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  • Da sempre gli animali fanno parte dell’immaginario cinematografico. Dai cani divi storici come Rin Tin Tin e Lassie fino alla nuova ondata di protagonisti a 4 zampe che caratterizzano la  produzione contemporanea, dal Balthazar di Bresson allo squalo di Spielberg, gli animali non cessano di fornire materia per storie di tutti i tipi.

    Il Museo Nazionale del Cinema di Torino celebra gli animali sul grande schermo con una mostra in programma nell’incomparabile scenario della Mole Antonelliana, dal 14 giugno 2017 all’8 gennaio 2018.
    Articolata in dieci differenti sezioni tematiche, la mostra racconta allo spettatore un universo multiforme.

    Fotografie, manifesti, storyboard, costumi di scena, memorabilia e animatronics dialogheranno con le sequenze dei film assemblati in montaggi speciali.

    Due i temi principali della mostra.

    • cos’è una star animale? In particolare, qual è la relazione tra icona popolare e animale (spesso non un singolo, ma più di uno) in carne ed ossa che lo rappresentano sulla schermo?
    • esiste una “recitazione animale”? E come definirla oggi, quando animatronics ed effetti speciali digitali spingono verso personaggi di animali che sembrano sempre più esseri umani, mutandone la natura stessa?

    Gli oggetti in esposizione provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, e da importanti istituzioni internazionali, tra  cui l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences di Los Angeles, la NBCUniversal Archives & Collections, La Cinémathèque française, il  Palm Dog Award, e da collezionisti e professionisti del mondo del cinema, come il Premio Oscar per i migliori effetti speciali John Cox.
    La mostra è a cura di Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, con la collaborazione di Tamara Sillo e Nicoletta Pacini.

    Partner e sponsor

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  • La mostra “Intorno a Leonardo” espone uno dei tesori più preziosi custoditi all’interno di Musei Reali di Torino, il celebre Autoritratto di Leonardo da Vinci, insieme a parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto.

    L’esposizione è anche l’occasione per i Musei per dare il via alle celebrazioni che nel 2019 ricorderanno Leonardo a cinquecento anni dalla sua morte, una tappa di avvicinamento attraverso la quale si intende valorizzare e approfondire il contesto all’interno del quale si muoveva il Maestro.

    La mostra alla Biblioteca Reale di Torino, con il celebre Autoritratto esposto per la prima volta dopo due anni di restauro, dà l’avvio all’anno di Leonardo che vedrà coinvolte anche Firenze, Venezia e Milano.

    Alcuni disegni di Leonardo da Vinci custoditi presso la Biblioteca Reale di Torino, fra i quali il celebre Autoritratto, avranno una collocazione definitiva in una sezione apposita all’interno dei Musei Reali della città piemontese.

    Lo ha annunciato il suo Direttore Enrica Pagella a margine della mostra appena inaugurata nei locali del caveau della Biblioteca “Per il 2019 stiamo pensando a una valorizzazione permanente dei nostri disegni che sono tredici, più il Codice sul volo degli uccelli”, ha spiegato la Dott.ssa Pagella.

    “Ma non nel nostro caveau, troppo piccolo per accogliere una collezione dall’attrattiva mondiale. Inoltre, vorremmo accompagnarla a dei supporti multimediali, come filmati e tavoli touch screen”.

    Un progetto che si inserisce perfettamente nella legge del Ministero dei Beni Culturali, sui finanziamenti per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci (nel 2019) e Raffaello Sanzio (2020) e per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (2021), e che sarà discusso e definito a settembre a Torino, nel corso di una cabina di regìa con le città che possiedono opere di Leonardo, quindi Firenze, Venezia e Milano (con Castello Sforzesco e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana): sul tavolo, la proposta di un circuito turistico, anche internazionale, per offrire la possibilità di viaggiare per le città di Italia, scoprendo di volta in volta aspetti differenti della produzione e dell’arte leonardesca.

    La Biblioteca Reale, istituita dal re Carlo Alberto di Savoia-Carignano (1798-1849), ubicata al piano terreno dell’ala di levante del Palazzo Reale, è inserita nel raffinato ambiente ideato nel 1837 dall’architetto di corte Pelagio Palagi e raccoglie prevalentemente opere di storia degli Stati sabaudi e di scienze storiche.

    Conserva preziosi codici miniati medievali – di cui sono pregevole testimonianza i lussuosi messali del duca Amedeo VIII – eleganti portolani, rari incunaboli, splendidi album scenografici disegnati da Giovanni Tommaso Borgonio, atlanti naturalistici seicenteschi – esemplari unici per contenuto e qualità – appartenuti al duca Carlo Emanuele I.

    Il Theatrum Sabaudiae, edito ad Amsterdam nel 1682, testimonia la volontà dei duchi di Savoia di affidare alla stampa la divulgazione della magnificenza della capitale, delle residenze e del loro territorio rappresentata in tavole colorate di forte impatto visivo.

    Di eccezionale valore la collezione grafica della Biblioteca, acquisita dal re Carlo Alberto nel 1839, composta da disegni di grandi maestri italiani e stranieri dal XIV al XVIII secolo e resa straordinaria dalla presenza di tredici fogli autografi di Leonardo da Vinci.

    Dal 1998 nella Sala Leonardo, realizzata con il contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, viene esposto a rotazione prezioso materiale bibliografico e storico-artistico secondo una precisa politica di valorizzazione del patrimonio posseduto.

    Un uomo canuto, con capelli e barba lunghi, ma con ampia stempiatura, dallo sguardo corrucciato che gli conferisce un’espressione severa: è l’intensa immagine, tratteggiata a sanguigna, che identifica in tutto il mondo il celebre pittore, scienziato e ingegnere fiorentino che incrocia lo sguardo del visitatore appena si entra nella sala di sinistra del caveau della biblioteca.

    In mostra inoltre una selezione di oltre quaranta disegni italiani del ‘400 e del ‘500, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue Vite, vero e proprio fil rouge dell’esposizione.

    Le vite dei più eccellenti pittori, scultori, e architettori di Giorgio Vasari, pubblicate in una prima edizione nel 1550 e poi in forma definitiva nel 1568, costituiscono un fondamentale vademecum per la conoscenza dell’arte italiana fino al Cinquecento e un imprescindibile modello per la storiografia artistica.

    A Vasari, architetto e pittore al servizio del granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, si deve la codificazione di molti concetti che oggi diamo per scontati: il ruolo delle tre arti ‘maggiori’ (architettura, scultura e pittura), la periodizzazione storico-artistica per cronologia e per scuole, la visione evolutiva del Rinascimento italiano che raggiunge il suo culmine con Michelangelo, il concetto di Manierismo.

    Nell’introduzione alle Vite, Vasari definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”, che “procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”. I disegni esposti in mostra illustrano questa fondamentale unità dell’espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali.

    Due sono le edizioni antiche delle Vite custodite nella Biblioteca Reale: la prima è un esemplare di quella stampata a Firenze da Lorenzo Torrentino nel 1550. Più tardi, nel 1568 Vasari diede alle stampe l’edizione giuntina, ampliata, corretta e aggiornata con l’inserimento dei ritratti incisi degli artisti: di questa versione la Biblioteca Reale possiede una sontuosa edizione in tre volumi, stampata a Roma nel 1759 con dediche al re di Sardegna Carlo Emanuele III e ai suoi figli Vittorio Amedeo, duca di Savoia, e Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiablese. I volumi settecenteschi sono corredati di tavole che riproducono le opere più celebri di Michelangelo.

    Nella mostra, i disegni sono disposti in modo da illustrare l’evoluzione dell’arte italiana secondo il racconto vasariano: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo; maestri e allievi di Raffaello; Michelangelo e la prima Maniera a Firenze; il ‘500 tra classicismo e manierismo; Vasari e le sue omissioni.

    La collezione della Biblioteca Reale offre un’ampia panoramica della storia dell’arte italiana a partire dal Quattrocento, con alcune punte che ne fanno una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia.

    Oltre alla nota opera di Leonardo da Vinci, fanno parte dell’esposizione ottimi esempi della grafica di artisti del Rinascimento toscano e veneto, quali Francesco di Giorgio Martini e Marco Zoppo; un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello e diverse opere di alcuni tra i suoi migliori allievi (Giulio Romano, Perin del Vaga); uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla volta della Cappella Sistina; uno dei rari disegni del veneziano Lorenzo Lotto; e validi esempi dell’eleganza del Manierismo emiliano e veneto, dal Parmigianino ad Andrea Schiavone.

    Di particolare interesse sono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini a quelli del taccuino di Girolamo da Carpi.

     

    Orari della mostra

    • dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30 (ultimo ingresso 17,30)
    • sabato dalle 9 alle 14 (ultimo ingresso 12,30)
    • domenica chiuso

    Tariffe

    Intero € 5; ridotto € 3 (18-25 anni); ingresso gratuito per i minori di anni 18, per i possessori di Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card.

    Il biglietto è acquistabile dal martedì al sabato presso la biglietteria dei Musei Reali e lunedì direttamente presso la Biblioteca.

    Visite guidate

    Ogni mercoledì alle ore 17, al costo di 5 Euro (gruppi max 25 persone).

    Prenotazione obbligatoria ai seguenti recapiti: tel. 011 543 855 – mr-to.info@beniculturali.it.

    BIBLIOTECA REALE – Piazza Castello, 191 – 10122 – Torino – Tel. +39 011 543855 – E-mail: b-real@beniculturali.i –www.bibliotecareale.beniculturali.it

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  • Dal 13 luglio al 23 ottobre 2017 un nuovo importante appuntamento con la fotografia d’autore nella splendida cornice della Corte Medievale.

    La mostra, a cura di Walter Guadagnini, direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, rende omaggio al celebre fotografo Franco Fontana (Modena, 1933) attraverso venticinque immagini di grande formato in prestito dalla UniCredit Art Collection, una delle principali raccolte d’arte in Europa a livello corporate.

    Leitmotiv del percorso espositivo è il colore, inteso come rivelazione, come fondamento di poetica, come linguaggio assoluto attraverso il quale passa ogni possibilità di espressione. Questo è, sin dai precoci inizi alla fine degli anni Sessanta, il fondamento della poetica di Fontana, maestro di una fotografia di paesaggio intimamente e profondamente anti-naturalistica e anti-documentaristica, paradosso questo che da sempre rappresenta la sua forza, la sua caratteristica primaria.

    Nel colore Fontana cerca e trova gli equilibri compositivi, e con il colore risolve lo spazio: nulla importa, a chi guarda, dove quella fotografia sia stata scattata, né quando, nulla importa del contesto. In questo senso, il suo è un paesaggio puro, liberato dalle necessità e dai vincoli della contingenza, poiché il vero soggetto della sua fotografia è il gioco delle cromie e delle luci, il taglio dell’inquadratura, l’estensione emotiva di questi elementi, non della natura in quanto tale.

    L’esposizione – realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino – arricchisce con un nuovo capitolo il filone delle mostre fotografiche che ormai da qualche anno Palazzo Madama accoglie in Corte Medievale.

    Nato a Modena nel 1933, Franco Fontana inizia a fotografare nel 1961, e realizza i suoi primi scatti celebri nella seconda metà degli anni Sessanta, quando inizia a esporre quelle fotografie a colori che ne caratterizzeranno l’attività sino ai giorni nostri, conferendogli una fama mondiale come uno degli “inventori” della moderna fotografia a colori.

    Negli anni Settanta tiene una personale all’interno di “Photokina”, dove espone i suoi paesaggi, ottenendo un grande riscontro di critica e di pubblico. In seguito a un primo viaggio negli Stati Uniti nel 1979 approfondisce la ricerca sugli spazi urbani che proseguirà anche nei decenni successivi; nel 1982 pubblica “Presenzassenza”, volume dedicato alla ricerca sull’ombra e nel frattempo prosegue anche la sua ricerca nell’ambito del nudo.

    Nel 2000 pubblica il volume “Sorpresi nella luce americana”, nel quale concentra la sua attenzione sulla figura umana in rapporto allo spazio urbano.

    Negli ultimi anni si dedica con frequenza anche all’elaborazione digitale della fotografia, in un continuo rinnovamento della propria ricerca. Nel 2003 è pubblicata la monografia “Franco Fontana – Retrospettiva”, con introduzione di A.D.Coleman, che ripercorre l’intero suo percorso creativo.

    Nel 2006 ha ricevuto la Laurea Magistrale ad Honorem in Design eco compatibile dal Consiglio della Facoltà di architettura del Politecnico di Torino.

    Le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo.

    Accompagna la mostra un ricco programma di eventi collaterali.

    Si parte il 21 e 22 luglio con un workshop fotografico sul paesaggio urbano a cura dell’Accademia Torinese di fotografia (info e prenotazioni t. 011 2484308 – www.accademiatf.eu).

    A seguire, la sera del 26 luglio per la rassegna Cinema a Palazzo Reale organizzata da Distretto Cinema nel Cortile di Palazzo Reale, verrà proiettato il film di Paolo Sorrentino Youth – La Giovinezza, su suggerimento di Franco Fontana quale contrappunto cinematografico alla sua poetica fotografica (info www.distrettocinema.it).

    Infine, per tutta la durata della mostra, il museo propone un calendario di visite guidate e laboratori famiglia consultabili al sito www.palazzomadamatorino.it.

     

     

  • La denominazione si può cosi sintetizzare: merenda prima di cena e si colloca infatti tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale.

    Un’usanza che in origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole.

    I cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola: pane, salame, formaggio, frittate,  il tutto accompagnato da un vino di produzione propria.

    Con l’arrivo del ceto borghese, e il passaggio a condizioni di vita migliori, questo costume si diffuse anche nella classi più ricche, per raggiungere anche quelle cittadine.

    La merenda sinoira iniziò ad essere proposta la domenica nel tardo pomeriggio nelle case di villeggiatura in campagna e venne praticata soprattutto in estate, all’aperto, sotto i pergolati, quando si ricevevano degli ospiti.

    Si trattava di un buffet, consumato prevalentemente in piedi, di antipasti freschi sia di origine borghese sia di origine contadina, come la carne e le zucchine in carpione, le acciughe al verde e al rosso, il vitello tonnato, l’insalata russa, la capricciosa, ecc.

    Ultimamente la merenda sinoira si è trasformata nell’aperitivo, proposto in numerosi locali, è diventato molto di moda ed ha assunto il nuovo connotato di abbondante aperitivo da cui il nuovo termine “apericena”.

     

  • Andrea Levy, presidente della manifestazione, che dà il benvenuto alla platea insieme a Chiara Appendino, Sindaca di Torino, Gianmarco Giorda, direttore ANFIA, e Michele Crisci, neopresidente di UNRAE. Insieme hanno dato il via a quella che in sole tre edizioni è diventata la festa delle quattro ruote che le Case automobilistiche e i Centri stile hanno scelto per presentare 26 anteprime nazionali.

    Dichiara Andrea Levy: “Sono orgoglioso di dare il via a questa nuova edizione del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino. Orgoglioso perché con questa manifestazione intendiamo celebrare la passione per l’automobile e lo facciamo portando questa passione tra la gente, con una festa che dura 5 giorni. Ingresso gratuito, orario prolungato fino alle 24 hanno fatto sì che continui la crescita della nostra manifestazione che vede oltre 100 modelli esposti, 26 anteprime nazionali, 56 brand e più di 20 eventi organizzati sparsi per la città. Quest’anno abbiamo tutti i settori rappresentati, dalle microcar alle macchine da città, passando per i suv e le supercar. In questo modo riusciamo a offrire al pubblico la possibilità di vedere tutta la produzione mondiale in un’unica situazione“.

    Il Salone dell’Auto di Torino ripropone quindi il suo format all’aperto, con orario continuato fino alle 24 e con ingresso gratuito, esponendo le novità commerciali con un layout uguale per tutti i marchi.

    Gli stand sono disposti lungo i viali in cui un tempo si correva l’omonimo Gran Premio al quale rendono omaggio i 4 portali d’ingresso: Ascari, Villoresi, Nuvolari e Farina.

    Come da tradizione la pedana numero 1 è riservata alla vincitrice del concorso internazionale Auto dell’Anno, Peugeot 3008, pedana che apre la scenografica esposizione di oltre 100 modelli tra le ultimissime novità commerciali, disposti lungo i viali alberati del Parco del Valentino. Tra questi sono le 26 anteprime nazionali proposte dai Brand, di cui 18 dei costruttori: Alpine A110, Audi RS 3 Sportback, Corvette Gran Sport, DR4, DS 7 Crossback, Fiat 500L, Ford Nuova Fiesta, Kia Stinger e Kia Niro Plug-in Hybrid, Lamborghini Huracán Performante, Lexus LC Hybrid, Mazda CX-5, McLaren 720S, Mercedes-AMG GT R, Pagani Huayra Roadster, Renault Nuova Captur, SEAT Nuova Ibiza, Suzuki New Swift, Volvo XC60.

    I Carrozzieri presentano 8 premiere: Fiat 124 Mole Costruzione Artigianale 001, FV-Frangivento Charlotte Gold, GFG Style Techrules Ren, IED Torino Scilla, Italdesign PopUp, Fittipaldi EF7 di Pininfarina, Touring Superleggera Artega Scalo Superelletra, Trilix TAMO Racemo.

    Un legame forte fatto di storia e cultura quello tra il Parco Valentino e l’automobile, celebrato dai portali che il Salone dell’Auto di Torino ha dedicato a piloti celebri del calibro di Ascari, Nuvolari, Farina e Villoresi. Un connubio che in questa 3ª edizione vede una grande rappresentanza di auto sportive tra cui: Aston Martin DB11, BMW 2002 Hommage e M4CS, Ferrari 488 Spider e GTC4Lusso, Honda NSX, Jaguar F-Type 400 Sport, Lotus Exige 380 Sport, Mazzanti Evantra 771, Noble M600 Speedster, Porsche 911 GTS.

    Di seguito tutti i modelli esposti: Abarth (124 Spider), Alfa Romeo (Stelvio, Giulia Veloce), Alpine (A 110 Premiere Edition), Aston Martin (DB11), Audi (RS5, TT RS, RS 3 Sportback), Bentley (Bentayga diesel), BMW (425d Gran Coupé, 440I xDrive Cabrio, 2002 Hommage, M4CS), Cadillac (Crossover Cadillac XT5), Chevrolet (Camaro Cabriolet), Citroen (C3), Corvette (Corvette Gran Sport), Dacia (Duster Extra Limited edition Strongman), DR Automobiles (DR4, DR6, DR3), DS (DS 7 Crossback), Ferrari (488 Spider, GTC4 Lusso V8), Fiat (500L, 500 60th), Ford (Nuova Fiesta), FV_Fragivento (Charlotte gold), GFG Style (Techrules Ren), Honda (NSX, Civic Giro d’Italia), IED Torino (Scilla), Italdesign (PopUp), Jaguar (F-Tyoe 400 Sport), Jeep (Compass, Wrangler Mopar One), Kia (Stinger, Niro Eco-Hybrid), Lamborghini (Huracan Perfomante), Lancia (Ypsilon Unyca), Land Rover (Range Rover Velar), Lexus (LC Hybrid), Lotus (Lotus Exige 380 Sport), Gram di Giannini, Maserati (Ghibli SQ4 MY17, Levante S MY17), Mazda (CX-5), Mazzanti (Evantra 771), McLaren (720S), Mercedes-Benz (Mercedes AMG-GT R, Classe E), MINI (Cooper S E ALL4), Mole Automobiles (Fiat 124 Costruzione artigianale 001), Noble (M600 Carbon Sport), Pagani (Huayra BC), Peugeot (3008 e 5008), Pininfarina (Fittipaldi EF7 Vision Gran Turismo), Porsche (718, Panamera Turbo S, 911 GTS), Renault (Nuova Captur, Nuova Koleos, Serie limitata Kadjar Hypnotic Collection), SEAT (Ateca, Nuova Ibiza, Leon Cupra), ŠKODA (Kodiaq 2.0 TDI, Octavia Wagon RS 4×4, Fabia Montecarlo), Smart (Brabus Smart ForTwo Atomic Yellow), Nespolo per Alfredo Stola (Studiotorino Moncenisio), Suzuki (Suzuki New Swift), Tazzari (Zero Junior, Zero City, Zero EM2 Space), Tesla (Model X), Touring Superleggera (Artega Scalo Superellettra), Toyota (C-HR), Trilix per Tata Motors (TAMO Racemo), Volkswagen (e-Golf, Golf GTE, XL1), Volvo (XC60).

    Il sistema automotive insieme, compatto, si ritrova all’inaugurazione del Salone dell’Auto Parco Valentino. Fresco di elezione Michele Crisci, presidente UNRAE, saluta l’inizio della kermesse: “Torino è una città dalla forte tradizione motoristica, è qui che è nata e si è sviluppata la passione dell’auto in Italia ed è qui che sono nati molti personaggi che hanno fatto grande l’auto nel mondo. Ecco, un momento motoristico come il Salone del Valentino è un evento importante perché attraverso l’esposizione di tanti belli e accattivanti modelli, offre alle famiglie l’opportunità di contribuire al miglioramento dell’ambiente e della sicurezza attraverso il rinnovo del parco circolante. In particolare, le Case estere che UNRAE rappresenta, mostreranno l’evoluzione che ha raggiunto la propria tecnologia verso la mobilità di domani, attenta all’ambiente e alle persone, quindi elettrica, condivisa, connessa e autonoma”.

    Nel suo saluto, Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA, sottolinea: Abbiamo sostenuto fin dalla prima edizione questo Salone perché crediamo nel concept dell’evento, al tempo stesso sostenibile – sia per gli espositori, sia per i visitatori – innovativo, svolgendosi secondo un format unico in un parco cittadino, ed estremamente piacevole da vivere, puntando sul connubio di tecnologia e design delle vetture da un lato e fascino della cornice naturale dall’altro. Riteniamo che possa continuare a crescere fino a diventare un appuntamento riconosciuto anche a livello internazionale. ANFIA, in rappresentanza di una filiera italiana di eccellenza, quella dell’automotive, è presente con i Costruttori e i Carrozzieri italiani, che trovano qui un’occasione ideale per valorizzare il loro ‘saper fare’ – una gamma di competenze che vanno dal disegno iniziale alla produzione dell’automobile”.

    Un calendario ricco di eventi dislocati per tutta la città.

    Sabato 10 giugno è il clou della festa, una festa che racconta di un Salone diffuso per varie location della città a partire da Volvo che festeggerà i suoi 90 anni di storia con un’esposizione dei modelli iconici nel Cortile del Castello del Valentino.

    A cominciare dal primo mattino piazza Vittorio Veneto sarà la tavolozza nella quale spiccheranno i colori delle centinaia di auto dei collezionisti che parteciperanno al Gran Premio Parco Valentino, in partenza dalle 15 per la consueta passerella che porta le automobili in mezzo a due ali di folla in un percorso di circa 18 chilometri che, attraversando 8 circoscrizioni, vedrà il suo traguardo alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Una sfilata eterogenea, che vedrà protagoniste supercar, auto elettriche e a guida assistita, modelli del motorsport, prototipi.

    In piazza San Carlo si parla di mobilità green e si fanno incontrare il pubblico con i proprietari e i costruttori di automobili elettriche ed elettriche plug-in, per un focus che vedrà un’esposizione multimarca di modelli di attuale produzione. Sempre elettriche ma tutte Volkswagen le protagoniste dell’e-Roadshow in piazza Solferino, con diversi modelli in prova per il pubblico. Si sale e si va verso nord, al Parco Dora, suggestiva location post-industriale che ospiterà la Protezione civile e il campo dimostrativo che normalmente viene allestito in situazioni di emergenza come i terremoti. Sempre al Parco Dora il Raduno Turin Street Abarth e il Concorso d’eleganza ASI che vede espsote circa 40 vetture classiche, un’eccellenza del patrimonio stilistico e motoristico.

    Domenica 11 giugno, ultimo giorno della manifestazione. Si torna a parlare di auto classiche nel cortile del Castello con la seconda parte dell’appuntamento riservato al Concorso d’eleganza ASI e con l’arrivo del Tour internazionale “La Classica” organizzato da Cars&Vintage che raccoglie 40 supercar classiche provenienti da tutta Europa.

    Stelle e strisce al Parco Dora con l’incredibile appuntamento dell’USA Cars meeting che vedrà una sfilata anche per le vie della città con arrivo in piazza Vittorio Veneto dove incontreranno le francesi 2CV e le giapponesi del meeting JDM di Torino.

    Sul sito ufficiale aggiornato quotidianamente è possibile scaricare le fotografie più belle della 3ª edizione, scoprire tutte le novità del Salone, reperire informazioni utili sui trasporti e le strutture ricettive.

  • Il 90% del mercato automobilistico italiano sarà presente alla 3ª edizione del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino.

    Andrea Levy, presidente del Comitato organizzatore, racconta la versione 2017 della manifestazione: “Entrata gratuita per il pubblico, orario prolungato dalle 10 alle 24, eleganti moduli espositivi per tutte le Case automobilistiche, che possono esporre fino a un massimo di 4 automobili per ciascun Brand, esposizione all’aperto, in uno dei parchi cittadini più suggestivi d’Italia: un format innovativo che sta attirando l’attenzione di pubblico e di addetti ai lavori a livello internazionale, e che vuole offrire al grande pubblico un nuovo modo per scoprire le novità di mercato e le nuove tecnologie. 56 brand, 5 giorni di evento, 800.000 visitatori sono i numeri di questa 3ª edizione che sta per cominciare”.

    I 56 Marchi: Abarth, Alfa Romeo, Alpine, Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Cadillac, Chevrolet, Citroën, Corvette, Dacia, DR Automobiles, DS, Ferrari, Fiat, Ford, FV-Frangivento, GFG Style, Honda, IED Torino, Italdesign, Jaguar, Jeep, Kia, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Lotus, Gramm per Giannini, Maserati, Mazda, Mazzanti, McLaren, Mercedes-Benz, Mini, Mole Automobiles, Noble, Pagani, Peugeot, Pininfarina, Porsche, Renault, SEAT, ŠKODA, Smart, Nespolo per Alfredo Stola, Suzuki, Tazzari, Tesla, Touring Superleggera, Toyota, Trilix per Tata Motors, Volkswagen, Volvo.

    Come da tradizione la pedana numero 1 è riservata alla vincitrice del concorso internazionale Auto dell’Anno, che nel 2017 è stata Peugeot 3008, pedana che apre la scenografica esposizione di oltre 100 modelli tra le ultimissime novità commerciali, disposti lungo i viali alberati del Parco del Valentino.

    Tra questi sono le 18 anteprime nazionali proposte dai costruttori: Alpine A110, Audi RS 3 Sportback, Corvette Gran Sport, DR4, DS 7 Crossback, Fiat 500L, Ford Nuova Fiesta, Kia Stinger e Kia Niro Plug-in Hybrid, Lamborghini Huracán Performante, Lexus LC Hybrid, Mazda CX-5, McLaren 720S, Mercedes-AMG GT R, Pagani Huayra Roadster, Renault Nuova Captur, SEAT Nuova Ibiza, Suzuki New Swift, Volvo XC60.

    Il Salone dell’Auto di Torino si conferma il palcoscenico in cui Carrozzieri e Centri Stile decidono di presentare le proprie creazioni, le visioni di ciò che immaginano per il futuro dell’automotive.

    Sono 8 le anteprime nazionali da sogno che il pubblico potrà ammirare in un’esposizione collettiva unica: Fiat 124 Mole Costruzione Artigianale 001, FV-Frangivento Charlotte Gold, GFG Style Techrules Ren, IED Torino Scilla, Italdesign PopUp, Fittipaldi EF7 di Pininfarina, Touring Superleggera Artega Scalo Superelletra, Trilix TAMO Racemo.

    Un legame forte fatto di storia e cultura quello tra il Parco Valentino e l’automobile, celebrato dai portali che il Salone dell’Auto di Torino ha dedicato a piloti celebri del calibro di Ascari, Nuvolari, Farina e Villoresi.

    Un connubio che in questa 3ª edizione vede una grande rappresentanza di auto sportive tra cui: Aston Martin DB11, BMW 2002 Hommage e M4CS, Ferrari 488 Spider e GTC4Lusso, Honda NSX, Jaguar F-Type 400 Sport, Lotus Exige 380 Sport, Mazzanti     Evantra 771, Noble M600 Speedster, Porsche 911 GTS.

    A pochi giorni dall’inizio l’entusiasmo del pubblico cresce per quello che è un Salone dell’Auto diffuso per tutta la città di Torino, con 5 location che ospiteranno gli eventi clou del programma: il Castello del Valentino, piazza Vittorio Veneto, piazza San Carlo, piazza Solferino e Parco Dora.

    Il Castello del Valentino sarà teatro di importanti celebrazioni: il 70° anniversario di Ferrari mercoledì 7 giugno e i 90 anni di Volvo sabato 10 giugno.

    La Polizia stradale festeggia i 70 anni dalla sua nascita con un’esposizione di mezzi iconici giovedì 8 giugno. Completano il ricco elenco di eventi l’appuntamento del network internazionale di supercar Cars & Coffee, venerdì 9 giugno e il Concorso di eleganza organizzato da ASI, domenica 11 giugno.

    Tutti gli eventi che si svolgeranno all’interno del Cortile saranno accessibili esclusivamente ai visitatori che avranno con sé il biglietto elettronico gratuito del Salone dell’Auto di Torino, già scaricabile sul sito www.parcovalentino.com, con il quale si potrà accedere inoltre allo sconto del 30% per i biglietti di Trenitalia e a una serie di convenzioni con enti e musei torinesi, elencate sul sito ufficiale della manifestazione.

    Piazza Vittorio Veneto sarà uno dei punti di partenza del Gran Premio Parco Valentino di sabato 10 giugno organizzato in collaborazione con ACI. A partire dal mattino, le supercar, i prototipi e le vetture del motorsport si daranno appuntamento e si disporranno in car display, colorando le esedre e portando uno spettacolo unico nel suo genere tra turisti e appassionati.

    Alle 15 il via ufficiale della passerella che, attraversando la città, arriverà fino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Anche quest’anno ad aprire le danze sarà la Lancia D50 di Ascari che ha vinto l’ultimo Gran Premio del Valentino nel 1955.

    Mercoledì 7 giugno alle 21 la speciale esibizione aperta al pubblico Soul Red Crystal Night accompagnerà il lancio del nuovo suv Mazda CX-5.

    Domenica sarà il momento dei ritrovi degli appassionati delle francesi 2CV e delle nipponiche JDM.

    In piazza San Carlo si svolgerà il focus sulle nuove motorizzazioni elettriche, ibride plug-in e sulle auto a guida assistita, ospitando per due intere giornate, sabato 10 e domenica 11 giugno, le ultime novità delle Case automobilistiche che rimarranno in esposizione accanto alle vetture green dei proprietari.

    Un focus utile e interessante, durante il quale i visitatori potranno approfondire le tematiche delle motorizzazioni elettriche, confrontandosi con chi le guida nella quotidianità e ne conosce tutti gli aspetti sull’utilizzo e la loro gestione.

    Anche in piazza Solferino si parlerà di elettrico, sabato 10 e domenica 11 giugno, con l’e-Roadshow firmato Volkswagen che metterà a disposizione del pubblico i modelli e-up!, e-Golf e Golf GTE.

    Parco Dora l’area post-industriale nella quale si svolgeranno appuntamenti tematici: la prima edizione del raduno di vetture americane dell’USA Cars Meeting, una due giorni di esposizione dei mezzi della Protezione civile che per l’occasione allestirà anche un campo come quelli utilizzati per i terremoti, e il raduno Turin Street Abarth.

    Radio partner ufficiali: Radio24 per il Salone dell’Auto di Torino e Radio Monte Carlo per il Gran Premio Parco Valentino di sabato 10 giugno.

    È online la nuova App del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino  realizzata dalla Onevo Group, partner tecnologico ufficiale della manifestazione. Tante le novità, tra cui le mappe interattive con posizione gps, attraverso le quali gli utenti potranno agevolmente orientarsi tra l’esposizione e gli eventi dislocati per tutta la città.

     

     

  • Talent Garden e la Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e con il contributo della Camera di commercio di Torino, sfidano startup, freelance e sviluppatori di software a ideare un nuovo modello di gestione dei dati e di sviluppo di progetti per personalizzare l’esperienza-museo.

    Torino, lunedì 15 maggio 2017Sabato 27 e domenica 28 maggio Talent Garden e la Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e con il contributo della Camera di commercio di Torino, lanciano Museum Hack, un invito a “hackerare” la cultura. I musei civici di Torino – GAM, Palazzo Madama, MAO e Borgo Medievale – si mettono alla prova con un hackathon culturale per creare nuove soluzioni tecnologiche che permettano di ridisegnare strategie e trovare nuovi metodi e idee per migliorare la gestione della propria offerta culturale e della relazione con i pubblici della cultura

    Una maratona di 30 ore in cui il mondo dei musei incontra quello della new economy: startup, freelance e sviluppatori di software, insieme per immaginare un progetto innovativo, scalabile e replicabile per tutto il mondo della cultura.

    Il progetto mira a coinvolgere community di innovatori per individuare un paradigma di CRM e customer experience adattabile ai bisogni dei quattro musei torinesi e dei loro visitatori, e a sviluppare un nuovo modello di gestione dei dati e di sviluppo di progetti che abbiano al centro la personalizzazione dell’esperienza-museo, online e insite. Focalizzandosi su un aspetto per l’innovazione culturale in ambito museale, la soluzione sviluppata attraverso Museum Hack ambisce a divenire un vero e proprio prodotto: replicabile, scalabile, trasferibile e sostenibile in un contesto di partnership fra Fondazione Torino Musei e startup culturali. La sfida lanciata attraverso Museum Hack è quella di favorire l’incontro tra le competenze digitali e i modelli dell’open innovation con il mondo culturale attraverso una proposta che risponda a specifiche esigenze del sistema culturale stesso. L’ambito sul quale si è deciso di operare per questa prima sperimentazione è quello dell’audience engagement, proponendosi in particolare tre finalità principali:

    • rendere possibile un’efficace strategia di comunicazione per target differenti;
    • consentire di attivare e coltivare, a partire da questa strategia, community diverse;
    • abilitare nuove soluzioni progettuali negli ambiti dell’e-commerce e del mobile ticketing, dell’internazionalizzazione, dell’accessibilità e del multilinguismo.

    Nello specifico, Museum Hack è un incontro immersivo di 30 ore, dalle ore 9 di sabato 27 alle ore 15 di domenica 28 maggio, durante il quale i partecipanti saranno chiamati a produrre un prototipo che soddisfi i bisogni dei quattro musei che fanno parte della Fondazione Torino Musei (GAM, Palazzo Madama, MAO e Borgo Medievale) e a definire un modello di customer experience e comunicazione che sfrutti a pieno le potenzialità del CRM per coinvolgere i pubblici di ciascun museo. Questi due giorni sono rivolti a team già formati (a partire dalle startup) o singoli developer, designer, maker e strategic thinker perché, partendo da stimoli di esperienze nazionali e internazionali, arrivino a costruire un prototipo da implementare nel contesto della Fondazione Torino Musei.

    Una giuria di esperti riconoscerà ai tre migliori prototipi prodotti nel corso di Museum Hack: 5.000 euro al primo progetto classificato, 2.000 euro al secondo classificato e 1.000 euro al terzo classificato. La Fondazione Torino Musei valuterà la sostenibilità e la scalabilità delle soluzioni proposte e verificherà la possibilità di proseguire lo sviluppo dei prototipi con i team vincitori.

    Per maggiori informazioni e per iscriversi e partecipare alla competizione è possibile visitare il sito museumhack.talentgarden.org. L’appuntamento per la premiazione è nella sede di Talent Garden a Torino, in via Giacosa 38, domenica 28 maggio alle ore 14.

    I PARTNER DEL PROGETTO

    Talent Garden “Museum Hack – ha spiegato Fabio Sferruzzi, Managing Director di Talent Garden Connect – è un’opportunità concreta per giovani professionisti, sviluppatori di software e startup che si occupano di innovazione culturale, che grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo e al contributo della Camera di commercio di Torino potranno mettersi alla prova insieme a un’importante istituzione museale come Fondazione Torino Musei per progettare insieme un nuovo modo di concepire la relazione fra i visitatori e i musei stessi. Questa iniziativa si inserisce in un ambito progettuale che con Talent Garden ci vede impegnati a tutto campo con le istituzioni del territorio per favorire la condivisione delle competenze digitali e dell’open innovation.”

    Fondazione Torino Musei – “Il percorso intrapreso con Talent Garden e Compagnia di San Paolo, che culminerà con Museum Hack, rientra nelle linee strategiche di sviluppo della Fondazione Torino Musei tese a innovare le pratiche della cultura adottando soluzioni e strumenti anche non propri del settore, ma che si arricchiscono con la contaminazione. – ha detto Cristian Valsecchi, Segretario Generale della Fondazione Torino Musei. – Museum Hack per noi è un punto di partenza per migliorare e sviluppare nuove pratiche di coinvolgimento del pubblico. Dall’hackathon dovrà partire un percorso di incubazione del progetto e imprenditorialità che coinvolga i vincitori, la Fondazione Torino Musei e tutti i soggetti coinvolti, per uno sviluppo virtuoso che possa ricadere sul settore culturale territoriale e nazionale.”

    Compagnia di San Paolo“Museum Hack rappresenta l’esito del percorso progettuale Open Innovation Tag Cultural Lab che la Compagnia di San Paolo ha avviato con Talent Garden ormai diversi mesi fa, – ha dichiarato Matteo Bagnasco, Responsabile Area Innovazione Culturale della Compagnia di San Paolo. – L’iniziativa si propone di far incrociare alcuni dei principali enti culturali del territorio con nuovi saperi, avvicinandoli ai paradigmi dell’innovazione e del digitale attraverso specifiche attività progettuali da sviluppare in partnership con alcune startup selezionate per risolvere istanze specifiche poste dal sistema culturale stesso. Il percorso realizzato con la Fondazione Torino Musei potrà rappresentare un modello da estendere e sperimentare anche in altri contesti.”

    Camera di commercio di Torino“Come Camera di commercio di Torino sosteniamo l’iniziativa Museum Hack per la valorizzazione da un lato del nostro ricco patrimonio culturale, dall’altro delle abilità delle nostre aziende innovative digitali – ha spiegato Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Il progetto, infatti, rappresenta essenzialmente un’importante occasione di incontro tra queste due realtà e un’opportunità di crescita reciproca, per la creazione e lo sviluppo di soluzioni gestionali e di marketing che diventano ogni giorno di più strumenti quotidiani e indispensabili anche per le imprese culturali.”

  • NELLE PROFONDITÀ DELLO YOGA

    Ciclo di seminari su aspetti inediti delle tradizioni dello yoga.

    a cura di Gianni Pellegrini, Università di Torino, e Federico Squarcini, Università Ca’ Foscari di Venezia

    Ai nostri giorni la pratica dello yoga è entrata nelle case e nelle vite di tutti, animali inclusi.

    Attorno allo yoga orbitano titaniche multinazionali del fitness, spregiudicati squali del franchising, ‘santoni’ senza scrupoli, piazzisti del diploma di yoga teacher, dilettanti dell’anima di ogni sorta. Si tratta di uno scenario complesso, in cui si intrecciano problemi di svariata natura.

    Affacciarsi a questi problemi spalanca porte inedite e convoca molteplici campi di indagine: dall’indologia al brain imaging, dalla storia delle religioni alla semiotica della comunicazione, dalla psicologia cognitiva alle scienze economiche e del marketing, dalla fisiologia umana al diritto internazionale dei beni culturali, dalla sociologia degli stili di vita alla storia delle istituzioni coloniali.

    Il 21 giugno è la giornata internazionale dello yoga, e vale la pena approfondire meglio la nostra conoscenza in tal senso. In questo ciclo di seminari le suddette problematiche verranno intese e lette con la debita attenzione, a partire dall’esame dei rapporti fra lo yoga di oggi, quelli del passato e, se ce ne sarà ‘uno’, quelli del futuro.

    Per informazioni iscrizioni e costi

  • La mostra è promossa dalla Presidenza della Repubblica

    Palazzo del Quirinale e

    a Torino dalla Fondazione Torino Musei

    MAO Museo d’Arte Orientale MAO Museo d’Arte Orientale

    via San Domenico 11 – Torino

     

    Alcuni dei più importanti musei italiani ed europei – tra i quali il Museé du Louvre e il Musée Guimet di Parigi, il Museum für Byzantinische Kunst di Berlino, il Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” di Roma, la Biblioteca Apostolica Vaticana, il Museo Nazionale del Bargello di Firenze – hanno messo a disposizione le loro preziose opere per realizzare una grande mostra che ripercorre la storia millenaria dei rapporti tra l’Oriente e l’Europa e si riallaccia al grandioso progetto del Presidente Xi Jinping di apertura di una nuova Via della Seta.

    Al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, dal 31 marzo al 2 luglio 2017, “Dall’antica alla nuova Via della Seta”, mostra che raccoglie 70 antiche e preziose opere a rappresentare la storia millenaria dei rapporti tra la Cina e l’Occidente, in particolare l’Italia. Dopo una prima esposizione al Palazzo del Quirinale la mostra trova spazio per la prima volta in un museo che offre un ampio panorama dell’arte delle antiche culture dell’Asia.

    Per almeno due millenni l’Antica Via della Seta ha unito Oriente e Occidente, incoraggiando i contatti all’interno di uno spazio immenso, e ha permesso alle diverse culture di crescere, attingendo reciprocamente alle conquiste scientifiche e culturali degli uni e degli altri attraverso l’intermediazione e il dialogo.

    Mercanti, ambasciatori, monaci, esploratori, avventurieri e missionari di varie fedi, provenienti dai luoghi più disparati, si incontravano lungo le strade confrontando senza sosta usanze, pratiche e fedi religiose. Il Cammelliere su cammello battriano (VI-VII secolo), animale simbolo delle vie carovaniere, lo Straniero dal volto velato (VII-VIII secolo), piccolo capolavoro dell’arte funeraria cinese, la Mattonella con giocatori di polo (1256-1335), dipinta a lustro e blu cobalto, una importante e rara manifestazione artistica dell’Iran durante il dominio degli Ilkhanidi di origine mongola, la Descrizione illustrata del mondo di P. Ferdinand Verbiest (1674), un lavoro monumentale che rappresenta la sintesi più avanzata delle conoscenze geografiche dell’epoca, sono solo alcuni degli importanti oggetti presenti in mostra.

    Grazie alle preziose opere custodite al MAO, ai prestiti concessi dalle più importanti istituzioni museali, bibliotecarie e archivistiche europee e italiane – tra gli altri il Musée du Louvre, Musée Guimet e Musée Cernuschi di Parigi, il Museum für Byzantinische di Berlino, il Museo delle Civiltà/Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Biblioteca Apostolica Vaticana, il Museo Nazionale del Bargello, la Biblioteca Nazionale e l’Archivio Centrale di Firenze, il Museo Civico di Bologna, il Museo del Tesoro di San Domenico e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la Biblioteca Marciana e la Procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia – e a una ventina di opere moderne provenienti dalla Cina e realizzate da artisti cinesi contemporanei, l’esposizione testimonia quindi la varietà e la ricchezza degli scambi tra Oriente e Occidente, l’abilità dei maestri artigiani, la velocità di circolazione delle informazioni.

    L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dei rapporti con la Cina: si tramanda che già Marco Aurelio, nel 166 d.C., invia un’ambasceria alla corte del Figlio del Cielo permettendo ai due imperi più grandi e longevi della storia di entrare in contatto; Marco Polo, nel Duecento, celebra lo splendore della Cina ne Il Milione, contribuendo a migliorare le conoscenze di popoli e mondi ancora poco noti in Occidente; il gesuita Matteo Ricci, accolto nel 1601 nella Città proibita come ambasciatore d’Europa, è ammesso dall’imperatore Wanli nella cerchia ristrettissima dei Mandarini e gli è concesso di fondare una chiesa a Pechino; Martino Martini, durante la sua lunga permanenza in Cina, redige il Novus Atlas Sinensis, primo atlante moderno della Cina che verrà pubblicato in Europa nel 1655. Come in passato, saranno gli uomini capaci di proiettare verso il futuro questa antica realtà i protagonisti di questo nuovo corso, che non va inteso come un fenomeno esclusivamente economico, ma come un cantiere aperto di interconnessioni e di arricchimento reciproco.

    La mostra è curata da Louis Godart, David Gosset e Maurizio Scarpari – l catalogo è a cura dei Proff. Louis Godart e Maurizio Scarpari.

    TARIFFE

    Mostra Intero €10; ridotto €8; Gratuito Abbonati Musei Torino Piemonte

    Mostra + collezioni Intero €14; ridotto €11; Gratuito Abbonati Musei Torino Piemonte

    INFO t. 011.4436932

    mao@fondazionetorinomusei.it

  • Caravaggio Experience propone l’opera del celebre artista Michelangelo Merisi utilizzando un approccio contemporaneo.

    L’utilizzo di un sofisticato sistema di multi-proiezione a grandissime dimensioni, combinato con musiche suggestive e fragranze olfattive, porta il visitatore a vivere un’esperienza unica anche sul piano sensoriale, attraverso una vera e propria “immersione” personale nell’arte del maestro del Seicento.

    Nei grandiosi spazi architettonici della Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria, il visitatore resta “coinvolto” in uno spettacolo di proiezioni e musiche  della  durata  complessiva  di  50  minuti circa, in funzione contemporaneamente lungo tutto il percorso, senza interruzioni e a ciclo continuo, in cui sono evocate 57 opere del grande pittore.

    L’installazione ripercorre i temi dell’intera produzione caravaggesca: la luce, il naturalismo, la teatralità, la violenza; e termina con un “viaggio” ideale attraverso i luoghi di Caravaggio, seguendo cronologicamente le fasi principali della sua incredibile esperienza di vita.

    La mostra viene interrotta dal 19 giugno al 13 luglio, per il concomitante evento espositivo di

    Michael Nyman, in collaborazione con La Milanesiana – Consulenza scientifica di Claudio Strinati
    Mostra  prodotta  dal   Consorzio   La   Venaria   Reale   con   Medialart   srls,   in   collaborazione   con RomandRoma

    Dal 18 marzo 2017  al 1 ottobre 2017  –   Per info e costi sulla mostra

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