Tag: #turin

  • 1-2-3 novembre 2024 | Apertura al pubblico
    L’offerta artistica e culturale di Artissima si espande in città grazie a un ricco programma di progetti speciali fuori fiera in collaborazione con istituzioni e partner.

    Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino combina una duplice vocazione, affiancando a una proposta di mercato di alto livello un progetto culturale in grado di indagare modalità sempre nuove e diverse di proporre arte. Grazie al dinamismo della fiera, l’offerta artistica proposta si espande in città con un ricco programma di mostre ed esposizioni realizzate in collaborazione con i partner.

    Grazie al dialogo con il Main Partner Intesa Sanpaolo, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, la Città di Torino, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino e il Gruppo UNA, la fiera si espande in città con cinque progetti espositivi: The Underground Cinema, una rassegna di film e video d’artista, alle Gallerie d’Italia – Torino; Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear, installazione degli artisti Julian Charrière e Julius von Bismarck al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino; Raised in the Dust, che presenta l’opera dell’artista Andro Eradze negli spazi dell’Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti; Euridome, l’installazione luminosa dell’artista Erik Saglia, parte del circuito Costellazione di Luci d’Artista 27; Afasia 1, un progetto espositivo dell’artista Arcangelo Sassolino, pensato per il Salone delle Feste dello storico hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita Hearsay, la mostra personale di Bekhbaatar Enkhtur, artista vincitore del Premio illy Present Future 2023; EMBRACE, la capsule-collection di occhiali d’artista ideata da Elisa Alberti per VANNI occhiali e presentata presso il loro showroom.

    The Underground Cinema alle Gallerie d’Italia – Torino

    La collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Artissima prosegue con la terza edizione della rassegna di film e video d’artista, ospitata negli spazi di Gallerie d’Italia – Torino, con la mostra The Underground Cinema, a cura di Irene Calderoni curatrice indipendente, da venerdì 1 a domenica 3 novembre 2024. La rassegna di opere video, molte delle quali esposte per la prima volta in Italia, vedrà artisti rappresentati dalle gallerie partecipanti ad Artissima. Gli artisti presentati sono: Pauline Boudry & Renate Lorenz (Ellen de Bruijne Projects, Amsterdam), Alice Bucknell (IMPORT EXPORT, Varsavia), Stephanie Comilang e Pauline Curnier Jardin (ChertLüdde, Berlino), Valentina Furian (UNA, Piacenza), Lungiswa

    Gqunta (Whatiftheworld, Cape Town), Beatrice Marchi (Federico Vavassori, Milano), Lili Reynaud Dewar (Emmanuelle Layr, Vienna) e Silvia Rivas (Rolph Art, Buenos Aires). Traendo spunto dalle peculiarità della sala espositiva del museo, architettura ipogea e immersiva, il titolo – The Underground Cinema – rievoca le riflessioni di Robert Smithson sulla fruizione cinematografica come esperienza fisica e psichica di abbandono, in cui la memoria della visione si perde in “una selva di altrove”. La selezione delle opere, presentate in una sequenza di montaggi caleidoscopici, istituisce molteplici rispecchiamenti con uno stato quasi-ipnotico, liminale, non tuttavia come forma di distacco dalla realtà, ma come strategia

    di accesso a un livello più profondo di memoria, desiderio, conoscenza e azione. In dialogo con la più ampia cornice tematica di Artissima, il progetto esplora immaginari onirici, sospesi tra la veglia e il sonno, la luce e l’oscurità, la realtà e la sua proiezione sullo schermo. Nell’ambito di questa collaborazione, nel 2023 è stata presentata La Condizione Umana, a cura di Jacopo Crivelli Visconti, e nel 2022 Collective individuals a cura di Leonardo Bigazzi.

    Gallerie d’Italia – Torino, Piazza San Carlo, 156
    Venerdì 1 novembre / 9.30 – 22.30; Sabato 2 novembre / 9.30 – 23.30; Domenica 3 novembre / 9.30 – 19.30

    Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

    Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in collaborazione con e con la curatela di Artissima, presenta da mercoledì 30 ottobre a lunedì 4 novembre 2024 l’installazione Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear, di Julian Charrière (Svizzera, 1987) e Julius von Bismarck (Germania, 1983), in collaborazione con la Galleria Sies + Höke, Düsseldorf. L’opera immersiva presentata nelle riaperte sale del Museo indaga il rapporto tra tempo geologico e umano, l’impatto del cambiamento climatico e la necessità di ripensare criticamente il rapporto uomo-natura. L’opera attiva un dialogo inedito tra Artissima e il Museo, settore della Direzione Cultura e Commercio della Regione Piemonte, affrontando in modo innovativo, grazie al linguaggio dell’arte contemporanea, temi cruciali del nostro tempo già presenti nel percorso di visita del Museo grazie alle sue straordinarie collezioni.

    Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, Via Accademia Albertina, 15 Dal 30 ottobre al 4 novembre / 10.00 – 18.00

    Raised in the Dust negli spazi dell’Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti

    Artissima presenta in collaborazione con la Città di Torino da martedì 29 ottobre a lunedì 4 novembre 2024 il progetto Raised in the Dust dell’artista Andro Eradze (Georgia, 1993) presso l’Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti di Torino, in collaborazione con la galleria SpazioA, Pistoia.
    Il film presentato, prodotto nel 2022, prende ispirazione dalla conclusione del poema classico georgiano Il mangiatore di serpenti (1901) di Vazha-Pshavela. Il protagonista del poema ha un talento soprannaturale per comprendere il linguaggio della natura; deve decidere tra il suo legame con la natura e le sue responsabilità sociali, piegandosi infine a queste ultime. Il film di Eradze si svolge in una foresta dove animali tassidermizzati appaiono uno dopo l’altro, disturbati dal frastuono dei fuochi d’artificio della notte di Capodanno. Muovendo una forte critica alle azioni umane che risultano in questi casi tossiche e fatali per la fauna selvatica, il film di Eradze riposiziona i fuochi d’artificio come un punto di accesso al lato oscuro e mitologico della foresta, un mondo popolato di piante, animali e fantasmi.

    Ex Giardino Zoologico – Parco Michelotti, Corso Casale, 43 Dal 29 ottobre al 4 novembre / 10.00 – 22.00

    Euridome, una Luce per Consulta di Torino e Unione Industriali Torino

    Artissima cura la produzione di Euridome, l’installazione luminosa promossa da Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino

    e a firma di Erik Saglia (Torino, 1989), galleria Thomas Brambilla, Bergamo, visibile dal 25

    ottobre 2024.

    L’opera entra a far parte del circuito Costellazione di Luci d’Artista 27. Con questo intervento, i promotori celebrano l’assegnazione a Torino del titolo di Capitale della Cultura d’Impresa

    2024 offrendo al territorio e alla comunità un segno tangibile del riconoscimento conseguito.

    Euridome sarà installata sulla facciata dell’edificio sede delle associazioni imprenditoriali cittadine (via Manfredo Fanti 17) dal 25 ottobre, giornata inaugurale di Luci d’Artista 27, e

    continuerà a essere fruibile dal pubblico nel tempo.

    Erik Saglia ha ideato questa nuova installazione site specific in continuità con l’ultima serie di opere da lui realizzate, Manifesti Satellite, ispirata ai satelliti naturali del sistema solare. L’artista ricrea una cosmogonia fatta di linee che si incrociano, si curvano, si sommano e si

    sottraggono fino a creare trame che possono diventare contenitori di conoscenza.

    Un movimento orbitale intorno alla facciata della palazzina di Unione Industriali Torino – in cui ha sede anche la Consulta fin dalla sua fondazione nel 1987 – evoca le attrazioni e le influenze dei satelliti generate dal pianeta d’appartenenza, il quale, in questo caso, promuove attraverso la cultura, lo sviluppo del territorio. Ogni satellite dell’opera ha la capacità di riflettere la luce, simboleggiando la diffusione della conoscenza e delle idee, e mira a valorizzare ogni singola impresa, ogni singolo intervento di recupero e sviluppo del patrimonio, ogni singola idea satellite che contribuisce all’evoluzione di una società basata su innovazione e cultura, valori cardini dell’operato di Unione Industriali e Consulta. Un progetto che sottolinea quanto il binomio cultura – impresa sia irrinunciabile e contribuisca a generare opportunità, benessere e inclusione sociale. Un principio attorno a cui si articola l’intero programma di iniziative predisposte da Unione Industriali Torino e dai suoi partner per Torino Capitale della Culturad’Impresa 2024. Durante Artissima si terrà un talk al Meeting Point incentrato su questo tema.

    Unione Industriali Torino, Via Manfredo Fanti, 17 A partire dal 25 ottobre

    Afasia 1 all’Hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze
    Grazie al rinnovato dialogo tra Artissima e UNA Esperienze, brand di Gruppo UNA, il Salone delle Feste dello storico hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze nel centro di Torino ospita, per la quinta volta in collaborazione con Artissima, un progetto espositivo d’arte contemporanea. Nel 2024 viene presentato da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre, Afasia 1 di Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), uno dei primi lavori in cui l’artista applica la fisica alla scultura indagando sul concetto di velocità. In Afasia 1 l’artista invita a riflettere sul potere del gesto e sulla tensione emotiva dell’attesa. L’opera racconta di cambiamento e di tempo, mostrando come ciò che sembra definitivo possa rivelarsi un passaggio repentino e

    inatteso verso una nuova realtà. L’azione distruttiva di un oggetto comune e quotidiano diviene una metamorfosi, un processo trasformativo, che vede l’oggetto dissolversi e riorganizzarsi in una nuova dimensione che riflette sulla natura mutevole della materia. Il progetto è in collaborazione con Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Havana, Roma, Sao Paulo, Paris, Dubai).

    Hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze, Via Piero Gobetti, 15 Dal 31 ottobre al 3 novembre / 13.00 – 21.00

    Hearsay Premio illy Present Future alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
    La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita Hearsay,la mostra personale di Bekhbaatar Enkhtur (galleria Matèria, Roma), vincitore dell’edizione 2023 del Premio illy Present Future, il quale grazie alla visione contemporanea di illycaffè, offre un contributo importante all’affermazione degli artisti emergenti e conferma il ruolo attivo della fiera nel sostegno dei talenti internazionali. La mostra presenta una nuova serie di opere di Enkhtur che indagano il potenziale simbolico e metonimico degli animali e degli esseriumani per esplorare il rapporto tra rappresentazione visiva e linguistica. Qui, creature fantastiche appaiono in bassorilievo metallico come immagini e forme, esseri figurativi e figure del discorso.

    Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane, 16 dal 31 ottobre 2024 al 5 gennaio 2025

    VANNI occhiali #artistroom allo Showroom VANNI occhiali
    VANNI lancia in esclusiva EMBRACE, la capsule-collection di occhiali d’artista realizzati su progetto di Elisa Alberti, vincitrice del premio VANNI #artistroom ad Artissima 2023. Nella project room di VANNI verranno in contemporanea presentate le opere dell’artista, in collaborazione con la Galleria Krobath di Vienna. La collezione di occhiali prende vita dall’ispirazione che anima le pitture e le opere scultoree di Elisa Alberti, con le loro caratteristiche distintive: uso mirato del colore, gioco con le forme, composizione spaziale e l’attenzione alla materialità sensoriale delle superfici.

    Showroom VANNI occhiali, Piazza Carlo Emanuele II, 15
    dal 31 ottobre al 23 novembre 2024 / mar-sab 10.00 – 19.30, lun 15.30 – 19.30; Vernissage: sabato 2 novembre / 18.00 – 24.00; Colazione con l’artista: domenica 3 novembre / 11.00 – 13.00

     

     

    ARTISSIMA – Internazionale d’Arte Contemporanea

    www.artissima.art | info@artissima.it
    Facebook | X | Instagram | Youtube: Artissima Fair #artissima #artissima2024 #artissimaVoiceOver

    OVAL Lingotto Fiere | via Giacomo Mattè Trucco, 70 – Torino 31 ottobre 2024 | Preview

    1-2-3 novembre 2024 | Apertura al pubblico MAIN PARTNER

    OFFICIAL PARTNER: Azimut Yachts | illycaffè | Jaguar | Juventus | K-Way Lauretana | Manifattura Tessile DINOLE® | Orlane | Piemonte Land of Wine Principi di Piemonte | UNA Esperienze | Sabelt | Tosetti Value – Il Family Office | VANNI occhiali | Unione Industriali Torino | Art Defender

    IN-KIND PARTNER: Bolzan | Carioca | Celeste Italia | Dott. Gallina | Guido Gobino | Paola Lenti | Meritalia® | Pedrali | Torino Airport

    MEDIA PARTNER: Il Giornale dell’Arte | La Stampa MEDIA COVERAGE: Sky Arte

     

    Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. L’organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio diArtissimaappartiene aCittà di Torino,Regione PiemonteeCittà Metropolitana di Torino. Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino.

  • Museo Archivio Reale Mutua  | 13 settembre – 21 novembre 2024 

    Alice Zanin, è un’artista che ho la fortuna di conoscere personalmente. Alice è una persona luminosa, la cui energia positiva si riflette perfettamente nel suo lavoro. La sua passione per lo studio degli animali è evidente in ogni opera, e questo legame profondo con la natura si manifesta in una delicatezza artistica che non smette mai di affascinare.

    L’installazione ROUAGES, che ha inaugurato la X edizione di Art Site Fest presso il Museo Archivio Reale Mutua a Torino, rappresenta un altro straordinario capitolo della sua carriera. Sotto le eleganti volte del loggiato del palazzo, Alice ha saputo trasformare lo spazio con il suo tipico stile: un volo di ibis scarlatti prende vita grazie alla maestria nell’uso della cartapesta, che con il suo tocco riesce a dare movimento e leggerezza ai suoi soggetti, senza l’ausilio di meccanismi.

    Conosco la sua abilità nel rappresentare animali come uccelli, cavalli, pesci ed elefanti, ma in questa installazione la scelta degli ibis scarlatti ha una simbologia molto potente. Il volo, per Alice, non è solo un movimento fisico, ma una metafora più profonda, quasi mistica. Questi volatili rappresentano l’unione tra il mondo naturale e quello spirituale, evocando miti antichi come la fenice e le leggende sul potere del volo nella storia dell’umanità. Alice cattura questa magia in modo impeccabile, rendendo gli uccelli quasi eterei, come se fossero a un passo dal librarsi realmente nell’aria.

    Ciò che ammiro di più di Alice è la sua capacità di creare un dialogo visivo che va oltre l’arte figurativa. Le sue opere sono un ponte tra la realtà tangibile e un mondo immaginifico, dove ogni animale ha un’anima e un significato più grande. In questa mostra, il richiamo all’antica pratica dell’ornitomanzia, l’arte di interpretare il volo degli uccelli per comprendere il futuro, sottolinea quanto il legame tra uomo e animale sia ancestrale e profondamente spirituale.

    Alice Zanin non è solo un’artista dotata di un talento straordinario, ma anche una studiosa appassionata del rapporto tra uomo e natura. Le sue opere, caratterizzate da eleganza e delicatezza, sono un invito alla riflessione, una finestra su una realtà in cui l’arte diventa il mezzo per esplorare la nostra relazione con il mondo vivente.

    Se non avete ancora avuto modo di ammirare le sue creazioni, fatelo andando a visitare la mostra ROUAGES.

    Sarà un’esperienza capace di farvi volare con la mente e il cuore, proprio come i meravigliosi ibis scarlatti che Alice ha immaginato e realizzato per tutti noi.

  • Giovedì 12 settembre 2024, dalle 18:00 alle 20:00, la galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino ospiterà un’affascinante performance dell’artista iraniana Bahar H, dal titolo Stone XL. Questo evento, che fa parte della mostra “10 Anni”, sarà visitabile fino al 14 settembre.

    La performance Stone XL è un’esperienza immersiva che invita il pubblico a esplorare il “peso del ricordo”. Distesa a terra, Bahar H diventa un punto di riferimento per il pubblico che può interagire con l’opera posizionando o rimuovendo dei sassi dal suo corpo immobile. Questi sassi, realizzati in cartapesta e decorati con pagine di giornali iraniani, sono una potente metafora del peso emotivo e dei ricordi che ognuno di noi porta con sé.

    Il pubblico ha un ruolo attivo nella performance: può fungere da facilitatore o amplificatore delle emozioni in gioco, creando un’interazione dinamica e in continua evoluzione. La scelta dei materiali, con sassi realizzati utilizzando carta di quotidiani iraniani, sottolinea il legame profondo dell’artista con la sua terra d’origine e le sue esperienze personali.

    Bahar Heidarzade nasce a Teheran nel 1981, due anni dopo la nascita della Repubblica Islamica dell’Iran. Cresciuta in un contesto di severe restrizioni culturali e personali, l’artista affronta le limitazioni imposte al suo modo di vestirsi, al suo accesso all’arte e alla cultura. Nonostante le difficoltà e i ripetuti arresti per il suo modo di indossare l’hijab, Bahar trova nella pittura e nel disegno un mezzo di espressione fondamentale.

    Nel 2007, Bahar lascia l’Iran per trasferirsi prima in Armenia e poi in India. Nel 2013, si stabilisce a Torino, attratta dalle montagne che le ricordano la sua casa natale. Qui, si iscrive all’Accademia Albertina e arricchisce il suo repertorio artistico con pittura, installazioni, fotografia e performance. Non è più tornata in Iran.

    La carriera di Bahar Heidarzade include esposizioni in importanti sedi come Palazzo Barolo e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, MAIIIM a Genova, Casa del Conte Verde a Rivoli, Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, Castello Reale di Govone a Cuneo e Castello Scaligero di Malcesine a Verona.

    La performance Stone XL rappresenta non solo un’opportunità unica per interagire con l’opera di Bahar H, ma anche un momento di riflessione profonda sul significato del ricordo e sulla nostra relazione con il passato.

  • Le aperture serali della Basilica di Superga proseguiranno anche nel mese di settembre 2024, offrendo ogni venerdì e sabato l’opportunità di visitare la cupola e la chiesa, inclusa la Cappella del Voto, che conserva la storica statua della Madonna delle Grazie.

    Una novità interessante per i weekend di settembre è il servizio navetta gratuito da Torino alla Basilica di Superga. Questo servizio, reso possibile grazie a un accordo istituzionale che affida la gestione della Basilica al Sermig per favorirne il rilancio turistico, è offerto dalla Città metropolitana di Torino. La navetta, con una capienza di 50 posti, sarà disponibile il 6, 13, 20 e 27 settembre (venerdì) e il 7, 14, 21 e 28 settembre (sabato), con tre corse di andata e ritorno tra Torino Sassi e la Basilica di Superga.

    Gli orari di partenza da Torino Sassi, in piazza Gustavo Modena, sono fissati alle 21:00, 22:00 e 23:00, mentre i ritorni dal piazzale della Basilica di Superga sono previsti alle 21:30, 22:30 e 23:30.

    Nei mesi di luglio e agosto, le aperture serali straordinarie hanno attirato numerosi pellegrini e visitatori alla Basilica di Superga, anche grazie al prolungamento degli orari della tramvia Sassi-Superga. Con l’arrivo di settembre, la Città metropolitana di Torino ha introdotto il servizio navetta gratuito per offrire un’alternativa all’uso dell’auto privata.

    Infine, nel primo fine settimana di settembre, si terranno numerosi eventi serali per celebrare i 400 anni della statua della Madonna delle Grazie, con concerti programmati per le 22:00 di venerdì 6 e sabato 7 settembre.

    Per informazioni 

  • Nota stampa

    Il servizio, destinato a studenti e ricercatori, mette a disposizione circa 1.000 volumi di arte asiatica antica, moderna e contemporanea, suddivisi in tre aree geografiche: Sud-est asiatico, Giappone e Cina. In aggiunta, la biblioteca mette a disposizione anche una vasta raccolta di cataloghi di mostre realizzate dal MAO, dai Musei della Fondazione Torino Musei e dai principali musei d’arte orientale italiani, come il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e il Museo Museo Poldi Pezzoli di Milano, insieme a una selezione di cataloghi delle maggiori casa d’aste internazionali, quali Christie’s, Sotheby’s, Nagel e Aste Bolaffi.

    La raccolta del MAO fa parte della sezione libri dei Musei Civici di Torino rintracciabili al sito  www.librinlinea.it, dove sono catalogati tramite schede OPAC.

    La biblioteca, situata al quarto piano dell’edificio, è accessibile gratuitamente previa prenotazione obbligatoria e osserva i seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 16.

    Per fissare un appuntamento è necessario scrivere a marika.marone@fondazionetorinomusei.it.

  • INAUGURATA QUESTA MATTINA L’INSTALLAZIONE CHE GLI ALLIEVI DELLE SCUOLE SAN CARLO HANNO DONATO ALLA REGIONE

    Un’installazione di 5 metri per 4, ideata e realizzata dai ragazzi delle Scuole Tecniche San Carlo è stata donata alla Regione e posizionata nei giardini del Grattacielo di piazza Piemonte 1 a Torino.

    È una riproduzione del Piemonte costruita con materiali ecosostenibili, come il ferro e il legno, con l’obiettivo di evocare solidità e forza senza rinunciare alla leggerezza e alla dinamicità date dalle sagome delle province sistemate a diverse altezze quasi a galleggiare nell’aria. La scultura è stata realizzata e concepita come immediatamente riconducibile al luogo e all’istituzione che evoca.

    Da qui derivano le sue dimensioni, proporzioni, forme e finiture. Collocata in un’area esterna, adiacente al grattacielo della Regione Piemonte, ha un impatto visivo immediatamente riconoscibile: le province stilizzate e sospese a diverse altezze vanno a formare il territorio della Regione Piemonte.

    L’opera è stata inaugurata questa mattina dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme agli assessori all’Istruzione Elena Chiorino e al Patrimonio Andrea Tronzano. Presenti alcuni dei ragazzi autori dell’installazione e Sabina Mastrapasqua, dirigente dell’Associazione Scuole Tecniche San Carlo, ente che dal 1848 si occupa di formazione, promuove iniziative di orientamento, attività di formazione professionale e inserimento lavorativo dei giovani in cerca di prima occupazione, di persone disoccupate e lavoratori volti a fornire opportunità di crescita culturale e professionale.

    L’idea di realizzare un’opera dedicata alla Regione Piemonte è nata la scorsa estate, al termine di una visita del presidente Cirio e dell’assessore Chiorino alle Scuole San Carlo dove era in programma la presentazione dell’Accademia Piemonte per il TAM e il Green Jobs. In quell’occasione il presidente ha visitato i laboratori della scuola, tra cui quelli di falegnameria e scenografia, ed è nata l’idea di pensare un’opera da esporre negli spazi del Grattacielo.

     

    Siamo onorati di ricevere questo dono, che è stato pensato e realizzato specificatamente per questo luogo e per omaggiare il nostro Piemonte. È per noi motivo di grande orgoglio, perché rappresenta il prodotto di una delle nostre eccellenze formative, le Scuole Tecniche San Carlo, e sarà visibile da chiunque venga al Grattacielo – dichiarano il presidente Cirio e gli assessori Chiorino e Tronzano -. Si tratta poi di un ulteriore tassello che consente di rendere sempre di più questo palazzo e questa piazza la casa di tutti i piemontesi e un simbolo per l’intera regione”.

    La possibilità di realizzare un’installazione è stata accolta con grande entusiasmo dai ragazzi del corso di scenografie teatrali e cinematografiche – spiega la dirigente Sabina Mastrapasqua –. Con il supporto dei docenti hanno ideato e realizzato un’opera ispirandosi ad una precedente esperienza effettuata con il Museo del Cinema di Torino per il quale, in occasione della mostra di Tim Burton e in collaborazione con il team del regista, hanno realizzato le sculture di animali, attualmente presenti nel giardino della Mole. Desidero ringraziare la Regione Piemonte, il presidente e gli assessori per averci offerto questa opportunità di collaborazione. La loro fiducia e supporto sono fondamentali per il nostro impegno”.

  • La GAM di Torino è felice di annunciare che anche quest’anno il museo è tra i vincitori della seconda edizione del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.  Grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero la GAM acquisirà 12 dipinti di Michele Tocca (Subiaco, Roma, 1983) realizzati tra il 2016 e il 2022.

    Le opere acquisite, insieme ad altri dipinti di Tocca, saranno oggetto nel 2023 di una mostra, Michele Tocca. Repoussoir, che porrà il suo lavoro in dialogo con alcuni, meditati, esempi di dipinti tratti dalla collezione di Ottocento della GAM, tra cui opere di Giovanni Battista De Gubernatis, Massimo D’Azeglio, Antonio Fontanesi.

    La mostra e la pubblicazione renderanno evidente come l’opera di Tocca sappia incarnare una fertile contraddizione: la prima volta dello sguardo che si pone di fronte al mondo per scoprirlo nuovamente nella dimensione dell’istante, e la consapevolezza del “vedersi vedere” che è la consapevolezza dell’artista di essere immerso nel mondo che va dipingendo e di tutte le strutture di pensiero, di tutti i meccanismi della visione, di tutte le tradizioni dell’arte che entrano in gioco nel suo osservare e nel suo fare.

    I 12 dipinti di Tocca rappresentano quanto di meglio la pittura contemporanea sta producendo in Italia e il tramandarsi di sensibilità, di attenzione e d’intelligenza che, attraverso le stagioni dell’arte, approdano a una visione schiettamente attuale dove le premesse concettuali del lavoro sono inscindibili dalla bellezza dell’espressione pittorica e dalla qualità della mano.

    La GAM intende dare nuovo spazio d’attenzione all’odierna pittura che si sta dimostrando arte densa di pensiero e di sensibilità insieme. Nelle opere di Tocca, nei tagli e negli affondi del suo sguardo che sembra voler solo aderire alla superficie delle cose, alla più volatile e minuta percezione, emerge non solo la lezione del primo paesaggismo en plein air di Sette e Ottocento, ma tutta la densa stratificazione del tempo. Quel tempo plurimo che appartiene tanto al mondo osservato – con le indelebili tracce della storia – quanto all’atto del vedere da cui Tocca non intende cancellare tutti gli sguardi esercitatisi sulla natura prima del suo, ma sa sorvegliarne la presenza, riconoscerne l’azione e la memoria.

    Il titolo Repoussoir è un termine tratto dalla pittura di paesaggio. Dal Seicento olandese alla pittura romantica tedesca, elementi posti in primo piano, come tronchi d’albero o massi, avevano la funzione di spingere, rilanciare lo sguardo dell’osservatore verso la profondità del dipinto e verso il centro dell’immagine.  Con funzione simile, in alcuni noti paesaggi della storia dell’arte – da Friedrich a Courbet, ad esempio – degli osservatori sono ritratti di spalle, volti verso il panorama. A volte si tratta dell’artista stesso. Michele Tocca ritraendo di spalle la propria giacca da pioggia, usata per le sue sedute en plein air, trasforma sé stesso – o meglio, l’oggetto che più lo rappresenta – in un repoussoir, isolato in una sorta di umile maestà: un oggetto carico di memoria ma anche un dispositivo della visione pittorica la cui presenza trasforma l’opera in una riflessione sui codici dell’arte.

  • Dal 4 al 16 agosto al festival estivo di Salisburgo diretto da Cecilia Bartoli e con la regia di Rolando Villanzon

    Una nuova, insolita trasformazione per Arturo Brachetti, leggenda del quick-change e artista a tutto tondo, che questa volta approda nel mondo dell’opera in uno speciale Barbiere di Siviglia al Festival di Salisburgo, il più importante al mondo.

    La messa in scena dell’opera è diretta da Rolando Villanzon che per Brachetti ha ideato un nuovo personaggio, muto, un deus ex machina, presente in scena per tutta la durata dello spettacolo: Arturo, come il nome del suo interprete. Insieme a lui nei panni di Rosina troviamo Cecilia Bartoli, che è anche direttrice del Festival, Nicola Alaimo (Figaro), Alessandro Corbelli (Don Bartolo), Edgardo Rocha (il Conte), Ildebrando d’Arcangelo (Don Basilio).

    È stata proprio Cecilia Bartoli a chiedere a Villanzon di dirigere l’opera cercando di ritrovare la tradizione italiana della commedia dell’arte, espressa pienamente da Brachetti che riveste un ruolo centrale in tutta l’opera.

    Il regista ha trasposto l’azione dell’opera rossiniana agli anni ’30. La produzione gioca sul confine tra realtà e finzione cinematografica, ispirandosi ad altre contaminazioni famose come l’in and out del film di Woody Allen La rosa purpurea del Cairo e la poetica naif di Cinema Paradiso.

    Brachetti impersona un magazziniere impacciato di uno studio cinematografico dove si girano film muti, un mondo che lui sogna quotidianamente. Ma la sua fantasia viene travolta da una storia ancora più surreale: il film prende vita sul palcoscenico e lui si trova catapultato in esso.

    Il regista ha ripescato per questo spettacolo decine di routine comiche, lazzi e pantomime tipiche dei Fratelli Marx, di Buster Keaton e del cinema muto.

    Questo originale allestimento si è posto sin da subito all’attenzione del pubblico e della critica internazionale in occasione dell’edizione di Pentecoste del Festival, tanto che le repliche in programma dal 4 al 16 agosto sono totalmente sold-out.

    Arturo Brachetti, leggenda del trasformismo e tra gli artisti di teatro italiani più celebri nel mondo racconta “Cecilia Bartoli voleva fare il Barbiere il Siviglia con me e ha chiesto al regista Villanzon di creare un’idea originale. Lui ha avuto questa trovata incredibile che porta l’opera di Rossini direttamente nel XX secolo con un personaggio aggiunto, quello di Arturo, una specie di Mr. Bean artefice, complice e vittima di un sogno che sta tra l’opera, il cinematografo e la Commedia dell’arteAmmetto che non è stato facile, perché l’opera è diversa dal varietà, ma la commistione finale è unica ed eccezionaleIl Barbiere di Siviglia non è un’opera semplice perché è fatta di sottintesi, travestimenti, bigliettini scambiati, coincidenze e attimi brevissimi ma fondamentali per la dinamica comica della scena. Ho dovuto portare il mio knowhow in un mondo che non conoscevo ma che mi ha trasmesso un’energia straordinaria e un bagaglio di esperienza importante”.

    Non si tratta tuttavia del “vero” debutto di Brachetti nell’opera. In realtà, ancora ragazzo, interpretò uno dei toreri al seguito di Escamillo in occasione di una Carmen in scena al Teatro Regio di Torino.

  • Lunedì 15 agosto, dalle ore 15.30

    Caccia al Tesoro nel Parco del Castello di Miradolo (TO)

     

    Il Parco del Castello di Miradolo apre le porte anche a Ferragosto, come da tradizione, per una caccia al tesoro che condurrà alla scoperta delle capacità emotive delle diverse specie botaniche. 

    È possibile fare un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. I cestini, confezionati artigianalmente possono essere ritirati direttamente nella Caffetteria del Castello dalle ore 12, previa prenotazione. Menù dedicati per adulti e per bambini. Costo: 10 euro cesto bimbi, 14 euro cesto adulti. Non è consentito il pic-nic libero.

     

    INFO

    Caccia al Tesoro nel Parco: lunedì 15 agosto, dalle ore 15.30

    Biglietti per l’attività: 5€, comprensivo di ingresso al Parco, adulti e bambini.

    Visite al Parco: per Ferragosto il parco apre da sabato 13 a lunedì 15 agosto, dalle 10 alle 19. Ultimo ingresso ore 17.30.

    Prenotazione consigliata : 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

     

  • “La Pittura dell’Immaginifico” degli artisti toscani Claudio Cargiolli, Marco Manzella e Alessandro Tofanelli in mostra, dal 4 al 31 agosto 2022, presso il Museo Le Stanze della Memoria di Barga (LU).

    Presentata da Giovanni Faccenda, l’esposizione è organizzata da Bernabò Home Gallery con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Consiglio regionale della Toscana, della Provincia di Lucca e del Comune di Barga, grazie al contributo di Idrotherm 2000 S.p.a.

    L’inaugurazione si terrà giovedì 4 agosto alle ore 18.00, alla presenza di Caterina Campani, sindaco del Comune di Barga, di Laura Piangerelli di Bernabò Home Gallery, degli artisti e della curatrice.

    Il titolo della mostra – “La Pittura dell’Immaginifico” – fa riferimento alla preponderante assenza di tempo che caratterizza le opere esposte, fatte di materia concreta e di luce labile, di piccoli dettagli che celano un mondo. Luoghi astratti, luoghi onirici, luoghi effimeri, che risuonano tra le pietre di Barga, il borgo dell’arte, amato e apprezzato da artisti e poeti.

    «Barga – spiega Caterina Campani – ha una vocazione di città aperta all’arte. Barga è un luogo di fascino e tradizione dove troviamo case di pittori che ne hanno scritto la storia; artisti che hanno scelto la cittadina come musa ispiratrice. Borgo d’arte di influenza fiorentina e ricco di gallerie, mostre ed eventi a carattere nazionale ed internazionale, capace di attrarre turismo d’eccellenza da tutte le parti del mondo».

    Il percorso espositivo, allestito all’interno del Museo Le Stanze della Memoria, comprende oltre trenta dipinti, molti dei quali inediti, realizzati da Claudio Cargiolli (Ponzanello,1952), Marco Manzella (Livorno, 1962) e Alessandro Tofanelli (Viareggio, 1959).

    «In un ordine esclusivamente alfabetico – scrive Giovanni Faccenda – conosciamo Claudio Cargiolli quale virtuoso interprete di un surrealismo colto, nobilitato da endogene influenze che rimandano agli aristocratici antichi: dai Maestri primitivi a quelli del Rinascimento italiano. Marco Manzella, diversamente, appare piuttosto cantore ispirato di un realismo diresti talora nostalgico, continuamente impreziosito da riflessi memoriali, abbandoni che indovini personali, sia quando essi appartengono alla sfera delle illusioni o a quella, più amara, dei disincanti. Di Alessandro Tofanelli potremmo invece sottolineare come siano, invero, tutti autoritratti sentimentali i soggetti dei suoi dipinti: luoghi, scorci, vedute e visioni che appartengono alla sua vita di uomo e di artista quali appigli o – per meglio dire – riferimenti essenziali, cardini imprescindibili quando i dubbi si addensano nella mente senza il conforto di alcuna, remota, fuggevole certezza. Ecco, allora, la pittura intervenire salvifica, mostrando ai più sensibili orizzonti della mente dove ancora sia dato di incontrare qualche riverbero evanescente di utopie mai tramontate, gli ultimi bagliori di sogni ad occhi aperti, la scia luminosa di una ormai sperduta stella polare».

    “La Pittura dell’Immaginifico” è la prima mostra pubblica promossa da Bernabò Home Gallery a Barga, luogo scelto da Laura Piangerelli per l’apertura di un nuovo spazio espositivo in aggiunta alla sede storica di Trezzo sull’Adda (MI). «Barga città onirica, al di là dall’apparire fenomenico – annota la gallerista. Barga città di pietra, sospesa su una nuvola».

    L’esposizione è visitabile tutti i giorni con orario 10.30-12.30 e 17.30-22.30. Ingresso libero. Catalogo edito dalla Regione Toscana disponibile in mostra con i testi istituzionali di Caterina Campani, sindaco del Comune di Barga, e di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, la prefazione di Giovanni Faccenda, un testo storico di Lucia Morelli, una riflessione della gallerista Laura Piangerelli e un ricco apparato iconografico. Per informazioni e approfondimenti: www.bernabohomegallery.it, www.comune.barga.lu.it.

    Claudio Cargiolli nasce a Ponzanello nel 1952, piccolo borgo nei pressi di Fosdinovo (Massa Carrara). Ha frequentato il Liceo Artistico e poi in seguito l’Accademia di Belle Arti di Carrara, città dove vive e lavora. Fin dall’inizio, curioso, libero, privilegia l’immaginazione e la fantasia, lontano da ogni concessione alle mode, ma sempre attento e rigoroso nel ricercare la buona pittura e nello sperimentare le antiche tecniche e gli artifici pittorici a lui più congeniali. Giovanissimo partecipa, dal 1968 in poi, a numerose rassegne di pittura. La sua prima mostra personale si colloca nel 1971, presso la galleria “Fillungo” di Lucca, curata dal critico e grande storico dell’arte Pier Carlo Santini, che lo seguirà per molti anni nella sua ricerca artistica. Con queste precoci esperienze, continua il suo percorso fino a diplomarsi all’Accademia nel 1974. La pittura di quegli anni, di formazione, di ricerca, di sperimentazione, si caratterizza con una produzione dominata da soggetti enigmatici, figure dai volti cancellati e composte per frammenti. Dal 1983 e negli anni a seguire, Cargiolli riesce ad assegnare ordine alle sue visioni e forma ai suoi sogni, la pittura prende a consolidarsi proprio nella misura in cui i volumi, le forme e gli oggetti, si collocano sulla tela in un racconto fantastico. Gli accostamenti al limite dell’incongruenza fra scene, visioni e descrizioni diverse, concorrono alla costruzione di una realtà metafisica, soffusa di poesia, irreale e tuttavia rasserenante, pur nella sua impossibilità. Tale processo di ricerca e lavoro si incrementa e si concretizza dalla seconda metà degli anni ‘80; da quel periodo inizia, infatti la collaborazione con la galleria Forni di Bologna e il ciclo di esposizione di alto prestigio in Italia ed all’Estero. Da segnalare fra le numerose mostre personali e partecipazioni collettive, le antologiche svoltesi a Palazzo Ducale di Massa e Palazzo Ducale di Urbino. Oggi Cargiolli, nel suo incessante perfezionarsi, compone immagini sempre meno affollate, immagini ad alta definizione, trasognate, pure, atemporali, destinate ad un colloquio privato, fino a condensarsi in una tenerezza di affetti che sono degli autentici atti d’amore.

    Marco Manzella, nato a Livorno nel 1962, dopo il Liceo Artistico si è diplomato in restauro, occupandosi per diverso tempo di dipinti murali e tecniche artistiche antiche, per poi dedicarsi definitivamente alla sola pittura. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1985 sviluppando il suo interesse per alcuni episodi della pittura toscana quattrocentesca e per l’arte figurativa della prima metà del ‘900. Alla fine degli anni ‘90 inizia un avvicinamento alla pittura figurativa dell’area anglosassone, soggiornando a lungo negli Stati Uniti. A partire da questo periodo gli interni dei primi anni si aprono verso visioni ricche di colori caldi dove l’elemento acqua prende sempre una maggiore importanza. Nel 1998 partecipa al Plein-air Internazionale di Mirabel, organizzato dalla città di Darmstadt (D) iniziando un fruttuoso rapporto con alcune gallerie tedesche. Inoltre, da sempre attratto dalla cultura iberica, dal 2001 il suo lavoro viene riconosciuto anche in Spagna con una serie di mostre in spazi istituzionali. Nel 2004 i Laboratoires Boiron di Lione hanno scelto un suo dipinto per una loro campagna pubblicitaria in Francia. Nei lavori degli ultimi anni si conferma la vocazione per una pittura di forte valore narrativo. Alcune composizioni recuperano il tema del paesaggio, immaginato però come costruzione artificiosa staccata da qualsiasi riferimento ad un luogo reale. Parte della sua produzione è dedicata alla grafica, che comprende disegni ed acqueforti. Ha collaborato nel corso degli anni con numerose gallerie italiane (tra queste Stefano Forni, Bologna; Poggiali e Forconi, Firenze; Entroterra, Milano) e straniere (Galerie Artis, Darmstadt; Jorge Alcolea, Madrid e Barcellona). Vive e lavora a Viareggio e Brescia.

    Alessandro Tofanelli è nato a Viareggio nel 1959. Si è diplomato all’Istituto d’arte di Lucca e ha frequentato l’accademia di Brera a Milano. Durante la sua permanenza a Milano Tofanelli ha collaborato come illustratore per importanti riviste pubblicate da Rizzoli e Mondadori. Nel 1973 ha vinto due borse di studio offerte dalla Banca Mercantile per l’Università Internazionale dell’Arte e nel 1975 il premio “La Resistenza” e il primo premio al concorso internazionale “INA-Touring” a Palazzo Strozzi di Firenze. Nel 1984 ha vinto il premio “Giotto d’Oro” e nel 1987 il premio “Under 35” a Bologna, il premio “Onda Verde” a Firenze e il premio internazionale “Ibla Mediterraneo”. Nel 2011 è stato pubblicato un racconto di Antonio Tabucchi ispirato ad un suo dipinto (A. Tabucchi, “Racconti con figure”, Palermo, Sellerio, 2011). Diverse case d’asta internazionali trattano i suoi dipinti, tra queste Christie’s di Londra. Le sue opere pittoriche fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, nazionali e internazionali. Alessandro Tofanelli ha sempre unito la sua pittura al suo lavoro di fotografo professionista, video-documentarista e regista. Nel 2005 è uscito il suo primo lungometraggio come sceneggiatore e regista, “Contronatura”, che ha vinto il Premio speciale della giuria al Festival di Viareggio Europacinema e il Festival Nice di New York e San Francisco del 2005-2006. Nel 2012 ha completato il secondo lungometraggio, “Il segreto degli alberi”, e ha vinto il Premio Monicelli al Festival di Viareggio Europacinema.

    Bernabò Home Gallery è una galleria specializzata in arte moderna e contemporanea. Lo spazio nasce da un’esperienza professionale pluridecennale e ospita le importanti personali di alcuni dei più grandi nomi del panorama artistico del ‘900 e contemporaneo. Bernabò Home Gallery propone nei propri spazi, dipinti e sculture con un focus particolare rivolto verso opere grafiche dei grandi maestri nazionali e internazionali. La mission della Home è di proporre a visitatori e collezionisti, mediante le opere proposte, un percorso culturale attraverso i maggiori movimenti artistici del secolo scorso, che prosegue con i linguaggi contemporanei degli artisti rappresentati. Un’attenzione particolare e scrupolosa viene riservata al livello esecutivo delle opere proposte; considerando sia il livello tecnico del manufatto, che l’originalità del linguaggio. L’attenzione e la cura dei particolari fanno della galleria un luogo dove una passione personale, negli anni, si è evoluta e trasformata in autentica professionalità.

    Il Museo Le Stanze della Memoria è ubicato in un palazzo del centro storico di Barga realizzato attorno al 1500; per generazioni qui vi abitarono le famiglie Colognori, che si distinsero per le loro notevoli qualità di ebanisti e mobilieri apprezzati anche oltre il territorio di riferimento. L’edificio fu poi distrutto dai bombardamenti dopo lo sfondamento del fronte il 26 dicembre del 1944. Per anni ridotto a un cumulo di macerie, è stato poi recuperato dall’Amministrazione comunale per destinare lo spazio a luogo della memoria così come testimoniano anche le diverse targhe in pietra apposte sui muri esterni dell’edificio in ricordo di eventi importanti per la cittadina e di personalità care alla comunità di Barga. Il Museo è stato inaugurato il 31 marzo del 2007 in occasione del bicentenario Garibaldino con una mostra di documenti e cimeli dedicata a Garibaldi.

    Da allora il Museo ha ospitato importanti mostre d’arte, diventando uno dei luoghi della cultura di Barga.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com