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  • Palazzo Madama: Dall’Africa al museo

    Incontro con Ivan Bargna, antropologo dell’Università Milano Bicocca

    e Simonetta Castronovo, conservatore di Palazzo Madama

    L’incontro nasce dalla riflessione sull’avorio che caratterizza l’attuale momento storico: per reagire al bracconaggio di elefanti in continua espansione, esiste ora una rigida normativa internazionale che vieta il commercio di questo materiale, ma il rischio di estinzione degli elefanti non è scongiurato e alcune voci si stanno persino interrogando sull’opportunità (etica) di continuare a esporre i manufatti in avorio nei musei.

    Partendo dagli avori africani presenti nelle collezioni di Palazzo Madama e più in generale nei musei europei, Ivan Bargna ci riporterà in Africa, ripercorrendo la biografia culturale di questi oggetti, per mostrare come le loro vicende costituiscano un episodio delle relazioni interculturali e di dominazione che Europa e Africa hanno intrecciato nel corso dei secoli.

    L’artisticità di questi oggetti, la loro iconografia, i materiali di cui sono fatti e gli animali da cui provengono, ci parlano di mondi vicini e lontani che si incontrano e si scontrano cercando una difficile coabitazione, oggi come in passato.

    Ingresso conferenza euro 5

    (ridotto euro 2 Abbonati Musei Torino Piemonte)

    Prenotazione obbligatoria

    t. 011 4436999 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16)
    e-mail: didattica@fondazionetorinomusei.it

  • PIANETA AFRICA presenta

    I Am Not Your Negro di Raoul Peck Felicité presentato dal regista Alain Gomis My Hindu Friend di Héctor Babenco

    Mercoledì 22, venerdì 24 e domenica 26 marzo 2017, ore 20.30Cinema Massimo, Sala Tre – Torino

    Nell’ambito del progetto Pianeta Africa, il Museo porta avanti la preziosa collaborazione con il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (Milano, 20-26 marzo) per proporre alcuni film africani e non, appena presentati nelle giornate milanesi. Il regista Alain Gomis incontrerà il pubblico in sala.

    Mercoledì 22 marzo alle ore 20.30, sarà proiettato al pubblico I Am Not Your Negro, film candidato all’Oscar per il documentario del regista Raoul Peck.

    Venerdì 24 marzo, alle ore 20.30 sarà proiettato Felicité di Alain Gomis, vincitore dell’Orso d’argento all’ultima Berlinale, e dopo il film il regista risponderà alle domande del pubblico in sala. Il film di Alain Gomis è stato realizzato con il sostegno di Torino Film Lab. Chiude la tre giorni.

    Domenica 26 marzo alle ore 20.30, la proiezione di My Hindu Friend, l’ultimo film realizzato da Héctor Babenco prima di morire, interpretato dal bravissimo Willem Dafoe.

    Ingresso euro 3 a tutte le proiezioni.

    La rassegna fa parte di Pianeta Africa, manifestazione organizzata dal Museo Nazionale del Cinema sin dal 2010, la cui finalità principale è quella di mettere il continente africano al centro di una riflessione attenta e partecipata da più soggetti e insieme creare uno spazio dove agevolare l’incontro delle due culture, salvaguardandone le rispettive identità.

  • Il Giardino della Principessa

    Con l’arrivo della primavera riapre il Giardino della Principessa a Palazzo Madama.
    Tante novità e appuntamenti attendono il pubblico del museo e gli appassionati del verde che, a partire dal 22 marzo 2017, potranno nuovamente conoscere e osservare ortaggi, piante officinali, ornamentali, fruttifere e spontanee, riscoprendo il valore di quelle specie vegetali ormai dimenticate, che costituiscono un prezioso scrigno per la tutela e la valorizzazione di numerose piante coltivate in epoca medievale e spontanee del territorio piemontese.
    La stagione sarà ricca di occasioni per osservare i cambiamenti del giardino insieme ai giardinieri e ai volontari “senior civici” che, come ogni anno, saranno a disposizione dei visitatori tutti i mercoledì negli orari di apertura al pubblico per svelare trucchi e segreti del mestiere.
    Sempre il mercoledì, da marzo a maggio, si svolgerà il nuovo corso di giardinaggio Tecniche di coltivazione naturale per piante sane e vivaci che impegnerà aspiranti giardinieri e giardiniere insieme al curatore botanico Edoardo Santoro.
    Una nuova edizione del corso è prevista nei mesi autunnali per imparare nuove tecniche di coltivazione e scoprire le rarità botaniche presenti nelle aiuole.
    Il calendario degli appuntamenti in giardino sarà presto online

    Giardino della Principessa, Palazzo Madama, Piazza Castello, Torino
    Orari: lunedì-domenica ore 10.00-18.00, chiuso il martedì. La biglietteria chiude 1 ora prima
    Info giardino: giardinomedievale@fondazionetorinomusei.it – 011 4431714

     

  • La visita di Confronti/3

    Cerano e un capolavoro del Seicento lombardo.

    Sarà la Madonna dei Miracoli, così chiamata perché a lei viene attribuito il merito di aver debellato la pestilenza che affliggeva la città di Milano nel 1485, la protagonista del terzo appuntamento con Confronti, il ciclo di mostre allestite all’interno dell’omonimo spazio della Galleria Sabauda dedicato all’incontro tra opere.
    Dopo il successo di Venere incontra Venere, dedicata ai due dipinti di Botticelli, e quello che vedeva protagonista i bambini di Boldini e Van Dyck, raccontando due modi di vedere l’infanzia a distanza di secoli uno dall’altro, è ora il momento di un capolavoro del Seicento lombardo di Giovan Battista Crespi detto il Cerano.
    La pala raffigurante La Madonna dei Miracoli di Santa Maria presso San Celso venerata da san Francesco e dal beato Carlo Borromeo, realizzata a ridosso del 1610, è presentata all’interno dello spazio Confronti insieme al bozzetto in terracotta della Vergine, modellato da Cerano in età giovanile, di proprietà della Regione Piemonte in deposito alla Reggia di Venaria Reale.

    Il confronto consente di apprezzare il rapporto dialettico tra pittura e scultura e la poliedricità di uno dei massimi protagonisti del Seicento lombardo.
    L’opera appartiene alle collezioni dei Savoia da quando nel 1632, due anni dopo la morte di Carlo Emanuele I di Savoia, protagonista della mostra Le meraviglie del mondo, il nuovo duca Vittorio Amedeo I acquistò la tela a Milano. Questa venne sistemata nell’anticamera dell’appartamento privato del duca, nell’antico Palazzo di San Giovanni, che sorgeva dove oggi è l’edificio che ospita la Galleria Sabauda.
    La pala è ricordata nell’inventario del 1635 come “La Madonna di San Celso finta di marmo” e riproduce in pittura quasi fedelmente la celebre statua marmorea dell’Assunta realizzata da Annibale Fontana tra il 1583 e il 1586 per l’altare di Santa Maria presso San Celso, a cento anni esatti dal miracolo che aveva dato l’avvio al cantiere del santuario milanese, particolarmente caro ai fedeli. Per tradizione, infatti, le spose portano un mazzo di fiori a questa Madonna nel giorno del matrimonio, come voto di buon auspicio. Per questo l’altare è popolarmente chiamato “dei matrimoni”.
    È probabile che Cerano, impegnato tra il 1603 e il 1607 nella decorazione della chiesa di Santa Maria presso San Celso, avesse voluto portare con sé il ricordo della celebre statua della Vergine di Annibale Fontana, riproducendola in un bozzetto che verrà riutilizzato poi, a distanza di qualche anno, nella stesura del dipinto. Nella rielaborazione del modello originale tuttavia, gli aspetti più vistosamente manieristi sono stati addolciti, affusolando la figura e cercando effetti intensamente espressivi.

    La mostra sarà visitabile fino al 18 giugno 2017.

    La visita è inclusa nel biglietto dei Musei Reali.

    Sito della Mostra      Per info e costi

  • Sia per chi conosce Torino o per chi è in vacanza, l’ascensore della Mole Antonelliana è un esperienza da fare!

    La veduta da 85 metri d’altezza dal cosiddetto «Tempietto» bella di giorno, unica di notte!

    Vista mozzafiato di Torino dall’alto, in una bella giornata di sole e cielo limpido si posso ammirare le montagna che sorvegliano su Torino.

    L’ascensore panoramico è una delle caratteristiche della Mole Antonelliana: in funzione per la prima volta nel 1961, in occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, venne rinnovato nel 1999 per permettere il raggiungimento del «tempietto» da cui poter ammirare la città con una vista a 360 gradi. Dalla base al suo arrivo l’ascensore ci impiega solo 59 secondi.

    L’esperienza è completa con la visita al museo del cinema.

     

    Opera di Antonelli inizialmente progettata per  diventare una sinagoga ebraica con annessa scuola, ora museo del cinema, vale la pena di essere visitata! E’ un percorso piacevole e per nulla noioso anche per bambini non troppo grandi!

    Per informazioni e Costi 

    Per eventi e mostre in programmazione al Museo del Cinema

     

  • Museo bello! di grande interesse improntato all’arte orientale .

    Non me lo sarei aspettata! Una mattina passata al MAO con effetto sorpresa.

    Collocato in uno stabile d’epoca, dislocato su piani, pezzi unici nel loro genere e provenienti da tutto l’Oriente, un riferimento di livello per appassionati di arte orientale.

    E’ necessario ritagliarsi due ore per la visita, perché è un museo da seguire e da metabolizzare.

    Permette di spaziare tra culture lontane e scoprire similitudine con la nostra e grandi differenze.

    Il percorso di visita è tranquillo, curato nei minimi dettagli, poco affollato, situazione favorevole per immergersi nella storia di culture lontane, eccellente e indimenticabile.
    Ho visitato il MAO durante l’esposizione di marionette e burattini della mostra “Le figure dei sogni”, prima mostra in Italia dedicata interamente la teatro di figura orientale.

    Allestimento affascinante, ricco di suggestioni e colori: ho fatto un percorso scolastico, imparando una che l’arte teatrale delle figure umane accomuna tutti i popoli del mondo, e le somiglianze tra loro maggiori delle differenze.

    In mostra 400 figure dalla collezione personale di Augusto Grilli, appassionato collezionista e fondatore della compagnia che porta il suo nome, per scoprire il mondo affascinante e complesso delle ombre, dei burattini e delle marionette cinesi, indiane, nepalesi, vietnamite, giavanesi, birmane, turche e greche.

    La mostra è un viaggio itinerante attraverso le diverse aree culturali, per condurre il visitatore alla scoperta degli straordinari aspetti del teatro di figura.

    Il wayang kulit, il teatro delle ombre giavanesi, dal 2003 è stato proclamato dall’Unesco parte del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità.

    Questo massimo riconoscimento, conferito a un’arte ingiustamente ritenuta ancora oggi secondaria e popolare, sottolinea l’importanza che da secoli ha il teatro di figura in Oriente.

    L’allestimento della mostra mette in contatto diretto il pubblico con gli oggetti esposti ed è concepito in modo da rendere vive le figure, proponendo la ricostruzione di alcuni teatrini orientali.

    La mostra LE FIGURE DEI SOGNI è realizzata dal MAO Museo d’Arte Orientale in collaborazione con l’Associazione Culturale A.G.S.T. – Augusto Grilli Spettacoli Torino.

    Con il supporto di Turkish Airlines

    Le figure dei Sogni – Museo Arti Orientali di Torino

     

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