile officine CAOS, piazza Montale 14/A, Torino
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Imbarchino, viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino, Torino
PAV, Parco d’Arte Vivente, via Giordano Bruno 31, Torino
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È ufficiale: Ivrea si candida a Capitale Italiana del Libro 2022. Il bando per il conferimento del titolo per
l’anno 2022 è stato pubblicato a pochi giorni dalla nomina di Vibo Valentia a Capitale Italiana del Libro 2021
e prevede la presentazione dei dossier di candidatura entro l’11 luglio p.v.
Il riconoscimento di “Capitale Italiana del Libro” è abbastanza recente: è stato istituito, infatti, nel 2020 dal
MiC – Ministero della Cultura, con l’intento di premiare le città che sviluppano progetti intorno al libro e
alla lettura attivando meccanismi virtuosi per il miglioramento dell’offerta culturale, dell’inclusione sociale
e il contrasto alla povertà educativa, creando un’occasione di sviluppo per tutto il territorio.
La candidatura di Ivrea definisce e incentiva un percorso che comprende una serie di iniziative sulla
valorizzazione del libro e della lettura quale strumento di coesione sociale, che andranno ad arricchire il
futuro dossier. La base di partenza è la Biblioteca Civica C. Nigra che dal 1978 è Centro Rete del Sistema
Bibliotecario di Ivrea e Canavese: sono 71 le biblioteche del territorio per un bacino complessivo di oltre
240.000 abitanti che vi fanno riferimento. Intorno a questo patrimonio culturale si sta lavorando per
realizzare un nuovo Hub Culturale nel quale potranno essere ripensate ed implementate le funzioni, il ruolo
culturale e gli spazi della biblioteca stessa. Nel frattempo, la Biblioteca sta lavorando a due importanti
progetti legati alla qualifica di Città che Legge, concessa nel 2017 dal Cepell (Centro per il libro e la lettura,
istituto autonomo del MiC) e alla sottoscrizione del Patto Locale per la Lettura del gennaio 2021, finalizzata
alla costituzione di una rete territoriale di promozione della lettura che conta ad oggi 77 sottoscrittori tra
Comuni e biblioteche del territorio, librerie, case editrici, istituti scolastici, associazioni culturali e sociali,
con un coinvolgimento complessivo ad oggi di 129.376 abitanti. Ivrea si riconosce anche ne La grande
invasione – Festival della lettura che, giunto alla nona edizione, ha conquistato un posto di rilievo tra i più
importanti festival culturali nazionali. Contribuiscono alla ricchezza culturale legata ai libri e alla lettura:
l’Associazione Archivio Storico Olivetti, con la sua Biblioteca specializzata nella storia della Società Olivetti
che comprende monografie, letteratura grigia e periodici provenienti dalle biblioteche di fabbrica Olivetti,
conferite all’ente grazie alla convenzione di deposito stipulata nel 1998; le Edizioni di Comunità, fondate
da Adriano Olivetti nel 1946 e che promuovono un dialogo autentico tra la modernità del pensiero
olivettiano e l’attualità; la presenza sul territorio dei Codici Miniati della Biblioteca Diocesana.
Oggetto simbolo e filo conduttore del lavoro di progettazione del dossier di candidatura sarà la macchina
per scrivere Lettera 22, quasi a voler creare un legame tra il passato della città eporediese e il suo futuro
attraverso il concetto olivettiano di Comunità, affiancando quindi allo sviluppo economico la crescita
culturale, sociale, urbanistica del territorio, ponendo al centro di tutto la persona, snodo centrale del
progetto di imprenditoria civile di Adriano Olivetti. Il design caratteristico di questo iconico oggetto
disegnato nel 1950 dall’architetto e designer Marcello Nizzoli, ha inoltre ispirato il logo che sarà utilizzato in
tutta la fase di candidatura.
Nella costruzione del dossier progettuale, realizzato in un’ottica inclusiva e di apertura, saranno coinvolte le
comunità del libro (editori, librai, lettori, bibliotecari, insegnanti, scrittori e referenti del mondo
tecnologico).
“Con questa candidatura Ivrea affronta una nuova sfida. Il valore umano e civico legato alla lettura, che fa
da sfondo e da volano a questo progetto, è legato indissolubilmente alla storia di Ivrea. La lettura in questo
senso viene intesa come strumento di cittadinanza attiva o processo di alfabetizzazione civica che si realizza
a partire dalle relazioni. La presentazione della candidatura è infatti anche una bella occasione per
ricostruire una rete preziosa che rappresenta una delle principali ricchezze della nostra Comunità” –
commenta il Sindaco di Ivrea Stefano Sertoli – “Nel dossier progettuale vogliamo raccogliere il lavoro fatto
in questi anni, volgerlo al futuro in modo tale da contribuire a predisporre le basi della Città di domani , a
partire dal nuovo hub culturale”.
L’Assessore alla cultura di Ivrea Costanza Casali sottolinea “Come Assessorato alla Cultura stiamo
lavorando intensamente alla creazione di una progettualità condivisa legata al tema del libro e della
promozione della lettura. Solo negli ultimi mesi sono state create nuove proposte quali “BIBLIO on the road.
Contagiati dalla lettura” che mira a rispondere ai nuovi bisogni della Comunità rispetto al servizio di
pubblica lettura; la valorizzazione e tutela del Fondo Bibliografico Olivetti sezione A “Creative Living Lab”
volto a ripensare gli spazi esterni di Museo civico e Biblioteca creando uno spazio comune attraverso azioni
ad alto impatto urbano; il progetto Nati per Leggere volto a sensibilizzare la lettura in età precoce, che ha
recentemente visto l’attivazione della trasmissione radiofonica dedicata ai bambini e alle famiglie. È,
inoltre, stato siglato un importante accordo tra Comune di Ivrea, Associazione Archivio Storico Olivetti,
TIM SpA e Olivetti SpA per la valorizzazione e la fruizione della raccolta di opere d’arte che furono
dell’azienda di Ivrea. Non ultimo il Patto Locale per la Lettura, recentemente lanciato, che ha raccolto una
straordinaria ’adesione spontanea, a dimostrazione di quanto il tema del libro e della lettura siano
fortemente sentiti dalla nostra Città e dal nostro territorio. In questo quadro generale si pone la candidatura
a Capitale italiana del libro 2022. Crediamo in questo progetto e proprio per questo abbiamo chiamato a
supervisionarlo Paolo Verri, manager culturale di grande esperienza, che su mia proposta ha accettato di
affiancare Ivrea pro bono”.
Nelle prossime settimane saranno messi on line il sito internet e i canali social. Primo appuntamento
giovedì 27 maggio alle ore 18 presso il Cortile del Museo Civico P.A. Garda con la presentazione ufficiale
della candidatura di Ivrea a Capitale italiana del Libro per l’anno 2022, congiuntamente a quella del Festival
estivo cittadino …A Riveder le Stelle – Ivrea Summer Festival, all’interno de La grande invasione.
Continua l’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione di un grande patrimonio di storia, arte e natura.
Musei più aperti, più accessibili, più partecipati: il bilancio degli ultimi quattro anni dei Musei Reali racconta una realtà in crescita, con un incremento del 61% del pubblico dal 2016 a oggi e 596.000 visitatori nel 2019.
Un risultato reso possibile grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, e grazie anche all’impegno delle molte istituzioni, associazioni e imprese che hanno, a vario titolo, contribuito ad accompagnare questo cammino.
Il 2020 segna per i Musei Reali un primo importante punto di arrivo. Si chiude la prima fase del progetto di sviluppo promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che a partire dal 2014 ha riunito in un’unica realtà museale il Palazzo Reale con la Cappella della Sindone, l’Armeria, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità, i Giardini Reali, le Sale Chiablese e la Biblioteca Reale. Una fase di avvio che ha definito il profilo della nuova istituzione e che si apre ora a nuove importanti sfide.
I dati di crescita trovano riscontro anche nell’attività dei canali ufficiali social dei Musei Reali. I dati aggiornati al 31 gennaio 2019 registrano 36.846 like sulla pagina Facebook, 12.327 follower su Twitter e 26.700 follower per Instagram.
Ogni anno i Musei Reali partecipano alla #MuseumWeek, l’appuntamento mondiale dedicato alla cultura sui social network, posizionandosi nell’edizione 2019 tra i primi dieci musei in Europa.
DATI DEI VISITATORI
visitatori MRT
incremento su anno prec
% su anno prec
incremento su 2015
% rispetto a 2015
2015
307.350
–
2016
314.195
6.845
2,23%
6.845
2,23%
2017
360.847
46.652
14,85%
53.497
17,41%
2018
461.250
100.403
27,82%
153.900
50,07%
2019
492.136
30.886
6,70%
184.786
60,12%
Una delle numerose novità è l’APP.
MRT è l’App ufficiale dei Musei Reali di Torino, progettata e sviluppata per accompagnare il visitatore prima, durante e dopo la visita.
È multilingua (italiano e inglese, audioguide in italiano, inglese e francese) e propone contenuti free e contenuti premium.
Il progetto dell’App è stato curato dalla Società Cooperativa Culture, in collaborazione con Heritage Srl e Macoev Srl.
Con l’App si può:
– ACCEDERE a contenuti informativi (orari, tariffe, contatti, accessibilità) – ESPLORARE il patrimonio e le collezioni (nello specifico storia, collezioni, mostre permanenti, eventi in corso)
– APPROFONDIRE l’esperienza di visita, con i contenuti gratuiti di anteprima e con i contenuti Premium di audioguide a pagamento
– FIDELIZZARE con gli eventi e le iniziative museali (news e notifiche)
Foto di copertina: dott.ssa Enrica Pagella Direttrice Musei Reali Torino
La mostra La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, organizzata in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, resterà aperta al pubblico fino al 16 settembre 2018.
L’esposizione presenta 80 nuclei di opere, per un totale di 212 manufatti restaurati grazie a Intesa Sanpaolo nel biennio 2016-2017.
Le opere appartengono a 17 regioni italiane: oltre a Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Liguria, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Puglia, già In collaborazione con interessate nelle precedenti edizioni, per la prima volta sono state coinvolte Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata, Molise, Sardegna e si conta anche una presenza estera, proveniente da Dresda.
In questa edizione Intesa Sanpaolo ha collaborato con 44 enti di tutela (Soprintendenze, Poli Museali e Musei autonomi) e sono 63 gli enti proprietari. Un imponente lavoro di recupero, che ha coinvolto 205 professionisti del restauro in tutta Italia, incluso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” con cui Intesa Sanpaolo ha stabilito da tempo una collaborazione continuativa.
La mostra copre un arco cronologico di quasi 40 secoli, spaziando dall’antichità al contemporaneo fornendo così un ampio panorama del patrimonio artistico italiano.
Tra le opere esposte, gli affreschi della Tomba di Henib, dal Museo Egizio di Torino; la preziosa Testa di Basilea, dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; il Ritratto di Caterina Balbi Durazzo di Anton Van Dyck, da Palazzo Reale di Genova; San Girolamo penitente di Tiziano, dalla Pinacoteca di Brera; San Daniele nella fossa dei leoni di Pietro da Cortona, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, fino a opere di Morandi, Burri e Twombly.
Nella grande varietà non mancano oggetti particolari come il Mantello Tupinambà, realizzato con penne e fibre di cotone, giunto tra XVI e XVII secolo in Italia dal Brasile, oggi conservato alla Pinacoteca Ambrosiana, o il seicentesco Clavicembalo dipinto, dal Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma.
Il percorso espositivo è organizzato secondo una logica cronologico/tematica che ha come focus la fragilità del nostro patrimonio.
Si conclude significativamente con una sala dedicata alle opere danneggiate dal terremoto. In occasione della mostra sono previsti un ciclo di incontri divulgativi sul restauro e una serie di laboratori didattici a cura dei Servizi Educativi de La Venaria Reale e del Centro Conservazione e Restauro.
Sempre nell’ambito di Restituzioni, Intesa Sanpaolo sosterrà il simposio internazionale “Anche le statue muoiono”. Distruzione e conservazione nei tempi antichi e moderni che si terrà il 28 e 29 maggio prossimi a Torino per affrontare il tema della fragilità del patrimonio culturale con studiosi provenienti da tutto il mondo.
Il Simposio è organizzato da Museo Egizio di Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Musei Reali, in collaborazione con il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino.
Restituzioni è un programma promosso da Intesa Sanpaolo dal 1989 e si avvale della curatela scientifica di Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti.
Da 29 anni la Banca, con cadenza biennale, collabora con gli Enti ministeriali preposti alla tutela (Soprintendenze, Poli Museali e Musei autonomi) per individuare opere appartenenti a musei pubblici, privati o ecclesiastici, siti archeologici e chiese di tutta Italia, bisognose di restauro e ne sostiene gli interventi.
La scelta delle opere segue un unico criterio: ascoltare le esigenze dei territori per valorizzarne l’identità attraverso interventi che privilegino l’effettiva necessità e urgenza del restauro.
L’obiettivo è sempre quello di recuperare beni rappresentativi della varietà del patrimonio storico-artistico italiano, sia in termini cronologici sia in termini di materiali e tecniche – pittura su tavola e tela, affreschi, mosaici, scultura in marmo o pietra, in bronzo, manufatti tessili, oreficeria, etc. – capolavori d’indubbia rilevanza, così come opere che sono vicine a noi e contribuiscono a costruire il vissuto del territorio.
Al termine degli interventi di ciascuna edizione, le opere restaurate sono esposte in una mostra organizzata da Intesa Sanpaolo, dove il pubblico può apprezzare il risultato del lavoro dei restauratori.
Dal 1989 ad oggi, sono ormai oltre 1300 le opere “restituite” alla collettività: una sorta di ideale museo, con testimonianze che spaziano dalle epoche proto-storiche fino all’età contemporanea, dall’archeologia all’oreficeria, alle arti plastiche e pittoriche. Sono più di 200 i musei, i siti archeologici, le chiese, garanti della destinazione pubblica dei propri tesori, che hanno beneficiato di questo programma, centinaia i laboratori di restauro qualificati, distribuiti da Nord a Sud, incaricati dei restauri ed altrettanti gli studiosi coinvolti nella redazione delle schede storico-critiche per i cataloghi.
Un curriculum a cui si aggiungono gli interventi di restauro realizzati su opere di scala monumentale come, ad esempio, i mosaici pavimentali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli affreschi di Altichiero e Avanzo nella Cappella di San Giacomo nella Basilica del Santo a Padova, gli affreschi di Lanfranco della Cappella di San Gennaro nel Duomo di Napoli, fino al recente restauro della Casa del Manzoni, a Milano, vero e proprio monumento “nazionale”.
In quest’ambito inoltre, nel giugno 2009, in concomitanza col compiersi dei vent’anni di attività di Restituzioni, sono stati portati a conclusione i restauri degli affreschi trecenteschi di Stefano Fiorentino nella chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano.
Oltre al progetto Restituzioni per la salvaguardia del patrimonio pubblico, Intesa Sanpaolo esprime il suo impegno in ambito culturale anche attraverso la valorizzazione a livello nazionale e internazionale del suo cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico, in particolare nelle tre sedi delle Gallerie d’Italia a Milano, Napoli e Vicenza, nell’intento di condividerlo con la collettività.
Le iniziative in ambito culturale si concretizzano in un piano triennale di interventi denominato Progetto Cultura, che prevede mostre, incontri, attività didattiche e formative oltre ad attività sinergiche con altre importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali.
“Per me la fotografia non è veramente un’ arte visuale ma qualche cosa di più vicino alla poesia, come un haiku”.
UNA COLLEZIONE DI MIRACOLI, testo di Frank Horvat sulla sua collezione.
Sono fotografo – o faccio il fotografo? – da più di settant’anni ormai.
Negli ultimi trent’anni ho anche collezionato le immagini dei miei amici fotografi e non per passatempo ma piuttosto quale supporto del mio personale cammino.
Sono circondato, come tutti i miei contemporanei, da un flusso ininterrotto di immagini fotografiche che guardo appena – o guardo solo per dirmi che io non le avrei mai scattate.
Il motivo che mi ha spinto a collezionare le poche immagini che mi hanno profondamente colpito è che mi hanno insegnato qualcosa che non sapevo, mi hanno fatto sentire meno solo e ognuna di esse è un fatto unico, accaduto una volta sola e che non accadrà mai più.
Le ho collezionate proprio perché ognuna di esse mostra la capacità della mente umana di lasciarsi sorprendere da qualcosa di inaspettato, e, nel giro di un paio di secondi, di riconoscerne il significato e di integrarlo in un insieme.
In una parola, perché ognuna di queste fotografie è un miracolo.
Dal 28/02/2018 al 20/05/2018 – Orario 10:00 – 18:00
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