WORLD PRESS PHOTO 2021: HA VINTO IL DANESE MADS NISSEN
A Palazzo Madama Torino l’anteprima nazionale della mostra
Tre italiani sul podio del concorso di fotogiornalismo più importante al mondo
Foto vincitrici al link: http://bit.ly/WPP2021_Foto
La foto sarà esposta – con le altre vincitrici annunciate oggi – a Palazzo Madama a Torino, sede dell’anteprima nazionale della World Press Photo Exhibition 2021, la cui apertura al pubblico è prevista il 7 maggio 2021 (DPCM permettendo). La mostra approderà a Torino per il quinto anno consecutivo, grazie all’impegno di Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam e della Fondazione Torino Musei.
Ogni anno migliaia di fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais, si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo. Tutto è iniziato nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò il primo concorso internazionale “World Press Photo”. Da allora l’iniziativa ha acquistato slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso del mondo e la mostra di fotogiornalismo più visitata: ogni anno la mostra viene allestita in oltre 120 città in 50 paesi.
Nel gennaio 2021, la valutazione del concorso World Press Photo 2021 è avvenuta online, per la prima volta nella sua storia, con sette giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao, che hanno selezionato le migliori immagini e storie in ciascuna delle otto categorie del concorso. Quest’anno 4.315 fotografi da 130 paesi hanno presentato 74.470 immagini.
World Press Photo 2021 è giunta alla 64ª edizione del concorso e ha visto oggi pomeriggio premiate ad Amsterdam otto sezioni: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports, Spot News. Oltre alla World Press Photo of the Year 2021 è stata premiata anche la World Press Photo Story of the Year 2021, riconoscimento che va per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo Habibi (“amore mio”). Circa 4.200 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, alcuni dei quali con condanne da 20 anni o più: dal momento che le visite coniugali sono negate e il contatto fisico è vietato fin dai primi anni 2000, i detenuti palestinesi che desiderano avere figli contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, per esempio, nei regali agli altri figli. Habibi racconta proprio il coraggio e la perseveranza di queste persone sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.
Protagonisti anche altri due italiani. Primo premio, nella sezione Storie – Notizie Impreviste, per Lorenzo Tugnoli di Ravenna, dell’agenzia Contrasto, che ha raccontato l’esplosione del 4 agosto 2020, causata da più di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio ad alta densità, a Beirut, in Libano: lo scoppio ha danneggiato o distrutto circa 6.000 edifici, uccidendo almeno 190 persone, ferendone altre 6.000 e causando più di 300.000 sfollati.
Gabriele Galimberti, toscano, originario della Val di Chiana, con un reportage realizzato per National Geographic, ha vinto il primo premio in Serie di ritratti. Racconta per immagini un dato: secondo lo Small Arms Survey, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 393 milioni di armi contro i 328 milioni di persone.