E’ uno degli ultimi pittori impressionisti.
Discendente di una nobile ed antichissima famiglia francese, la sua vita fu segnata, a quattordici anni, da due cadute da cavallo che gli procurarono delle fratture ad entrambe le ginocchia.
In seguito le sue gambe non crebbero al pari del resto del corpo, restando piccolo di statura.
Trascorse buona parte della sua breve vita a vivere una vita nel pittoresco quartiere parigino di Montmartre, in un universo di ballerine e prostitute egli svolse la sua arte, prendendo di lì la propria ispirazione.
Grande disegnatore: coglie con precisione espressionistica le forme, i corpi e lo spazio e le superfici vengono tutte intessute di linee che si intrecciano.
Fu il primo pittore ad utilizzare le sue capacità artistiche per la produzione di grafica d’autore, soprattutto in occasione di spettacoli teatrali e di cabaret.
Pur provenendo da una famiglia nobile ed agiata, preferì vivere la propria esistenza fuori dagli schemi della vita borghese, accomunandolo ad altri artisti, come Van Gogh e Gauguin.
Ma mentre Van Gogh e Gauguin ricercavano il mondo dei contadini o i mondi esotici delle isole del Pacifico, Toulouse-Lautrec evade rifugiandosi nel mondo fatto di bordelli e locali di spettacoli in cui incontrava barboni, ubriachi e prostitute e con i quali condivideva anche la sua vita affettiva.
Morì nel 1901 all’età di trentasette anni per problemi di alcolismo.
“Toulouse Lautrec. La Belle Époque“, è una mostra proposta da Arthemisia Group, composta da 170 opere provenienti dall’ Herakleidon Museum di Atene, suddivise in dieci sezioni tematiche curate da Stefano Zuffi.
http://www.mostratoulouselautrec.it/