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  • GRAN PARADISO DAL VIVO – 6° EDIZIONE

    DAL 24 GIUGNO AL 16 LUGLIO NEL VERSANTE PIEMONTESE DEL PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO

    TORNA IL FESTIVAL DEL TEATRO IN NATURA

    Torna con la sua 6° edizione Gran Paradiso Dal Vivo, il festival del Teatro in Natura, ideato e promosso dal Parco Nazionale Gran Paradiso, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e il contributo dell’Unione Montana Gran Paradiso, dell’Unione Montana Valli Orco e Soana, di IREN e di SMAT. La rassegna vede anche quest’anno l’organizzazione di Compagni di Viaggio e la direzione artistica di Riccardo Gili, oltre alla partecipazione di artisti e compagnie provenienti da 5 diverse Regioni d’Italia.

    “Gran Paradiso dal Vivo raggiunge la sua sesta edizione, – dice il Commissario Straordinario del Parco Nazionale Gran Paradiso Italo Cerise – confermandosi come il Festival artistico e culturale delle valli piemontesi dell’area protetta, vicino agli obiettivi strategici del Parco, tra i quali la sensibilizzazione alla Natura. Avvicinando le persone in modo rispettoso e più consapevole, utilizza il linguaggio teatrale per chiamare gli spettatori a riflessioni profonde, mai come oggi attuali in questo tempo di grandi cambiamenti.
    Gli spettacoli proposti da compagnie di tutta Italia, con alcuni nomi di eccellenza, sono immersi negli ambienti straordinari, ricchi di biodiversità, delle valli Orco e Soana, scenario perfetto per il programma, che esalta la riscoperta dell’antico legame tra Uomo e Natura, sempre più attuale per la sopravvivenza dell’umanità. Il Parco e le Unioni Montane del versante piemontese sostengono con convinzione l’iniziativa e i suoi valori e vi invitano a lasciarvi coinvolgere e trasportare da questo “viaggio” teatrale tra ambiente, cultura e riflessione sul nostro ruolo nella Natura”.

    Dall’8 luglio al 16 luglio, con una anteprima il 24 giugno, il Festival offre una occasione unica per gustare 10 spettacoli emozionanti e coinvolgenti nella valli piemontesi del Parco e nei comuni di Alpette, Ceresole Reale, Frassinetto, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone, Valprato Soana.

    “In questa nuova edizione del Festival – dice il direttore artistico Riccardo Gili – abbiamo l’onore e il piacere di ospitare un grande artista, Giuseppe Cederna, (noto al grandissimo pubblico per la sua partecipazione al film Oscar Mediterraneo di Salvatores), artista particolarmente sensibile alle tematiche ambientali, che ci accompagnerà in una passeggiata teatrale nella natura del Parco il 14 luglio. Allo stesso tempo ci siamo posti un obiettivo: entrare in una relazione sempre più approfondita con luoghi e territori. Vorremmo che la nostra presenza non si limitasse al solo evento programmato in un determinato spazio, ma potesse nascere e crescere nel rapporto con i luoghi del festival. Quest’anno infatti, in collaborazione con la rete di festival Terre Alt(r)e, inizierà il suo percorso di costruzione un nuovo spettacolo: “Voci dal Micelio – storie di connessioni tra funghi, umani e dei” tramite la residenza artistica di Teatro Selvatico, una giovane Compagnia che soggiornerà a Ribordone. Il laboratorio intensivo “Peregrini Carmina” avrà luogo invece in Valle Soana a cura della regista Maria Virginia Siriu della compagnia sarda Theandric, aperto anche ai non professionisti del teatro, e potrà coinvolgere pubblico e artisti in tre giorni di lavoro teatrale (13 e 14 giugno laboratorio a Valprato Soana e spettacolo finale il 15 giugno a Piamprato). Anche l’evento di apertura Natura di Rame è figlio di uno studio e della permanenza di Compagni di Viaggio sul territorio. Abbiamo infine voluto concentrare gli eventi in una decina di giorni, nell’arco di due fine settimana, per dare la possibilità al pubblico di soggiornare e poter assistere a più spettacoli in un breve lasso di tempo. Le valli Orco e Soana diventeranno un cantiere culturale aperto: uno scrigno di natura e storia pronto ad accogliervi, emozionarvi e divertirvi per una serie di eventi unici e irripetibili. “

    Partecipano al Festival, oltre a Giuseppe Cederna, piccole ma importanti compagnie teatrali provenienti da 5 diverse regioni italiane (Sardegna, Lazio, Lombardia, Toscana, Piemonte) che portano le loro produzioni in nove Comuni delle Valli Orco e Soana. Nuove location (borgata Chiapinetto a Frassinetto, Borgata Scandosio a Ronco Canavese, Piamprato a Valprato Soana, la Cialma a Locana) si aggiungeranno a quelli che ormai sono sedi consolidate del Festival, come i sentieri di Noasca, la Rocca di Sparone, i dintorni del Santuario di Prascondù a Ribordone o la borgata Musrai ad Alpette, dove anche quest’anno si svolgerà lo spettacolo all’alba, con una vista straordinaria sulla valle e sul Canavese.
    Il festival si articola come sempre in tre sezioni: “Teatro Natura” – con due spettacoli della Compagnia O Thiasos TeatroNatura® diretta da Sista Bramini, “Senza quinte e sipario” – spettacoli che si possono collocare negli spazi del parco senza la necessità di una sala teatrale, “Questo parco è uno spettacolo!” – eventi pensati per un pubblico di famiglie in stretto dialogo con il territorio. Tanti spettacoli: all’alba, al mattino, al pomeriggio, al tramonto e alla sera, con la presenza di proposte per tutti i gusti e per tutti i tipi di pubblico.
    Apertura extra festival Venerdì 24 giugno alle ore 15.30 con partenza dal Centro Visitatori del Parco di Ronco Canavese, Compagni di Viaggio presenta ”Natura di Rame” con Riccardo Gili, Costanza Maria Frola e Alessandra Minchillo. Uno spettacolo itinerante scritto e diretto da Riccardo Gili per far rivivere un mondo perduto, ma non dimenticato. Una fucina da rame immersa nella natura è il cuore di una storia dove si intrecciano le speranze di una giovane donna e la dura, ma affascinante, vita della montagna dei tempi passati. Spettacolo organizzato in occasione della riapertura della secentesca fucina da rame di Ronco Canavese, dove il prezioso minerale è stato lavorato per secoli. Ingresso libero. In caso di pioggia lo spettacolo si terrà direttamente alla Fucina da Rame – Frazione Castellaro di Ronco Canavese.

    Il Festival vero e proprio prende il via Sabato 8 Luglio alle ore 16.00 presso il Santuario di Prascondù a Ribordone (in caso di pioggia: portico del Santuario) con lo studio di Teatro Selvatico che presenta ”Voci dal Micelio – Storie di connessioni tra funghi, umani e dei”. Spettacolo di teatro itinerante in natura, liberamente ispirato da “L’ordine nascosto – la vita segreta dei funghi” di Merlin Sheldrake. Camminando sopra lo stesso intrico di micorrize affronteremo un viaggio mitico e onirico alla scoperta di funghi, ife e miceli e di tutto ciò che collega il loro regno al nostro mondo: dal bisogno di instaurare simbiosi all’appetito insaziabile. Lo spettacolo unisce divulgazione scientifica, la musica dal vivo e il teatro-fisico e rituale. Si tratta del primo studio site specific nato dalla residenza artistica della compagnia a Ribordone, in collaborazione con la rete Terre Alt(r)e. Ingresso libero.

    Si prosegue sempre Sabato 8 luglio alle ore 21.00 alla Chiesa di Santa Croce presso la suggestiva Borgata Chiapinetto di Frassinetto (in caso di pioggia: Sala Consiliare Comune di Frassinetto) con Archètipo, la compagnia toscana che mette in scena ”Giuditta” con Simona Arrighi e Marta Materassi, regia di Riccardo Massai, una produzione Archètipo in collaborazione con AttoDue. Siamo abituati a pensare a Giuditta come quella donna che uccise Oloferne, ritratta dal Botticelli, Caravaggio e altri artisti, giovane e ricca. Il racconto biblico viene qui invece attraversato dagli occhi di una Giuditta ormai in età avanzata che ci mostra una prospettiva diversa della famosa vicenda: la storia di una donna affascinante ed enigmatica che, come Mata Hari, Marlene Dietrich, Joséphine Baker, Gertrude Bell, e molte altre, si è messa al servizio della libertà.
    Biglietto unico 5 euro

    Si continua Domenica 9 luglio alle ore 10.30 presso la Chiesa di Sant’Anna di Borgata Scandosio a Ronco Canavese (in caso di pioggia: Salone Polifunzionale di Piazza Mistral a Ronco) con Casa degli Alfieri che mette in scena ”La Dama degli Argonauti” con Lorenza Zambon. Chi è La Dama degli Argonauti? È una donna la cui incredibile vita inizia proprio come una favola classica ma poi ha sviluppi imprevedibili. Lo spettacolo ci racconta di una donna che si trasforma, passo passo, dalla piccola Lilì nata in un modesto paesino della Francia in Jeannette, abilissima ricamatrice, poi in Lady Power infine nella Dama degli argonauti, la prima donna ricercatrice di storia naturale che lavorò in Sicilia, indomita viaggiatrice, inventrice dell’acquario, pioniera della biologia marina. Biglietto unico 5 euro

    Ancora domenica 9 luglio alle ore 16.00 con ritrovo presso Albergo La Cascata di Noasca (in caso di pioggia: Palanoasca) la compagnia lombarda Teatro Invito presenta ”In capo al mondo – in viaggio con Walter Bonatti” di Federico Bario e Luca Radaelli, con Luca Radaelli e Maurizio Aliffi alla chitarra, sostenuto dal progetto NEXT di Regione Lombardia. Lo scopo dell’avventura è trovare l’uomo, così avrebbe detto Walter Bonatti, uno dei più grandi alpinisti di sempre, l’ultimo grande esploratore. E allora pronti a partire con un attore e un musicista che vi guideranno nella più coraggiosa delle spedizioni: la realizzazione dei sogni di un uomo libero. In capo al mondo è uno spettacolo che regala il fascino dell’avventura e delle conquiste, le esplorazioni nella natura selvaggia, ma è soprattutto un omaggio alla montagna. Biglietto unico 5 euro

    La settimana successiva Venerdì 14 luglio alle ore 18.00 con ritrovo presso Centro visitatori del Parco – Ceresole Reale (in caso di pioggia: Salone del Grand Hotel di Ceresole Reale) lo spettacolo itinerante con Giuseppe Cederna ”Su questa terra – il cammino e la poesia”. Camminare insieme, in ascolto del respiro e della terra sotto i piedi. Camminare in silenzio, scoprendo il piccolo e l’infinitamente grande tra le radici di una quercia, nel riflesso di una pozzanghera o nel richiamo di un uccello. Camminare in compagnia dei poeti e degli scrittori che ci hanno insegnato ad amare il mondo. Spettacolo itinerante nella natura in compagnia di uno dei protagonisti del film Premio Oscar “Mediterraneo”. Biglietto unico 10 euro

    Il giorno successivo Sabato 15 luglio alle ore 17.30 a Piamprato di Valprato Soana (in caso di pioggia: Teatro della parrocchia di Valprato Soana) ecco lo spettacolo itinerante della compagnia di Cagliari Theandric Teatro Nonviolento ”Peregrini Carmina – Crepuscolo” con la regia di Maria Virginia Siriu e con i partecipanti al Laboratorio omonimo. Uno spettacolo itinerante pensato per il territorio dove si svolge, ispirato alle poesie di Brecht rivisitate in chiave nonviolenta, che si focalizzano su temi sociali. La camminata lenta dei Peregrini modifica la relazione con sé stessi, con l’ambiente, con l’altro, in una moltiplicazione di sguardi, riconnettendo vita sociale e arte. Peregrini è arte pubblica e condivisa, senza barriere, è un esperienza personale, estetica, culturale, sociale, etica, artistica. Ingresso Libero.

    Ancora Sabato 15 luglio ma alle ore 21.00 presso la Rocca di Sparone (in caso di pioggia: all’interno della Chiesa di Santa Croce presso la Rocca) torna l’amatissima compagnia romana O Thiasos TeatroNatura®, da sempre ospite e supporto artistico al Festival, con ”Gaia Flegrea”, spettacolo di narrazione e musica liberamente ispirato alle fonti classiche, scritto e narrato da Sista Bramini con musica originale di Giovanna Natalini. In Gaia Flegrea è narrata la terribile, meravigliosa scaturigine di Tutto, di come Gaia danzando sul pirotecnico magma primordiale creò da sé stessa la Terra e il Cielo, e come dai loro cosmici amplessi, si generarono il Paesaggio, gli svettanti Alberi, i perfetti Animali e tra questi anche noi: Umane e Umani. La narrazione di Sista Bramini, con la musica di Giovanna Natalini, vuole lanciare un appello al risveglio e al cambiamento di cui noi e il pianeta vivente che abitiamo, abbiamo bisogno. Biglietto unico 5 euro

    Domenica 16 luglio il primo appuntamento è all’alba, alle ore 4.30 presso la Borgata Musrai di Alpette (in caso di pioggia: Teatro di Alpette) ancora con O Thiasos TeatroNatura® con lo spettacolo itinerante con narrazioni da Ovidio e Euripide, canti dal vivo, ”Abbracci terrestri”, scritto e narrato da Sista Bramini, con i canti di Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini. Lo spettacolo, all’alba, racconta due antichi miti che solo apparentemente si snodano come ogni storia da un inizio a una fine. I saggi sanno che la conclusione di un mito svela il suo inizio che è l’inizio di tutto. Due miti antichi procedono intrecciandosi ai canti tradizionali delle nostre terre, ai suoni del vento, degli uccelli e degli altri viventi in natura, e a un’interazione attiva col pubblico presente. Biglietto unico 5 euro

    Il Festival si chiude Domenica 16 luglio alle ore 11.00 con ritrovo presso il Ristorante de La Cialma a Locana (in caso di pioggia: Anfiteatro di Piazza Gran Paradiso – Casermette) dove Compagni di Viaggio presentano lo spettacolo interattivo e itinerante a squadre ”Giallo in Paradiso”, da un’idea di Marzia Scala, di Riccardo Gili e Diletta Barra, con la collaborazione di One Way Out. Una via di mezzo tra uno spettacolo e un gioco nel quale sarete chiamati a risolvere un caso di omicidio piuttosto intricato. Testimonianze, interrogatori, prove, intuito e – perché no – anche un po’ di fortuna… tutto vi sarà utile per arrivare alla soluzione. Avrete la possibilità di interrogare i sospettati e, alla fine, potrete ragionare insieme alla vostra squadra investigativa e affermare: il colpevole è….! Il gioco-spettacolo si snoda a cavallo dell’ora di pranzo che sarà possibile consumare al Ristorante La Cialma, previa prenotazione, oppure al sacco. Lo spettacolo prevede un trasferimento in seggiovia dalla Cialma incluso nel prezzo del biglietto. Durata totale 3 ore Biglietto unico 10 euro (escluso il pranzo)

    Tutti gli eventi si svolgono all’aperto e si svolgeranno anche in caso di pioggia in luoghi al coperto, come da indicazioni del programma. È consigliato dotarsi di abbigliamento e calzature adatte ad escursione in montagna.

    Gli spettacoli hanno capienza limitata. È consigliata pertanto la prenotazione (anche per gli spettacoli ad ingresso libero) e l'acquisto online. Sarà comunque possibile acquistare i biglietti direttamente prima degli spettacoli (pagamento in contanti o con Satispay).

    Prenotazione su www.cdviaggio.it/granparadisodalvivo oppure 3462422756
    granparadisodalvivo@gmail.com

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    RITORNA GRAN PARADISO DAL VIVO, IL FESTIVAL DI TEATRO IN NATURA

    IN PROGRAMMA ANCHE UN LABORATORIO TEATRALE DELLA COMPAGNIA SARDA THEANDRIC

    Torna Gran Paradiso Dal Vivo con la sua Sesta Edizione, il Festival di teatro in natura che porta compagnie di tutta Italia a realizzare spettacoli in natura nella splendida cornice degli ambienti del Parco Nazionale Gran Paradiso e delle Valli Orco e Soana. Quest’anno il Festival si svolgerà dall’8 al 16 luglio con una ouverture il 24 giugno. Presto sarà diffuso il programma completo del Festival con tutti gli spettacoli. Anticipiamo che saranno presentati 10 spettacoli nei comuni di Alpette, Ceresole Reale, Frassinetto, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone, Valprato Soana. Le compagnie partecipanti sono O’Thiasos TeatroNatura, Theandric, Teatro Invito, Teatro Selvatico e Archetipo teatro e Compagni di Viaggio; quest’anno il Festival ospita anche uno spettacolo di Giuseppe Cederna (il premio Oscar di Mediterraneo di Salvatores) un grande attore particolarmente attento e sensibile alle tematiche ambientali.

    Il festival del Teatro in Natura sarà come sempre ideato e promosso dal Parco Nazionale Gran Paradiso, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e il contributo dell’Unione Montana Gran Paradiso, dell’Unione Montana Valli Orco e Soana, della Fondazione CRT, di IREN e di SMAT. La rassegna vede anche quest’anno l’organizzazione di Compagni di Viaggio e la direzione artistica di Riccardo Gili, oltre alla partecipazione di artisti e compagnie provenienti da 5 diverse Regioni d’Italia (Toscana, Lombardia, Sardegna, Lazio e Piemonte).

    Il Festival quest anno propone anche il Laboratorio multidisciplinare intensivo “Peregrini Carmina” condotto da Maria Virginia Siriu, la regista di Theandric Teatro nonviolento, la compagnia di Cagliari nata nel 2001. Maria Virginia Siriu è stata allieva di Peter Brook e del Living Theatre.

    Il laboratorio è aperto a tutti, dai 16 anni, sia principianti che professionisti dell’arte teatrale e fa parte del progetto di camminate meditative e arte, che mette a sistema la riscoperta del paesaggio, l’integrazione del tessuto sociale e il coinvolgimento diretto del pubblico nella creazione artistica. Il laboratorio avrà luogo a Valprato Soana per due giorni il 13 e il 14 luglio dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18. Il laboratorio mette in gioco la capacità di concentrazione, di ascolto di sé e del proprio corpo, l’essere qui ed ora, l’ascolto delle energie del gruppo, la capacità di empatia e di sincronizzazione nello svolgimento di un’azione comune, prevede esercizi di espressività fisica e vocale e di recitazione. Peregrini Carmina è un laboratorio finalizzato alla messa in scena di un copione teatrale tratto dalle poesie di Brecht, rivisitate in chiave nonviolenta, che si focalizzano sui temi sociali, particolarmente sentiti oggi come allora: il rapporto di ciascun essere umano con il potere, la mistificazione della realtà che quest’ultimo pratica, la guerra vista dal basso. Il pomeriggio del 15 luglio i partecipanti al laboratorio collaboreranno con la compagnia alla messa in scena di “Peregrini Carmina – Crepuscolo” a Piamprato di Valprato Soana nell’ambito del Festival. Si tratta dunque di un’occasione unica per la partecipazione a un laboratorio intensivo che condurrà immediatamente alla realizzazione di uno spettacolo. Il costo per la partecipazione al laboratorio è di 50 Euro a persona (eventuali spese di soggiorno sono a carico dei partecipanti).

    Per informazioni e iscrizioni entro il 24 giugno  +39 3462422756 granparadisodalvivo@gmail.com www.cdviaggio.it 

  • Dopo l’importante mostra I marmi Torlonia. Collezionare capolavori (14 ottobre 2020 – 27 febbraio 2022) che ne ha segnato l’apertura al pubblico, la nuova sede espositiva dei Musei Capitolini, Villa Caffarelli, torna ad ospitare una grande mostra di archeologia romana.

    L’esposizione Domiziano imperatore. Odio e amore, aperta al pubblico dal 13 luglio 2022 al 29 gennaio 2023, è coprodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Rijks museum van Oudheden della città olandese di Leiden; essa è dunque il risultato di un accordo culturale di dimensione internazionale.

    Wim Weijland, Nathalie de Haan, Eric M. Moormann, Aurora Raimondi Cominesi e Claire Stocks hanno ideato e curato l’esposizione God on Earth. Emperor Domitian, ospitata a Leiden dal 17 dicembre 2021 al 22 maggio 2022, cui la Sovrintendenza Capitolina ha partecipato con importanti prestiti.

    In continuità con essa e riprendendo parte del progetto scientifico e dei prestiti, la Sovrintendenza Capitolina ha elaborato nella nuova mostra una diversa articolazione del racconto e del percorso espositivo anche grazie all’aggiunta di nuove opere. Densa di significato è stata la scelta della sede espositiva, in un luogo fortemente legato all’imperatore e da lui restaurato lussuosamente dopo l’incendio dell’80 d.C: il Tempio di Giove Capitolino, sulle cui fondamenta è stata costruita Villa Caffarelli.

    Curata da Claudio Parisi Presicce, Maria Paola Del Moro e Massimiliano Munzi, la mostra ai Musei capitolini è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.

    Lungo il percorso espositivo articolato in 15 sale, la mostra racconta, dunque, la storia di Domiziano, complessa figura di principe e tiranno non compresa dai contemporanei e successivamente dai posteri, che hanno basato il loro giudizio sulle fonti storiche e letterarie a lui, sostanzialmente, avverse. Più recentemente, l’analisi delle fonti materiali, in particolare epigrafiche, ha restituito l’immagine di un imperatore attento alla buona amministrazione e al rapporto con l’esercito e con il popolo, devoto agli dei e riformatore della moralità degli uomini. Un imperatore che non pretese e non incoraggiò la formula autocratica “dominus et deus”, ritenuta da molti la motivazione profonda del clima di sospetti, terrore e condanne a morte sfociato nella congiura nella quale egli perse la vita. La violenta damnatio memoriae che, secondo la drammatica testimonianza di Svetonio e Cassio Dione, avrebbe comportato subito dopo la sua morte l’abbattimento delle statue che lo ritraevano e l’erasione del suo nome dalle iscrizioni pubbliche, fu in realtà limitata ad alcuni contesti e non trova conferma nel numero di ritratti giunti fino a noi a Roma e in tutto l’Impero.

    Il racconto della vita di Domiziano è affidato alle 58 opere provenienti dalla mostra di Leiden e alle 36 aggiunte per l’edizione romana: ritratti in marmo ed in bronzo di personaggi imperiali e di divinità, elementi di decorazione architettonica in marmi bianchi e colorati e oggetti di piccole dimensioni in oro e bronzo.

    I musei che hanno collaborato alla mostra con i loro prestiti sono il British Museum di Londra, la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, il Musée du Louvre di Parigi, la Nederlandsche Bank, il Rijks museum van Oudhedendi Leiden, il Badisches Landes museum di Karlsruhe, la Glyptothek di Monaco, i Musei Vaticani, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico di Ostia e, da Roma, il Museo Nazionale Romano e il Parco archeologico del Colosseo – Antiquarium Palatino. Tra i prestiti, tutti importanti, risaltano l’aureo a nome di Domizia Longina, moglie dell’imperatore, con la rappresentazione del figlioletto divinizzato del British Museum; il ritratto sempre di Domizia Longina del Louvre; il rilievo del Mausoleo degli Haterii dei Musei Vaticani; le teste colossali di Vespasiano e di Tito divinizzati dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli e i frammenti del Dono Hartwig del Museo Nazionale Romano.

    L’esposizione è arricchita inoltre da opere della Sovrintendenza Capitolina normalmente non esposte al pubblico. Tra i reperti dell’Antiquarium si segnala uno dei pannelli con affreschi della domus romana ricomposti all’inizio degli anni Duemila nella “sala E. Pastorelli” del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di via Genova, reso disponibile per la mostra grazie al rapporto di collaborazione tra le due istituzioni.

    Tra le sculture in marmo dei depositi capitolini spiccano due opere poco note provenienti dallo stadio di Domiziano: il torso della statua di Ermete che si slaccia un sandalo, visto solo nella mostra Lisippo a Palazzo delle Esposizioni nel 1995,e la testa di giovane satiro ridente coronato di pino. Tra quelle della collezione permanente dei Musei Capitolini ricordiamo il ritratto femminile della “Dama Flavia” (cd. “busto Fonseca”).

    Prima opera e icona dell’esposizione, a Leiden come a Roma, è il celebre ritratto di Domiziano conservato nei Musei Capitolini. Da esso parte il percorso espositivo, articolato in 15 sale e sviluppato lungo cinque grandi tematiche: Domiziano, imperatore e caro agli dei; l’esaltazione della gens Flavia e la propaganda dinastica; i luoghi privati di Domiziano, dalla casa natale sul Quirinale al palazzo imperiale sul Palatino e alla villa di Albano; l’intensa attività costruttiva a Roma; l’impero protetto dall’esercito e retto dalla buona amministrazione.

    La statua del Genio di Domiziano è al centro della prima sala, dedicata alla caducità della vita, rappresentata idealmente da ritratti infantili, allusivi all’imperatore e al figlioletto morto prematuramente, e dalla vetrina “del tempo della vita”: sul quadrante di un orologio, soluzione concettuale e visiva per far percepire con immediatezza lo scorrere veloce ed inesorabile del tempo, otto oggetti-simbolo simboleggiano i momenti cruciali della vita dell’imperatore, indicati dal pugnale-lancetta che ucciderà Domiziano. La galleria dei ritratti mostra l’evoluzione dell’iconografia di Domiziano nel tempo. Accompagnano l’imperatore il padre Vespasiano e il fratello Tito, nonché le Auguste Giulia figlia di Tito e Domizia Longina, le cui ricercate acconciature sono emulate dalle dame di età flavia, ma anche la sua familia allargata, composta da liberti e schiavi. Alla damnatio memoriae decretata dal Senato all’indomani del suo assassinio riportano invece due iscrizioni e una moneta, sulle quali il suo ricordo è stato cancellato.

    Il concetto di continuità dinastica dominò gran parte delle azioni di Domiziano, arrivando all’esaltazione della gens Flavia attraverso l’erezione di archi onorari al fratello divinizzato e, sul luogo in cui sorgeva la casa natale, mediante la costruzione del Templum Gentis Flaviae, monumento di ripresa ma anche di rottura con il luogo e con la tradizione del Mausoleo di Augusto. L’eccezionale testa colossale di Tito divinizzato e i frammenti del Dono Hartwig mostrano la maestosità concettuale e dimensionale del complesso templare dedicato alla famiglia Flavia.

    La tematica dei luoghi privati dell’imperatore prende avvio dal contesto del Quirinale, il colle sul quale Domiziano nacque, per arrivare alla grandiosità architettonica e decorativa delle ville fuori Roma e, soprattutto, del Palazzo imperiale sul Palatino ,opera dell’architetto Rabirio. È questo il luogo dove l’imperatore appariva come dominuse dove l’opulenza e il lusso flavio maggiormente si esprimono, grazie a nuovi linguaggi architettonici e decorativi, che ricorrono al massiccio impiego di marmi colorati.

    Il percorso attraverso i luoghi pubblici domizianei illustra l’intensa attività edilizia sviluppata sia nella ricostruzione degli edifici distrutti dall’incendio dell’80 d.C. sia nella realizzazione di nuovi monumenti funzionali alla propaganda imperiale. Tra questi il Foro Transitorio, costruito da Domiziano ma inaugurato dal successore Nerva, e la progettazione di una sistemazione urbanistica dell’area tra Quirinale e Campidoglio attraverso lo sbancamento della sella montuosa che univa i due colli. Sarà possibile avere la percezione di questo intervento attraverso un video immersivo realizzato appositamente per la mostra e destinato a diventare uno dei prodotti della comunicazione del Museo dei Fori Imperiali. Negli edifici per gli spettacoli (Stadio, Odeon, Anfiteatro Flavio) si manifestava maggiormente il consenso popolare; l’impressione e l’atmosfera che essi suscitavano nel pubblico sono evocate dal calco del sepolcro di Quinto Sulpicio Massimo, morto a 11 anni, la cui iscrizione ricorda la brillante partecipazione del bambino prodigio al terzo agone capitolino di poesia greca, e dalla moneta in bronzo con l’effigie del rinoceronte, mai visto a Roma prima dei giochi nell’Anfiteatro voluti da Domiziano.

    Nella sezione su Domiziano “fuori da Roma, fuori dai confini”, introdotta dalla pianta dell’Impero, sono affrontati il rapporto con l’esercito e l’attività edilizia e monumentale nelle città e nei territori dell’impero, conferma di una coesione non solo militare ma anche sociale.

  • La festa del viaggio Lonely Planet, non è solo l’occasione per ascoltare viaggiatori, autori, artisti da tutto il mondo, ma anche un momento per mettersi alla prova e imparare o approfondire i mestieri del viaggio: scrivere, fotografare, filmare, raccontare. I workshop e i laboratori di UlisseFest si svolgono durante i giorni del festival (15, 16 e 17 luglio): alcuni prevedono un biglietto di partecipazione, moltissimi sono gratuiti ma con posti limitati. Non perdere l’occasione e scoprili tutti!

    Come si diventa autore Lonely Planet?

    Il mestiere più bello del mondo spiegato da chi lo fa.

    Viaggiare è quella cosa che riempie ognuno di noi di ricordi, attimi, sensazioni e esperienze che abbiamo subito voglia di gridare al mondo. Ma scrivere di viaggio in modo professionale è un mestiere che oltre alla passione e all’entusiasmo necessita degli strumenti corretti per poter veicolare informazioni utili ai lettori risvegliando in loro allo stesso tempo un’incontenibile voglia di partire. Con Silvia Castelli (responsabile della redazione guide Lonely Planet) e gli autori Lonely Planet potrai approfondire i trucchi, i segreti, le gioie e le difficoltà del mestiere più invidiato del mondo.

    Per tutti i partecipanti in omaggio una copia del libro “Come si diventa scrittore di viaggio“.

    Il costo di partecipazione, di euro 95, comprende la partecipazione a entrambe le giornate

    Giornalismo e viaggi

    Imparare a scrivere per i media: l’equilibrio tra obbligo di servizio e fascino della scrittura.

    Dall’età classica ai video social: come si può e si deve raccontare un viaggio da un punto di vista giornalistico? Fondamentale è distinguere l’obiettivo di racconto giornalistico, rispetto a quello di un contenuto “user generated”. Il workshop di scrittura giornalistica di viaggio con Adnkronos sarà un percorso tra segreti di scrittura, necessità e obiettivi dell’informazioni giornalistica.

    In collaborazione con AdnKronos.

    Viaggiare, mangiare, raccontare

    Il workshop sulla narrazione gastronomica condotto da Luca Iaccarino.

    “Il vero viaggio implica il cambiamento totale dell’alimentazione, è un inghiottire il paese visitato, nella fauna e flora, facendolo passare per le labbra e l’esofago. Questo è il solo modo di viaggiare che abbia un senso oggigiorno.”
    Italo Calvino, “Sotto il sole giaguaro”

    Lo diceva già Italo Calvino nel 1986: non c’è modo più immediato di conoscere un posto che mangiandone i piatti. E, si potrebbe aggiungere, non c’è modo più veloce di comunicare un viaggio che raccontandone la cucina. Dunque tre giorni, tre incontri per capire cosa vuole dire viaggiare per mangiare e mangiare per viaggiare. E poi farne racconto attraverso diversi media: i libri e i giornali, il web e i social, la tv e la radio.

    Tutte le sere del Festival chiacchiere, esperienze, istruzioni per scoprire come il cibo possa dire tanto di un territorio. E per finire, sempre un brindisi. Ché vini e spirits raccontano anche loro delle storie. E aiutano a raccontarle.

    A tenere il workshop Luca Iaccarino, food editor di EDT e giornalista del Corriere della Sera. Tra i suoi libri, la raccolta di reportage gastronomici “Appetiti” (EDT) compreso nella quota di iscrizione.

    Scopri gli altri appuntamenti su Ulissefest

  • Sono stati 14.100 i visitatori, tra torinesi e turisti, ad affollare i Musei Reali di Torino in occasione di questo lungo ponte del 1° maggio, approfittando dei giorni di apertura straordinaria.

    Da venerdì 27 aprile, l’affluenza si è mantenuta costante per tutta la durata del ponte, raggiungendo la punta dei 4.188 visitatori nella giornata di domenica.

    Oltre agli abituali percorsi di visita, il pubblico ha potuto visitare le mostre dossier in corso: al Museo di Antichità Carlo Alberto archeologo in Sardegna; alla Galleria Sabauda Scoperte 3/Frammenti di un bestiario amoroso, Confronti 4/Carol Rama e Carlo Mollino e il percorso Anche le statue muoiono, dedicato ai destini del patrimonio nelle situazioni di conflitto e ideato per marcare l’anno del Patrimonio Europeo 2018.

    Grande successo, in particolare, per la retrospettiva dedicata a uno dei più grandi maestri viventi di fotografia Frank Horvat. Storia di un fotografo, ospitata presso le Sale Chiablese fino al 20 maggio, che ha accolto in questi giorni più di 2.000 persone.

    Afflusso notevole anche per i percorsi di visita organizzati in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Reale, che garantisce l’accesso anche agli appartamenti minori della struttura.

    A questi vanno aggiunti migliaia di visitatori che hanno affollato i Giardini Reali e il Boschetto, riaperto da appena un mese, all’ombra del quale nei giorni di bel tempo i visitatori dei Musei hanno potuto concedersi una pausa tra una mostra e l’altra.

    I Musei Reali restano chiusi domani mercoledì 2 maggio.

    La prossima apertura straordinaria è prevista in occasione della Festa della Repubblica, sabato 2 giugno 2018.

  • Foto e Video Gallery Scavi di Pompei

    Pompei torna alla luce dopo secoli di oblio verso la fine del ‘700, e in poco più di un secolo la testimonianza di un dramma senza fine riemerge dall’abbandono, dalle ceneri e dalle polveri.

    Parte integrante della cultura popolare, fonte di ispirazione per artisti di ogni genere,  patrimonio archeologico di valore inestimabile,  fotografia di un dramma che ha portato un’intera città al buio più assoluto.

    Nonostante i crolli degli ultimi anni, conserva l’antico splendore, continua a tramandarci l’abilità nella costruzione degli edifici, le piccole tracce familiari delle abitazioni e delle attività quotidiane,  le anfore nelle cantine conservate per secoli e ancora indisturbate.

    Tutto intorno si respira la solitudine e la malinconia mortale di POMPEI.

     

    “Molte sciagure sono accadute nel mondo, ma poche hanno procurato tanta gioia alla posterità. Credo sia difficile vedere qualcosa di più interessante: guardando oltre la spalliera si vede il mare e il sole al tramonto. Un posto mirabile, degno di sereni pensieri”. 

    Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1817.

    A proposito dei calchi:

    “E’ impossibile vedere quelle tre sformate figure, e non sentirsi commosso.. Sono morti da diciotto secoli, ma sono creature umane che si vedono nella loro agonia. Lì non è arte, non è imitazione; ma sono le loro ossa, le reliquie della loro carne e de’ loro panni mescolati col gesso: è il dolore della morte che riacquista corpo e figura…. Finora si è scoverto templi, case ed altri oggetti che interessano la curiosità delle persone colte, degli artisti e degli archeologi; ma ora tu, o mio Fiorelli, hai scoverto il dolore umano, e chiunque è uomo lo sente”.

     Luigi Settembrini 

    Wolfgang Amadeus Mozart  dopo aver visitato ed apprezzato il Tempio di Iside compose il Flauto Magico.

    Edward Bulwer-Lytton ha scritto, verso la metà dell’800, il romanzo Gli Ultimi Giorni di Pompei, da cui hanno presero ispirazione diversi film nel corso del secolo successivo.

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    Fotografie di Donatella Muraro

    Per ulteriore informazioni Sovrintendenza Pompei

    La Mappa di Pompei   

    La guida in italiano di Pompei

    Orari

    Tutti i siti archeologici
    Dal 1 aprile al 31 ottobre: 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso 18.00)
    Dal 1 novembre al 31 marzo: 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso 15.30)
    Boscoreale: dal 1 novembre al 31 marzo: 8.30 – 18.30 (ultimo ingresso 17.00)
    Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 Dicembre

    I biglietti si acquistano alle biglietterie presso gli ingressi dei siti oppure dal servizio di biglietteria online.

    Le biglietterie ufficiali sono solo all’interno del Parco.

     

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