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  • Il Sindaco di Volterra Giacomo Santi scrive al Ministro Franceschini, al Sindaco di Parma e al Presidente dell’ANCI per valutare lo spostamento di Parma Capitale Italiana della Cultura al prossimo anno.

    Il rinvio al 30 giugno della data di presentazione del dossier di candidatura come Capitale Italiana della Cultura 2021 da parte del MIBACT era prevedibile, vista la situazione che si sta determinando a livello internazionale.

    Fino a questo momento, Volterra ha già svolto un lavoro molto importante nella stesura del dossier, il quale sarebbe potuto essere spedito al MIBACT già nella giornata odierna (precedente termine di presentazione prima del posticipo al 30 giugno). Tuttavia, avendone la possibilità, si continuerà a lavorare ai contenuti, alle idee e ai progetti consolidandoli sempre più fin dalle prossime settimane. Il Sindaco propone che tale possibilità sia data anche alle città che già hanno consegnato il dossier; che anche a queste, cioè, siano concessi gli stessi tempi messi in campo dalla proroga.

    Abbiamo tutti bisogno di stare uniti e provare insieme a superare questa difficile fase della nostra storia collettiva. Farlo oggi, guardando sempre al futuro: il percorso della candidatura di Volterra Capitale Italiana della Cultura continuerà e rappresenterà la base fondamentale per il prossimo rilancio economico e turistico della città e del territorio.

    In questo senso, la città è solidale e vicina alla città di Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020 che in queste ore, per ovvi motivi, non può realizzare il suo programma di eventi.

    Come espresso dal Sindaco di Volterra in una lettera indirizzata al ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, ad Antonio Decaro, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e al Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sarebbe importante se il MiBACT intervenisse per capire se sussistono le condizioni per rendere Parma la Capitale Italiana della Cultura del prossimo anno, favorendo così il rilancio della città, attraverso il dispiegamento effettivo delle risorse, degli eventi e delle manifestazioni di Capitale della Cultura. A questo riguardo, occorre avere notizie precise rispetto ad un eventuale spostamento di Parma Capitale al 2021 che porterebbe con sé un necessario automatismo nello spostamento al 2022 del titolo da assegnare quest’anno per Capitale italiana della Cultura relativamente alle città che hanno già manifestato l’interesse a candidarsi.

    “Per rispetto di quanti hanno svolto un grande lavoro”, dichiara il Sindaco di Volterra Giacomo Santi, “bisogna avere rassicurazioni in maniera chiara e precisa su tempi e modalità dello slittamento di un anno, e in particolare che tutte le città che avevano espresso la volontà di candidarsi per il 2022 non rientrino nella competizione per l’anno in oggetto, ma slittino a loro volta nel 2023.
    Anche questo è un modo concreto per darsi un abbraccio, per ripartire insieme, per essere al centro della futura rinascita del nostro paese e del mondo intero, attraverso cura, cultura, arte e bellezza. Ognuno farà la propria parte, insieme”.

    Il percorso di candidatura di Volterra Capitale Italiana della Cultura 2021 è partito ufficialmente lo scorso 21 gennaio, con la presentazione pubblica alla città come prima tappa. Poi è arrivata la call per selezionare 21 giovani provenienti da tutta Italia, che sono stati coinvolti in un living lab di quattro giorni per dare vita al concept del dossier di candidatura, che sarà consegnato al MiBACT il 30 giugno 2020.

     

  • A Volterra, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori gremita, nella serata di martedì 21 gennaio, è stata presentata alla comunità la candidatura di “Volterra Capitale Italiana della Cultura 2021”. Con i suoi circa 10mila abitanti, è uno dei comuni più piccoli a presentare la candidatura.

    «Siamo una città unica» ha affermato il sindaco Giacomo Santi: «la nostra unicità storica deve servirci per proiettarci nel futuro e guardare avanti. Vogliamo essere un modello di comunità, un esempio di sperimentazione e un punto di riferimento per la rinascita dell’Italia e dei Comuni».

    Alla candidatura di Volterra a Capitale Italiana della Cultura 2021 hanno infatti aderito 26 Comuni del territorio compreso tra Pisa, Livorno e Siena. «Vogliamo avviare un percorso che riguarda la città e anche il territorio – Ha spiegato Ledo Prato, direttore del Piano strategico di Volterra Capitale Italiana della Cultura 2021 -. La candidatura non deve restare un fatto isolato, e dovrà già possedere i primi elementi che mostrino come sarà Volterra nel 2030, in vista dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dalle Nazioni Unite. Come il colibrì, l’uccello più piccolo del mondo fondamentale per la salute dell’intero pianeta, sono i piccoli che fanno grande il mondo e noi ci vogliamo provare insieme».

    Ha confermato Paolo Verri, direttore della candidatura di Volterra Capitale Italiana della Cultura 2021: «quella di Volterra è una candidatura non solo di una città, ma di un territorio. Bisogna combattere l’invidia, per generare fiducia applicando coraggio alle sfide che si hanno davanti. La candidatura è una maratona: non vince chi parte per primo, ma chi ha il coraggio di portare avanti idee forti».

    Il tema intorno a cui si sviluppa la candidatura è quello della “Ri-generazione umana”, caratteristica della storia novecentesca della città. Con la premessa della sostenibilità edell’accessibilità come metodo di lavoro, i punti chiave che costituiranno l’anima del dossier di candidatura sono:

    . Volterra storica, la storia della città, a partire dalle sue origini etrusche e in relazione alla contemporaneità

    . Volterra inclusiva, dal teatro-carcere all’ex ospedale psichiatrico, alla fitta rete di associazioni che caratterizzano la città

    . Volterra internazionale, i progetti per una città globale e glocale

    . Volterra digitale, per uno sviluppo del patrimonio in chiave digitale

    . Volterra innovativa, la città in chiave scientifica e tecnologica

    . Volterra folle, le idee per una città che ha fatto dell’analisi della pazzia e della diversità un motivo di inclusione

    . Volterra che cura, aperta ai bisogni di tutti

    . Volterritorio, una città che guarda non solo a se stessa, ma a tutto il territorio

    Il Comitato Promotore – composto dal Comune di Volterra, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Cassa di Risparmio di Volterra, Società della Salute, Casa di Reclusione di Volterra, Diocesi di Volterra, Consorzio turistico Volterra Valdicecina, ProVolterra, Volterra-Detroit Foundation, Club Unesco – ha invitato tutte le realtà del territorio a presentare le proprie idee all’indirizzo info@volterra2021.it entro domenica 2 febbraio. Tutte le proposte saranno vagliate e discusse in un’assemblea aperta al pubblico in programma giovedì 6 febbraio dalle 18 alle 23 insieme ai 21 giovani, tra i 18 e i 29 anni, selezionati dalla call lanciata dal Comitato Promotore.

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    Info info@volterra2021.it

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